mercoledì 31 dicembre 2008

ORDINE PUBBLICO,D'ANNA:CON I CARABINIERI CONTRO LA PREPOTENZA E L'ARROGANZA DEI DELINQUENTI STRANIERI E ITALIANI


La vile aggressione subita da una pattuglia dei Carabinieri di Tolentino da parte di quattro kosovari, che non volevano farsi identificare,merita una risposta decisa . Le leggi ci sono e vanno applicate senza falsi pietismi e solidarietà pelosa.

C’è chi continua a credere che l’Italia sia una sorta di porto franco dove tutto è possibile come spacciare droga, delinquere o dovuto come avere una casa popolare, beneficiare della sanità pubblica. Adesso siamo passati a menar le mani a chi tra mille difficoltà cerca di far rispettare le regole.

Basta!! Le Marche non possono e non vogliono diventare la terra di nessuno, dove gli stranieri impongono la legge del più forte o prepotente e dove i delinquenti mafiosi e camorristi italiani vengono inviati in soggiorno obbligato.

Forte è la solidarietà convinta ai Carabinieri aggrediti e all’Arma come al resto delle Forze dell’Ordine. Grande è la richiesta di una maggiore severità nei confronti di chi delinque.

Viva è la protesta per la presenza sul nostro territorio di numerosi esponenti della malavita italiana in soggiorno obbligato o di pentiti veri o presunti .

Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale A.N. verso il PdL
Membro dell’Osservatorio regionale perle politiche integrate di sicurezza

martedì 30 dicembre 2008

INTERVISTA A D'ANNA SUL RIMPASTO DI GIUNTA REGIONALE

CONTINUA LA REPRESSIONE IN BIRMANIA.ARRESTATI I SEGUACI DI AUNG SAN SUU KYI


BIRMANIA: 'LIBERATE SUU KYI', ARRESTATI 9 MANIFESTANTI
(ANSA-AFP) - RONGOON, 30 DIC - Nove seguaci della leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi sono stati arrestati martedi' dopo essere scesi in piazza a Rangoon per chiederne la liberazione. Lo rendono noto alcuni testimoni. I manifestanti, alcuni dei quali indossavano l'uniforme della Lega nazionale per la democrazia(Lnd), il partito all'opposizione, sono stati arrestati per aver sventolato uno striscione con la scritta 'Liberate Suu Kyi', all'esterno del parlamento. Secondo un testimone i manifestanti avrebbero tentato di avvicinarsi al parlamento e sarebbero stati arrestati dalle autorita'. La signora Suu Kyi, 63 anni, ha trascorso agli arresti domiciliari al maggior parte degli ultimi 19 anni, mentre circa 200 membri del suo partito sono stati arrestati durante e dopo le manifestazioni avvenute lo scorso settembre per protestare per l'aumento dei prezzi e il pestaggio di alcuni monaci.
ADERISCI AL GRUPPO A SOSTEGNO DI AUNG SAN SUU KYI SU FACEBOOK

lunedì 29 dicembre 2008

CONSIGLIO REGIONALE, D'ANNA: SPACCA NON CONVINCE


Non ha convinto nessuno il Presidente della Regione Marche Spacca con le sue comunicazioni relative al "rimpasto" di Giunta, come egli stesso l'ha definito.La sostituzione di tre assessori si è rivelata solo un assestamento che niente ha che a vedere con la soluzione dei problemi che attanagliano le Marche.

Un fuoco di sbarramento quello dell'opposizione di centro destra in Consiglio Regionale per denunciare l'ennesima farsa del centrosinistra. Tutti i consiglieri di opposizione sono intervenuti per denunciare la crisi interna nella quale si trova il centrosinistra regionale.

"Le operazioni di rimpasto sono brutti segnali nei confronti dei cittadini'', ha denunciato Giancarlo D'Anna (An-Pdl), che ha poi elencato una serie di temi irrisolti: la crisi, innanzitutto, la sanita', il turismo. "In una Regione che spende più dell'80% del proprio bilancio in Sanità- ha affermato D'Anna-non è tollerabile che , ad esempio esistano lunghe liste di attesa come quelle che i cittadini continuano a subire"."Una Regione a vocazione turistica, come le Marche- ha proseguito D'Anna-non riesce ad attrarre turisti, italiani e stranieri, per una politica di promozione inefficace ma costosa ."Il rimpasto-ha concluso il consigliere di A.N.-PdL- non risolve questo e altri problemi che attanagliano le famiglie e le imprese, è piuttosto un segnale evidente di una crisi della Giunta di centro sinistra ".

REGIONE MARCHE,D'ANNA:" IL 29 DELLA GIUNTA SPACCA"




Ordine del giorno convocazione del 29/12/2008
Indice delle sedute
L’Assemblea Legislativa regionale è convocata per Lunedì 29 Dicembre 2008 alle ore 10.00 presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona per discutere il seguente ordine del giorno:
Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto - Modificazioni della composizione della Giunta regionale.


TRADOTTO IN LINGUAGGIO COMUNE:RIMPASTO

domenica 28 dicembre 2008

TIBET, GLI STUDENTI TIBETANI RINGRAZIANO D'ANNA


SFT Italia vi ringrazia per il sostegno durante l'anno 2008 e vi augura un felicissimo Natale ed un nuovo anno pieno di soddisfazioni, successi e pace. Speriamo che il 2009 porti piu' giustizia sociale nel TIBET ,in Cina e nel mondo.


Gelek Yakar


Coordinatore Nazionale.Students ForTibet

iTaLiA

via trento 9cologno m.ze 20093 (MI) Italy

sabato 27 dicembre 2008

Israele attacca Gaza. Un massacro: 140 morti, 200 feriti


- 27/12/2008




Israele ha lanciato oggi una massiccia offensiva aerea nella striscia di Gaza contro basi e impianti di Hamas e delle milizie armate, da giorni ventilata in reazione ai tiri di razzi sul suo territorio. Stando a un bilancio ufficioso e non definitivo del ministero della sanita' di Gaza, nei raid sono state uccise almeno 140 persone e piu' di 200 sono state ferite. Tra gli uccisi anche il capo della polizia di Gaza Tawfik Jaber. Intorno alle 11.30 locali (10.30 in Italia) sui cieli di tutta la striscia sono apparse aerei F.16 e elicotteri israeliani che hanno cominciato sistematicamente a colpire basi, arsenali e installazioni di Hamas e delle milizie palestinesi, in gran parte situate nel cuore di aree densamente abitate da civili. Gli scoppi, le colonne di fumo che si sono subito levate in cielo, il crollo degli stabili colpiti, i corpi degli uccisi e dei feriti riversi nelle strade hanno causato grande panico e scene di isteria popolare. Da Hamas e dalle milizie e' partito l'ordine di usare tutti i mezzi a disposizione contro Israele per vendicarsi dell' attacco israeliano. Un portavoce militare israeliano ha detto che l'operazione potra' essere ampliata e approfondita, secondo necessita'. Le autorita' israeliane hanno dichiarato uno stato di allerta nel sud del paese in previsione di intense cadute di razzi e hanno chiesto alla popolazione di restare in aree protette.
HAMAS INCITA A VENDETTA
Hamas e altre fazioni integraliste palestinesi hanno ordinato oggi ai loro combattenti di ''vendicare'' l'attacco aereo israeliano contro la striscia di Gaza. ''Tutti i combattenti hanno ricevuto l'ordine di rispondere al massacro perpetrato da Israele'', afferma un comunicato del gruppo della Jihad islamica, che riecheggia dichiarazioni analoghe di Hamas e di altre fazioni armate.
Fonte: Ansa

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale


Dal luogo della Natività veri auguri di Buon Natale e sereno Anno Nuovo.

