venerdì 31 luglio 2009

Il Creditore Spietato, evocato da Lorenz, non è un fantasma del futuro



di Guido Ceronetti -
Ecco un pensiero di Konrad Lorenz: “l’unico introito legittimo di energia del nostro pianeta è costituito dall’irraggiamento solare, e ogni crescita economica che consumi più energia di quella che riceviamo dal sole, irretisce l’economia mondiale in una spirale debitoria, che ci consegnerà a un creditore spietato….”Il Creditore Spietato, evocato da Lorenz, non è un fantasma del futuro. Si presenta ogni giorno, e ogni sua apparizione è una rapina: si porta via della vita vivente, ma ci lascerà fino all’ultimo lo sviluppo.I governi possono governare - sono lasciati fare - fintanto che non si oppongano allo sviluppo, vuol dire che ne sono tutti, dal più potente all’ultimo di forza, prigionieri e servi. La grande domanda metafisica: l’uomo è libero? si può anche buttarla qui, parlando di governi che tutti, nessuno escluso, possono procedere soltanto in un’unica direzione, senza che gli sia data una scelta. Se fossi papa o presidente americano o presidente russo mi piglierei il piacere di rispondere che l’uomo può solo decidere quel che è già deciso. E questo irrefrenabile sviluppo era nel segreto del tempo, nel mistero tragico del destino umano, ma quel che mi dà scandalo, quel che mi fa più soffrire, è che “gli si voglia bene”, che si parli incessantemente di “ripresa” del lavoro di questo assassino come di qualcosa di desiderabile, non come di una necessità ineluttabile, come di una caduta progressiva nell’infelicità.Vorrei un capo di governo o di azienda che facesse precedere da un purtroppo le frasi consuete: “dobbiamo aumentare la produzione”, “la ripresa è imminente”… Neppure questa libertà gli è data. Sono costretti anche ad adularlo, il Maligno: se aggiungono un purtroppo li scaraventa in basso come birilli. Questo non è più avere un potere, tanto meno corrisponde a qualcuno dei sensi profondi di comando. L’asservimento all’economia dello sviluppo, senza neppure un accenno di sgomento, dice l’immiserimento, la perdita di essenza e di centro, della politica. Se il fine unico è lo sviluppo, la politica è giudicata in base alla sua bravura (che è pura passività) nello spingerlo avanti a qualsiasi costo…. Non c’è nessuna idea politica dietro, sopra o sotto: c’è il Dio dell’economia industriale geloso del suo culto monoteistico. Un inferno urbano contemporaneo è fatto di molte cose. Tra le più evidenti, c’è l’eccesso di circolazione di macchine, auto e moto. Contro smog e paralisi si almanaccano palliativi di ogni genere, ma soltanto abbattendo la produzione automobilistica si potrebbe ridare alle città un po' di respiro post-diluviale. Immediatamente sulle piazze liberate dai grovigli di auto, si adunerebbero a migliaia, e a migliaia di migliaia, i tamburi di latta della protesta di quelli a cui fosse stato restituito il respiro: non vogliono la cura, ma la malattia in tutta la sua spietatezza...Così i chimici che producono veleni per l’agricoltura: vietarli, anche per amore dei loro stessi figli, ne scatenerebbe la collera. Ma sarà la collera dei chimici, o dei veleni in loro? Chi dice che non abbiano un’anima, i veleni che produciamo? ...La sola voce concorde, universale, in alto e in basso, grida che nessuna industria si fermi o chiuda, qualsiasi cosa produca, sia pure inutilissima o micidialissima, sia pure destinata a restare invenduta: la sola voce concorde invoca che si aprano cantieri su cantieri e che si investano finanze in nuovi progetti industriali: a costo di qualsiasi inquinamento e imbruttimento, a costo anche di fare accorrere, per l’immediata ritorsione morale che colpisce chi accolga progetti simili, le furie di una intensificata violenza. E se deve, sul mare delle voci tutte uguali, planare una promessa rassicurante, è sempre la stessa: ci sarà la “ripresa”, ne avrete il triplo di questa roba...
La Stampa, 9 marzo 1993

mercoledì 29 luglio 2009

Un Corso su "Imprenditoria – Sviluppo delle competenze imprenditoriali femminili nel settore turistico"


“C.F.M. CENTRO FORMAZIONE MARCHE società consortile a r.l.
POR MARCHE FSE 2007/2013 ASSE I - OBIETTIVO SPECIFICO A –
“Imprenditoria – Sviluppo delle competenze imprenditoriali femminili nel settore turistico -”.
Scheda n. 103.456 - TE 5.6.1.1
Autorizzato e finanziato con Decreto del Dirigente n. 86/FSE­­­_06/2009 - Regione Marche. -”.
Scheda n. 103.456 - TE 5.6.1.1
Autorizzato e finanziato con Decreto del Dirigente n. 86/FSE­­­_06/2009 - Regione Marche.
Scheda n. 103.456 - TE 5.6.1.1
Autorizzato e finanziato con Decreto del Dirigente n. 86/FSE­­­_06/2009 - Regione Marche.

OBIETTIVI DEL CORSO
Obiettivo principale del corso è quello di trasferire alle partecipanti le conoscenze più importanti attinenti alla organizzazione dell’impresa turistica per migliorare le proprie performance aziendali.
Questo attraverso il miglioramento delle proprie capacità comunicative, la gestione corretta della risorse umane, le competenze informatiche e di sviluppo commerciale.

