giovedì 12 febbraio 2009

REGIONE, POLITICHE DI SICUREZZA:L'INTERVENTO DI D'ANNA


RESOCONTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI GIANCARLO D’ANNA(nella foto con Marcello Veneziani) IN CONSIGLIO REGIONALE SULLE :”Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale ai sensi dell’articolo 2, comma 2 della legge regionale 24 luglio 2002, n. 11 “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità”.
Giancarlo D’ANNA. Per non correre il rischio di fare una sorta di rito annuale sulla questione dell’ordine pubblico e della sicurezza bisogna necessariamente affrontare il discorso sotto un altro punto di vista.Molto spesso si fa riferimento alle statistiche o ai sondaggi che spesso però non corrispondono alla realtà delle cose. Ritengo che la questione della sicurezza coinvolga tutti, dai cittadini agli enti…Se fosse possibile vorrei anche l‘attenzione anche del Presidente, grazie! Stavo dicendo che al di là delle statistiche o dei sondaggi poi la realtà è ben diversa, infatti il problema della sicurezza deve essere affrontato in modi diversi proprio perchè riguarda ambienti diversi. Molto spesso si fa un’analisi abbastanza precisa e numerica su quanti furti ci sono stati, se sono di più o di meno dell’anno precedente, se ci sono stati più o meno morti, ma a mio avviso sta accadendo un fenomeno gravissimo che non appare in nessuna statistica. Ovvero che parte del nostro territorio negli ultimi anni è diventato terra di conquista di organizzazioni che, se non direttamente, indirettamente stanno occupando i spazi vitali della nostra società. In queste statistiche vorrei vedere quante attività commerciali sono passate di mano, da dove arrivano i soldi, chi sono questi personaggi che all’improvviso compaiono nei paesi, nelle città, acquistano attività commerciali, attività di ristorazione, alberghi. Qua non c’è scritto niente! Quanti sono i pentiti che vivono sul nostro territorio? Quanti sono quelli che vivono in soggiorno obbligato? Tra questi quanti sono coloro che hanno aperto attività commerciali che a volte altro non sono che una sorta di parafulmine, di ventaglio, di separé, dunque attività che con il lecito hanno poco a che fare? Tutto questo non compare ma è un fenomeno gravissimo. Sia nell’edilizia sia in quello che possiamo definire il racket delle badanti esiste il fenomeno del caporalato. Sono successi episodi dove alcune persone che erano andate ad assistere durante la notte i malati sono state letteralmente circondate da chi all’interno degli ospedali – quindi una struttura pubblica – gestiste una sorta di racket. Di questo qua non c’è traccia! Non c’è traccia neppure di quelle attività di ambulanti che vengono rilevate in contanti, molto spesso sono di orientali; si sa benissimo, ad esempio, che nella nostra regione esiste una banca ambulante di un cinese che gira con un sacco di quattrini nel suo bauletto per prestare soldi per l’acquisto di attività e poi per la loro restituzione lega per anni chi acquista le attività.In un momento difficile come quello che stiamo vivendo occorre avere una maggiore attenzione, proprio perché se c’è una restrizione del credito poi c’è anche maggiore disponibilità a rivolgersi agli usurai, che magari non si vedono ma ci sono. Quindi non vorrei che al di là delle statistiche, al di là delle riunioni, seppure utili, dell’Osservatorio, ci dovessimo trovare nel prossimo futuro con tanti torrenti che portano l’acqua al fiume ma poi il fiume esonda. Io sono seriamente e fortemente preoccupato. La nostra è una regione che è stata presa d’assalto dalle eco-mafie, ne abbiamo parlato di recente quando affrontammo il discorso con la Commissione d’inchiesta sui rifiuti.Quotidianamente vediamo che sul porto di Ancona c’è una forte pressione per l’arrivo e le esportazioni illecite di merci. Proprio ieri l’Ansa riportava la notizia di un sequestro di un container con rifiuti speciali che venivano spediti in beneficenza in Africa. Fatto sintomatico che il nostro territorio è preso di mira, in quanto, come spesso avviene per esempio con il collaboratori di giustizia, con i pentiti o altro, essendo una zona più tranquilla di altre vi si possono mandare i pentiti e ci possono passare traffici illeciti, ad esempio come lo smercio di griffe e che spesso purtroppo vengono tollerate anche dai Comuni. Le nostre città sono invase da persone che platealmente vendono prodotti falsificati. Poi succede che mentre l’ambulante paga le tasse e il suolo pubblico, quindi è seguito con molta attenzione, a due metri e mezzo c’è chi continua impunemente a vendere prodotti contraffatti. Peraltro il problema non è solo per il fatto che vendono prodotti contraffatti, ma è che quei soldi vanno a finire in droga o prostituzione. Allora non ci si può accorgere della prostituzione soltanto quando, come è accaduto qualche giorno fa, una prostituta viene strozzata da un cliente che ha perso la testa.Intere zone delle nostre città sono diventate dei casini – per essere molto chiari - più o meno autorizzati. Non c’è un quotidiano pieno di annunci nei quali molto chiaramente ci sono proposte fatte da prostitute. Anche questo fatto non è soltanto per quanto riguarda il discorso delle prostitute, quanto per il fatto che questi soldi andranno a finire in quel circolo che sicuramente metterà in difficoltà, lo sta già facendo, il tessuto sociale. Pertanto chiedo che l’Osservatorio, per ciò che è di sua competenza, abbia un’attenzione e faccia un’opera di sensibilizzazione maggiore. È inutile che mettiamo le telecamere! Le