giovedì 30 settembre 2010

FOTOVOLTAICO:SI DEL CONSIGLIO REGIONALE ALLA PROPOSTA DI D'ANNA


il cattivo esempio degli spagnoli
ANSA Nel suo intervento in Consiglio Regionale
Giancarlo D''Anna (Pdl) ha detto che la questione
del fotovoltaico'''e'sfuggita di mano alla maggioranza ma anche ad alcune associazini di categoria. Si chiude la stalla quando I buoi sono scappati. Un'opportunita'' persa. Si deve fare in modo che gli impianti siano messi sui capannoni industriali, sugli edifici pubblici e privati per evitare il danno a un territorio che non sarebbe piu'' recuperabile''. D'Anna ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto da altri consiglieri del Pdl, con il quale impegna la giunta a predisporre una specifica normativa affinche'' si utilizzano per gli impianti fotovoltaici in via prioritaria capannoni industriali, edifici pubblici e privati nei confronti degli impianti a terra. Il documento e stato approvato all'unanimità.

mercoledì 29 settembre 2010

Mozione su“Attuazione dei diritti delle persone con disabilità”discussione, presenti e assenti.

Mozione n. 7


del Consigliere D’Anna

“Attuazione dei diritti delle persone con disabilità”

(Discussione e votazione)



(durante la discussione c’è anche un richiamo sull’ordine dei lavori)



PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 7 del Consigliere D’Anna, che ha la parola per illustrarla.



Giancarlo D’ANNA. Sicuramente questa giornata serve a discutere alcune mozioni che vanno avanti da diverso tempo. E credo che anche questa, come la precedente, debba necessariamente trovare l’attenzione dell’Assemblea.

E’ una mozione molto semplice e concisa. Ve la leggo per farvi capire meglio di che cosa si tratta, riguarda l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità:

“Premesso che l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato nella seduta del 6 settembre 2006 la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità;

Considerato che tale documento pone al centro i diritti delle persone con disabilità e afferma che è necessario garantire ad esse le stesse opportunità degli altri cittadini sia rispetto alla propria vita sia riguardo ai processi di inclusione sociale;

Impegna il Presidente della Regione e la Giunta:

1) a verificare che si attuino i principi sanciti nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità nei differenti settori dell’Amministrazione;

2) a sostenere a livello nazionale la ratifica della Convenzione;

3) a monitorare con continuità l’applicazione della Convenzione, costruendo percorsi di studio e di ricerca perché ci sia la completa attuazione della Convenzione nella legislazione, nei regolamenti, negli atti amministrativi regionali;

4) a coinvolgere attivamente le persone con disabilità e le loro organizzazioni più rappresentative in ogni processo connesso all’attuazione della Convenzione.”.

Mi sembra molto lineare, non è un’idea che nasce dal nulla, l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato questo percorso. Per le persone con disabilità credo sia importante, al di là di quello che già si fa, e sicuramente non è poco, dare un’ulteriore segnale e una maggiore attenzione alle cose appunto già previste e votate.

Ritengo pertanto opportuno che anche l’Assemblea dia un segnale di attenzione a una categoria che molto spesso viene citata, qualche altra volta viene utilizzata, ma per la quale sicuramente è necessario avere una maggiore e fattiva attenzione.



PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Eusebi.



Paolo EUSEBI. Dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo, ma approfitto anche per dire al Consigliere D’Anna che un argomento così importante meriterebbe una discussione, magari non lunghissima perché non c’è moltissimo da discutere, ma documentata sì. Noi invece in questo momento la stiamo facendo in un’Aula così…(…) No, non esageriamo, la compagnia è piacevole, però inviterei i colleghi a usare un po’ di buonsenso. Non è possibile che a colpi di demagogia di questo o quell’altro veniamo obbligati ad uno spettacolo di questo tipo.

Se in Conferenza dei Capigruppo si prende una decisione sarebbe opportuno rispettarla, a meno che sopravvengano cose urgentissime o magari che un Consigliere abbia l’esigenza assoluta di discutere un argomento.

Ho l’impressione che facendo così stiamo veramente pretendo in giro i cittadini delle Marche. Qualcuno domani potrà dire: “vedete, io faccio lavorare questi lazzaroni di politici!”. Vi prego, facciamola finita di usare questi metodi!



PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.



Giancarlo D’ANNA. Sicuramente condivido quello che ha detto, Consigliere Eusebi, non piace nemmeno a me, ma tenga presente che alcune delle mozioni che lei trova iscritte all’ordine del giorno ce le trasciniamo addirittura dalla scorsa legislatura. Allora, se mi permette, anche i Consiglieri si devono assumere le loro responsabilità anche al di là di quello che dicono i Capigruppo. Peraltro sarà opportuno verificare anche una formula diversa, perché se si entra in Aula e non si ha nemmeno modo di parlare con i propri Capigruppo relativamente ad alcune decisioni può succedere anche questo.

Alcune di queste mozioni sono molto importanti, però, ripeto, nella scorsa legislatura nessuno le ha volute discutere. Per cui ora vista che questa mozione è riuscita ad arrivare in Aula permettetemi di discuterla magari anche da solo, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.



Giovanni ZINNI. Semplicemente per far notare, a seguito dell’intervento del collega Eusebi, che c’è un vero e proprio intasamento di mozioni e interrogazioni che vengono scarsamente evase. Siamo arrivati a un numero immane, temo che non si discuteranno mai, collega Eusebi.

Su questo la invito, Presidente, a fare una profonda riflessione con i Capigruppo e l’Ufficio di Presidenza.

Semmai potrebbe esserci una valutazione di buonsenso da parte dei Consiglieri sul capire quando ritirarle. Oggi abbiamo parlato per un’ora del caso della povera giovane iraniana, ma faccio notare che tutto quello che doveva essere fatto il Governo italiano lo ha fatto, così come lo ha fatto la comunità internazionale, quindi qui parliamo di cose quando sono ormai già accadute.

Visto inoltre che qualcuno parlava di assenti a me infastidisce una cosa. Noi abbiamo fatto un pre-dibattito sulla Fiera senza il nostro Governatore. Allora o qui c’è un’assunzione di responsabilità collettiva della Giunta nei confronti dell’Assemblea legislativa e dell’Assemblea legislativa nei confronti di noi stessi, o altrimenti se oggi pomeriggio ci fossero stati i dipendenti di Fincantieri ci avrebbero preso a schiaffi, perché abbiamo parlato di questioni internazionali invece di problemi locali.

Quando si deve parlare di cose internazionali l’Assemblea legislativa lo deve fare subito, in tempo reale, ossia quando esce l’Ansa, quando è la notizia della settimana si fa la mozione e si vota subito, ma non dopo un mese e mezzo! Ci facciamo male con le nostre mani! Ci mettiamo nelle condizioni come Assemblea legislativa di essere snobbati dal nostro Governatore! Questo è profondamente grave, va al di là del centro-destra e del centro-sinistra.



PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Consigliere Binci vorrei chiarire un aspetto. E’ vero, c’è un numero di mozioni molto ampio, ma vi assicuro, statistiche alla mano, che rispetto alla scorsa legislatura, proprio perché c’è la volontà di accelerare i corsi, stiamo facendo un numero di mozioni, interrogazioni e interpellanze di gran lunga molto superiore. E, guardate, non vuole essere un giudizio. Pochissime sono state le mozioni discusse in Aula, fra l’altro si mettevano all’ordine del giorno in fondo e quindi non venivano mai trattate.

Avendo fatto in questi cinque anni tutte le esperienze, quella di Consigliere, di Capogruppo e poi di Assessore, so benissimo che per i Consiglieri regionali gli strumenti ispettivi rappresentano una delle poche opportunità, insieme al lavoro in Commissione che però è a porte chiuse, per manifestare il proprio pensiero, per esprimersi, per partecipare, ecc..

E su questo da parte mia c’è una sensibilità assolutamente forte, io voglio agevolare, non voglio ci sia un solo Consigliere che senta venir meno il ruolo perché gli atti ispettivi che propone non si trattano mai.

Però mi sto rendendo conto anche di un’altra cosa, ossia che questa buona volontà e disponibilità da parte mia ad arricchire e predisporre gli ordini del giorno in modo tale da dare spazio a tutti, in molti casi provoca un abuso.

Consigliere Zinni, non posso non condividere il fatto che a volte si parla inutilmente, me lo pongo anch’io, molto spesso penso che se qualcuno ci guardasse direbbe: “bhè, parlate di tutto, però…”. Dopodiché, dell’interrogazione se ne può anche abusare un po’, perché in fondo dà la possibilità al Consigliere di prendere una posizione, di poter rilasciare una dichiarazione, di manifestare il proprio pensiero, invece un abuso di mozioni intasa i lavori dell’Assemblea legislativa perché su questa poi si apre un dibattito a cui tutti possono partecipare, non interviene solo chi la propone.

Perché dico questo? Perché se vi è un abuso di uno strumento come appunto la mozione potrebbe probabilmente finire per non essere più utilizzato proprio laddove, invece, sarebbe molto opportuno utilizzarlo.

Mi rendo conto che questo è un predicotto che non lascerà segno, però ho preso spunto da quello che giustamente ha detto il Consigliere Zinni, ossia che non è una questione di appartenenza ma di buonsenso.

Dunque c’è la disponibilità del Presidente e dell’Ufficio di presidenza di dare pari dignità a tutti i Consiglieri, di dare la possibilità nelle sedute di trattare non solo gli argomenti proposti dalla Giunta, ma anche gli atti ispettivi e le mozioni, però se ne abusiamo vanifichiamo anche questa disponibilità. Questo è un appello che faccio ai colleghi.

Tornando alla discussione della mozione, ha la parola il Consigliere Binci.



Massimo BINCI. Brevemente per sostenere la mozione, seppure sia molto generale.

Ci sono delle questioni importanti da risolvere riguardo le competenze regionali sui diritti delle persone con disabilità. Una di queste è il discorso dell’inserimento lavorativo relativo alla legge n. 68 di competenza dei centri per l’impiego. La norma non viene applicata in molte sue parti, sia riguardo le quote riservate ai disabili all’interno delle aziende private e gli uffici pubblici, sia riguardo i controlli e le penali.

C’è inoltre la questione dei servizi scolastici alle persone con handicap e dei centri diurni quando queste raggiungono l’età adolescenziale e quindi non hanno più possibilità di frequentare le scuole. Oppure la questione dei servizi domiciliari e di sostegno alla famiglia o delle residenze quando le persone disabili hanno raggiunto una certa età. Altra cosa importante riguarda l’agibilità delle nostre città, quindi l’adeguamento delle normative urbanistiche, della verifica, del controllo, ossia verificare che i soldi pubblici vengano spesi rispettando la legge, ad esempio creando città non accessibili, dai marciapiedi, alle scale, ai luoghi pubblici, ai bar, alle stesse sale comunali, ai trasporti pubblici; i mezzi pubblici, infatti, nella loro totalità non sono in grado di trasportare una persona con carrozzina se non dietro preavviso, addirittura si sta pensando ad un servizio a chiamata, quando invece il servizio pubblico di trasporto dovrebbe essere accessibile in toto.

Quindi chiedo, se il presentatore è d’accordo, visto che qui si rimanda tutto al Presidente della Giunta di verificare i princìpi sanciti nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità nei differenti settori dell’Amministrazione, di emendare la mozione in questo modo: “Impegna la competente Commissione assembleare a verificare che si attuino i princìpi della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità nei differenti settori dell’Amministrazione..”, cosicché la competente Commissione assembleare diventi di fatto una “commissione di verifica e di inchiesta” di applicazione dei diritti delle persone con disabilità. Impegnare invece la Giunta a controllare l’operato di se stessa mi sembra un aspetto che non possa garantire gli effetti e soprattutto non possa garantire rispetto al fatto che siamo appunto noi che abbiamo questa sensibilità e quindi la vorremmo poter portare avanti. (…) Allora, ripeto, si può mettere: “Impegna il Presidente della Giunta e la competente Commissione assembleare”, così siamo tutti impegnati, poi ognuno opererà secondo la propria sensibilità. Magari la Commissione può indire un’incontro tematico a cui può invitare i referenti dei Servizi alla disabilità nei diversi settori all’interno dell’Amministrazione regionale e volendo può convocare anche per specifiche situazioni.



PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Binci, ma non ho capito nulla!



Massimo BINCI. Chiedo di aggiungere…



PRESIDENTE. Ma il verbo “aggiungere” a chi lo rivolge? La prego di formalizzare subito l’emendamento, altrimenti non lo potrò mettere in votazione.



Massimo BINCI. Certo, Presidente.



PRESIDENTE. Il Consigliere Binci ha testè presentato il seguente emendamento, che leggo:

Dopo le parole “Impegna il Presidente della Regione e la Giunta” aggiungere le parole “e la competente Commissione assembleare”.

Ha chiesto la parola la Consigliera Malaspina, ne ha facoltà.



Maura MALASPINA. Presidente, chiedo la verifica del numero legale, ritengo che determinati argomenti debbano essere condivisi da tutti.



PRESIDENTE. Bene, procediamo alla verifica del numero legale. (…) Consigliere D'Anna vuole la votazione per appello nominale? (…) Ma la richiesta per appello nominale deve essere formulata da tre Consiglieri. Chi metto? (…) Bene, Zinni, Ortenzi, D’Anna. (…) Allora, Consiglieri, ora per verificare in quanti siamo basta premere un tasto qualsiasi, prego procedere con il voto elettronico... (…) Consiglieri, visto che gli uffici stanno valutando se il sistema elettronico può prevedere contemporaneamente sia la verifica del numero legale che la votazione per appello nominale, procediamo all’appello per chiamata.



Franca ROMAGNOLI (Consigliere segretario):

Luca ACACIA SCARPETTI assente

Francesco ACQUAROLI assente

Fabio BADIALI assente

Massimo BINCI presente

Raffaele BUCCIARELLI assente

Giacomo BUGARO assente

Gianluca BUSILACCHI presente

Valeriano CAMELA assente

Antonio CANZIAN presente

Adriano CARDOGNA presente

Mirco CARLONI assente

Graziella CIRIACI assente

Francesco COMI assente

Giancarlo D’ANNA presente

Sandro DONATI assente

Paolo EUSEBI presente

Elisabetta FOSCHI assente

Enzo GIANCARLI assente

Sara GIANNINI assente

Paola GIORGI presente

Dino LATINI presente

Marco LUCHETTI assente

Maura MALASPINA presente

Enzo MARANGONI presente

Luca MARCONI assente

Erminio MARINELLI presente

Francesco MASSI assente

Almerino MEZZOLANI assente

Giulio NATALI presente

Rosalba ORTENZI presente

Paolo PERAZZOLI presente

Paolo PETRINI assente

Moreno PIERONI assente

Mirco RICCI assente

Franca ROMAGNOLI presente

Angelo SCIAPICHETTI presente

Daniele SILVETTI assente

Vittoriano SOLAZZI presente

Gian Mario SPACCA assente

Gino TRAVERSINI presente

Umberto TRENTA assente

Roberto ZAFFINI assente

Giovanni ZINNI presente



PRESIDENTE. Il numero legare non è garantito, dichiaro chiusa la seduta.