Giancarlo D'Anna






lunedì 22 dicembre 2008

CRISI,D'ANNA: SENZA CREDITO RISCHIO USURA E CRIMINALITA'


La crisi di cui tanto si parla coinvolge anche il credito, le banche sembrano aver chiuso i rubinetti, infatti, sono in tante le attività commerciali che si sentono respingere o ridurre le richieste di credito da parte degli Istituti bancari . Tante sono le famiglie in difficoltà col pagamento dei mutui.

Una situazione seria- esordisce il consigliere regionale D’Anna- che richiede maggiore attenzione da parte delle banche e delle istituzioni le quali non possono rimanere inermi di fronte al rischio di vedere il tessuto economico del territorio, costruito in decenni di impegno e sacrificio, smembrarsi giorno dopo giorno.

Pur comprendendo la maggior prudenza da parte delle banche nell’erogazione del credito in un momento di crisi, ci si aspetterebbe in ogni caso un intervento di sostegno alle imprese del territorio. Imprese che, nei periodi di crescita, hanno contribuito fortemente al positivo volume di affari delle banche.

Come il Governo Nazionale con il Decreto –Legge del l9 ottobre 2008 , n. 155 con oggetto : “Misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali.”è intervenuto in modo deciso per evitare o limitare seri problemi causati dalla
crisi dei mercati finanziari internazionali, così le banche del territorio dovrebbero impegnarsi ad adottare misure che, dietro le opportune garanzie, consentano alle imprese di continuare ad accedere al credito in un momento molto delicato per l’economia.

Senza credito il panorama è: nell’immediato la chiusura di attività, in prospettiva la mancanza di opportunità di trovarsi pronti alla ripresa.

Il rischio inoltre- conclude D’Anna- è quello che, nel tentativo di salvare la propria attività, non potendo accedere al credito delle banche, le imprese si trovino esposte al pericolo di cadere nella rete degli usurai o che, come ha dichiarato di recente il comandante regionale della Guardia di Finanza Francesco Petraroli “la criminalità organizzata si inserisca e punti su attività in difficoltà.”

sabato 20 dicembre 2008

APPROVATO ALL'UNANIMITA' UN ORDINE DEL GIORNO DI D'ANNA DURANTE LA SEDUTA DI BILANCIO. il resoconto della seduta.


Emendamento n. 4/18 dei Consiglieri Pistarelli, D'Anna, Capponi, Castelli, Romagnoli, Massi:Alla tabella C la UPB 52801 “Cura e assistenza malati SLA” è aumentata di euro 500.000,00. Per far fronte alla copertura del presente onere si provvede mediante riduzione di pari importo della UPB 20815 – spesa corrente. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Francamente è abbastanza concertante vedere come stanno andando le cose, non c’è neppure una minima disponibilità di capire di cosa stiamo parlando, credo che molti Consiglieri non sappiano nemmeno quello che hanno votato. Questo emendamento riguarda una cosa molto seria su cui è opportuno prestare un po' di attenzione, è un intervento che va incontro alle esigenze delle famiglie che hanno familiari malati di sclerosi laterale amiotrofica. In passato un po' da parte di tutti c'è stata fin troppa insensibilità nei confronti di tale problematica. Credo che pochi conoscano la realtà di questa bruttissima malattia, si è coscienti fino all'ultimo momento però si è bloccati nel corpo, nella fase finale della malattia si possono muovere solo gli occhi. C'è stato anche un forte dibattito sulla questione dei comunicatori vocali che sono fondamentali in una certa fase della vita di questi malati, che non riescono neanche a dire a chi sta loro vicino se magari hanno prurito alla testa o se hanno bisogno di una cosa piuttosto che un’altra, non riescono letteralmente a comunicare. Peraltro non tutti i malati hanno a disposizione questo strumento. Le famiglie che devono assistere... Però, scusate, con questa confusione non riesco proprio a parlare e francamente questa insensibilità non la capisco. (il Consigliere D’Anna smette di parlare)PRESIDENTE. Colleghi Consiglieri, a me dispiace molto richiamarvi, però il silenzio del Consigliere è più eloquente di qualsiasi altro richiamo. Prego continui pure, Consigliere D'Anna. Giancarlo D'ANNA. L’altra volta ho fatto una conferenza stampa a cui aveva voluto partecipare anche una persona di Ascoli Piceno affetta da questa malattia e quando ha capito che non c'era una risposta tramite gli occhi ci ha detto che dovevamo andare a manifestare subito. In quella fase questa persona ha dimostrato di essere molto più attento, molto più umano e di avere anche molto più coraggio di tutti noi, ad iniziare da me. Il malato di SLA necessità di assistenza 24 ore su 24, ci sono delle intere famiglie che si stanno letteralmente rovinando per seguire i propri cari, c’è gente che ha abbandonato il lavoro, altri sono stati costretti a vendere la casa, e non sono casi sporadici.La Regione Lombardia – lasciamo perdere da chi e amministrata – ha fatto una legge con la quale a queste famiglie si dà un contributo di 500 euro per poter compensare solo in parte le spese che si sostengono. Immaginate cosa vuol dire avere un'assistenza, tra l'altro specializzata, 24 ore su 24, ci sono dei macchinari che vanno seguiti dalla mattina alla sera.Quindi bisogna dare un segnale a queste famiglie, e 500 mila euro sono uno zuccherino in confronto alle cifre di cui stiamo parlando in questi giorni. Vogliamo mettere questa disponibilità o no?! Vogliamo dare un segnale o no?! Oppure secondo voi questo è un emendamento squisitamente strumentale! Vogliamo dimostrare di essere attenti a questo grave problema o no?! Pertanto almeno per una volta rinunciamo a qualcosa e diamo un segnale forte. Per favore, diamolo! Altrimenti avremo completamente fallito la nostra missione, perché se non riusciamo neanche a dare dei segnali in situazioni drammatiche come queste ce ne possiamo andare tutti tranquillamente a casa! Dunque quello che faccio è un appello accorato nei confronti di famiglie che vivono situazioni drammatiche.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Credo che abbia ragione il Consigliere D'Anna quando dice che non è un problema che può passare sotto silenzio, considerata la gravità e la devastazione che provoca non solo la malattia sull'individuo ma le ricadute sociali che si hanno nel contesto familiare. E' un problema di cui ci siamo fatti carico. Io sono stato a casa del malato che il Consigliere D'Anna ha citava poc’anzi. Ho incontrato il presidente nazionale dell'Associazione malati SLA con cui abbiamo concordato un percorso che stiamo facendo insieme ai malati e che naturalmente deve portare ad una legislazione, così come ha fatto la Regione Lombardia, che abbia un percorso solido, stabile e che valga per tutti. Voglio anche aggiungere quello che abbiamo fatto, perché naturalmente qui c'è un problema che viene a monte. Non è che nelle Marche non ce ne occupiamo oppure che ce ne occupiamo poco, perché è un problema di carattere generale, tant'è che l'assistenza non è compresa nei livelli essenziali di assistenza. Tuttavia quando il Governo ha stanziato i fondi per i comunicatori vocali non ha erogato la somma, allora la Regione Marche e il sottoscritto hanno fatto una circolare a tutte le aziende per dire che anticipavamo i soldi per dotare comunque di comunicatori coloro che ne avevano bisogno. Contemporaneamente abbiamo instaurato un percorso che deve portarci a disciplinare attentamente la materia in modo che possa essere omogenea per tutti gli ammalati della nostra regione. Non è vero che non si assistono, da qualche parte in forma sporadica si fa, molto dipende dalla sensibilità degli operatori che stanno su quel territorio, dai volontari, ecc.., ma è una materia disomogenea che va disciplinata. Certo, questo emendamento serve per alzare il livello della sensibilizzazione, però credo sia opportuno fare un'operazione che vada al di là dei 500 mila euro che non risolvono il problema, cioè quella che stiamo facendo. In una commissione c’è un gruppo di lavoro e dentro vi sono le rappresentanze dei malati di SLA che hanno concordato un percorso e che vogliono arrivare a soluzioni, sono per dare forma, forza, sostanza e finanziamento a ciò che emergerà da quel lavoro che è quasi giunto a conclusione. Quindi questo lo farò, ma aggiungo di più, Consigliere D’Anna. Del percorso terremo informata la minoranza, in quanto credo che questo sia il modo reale e vero per affrontare la problematica in via definitiva e non in maniera sporadica come, invece, avviene in questo momento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. So che ci sono stati degli incontri, come so che ad uno di questi - anche se era stata richiesta da parte dell'Associazione - la mia presenza non è stata voluta. Comunque non mi importa, a me interessa fare un altro discorso.Alcune cose che ha detto l'Assessore sicuramente sono vere, però è altrettanto vero che è passato un anno, un anno e mezzo e ancora il problema non si è risolto e dunque si è bloccato. Prendo atto che l'Assessore si è impegnato su alcune cose, però è lo stesso Assessore che ci dice che l'assistenza non ce l'hanno tutti e dove c'è spesso è fatta da volontari che, tra l’altro, non sono formati per dialogare con certi macchinari che sono indispensabili. Inoltre c'è anche un problema di tutela degli stessi volontari, perché nel caso un malato morisse mentre c'è l'assistenza di una persona non qualificata e che non ha neppure l'assicurazione, il volontario corre pure il rischio di rimetterci i propri beni o la propria casa, perchè potrebbe trovarsi in una famiglia che presa dalla disperazione e non sapendo con chi prendersela alla fine se la prende con lui. Quindi, Assessore, c'è da considerare anche questo aspetto.Pertanto tale emendamento non lo ritiro, lo voglio necessariamente votare. Certo, mi auguro che l'Assessore vada avanti su quella strada, però i tempi già passati ci dicono che da parte della Regione c’è sì un'attenzione ma è part time, un giorno sì e un giorno no, non c'è continuità. Questo non lo dico soltanto io ma anche i rappresentanti dell'associazione con cui sto a stretto contatto.Quindi, ripetendo l’appello che ho fatto prima, chiedo un segnale, che è chiaro che non risolve niente, ma sicuramente una cosa la fa, dà speranza a quelli che stanno aspettando un segnale più concreto di quelli sinora arrivati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Poche considerazioni perché il tema è molto delicato. La proposta del Consigliere D'Anna è seria ma tuttavia pone una difficoltà, quella di introdurre nel campo delle malattie rare e di quelle genetiche una guerra tra poveri.Allora voglio formulare una proposta, se l'Assemblea legislativa è d'accordo, quella di fare un ordine del giorno preciso dove ci sia l’impegno della Giunta regionale a proporre entro marzo 2009 all'Assemblea legislativa un progetto speciale sociale e sanitario che riveda tutti i progetti speciali che in larga parte sono ordinari e di gestione, dove ci sia un'indicazione di criteri e di somme adeguate per quanto riguarda le malattie rare e le malattie genetiche.L'ORDINE DEL GIORNO DI D'ANNA E LUCCHETTI E' STATO POI VOTATO ALL'UNANIMITA'.