DESTINATARI
nr.15 donne imprenditrici (titolari, socie o collaboratrici familiari) di micro, piccole e medie imprese aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Regione Marche operanti nel settore turismo. E’ inoltre richiesta:
- età superiore a 18 anni;
- nel caso di società in accomandita i destinatari devono essere soci accomandatari, nel caso di altre società sia di persone che di capitali, devono essere amministratori.
Si definisce “media impresa” un’impresa con meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
Si definisce “piccola impresa” un’impresa con meno di 50 persone, e avente un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. Si definisce “microimpresa” un’impresa avente meno di 10 persone, e avente un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Il corso è completamente gratuito in quanto autorizzato e finanziato dalla Regione Marche e dal Fondo Sociale Europeo.

SEDE DEL CORSO: Fano

DURATA CORSO: N. 100 ore con frequenza di un giorno a settimana (4 ore).
Sono previsti momenti di formazione a distanza (FAD) per un totale di 24 ore.
Inizio corso: metà settembre 2009
Fine corso: marzo 2010

PROGRAMMA DIDATTICO
· Orientamento iniziale e bilancio delle competenze (4 ore)
· Cultura e competenze manageriali (20 ore)

C.F.M. CENTRO FORMAZIONE MARCHE società consortile a r.l.
POR MARCHE FSE 2007/2013 ASSE I - OBIETTIVO SPECIFICO A –
“Imprenditoria – Sviluppo delle competenze imprenditoriali femminili nel settore turistico -”.
Scheda n. 103.456 - TE 5.6.1.1
Autorizzato e finanziato con Decreto del Dirigente n. 86/FSE­­­_06/2009 - Regione Marche.




· La comunicazione ed il mainstreaming di genere (12 ore)
· Lingua straniera – inglese (16 ore)
· Le pari opportunità nell’imprenditoria (8 ore)
· Internet e le sue potenzialità: il sito internet al servizio della azienda - Web marketing - (8 ore)
· Marketing delle imprese turistiche (12 ore)
· Legislazione turistica (4 ore)
· La customer service e la customer satisfaction
· (8 ore)
· Promozione del turismo sostenibile (8 ore).

SELEZIONI
Nel caso in cui le domande di iscrizione idonee fossero superiori ai posti disponibili, si effettuerà una selezione. I candidati saranno avvisati telefonicamente almeno 3 giorni di anticipo, del giorno e dell’ora di convocazione per la selezione. In caso di assenza per il giorno e l’ora si perderà il diritto alla partecipazione alla selezione stessa.

ATTESTATO DI FREQUENZA
A coloro che avranno frequentato almeno il 75% delle ore del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza in base alla legge 845 del 21/12/1978 in IMPRENDITORIA cod. reg. TE5.6.1.1

TERMINE E MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Le domande di partecipazione corredate da domanda di iscrizione (Allegato A), dichiarazione attestante la natura di PMI (Allegato B), modello placement disponibili sul sito http://www.sidagroup.com/ dovranno essere trasmesse a mezzo raccomandata (farà fede il timbro postale) o consegnate a mano con allegata una copia del documento di identità entro e non oltre il giorno 26 agosto 2009 al seguente indirizzo:
C.F.M. CENTRO FORMAZIONE MARCHE s.c. a r.l.
Via I Maggio, n 156
60131 Ancona
Rif. Scheda 103.456
(Si prega di anticipare la domanda di iscrizione (Allegato A) via fax al seguente n. 071/2852245).
Qualora dalla domanda presentata si dovesse evincere la mancanza di uno soltanto dei requisiti di ammissione, si perderà il diritto di partecipazione al corso.
Per informazioni:
Dr.ssa Stefania Eusebi
Tel.: 071. 28. 521

martedì 28 luglio 2009

CONSIGLIO MARCHE;OPPOSIZIONE CONTESTA NUMERO LEGALE


(ANSA) - ANCONA, 28 LUG - Verifica del numero legale contestata e abbandono dell''aula da parte dell''opposizione durante l''odierna seduta del consiglio regionale delle Marche: dopo una breve sospensione per sistemare il testo di un ordine del giorno collegato ad una pdl di modifica della legge di riordino delle Comunita'' montane, Giancarlo D''Anna (Pdl-An) ha chiesto la verifica, effettuata con il voto elettronico, ed e'' risultato che i consiglieri in aula erano 20 (il quorum richiesto e'' di 21). Il presidente Raffaele Bucciarelli ha fatto ripetere la verifica (per adeguarsi alle modalita'' di voto tradizionale, che prevedono la ripetizione della ''chiama''). La minoranza ha contestato la procedura e D''Anna, unico esponente dell''opposizione in aula al momento della verifica, ha annunciato che non avrebbe premuto il pulsante del voto per protesta. Ma e'' stato ugualmente conteggiato, con il risulotato di raggiungere il quorum di 21 votanti. L''opposizione ha allora abbandonato l''aula per protesta e l''assemblea ha cosi'' approvato all''unanimita'' la pdl sulle Comunita'' montane, per poi procedere nei lavori. In precedenza erano stato approvati, con l''astensione dell''opposizione, un proposta di atto amministrativo contenente le linee guida per la programmazione della rete scolastica regionale per gli anni 2010-2011 e 2011-2012 e una pdl per il riconoscimento delle associazioni dei marchigiani residenti in altre Regioni.

lunedì 27 luglio 2009

Ospedali Riuniti:D’Anna, Giannotti e Bettini contro la politica centralistica di Spacca