La seduta termina alle ore 16,10

Dichiarazioni di Mezzolani sul Cup

PUBBLICO IL RESOCONTO DELLE DICHIARAZIONI DI MEZZOLANI IN CONSIGLIO REGIONALE SUL CUP. APPENA DISPONIBILE PUBBLICHERO' L'INTERVENTO DI SPACCA.

Almerino MEZZOLANI. Come d'intesa completerò le informazioni di dettagli tecnici e in seguito risponderò a tutti i punti delle interrogazioni presentate. Naturalmente se le risposte saranno contenute dentro questa relazione tecnica è chiaro che i punti non veranno analizzati.

Questa relazione, dicevo, completerà il ragionamento che abbiamo fatto nella scorsa seduta, parte dagli obiettivi, dalla missione che il CUP ha, dopodichè si esporranno le criticità a cui abbiamo già accennato e che verranno qui approfondite, lo stato dell'arte e naturalmente anche gli obiettivi finali e i loro possibili sviluppi.

A. OBIETTIVI

Per quanto concerne gli obiettivi, il governo delle liste d'attesa per visite specialistiche/esami e ricoveri programmati rappresenta una delle priorità in materia di sanità. La definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza che il SSN si impegna a garantire a tutti i cittadini, comprende il riconoscimento all'interno dei LEA dell'erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati alle necessità, dando particolare rilevanza ai criteri di appropriatezza, alla trasparenza del sistema, all'urgenza.

Con d.g.r. n. 494 del 21 maggio 2007 la Regione Marche ha completato i propri interventi normativi in materia di liste di attesa e definito il "Piano regionale triennale di contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche e di ricovero”.

L'obiettivo prefissato è quello di aumentare la possibilità di accesso all'offerta sanitaria regionale da parte dei cittadini, attraverso un uso combinato di più strategie: azioni di qualificazione e selezione della domanda, riorganizzazione dell'offerta, governo dell'attività libero professionale e soprattutto definizione del sistema delle responsabilità all'interno delle strutture aziendali dando un ruolo maggiormente definito ai responsabili della specialistica ambulatoriale.

Per garantire ai cittadini questo loro diritto su tutto il territorio è essenziale esercitare le necessarie azioni di coordinamento complessivo e di supporto alle specifiche politiche sviluppate a livello aziendale affinché sia mantenuta la necessaria coerenza nella modalità di gestione clinica ed organizzativa delle liste di attesa.

In tale contesto si inserisce la progettazione del servizio del Cup Unico Regionale che consente alla Regione Marche di assumere un ruolo di riferimento nello scenario nazionale nella capacità di:

- massima trasparenza e circolarità della prenotazione di prestazioni sanitarie eventualmente aperto a prestazioni socio-assistenziali (possibilità di accedere da qualsiasi punto di prenotazione all'intera offerta sanitaria regionale);

- concedere all'utente la libertà di scelta attraverso la più conveniente combinazione tra luogo (o medico), data e orario di erogazione della prestazione;

- favorire la capillarizzazione ed il massimo decentramento dei luoghi di primo accesso con il servizio sanitario regionale ampliando e unificando la rete di punti di accesso fino a giungere nelle farmacie, presso gli studi dei medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta ed in prospettiva nelle civili abitazioni degli utenti.

Come è evidente il perseguimento di tali finalità costituisce un reale salto di qualità nella gestione della problematica delle liste di attesa poiché fornisce uno strumento di governo dell'offerta e di lettura dei risultati senza confronti nelle altre realtà regionali.

Il sistema integrato CUP Regionale, nel suo complesso, dovrà svolgere le seguenti funzioni:

- prenotazione, accettazione e rendicontazione delle prestazioni ambulatoriali (ed in prospettiva di ricovero) per esterni, erogate dall' ASUR dall'A.U.O. Ospedali Riuniti e dall'A.O. San Salvatore, sia in regime di SSN sia di libera professione intramuraria, sia sulla base di altre forme di accesso, come già indicato al paragrafo precedente;

- prenotazione delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate;

- disdetta ed eventuale riprenotazione di appuntamenti precedentemente fissati;

- prenotazione di prestazioni socio-assistenziali erogate dagli Enti Locali;

- back-office.

B. STRATEGIA

Il perseguimento delle finalità illustrate nel punto precedente si risolve nella scelta strategica di integrazione di tutta l'offerta regionale erogata presso le strutture sanitarie presenti presso l'ASUR, l'Azienda Ospedaliera degli Ospedali Riuniti di Ancona e l'Azienda Ospedaliera del San Salvatore di Pesaro.

Questa è la scelta strategica che la Giunta regionale ha adottato con la d.g.r. n. 1111/2007 e che è in fase di realizzazione in questa fase. Una scelta che vede al centro la necessità di rispondere alle esigenze degli utenti che si rapportano con l'offerta ambulatoriale del Sistema sanitario regionale.

Le caratteristiche e i vantaggi per l'utenza sono:

- architettura tecnologica con elevate caratteristiche di affidabilità, disponibilità e semplicità di manutenzione, è ridondata nelle sue componenti principali, in termini di fault tolerance. I vantaggi per l'utenza sono l'elevata garanzia di disponibilità del Servizio;

- soluzione applicativa di tipo web based. Consente la raggiungibilità del servizio via internet;

- reportistica relativa a prenotazione, accettazione e incasso producibile da tutti i punti di accesso al CUP. Consente una facile ed immediata consultazione anche via internet;

- produzione di reportistica relativa all'erogazione delle prestazioni attraverso data-warehousing producibile da tutti punti di erogazione. Consente una facile ed immediata consultazione anche via internet;

- il Sistema del Call. Center permette di ricevere contatti provenienti da media diversi (telefonia, e-mail, chat, co-browsing, fax, sms, etc.)., l'invio di sms come promemoria o verifica di disdetta prenotazione, l'invio dei referti a domicilio, il consenso informatizzato, prenotazione in giornata di appuntamenti multipli, l'outbound per lo spostamento dei prenotati. E naturalmente questo ha un vantaggio nella facilitazione dell'accesso;

- gestione automatica della ricezione delle disdette richiamata automatica per allocazioni di nuove prenotazioni. Il vantaggio è la gestione liste di accesso attraverso la tecnica della richiamata.

C. ORGANIZZAZIONE

Il modello organizzativo richiesto è finalizzato a consentire la realizzazione di un nuovo servizio di prenotazione in grado di raggiungere gli obiettivi sopra riportati e si basa sui seguenti presupposti:

1. Costituzione di un Centro Servizi Regionale così costituito:

• sede tecnologica I.D.C. (Internet Data Center): presso la città di Fabriano con il compito di ospitare tutte le infrastrutture tecnologiche abilitanti (hardware e software, centrali) relative ai server dove verranno installati tutti gli applicativi con eccezione di quelli propri del Call Center;

• sede Call Center C.N. (Centro Nord): presso la città di Pesaro con il compito di fornire, prevalentemente, i servizi per le Province di Pesaro ed Ancona (Aree Vaste 1 e 2 comprendenti le Zone Territoriali 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, A.O. San Salvatore di Pesaro e A.O. Ospedali Riuniti di Ancona). In questa sede verranno installate la componente "centrale dell'unità Call Center e tutte le infrastrutture tecnologiche abilitanti (hardware e software) relative alle postazioni operatori, supervisor e help desk;

• sede Call Center C.S. (Centro Sud): presso la città di Fermo con il compito di fornire, prevalentemente, i servizi per le Province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno (Aree Vaste 3, 4 e 5 comprendenti le Zone Territoriali 8, 9, 10, 11, 12, 13). Il suo compito è di ospitare tutte le infrastrutture tecnologiche abilitanti (hardware e software) relative alle postazioni operatori, supervisor e help desk. Le postazioni predette opereranno come "remote" rispetto alla postazione centrale installata presso il Call Center CN.

2. Utilizzo del Sistema di Gestione del servizio decentrato (sportelli presso le strutture sanitarie, interfacciamento con i medici/ servizi erogatori, gestione dei piani di lavoro giornalieri, ecc.) composto dal personale delle Aziende sanitarie e/o ospedaliere stesse, opportunamente formati

3. Rapida estensione e differenziazione dei "punti" di accesso al servizio sanitario, con la partecipazione ed il coinvolgimento delle farmacie, dei medici ed eventualmente di altri centri di aggregazione sul territorio.

Relativamente al pagamento delle prestazioni dovrà essere consentito dal software applicativo di continuare ad effettuare il pagamento ticket (corrispettivo delle prestazioni in oggetto) tramite gli sportelli dedicati alla prenotazione ma dovrà, altresì, essere predisposto (cfr. capitolo relativo alle gestione cassa) per il pagamento secondo le seguenti modalità:

• macchine automatiche per il pagamento;

• sportelli presso le banche;

• sportelli presso gli uffici postali;

• altro.

C.1. Centro Servizi Regionale: ruolo e funzioni

Il Centro Servizi provvede alle attività connesse e correlate a quanto segue:

• coordinamento delle varie fasi processuali del servizio;

• gestione delle agende (comprensiva della rilevazione) per la prenotazione delle prestazioni rese disponibili dalle strutture sanitarie;

• omogeneizzazione delle normative e delle regole comportamentali di sportello;

• help-desk per gli operatori di sportello (delle Aziende, ed in prospettiva, sia delle farmacie, sia dei medici, sia di altri eventuali soggetti prenotatori) per la risoluzione degli aspetti normativi ed applicativi;

• assistenza tecnico-gestionale "on site" agli sportelli pubblici delle strutture sanitarie, affiancare gli operatori nelle fasi di avviamento ed inserimento di nuove unità, risolvere conflitti con l'utenza, favorire la formazione permanente, ecc.;

• monitoraggio ed analisi della qualità del servizio;

• gestione del sistema informatico che consenta la fase di prenotazione e la fase di accettazione/refertazione delle prestazioni ambulatoriali;

• gestione diretta di un Call-Center integrato per la prenotazione, la disdetta telefonica di appuntamenti e l'informazione all'utenza (vedasi la parte del Capitolato relativa al Call center);

• gestione del un sistema informativo direzionale per le strutture sanitarie regionali, finalizzato alla produzione di dati e statistiche, necessari al Servizio Sanitario Regionale per il governo del sistema complessivo e per l'analisi della domanda-offerta di prestazioni sanitarie;

• interfacciamento con tutte le strutture (interne e/o esterne al SSN) che verranno utilizzate per la realizzazione del sistema complessivo (servizi informativi e di comunicazione). Comprensive dell'integrazione della applicazione informatico- sanitarie richieste dal presente capitolato.

C.2. Punti decentrati di prenotazione: ruolo e funzioni.

I punti di prenotazione collocati nelle strutture sanitarie decentrate dell' ASUR e presso le Aziende Ospedaliere svolgono le seguenti funzioni:

• prenotazione di tutte le prestazioni rese disponibili all'interno del sistema CUP Unico Regionale, sia presso la propria Azienda di appartenenza, sia presso qualsiasi altra struttura delle altre Aziende Sanitarie pubbliche o private accreditate che entreranno a far parte del sistema stesso;

• disdetta di appuntamenti precedentemente fissati ed eventuale nuova prenotazione contestuale.

C.3. Prospettive di sviluppo del sistema.

Il servizio CUP oggetto del presente procedimento, una volta consolidata la gestione delle funzioni sopra descritte, ampliare la tipologia di funzioni svolte (esempio: prenotare le prestazione di ricovero, servire da snodo comunicativo per servizi di telemedicina, teleconsulto e home care), oltre a diversificare ulteriormente la rete degli accessi, prevedendo l'utilizzo del sistema presso gli stessi servizi erogatori (per la prenotazione di prestazioni di day hospital/day surgery e consulenze interne), sino alla prenotazione svolta dagli utenti via Internet.

Inoltre l'eventuale futuro sviluppo può essere individuato nella diversificazione ulteriore dell'offerta sanitaria, integrando altri erogatori pubblici e privati (Case di cura e poliambulatori a pagamento, ecc.) che volessero connettersi al CUP.

D. MACROPROCESSI

Il Sistema Sanitario Regionale presentava una situazione molto articolata in riferimento alla presenza di una molteplicità di sistemi CUP informatici presso le Aziende Sanitarie.

Inoltre la presenza all'interno dell'ASUR di 13 CUP di Zona comportava non solo l'esistenza di tecnologie diverse, ma anche procedure operative non sempre omogenee o assonanti.

Inoltre la Regione Marche ha per tempo prodotto una delibera in cui si dava mandato alle Aziende Sanitarie "ASUR, A.O. Ospedali Riuniti e A.O. San Salvatore” di definire le loro procedure operative relativamente alla Liste di Attesa per la definizione dei processi e delle funzionalità dei loro sistemi di prenotazione.

Le determine dell'AOUOORR di Ancona, dell'AO S. Salvatore e dell'ASUR sono state esaminate allo scopo di produrre un documento di sintesi tra le tre Aziende.

I principali processi avviati con la riorganizzazione indotta con l'avvio del nuovo CUP regionale sono i seguenti:

• regolamentazione delle diverse aziende sulla gestione della prenotazione;

• regolamentazioni della gestione delle agende di libera professione;

• organizzazione dell'attività di front end:

• codifica delle prestazioni sanitarie e non sanitarie;

• gestione delle esenzioni;

• interconnessione con i sistemi di laboratorio analisi (LIS);

• interconnessione con i sistemi di radiologia (RIS);

• formazione degli operatori;

• trasferimento nel nuovo sistema delle agende in essere nei precedenti

sistemi;

• identificazione dei bisogni informativi del sistema sanitario.

D.1. Regolamentazione delle diverse aziende sulla gestione della prenotazione.

L'analisi del processo complessivo che porta alla prenotazione è stata sviluppata tramite una revisione della normativa nazionale e regionale e delle disposizioni aziendali esistenti.