venerdì 19 dicembre 2008

MONSIGNOR TRASARTI INCONTRA I POLITICI DELLA DICOCESI DI FANO


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Il Vescovo Trasarti incontra i politici il 21 dicembre
«A 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo avvertiamo tutti la distanza tra ideale e reale. Per questo siamo tutti chiamati a colmarla: la politica e le chiese. Che cosa fare? Il bene dell’uomo e di tutti gli uomini è davvero un bene comune: “I care”. Vogliamo provare a confrontarci con semplicità, con umiltà,senza interessi di parte?». Con queste parole don Piergiorgio Sanchioni, responsabile dell’Ufficio diocesano per il problemi sociali e del lavoro, spiega il senso del primo incontro del Vescovo Mons. Trasarti con i politici. «Questo primo incontro che il Vescovo promuove - a cui speriamo ne seguano altri - vuol essere un momento di riflessione sapienziale, di conoscenza reciproca e di scambio di auguri natalizi nel segno della pace per evitare il reciproco isolamento, i corti circuiti tra Chiesa e Stato, le furbizie interessate. Sentiamoci tutti di casa e nessuno escluso da questo appuntamento perché il valore dell’uomo è più grande di qualsiasi appartenenza. partitica,culturale,religiosa». Questo invito è rivolto a tutti gli operatori della politica: ai 22 Sindaci e relativi consigli comunali della Diocesi. Ai parlamentari della nostra Regione residenti in diocesi; ai consiglieri regionali e provinciali locali.


PROGRAMMAOre 9.00 S. Messa presso la chiesa di TavernelleOre 10.00 Incontro con il Vescovo Mons. Trasarti ( Locali parrocchiali)Ore 11.00 Presentazione del “Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa”11.30Dialogo e confronto tra tutti i presenti“La Chiesa intende proporre a tutti gli uomini un umanesimo all’altezza del disegno d’amore di Dio sulla storia, un umanesimo integrale e solidale, capace di animare un nuovo ordine sociale, economico, politico, fondato sulla dignità e sulla libertà di ogni persona; da attuare nella pace, nella giustizia e nella solidarietà”. (Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa, 19)

mercoledì 17 dicembre 2008

BILANCIO REGIONALE, D'ANNA TIRA LE SOMME DEL DIBATTITO


Dopo 12 ore di consiglio l’Assemblea Legislativa delle Marche ha approvato ieri sera il Bilancio Regionale 2009 con il voto contrario dell’opposizione. Il voto negativo è stato condizionato dalla quasi totale indisponibilità della Giunta a recepire le istanze delle categorie e di consiglieri e dal fatto che il bilancio 2009 risulta essere una “copia” di quello dell’anno precedente senza tenere troppo conto della grave crisi che attanaglia le imprese e le famiglie.

Ancora una volta- dichiara il consigliere A.N.-PdL Giancarlo D’Anna- un bilancio blindato, pressoché inemendabile. L ‘opposizione aveva presentato decine di emendamenti di carattere ed interesse regionale e cui si sono affiancati altri specifici che prevedevano contributi al Carnevale, alla Fano dei Cesari e interventi per l’entroterra, tutti bocciati.