“No a un’azienda contenitore” Pesaro “Un centrosinistra in crisi di voti, di identità, di idee, in cerca di puntelli, per chiudere alla meno peggio, una legislatura regionale fallimentare tenta a tempo ormai scaduto di recuperare consenso e credibilità con un’operazione affrettata, non condivisa e improvvida, quale è l’istituzione dell’Azienda ospedali riuniti Marche Nord”.E’ l’ultimo attacco dei consiglieri regionali Roberto Giannotti e Giancarlo D’Anna e del coordinatore provinciale del Pdl Alessandro Bettini sulla proposta di legge per l’istituzione dell’azienda “che votata in Commissione tra mugugni vari - sottolineano i tre esponenti del Pdl -, verrà sottoposta a settembre, salvo ripensamenti, al voto del Consiglio regionale”.Riguardo ai mugugni probabilmente non mancano neppure quelli del Pdl visto che in commissione la contestata proposta di legge è stata approvata da Oriano Tiberi del Pdl mentre Giacomo Bugaro si è astenuto.“Che senso ha – chiedono Giannotti, D’Anna e Bettini - ora a fine legislatura, con un piano sanitario regionale avviato a un infelice conclusione, fare una nuova Azienda ospedaliera? E’ come ammettere di aver sbagliato prima a non farla, ma la pezza che ora si vuole mettere è peggiore di quanto si poteva fare e non si è fatto. Di questa nuova Azienda sappiamo poco o nulla, solo che sarà istituita, che incorporerà gli ospedali San Salvatore di Pesaro e il Santa Croce di Fano, poi niente”.“Ad un futuro atto aziendale, dettato dalla Giunta regionale – insistono gli esponenti del Pdl - si delega quello che conta: organizzazione, servizi, e utilizzo di strutture; in ultima analisi quello da cui dipende la qualità “alta” di un servizio ospedaliero, che da anni si attendono i cittadini della nostra provincia. Siamo alle solite: prima si fa il contenitore, poi lor signori metteranno i contenuti, siamo al solito centralismo, di Spacca e compagni, in spregio agli utenti, ai cittadini, al sistema delle autonomie locali”.

venerdì 24 luglio 2009

Le esigenze di Fano e della Provincia di Pesaro-Urbino, delle Marche al Parlamento Europeo grazie all’On. Roberta Angelilli



luglio 2009 – La città di Fano, la Provincia di Pesaro-Urbino, ma direi le Marche intere, sono tenacemente rappresentate al Parlamento Europeo dall’eurodeputata e fresca Vice Presidente dell’assemblea di Strasburgo Roberta Angelilli, eletta anche grazie al forte sostegno dei cittadini della provincia pesarese e marchigiani, tanto da risultare seconda dietro Silvio Berlusconi nel collegio dell’Italia Centrale e la donna più votata del PdL.
Nei giorni scorsi l’eurodeputata ha incontrato a Roma il Consigliere regionale PdL Giancarlo D’Anna che, nelle scorse settimane, si è impegnato a fondo per organizzare sul territorio della Privncia di Pesaro-Urbino e nelle Marche una campagna elettorale incentrata su temi molto sentiti dalla cittadinanza: strumenti per affrontare in maniera efficace la crisi economica, la tutela dell’ambiente e il rilancio del turismo, ma anche l’attenzione a settori storici dell’economia marchigiana come quello ittico.
“Conosco bene Roberta Angelilli e ho avuto modo di apprezzarne le doti di serietà, impegno, determinazione e umiltà nel lavoro quotidiano –afferma D’Anna– tanto che ha subito preso a cuore questioni che riguardano anche il nostro territorio, come per esempio le problematiche relative alla pesca tradizionale e a quella delle vongole. Mi ha confermato la piena disponibilità a continuare con maggiore forza a rappresentare in Europa le esigenze del nostro territorio e nei prossimi mesi sarà in visita nella Provincia di Pesaro-Urbino per approfondire da vicino le realtà produttive locali”.

mercoledì 22 luglio 2009

REGIONI: OK ALBO ASSOCIAZIONI MARCHIGIANI FUORI REGIONE


(ANSA) - ANCONA, 22 LUG - Si'' della terza Commissione all''Albo delle Associazioni dei marchigiani residenti in altre regioni italiane. La Commissione attivita'' produttive ha approvato ieri all''unanimita'' la proposta di legge n. 334, ad iniziativa della Giunta, su ''''Riconoscimento delle associazioni dei marchigiani residenti in altre regioni italiane'''' (relatore di maggioranza la presidente Katia Mammoli e di minoranza Giancarlo D''Anna). A queste associazioni, come gia'' fatto con la legge regionale n. 39 del 1997 per quelle dei marchigiani emigrati in altri Paesi, la Regione riconosce il ruolo e le funzioni di promozione sociale, culturale e ricreativa, al fine di valorizzare il rapporto con la terra di origine e rinsaldare i legami culturali con le Marche. La pdl prevede l''istituzione dell''Albo delle associazioni dei marchigiani residenti in altre Regioni italiane, che operano senza fini di lucro per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, culturale sociale delle Marche. Verra'' poi costituita la Consulta delle associazioni iscritte all''Albo. Il presidente della Consulta partecipera'' al lavori del Consiglio dei marchigiani all''estero.(