Il nuovo sistema porta le aziende sanitarie collegate ad operare in modo uniforme e trasparente per quanto attiene ai requisiti richiesti per l'accesso alla prenotazione, alla gestione delle prestazioni che non richiedono l'impegnativa del curante e alla qualità nella compilazione della stessa impegnativa. Le agende inserite nel sistema rispondono anch'esse a regole uniche che garantiscono una responsabilità specifica nell'autorizzazione delle chiusure delle agende, tale fenomeno è in parte responsabile di forti variazioni nelle liste di attesa.

Significativo è inoltre il vincolo relativo alla corretta programmazione delle agende con la previsione di variazioni stagionali in accordo con la richiesta variabile documentata storicamente. Va invece annullata o ricondotta all'eccezionalità la variazione immotivata della disponibilità o motivata dalla non previsione delle normali variabili di gestione di un servizio (ferie o altre assenze del personale).

Per consentire la rilevazione del tempo di attesa solo sulle prime visite e sui primi accertamenti, si è prevista la sistematica predisposizione di agende distinte per le prime visite e per i controlli; inoltre, per evitare che il paziente sia costretto a lunghe attese prima dell'effettuazione della prestazione, deve essere garantito uno scaglionamento di tutte le prenotazioni; fatta salva la possibilità di mantenere accorpate le prime due prenotazioni ad inizio attività.

E' stato anche regolamentato il processo di attivazione di una nuova agenda con la definizione di requisiti minimi che garantiscano sin da subito la definizione dei requisiti di appropriatezza per l'accesso e l'adeguatezza delle risorse assegnate per garantirne la continuità.

Rilevante è poi il lavoro di censimento delle prestazioni attualmente a gestione non centralizzata (fuori CUP) per l'avvio di un superamento della gestione non informatizzata (con incompletezza dei flussi informativi). L'attuale percorso del CUP regionale si svilupperà secondo il principio di garantire la massima operatività senza in una prima fase di attuare misure che impattino sull'assetto organizzativo attuale del sistema. E' necessario in questa fase garantire un monitoraggio delle prestazioni inserite a CUP e gestibili dal call center per verificare l'omogeneità dell'offerta a livello regionale e quindi tarare opportunamente l'offerta.

D.2. Regolamentazioni della gestione delle agende di libera professione

In relazione all'avvio dell'operatività del CUP Regionale, per l'attività libero professionale si è proceduto a riportare la codifica delle prestazioni agli stessi cataloghi utilizzati per l'attività istituzionale; gli stessi saranno integrati con le poche prestazioni erogate esclusivamente in regime libero professionale (es. agopuntura, relazioni medico-legali, etc.).

Per le prenotazioni delle prestazioni in regime di libera professione, indipendentemente da dove vengono erogate, in ottemperanza della vigente normativa (DL n. 120/2007; DGRM 972/2008), i relativi spazi debbono essere tenuti distinti da quelli destinati alla prenotazioni di prestazioni in regime istituzionali.

Conseguentemente la telefonata relativa ad una richiesta di prestazione libero professionale deve essere dirottata all'operatore che si occupa delle prenotazioni per le prestazioni in libera professione.

D.3. Organizzazione dell'attività di front end

Particolare attenzione è stata poi posta nella definizione delle procedure del Front Office che si intendono tutti quei processi che si attivano all'interno del classico iter: prenotazione, accettazione/registrazione dell'erogato, cassa, rendicontazione.

Si riportano, inoltre, le diverse modalità di prenotazione che si dovranno realizzare:

- modalità di prenotazione per operatore telefonico, le cui caratteristiche sono: la carenza di supporto interpretativo della richiesta dell'assistito e la ridotta numerosità delle prestazioni prenotabili. Esigenze da realizzare: fondamentale è la certezza dell'effettiva fattibilità della prenotazione. Solo dopo l'applicativo deve svolgere la maggior parte delle attività di inserimento dati. (es: identificazione assistito al termine del processo di prenotazione;

- modalità di prenotazione per operatori specializzati presso i punti CUP situati presso le Aziende Sanitarie, le cui caratteristiche: buona conoscenza da parte dell'operatore dell'applicazione e dei suoi percorsi logici basso tasso di errori anche per prenotazioni complesse. Carente conoscenza delle caratteristiche dell'offerta sanitaria (es. terminologia). Esigenze da realizzare: riduzione del tempo di servizio realizzato attraverso un applicativo che deve prevedere un albero del colloquio flessibile e non necessariamente vincolante (es. ridotto numero di schermate) e capacità di supportare ricerche complesse con successo;

- modalità di prenotazione per operatori non specializzati (es. farmacie, medici di base), le cui caratteristiche sono la carente conoscenza da parte dell'operatore dell'applicazione. Elevata conoscenza delle caratteristiche dell'offerta sanitaria. Esigenze da realizzare: l'applicativo deve prevedere un albero di colloquio guidato ed un valido Help in linea.

Il processo di prenotazione prevede la possibilità di accedere a tutte le agende della Regione Marche da parte di diversi soggetti (operatori di front-end, operatori di call-center, operatori sanitari operanti nelle strutture erogatrici ognuno con specifiche peculiarità). Questo fatto obbliga a definire i criteri di prenotazione da adottare.

Essenziale è poi stato individuare gli ambiti di prenotazione che sono individuati nelle Zone territoriali e nelle Aziende Ospedaliere, con un livello di aggregazione in area vasta:

- la soluzione di appuntamento offerta in prima battuta deve essere relativo alla ZT di residenza del paziente (ambito ZT);

- in seconda battuta l'operatore potrà consultare l'ambito di area vasta oppure scegliere le singole strutture o l'intera offerta regionale;

- nel caso che il paziente indichi con precisione la ZT o l'Azienda Ospedaliera in cui vuole effettuare la prestazione, deve essere possibile prenotare in quella richiesta.

L'obiettivo perseguito è il seguente:

- fornire al paziente prioritariamente il primo posto libero più vicino alla sua residenza;

- ricercare, qualora non sia soddisfatto, un appuntamento nell'ambito provinciale (da qui l'esigenza di creare ambiti provinciali);

- scegliere, se il paziente ne ha esigenza, una specifica struttura;

- individuare, se il paziente lo desidera, liberamente una qualunque struttura della Regione, indipendentemente dalla lontananza.

D.4. Codifica delle prestazioni sanitarie e non sanitarie

Uno degli elementi critici è rappresentato dalla unificazione dei cataloghi in uso nelle diverse Aziende e il riallineamento con il nomenclatore regionale.

Si è proceduto alla raccolta dei cataloghi presenti nei diversi CUP al fine di avere-una ricognizione di massima dell'esistente.

Sulla base della disamina delle prestazioni innovative che non trovano una immediata codifica nel Tariffario vigente e si è proceduto ad una deliberazione della Giunta regionale che ha recepito le nuove prestazioni e definito la codifica e la tariffazione; si è contestualmente istituito un gruppo d manutenzione permanente del Nomenclatore tariffario regionale.

La costruzione del catalogo unificato rappresenta un elemento fondamentale per le analisi comparative tra le strutture e rende finalmente possibile una lettura dell'offerta ambulatoriale, oltre alle ordinarie analisi dell'attività ospedaliera consentita dalle Schede di dimissione ospedaliera.

Per l'attività relativa alla prestazioni non sanitarie erogate dalle strutture si è proceduto alla definizione di una proposta di catalogo unico, ma, al fine di ridurre le possibili criticità in fase di transcodifica, si è concordato di accordare le tabelle in uso e non avviare una ulteriore attività di transcodifica. Naturalmente anche l'uniformazione di tali cataloghi è solo rinviata aduna fase successiva.

D.5. Gestione delle esenzioni

Sulla base del Manuale per la gestione dei tickets sanitari elaborata dalla Regione Marche nell'anno 2003 si è proceduto ad un aggiornamento del documento e adottate le codifiche regionali delle esenzioni trasmesse al MEF.

Il nuovo sistema gestirà le esenzioni sulla base di quanto attestato nell'impegnativa coerentemente con le tabelle ministeriali delle prestazioni previste per i diversi codici: tale regola consente una uniformazione dei comportamenti nella gestione dei pazienti esenti a livello regionale.

D.6. Interconnessione con i sistemi di laboratorio analisi (LIS)

Il nuovo CUP è stato avviato predisponendo l'integrazione con i sistemi informatici di laboratorio (LIS) con quindi l'automatizzazione della trasmissione dei dati dall'accettazione del laboratorio alla funzione di cassa.

Tale integrazione ha richiesto l'unificazione dei cataloghi utilizzati dai diversi sistemi: oltre 12.000 denominazioni diverse di prestazioni sono state unificate in una unica tabella di 2000 voci e, quindi, di consentire un unico modo di codificare, tariffare e collegare alle esenzioni le prestazioni.

D.7. Interconnessione con i sistemi di radiologia (RIS)

Il nuovo CUP è stato avviato predisponendo l'integrazione con i sistemi informatici di radiologia (RIS), quindi con l'automatizzazione della trasmissione dei dai tra i due sistemi. Anche in tale caso si è proceduto ad una unificazione che ha unificato la descrizione delle prestazioni.

D.8. Identificazione dei bisogni informativi del sistema sanitario

Si è proceduto alla identificazione dei bisogni informativi necessari al sistema sanitario. In particolare si sono considerate le seguenti dimensioni:

- obblighi informativi: l'avvio del nuovo sistema consentirà un progressivo superamento delle problematiche relative agli obblighi informativi dell'attività ambulatoriale e quindi un notevole miglioramento della qualità del dato; il sistema gestirà anche gli obblighi informativi relativi alla segnalazione al Ministero delle sospensioni delle agende;

- analisi delle liste di attesa e governo dell'offerta: si segnala che è disponibile un sistema di analisi dei dati per ciascuna azienda sanitaria che consente una analisi a 360 gradi sugli archivi contenuti nel sistema CUP regionale e quindi di sviluppo di specifici report aziendali.

Particolare rilievo assume quindi le possibilità monitoraggio che si aprono con una lettura, per ciascuna prestazione erogata e sede di erogazione, del numero di prestazioni prenotabili, del numero di prestazioni prenotate e del numero di prestazioni effettivamente erogate e dei dati relativi ai flussi di mobilità.

Il CUP regionale renderà disponibili le informazioni sull'offerta ambulatoriale e sulla domanda di prestazioni dei cittadini, consentendo una lettura costante e a livello sia zonale che di area vasta, ma anche regionale.

E. VOLUMI

La lettura dei numeri del processo di attivazione del nuovo sistema CUP regionale rende chiaramente evidente la complessità del processo svolto sinora.

Attività e volumi:

- agende realizzate n. 6.100 circa

- strutture Eroganti Inserite n. 244 circa

- unità eroganti Inserite n. 4000 circa

- prestazioni inserite in abbinamento con le unità eroganti n. 89.000 circa

- realizzazione dell'agenda regionale unica per tutte le Aziende Sanitarie del SSR.

- riorganizzane del catalogo regionale delle prestazioni offerte dal SSR

- implementazione di sistema di Help Desk per tutto il personale del SSR, n. 2 (uno tecnico ed uno normativo)

 prenotazioni recuperate n. 301.462.

Principali attività annuali previste:

- agende gestite n. 6000 circa

- prenotazioni effettuate n. 3.000.000 circa

- prestazioni prenotate n. 4.500.000 circa

- contatti telefonici a Call Center n. 720.000 circa.

G. PUNTI DI CONTROLLO E INDICAZIONI OPERATIVE

Il coordinamento della fase di avvio del nuovo CUP è stato svolto dal Servizio Salute che con proprio decreto ha costituito una «Unità permanente di gestione e monitoraggio del Centro Unico di Prenotazione Regionale", coordinata dal Dirigente del Servizio salute e con relazioni dirette con i Direttori generali delle Aziende sanitarie e i Direttori di Zona. L'Unità integra i componenti dei quattro gruppi che hanno supportato la fase di sviluppo del progetto e vede la presenza anche del Dirigente della P.F. Informatica.

Si è proceduto quindi ad una tempestiva analisi del processo in atto, alla identificazione dei punti di controllo e della reportistica necessaria e a fornire indicazioni operative per coordinare le azioni delle Aziende sanitarie.

Le aree di principale attenzione nel coordinamento della fase di avvio sono state:

• comunicazione

• attività del call center

• monitoraggio della infrastruttura

• agende di prenotazione e controllo della migrazione

• rilevazione delle problematiche operative registrate nelle aziende sanitarie.

G.1. Comunicazione

Si è innanzitutto proceduto a dare indicazioni alla Aziende sanitarie sull'assunzione da parte del Servizio salute della funzione di comunicazione complessiva sul progetto in corso. Era infatti essenziale garantire una costante linea di comunicazione con la popolazione e con il supporto dei mass media per garantire una univocità dei messaggi.

Su tale punto è utile ricordare come sia stata inviata una comunicazione di medici di medicina generale per consentire un rafforzamento del messaggio e una coerenza complessiva del sistema nelle indicazioni da fornire per la gestione della fase di avvio.

G.2. Attività del call center

Rispetto all'attività del call center, si è riscontrato un numero di contatti del numero verde assolutamente anomalo ed imprevedibile: oltre 125.000 chiamate nel primo giorno, corrispondente a più di cinquanta volte quelle ricevute da strutture con analogo bacino di utenza (circa 3000).

Si è proceduto quindi a focalizzare la comunicazione sulla necessità di un uso corretto del call center e a ricordare la solita presenza degli sportelli per la prenotazione. La collaborazione delle Aziende Sanitarie ha consentito di superare velocemente la fase di maggior criticità.

Contestualmente si è concordato con la RTI un potenziamento transitorio per gestire l'anomala situazione del call center basato su tre azioni contestuali: più linee telefoniche, più orario di attività e più numero di operatori.

Il monitoraggio quotidiano delle telefonate entranti e degli indicatori di performance del call center e la contestuale lettura dei dati sull'attività di tutti gli sportelli (disponibili pochi minuti dopo la chiusura degli stessi.) hanno condotto ad una rapida normalizzazione delle funzionalità.

Si sottolinea che tale valutazione si basa su analisi comparative con altri sistemi CUP operanti su bacini di popolazione analoghi.

G.3. Attività dell' Inter Data Center

Il Cup Regionale prevede che tutte le infrastrutture tecnologiche siano implementate presso un unico centro chiamato Inter Data Center che per una ottimizzazione tecnico/ economica deve essere opportunamente configurato.