Sull’erosione marina invece c’è stata da parte della Giunta maggiore disponibilità ad intervenire con una cifra vicino ai 5 milioni di euro per una serie di interventi in tutta la Regione, Fano e Marotta di Mondolfo compresi. L’intervento segue e non anticipa i danni causati dalle mareggiate-ha evidenziato D’Anna- è opportuno rivedere il piano scogliere una volta tamponata l’emergenza- prosegue il Consigliere di A.N.-per definire una serie di interventi atti a prevenire i danni futuri.

Altro argomento di dibattito è stato il mancato finanziamento per il 2009 della legge sugli Oratori. La legge, approvata nelle scorse settimane dopo lunghi anni di attesa aveva visto un primo finanziamento di 450.000 euro per il 2008 . Nel suo intervento D’Anna ha rimarcato l’incoerenza della Giunta e della Maggioranza di centrosinistra e del Presidente Spacca.

Soddisfazione è stata espressa , invece, da Giancarlo D’Anna per l’approvazione di un Ordine del Giorno che , prendendo spunto da un emendamento- sottoscritto dal consigliere di centro destra- impegna la Giunta Regionale ad aumentare considerevolmente le risorse a favore delle famiglie che hanno al proprio interno persone con gravi handicap. Nell’emendamento-presentato da D’Anna- che ha dato origine all’Odg la richiesta era specifica per i malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica).
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INTERVISTA A GIANCARLO D'ANNA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELL'INFANZIA

martedì 16 dicembre 2008

BILANCIO REGIONALE,D'ANNA: "UNA BATTAGLIA DURA MA NON SONO MANCATI ALCUNI RISULTATI IMPORTANTI"




16.12.2008 Durante la seduta di Bilancio sono state bocciate quasi tutte le proposte di modifica dell'opposizione.Un emendamento di Giancarlo D'Anna (Pdl-An) che assegnava 500.000 euro per l'assistenza ai malati di Sla trasformato in ordine del giorno è stato approvato all'unanimità. La Giunta si è così impegnata a prevedere nei prossimi mesi consistenti risorse per le famiglie che hanno al loro interno persone con handicap gravi .

5 milioni di euro sono invece stati previsti per combattere l'erosione marina. La richiesta veniva da più consiglieri regionali tra cui Giancarlo D'Anna. Le risorse saranno utilizzate per le emergenze verificatesi negli ultimi giorni lungo la costa ad iniziare da Fano e Mondolfo.

domenica 14 dicembre 2008

REGIONE, MARATONA PER IL BILANCIO


L'Assemblea legislativa regionale è convocata in sessione di bilancio, ai sensi dell'articolo 28 bis del Regolamento interno, a partire da lunedì 15 dicembre 2008 per cinque giorni consecutivi, alle ore 10.00 e alle ore 15.00, con eventuale prosecuzione in seduta notturna, presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona, per discutere il seguente ordine del giorno:
Proposta di legge regionale n. 277 ad iniziativa della Giunta regionale concernente:“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2009 e pluriennale 2009/2011 della Regione (Legge finanziaria 2009)”.Relatore di maggioranza: BrandoniRelatore di minoranza: PistarelliDiscussione e votazione
Proposta di legge regionale n. 278 ad iniziativa della Giunta regionale concernente:“Bilancio di previsione per l’anno 2009 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2009/2011”.Relatore di maggioranza: BrandoniRelatore di minoranza: Pistarelli


Discussione e votazioneSi ricorda che i testi integrali delle proposte di legge iscritte all’o.d.g., comprensivi degli allegati, sono stati trasmessi con nota n. 8274 del 12 novembre 2008. Pertanto, come da prassi, la documentazione distribuita concerne solo le modifiche apportate dalla II Commissione.

PDL, D'ANNA AI GAZEBO INCONTRA I CITTADINI


Una giornata intensa per il Consigliere Regionale Giancarlo D'Anna quella trascorsa al gazebo organizzato dal Popolo delle Libertà di Fano. In mattinata centinaia di persone hanno visitato il punto informativo lungo Corso Matteotti votando per i delegati al prossimo congresso del PdL, suggerendo priorità del programma elettorale per le prossime elezioni comunali e conversando con il consigliere D'Anna e gli altri esponenti del centro destra presenti.

Nel pomeriggio è continuato l'afflusso di gente come pure la presenza di diversi esponenti del Popolo delle Libertà. Un successo dunque l'iniziativa del centrodestra che si ripeterà domenica 14 dicembre per proseguire il prossimo fine settimana.
nella foto una precedente manifestazione

giovedì 11 dicembre 2008

IMPORTANTE: I CONTI DORMIENTI



Vi segnalo il sito su cui cercare i conti dormienti per voi e i vostri familiari.

E’ importante segnalare l’ eventuale presenza nell’ elenco all’ intermediario indicato entro il 15 Dicembre.
Infatti dopo questa data le somme verranno trasferite al fondo istituito presso il Ministero dell’ Economia. Ringrazio l'amico Ivan Goretti per la segnalazione.

EROSIONE MARINA: MOZIONE DI D'ANNA IN CONSIGLIO REGIONALE


IL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE

Preso atto
* dei continui e pesanti fenomeni climatici che determinano una forte erosione della costa;* che l'economia locale del litorale marchigiano viene periodicamente posta alla prova in conseguenza della distruzione delle infrastrutture turistiche;* che in alcuni casi l'erosione pone a rischio la viabilità stradale e ferroviaria;* che il fenomeno riguarda vari tratti del litorale marchigiano tra cui in particolare la zona Sassonia del comune di Fano e le spiagge di Marotta di Mondolfo che presenta aspetti di vera emergenza;
CHIEDE ALLA GIUNTA REGIONALE
* di attivare tutte le azioni necessarie per fronteggiare nell'immediato la situazione di emergenza, anche attraverso la dichiarazione di calamità naturale;* di riconoscere il problema della erosione marina come una delle principali priorità regionali, destinando quindi a tal fine, adeguate risorse finanziarie nei prossimi bilanci, a partire da quello del 2009;* di elaborare un programma di intervento strutturale coinvolgendo le amministrazioni locali interessate, che organicamente risolva progressivamente e definitivamente tale problema, attraverso soluzioni adeguate rispetto ad esperienze passate che si sono rivelate inefficaci, che siano rispettose dell'ambiente, preceduto anche alla progressiva rimozione delle cause dell'erosione;
IMPEGNA IL GOVERNONAZIONALE L'UNIONE EUROPEA
a garantire risorse finanziarie aggiuntive a quelle regionali per sostenere la realizzazione del programma di salvaguardia del litorale marchigiano".