martedì 21 luglio 2009

ANCORA UNA VOLTA UN VOTO CONTRO LA CITTA' DI FANO, LA SICUREZZA, L'HANDICAP


Ancora una volta, per l’ennesima volta consiglieri regionali eletti nella Provincia di Pesaro soprattutto a Fano hanno votato contro emendamenti proposti dal consigliere PdL Giancarlo D’Anna alla proposta di legge 331 sull’assestamento di bilancio 2009 che avrebbero portato risorse economiche alla Città della Fortuna per il Carnevale (50.000 euro), per la Fano dei Cesari (50.000 euro), per il Tetro della Fortuna (50.00 euro). Mollaroli, Solazzi e Altomeni hanno votato contro privando Fano di risorse che andavano semplicemente a riconoscere il valore storico-culturale e turistico di alcune manifestazioni che attirano centinaia di migliaia di turisti ogni anno.
Ha prevalso-dichiara D’Anna- lo spirito di parte piuttosto che le esigenze del territorio, una conferma del disinteresse al territorio che gli eletti dovrebbero rappresentare e difendere indipendentemente dall’appartenenza politica.
Ancora più grave-secondo D’Anna- il voto contrario del centrosinistra ad altri due emendamenti proposti da D’Anna il primo che prevedeva un aumento di risorse per “Interventi per favorire il funzionamento degli organi e delle strutture delle Associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini, mutilati, o portatori di handicap”. Il secondo per un aumento delle risorse per il “Sistema Integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità”.

domenica 19 luglio 2009

Orvieto 2009"ORIZZONTE DI VALORE. Dalla crisi globale al nuovo modello di sviluppo"


Anche quest'anno è finalmente arrivato il momento di discutere di attualità e prospettive politiche in una "immersione" totale di tre giorni. Relatori di qualità si alterneranno in una maratona formativa alla quale sarebbe un peccato mancare. Io ci sarò per i tre giorni, mi auguro che ci sia ancora più partecipazione del solito, di seguito il programma. Per ulteriori dettagli contattatemi pure.
Inizio:
venerdì 24 luglio 2009 alle ore 15.30
Fine:
domenica 26 luglio 2009 alle ore 14.00
Luogo:
PALAZZO DEL CAPITANO
Città/Paese:
Orvieto, Italy
Telefono:
0667602293
E-mail:
segreteria@assnuovaitalia.it
Descrizione
Venerdi 24ore 15.30: apertura lavori S.Santangelo, direttore centro studi Fondazione Nuova Italia ore 16.00: La sfida dell'integrazione, R.Maroni, Mantovano, Cirielli, Frassinettiore 18.00: Nuove regole per l'Economia Globale, Tremonti, Ronchi, Leo, Rivellini, Taglialatela


Sabato 25 ore 10.00: La Persona al centro, Sacconi, Saltamartini, Castro, Bevilacqua, De Eccher, Di Biagioore 16.00: Identità e qualità nel mondo globale, Petrini, Buonfiglio, Berlato, Dima, Murgia,ore 18.00: Caritas in Veritate, la persona fondamento dello sviluppo, Gotti tedeschi, Introvigneore 21.30: spettacolo teatrale DONNE, VELOCITA'-PERICOLO, spettacolo futurista,


Domenica 25:ore 10.00: idee, uomini e strutture il partito degli italiani, Larussa, Landolfi, Piso, Biava, Fidanza ore 12.30: ORIZZONTE DI VALORE, introduzione Benedetti Valentini, conclusioni finali ALEMANNO

sabato 11 luglio 2009

Sanità,D'Anna liste d’attesa: «Garantire tempi certi o indennizzo ai cittadini».



12 luglio 2009 - Finalmente lo ha ammesso anche l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani: “Esiste un problema di liste d’attesa”.
Per chi, come me, che insieme a migliaia di cittadini si batte da anni affinché ci siano risposte tempestive agli utenti, quella di Mezzolani è un’ammissione tardiva. Ma da questo voglio ripartire con una proposta concreta e lo faccio prendendo come riferimento una recente delibera di Giunta della Regione Toscana che ha come oggetto: “Linee di indirizzo per il governo e lo sviluppo dell'assistenza specialistica ambulatoriale e per l'adozione dei programmi attuativi aziendali al fine di promuovere il diritto di accesso del cittadino e garantire tempi di attesa definiti”.

Con tale delibera, la Regione Toscana stabilisce che, a decorrere dal 30 ottobre 2009, il tempo massimo di attesa per alcune visite non può superare i 15 giorni. È stato inoltre stabilito che, in caso di mancato rispetto di tale termine, il cittadino ha diritto di essere indennizzato dall’Azienda sanitaria di residenza.
Ci si impegna inoltre, ad esempio nei poli radiologici di ogni Area Vasta, ad orari di servizio superiori alle 12 ore giornaliere, di norma dalle 7 del mattino alle 23, festività comprese, con continuità annuale. E per sostenere queste ed altre iniziative sono previste importanti risorse economiche.
Sono convinto che quanto deliberato dalla Regione Toscana possa rappresentare un indirizzo di massima che può essere seguito anche nella nostra Regione dove, in molti casi, le liste d’attesa costringono i cittadini a sottoporsi a prestazioni a pagamento. Da tenere in forte considerazione anche l’utilizzo prolungato di alcuni strumenti con la previsione di più turni che consentano di raddoppiare il numero di utenti con conseguente riduzione dei tempi di attesa.
Il “diritto dei tempi certi” non può più essere negato. Allo stesso tempo va attivato il principio dell’indennizzo ai cittadini qualora i tempi di attesa previsti non siano rispettati. Se è vero che al cittadino che non rispetta le regole si infliggono multe, non si capisce perché quando chi dovrebbe dare l’esempio sbaglia non sia sottoposto al medesimo trattamento.

Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale Pdl

giovedì 9 luglio 2009

AMBIENTE:CITTA'AUSTRALIANA VIETA ACQUA IN BOTTIGLIE PLASTICA


(ANSA) - ROMA, 9 LUG - Niente piu' acqua in bottiglia, solo quella che sgorga da fontane e rubinetti. Bundanoon, una citta' di 2500 abitanti a sud di Sidney in Australia ha votato il divieto di vendita di acqua in bottiglie di plastica. Un divieto, il primo di cui si abbia notizia nel mondo, che arriva a poche ore da un altro provvedimento preso sempre in Australia: il capo del governo del Nuovo Galles del Sud ha vietato a tutte le agenzie e i dipartimenti di stato l'acquisto di bottiglie d'acqua per combattere ''lo spreco di denaro e risorse naturali''. Guerra aperta quindi contro alla vendita di acqua in bottiglia, considerata una minaccia per l'ambiente, per la plastica utilizzata e per l'enorme energia necessaria per la produzione e il trasporto, in un continente dove nel 2008 si sono spesi circa 400 mila dollari per l'acquisto di acqua. Certo gli australiani non sono soli in questa battaglia contro gli sprechi, circa 60 citta' fra Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna hanno fatto partite campagne dal motto ''Think outside the bottle'', un'invito ad abbandonare la bottiglia. Ma un divieto totale come quello di Bundanoon non si era mai sentito prima: ''Bundy on tap'' e' l'orgoglioso slogan degli abitanti della piccola cittadina, ovvero ''Bundy beve dal rubinetto''. Un successo durante una battaglia cominciata quando un'azienda di Sidney aveva annunciato un piano di estrazione dell'acqua con relativa costruzione di una fabbrica in citta'. Furiosi, gli abitanti si oppongono da anni.

mercoledì 8 luglio 2009

REGIONE MARCHE, I LAVORI DELLA III COMMISSIONE


CONSIGLIO MARCHE; LAVORI TERZA COMMISSIONE (ANSA) - ANCONA, 8 LUG - La terza Commissione (attivita'' produttive), nella seduta di stamane, ha continuato l''esame della proposta di legge n. 228, di modifica alla legge regionale n. 7/95 ''''Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell''equilibrio ambientale e disciplina delle attivita'' venatorie'''' (relatore di maggioranza Mirco Ricci e di minoranza Enrico Cesaroni). Nella stessa seduta la Commissione, relatori Rosalba Ortenzi e Giancarlo D'Anna, ha espresso il parere favorevole, contrario Cesaroni (FI) e astenuta Ciriaci (FI), sulla delibera delle giunta regionale riguardante gli interventi per l''anno 2009 a sostegno dei sistemi di certificazione della qualita'' e della tracciabilita'' delle produzioni agricole e agroalimentari. Il provvedimento finanzia l''attivita'' dell''Autorita'' Pubblica di Controllo, istituita presso l''Assam (euro 220mila), il potenziamento dell''Unita'' di vigilanza della Regione Marche (euro 55mila) e la comunicazione istituzionale sul marchio regionale ''''QM-Qualita'' garantita dalle Marche'''' (euro 318.274,28). A questo riguardo, nel suo intervento, il relatore di minoranza D''Anna ha espresso l''esigenza che ''''la comunicazione istituzionale sia incentrata esclusivamente sulla pubblicizzazione del marchio QM e non rappresenti uno strumento di promozione della giunta regionale''''.

La Commissione ha invece approvato all''unanimita'', relatori Massimo Binci e Graziella Ciriaci, il parere sulla delibera di giunta relativa programma annuale 2009 di promozione della cooperazione per lo sviluppo rurale. Il provvedimento, che ha uno stanziamento complessivo di 492mila euro, finanzia progetti di fattibilita'' elaborati da societa'' cooperative e loro consorzi, che svolgono attivita'' nel settore agricolo, agroalimentare e forestale, per analisi delle strutture aziendali e del management, l''individuazione di nuove strategie di collocazione sul mercato di prodotti e servizi, nonche'' le forme di realizzazione dei progetti stessi, in maniera integrata con gli intervento previsti dal Psr.

Infine, relatori Antonio D''Isidoro e Giancarlo D''Anna, e'' stato licenziato a maggioranza, astenuti FI e An, il parere favorevole sulla delibera della giunta regionale riguardante gli interventi attuativi per il 2009 della L.R. n.20/2003 ''''Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione''''. Il provvedimento, che si affianca ad altre misure gia'' adottate in base alla Legge 20, prevede finanziamenti a consorzi di imprese (industriali e artigiane) per la realizzazione di progetti per la prevenzione dell''impatto ambientale (200mila euro), ulteriori incentivi alle imprese finalizzati al risparmio energetico (1 mln di euro) e contributi per l''abbattimento del costo delle operazioni di finanziamento garantite dalle cooperative artigiane di garanzia (3.546.959,78 euro).

martedì 7 luglio 2009

Mongolia Interna, Turkestan Orientale e Tibet tre realtà tre popoli tre repressioni.