Il sito scelto presso l'Ospedale di Fabriano rappresenta la sintesi migliore delle specifiche tecnico/funzionali richieste, infatti:

• è un sito baricentrico rispetto la rete di distribuzione delle postazioni del Cup Regionale;

• è logisticamente adeguata in quanto consente la protezione perimetrale contro possibili intrusioni;

• è dotato di alimentazione elettrica di tipo protetto (garanzia di funzionamento a prescindere da possibili distacchi);

• ha una alta capacità di banda telefonica (100 MB/sec);

• nella stessa città è già presente il sito tecnologico del Centro Servizi Regionale per la gestione informatizzata documentale.

G.4. Monitoraggio della infrastruttura

Nella prima fase di avvio del Sistema si sono registrate ( come normalmente accade in condizioni simili) delle anomalie nel funzionamento di una componente dell' infrastrutture tecnologica del sistema; anche in questo caso si è individuata velocemente la natura delle stesse e si è giunti velocemente alla risoluzione attraverso una azione combinata con la RTI (analisi dei dati e valutazione del piano di azioni correttive proposte). Anche su tale punto si registra, attualmente, il superamento di tali criticità.

I rallentamenti nell'applicativo che attualmente vengono segnalati da alcune strutture sanitarie, anche sulla base di una ricognizione svolta direttamente nelle strutture dalla P.F. Informatica, non sono riferibili a problematiche tecniche ma ad un normale rodaggio del sistema di prenotazione e cassa attribuibili all'introduzione del nuovo sistema e non a problematiche dell'infrastruttura.

Al fine di agevolare le attività degli operatori, già meritevole di lode, si è deciso di introdurre, a titolo sperimentale, alcune riduzioni di richieste di dati da inserire nel sistema che non risultino determinanti nella costruzione del processo informativo e che possano semplificare le azioni da svolgere a sportello.

Si procederà ad una verifica dei risultati in base alla quale si deciderà se tale semplificazione transitoria sia in grado di ridurre, in maniera consistente, gli effetti collaterali della fase di messa a regime del nuovo sistema incidendo sui tempi di gestione degli utenti, tenendo conto che vanno rispettate le nuove norme sulla produzioni di "informazioni" introdotte dal SSN che non erano completamente presenti in tutti i sistemi CUP precedenti.

G.5. Agende di prenotazione e controllo della migrazione

Dato il notevole numero di prenotazioni migrate (maggiori di 360.000) si potranno registrare, nella prima fase di avvio, delle possibili transitorie criticità di gestione di pazienti negli ambulatori. Purtroppo queste situazioni vanno considerati "normali" anche se "fastidiose", pertanto si è richiesto alle Aziende Sanitarie di dare opportune disposizioni affinché gli specialisti collaborino alla gestione dei pazienti per i quali si registrino problematiche della prenotazione (prenotato in più o in data errata) perché venga comunque garantita l'erogazione della prestazione.

Proprio al fine di ridurre al massimo tale fenomeno e assicurare un tempo tecnico di revisione delle agende, si è richiesto di procedere alla prenotazione comunque solo per posti in data successiva all'1 Ottobre, con possibilità di modifica del termine sulla base delle singole situazioni zonali/aziendali per le agende note. T

Tale situazione, purtroppo inevitabile, è sempre presente in tutti gli avviamenti dei Cup Regionali e va considerata esclusivamente relativa alla fase temporale limitata al passaggio tra le prenotazioni prese dai Cup precedenti e quelle prese dal Cup Regionale. In questo caso, data la situazione mediatica generata dall'anomalo affollamento telefonico dei primi giorni, nell'intento di ridurre al massimo i già brevi tempi programmati (in situazioni analoghe, presso altre Regioni, si sono registrate fase transitorie fino ad alcuni mesi), si è deciso di attivare una procedura straordinaria per la quale si è richiesto alla RTI di predisporre un piano eccezionale che consiste nella messa a disposizione di una opportuna task force presso tutte le strutture sanitarie per la verifica e revisione delle agende e della gestione degli appuntamenti prenotati con particolare attenzioni agli eventuali casi di sovrapposizione.

G.6. Eventuali problematiche specifiche riscontrabili nella gestione delle casse

Nella prima fase di avvio a causa del cambiamento introdotto può accadere che vi siano alcune anomalie nella gestione delle casse e dei flussi contabili. Relativamente alle casse la situazione si risolverà velocemente con il riallineamento delle "agende". Comunque è stata data l'indicazione di procedere con la fatturazione manuale in caso di reale ed accertata impossibilità di procedere con quella automatica. In ogni caso tutti i processi di prenotazione ed erogazione sono completamente tracciati e questo consentirà opportune verifiche per procedere ad eventuali riallineamenti economici. In riferimento ai "flussi di cassa" il sistema produce le informazioni richieste dal Sistema Informatico Amministrativo che ne consente l'integrazione funzionale tra il Cup Regionale.

G.7. Eventuali problematiche specifiche riscontrabili nel SSR

Si è concordato con le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie l'avvio di un sistema di monitoraggio delle problematiche relative alla fase di avvio del Cup Regionale attraverso una rendicontazione quotidiana che viene analizzata alla presenza dello RTI che consenta l'adozione di veloci ed opportune misure correttive. La verifica dello stato dell'arte viene effettuato giornalmente ad orari diversi presso il Servizio Salute della Regione Marche e ciò consente un monitoraggio continuo delle prestazioni prodotte dal Cup Regionale.

F. PROSSIMI SVILUPPI

Per una migliore gestione di eventi imprevisti sarà realizzato un ulteriore sistema di monitoraggio tramite un apposito pannello di indicatori dell'attuazione delle indicazioni fornite che permette di avere tempestivamente segnalazione degli elementi di criticità che si dovessero presentare adottando altrettanto tempestivamente le relative misure correttive.

Per aumentare l'accesso, come previsto nel progetto, si è concluso un accordo con le OO.SS. delle farmacie convenzionate per il collegamento delle farmacie al Cup Regionale prevedendo la prenotabilità delle prestazioni. In questa prima fase saranno impiegate le farmacie presenti presso la Zona territoriale 12 (già coinvolte precedentemente); tale procedura si completerà entro il prossimo 10 Ottobre e costituirà la fase sperimentale per un allargamento su tutto il territorio regionale.



Passo ora alle risposte delle interrogazioni abbinate.



In merito all'interrogazione n. 140 dei Consiglieri Marangoni e Zaffini si precisa quanto segue.

Non risulta dimostrabile ciò che è riportato al punto d) della interrogazione, per la quale si sarebbe potuto attingere dall'esperienza di altri Cup esempio per evitare disagio ai cittadini, in quanto il numero delle 125.000 chiamate al numero verde verificatosi nel primo giorno di servizio, di 101.000 del secondo giorno, di 57.000 del terzo, di 41.000 del quarto, non risultano assolutamente paragonali con il numero medio registrato presso altri Cup analoghi pari a circa 3.000 chiamate.

La fase di avvio di tre mesi non implica ritardi nell'adozione delle misure necessarie per garantire la piena funzionalità del servizio, ma solo un tempo tecnico necessario per tarare, sulla base delle informazioni che derivano dalla operatività quotidiana, il sistema in tutti i punti della rete sanitaria.

I CUP locali sono stati disabilitati alla sola funzione di prenotazione dalle ore 14,00 dell'8 Settembre 2010 per consentire le migrazioni dei dati presenti (prenotazioni).

La migrazione dei dati dal vecchio al nuovo sistema richiedeva un tale periodo di transizione; il dato anomalo delle chiamate nei prima giorni dell'avvio conferma la straordinarietà di quanto avvenuto. Si ricorda che è stato garantito a tutti i cittadini aventi diritto l'accesso a tutte le prestazioni sanitarie precedentemente prenotate. Inoltre si ribadisce che le prestazioni urgenti e urgenti differibili non è stato toccato dalla procedura, ma solo le prestazioni con tempi di erogazione ordinari. Si segnala che tutti gli sportelli delle Aziende sanitarie sono stati potenziati per la fase di avvio con più sportelli aperti e più aperture pomeridiane.



In merito ai quesiti posti nell'interrogazione n. 148 dei Consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli, si risponde dando lettura di quanto risposto dall'Azienda Ospedaliera San Salvatore, quindi si precisa quanto segue.

L'inquadramento giuridico dell'appalto deve essere ascritto nell'ambito dell'appalto di un unico appalto di servizio e non in più appalti con oggetti differenti (es. appalto informatico e appalto di gestione del CUP). Pertanto il procedimento amministrativo è unico e mira ad individuare un unico contraente, che a norma dell'art. 1655 del C.c. presta i propri mezzi (tecnologie informatiche, arredi, attrezzature, ecc.) e la propria organizzazione (es. Risorse Umane, responsabili e/o coordinatori, ecc.) dietro il pagamento di un corrispettivo complessivo mensile e in subordine degli adempimenti contrattuali e salvo l'esito positivo del collaudo finale.

Il CUP regionale prevede che tutte le infrastrutture tecnologiche siano implementate presso un unico centro chiamato Inter Data Center che per un'ottimizzazione tecnico/economica deve essere opportunamente configurato. Il sito scelto presso l'Ospedale di Fabriano rappresenta la sintesi migliore delle specifiche tecnico/funzionali richieste – le cui motivazioni ve le ho ricordate poc'anci –.

Per quanto riguarda le modalità di appalto Informatico e modalità dell'appalto di gestione del CUP, trattasi di appalto di servizio a procedura aperta a livello europeo e sopra soglia comunitaria con "Programma di lavoro protetto" (art. 52 del d.lgs. 163/2006), la cui esecuzione è quindi riservata all'impiego maggioritario di personale disabile.

L'ammontare dei costi della struttura informatica, la gestione dei due Call Center: l'ammontare dei costi dell'appalto è di € 9.446.000,00 oltre Iva (pari a € 11.335.200,00 IVA inclusa) per l'intera durata del contratto (5 anni a decorrere dall'avvio).

Il modello organizzativo del Centro Servizi Regionale ve l'ho ricordato prima.

Si ribadisce che tutta la gestione (tecnica, tecnologica e organizzativa) è riservata al RTI aggiudicatario trattandosi di appalto di servizio giusto art.1655 del codice civile a norma del quale l'appalto si caratterizza per il fatto che una parte - detta appaltatore - assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, la realizzazione di un opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro fornito dal committente o appaltante.

Infine si evidenzia che a scadenza contrattuale tutti infrastrutture logistiche e tecnologiche diverranno di proprietà della Regione Marche senza oneri aggiuntivi.

In merito alla collocazione del personale utilizzato nei precedenti 15 CUP delle Zone e delle Aziende Sanitarie, si evidenzia che il predetto personale rimarrà, come da progetto, ad espletare le medesime attività di prenotazione presso gli sportelli (front end) in quanto non si prevede sostituzione degli stessi.

Le linee guida del CUP unico si sono uniformate alle linee guida pubblicate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali il 18/ Settembre 2009 nell'ambito del NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario).

Il nuovo sistema porta le aziende sanitarie collegate ad operare in modo uniforme e trasparente per quanto attiene ai requisiti richiesti per l'accesso alla prenotazione, alla gestione delle prestazioni che non richiedono l'impegnativa del curante e alla qualità nella compilazione della stessa impegnativa. L'obiettivo primario del Progetto è consentire di ottimizzare l'offerta verso il cittadino e standardizzare le analisi per rimodularle, confrontando stime relative a fabbisogno ed offerta a ciò che è stato prenotato ed erogato.

Il valore aggiunto del progetto sta nell'unificazione di tutta l'offerta regionale e nella uniformità di gestione delle agende e classificazione delle prestazioni; lo sviluppo per step successivi (fase di sperimentazione) avrebbe rallentato notevolmente il ritorno positivo per il cittadino in termini di accessibilità e per l'organizzazione in materia di analisi dell'offerta e monitoraggio del fenomeno delle liste di attesa. Difatti si sarebbe generato un differimento dovuto alle 2 Fasi rendendo perciò più lunga e critica l'armonizzazione dell'offerta.

Pertanto quanto sopra ha consentito di ridurre i tempi necessari per l'implementazione del CUP Unico Interaziendale Regionale superando la suddivisioni in Fasi del Progetto in quanto la Fase 1 che aveva l'obiettivo principale di uniformare le procedure regionali del CUP (come riportato nella DGRM 1111/2007) è stata inglobata nella Fase 2 attraverso l'attività prevista dei Gruppi di Progetto e di Lavoro ed adottando una soluzione tecnologica che seppure coerente con il progetto originario consentisse la dislocazione ottimale delle sedi operative nel medesimo contesto geografico regionale, pur mantenendo l'unicità del progetto e del Centro Servizi.

Va detto anche che su questi punti c'è appunto in atto una verifica avviata dalla Giunta regionale.



Con l'interrogazione n. 156 la Consigliera Romagnoli chiede le ragioni per le quali, nonostante le gravi censure di metodo e di merito, formulate in ricorso dalla cooperativa, e nonostante la sospensiva del TAR, la Regione non abbia ritenuto opportuno dare seguito alla sospensione della procedura e bloccare l'esecuzione della sperimentazione. Inoltre chiede i motivi che sono alla base della rinuncia da parte della cooperativa y all'azione giudiziaria e se sia, tra le parti in causa, intervenuto accordo transattivo; se risponde al vero quanto appreso dai giornali e cioè che presso la società x siano impiegati parenti di assessori regionali e soggetti con incarichi nel Partito Democratico regionale. E se non si ritiene opportuno, almeno ora, sospendere la sperimentazione e rivedere ab origine l'intera procedura.

Pertanto si risponde in questo modo.

Il servizio per la realizzazione e gestione di un sistema CUP unico interaziendale regionale è stato affidato mediante una procedura aperta (asta), indetta dall'Azienda Ospedaliera "Ospedale San Salvatore" di Pesaro nell'anno 2009 (18 febbraio). L'Azienda ha espletato la procedura su delega della Regione in virtù della d.g.r. n. 1111 del 15 Ottobre 2007. L'importo complessivo a base d'asta è stato di € 12.600.000 IVA inclusa, per 5 anni.

La gara è stata aggiudicata all'Associazione Temporanea di Imprese formata dalla Soc. Coop. Italcappa, la Telecom spa e dalla Soc. Hiweb.

L'aggiudicazione è stata impugnata avanti il TAR delle Marche dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese, risultato al secondo posto nella graduatoria finale della gara, capeggiato dalla Soc. Coop. Capodarco di Fermo.

Il TAR ha concesso la sospensione dell'efficacia della aggiudicazione.