Giancarlo D'Anna

IL POPOLO DELLE LIBERTA' S'INCONTRA A SAN COSTANZO


SAN COSTANZO - Anche a San Costanzo è stato costituito nei giorni scorsi il coordinamento comunale del Pdl. Del nuovo organismo fanno parte rappresentanti di Forza Italia, Alleanza nazionale, Nuovo Psi e dPri. Questo nuovo organismo guidato dai due coordinatori, per Forza Italia Maurizio Boccarossa e per Alleanza nazionale Marco Sonnante, sarà il riferimento politico e organizzativo della futura formazione di centrodestra a San Costanzo. Nel corso della prima riunione è stato definito il quadro delle iniziative da assumere in vista della scadenza elettore e del congresso nazionale del Pdl che si terrà a Rimini la prossima primavera. Prima iniziativa messa in cantiere è la ormai tradizionale cena che quest’anno è diventata cena del Popolo della Libertà che avrà luogo giovedì prossimo al ristorante Sette Archi di Mondolfo. Un appuntamento fisso non solo per gli iscritti e simpatizzati della vallata ma anche per i tanti dirigenti, amministratori e operatori economici della provincia e della nostra vallata. Quest’anno oltre ai consiglieri regionali, tra cui Giancarlo D'Anna e ai deputati e senatori del Pdl della nostra regione, interverrà il vicepresidente della Camera dei deputati l’onorevole Maurizio Lupi con il quale si discuterà dei recenti provvedimenti del Governo per famiglie e delle imprese.

martedì 9 dicembre 2008

TANTA GENTE AI FUOCHI DELLA MADONNA

Tanta, tantissima gente ai tradizionali fuochi della Madonna di Loreto- nella foto "la pira" prima dell'accensione-presente il Vescovo di Fano Trasarti e Don Marco Polverari l'accensione del fuoco, durante le preghiere, è toccata come di consuetudine a Giancarlo D'Anna, socio del Club Bazzani che dal 2002 ha ripristinato l'antica tradizione.

Il presidente del Club Bazzani, Alfonso Pagnoni, ha ricordato la tradizione dei "fuochi" nella sua introduzione. D'Anna, dopo aver acceso il fuoco ha ribadito l'importanza delle tradizioni, tra queste,appunto quella dei Fuochi della Madonna- altrove chiamati della Venuta-che corrono il pericolo di essere dimenticate a vantaggio di nuove feste e ricorrenze che hanno a che fare più col business che con la tradizione.

