mercoledì 31 agosto 2011

D'ANNA: GRAVE DISCRIMINAZIONE AD UN DISABILE.INTERROGAZIONE IN REGIONE.


Marco Maggioli nel giorno del suo compleanno




DENUNCIA DI GRAVE DISCRIMINAZIONE AI DANNI DI PERSONA DISABILE.



Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Vice Presidente Commissione Sanità della Regione Marche



PREMESSO

che risulta all' interrogante la presentazione di un esposto denuncia da parte del Dott. Maggioli Marco, Consulente in materia di Sicurezza del Lavoro e invalido, nei confronti di due Tecnici del Dipartimento Prevenzione Servizio Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di Lavoro della Zona 3 Asur di Fano in quanto come sostiene il Maggioli nel suo esposto gli ispettori in questione:

” esercitavano ai danni dello stesso Maggioli una grave discriminazione sul piano dell'attività libero professionale, “imponendo” ad un committente di revocare l'incarico (al Maggioli) di coordinatore della sicurezza in un cantiere di Fano, per il solo fatto che il denunciante si trova in una sedia a rotelle e quindi in condizioni di disabilità.”



Essendo lo stesso Ufficiale di Polizia Giudiziaria addetto al controllo del cantiere in questione ci si rende conto della gravità della situazione.

Come risulterebbe dalla presenza di testimoni e dal committente stesso (come si legge nell'esposto) “La revoca dell'incarico è stata di fatto “imposta” almeno in un paio di occasioni, pena l'emanazione di sanzioni penali da parte dei due nei confronti della committenza”.



Non essendoci “nessuna norma internazionale o nazionale che impedisce l'esercizio dell'attività libero professionale di un disabile su sedia a rotelle incaricato di svolgere l'attività di coordinatore per la sicurezza nei cantieri, secondo i dettati degli articoli 91 e 92 del Dlgs 81/08.



Si tratterebbe dunque di un atto arbitrario e discriminante in violazione della Convenzione sul reinserimento professionale e l'occupazione delle persone disabili, della Carta Internazionale dei Diritti dei Disabili, della Carta dei Diritti Fondamentali della Comunità Europea e in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione Italiana che recita:” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza,lingua, di religione, opinioni politiche di condizione personali e sociali”.



TUTTO CIO PREMESSO INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CONOSCERE:



quali immediati interventi intenda adottare per verificare quanto è accaduto e ripristinare il diritto di un cittadino disabile di poter esercitare il proprio diritto all'esercizio dell'attività lavorativa;

se non ritiene opportuno predisporre un'indagine se non una commissione d'inchiesta per accertare comportamenti penalmente perseguibili nella grave vicenda esposta.






Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

martedì 30 agosto 2011

D'ANNA AL FIANCO DEI SINDACI AD ANCONA


Il Consigliere Regionale Giancarlo D'Anna ha aderito alla manifestazione dei sindaci ad Ancona :" è necessario l'azzeramento dei tagli ai Comuni ed è indispensabile che questi abbiano maggiore autonomia nel decidere la propria politica" Per questo- dichiara il D'Anna, ex Vice Sindaco di Fano ho partecipato alla manifestazione di fronte al Teatro Le Muse- D'Anna che da tempo ha presentato una proposta di legge in Regione per abolire il vitalizio ai Consiglieri Regionali,(supportata da un gruppo su FB con oltre 3000 adesioni) torna alla carica chiedendo che tale proposta arrivi il prima possibile in Consiglio regionale per essere votata. Assurdo tagliare assessori e consiglieri nei piccoli comuni dove il gettone di presenza non supera i 20 euro e non eliminare in vitalizio dei consiglieri regionali.Un atto concreto che se seguito da tutte le Regioni- l'Emilia Romagna ha già legiferato in tal senso- comporterebbe un serio risparmio utilizzabile per dare "ossigeno" ai Comuni specie quelli più piccoli.


D'Anna invita i cittadini a inviare una mail al presidente Spacca e al Presidente dell'Assemblea Solazzi affinchè la proposta venga portata in consiglio il prima possibile.

sabato 27 agosto 2011

CINA: PROPOSTA LEGGE PER FAR 'SCOMPARIRE' DISSIDENTI


LEGALIZZEREBBE IL 'CONFINO' PRATICATO DA TEMPO DALLA POLIZIA
   (di Beniamino Natale)
   (ANSA) - Il governo cinese sta progettando di cambiare il suo
codice penale in modo da rendere legali le ''scomparse'' di
dissidenti, un sistema di repressione largamente usato a partire
dall'anno scorso. Gli emendamenti proposti alla legge che
prevede l'istituto della ''residenza sorvegliata'', una variante
degli arresti domiciliari, permetterebbero alla polizia di
detenere per sei mesi i sospetti in localita' di sua scelta
senza l'obbligo di avvertire le loro famiglie.
   Di fatto questo e' quello che e' successo nei mesi scorsi a
decine di attivisti per i diritti umani e di dissidenti, il piu'
noto dei quali e' l'artista Ai Weiwei, detenuto per tre mesi
prima di essere rilasciato alla fine di giugno. Lo ''scomparso''
di piu' antica data e' l'avvocato Gao Zhisheng, del quale si
sono perse le tracce da oltre un anno.
  