Avverso l'ordinanza di sospensione hanno proposto appello l'Azienda Ospedaliera e l'Associazione Temporanea aggiudicataria.

In vista della discussione del ricorso in appello le imprese ricorrenti in primo grado hanno depositato atto di rinuncia al processo, non avendone più interesse. Ne è conseguita la sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Ne è conseguito soprattutto l'inesistenza di qualsiasi ostacolo giuridicamente e tecnicamente rilevante al proseguo dell'esecuzione dell'appalto in virtù di un contratto risultato concluso validamente.

La rinuncia al ricorso è stata presentata unilateralmente dalla parte ricorrente. L'Amministrazione ospedaliera e la Regione non sono venuti a conoscenza di eventuali trattative intercorse fra le parti private. A norma di legge colui che rinuncia ad un processo amministrativo non è tenuto a comunicarne formalmente le ragioni, essendo tale tipo di processo nella piena disponibilità delle parti coinvolte.

I volumi di servizio attuali, in termini di prenotazione (maggiori a 9000 giornalieri) e di cassa, sono prossimi ai valori di riferimento – prossimamente vi darò i dati -, pertanto il servizio risulta garantire le prestazioni prefissate.



Voglio inoltre rispondere alla questione che riguarda l'impiego di parenti di assessori regionali, di cui c'è stata anche una lunga querelle della stampa. Ed io non ho nessun problema, Consigliera Romagnoli, acchè altri organi vadano a vedere esattamente dentro le questioni, non mi preoccupa.

Ora non so quanti siano i dipendenti impiegati di parenti del Partito Democratico, io rispondo per me.

Ho avuto già modo di dire che in quella cooperativa lavora mio figlio, però ha cominciato a lavorarci molto prima, vi era entrato per mantenersi agli studi, quindi oggi vi lavora stabilmente. E' entrato nel momento in cui del CUP neppure si parlava.

Questo è per ciò che mi riguarda, io so soltanto questo. Perchè poi sono stato anche invitato - i giornali hanno forzato molto in questi giorni - a dire: “ma, se conosci...”, ossia mi hanno chiesto a cosa alludevo nel momento in cui dicevo che potevano esserci lavoratori che appartenevano a tutte le aree politiche. Però è nient'altro che questo, ovvero, che in una cooperativa di circa 1.000 dipendenti credo ci siano impiegati parenti od amici di tutte le aree politiche, di questo ne sono certo. Lo ritengo anche legittimo, non credo che nessuno di noi possa impedire al proprio figlio o ai propri parenti di svolgere il mestiere che si sentono di fare.

Voglio rispondere anche, approfittando delle questioni che poneva il Consigliere Marinelli sulla stampa, ed anche lì si erano allungate delle ombre, che in ciò che ho dichiarato non c'è nulla di arcano, né era mia intenzione allungare ombre su nulla, anche perché non è mio costume.

Voglio allora semplicemente ricordare, visto che venivo richiamato a dire chi è che ostacola il progetto di sanità, che legittimamente in quest'Aula – lei Consigliere Marinelli non c'era – abbiamo votato in maniera differente tra maggioranza e opposizione sia sul piano sanitario, sia sulla costituzione dell'Azienda Marche Nord, sia su alcuni passaggi che riguardavano la sanità.

Per cui ritengo del tutto legittimo – questo è quello che intendevo dire - che nel momento in cui c'è qualcuno che la pensa diversamente, che immagino abbia in mente un progetto diverso da quello che la maggioranza porta qui dentro, è naturale che lo si ostacoli e che si cerchi di costruirne un altro. Tutto qui. Sta nella legittima disputa tra maggioranza e opposizione.

Sulle questioni del CUP, anche qui, non voglio allungare ombre su nessuno né ho nomi da fare. Ma è del tutto evidente – e la dimostrazione sta nelle cose di questi giorni – che se il CUP è quello che intende diminuire le liste di attesa e soprattutto rendere trasparente il sistema – Consigliere Marinelli, lei è medico, sa che cosa succede in questi casi – certamente ci possono essere delle resistenze, lo avevamo messo in conto, seppure siano sono state anche superiori alle aspettative, ma comunque ci sono, io le ritengo fisiologiche. Quindi non c'è niente da denunciare.

Vado al terzo punto. Noi sappiamo come vanno le vicende politiche di questi tempi. Ossia, nel momento in cui le dispute politiche si sono sempre più allontanate dagli interessi generali diventando sempre più individualismo e personalismo, ci sta anche che qualcuno nel momento in cui si libera un posto poi lo voglia prendere. Quindi ci possono essere state dispute che non hanno nulla a che vedere né con la maggioranza né con il sistema di resistenze, ma appartengono a noi.

In ogni caso credo che abbiamo le spalle larghe per capire che in politica accade.

Quindi volevo semplicemente precisare che non ho né nomi da fare né arcani da svelare.

Un'ultima cosa sui numeri finali che parlano anche dello sforzo che stanno compiendo sopratutto i nostri operatori per mettere a regime.

I nostri obiettivi erano quelli di arrivare ad un Call center che arrivasse a 10 mila prenotazioni agli sportelli e 2000 prenotazioni al call center. Al 27 settembre, cioè ieri, al call center abbiamo raccolto 2003 prenotazioni, quindi abbiamo raggiunto l'obiettivo. Mentre per quanto riguarda gli sportelli, quelle prenotazioni che sarebbero dovute arrivare a regime a 10 mila, sono state esattamente 9.082.

Questa la dice lunga sul percorso che stiamo facendo e sulla messa a regime di un sistema molto complesso, molto articolato, su cui abbiamo avuto magari qualche criticità di troppo, su cui abbiamo fatto anche errori, penso in primo luogo a quello della comunicazione, ma che tuttavia sta entrando a regime.

RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO,IL VOSTRO CONTRIBUTO.


PUBBLICO LA PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE 13 INVITANDO QUANTI HANNO SUGGERIMENTI, CONTROPOSTE O EMENDAMENTI  A SEGNALARMELI, PRIMA DI DICEMBRE. GRAZIE Giancarlo

REGIONE MARCHE — 1 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________


_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

proposta di legge n. 28

a iniziativa della Giunta regionale

presentata in data 21 luglio 2010

______

MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 20 GIUGNO 2003 N. 13

“RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE”

E SOPPRESSIONE DELL’AGENZIA REGIONALE SANITARIA (ARS)

__________

pdl 28

REGIONE MARCHE — 2 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

Signori Consiglieri,

la presente proposta di legge nasce dall’esigenza

di potenziare il ruolo regionale di governo

in materia di sanità, per assicurare l’unitarietà di

sistema e gestirne meglio la complessità, anche

in rapporto alla pluralità degli enti del servizio

sanitario; di perfezionare, sulla base dell’esperienza

maturata, l’attuale modello organizzativo,

confermandone l’impianto ed eliminando alcune

criticità; di razionalizzare ulteriormente l’utilizzo

delle risorse, tanto più in relazione all’ingente

riduzione dei trasferimenti alle Regioni previsti

dalla manovra finanziaria statale e, soprattutto,

di migliorare il livello qualitativo e quantitativo dei

servizi offerti alla comunità.

In tale prospettiva la proposta di legge rafforza,

in primo luogo, le funzioni della Giunta regionale

di indirizzo e controllo in materia di sanità

che devono naturalmente essere esercitate nel

rispetto del Piano approvato dall’Assemblea.

Alla Giunta regionale è affidata, in particolare,

l’adozione degli atti di indirizzo interpretativi e

applicativi della normativa e delle direttive per gli

enti del servizio sanitario regionale, l’assegnazione

agli stessi delle risorse del fondo sanitario,

con la determinazione della quota riservata alla

Regione per le attività di competenza, l’approvazione

degli atti aziendali, il controllo della spesa e

la vigilanza sulla imparzialità e sul buon andamento

dell’attività e sulla qualità dell’assistenza.

L’adozione delle direttive è specificamente

stabilita in alcuni ambiti, rispetto ai quali è indispensabile

una maggiore omogeneità a livello

regionale. E’ il caso dell’applicazione dei contratti

collettivi nazionali e dello svolgimento della

contrattazione decentrata integrativa, del contenimento

delle spese e del conferimento di incarichi

a carattere amministrativo e contabile, dell’esecuzione

di opere e lavori e dell’acquisizione

di servizi e forniture, della gestione dei sistemi

informativi, nonché dell’integrazione funzionale

degli enti del servizio sanitario regionale.

Poiché il sistema informativo sanitario integrato

riveste carattere altamente strategico, è

demandato alla Giunta il compito di individuare i

sistemi informativi di rilievo regionale e di provvedere

alla loro attivazione, alla gestione del

data center e delle infrastrutture telematiche.

Sempre alla Giunta regionale è affidata sia

l’approvazione del piano di valorizzazione del

patrimonio immobiliare, che individua termini e

le modalità per le alienazioni ed i criteri per la

destinazione del ricavato, sia l’approvazione del

programma degli investimenti sanitari, con l’indicazione

degli interventi a diretta realizzazione

regionale.

Al rafforzamento delle funzioni della Giunta,

si affianca l’istituzione di una struttura di natura

dipartimentale, alla quale sono demandati, per

consentire la massima integrazione tra i due

settori anche a livello organizzativo, sia i compiti

in materia di sanità, che di servizi sociali. Il rischio

di attenuare l’autonoma rilevanza dei servizi

sociali è evitato attraverso la previsione di

specifiche strutture dirigenziali con competenze

riguardanti gli stessi servizi sociali.

Al dipartimento per la salute e per i servizi

sociali spetta la predisposizione degli atti da sottoporre

alla Giunta regionale; la definizione dei

rapporti tra gli enti del servizio sanitario regionale

e delle procedure per la collaborazione tra i medesimi;

l’esercizio, in caso di inerzia e previa

diffida, dei poteri sostitutivi; la verifica del

perseguimento, da parte degli ambiti sociali, degli

obiettivi del piano regionale.

Per assicurare il coinvolgimento degli enti del

servizio sanitario regionale rispetto agli atti di

maggiore rilevanza, è stabilito che tali atti sono

predisposti sentiti i relativi direttori generali.

Al fine di garantire, poi, un costante confronto

e un apporto delle professionalità che operano

nel settore, è prevista la possibilità, per il dirigente

del dipartimento, di costituire gruppi di lavoro

composti anche da personale degli enti del servizio

sanitario regionale.

In relazione all’opportunità di ricondurre direttamente

in capo alla Giunta regionale e alla relativa

struttura le funzioni in materia di sanità e

servizi sociali e di razionalizzare il sistema, la

proposta di legge dispone, poi, la soppressione

dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS), con subentro

contestuale della Regione nell’esercizio

delle funzioni e nei rapporti giuridici attivi e passivi.

Al personale dell’ARS a tempo indeterminato

o interessato alle procedure di stabilizzazione

che non intenda confluire in Regione è offerta la

possibilità di optare per il trasferimento agli enti

del servizio sanitario regionale. Riguardo al personale

in comando, invece, è disposto il rientro

presso l’amministrazione di provenienza, se allo

stesso personale non sono attribuiti incarichi di

direzione delle strutture del dipartimento.

Al fine di evitare che le spese connesse ai

trasferimenti in Regione gravino sui costi del

personale regionale, un’apposita disposizione

stabilisce espressamente che le medesime continuano

a fare carico sul Fondo sanitario regionale

e non concorrono, pertanto, alle limitazioni

fissate dalla normativa in materia di spesa del

personale.

La proposta di legge interviene, in secondo

luogo, rispetto all’assetto dell’Azienda sanitaria

unica regionale (ASUR), delle aree vaste e alle

REGIONE MARCHE — 3 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

zone territoriali, chiarendo i corrispondenti livelli

di responsabilità.

All’ASUR, che resta l’esclusiva titolare della

personalità giuridica, sono attribuite le funzioni di

indirizzo, coordinamento e controllo dell’attività

aziendale e di area vasta, nonché le funzioni

concernenti la contabilità e il bilancio, il controllo

di gestione, la tesoreria unica, i sistemi informativi

aziendali, il contenzioso e la consulenza legale,

la gestione del patrimonio immobiliare relativamente

agli atti di alienazione, permuta e costituzione

di diritti reali, l’esecuzione di opere e

lavori e l’acquisizione di beni e servizi, la gestione

dei magazzini e della logistica, l’amministrazione

del personale della direzione centrale, l’autorizzazione

alla stipula dei contratti dirigenziali a

tempo determinato ed al conferimento di incarichi

di natura occasionale o coordinata e continuativa

a carattere amministrativo o contabile.

Per introdurre margini di flessibilità organizzativa,

è disposto che le funzioni concernenti

l’esecuzione di opere e lavori, l’acquisizione di

beni e servizi, la gestione dei magazzini e della

logistica possono essere delegate alle aree vaste.

Poiché la responsabilità della gestione complessiva

dell’ASUR è affidata al relativo direttore

generale, il quale risponde personalmente del

raggiungimento degli obiettivi, e considerato che

la scelta dei direttori delle zone territoriali deve

essere effettuata sulla base di criteri esclusivamente

tecnici, la proposta di legge attribuisce

allo stesso direttore generale il potere di nominare

e di revocare i direttori di zona. Per le stesse

ragioni al direttore generale è attribuito anche il

potere di nominare e di revocare i coordinatori di

area vasta.

Al Direttore generale dell’ASUR spetta, altresì,

l’adozione dell’atto aziendale, del piano strategico,

del bilancio preventivo economico annuale

e pluriennale, del bilancio di esercizio, della

dotazione organica e della programmazione

del fabbisogno. Spetta, inoltre, l’approvazione

dei budget di area vasta e dell’articolazione di

area vasta della dotazione organica e della programmazione

del fabbisogno di personale, nonché

delle direttive per l’approvazione, da parte

del collegio di area vasta, dei piani di area vasta

e dei budget di zona e per l’assegnazione del

personale alle zone.

In una logica di ottimizzazione delle risorse

del servizio sanitario regionale, la proposta di

legge prevede la possibilità per l’ASUR di operare

come centrale di committenza per conto delle

aziende ospedaliere e dell’INRCA, con riferimento

all’acquisizione di forniture o servizi, all’aggiudicazione

di appalti o alla conclusione di

accordi quadro di lavori, forniture o servizi.

In relazione all’esigenza di implementare una

specifica rete di servizi per i soggetti fragili, con

particolare riguardo alla prevenzione secondaria

delle patologie cronico - degenerative degli anziani,

la proposta di legge dà la possibilità

all’ASUR di promuovere intese con l’INRCA, per

la riqualificazione a tale fine dei presidi ospedalieri

di polo.