Crisi economica: Stati Uniti e Cina, tempesta valutaria all’orizzonte


di Maurizio d'Orlando

L’abissale livello del debito estero degli Usa e la svalutazione eccessiva e ingiustificata dello yuan cinese sono due elementi di forte rischio per l’economia e la stabilità mondiali. Le soluzioni trovate finora vanno bene agli organismi finanziari, ma non alle popolazioni. La nascita di una oligarchia “trasversale”, che unisce banche centrali, Partito comunista cinese, oligarchie russe, sceicchi del petrolio.
Milano (AsiaNews) - Dopo la crisi dei “sub-prime”, delle banche, delle borse, è in arrivo una nuova ondata dello stesso maremoto: forse prenderà le forme di una tempesta valutaria che toccherà non solo il dollaro e l’euro, ma anche la Cina e l’Asia, l’Est Europa ed i Paesi emergenti.
Questa ipotesi contrasta con l’accordo raggiunto al G-20 di Washington tra i capi di Stato e di governo dei Paesi che rappresentano quasi il 90 % del Prodotto interno lordo (Pil) mondiale
[1]. Tali Paesi si sono impegnati a non erigere nuove barriere tariffarie: la globalizzazione – essi dicono - non deve arrestarsi, non si deve ricadere nel protezionismo, commettendo lo stesso errore in cui si è caduti dopo la crisi del ’29. Questo consenso unanime sembra però solo un accordo di facciata. In realtà la globalizzazione si è sviluppata su un modello economico squilibrato. Finora essa ha potuto reggersi proprio sul controllo dell’emissione monetaria e su un protezionismo fatto di barriere doganali non tariffarie. La tempesta valutaria che è in arrivo non è che un violento e pericoloso riequilibrio del sistema degli scambi internazionali.
Per affrontare la crisi, molti Paesi – e soprattutto gli Usa – hanno invaso il mercato con nuove immissioni di moneta. Alla radice degli attuali sconvolgimenti economici non c’è però una crisi di liquidità, ma di solvibilità. Inondare il sistema di liquidità a debito non risolve il problema, ma lo aggrava. Per salvare il sistema bancario e finanziario la Fed ed il Ministero del Tesoro americano in poco tempo e per considerevoli importi – secondo Bloomberg, per 7'740 miliardi di dollari, circa 11 volte il valore originale del piano Paulson; il 56,19% del Pil Usa del 2007
[2] – stanno indebitando il contribuente americano. Non sappiamo se questo è legale, ma ci chiediamo se sia legittimo non solo verso i cittadini americani, ma anche nei confronti del resto del mondo ed in particolare dei paesi asiatici, che sono tra i maggiori detentori di ricchezza monetaria denominata in dollari.
Un modello economico squilibrato
La globalizzazione si regge su di un modello economico squilibrato. Finora la locomotiva della domanda mondiale è stata fornita dai consumi privati e pubblici degli Stati Uniti. I consumi americani, cioè, hanno permesso la crescita economica di altri paesi, trainata dalle esportazioni. In questo schema, l’assurdo è che chi produce è sottopagato e deve risparmiare per fare credito a chi non produce e difficilmente potrà pagare. Il lavoratore in Cina, Brasile, India viene remunerato con uno stipendio da fame, per produrre beni calibrati su gusto ed esigenze del mercato statunitense (ed occidentale)
[3]. Per pagarli, il consumatore americano non è in grado di produrre risorse e valore corrispondenti. Di fatti, l’andamento del Pil Usa è negativo dal terzo trimestre del 2000, se calcolato sulla base dei criteri di valutazione dell’inflazione precedenti all’epoca Clinton[4]. Nonostante ciò, il consumatore americano è stato spinto, lusingato, finanziato oltre i propri limiti, quasi costretto a comperare ogni genere di prodotto. Da qui la crisi di solvibilità.
I fattori che concorrono a questo assurdo sono due: la liquidità finanziaria emessa e l’accumulo di riserve valutarie. Da un lato le autorità monetarie statunitensi hanno consentito l’abnorme emissione di moneta finanziaria, la cosiddetta M3. L’emissione eccessiva di una moneta, anche sotto forma di titoli finanziari a medio lungo termine, ne diluisce il valore reale. Questo avrebbe dovuto produrre una svalutazione del dollaro. E invece, la massa monetaria in dollari ha mantenuto un’accettazione inalterata come strumento di pagamento soprattutto in Asia e nei Paesi emergenti. Questo è stato possibile sia per il ruolo del dollaro – consolidato dal crollo dell’Urss – quale valuta di riserva mondiale, sia per una deliberata politica della Fed e del Tesoro americano. Grazie ad una serie di strumenti di ingegneria finanziaria, resi possibili dall’abolizione della legge Glass-Steagall decisa nel 1999 – ABS, CDS, contratti a termine sui tassi d’interesse ecc. – i titoli finanziari emessi in dollari sono stati dichiarati “sicuri”. Le agenzie di valutazione del credito classificavano questi valori mobiliari come privi di rischio, la famosa “tripla A” o a basso rischio (le obbligazioni Lehman, ad esempio). In tal modo il debito di istituzioni private diventava quasi moneta a pieno valore faciale e come tale veniva iscritta all’attivo di bilancio senza accantonamento di riserve per il rischio.
Dall’altro lato, si deve registrare la fortissima sottostima, in termini di parità di potere d’acquisto, del tasso di cambio della valuta di alcuni paesi emergenti, in particolare della Cina. Essa è di fatto un sussidio molto potente alle esportazioni da tali paesi, che in effetti sono decollate oltre ogni misura e considerazione – qualità, tempi di consegna, assistenza, rete di vendita ecc. Si genera perciò un rapido incremento di riserve monetarie in Cina, Brasile, India e Russia, oltre che nei paesi esportatori di petrolio, e questo va a beneficio di ristrette oligarchie locali. Proprio in questo snodo, dall’assurdo scaturisce il tragico: l’incremento dell’instabilità politica internazionale. Infatti, la gran parte della popolazione dei Paesi emergenti viene pagata in moneta locale e non ha di fatto accesso ai benefici dell’incremento di riserve valutarie. Solo in Cina questo è il caso di circa 900 milioni di persone. Le oligarchie locali hanno priorità di consumo molto diverse dal resto della popolazione: espansione dell’area d’influenza ideologica o religiosa; armamenti convenzionali e nucleari; prestigio nazionale (v. le imprese spaziali); articoli di gran lusso, e così via. Viceversa, le popolazioni dei Paesi emergenti avrebbero una maggiore propensione al consumo di prodotti alimentari che potrebbero essere forniti dalle eccedenze strutturali di produzione delle derrate di paesi irrigui e con grandi estensioni adatte a coltivazioni agricole, come gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la stessa Unione Europea. Un incremento dei consumi alimentari dei paesi emergenti potrebbe perciò riequilibrare i flussi valutari. Invece, proprio il mantenimento di tassi di cambio sottovalutati produce nei paesi emergenti ed in particolare in Cina, una forte inflazione dei beni di consumo alimentare
[5]. Il malessere interno produce tensioni che le oligarchie cercano ovviamente d’incanalare all’esterno.
In alcuni Paesi ed in alcune circostanze storiche l’espansione trainata dalle esportazioni può, a certe condizioni, convivere con un equilibrio di sistema se la circolazione monetaria non viene distorta, ma soprattutto se non è pregiudicata la solvibilità del sistema stesso
[6]. Nelle circostanze attuali quest’ultimo rischio non è affatto basso perché sono state sfondate alcune soglie di guardia.
Il debito americano
Un primo parametro di instabilità è dato dal debito esterno lordo americano: è passato da 6.946 miliardi di dollari – al 31/12/2003 – a 13.427 miliardi di dollari – al 31/12/2007
[7]. È il circolante monetario internazionale ed alla fine dello scorso anno era pari a circa il 100 % [8]del PIL Usa. Nonostante il raddoppio in pochi anni, l’economia Usa non ha dimensioni sufficienti per continuare a fornire debito sovrano – che valga come moneta di riserva valutaria – in misura adeguata per la crescita dell’economia mondiale.
Un secondo parametro è il dato sulla velocità di crescita del totale del debito pubblico americano ed anche questo è impressionante. Fino al 31/12/2007 il debito pubblico americano era di 10.600 miliardi di dollari ed il rapporto tra debito pubblico e Pil era del 76,75%. Con il piano Paulson e dopo il salvataggio di Fannie Mae e di Freddie Mac (ma senza AIG) è del 118,02%
[9]. Se sono reali i dati Bloomberg di cui sopra – 7.740 miliardi di dollari di salvataggi – arriviamo ad un totale di circa 23.300 miliardi di dollari di debito pubblico e ad un rapporto pari al 169 % circa del Pil. In poco tempo il debito pubblico Usa è quasi raddoppiato o quasi triplicato. In ogni caso è diventato eccessivo.
Seppure importanti, i parametri di cui sopra non sono decisivi. Uno studio del Fondo monetario internazionale (Imf)
[10] ha identificato una soglia di altissimo rischio di crisi valutaria quando il livello di debito pubblico esterno detenuto da stranieri tocca il 60% del Pil.
Ben inteso, anche altre condizioni concorrono a tale rischio – e si verificano anch’esse nel caso attuale degli Stati Uniti: un forte deficit corrente del bilancio statale
[11] e della bilancia commerciale.
Il punto cruciale è però proprio un’elevata percentuale di debito pubblico detenuta da investitori esteri. Per molti anni, infatti, a partire dalla 2a Guerra mondiale e fino circa al 1987 gli Stati Uniti sono stati creditori netti verso il resto del mondo. Non sappiamo ancora quale sia la percentuale del debito pubblico Usa detenuta da stranieri non residenti dopo i salvataggi di questo autunno. A fine 2007, gli ultimi dati ufficiali disponibili, il rapporto tra debito esterno lordo ed attività estere nette (Net Claims of Foreigners on U.S., tabella 13-5 del preventivo contabile 2009, “2009 Fiscal Year Budget”, governo degli Stati Uniti) era del 61,82 %
[12], in crescita rispetto all’anno precedente – il 54,42 %. È probabile che nel 2008 sia ulteriormente aumentata, ma supponiamo che la percentuale sia rimasta simile a quella del 2007. Anche solo sulla base del primo dato (118,02% di debito pubblico rispetto al Pil) la soglia indicata nello studio dell’Imf sopra citato è stata superata (il rapporto è il 73 % circa del Pil Usa).
Occorre però una precisazione. Lo studio del Fmi fa riferimento, come è ovvio, a paesi emergenti, la cui moneta non è, cioè, come il dollaro, valuta di riserva
[13]. Non è perciò possibile stabilire con certezza quale sia il livello nel caso attuale degli Stati Uniti. Possiamo però supporre con ragionevole approssimazione che ci stiamo avvicinando in fretta ad un punto di rottura, anche perché sommando il debito pubblico americano agli impegni di spesa per sanità (Medicaid e Medicare) e pensioni (Social Security) si arriva ad un totale pari al 429,37 % del Pil[14].
Da ultimo ricordiamo che nel 2007 gli investitori esteri in attività finanziarie Usa erano soprattutto asiatici, Giappone e Cina in testa.
La Cina e la svalutazione dello yuan
L’altra soglia di guardia è data da quanto da anni ad AsiaNews andiamo sostenendo: la smisurata, arbitraria sottovalutazione del tasso di cambio di molti Paesi emergenti. Nel caso della Cina essa è del 55,54%. In pratica Pechino ha mantenuto costante la svalutazione stabilita dalle autorità monetarie cinesi il 1° gennaio 1994 (1dollaro Usa = 8,62 Yuan Renminbi, Rmb) con l’unificazione dei due diversi tassi di cambio allora esistenti. Mediante tale svalutazione la Cina mirava ad assicurarsi condizioni favorevoli prima di dover abbattere i propri dazi doganali per entrare nel Wto (l’Organizzazione per il Commercio Internazionale). Attualmente, grazie al cambio tuttora controllato dalla Banca centrale cinese, 1 dollaro Usa equivale a circa 6,8798 Rmb. Un semplice calcolo, sulla base dei dati 2007 della Banca Mondiale (Bm), ci può chiarire la sottovalutazione del cambio. Il Pil cinese a tassi di cambio correnti è di 3.280 miliardi di dollari. Quello espresso in termini di Parità di Potere d’Acquisto (PPP, secondo l’acronimo inglese) è di 7.055 miliardi di dollari. Ne deduciamo perciò che il tasso di cambio reale dovrebbe essere ben diverso per esprimere il medesimo potere d’acquisto Se, infatti, applichiamo lo stesso rapporto tra Pil cinese in dollari correnti (il 6,04 % del Pil mondiale) e Pil cinese a PPP (il 10,78 % del Pil a PPP mondiale) dovremmo avere un rapporto di 1 dollaro Usa per 3,821 Rmb (la sottovalutazione di cui sopra – 55,54% – è calcolata su tale rapporto). A tale livello di cambio, però, non solo le esportazioni cinesi crollerebbero, ma la gran parte delle industrie cinesi dovrebbero chiudere e licenziare con pericoli per la classe dirigente e grossi sconvolgimenti sociali. La Cina – la fabbrica del mondo, finora considerata un modello di grande successo – ha, infatti, un sistema produttivo molto inefficiente se si compara risorse umane, capitali e materie prime impiegate con l’incremento unitario del Pil. La svalutazione cinese del 1994 fu considerata una delle cause della crisi asiatica del 1998. Di essa si disse anche che fu il prezzo pagato per l’equivalente asiatico del “crollo del muro di Berlino del 1989”, cioè della transizione dal comunismo all’economia di mercato. A distanza di dieci anni la storia economica sembra ripetersi, amplificata.
Oligarchie trasversali
Per la transizione dal comunismo la Cina ha adottato l’aggressivo modello di sviluppo trainato dalle esportazioni. Come è già stato osservato anche in altre epoche della storia economica, anche ora constatiamo che tale modello è privo di equilibrio intrinseco: ai nostri giorni esso produce una delocalizzazione industriale scriteriata ed è concausa di una crisi finanziaria mondiale. Ulteriormente protratto, oltre una certa soglia, rischia di causare una crisi valutaria senza precedenti come raggiustamento brutale del sistema. Finora il modello ha retto perché conveniente per chi detiene il potere: sulla moneta (la Fed ed in misura minore la BCE); sulla manodopera (il Partito Comunista Cinese ad esempio); sulle materie prime (gli sceicchi del Golfo, il complesso oligarchico russo ecc).
Anche le conclusioni del G-20 di Washington - porre le fondamenta di un sistema monetario mondiale pur di salvare la globalizzazione - possono essere utili ad un’oligarchia trasversale a tutti i Paesi. Il controllo degli strumenti di pagamento è la base del potere.
Oggi si vuole di fatto creare, dalle ceneri del dollaro, una nuova banca centrale mondiale – e, forse una nuova moneta euro-americana, o magari solo nordamericana, l’amero, non sappiamo. Questo è forse un bene per Bm, Wto, Fmi, Fsf (Financial Stability Forum), per le varie agenzie Onu, per chi controlla la Fed, la BCE, la Banca centrale cinese e le altre banche centrali. Non è detto che ciò sia un bene anche per il resto del mondo.