telecamere vedono solo quelli che passano, le telecamere non vedono la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta che vengono da noi per investire in pizzerie, ristoranti, edicole, hotel, bagni, ecc.. Quindi l’attenzione deve essere rivolta soprattutto ai fenomeni che non si vedono, al fenomeno della droga, fenomeni tutti strettamente collegati. Ci sono giovani che a 12, 13, 14 anni assumono la cocaina! Ci rendiamo conto in quale meccanismo ci siamo messi, consapevolmente o non consapevolmente, per seguire le statistiche che magari dicono “c’è un omicidio in meno rispetto all’anno scorso”!Credo, invece, che si stia perdendo il controllo del territorio e che la responsabilità sia un po’ di tutti. Anche i Comuni dovrebbero prestare più attenzione ad alcuni fenomeni, ad esempio con un maggior controllo per il rilascio di licenze e autorizzazioni. Soprattutto quando ci sono persone che vengono sul nostro territorio perché i collaboratori di giustizia, voglio dire, cioè, che non è che devono essere trattati meglio degli altri, non è che vengono ad imporre le loro regole sul nostro territorio. Infatti qui non si tratta di collaborare con la giustizia ma di utilizzarla per farsi abbondantemente i fatti propri in quanto c’è una trasformazione sul modo di aggirare la legge. Pertanto i finanziamenti ai progetti vanno bene, però, Presidente, ritengo che non ci sarebbe neppure bisogno di finanziare se per esempio la legge sui centri storici o i contributi sui centri storici fossero veramente corposi, importanti, tali cioè da fare in modo che i centri storici non vengano abbandonati e non diventino poi facili prede magari del cinese a cui uno è stato costretto a vendere il negozio; ormai è risaputo, lo fanno in tutto il mondo, che i cinesi comprano in contanti il primo o l’ultimo negozio della via, lo comprano in contanti pagandolo magari di più quello del mezzo, poi tutti gli altri se ne devono andare via, infatti hanno delle tecniche provate scientificamente per fare in modo che gli altri non campino più, recuperano così tutto quello che hanno speso. Quindi a mio avviso i Comuni, con l’aiuto della Regione e delle Province, devono necessariamente tutelare il centro storico delle città, le statistiche che ci vengono propinate su questo argomento sono carta straccia!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai detto cose sacrosante, spero che qualcuno colga davvero.
Non posso pensare che coloro che ci amministrano siamo un branco di ignoranti e non vedano certe cose perchè ormai gli atti delinquenziali sono alla luce del giorno e siccome quì tutto è permesso allora Italiani e soprattutto tanti stranieri delinquono liberamente.
Ci sono anche tanti collaboratori di Giustizia che sbandierano la loro condizione con lo scopo di inculcare paura e ottenere i loro scopi. Ho sentito parlare di un caso, nella nostra regione, dove un soggetto che frequenta un bar non si preoccupa affatto di dire di essere un collaboratore di giustizia, allora mi domando ma davvero questa è una condizione perche lo stato deve proteggere in cambio di un pentimento , oppure è diventato, per alcuni di questi un metodo di comodità che traducono in euro?.......................................................................................................
Parliamo di stranieri comunitari come i Rumeni:
da quando è stata aperta la frontiera alla Romania, per l'entrata nella comunità Europea, i rumeni, almeno una grande percentuale di loro, sono tornati dall'Italia ad abitare in Romania. Il motivo è semplice sta nel fatto che si arricchiscono a casa loro con la roba nostra. Vengono in Italia con i loro macchinoni, soggiornano presso il loro amici, accampati in Italia, per qualche giorno, fanno furti a non finire caricano le loro macchine di tutto e un pò e portano tutto in Romania, addirittura adesso nelle case rubano perfino le pentole e posate.e questo prima non accadeva.
Mi direte alla frontiera non vengono controllati ? è evidente che se i furti continuano.....lascio a voi le considerazioni.
Punto finale penso che finchè le Istituzioni rimangono indifferenti, perchè è questo che preoccupa di più, non la presa di coscienza di quanto accade ma l'indifferenza che si dimostra su quanto accade. Oltretutto finchè c'è una legge penale che viene applicata per interpretazione e questo sistema giudiziario non garantisce la certezza della pena sarà sempre peggio.
Quindi, non prendiamocela con le forze dell'ordine purtroppo penso che anche loro a causa di un sistema giudiziario che non da alcuna soddisfazione finale ai risultati delle loro attività operative dove "sprecano" forze, sacrificio e denaro del contribuente credo, anzi sono personalmente convinto, che quando possono evitano perchè tanto poi sanno come va a finire.

Allora finisco e condivido con Giancarlo che le Istituzioni, anche se lui interviene per la regione, devono assolutamente prendere coscienza piena della situazione, smetterla di trascurarla dandogli sempre giustificazioni che non servono e mettere in condizioni le forze dell'ordine, tutte, a svolgere il loro lavoro serenamente contribuendo con l'applicazione della legge penale a far sì che quel lavoro tanto pericoloso e pieno di rispetto che fanno, per la tutela di tutti noi tutti, abbia piena soddisfazione e faccia si che questa Italia torni ad essere pulita e rispettata da tutti, Italiani e stranieri.
Grazie Giancarlo per questo tuo lodevole intervento che merità considerazione e magari sarebbe bello avere altri pareri come il mio in questo BLOGGER