Alla più precisa indicazione delle funzioni

dell’ASUR si affianca il rafforzamento delle attività

di coordinamento di area vasta, in continuità

con il percorso avviato.

Proprio l’area vasta è qualificata come entità

di riferimento per l’ottimizzazione dei servizi ed il

superamento delle frammentazioni gestionali,

per la programmazione integrata e per il coordinamento

tra zone confinanti.

All’area vasta sono attribuite le funzioni concernenti

l’assistenza sanitaria individuate nell’atto

aziendale, l’amministrazione del personale,

comprese le procedure di reclutamento, la mobilità

tra le zone e la valutazione della dirigenza, il

supporto al controllo di gestione, il rischio clinico,

nonché le funzioni delegate dal direttore generale.

All’area vasta sono ricondotte, inoltre, la contrattazione

decentrata integrativa e le relazioni

sindacali. Per superare qualunque incertezza al

riguardo, la proposta di legge stabilisce espressamente

che i contratti decentrati integrativi

sottoscritti a livello di area vasta sono definitivi.

In ciascuna area vasta è istituito un apposito

Collegio, composto dai direttori delle zone territoriali

comprese nella stessa area vasta e presieduto

dal coordinatore, che è scelto dal direttore

generale dell’ASUR nell’ambito del medesimo

collegio.

Al Collegio di area vasta è affidato il compito

di approvare, in conformità con le direttive del

direttore generale dell’ASUR, il piano triennale di

area vasta e i budget di zona, di assegnare il

personale alle zone, di nominare la delegazione

di parte pubblica, che è presieduta dal coordinatore

di area vasta, nonché di assumere iniziative

finalizzate allo sviluppo e al miglioramento dei

servizi erogati.

Al Collegio di area vasta spetta, inoltre, il

compito di individuare le zone territoriali nelle

quali sono esercitate le funzioni di area vasta.

Le stesse zone territoriali restano, infatti, il

riferimento operativo, sia per le funzioni sanitarie

che per quelle tecnico-amministrative, secondo

le indicazioni del Collegio di area vasta.

Per assicurare l’operatività delle scelte effettuate

a livello di area vasta, è disposto che le

REGIONE MARCHE — 4 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

decisioni del Collegio sono vincolanti per i direttori

delle zone territoriali.

Il coordinatore di area vasta rappresenta

l’ASUR ai fini della contrattazione decentrata integrativa,

è responsabile della stessa contrattazione

e gestisce le relazioni sindacali. Adotta,

altresì, i provvedimenti necessari per assicurare

il funzionamento delle relative strutture, compresi

quelli concernenti la mobilità tra le zone.

Sempre nella prospettiva dell’integrazione in

rete delle prestazioni e del coordinamento operativo

in ambito clinico e tecnico-amministrativo,

è previsto che le funzioni di area vasta sono

esercitate in stretto raccordo con l’attività delle

aziende ospedaliere e dell’INRCA.

L’obiettivo della responsabilizzazione e della

condivisione, da parte degli enti locali, delle scelte

effettuate dall’area vasta, è perseguito attraverso

l’istituzione di una Conferenza, composta

dai Sindaci o dagli assessori delegati dei Comuni

compresi nell’area medesima e presieduta dal

Sindaco del Comune in cui ha sede la zona

territoriale diretta dal coordinatore di area vasta.

Alla conferenza sono demandati i compiti

propositivi e consultivi.

Riguardo agli ambiti sociali, la proposta di

legge, anche in rapporto alla necessità di una

razionalizzazione, demanda alla Giunta regionale

il compito di provvedere alla loro ridefinizione,

al fine di assicurarne la coincidenza con gli ambiti

delle zone territoriali.

Per non disperdere il patrimonio di esperienze

che si è consolidato nei territori e salvaguardare

alcune specificità, la proposta di legge attribuisce,

poi, alla Giunta regionale la facoltà di

individuare, sulla base di parametri demografici

e territoriali, una diversa articolazione degli ambiti

sociali, ferma restando la coincidenza con i

distretti sanitari, e a condizione che il costo complessivo

degli apparati amministrativi non sia incrementato

rispetto a quello sostenuto in caso di

coincidenza tra ambito sociale e zona territoriale.

La proposta di legge attribuisce, altresì, alla

Giunta regionale il compito di assicurare l’erogazione

di nuovi servizi da parte delle farmacie

pubbliche e private convenzionate con il servizio

sanitario. Ciò consente di rafforzare le stesse

farmacie quali presìdi socio-sanitari sul territorio

e di dare una risposta più omogenea e capillare

alle richieste della comunità.

La proposta è articolata nel dettaglio come

segue.

L’articolo 1 sostituisce il riferimento alle

aziende del servizio sanitario regionale (SSR),

contenuto nell’articolo 1 della l.r. 13/2003, estendendolo

più propriamente a tutti gli enti che costituiscono

il servizio medesimo e quindi anche

l’INRCA: ciò per ribadire il principio della necessaria

integrazione fra i vari presidi esistenti sul

territorio, a tutela della salute della popolazione.

L’articolo 2, allo stesso fine oltre che per

attualizzare il dettato normativo, aggiunge all’elenco

degli enti del SSR, contenuto nel

comma 1 dell’articolo 2 della l.r. 13/2003, sia

l’INRCA sia l’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti

Marche Nord”, quest’ultima istituita dalla l.r.

21/2009. Inoltre, modificando il comma 3 dell’articolo

2 della l.r. 13/2003, dà rilievo legislativo

all’organizzazione in area vasta delle funzioni

dell’ASUR, già introdotta in via sperimentale col

piano sanitario 2007-2009.

L’articolo 3, sostituendo interamente l’articolo

3 della l.r. 13/2003, riepiloga e meglio ridefinisce

le funzioni di indirizzo e controllo che la Giunta

regionale, nel rispetto del piano socio-sanitario

approvato dall’Assemblea legislativa, esercita

sul sistema sanitario, con l’intento soprattutto di

incrementare l’efficienza dei servizi resi

razionalizzando le risorse. Al fine di non penalizzare

gli utenti, pur nella consapevolezza della

pressante necessità di contenimento dei costi,

viene posto l’accento sulle direttive da impartire

ai Direttori generali, con particolare riguardo all’integrazione

funzionale fra gli enti, alla gestione

del personale e dei sistemi informativi, all’esecuzione

dei lavori, all’acquisizione di beni e servizi.

L’articolo 4 introduce nella l.r. 13/2003 l’articolo

3 bis, che prevede l’istituzione, nell’ambito

delle strutture organizzative della Giunta regionale,

del dipartimento per la salute e per i servizi

sociali, il quale riassorbe in sé, come detto, le

competenze su entrambe le materie, assicurandone

l’esercizio organico e integrato.

Ai fini dell’applicazione della l.r. 20/2001 in

materia di organizzazione e di personale della

Regione, il dipartimento e il relativo dirigente

sono equiparati rispettivamente al servizio e al

dirigente di servizio competente in materia di

sanità. La Giunta regionale, per la copertura dei

posti vacanti della dotazione organica dirigenziale,

può conferire mediante comando e con le

modalità di cui all’articolo 28 della l.r. 20/2001,

incarichi di direzione di posizioni di funzione o di

progetto istituite nell’ambito del dipartimento a

dirigenti degli enti del SSR; il posto di ruolo rimasto

vacante non può essere ricoperto in alcun

modo.

Il dirigente del dipartimento assicura il coinvolgimento

delle altre strutture regionali e dei

direttori generali degli enti del SSR nella predisposizione

degli atti da sottoporre alla Giunta

regionale e può costituire gruppi di lavoro, composti

anche da personale degli enti del SSR. Allo

REGIONE MARCHE — 5 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

stesso dirigente spetta esercitare i poteri sostitutivi

in caso di inerzia degli enti del SSR, dandone

comunicazione alla Giunta regionale.

L’articolo 5 modifica i commi 6, 7 e 8 dell’articolo

4 della l.r. 13/2003, che trattano della redazione

dell’elenco dei soggetti in possesso dei

requisiti per la nomina a direttore generale, dei

compensi dei direttori delle aziende e della verifica

dei risultati conseguiti dai direttori delle zone

territoriali dell’ASUR.

L’articolo 6 inserisce il Capo II bis nella l.r. 13/

2003, che tratta dettagliatamente dello svolgimento

delle funzioni dell’ASUR a livello centrale

e di area vasta.

Il Capo è formato da tre articoli.

L’articolo 8 bis elenca le funzioni che l’ASUR

esercita a livello centralizzato e che concernono

in via generale l’indirizzo, il coordinamento e il

controllo dell’intera attività aziendale, in corrispondenza

della responsabilità della gestione

complessiva affidata al direttore generale.

Come accennato in premessa, novità di rilievo

tra le competenze del direttore generale, nell’ottica

di una maggiore governabilità del sistema,

è l’attribuzione allo stesso della nomina e

revoca dei direttori di zona, attualmente spettante

alla Giunta regionale.

L’articolo 8 ter prevede la promozione da parte

dell’ASUR delle necessarie intese con

l’INRCA per la riqualificazione dei presidi ospedalieri

di polo.

L’articolo 8 quater definisce l’area vasta

come l’entità di riferimento per l’ottimizzazione

dei servizi, la programmazione integrata e il coordinamento

tra zone territoriali dell’ASUR tra

loro confinanti.

In ciascuna area vasta è istituito il Collegio

composto dai direttori delle zone territoriali comprese

nella stessa area e presieduto dal coordinatore,

nominato dal Direttore generale

dell’ASUR a norma dell’articolo 8 bis, comma 2,

lettera d). Le funzioni esercitate al livello di area

vasta e le competenze assegnate al collegio e al

suo coordinatore sono quelle illustrate in premessa.

L’articolo 7 apporta all’articolo 9 della l.r. 13/

2003, che disciplina le zone territoriali

dell’ASUR, le modifiche conseguenti allo spostamento

di alcune competenze al livello di area

vasta. Prevede poi che gli ambiti territoriali sociali,

ora coincidenti con i distretti sanitari di ampiezza

sub-zonale, abbiano una delimitazione

corrispondente a quella delle zone territoriali,

con possibilità di effettuarne una diversa articolazione

alla sola condizione che il costo complessivo

degli apparati amministrativi non sia incrementato

rispetto a quello sostenuto in caso di

coincidenza tra ambito sociale e zona territoriale

e ferma restando comunque la coincidenza con i

distretti sanitari.

L’articolo 8 modifica l’articolo 10 della l.r. 13/

2003, sulla nomina e le competenze dei direttori

di zona. In conformità alle novità introdotte dall’articolo

8 bis, si prevede che il relativo contratto

di diritto privato a tempo determinato è stipulato

dal Direttore generale dell’ASUR. Ai direttori di

zona è attribuita la responsabilità dell’organizzazione

e della gestione del rapporto di lavoro del

personale assegnato.

L’articolo 9 sostituisce il comma 1 dell’articolo

13 della l.r. 13/2003, eliminando la necessaria

coincidenza territoriale tra il distretto sanitario e

l’ambito sociale.

L’articolo 10 introduce l’attività di programmazione

su area vasta: sostituisce in fatti l’articolo

19 della l.r. 13/2003, prevedendo, al posto

dell’attuale piano delle attività zonali, il piano

triennale di area vasta che definisce, nel rispetto

del piano sanitario regionale, gli obiettivi dell’attività

e l’organizzazione dei servizi sanitari e socio-

sanitari ed è aggiornato annualmente.

L’articolo 12 istituisce, mediante l’inserimento

dell’articolo 20 bis nella l.r. 13/2003, le Conferenze

di area vasta, composte dai Sindaci o

dagli assessori da essi delegati dei Comuni

compresi nell’area medesima. La Conferenza è

presieduta dal Sindaco del Comune in cui ha

sede la zona territoriale diretta dal coordinatore

di area vasta ed esercita funzioni propositive e

consultive, esprimendo tra l’altro il proprio parere

sui piani di area vasta, sulla nomina dei coordinatori

e sull’operato del Collegio di area vasta,

anche ai fini della verifica dei risultati conseguiti

rispetto agli obiettivi assegnati e delle valutazioni

sulla funzionalità dei servizi e sulla loro razionale

distribuzione sul territorio.

L’articolo 11 e l’articolo 13 apportano alcuni

aggiustamenti agli articoli 20 e 21 della l.r. 13/

2003 modificando le competenze sia della Conferenza

permanente regionale socio-sanitaria

sia delle Conferenze dei Sindaci esistenti a livello

di zona sulla base delle nuove norme proposte.

Analogamente, l’articolo 14 modifica l’articolo

23 della l.r. 13/2003, che tratta delle funzioni di

segreteria degli organismi di consultazione.

L’articolo 15 sopprime l’ARS, istituita dall’articolo

4 della legge regionale 17 luglio 1996, n. 26

(Riordino del servizio sanitario regionale), dando

le disposizioni necessarie al subentro della Regione

nell’esercizio delle funzioni e nei rapporti

giuridici attivi e passivi.

I riferimenti all’ARS, contenuti nelle norme e

negli atti amministrativi regionali, si intendono

REGIONE MARCHE — 6 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

riferiti al dipartimento per la salute e per i servizi

sociali istituito dalla presente proposta di legge.

L’articolo 16 contiene le disposizioni finanziarie

per l’attuazione della legge, principalmente

legate alle modifiche necessarie a far confluire in

altre UPB lo stanziamento corrispondente al

funzionamento dell’ARS previsto nel bilancio regionale.

L’articolo 17 stabilisce alcune norme transitorie

per la Giunta regionale e il Direttore generale

dell’ASUR.

L’articolo 18, infine, dispone l’abrogazione

delle disposizioni di legge regionale superate da

quelle contenute nella presente proposta.

REGIONE MARCHE — 7 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

Art. 1

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 13/2003)

1. Al comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale

20 giugno 2003, n. 13 (Riorganizzazione

del Servizio Sanitario Regionale), le parole “dalle

aziende di cui all’articolo 2" sono sostituite dalle

parole: “dagli enti di cui all’articolo 2" e le parole

“delle aziende stesse” sono sostituite dalle parole:

“degli stessi enti”.

2. Il comma 3 dell’articolo 1 della l.r. 13/2003

è abrogato.

Art. 2

(Modifiche all’articolo 2 della l.r. 13/2003)

1. La rubrica dell’articolo 2 della l.r. 13/2003 è

sostituita dalla seguente: “Enti del servizio sanitario

regionale”.