[1] Bloomberg, News, November 16, 2008 – G-20 Calls for Action on Growth, Overhaul of Financial Rules – By Michael McKee and Simon Kennedy Bloomberg.com: Worldwide
[2] Nostra elaborazione, su dati della Banca Mondiale (Bm) per il Prodotto interno lordo (Pil) e per il debito – 8'500 miliardi di dollari secondo altre fonti – su dati riportati in Bloomberg, News, November 24, 2008; U.S. Pledges Top $7.7 Trillion to Ease Frozen Credit – By Mark Pittman and Bob Ivry, Bloomberg.com: News.
[3] Oltre tutto il lavoratore cinese deve mantenere un elevato livello di risparmio privato data l’assenza, in pratica, di un’adeguata struttura di previdenza sociale (sistema pensionistico, indennità di disoccupazione, cassa mutua sanitaria ecc.). In un contesto in cui i bilanci delle imprese, diciamo così, non sono sempre molto veritieri il piccolo risparmiatore cinese, che ha provato la strada dell’investimento azionario, ha visto i suoi risparmi falcidiati. Prima c’è stata un’ascesa che ha beneficiato solo i “bene informati” e poi il crollo dei listini di borsa, maggiore di quello di altre piazze finanziarie (AsiaNews, 22/05/2007 , CINA La Borsa cinese e il rischio della crisi economica - Asia News). Perciò il risparmio forzoso, che per altro deprime i consumi interni cinesi, non ha trovato e non trova altro reale sbocco se non il deposito in banche statali in perenne semi bancarotta. Da queste viene o canalizzato alle imprese seguendo criteri politici o trasferito alla Banca Centrale ed investito in buoni del Tesoro ed altre attività finanziarie in dollari.
[4] Vedi Shadow Government Statistics, Inflation, Money Supply, GDP, Unemployment and the Dollar - Alternate Data Series
[5] Vedi AsiaNews, 09/08/2007 CINA Ha raggiunto livelli allarmanti l’inflazione dei prodotti alimentari - Asia News
[6] Il precedente della Germania guglielmina non depone però a favore perché proprio il fabbisogno di materie prime conseguente al dilagare del “Made in Germany” fu una delle cause nel 1914 del conflitto mondiale.
[7] Dati del tesoro americano – al 31/12/2005 l’importo era di 9'476 miliardi di dollari.
Vedi
http://www.treasury.gov/tic/debtad03.html http://www.treasury.gov/tic/deb2ad07.html ; http://www.treasury.gov/tic/deb2ad05.html
[8] Nostra elaborazione, su dati della Banca Mondiale (Bm) e dati del tesoro americano
[9] Si tratta di una stima, vedi AsiaNews.it, 30/09/2008, Quanto è profondo l’abisso del caos economico, sociale e politico .
[10] Vedi IMF, World Economic Outlook, Public Debt in Emerging Markets, September 2003
IMF World Economic Outlook (WEO)-- September 2003
[11] Si verifica sia nel caso di insufficiente raccolta fiscale (Argentina, India, ecc.) che di livelli eccessivi di spesa pubblica rispetto al Pil. Quest’ultimo è il caso degli Stati Uniti dopo i salvataggi finanziari.
[12] 8.300 miliardi di dollari rispetto al debito esterno lordo di cui sopra, 13.427 miliardi di dollari. Vedi http://www.whitehouse.gov/omb/budget/fy2009/pdf/spec.pdf
[13] A tutt’oggi non esiste un comparabile precedente di insolvenza o moratoria sul debito pubblico, esclusi i periodi bellici, di un Paese la cui moneta sia valuta di riserva.
[14] Vedi la precedente nota 9

lunedì 8 dicembre 2008

PALAZZO SAN MICHELE TORNA AL SUO ANTICO SPLENDORE





FANO , 8 DIC - Il sottosegretario all'Istruzione Giovanni Pizza ha inaugurato a Fano la nuova sede distaccata dell'universita' di Urbino,ospitata nel Palazzo San Michele ( palazzo che per anni era stato abbandonato dalla precente amministrazione comunale e che aveva visto una lunga battaglia per il recupero da parte dell'allora consigliere comunale Giancarlo D'Anna. Oggi il Palazzo ottimamente ristutturato è reso fruibile grazie alla permuta con il Comune di Fano con Palazzo de Cuppis e all'intervento della Fonadazione Cassa di Risparmio di Fano) Pizza, facendo riferimento alla storia del territorio, ha esordito con una battuta: ''A meta' del '400 Federico II, duca di Montefeltro, destinava il 35% del suo prodotto interno lordo alla cultura, una percentuale assai lontana da quella che destiniamo noi oggi''. ''Oggi - ha aggiunto Pizza, che ha avuto modo di frequentare l'ateneo urbinate per l'amicizia con Carlo Bo e per i suoi studi di medievalista - l'universita' vive un momento difficile, e nonostante i tentativi di riforma del passato, all'aumento di atenei non ha fatto riscontro un aumento della qualita'. I costi sono proliferati anche per l'apertura di sedi distaccate che rispondono solo a logiche ambientali, ma non e' il caso di Fano, e occorrono serie misure per il sistema dei concorsi''. ''Il Decreto approvato dal Parlamento - ha dichiarato poi - non e' una riforma, ma solo un punto di partenza, perche' per riformare l'universita' e anche il sistema scolastico abbiamo bisogno del dialogo, di aprire una discussione grande con tutte le forze che vi concorrono, a cominciare dai giovani, perche' il Paese merita una universita' migliore''. Sulla partecipazione dei privati, ha ribadito la sua positiva convinzione, a patto pero' di ''introdurre regole, come ad esempio una specie di golden share per limitarne il raggio d'azione''.