A partire da febbraio, quando le autorita' hanno moltiplicato
le misure repressive per timore di un contagio sulla popolazione
cinese delle cosiddette ''primavere arabe'', alcuni dei
dissidenti piu' in vista, tra cui l'avvocato Teng Biao e lo
scrittore Yu Jie, sono ''scomparsi'' per mesi, durante i quali
sono stati interrogati e intimiditi.
   Nicholas Bequelin, ricercatore di Human Rights Watch esperto
della Cina, afferma che gli emendamenti, se saranno tradotti in
legge, indicherebbero una ''preoccupante espansione dei poteri
della polizia'' e confermerebbero ''l'evidente crescita del
ruolo dell'apparato di sicurezza'' cinese che, a suo avviso, si
e' verificato negli ultimi anni.
   Bequelin sottolinea che gli emendamenti sono in
contraddizione con gli obblighi che la Cina ha assunto firmando
la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici.
Pechino ha sottoscritto la Convenzione nel 1998, ma l'Assemblea
Nazionale del Popolo, equivalente di un Parlamento occidentale,
non ha ancora ratificato l'adesione.
   Human Rights Watch, un gruppo umanitario basato a New York,
ha sottolineato in un rapporto diffuso all'inizio dell'anno che
Pechino non ha tenuto fede alle promesse contenute nel piano per
il miglioramento dei diritti umani pubblicato nel 2009, nel
quale si affermava la volonta' di rafforzare la protezione di
una serie di diritti civili e umani.
   ''Se queste proposte diventeranno legge - sostiene Joshua
Rosenzweig, attivista basato ad Hong Kong dell'organizzazione
umanitaria Dui Hua (Dialogo) - sara' fondamentalmente una
legittimazione delle sparizioni forzate, che abbiamo visto
sempre piu' frequenti nell'ultimo anno''. Rosenzweig ricorda che
il processo per far diventare legge le nuove proposte durera'
alcuni mesi, e che ''da oggi ad allora molte cose potrebbero
cambiare''.

MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA:D'ANNA,BUONA IDEA LOGO LISIPPO


sit in a Pesaro per il Lisippo
  
 (ANSA) - ANCONA, 27 AGO -
Il consigliere regionale del Pdl Giancarlo D'Anna ha espresso ''apprezzamento'' per la scelta di
utilizzare un logo con la statua di Lisippo per la mostra sulla
Macroregione Adriatico-Ionica, inaugurata oggi ad Ancona.
   ''Il Lisippo come legame dei popoli che costituiscono la
Macroregione. Un elemento in piu'' per rilanciare la richiesta
di restituzione'' del bronzo dagli Usa, ha detto D'Anna.

mercoledì 10 agosto 2011

L'AFFARE OSPEDALE UNICO.





non è finita!
  Quanto sta accadendo in questi ultimi giorni è la conferma che sull'Ospedale Unico-Unico Ospedale l'interesse riguarda tutto meno che la tutela della salute.

In campo sono scesi anche noti imprenditori,Fondazioni bancarie, sindacati tutti a sostenere la bontà dell'operazione. Operazione semi segreta se si pensa che il gruppo imprenditoriale coinvolto nelle trattative per l'area di Fosso Sejore è emerso da indiscrezioni giornalistiche. Se non si conosce esattamente chi ha organizzato l'incontro e quali sono le cifre trattate e se l'incontro è stato preceduto o seguito da altri incontri nei quali si è parlato ,con gli stessi soggetti di altre situazioni. Se alcuni privati minori, proprietari di aree nella zona, sono stati esclusi dall'incontro con le Fondazioni.

Aspetti da chiarire sopratutto dopo che, Mezzolani, ha ammesso quanto prima negato e da me sempre sostenuto “il coinvolgimento dei privati nell'operazione ospedale unico”.



Ma i medici chi li ha visti o sentiti? Già i medici. Sarebbe interessante sapere, tutelando l'anonimato, cosa ne pensano di tutta questa operazione, oggi, alla luce di due realtà:



La prima che assegna tutte le eccellenze ad Ancona come stabilisce il Piano Socio Sanitario e come ha confermato il Presidente Spacca in una recente conferenza stampa.