2. Il comma 1 dell’articolo 2 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“1. Sono enti del servizio sanitario regionale:

a) l’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR),

con sede in Ancona;

b) le Aziende ospedaliere “Ospedali Riuniti

Umberto I - G.M. Lancisi - G. Salesi” di

Ancona e “Ospedali Riuniti Marche Nord”;

c) l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico

per anziani (INRCA) di Ancona.”.

3. Al comma 3 dell’articolo 2 della l.r. 13/2003

dopo le parole “al suo interno” sono inserite le

parole: “in aree vaste e”.

4. Al comma 6 dell’articolo 2 della l.r. 13/2003

le parole “L’Azienda ospedaliera ‘Ospedale San

Salvatore’ è riorganizzata in base alle norme

della presente legge.” sono sostituite dalle parole:

“L’Azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche

Nord’ è disciplinata dalla legge regionale 22

settembre 2009, n. 21 (Istituzione dell’Azienda

ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”).

L’INRCA è disciplinato dalla legge regionale 21

dicembre 2006, n. 21 (Disposizioni in materia di

riordino della disciplina dell’Istituto ricovero e

cura a carattere scientifico “INRCA” di

Ancona).”.

Art. 3

(Sostituzione dell’articolo 3 della l.r. 13/2003)

1. L’articolo 3 della l.r. 13/2003 è sostituito

dal seguente:

“Art. 3 (Funzioni della Giunta regionale)

1. La Giunta regionale, nel rispetto del piano

socio-sanitario regionale, esercita le funzioni di

indirizzo e controllo in materia di sanità e di

integrazione socio-sanitaria.

REGIONE MARCHE — 8 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

2. La Giunta regionale, in particolare:

a) adotta gli atti di indirizzo interpretativi e applicativi

della normativa;

b) definisce gli obiettivi specifici per gli enti del

servizio sanitario regionale;

c) impartisce direttive per i Direttori generali,

con particolare riguardo:

1) all’applicazione uniforme, da parte delle

aziende, dei contratti collettivi nazionali,

compresi quelli relativi all’area della dirigenza

medico-veterinaria e allo svolgimento

della contrattazione decentrata integrativa

da parte delle delegazioni trattanti

di parte pubblica;

2) al contenimento delle spese e ai limiti relativi

alla stipula di contratti dirigenziali a

tempo determinato e al conferimento di

incarichi di natura occasionale o coordinata

e continuativa a carattere amministrativo

e contabile;

3) all’esecuzione di opere e lavori e

all’acquisizione di servizi e forniture;

4) alla gestione dei sistemi informativi;

5) all’integrazione funzionale degli enti del

servizio sanitario regionale;

d) delimita le aree vaste, su proposta del Direttore

generale dell’ASUR;

e) assegna agli enti del servizio sanitario regionale

le risorse del fondo sanitario e stabilisce

la quota riservata alla Regione per l’esercizio

delle attività di competenza delle strutture regionali;

f) approva gli atti aziendali di cui all’articolo 5 e

le modifiche degli stessi;

g) effettua il controllo della spesa e vigila sull’imparzialità

e il buon andamento dell’attività e

sulla qualità dell’assistenza, anche mediante

l’esercizio dell’attività ispettiva;

h) assicura il funzionamento del sistema informativo

sanitario integrato. A tal fine individua

i sistemi informativi di rilievo regionale e provvede

alla loro attivazione e alla gestione del

data center e delle infrastrutture telematiche;

i) approva il piano di valorizzazione del patrimonio

immobiliare, che individua i termini e le

modalità per le alienazioni e i criteri per la

destinazione del ricavato, ai sensi dell’articolo

35 della legge regionale 28 luglio 2009, n.

18 (Assestamento del bilancio 2009);

l) approva il programma di cui all’articolo 20

della legge 11 marzo 1988, n. 67 (Disposizioni

per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale dello Stato. Legge finanziaria

1988), e individua gli interventi a diretta realizzazione

regionale;

m) provvede ad assicurare l’erogazione, da parte

delle farmacie pubbliche e private operanti

in convenzione con il Servizio sanitario, dei

REGIONE MARCHE — 9 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

nuovi servizi previsti dal decreto legislativo 3

ottobre 2009, n. 153 (Individuazione di nuovi

servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del

Servizio sanitario nazionale, nonché disposizioni

in materia di indennità di residenza per i

titolari di farmacie rurali, a norma dell’articolo

11 della legge 18 giugno 2009, n. 69);

n) determina i criteri e le modalità per l’autorizzazione,

la vigilanza e l’accreditamento delle

strutture pubbliche e private;

o) nomina e revoca i direttori generali degli enti

del servizio sanitario regionale e designa i

membri del Collegio sindacale di competenza

regionale;

p) designa i componenti di competenza regionale

nelle commissioni esaminatrici di cui al

d.p.r. 10 dicembre 1997, n. 483 (Regolamento

recante la disciplina concorsuale per il personale

dirigenziale del Servizio sanitario nazionale);

q) effettua il controllo sugli atti generali degli enti

del servizio sanitario regionale nei casi e nei

modi previsti dalla legge;

r) adotta gli atti necessari ad assicurare l’integrazione

socio-sanitaria.

3. Le direttive di cui al comma 2, lettera c),

punto 1), e la deliberazione di approvazione dell’atto

aziendale di cui al comma 2, lettera f), sono

adottate sentite le organizzazioni sindacali che

hanno sottoscritto il contratto collettivo nazionale

di lavoro del comparto.

4. Il budget generale degli enti del servizio

sanitario regionale, allegato al bilancio economico

preventivo annuale, contiene i budget destinati

ai progetti regionali.

5. La Giunta regionale mette a disposizione

dei soggetti della partecipazione informazioni e

dati conoscitivi sul funzionamento del sistema

sanitario regionale.”.

Art. 4

(Inserimento dell’articolo 3 bis nella l.r. 13/2003)

1. Dopo l’articolo 3 della l.r. 13/2003 è inserito

il seguente:

“Art. 3 bis (Dipartimento per la salute e per i

servizi sociali)

1. E’ istituito nell’ambito delle strutture

organizzative della Giunta regionale il dipartimento

per la salute e per i servizi sociali.

2. Il dipartimento ha competenza in materia di

sanità e di servizi sociali.

3. Il dipartimento assicura l’esercizio organico

e integrato delle funzioni degli enti del servizio

sanitario regionale.

4. Nell’ambito del dipartimento sono istituite

REGIONE MARCHE — 10 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

apposite strutture dirigenziali per l’esercizio delle

funzioni concernenti i servizi sociali.

5. Il dipartimento in particolare:

a) provvede alla predisposizione degli atti da

sottoporre alla Giunta regionale in materia di

sanità e servizi sociali;

b) definisce i rapporti tra gli enti del servizio

sanitario regionale e stabilisce le procedure

per la collaborazione tra gli stessi;

c) esercita, in caso di inerzia da parte degli enti

del servizio sanitario regionale e previa diffida,

i necessari poteri sostitutivi e ne dà comunicazione

alla Giunta regionale;

d) verifica il perseguimento degli obiettivi del

piano regionale socio-sanitario da parte degli

ambiti sociali.

6. Le proposte di atto che coinvolgono materie

di competenza di altre strutture organizzative

della Giunta regionale sono predisposte d’intesa

con i dirigenti delle strutture medesime.

7. Il dirigente del dipartimento predispone le

proposte di atto di cui all’articolo 3, comma 2,

lettere a), b), c), e), h), i), l), e n), sentiti i Direttori

generali degli enti del servizio sanitario regionale.

8. Il dirigente del dipartimento può costituire

gruppi di lavoro, composti anche da personale

degli enti del servizio sanitario regionale.

9. La Giunta regionale, per la copertura dei

posti vacanti della dotazione organica dirigenziale,

può conferire mediante comando, con le modalità

di cui all’articolo 28 della legge regionale

15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di

organizzazione e di personale della Regione),

incarichi di direzione di posizioni di funzione o di

progetto istituite nell’ambito del dipartimento a

dirigenti degli enti del servizio sanitario regionale.

Ai dirigenti incaricati spetta il trattamento economico

fondamentale previsto dal relativo contratto

collettivo nazionale di lavoro, nonché il

trattamento economico accessorio previsto dal

contratto collettivo nazionale di lavoro del

comparto Regioni e autonomie locali - area della

dirigenza. Il posto di ruolo vacante negli enti del

servizio sanitario regionale non può essere in

alcun modo ricoperto.

10. Ai fini dell’applicazione della l.r. 20/2001,

il dipartimento e il relativo dirigente sono equiparati

rispettivamente al servizio e al dirigente di

servizio competente in materia di sanità.”.

Art. 5

(Modifiche all’articolo 4 della l.r. 13/2003)

1. Al comma 6 dell’articolo 4 della l.r. 13/2003

le parole “, aggiornato entro il mese di gennaio di

ciascun anno” sono soppresse.

REGIONE MARCHE — 11 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

2. Il comma 7 dell’articolo 4 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“7. Il compenso del Direttore generale

dell’ASUR è stabilito dalla Giunta regionale. Il

compenso dei direttori generali delle Aziende

ospedaliere e dei direttori di zona di cui all’articolo

10, articolato per fasce omogenee in relazione

ai posti letto, alla popolazione servita e all’entità

del budget assegnato, è stabilito dalla Giunta

regionale in misura inferiore al compenso stabilito

dalla Giunta regionale medesima per il Direttore

generale dell’ASUR.”.

3. Il comma 8 dell’articolo 4 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“8. Entro il mese di marzo di ciascun anno, il

Direttore generale dell’ASUR, sentito il parere

della Conferenza permanente di cui all’articolo

20 e della Conferenza dei Sindaci di cui all’articolo

21 territorialmente competente, procede

alla verifica dei risultati conseguiti dai direttori di

zona e, conseguentemente, alla conferma o

meno degli stessi. Il Direttore generale

dell’ASUR, qualora ricorrano le circostanze di

cui all’articolo 3 bis del d.lgs. 502/1992, procede

alla risoluzione del contratto con i direttori di

zona.”.

Art. 6

(Inserimento del Capo II bis nella l.r. 13/2003)

1. Dopo il Capo II della l.r. 13/2003 è inserito il

seguente:

“CAPO II bis - Organizzazione centrale e di

area vasta

Art. 8 bis (Funzioni dell’ASUR)

1. L’ASUR, nel rispetto degli obiettivi assegnati

e delle direttive impartite dalla Giunta regionale,

esercita a livello centralizzato le funzioni

di indirizzo, coordinamento e controllo dell’attività

aziendale e di area vasta, nonché le funzioni

concernenti:

a) la contabilità e il bilancio;

b) il controllo di gestione;

c) la tesoreria unica;

d) i sistemi informativi aziendali;

e) il contenzioso e la consulenza legale;

f) la gestione del patrimonio immobiliare relativamente

agli atti di alienazione, permuta e

costituzione di diritti reali;

g) l’esecuzione di opere e lavori e l’acquisizione

di beni e servizi;

h) la gestione dei magazzini e della logistica;

i) l’amministrazione del personale della direzione

centrale, comprese le procedure di reclutamento

e la valutazione dei dirigenti;

REGIONE MARCHE — 12 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

l) l’autorizzazione alla stipula dei contratti dirigenziali

a tempo determinato e al

conferimento di incarichi di natura occasionale

o coordinata e continuativa a carattere amministrativo

o contabile.

2. Il Direttore generale dell’ASUR:

a) adotta l’atto aziendale, il piano strategico, il

bilancio preventivo economico annuale e pluriennale,

il bilancio di esercizio, la dotazione

organica, che definisce la consistenza

qualitativa e quantitativa del personale, e la

programmazione del fabbisogno;

b) approva i regolamenti attuativi, i budget di

area vasta e l’articolazione di area vasta della

dotazione organica e la programmazione del

fabbisogno di personale di area vasta, tenuto

conto del confronto effettuato con le delegazioni

di parte sindacale di area vasta;

c) impartisce direttive per l’approvazione dei

piani di area vasta, dei budget di zona e per

l’assegnazione del personale alle zone;

d) nomina e revoca i direttori di zona e, nell’ambito

dei relativi collegi, i coordinatori di area

vasta.

3. Il Direttore generale può delegare alle aree

vaste le funzioni concernenti l’esecuzione di

opere e lavori, l’acquisizione di beni e servizi, la

gestione dei magazzini e della logistica.

4. Su richiesta degli altri enti del servizio sanitario

regionale, l’ASUR può operare come centrale

di committenza per conto degli stessi, ai

sensi delle disposizioni statali vigenti, per

l’acquisizione di forniture o servizi, per l’aggiudicazione

di appalti o la conclusione di accordi

quadro di lavori, forniture o servizi.

Art. 8 ter (Riqualificazione dei presidi ospedalieri

di polo)

1. L’ASUR, secondo quanto indicato dal piano

socio-sanitario regionale, promuove intese

con l’INRCA per la riqualificazione dei presidi

ospedalieri di polo, al fine di assicurare l’integrazione

funzionale in rete delle prestazioni e il coordinamento

operativo relativo alla prevenzione

secondaria delle patologie cronico-degenerative

degli anziani.

Art. 8 quater (Area vasta)

1. L’area vasta costituisce l’entità di riferimento

per l’ottimizzazione dei servizi, per la programmazione

integrata e il coordinamento tra

zone confinanti.

2. In ciascuna area vasta è istituito il Collegio

di area vasta, composto dai direttori delle zone

territoriali comprese nella stessa area vasta.

3. Il Collegio è presieduto dal coordinatore di

area vasta e decide a maggioranza dei componenti.

In caso di parità, prevale il voto del coordinatore.

Le decisioni del Collegio sono vincolanti

REGIONE MARCHE — 13 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

per i direttori delle zone territoriali.

4. Il Collegio di area vasta:

a) approva, in conformità con le direttive del

Direttore generale dell’ASUR, il piano di area

vasta e i budget di zona e assegna il personale

alle zone, sentite le organizzazioni sindacali

che hanno sottoscritto il contratto collettivo

nazionale di lavoro del comparto;

b) nomina la delegazione di parte pubblica, che

è presieduta dal coordinatore di area vasta;

c) assume iniziative finalizzate allo sviluppo e al

miglioramento dei servizi erogati.

5. Il coordinatore:

a) rappresenta l’ASUR ai fini della contrattazione

decentrata integrativa;

b) è responsabile della stessa contrattazione;

c) gestisce le relazioni sindacali.

6. La contrattazione è effettuata dalla delegazione

trattante di area vasta.

7. I contratti decentrati integrativi sottoscritti a

livello di area vasta sono definitivi.