C'è un momento raro e decisivo nella storia umana in cui una tirannia opprimente ed in apparenza definitiva rivela sulla superficie della sua implacabile struttura le prime sottili crepe del collasso imminente - consentendo così i primi sentimenti di speranza tra popoli a lungo oppressi e nazioni soggiogate. Questa transizione fu annunciata in Europa centrale ed orientale ed in alcune aree dell'Asia Centrale dall'abbattimento del muro di Berlino.
Per i popoli della Mongolia Interna, del Turkestan Orientale e del Tibet un momento simile può essere imminente. Il boom economico cinese ha creato enormi ed irrisolvibili problemi e conflitti che minacciano di lacerare la società cinese. La corruzione endemica, le disperate rivolte contadine, le agitazioni operaie su larga scala, la dura repressione delle religioni, la disparità economica che si espande, le devastazioni ecologiche, l'impossibilità di ricorrere alla giustizia e la quasi non-esistenza di una società civile, hanno provocato lo scorso anno, secondo i rapporti ufficiali cinesi, oltre 45.000 rivolte e dimostrazioni, molte delle quali violente, in tutta la Cina.
I Tibetani, gli Uyghuri del Turkestan orientale e i Mongoli hanno sempre desiderato unicamente di vivere liberi nelle proprie patrie indipendenti ma questo desiderio è stato frustrato e represso dalla Cina comunista per oltre 50 anni. E' un fatto storico che la Cina comunista abbia invaso il Tibet nel 1949-50, soverchiando e annientando una piccola armata tibetana che difendeva il proprio paese. E questo anche il caso del Turkestan Orientale e della Mongolia Interna, che furono occupati con la forza da truppe comuniste nel 1949. In nessun caso il dominio della Cina Comunista in questi paesi è stato ottenuto tramite il consenso del popolo o un processo storico.
Da allora la Cina ha sistematicamente demolito l'antico modello di vita di questi popoli, prima eliminando i loro governi legittimi e poi imprigionando, torturando e giustiziando molti dei loro tradizionali governanti, capi e guide religiose. Quando i popoli di queste nazioni rifiutarono di accettare tali ingiustizie e spoliazioni, l'esercito e la polizia cinesi schiacciarono ogni resistenza con spropositata violenza. Milioni di Tibetani, Uighury e Mongoli furono uccisi. Milioni furono imprigionati o deportati nei campi di lavoro forzato (laogai). I popoli di queste terre hanno, in passato, goduto di autosufficienza economica per i bisogni essenziali ma le politiche del governo comunista hanno causato ovunque il crollo della produzione agricola, ricorrenti carestie e denutrizione di massa, causa della morte di milioni di persone, soprattutto donne, bambini e vecchi.
Sotto lo slogan della "lotta rivoluzionaria" (douzheng), l'amministrazione comunista di queste regioni ha costretto e forzato le persone a spiarsi e tradirsi l'un l'altro, spesso impiegando anche i bambini per avere informazioni sui loro genitori e inducendoli a partecipare a pubbliche sedute di denuncia e "douzheng". Infatti, tutte le usanze tradizionali, i valori universali di amicizia, ospitalità, fiducia, rispetto, tolleranza, pace e compassione, furono considerati dalle autorità comuniste come "feudali" e "contro-rivoluzionari".
Negli anni della "Rivoluzione Culturale" la gente fu costretta a distruggere i propri templi, monasteri e moschee. Quasi tutti gli edifici e monumenti di importanza storica, culturale e religiosa in questi paesi vennero distrutti e i loro tesori ed oggetti d'arte saccheggiati e trasportati in Cina per i loro metalli preziosi o per essere venduti sul mercato dell'arte asiatico. Le ricchezze minerali, le foreste, l'acqua e le altre risorse naturali di queste terre sono stati, soprattutto negli ultimi venti anni, non solo sistematicamente sfruttati a beneficio della Cina, ma anche severamente danneggiate e l'ambiente devastato per le politiche estreme della leadership cinese.
Fino ad ore la politica cinese di trasferire la popolazione ha inondato la Mongolia Interna, il Turkestan Orientale ed il Tibet di immigrati cinesi, emarginando completamente le popolazioni indigene e facendone una minoranza nei propri paesi. Artigiani, piccoli commercianti, operai e lavoratori locali, sono stati completamente soppiantati dagli immigrati cinesi, causando tremendi problemi sociali e disagio psicologico tra le popolazioni native.
Tutto ciò mentre le spie, i vari organi della Sicurezza (gongan), le Unità Psichiatriche Statali (ankang) e l'"Esercito di Liberazione Popolare" procedono senza sosta nel loro compito di diffondere il terrore in quelle terre e indurre i loro popoli alla sottomissione.
Noi come singoli e le nostre associazioni oggi qui riunite sosteniamo con fermezza tutti i tibetani, uighuri e mongoli che nei propri paesi si alzano a chiedere l'indipendenza, e garantiamo il pieno sostegno a coloro che, all'interno, rischiano ogni cosa, comprese le proprie vite, nella ricerca di una patria libera e democratica. Chiediamo alla comunità delle nazioni di dichiarare che il Tibet, il Turkestan Orientale e la Mongolia Interna siano sciolti da ogni rapporto politico con la Repubblica Popolare Cinese, e da ogni futuro stato e governo cinese, e possano quindi essere nazioni libere ed indipendenti, ciascuna irrevocabilmente impegnata in un sistema di governo democratico, stabilito dalla libera volontà del popolo, e basato sul governo della legge e sul rispetto della libertà individuale.
Nel caso di Taiwan noi abbiamo una parodia di giustizia internazionale in cui una nazione pienamente indipendente, prospera e democratica, non è riconosciuta come tale dalle altre nazioni, soprattutto per la preoccupazione di dispiacere alla Cina comunista. Taiwan può essere stata un tempo parte della Cina, ma la maggior parte degli stati membri dell'ONU sono stati in un momento o l'altro della loro storia parte di un'altra nazione o impero. Taiwan è stata una provincia della Cina solo per un breve periodo tra il 1887 ed il 1895. Con il trattato di Shimonoseki (1895) l'isola fu ceduta al Giappone. Quali che siano state le diramazioni della sua storia, il popolo di Taiwan ha il diritto, come tutti i popoli del mondo, all'auto-determinazione; inoltre, tramite i loro proficui sforzi nel creare uno stato democratico, prospero e progredito, hanno più che guadagnato il diritto ad essere nazione. Le numerose e sempre più bellicose minacce cinesi di invadere Taiwan devono essere condannate dalla comunità internazionale e riconosciuto il diritto di Taiwan all'indipendenza.
Noi ci appelliamo alle singole nazioni del mondo e all'Organizzazione delle Nazioni Unite perché sostengano l'inalienabile diritto di uighuri, mongoli tibetani e taiwanesi ad una patria indipendente. Ci appelliamo agli Stati Uniti, la prima nazione democratica e liberale nel mondo, perché riconosca la giusta causa di questi popoli e li aiuti nel loro nobile richiesta di indipendenza, libertà e democrazia.
19th September 2006,Conference Room HC-9, U.S. Congress, Capitol Hill, Washington.D.C.