La seconda, quello che sta accadendo, con la nascita dell'Azienda Marche Nord, all'ex Ospedale Santa Croce di Fano e al San Salvatore di Pesaro e i riflessi sul resto delle strutture dell'entroterra.

E' noto che sia Pesaro come Fano, e di conseguenza l'entroterra, dopo l'inglobazione del Santa Croce nell'Azienda, vivono momenti di estrema difficoltà dall'accorpamento dei reparti, alla mancanza di materiale medico,alla mancanza di personale, alle difficoltà ,alla confusione e incertezza di ruoli e prospettive.



Quelle “prospettive” che vedono per la nuova Area Vasta di Pesaro-Urbino “ la copertura del bisogno di cura al livello minimo” come recita a pagina 188 il Piano Socio Sanitario.



Se dunque dalla Regione emerge in modo chiaro la volontà di “riorganizzare, potenziare, ridisegnare,adeguare,innovare” e sopratutto concentrare su Ancona il futuro della Sanità delle Marche a cosa serve costruire un nuovo ospedale in Provincia di PU?



Semplice a completare il disegno della Regione di avere un unico ospedale per provincia, naturalmente esclusa Ancona, per ottenere quei risparmi da concentrare sugli obiettivi del capoluogo di Regione. Anche qui ,basta leggerlo sulle carte.



Il resto è un dibattito che non tiene conto di precisi atti come delibere, determine (come la 240 momentaneamente sospesa) e dello stesso Piano Socio Sanitario che sembra pochi abbiano letto lasciandosi da una parte suggestionare di idilliache ipotesi future sulla Sanità nella nostra provincia; dall'altra da quel business legato agli antichi interessi sui progetti, degli appalti ,delle compravendite come da italica tradizione.

Non rimane che una strada:quella di un referendum che renda partecipi e non spettatori i cittadini delle scelte che riguardano la priorità in assoluto: la salute e il diritto alla salute.



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

lunedì 8 agosto 2011

FOTOVOLTAICO AL POSTO DELL'AMIANTO:CI SIAMO RIUSCITI!



L'amianto uccide!
 La Provincia di Pesaro e Urbino ha aderito alla campagna di sensibilizzazione “Eternit Free” di Legambiente e di AzzeroCO2 per eliminare l’amianto sui tetti di edifici pubblici, privati e capannoni agricoli e industriali, sostituendolo con impianti fotovoltaici grazie agli incentivi nazionali del Conto energia


Finalmente-dichiara il consigliere regionale D'Anna- ci si è accorti che non solo è meglio utilizzare i tetti per posizionare i pannelli di fotovoltaico ma che ci sono pure gli incentivi e non dal 2011 come dimostra la mozione che presentai lo scorso anno in Regione per stimolare il medesimo accordo http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/mozioni/pdf/moz53_9.pdf .

come ci piacerebbe



Comunque la semina è servita, l' accordo è stato sottoscritto anche dalla Provincia di Ancona, rimane l'amarezza di vedere parte importante del territorio deturpata inutilmente con gli impianti a terra con l'autorizzazione della Provincia.Rimane sempre a proposito di eternit ancora da votare in Regione una mia Pdl che prevede incentivi per la rimozione di amianto in piccole strutture private ex capanni, pollai garages molto spesso di proprietà di anziani e pensionati.
 

venerdì 5 agosto 2011

A CHI VOGLIONO PRENDERE PER IL ,,,,,,,,,

INTERROGAZIONE URGENTE RELATIVA AI PRESUNTI TERRENI SU CUI SI DICE DI VOLER EDIFICARE L'OSPEDALE UNICO.


Il sottoscritto Giancarlo D'Anna Consigliere Regionale e Vice Presidente della commissione Sanità delle Marche

PREMESSO

di essere contrario alla costruzione di un Unico Ospedale in quanto segnerebbe la fine di tutte le altre strutture nella provincia di PU ed in considerazione della scelta della Regione Marche di concentrare tutte le eccellenze ad Ancona;

CONSIDERATO

che da tempo si parla della costruzione di un Ospedale Unico in provincia di Pesaro Urbino;

che da diverse parti sono state proposte alcune localizzazioni ove ubicare la struttura;

che l'attenzione si è concentrata su un'area in Zona Fosso Sejore nonostante forti opposizioni di cittadini e comitati;

che la competenza in Sanità e della Regione;

che il sindaco di Pesaro ha pubblicamente affermato relativamente all'Ospedale Unico «La trattativa tra le Fondazioni bancarie ed un privato che possiede una vasta area a Fosso Sejore è molto avanzata. La bozza d'accordo per una cessione del diritto di superficie temporaneo con successivo passaggio di proprietà è praticamente pronta...»

INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CONOSCERE:

a quale titolo le Fondazioni stanno trattando il terreno citato;

come mai tale comunicazione è stata fatta dal Sindaco di Pesaro e com'è venuto a conoscenza di tali trattative;

se la Regione Marche ha invitato o richiesto alle Fondazioni tale intervento e con quale atto ufficiale;

se la Regione ha partecipato a tali trattative e chi altri insieme alla Regione o su sua delega o proposta della Regione;

perchè la commissione sanità è stata completamente tenuta all'oscuro di tali inizative:

se esistono verbali di tali trattative;

chi è il privato con il quale si sta trattando considerato che nella zona in questione ci sono diversi proprietari e se questi ultimi sono stati esclusi dalle trattative e per quali motivi;

se questa esclusione potrebbe creare problemi o incremento dei costi di acquisti degli ulteriori terreni necessari;

cosa prevede la”bozza di accordo” citata dal Sindaco Ceriscioli;

qual'è la richiesta economica del privato proprietario del terreno e quale l'estensione dell' oggetto di trattativa ;

quanto tempo intercorrerà tra la cessione del diritto di superfice e l'acquisizione del diritto di proprietà;

a chi verrà attribuita la proprietà dell'eventuale futuro ospedale considerato che il terreno stante a quanto dichiarato dal sindaco di Pesaro verrà acquistato dalle Fondazioni;

se i contatti e trattative sul prezzo dei terreni siano stati fatti e tenuti in considerazione prima di proporre il sito di Fosso Sejore;

cosa accadrebbe nel caso in cui il costo dei terreni di Fosso Sejore fosse antieconomico e non giustificabile considerato che altri siti proposti sono di proprietà pubblica?



Giancarlo D'Anna

mercoledì 3 agosto 2011

Rebiya Kadeer: “Triste per le violenze nel Xinjiang. Ma la colpa è di Pechino”

Rebiya Kadeer durante una recente manifestazione a Roma
La leader dell’etnia uighura commenta ad AsiaNews i recenti fatti di violenza che si sono verificati nella provincia settentrionale: “La Cina censura i media indipendenti, non sappiamo cosa stia succedendo. E se è terrorismo, va condannato. Ma il governo cinese ha imposto una repressione sulla mia gente che li ha spinti alla disperazione: è colpa sua”.



Pechino (AsiaNews) - “Io non sostengo la violenza. Sono molto triste per la morte dei cinesi di etnia han e degli uighuri coinvolti negli scontri dei giorni scorsi. Ma allo stesso tempo non posso biasimare coloro che hanno condotto gli attacchi: sono stati spinti a farlo, disperati per le politiche cinesi”. Lo dice ad AsiaNews Rebiya Kadeer, leader dell’etnia uighura, a commento dei recenti scontri e violenze che hanno sconvolto la provincia settentrionale del Xinjiang.



L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato ieri sera, quando la polizia cinese ha sparato a sangue freddo contro due uighuri sospettati di essere coinvolti nell’attacco che il 31 luglio ha provocato la morte di 6 persone in un bar di Kashgar. I due – Memtieli Tiliwaldi (29 anni) e Turson Hasan (34) – sono stati uccisi in un campo di granturco e lasciati lì. Il governo di Kashgar aveva messo una taglia di 100mila yuan (circa 10mila euro) per la loro cattura.



Prima di quest’ultimo episodio si sono verificati fatti di sangue nella città di Hotan e nella capitale provinciale, Urumqi. L’etnia uighura – turcofona e di religione islamica – è dal 1949 sotto il tallone del governo cinese che le ha imposto una serie di estreme limitazioni religiose e culturali. La provincia rivendica invece la sua indipendenza e chiede la restaurazione del Turkestan orientale, il governo legittimo prima dell’invasione dell’armata maoista.



La Kadeer, che guida il Congresso mondiale degli uighuri, commenta: “Senza fonti indipendenti di informazione, non possiamo sapere se queste cose sono vere. Non sappiamo con certezza chi ha condotto degli attacchi e di che natura questi siano. Se fosse terrorismo andrebbe condannato, ma Pechino ha imposto sul Xinjiang una cortina di fumo che rende impossibile verificare qualunque cosa”.



In ogni caso, aggiunge, “io condanno il governo cinese per quanto sta avvenendo. Pechino ha creato in maniera deliberata una atmosfera di disperazione, ha convinto gli uighuri che per loro non c’è più futuro nella loro stessa terra. È Pechino che si deve assumere la responsabilità di quanto sta avvenendo, perché è con la sua discriminazione folle che scatena la violenza”.