8. Sono esercitate a livello di area vasta:

a) le funzioni concernenti l’assistenza sanitaria

individuate nell’atto aziendale;

b) le funzioni concernenti l’amministrazione del

personale, comprese le procedure di reclutamento,

la mobilità tra le zone e la valutazione

della dirigenza, il supporto al controllo di gestione,

il rischio clinico;

c) le funzioni concernenti l’acquisizione di beni e

servizi, l’esecuzione di opere e lavori, nonché

la gestione dei magazzini e della logistica,

delegate dal Direttore generale e le funzioni

concernenti la gestione del patrimonio immobiliare

con riferimento agli atti di disposizione

diversi da quelli concernenti l’alienazione, la

permuta e la costituzione di diritti reali.

9. Il Collegio di area vasta individua le zone

territoriali nelle quali sono esercitate le funzioni

di area vasta.

10. Il coordinatore adotta i provvedimenti necessari

per assicurare il funzionamento delle relative

strutture, compresi quelli relativi alla mobilità

tra le zone nel rispetto del regolamento per la

mobilità in area vasta.

11. Le funzioni di area vasta sono esercitate

in stretto raccordo con l’attività degli altri enti del

servizio sanitario regionale.”.

Art. 7

(Modifiche all’articolo 9 della l.r. 13/2003)

1. All’alinea del comma 1 dell’articolo 9 della

l.r. 13/2003 le parole “con compiti di programmazione

e gestione dei servizi sanitari e socio-sanitari

nel rispettivo ambito territoriale, dotate di

REGIONE MARCHE — 14 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

autonomia gestionale ed operativa,” sono soppresse.

2. Alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 9

della l.r. 13/2003 le parole “al loro

perseguimento attraverso i Piani di attività zonali

(PAZ), da definire ed attuare in accordo con i

soggetti erogatori dei servizi” sono sostituite dalle

parole: “di area vasta”.

3. Alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 9

della l.r. 13/2003 le parole “, sia a livello

programmatorio che di attuazione,” sono soppresse.

4. Le lettere b) e h) del comma 1 dell’articolo

9 della l.r. 13/2003 sono abrogate.

5. Il comma 2 dell’articolo 9 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“2. La Giunta regionale definisce gli ambiti

sociali in modo da assicurarne la coincidenza

con gli ambiti delle zone territoriali.”.

6. Dopo il comma 2 dell’articolo 9 della l.r. 13/

2003 è aggiunto il seguente:

“2 bis. La Giunta regionale, per assicurare

una maggiore integrazione socio-sanitaria, può

individuare, sulla base di parametri demografici

e territoriali e ferma restando la coincidenza con

i distretti sanitari, una diversa articolazione degli

ambiti sociali, a condizione che il costo complessivo

degli apparati amministrativi non sia incrementato

rispetto a quello sostenuto in caso di

coincidenza tra ambito sociale e zona territoriale.”.

Art. 8

(Modifiche all’articolo 10 della l.r. 13/2003)

1. All’alinea del comma 1 dell’articolo 10 della

l.r. 13/2003 le parole “programmazione e” sono

soppresse.

2. Le lettere a), h) e m) del comma 1 dell’articolo

10 della l.r. 13/2003 sono abrogate.

3. Il comma 2 dell’articolo 10 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“2. Il direttore di zona è responsabile dell’organizzazione

e della gestione del rapporto di

lavoro del personale assegnato.”.

4. Il comma 3 dell’articolo 10 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“3. Il direttore di zona è nominato dal Direttore

generale dell’ASUR, su parere della Conferenza

dei Sindaci di cui all’articolo 21, tra gli iscritti

nell’elenco di cui all’articolo 4, comma 6, che non

versino in nessuna delle situazioni di incompatibilità

di cui all’articolo 3 del d.lgs. 502/1992. Il

relativo contratto di diritto privato a tempo determinato

è stipulato dal Direttore generale

REGIONE MARCHE — 15 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

dell’ASUR. Ai pubblici dipendenti si applica il

disposto dell’articolo 15-septies, comma 4, del

d.lgs. 502/1992.”.

5. Al comma 4 dell’articolo 10 della l.r. 13/

2003 le parole “delle funzioni di programmazione

e gestione delle attività zonali e delle azioni definite

in sede di negoziazione con il Direttore generale,

nonché nell’elaborazione e gestione

del piano annuale di zona” sono sostituite dalle

parole: “delle proprie funzioni”.

Art. 9

(Modifica all’articolo 13 della l.r. 13/2003)

1. Il comma 1 dell’articolo 13 della l.r. 13/2003

è sostituito dal seguente:

“1. I distretti costituiscono il livello territoriale

di base in cui si realizza in ogni zona territoriale

la gestione integrata tra servizi sanitari, sociosanitari

e sociali.”.

Art. 10

(Sostituzione dell’articolo 19 della l.r. 13/2003)

1. L’articolo 19 della l.r. 13/2003 è sostituito

dal seguente:

“Art. 19 (Piano triennale di area vasta)

1. La programmazione delle funzioni a livello

di area vasta è effettuata attraverso il relativo

piano triennale.

2. Il piano di area vasta definisce, nel rispetto

del piano socio-sanitario regionale, gli obiettivi

dell’attività e l’organizzazione dei servizi sanitari

e sociosanitari.

3. Il piano di area vasta è approvato dal Collegio

di area vasta, previo parere della Conferenza

di area vasta di cui all’articolo 20 bis ed è aggiornato

annualmente.”.

Art. 11

(Modifiche all’articolo 20 della l.r. 13/2003)

1. Alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 20

della l.r. 13/2003 le parole “e dei direttori dei

presidi di alta specializzazione” sono soppresse.

2. La lettera c bis) del comma 1 dell’articolo

20 della l.r. 13/2003 è abrogata.

Art. 12

(Inserimento dell’articolo 20 bis nella l.r. 13/2003)

1. Dopo l’articolo 20 della l.r. 13/2003 è inserito

il seguente:

REGIONE MARCHE — 16 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

“Art. 20 bis (Conferenze di area vasta)

1. Presso ciascuna area vasta è istituita la

Conferenza di area vasta, composta dai Sindaci

o dagli Assessori da essi delegati dei Comuni

compresi nell’area medesima.

2. La Conferenza è presieduta dal Sindaco

del Comune in cui ha sede la zona territoriale

diretta dal coordinatore di area vasta.

3. La Conferenza esercita funzioni

propositive e consultive relative al livello di area

vasta e in particolare esprime parere:

a) sui piani di area vasta;

b) sulla nomina dei coordinatori di area vasta;

c) sull’operato del Collegio di area vasta, anche

ai fini della verifica dei risultati conseguiti rispetto

agli obiettivi assegnati e delle valutazioni

sulla funzionalità dei servizi e sulla loro

razionale distribuzione sul territorio.”.

Art. 13

(Modifiche all’articolo 21 della l.r. 13/2003)

1. La lettera c) del comma 2 dell’articolo 21

della l.r. 13/2003 è abrogata.

2. Alla lettera g) del comma 2 dell’articolo 21

della l.r. 13/2003 le parole “alla Giunta regionale”

sono soppresse.

Art. 14

(Modifica all’articolo 23 della l.r. 13/2003)

1. Al comma 1 dell’articolo 23 della l.r. 13/

2003 le parole “agli articoli 20, 21 e 22” sono

sostituite dalle parole: “agli articoli 20, 20 bis, 21

e 22”.

Art. 15

(Soppressione dell’Agenzia regionale sanitaria)

1. L’Agenzia regionale sanitaria (ARS) di cui

all’articolo 4 della legge regionale 17 luglio 1996,

n. 26 (Riordino del servizio sanitario regionale), è

soppressa a decorrere dalla data di costituzione

del dipartimento per la salute e per i servizi sociali.

2. Dalla data di cui al comma 1 la Regione

subentra nell’esercizio delle funzioni e nei rapporti

giuridici attivi e passivi dell’ARS, fatto salvo

quanto previsto dal presente articolo in materia

di rapporti di lavoro.

3. Il direttore generale dell’ARS, entro trenta

giorni dalla data di entrata in vigore della presente

legge, effettua la ricognizione della consistenza

patrimoniale, del personale in servizio, delle

REGIONE MARCHE — 17 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

funzioni svolte dal personale medesimo e dei

rapporti giuridici pendenti.

4. Dalla data di entrata in vigore della presente

legge l’ARS non può effettuare assunzioni di

personale, non può attivare o rinnovare comandi,

stipulare o prorogare contratti di collaborazione

coordinata e continuativa, né conferire o prorogare

incarichi a esperti esterni.

5. Alla data di soppressione, il personale in

comando al quale non sono attribuiti incarichi di

direzione di strutture ai sensi dell’articolo 3 bis

della l.r. 13/2003, inserito dall’articolo 4 della

presente legge, rientra presso l’amministrazione

di provenienza. Dalla stessa data, il restante

personale che non ha esercitato l’opzione di cui

al comma 6 del presente articolo, compreso

quello di cui all’articolo 34, comma 2, della legge

regionale 29 luglio 2008, n. 25 (Assestamento

del bilancio 2008), è trasferito alla Regione. La

dotazione organica della Regione è incrementata

del corrispondente numero di posti.

6. Entro trenta giorni dalla data di entrata in

vigore della presente legge, il personale

dell’ARS con rapporto di lavoro a tempo indeterminato

o interessato dalle procedure di cui all’articolo

34, comma 2, della l.r. 25/2008 può esercitare

l’opzione per il trasferimento presso gli enti

del servizio sanitario regionale, a copertura dei

posti vacanti nelle relative dotazioni organiche.

L’ente nei confronti del quale è esercitata l’opzione,

verificata la sussistenza della vacanza del

posto, provvede al trasferimento entro la data di

cui al comma 1.

7. La Regione e gli enti del servizio sanitario

regionale danno attuazione alle disposizioni di

cui all’articolo 34, comma 2, della l.r. 25/2008

entro l’anno 2012, anche in deroga a quanto

previsto dagli articoli 6 e 35 del decreto legislativo

30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento

del lavoro alle dipendenze delle

amministrazioni pubbliche), continuando, fino

alla stessa data, ad avvalersi del personale interessato.

8. Le spese per il personale dell’ARS continuano

a far carico sul fondo sanitario regionale e

non concorrono alle limitazioni fissate dall’articolo

1, comma 557, della legge 27 dicembre 2006,

n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio

annuale e pluriennale dello Stato. Legge finanziaria

2007), e dall’articolo 76, comma 6, del

decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni

urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione,

la competitività, la stabilizzazione

della finanza pubblica e la perequazione tributaria),

convertito, con modificazioni, dalla legge 6

agosto 2008, n. 133. Tali spese non possono

superare quelle sostenute nell’anno 2009, con

REGIONE MARCHE — 18 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________IX__ L_E__G_I_S_L_A_T_U__R_A_ _—__ D__O_C__U_M__E_N_T__I _—__ P_R__O_P__O_S_T_E__ D__I _L_E_G__G_E_ _E_ _D_I_ A_T_T__O_ _A_M_M__I_N_IS__T_R_A_T__IV_O__ _—_ _R_E__L_A_Z_I_O_N__I ________________

esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali.

9. I riferimenti all’ARS, contenuti nelle norme

e negli atti amministrativi regionali, si intendono

riferiti al dipartimento per la salute e per i servizi

sociali istituito ai sensi della presente legge.

10. Le disposizioni abrogate dall’articolo 18,

comma 1, lettere a), d) ed e), riferite all’ARS,

continuano ad applicarsi fino alla data di soppressione.

Art. 16

(Disposizioni finanziarie)

1. Alla realizzazione degli interventi previsti

dalla presente legge si provvede, a decorrere

dall’anno 2011, mediante l’utilizzo delle risorse

del fondo sanitario regionale.

2. Ai fini della gestione le somme occorrenti

sono iscritte a carico della nuova UPB 20706

(Stipendi, retribuzioni, indennità, rimborsi personale

ex ARS) dello stato di previsione della spesa.

3. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare

le necessarie variazioni al bilancio di

previsione e al programma operativo annuale.

Art. 17

(Norme transitorie e finali)

1. La Giunta regionale provvede alla costituzione

del dipartimento per la salute e per i servizi

sociali e ne definisce l’organizzazione interna

entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore

della presente legge.

2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in

vigore della presente legge, il Direttore generale

dell’ASUR nomina i coordinatori di area vasta.

3. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore

della presente legge, la Giunta regionale

ridefinisce gli ambiti territoriali sociali sulla base

di quanto disposto dai commi 2 e 2 bis dell’articolo

9 della l.r. 13/2003, come modificato dall’articolo

7 della presente legge.

4. In fase di prima applicazione della presente

legge è fatta salva l’individuazione delle aree

vaste di cui alla deliberazione della Giunta regionale

8 maggio 2006, n. 511.

Art. 18

(Abrogazioni)

1. Sono abrogati:

a) il comma 3 dell’articolo 2, l’articolo 4 e la

REGIONE MARCHE — 19 — ASSEMBLEA LEGISLATIVA ________________________________________________________________________________________________________________________________

_________________I_X_ L_E__G_I_S_L_A_T__U_R_A__ —__ _D_O__C_U_M__E_N__T_I _—__ P__R_O__P_O_S__T_E_ _D_I_ L_E__G_G__E_ _E_ D__I _A_T_T_O__ A_M__M__IN__IS_T__R_A_T_I_V_O__ —__ _R_E_L__A_Z_I_O_N__I ________________

lettera g) del comma 2 dell’articolo 28 della

legge regionale 17 luglio 1996, n. 26 (Riordino

del servizio sanitario regionale);

b) il comma 5 dell’articolo 28 della legge regionale

15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia

di organizzazione e di personale della Regione);

c ) l’articolo 18 della legge regionale 20 giugno

2003, n. 13 (Riorganizzazione del Servizio

Sanitario Regionale);

d) la lettera c) del comma 1 dell’articolo 1 della

legge regionale 18 maggio 2004, n. 13 (Norme

concernenti le agenzie, gli enti dipendenti

e le aziende operanti in materia di competenza

regionale);

e) la lettera a) del comma 1 dell’articolo 1 e il

Capo I della legge regionale 16 dicembre

2005, n. 35 (Riordino o soppressione di Enti e

Agenzie operanti in materia di competenza

regionale);

f) il comma 4 dell’articolo 28 della legge regionale

24 dicembre 2008, n. 37 (Disposizioni

per la formazione del bilancio annuale 2009 e

pluriennale 2009/2011 della Regione. Legge

finanziaria 2009).