lunedì 6 luglio 2009

D'ANNA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: PROTESTINO CON HU JINTAO PER LA STRAGE DI URUMCHI


Mentre il presidente cinese Hu Jintao a Roma in visita al Colosseo dichiarava di voler sviluppare “la cultura e il rapporto di amicizia tra i popoli” nel Turkestan Orientale occupato dai cinesi, che chiamano Xinjang, il mercato storico della Via della Seta di Kashgar veniva distrutto e a Urumchi i manifestanti del popolo Uighuro venivano massacrati dalla polizia cinese che ha lasciato sul terreno oltre 140 morti.I media internazionali parlano di scontri con la minoranza uighura ma in realtà i cinesi da decenni spostano, come hanno fatto in Tibet, milioni di cinesi di etnia Han con l’obiettivo di ridurre a minoranza chi ha sempre vissuto in quelle terre.
Dopo quanto sta accadendo nello Xinjang Presidente della Repubblica Italiana,Presidente del Consiglio e Presidenti della Camera e del Senato la Presidente di Confindustria non possono nei loro incontri odierni non protestare con forza contro la feroce repressione cinese che dal Tibet si estende con forza anche nel Turkestan Orientale e chiedere quel rispetto dei Diritti Umani immolati in questi anni sull’altare degli interessi economico-commerciali.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale PdL Regione Marche
nella foto Giancarlo D'Anna durante un recente viaggio in Turkestan Orientale

LA CINA DISTRUGGE IL BAZAR DELLA VIA DELLA SETA MENTRE IL PRESIDENTE CINESE PASSEGGIA PER ROMA.


CINA: XINJIANG(Turkestan Orientale) LA DISTRUZIONE DEL BAZAR DI KASHGAR / ANSA (SCHEDA) (ANSA) - PECHINO, 6 LUG - La distruzione del vecchio bazar di Kashgar, la capitale della cultura uighura (foto scattata da Giancarlo D'Anna lo scorso anno al mercato Uiguro) nell'estremo nordovest della Cina, e' entrata alla fine di marzo nella sua fase decisiva ed e' oggi uno dei principali motivi di protesta per i circa nove milioni di uighuri che vivono in Cina. Le centomila famiglie che vivevano nel bazar, un labirinto di vicoli e di vecchie costruzioni tradizionali, sono state trasferite nelle nuove costruzioni alla periferia della citta'. La decisione di procedere alla distruzione - rimandata piu' volte e decisa definitivamente l'anno scorso dopo il terremoto del Sichuan - e' stata definita ''un affronto alla cultura uighura ed un tentativo di assimilazione degli uighuri'' dalla dissidente Rebiya Kadeer, che dopo aver trascorso sei anni in prigione vive in esilio negli Usa. ''Un vasto numero di comunita' uighure...sono state distrutte dall'inizio dell' amministrazione del Partito Comunista Cinese, nel 1949. La maggior parte di queste distruzioni sono avvenute nella forma di 'campagne', come la Rivoluzione Culturale (1966-76), durante la quale furono presi di mira gli aspetti storici della cultura uighura'', ha scritto la dissidente contestando le motivazioni del governo di Pechino, secondo il quale la distruzione e' una necessaria misura di sicurezza di fronte a nuovi possibili terremoti, che le vecchie costruzioni del bazar non sarebbero in grado di sostenere. Mentre il resto della Regione Autonoma del Xinjiang e' ''invaso'' da immigrati cinesi - come Urumqi, dove circa l' 80 per cento degli abitanti sono di etnia cinese han - Kashgar e' rimasta a maggioranza uighura. La citta', una volta una delle oasi piu' importanti sulla Via della Seta, e' anche la porta della Cina verso l'Asia centrale e meridionale. A pochi chilometri da Kashgar, sulle montagne del Pamir, si incontrano infatti i confini con Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan, Pakistan ed India.

SANITÀ, D'ANNA DENUNCIA:LISTE D'ATTESA PER CONTENERE SPESA SANITARIA


SANITÀ: SANITÀ: D'ANNA,LISTE D'ATTESA PER CONTENERE SPESA SANITARIA (ANSA) - PESARO, 5 LUGLIO- I tempi d'attesa per le visite spcialistiche presso gli ospedali della provincia di Pesaro Urbino, «come nel resto della Regione», superano «abbondamentemente i trenta giorni», mentre le stesse perstazioni, se richieste a pagamento, «vengono generalemnte erogate in 24-72 ore». Lo segnala il consigliere regionale Giancarlo D'Anna (Pdl-An), che ha presentato un'interrogazione sull'argomento. Nell'atto ispettivo, in particolare, l'esponente dell'opposizione osserva che «la lunghezza dei tempi di attesa e il ricorso alle prestazioni a pagamento determinano un evidente risparmio finanziario a favore del servizio sanitario regionale», una «forma di contenimento della spesa sanitaria, che alimenta il sospetto che le liste di attesa siano in qualche modo "favorite o sponsorizzate"»

domenica 5 luglio 2009

IL POPOLO KAREN DA 60 ANNI LOTTA PER LA LIBERTA'

I Karen lottano da sempre contro il regime birmano. Una realtà poco conosciuta quella della repressione del popolo Karen e della sua battaglia per la libertà e che grazie all'Associazione Popoli oggi è finalmente denunciata anche dalla televisione nazionale.

giovedì 2 luglio 2009

LAVORI DELLA III COMMISIONE ACCOLTO UN EMENDAMENTO DI D'ANNA


ANCONA, - La terza commissione (attività" produttive) dell"assemblea legislativa delle Marche, presieduta da Katia Mammoli, ha ripreso oggi il riesame della proposta di legge n. 228, di modifica alla legge regionale n. 7/95 ""Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrìo ambientale e disciplina delle attività" venatorie"". La pdl rìdefìnisce sostanzialmente il ruolo di Regione, Province e Ambiti Territoriali di Caccia (associazioni agricole, ambientaliste e naturalistiche), rispetto alle loro funzioni nella gestione del territorio ai finì faunistici e venatori. La commissione, sulla scorta di emendamenti presentati congiuntamente dai due relatori, Mirco Ricci, di maggioranza, ed Enrico Cesaroni dì minoranza, e di un emendamento di Giancarlo D'Anna, ha discusso e approvato i primi articoli riguardanti, in particolare, la pianificazione faunistico-venatoria regionale e provinciale, le oasi di protezione, le zone di ripopolamento e cattura, i centri pubblici di riproduzione della fauna e un nuovo istituto come le zone di rispetto. L'esame del testo continuerà" nella seduta dell"8 luglio.

mercoledì 1 luglio 2009

SANITA' D'ANNA RISPONDE PER LE RIME A GASPERONI DEL PD


All’On. Gasperoni che invita a dire la verità sull’Ospedale Unico in Provincia di Pesaro-Urbino ribadisco che è il centrosinistra sulla vicenda a non essere limpido con i cittadini poichè non dichiara i veri obiettivi e quindi la verità sul percorso Ospedali Riuniti-Ospedale Unico. Da una parte l’assessore Mezzolani continua ad affermare che lui non ha mai parlato di Ospedale Unico. Contemporaneamente esponenti del PD locali e regionali e parlamentari in pensione continuano a spingere per l’Ospedale Unico.
Una cosa condivido delle affermazioni di Gasperoni, quando dice che il futuro dell’Ospedale di Fano “è un argomento serio”. Questo il motivo per il quale da anni mi batto per il suo rilancio supportato da oltre 6000 cittadini che hanno aderito ad una mia raccolta di firme per raggiungere quell’obiettivo. Non si tratta quindi di una “battaglia di retroguardia” o di “difendere l’esistente” ma di migliorare struttura e servizi visto che grossi capitali sono stati spesi per i nuovi padiglioni del Santa Croce comprese 6 camere operatorie che non sono mai entrate in funzione.
Anche questi nuovi padiglioni avrebbero dovuto ovviare i problemi della vecchia struttura (così come vorrebbe far credere chi è favorevole all’Ospedale Unico) così non è stato come testimonia quotidianamente la presenza di manutentori per rattoppare un serie infinita di errori . Senza parlare della struttura del Pronto Soccorso che mostra ogni giorno grossi limiti strutturali tali da prevedere un allagamento dei locali.
Oggi Gasperoni dopo che Fano e Pesaro hanno speso decine di miliardi di vecchie lire negli Ospedali ci viene a proporre di costruire un nuovo Ospedale “bello e funzionale” dimenticando quanto è accaduto nelle strutture nuove strutture di Fano e Pesaro . In alcuni casi, infatti, sono più funzionali i vecchi locali piuttosto che i nuovi.
Ma quali sono le eventuali risorse per costruire l’Ospedale Unico? Gasperoni dice in primis la Finanziaria. Non mi risulta che l’ex parlamentare in 10 anni al Parlamento abbia mai fatto tale proposta e non mi risulta che altri successivamente l’abbiano ufficializzata. Non restano quindi che le alienazioni ed è ovvio che con l’apertura di un nuovo ospedale i vecchi sarebbero inutili e quindi venduti per sopperire alle spese della nuova struttura. Sulla necessità di ricorrere ad alienazioni del patrimonio dell’Asur per esigenze tipo ci sono diverse delibere di Giunta regionali, quindi non m’invento niente.
Sull’eventuale ubicazione dell’Ospedale Unico Gasperoni propone Fosso Sejore, nonostante non ci siano ne spazi né viabilità. Il luogo proposto è un falso scopo serve solo a convincere fanesi e pesaresi, in realtà è chiaro che se mai sarà costruito l’Ospedale Unico sarà probabilmente localizzato all’uscita dell’autostrada del capoluogo di Provincia com’è già accaduto ad Ancona.
Ai cittadini interessano piuttosto servizi pronti e risposte rapide. Questo non avviene come testimoniano le lunghe liste d’attesa che, ospedale nuovo o vecchio, continuano ad allungarsi obbligando chi ha necessità di andare a pagamento. Questi i reali problemi da affrontare e risolvere. Il resto è speculazione edilizia mascherata da false necessità.

Giancarlo D’Anna