domenica 7 dicembre 2008

LA FRANCIA NON SI FA INTIMIDIRE DALLA CINA:SARKOZY INCONTRA IL DALAI LAMA


Proteste cinesi per l'incontro tra Sarkozy e il Dalai Lama. Inoltrata ufficialmente dal viceministro degli Esteri He Yafei

«I francesi ascoltino la voce del popolo di Pechino». La Francia: «Mantenere le relazioni»
L'incontro tra Sarkozy e il Dalai Lama (Ap)PECHINO - Pechino è passata alle vie di fatto e ha inoltrato a Parigi una protesta formale per l'incontro che il presidente Nicolas Sarkozy ha avuto con il Dalai Lama. Secondo la tv di stato cinese, il viceministro degli Esteri, He Yafei, «ha presentato una energica protesta ai francesi», consegnata direttamente nelle mani dell'ambasciatore francese a Pechino, Herve Ladsous. Secondo l'agenzia di stampa Xinhua il portavoce del ministero, Liu Jianchao, ha sottolineato «l'importanza delle relazioni bilaterali sino-francesi» che Pechino «ha sempre considerato su una prospettiva strategica e di lungo termine».
I FRANCESI ASCOLTINO IL POPOLO CINESE - Per questo «l'insistenza del capo di stato francese a incontrare il Dalai Lama ha scatenato profonda frustrazione tra i cinesi». «Speriamo» ha ammonito Liu, «che i francesi ascoltino la voce del popolo cinese e che il popolo cinese si ponga nei confronti delle relazioni sino-francesi senza perdere la calma e in modo ragionevole».
GLI AVVERTIMENTI - Pochi giorni prima dell’annunciato colloquio in Polonia tra il capo di Stato francese e il leader spirituale tibetano, la Cina aveva moltiplicato gli avvertimenti perché l’incontro non si tenesse ed era arrivata a minacciare Parigi di sanzioni commerciali. Incurante degli appelli, Sarkozy sabato ha parlato per una mezz’ora a porte chiuse con il Dalai Lama a Danzica dove si trovava in occasione del 25esimo anniversario del Nobel a Lech Walesa, storico leader di Solidarnosc, che ha visto una riunione dei premiati per la Pace.
LA FRANCIA: «MANTENERE LE RELAZIONI» - A proposito delle tensioni tra Francia e Cina che si sono create dopo l’incontro tra Nicolas Sarkozy e il Dalai Lama, il ministro francese dell’Economia, Christine Lagarde, ha detto che è nell’interesse dei due paesi che le relazioni continuino. «Ciò che spero è che la relazione con la Cina prosegua», ha dichiarato Lagarde, parlando dei rischi di boicottaggio dei prodotti cinesi minacciato da Pechino. «Abbiamo uno scambio molto importante con loro (i cinesi), sia in importazioni che esportazioni», ha spiegato il ministro. «Ci sono diverse società francesi che si sono stabilite in Cina e penso che sia nell’interesse di tutti che le relazioni continuino». «Il presidente della Repubblica aveva preso degli impegni» per quanto riguarda l’incontro con il Dalai Lama, ha spiegato Lagarde.

dal Corriere della Sera

sabato 6 dicembre 2008

PRESENTATO IL PDL A FANO

Di fronte a numerose decine di persone è stato presentato a Fano il Coordinamento del Popolo delle Libertà di Fano. Ne fanno parte consiglieri comunali, provinciali e il consigliere regionale PdL Giancarlo D'Anna. Coordinatori Alberto Santorelli e Marina Cucuzza.

venerdì 5 dicembre 2008

9 DICEMBRE I FUOCHI DELLA TRADIZIONE


Da alcuni anni insieme agli amici del Club Bazzani, riproponiamo l'antica tradizione dei "fuochi della Madonna di Loreto, conosciuti altrove come"fuoco" della Venuta, nella notte tra il 9 e 10 dicembre.

Fino agli anni sessanta-settanta del '900 in tutte le frazioni si celebrava la rievocazione del passaggio della Santa Casa di Loreto.Secondo un'antica tradizione le pietre che componevano la parte in muratura della casa della Madonna furono portate in occidente da crociati al loro definitivo abbandono della Terra Santa, alla fine del 13° secolo. Studi recenti e indagini archeologiche confermano l'origine palestinese della costruzione e la data della traslazione, riconoscendo così nella Santa Casa di Loreto una delle più cospicue reliquie della cristianitàAlcuni documenti indicano come autori materiali del trasporto membri della famiglia bizantina "Angeli", generando così la credenza popolare della misteriosa traslazione per opera di creature angeliche.

PARTECIPATE A QUESTO MOMENTO D'INTENSA TRADIZIONE. VI ASPETTIAMO INSIEME AD UN BICCHIERE DI VINO E A TANTO "CALORE".
MARTEDI 9 DICEMBRE DALLE ORE 17,45 ALLE ORE 20,00 A FANO IN VIALE RUGGERI ALL'EX PISTA DEI GO KARTS

mercoledì 3 dicembre 2008

...E LA FANO- URBINO FINISCE SU FACEBOOK


Ma quale pista ciclabile, la linea Fano-Urbino deve diventare un’alternativa al traffico su gomma e all’inquinamento ripristinando, in forma moderna la ferrovia. -esordisce il consigliere regionale di A.N-PdL D’Anna.” Da un giovane mi sarei aspettato il coraggio di una scelta chiara e non demagogica” continua D’Anna. “Invece Ricci, inizia col non decidere, col rinviare ancora una volta una soluzione che porterebbe benefici al traffico decongestionando le strade interne, ridurrebbe in modo consistente incidenti e inquinamento, ridurrebbe l’isolamento dell’entroterra ,offrirebbe a studenti , lavoratori e turisti una valida e comoda alternativa ai mezzi privati”.

Proprio di recente, a Fano, in occasione della Giornata della Protezione Civile, era presente una rappresentanza del Genio Ferrovieri che ha confermato con la sua presenza l’attenzione alla linea ferroviaria -chiusa per ottusità politica ed evidenti interessi privati- che potrebbe diventare una “palestra” per il Genio Ferrovieri che al ripristino delle ferrovie in disuso dedica parte del suo lavoro in Italia e nelle missioni all’estero.

Anche il Presidente della Regione Spacca,presente a Fano alla manifestazione della Protezione Civile, ha prestato attenzione all’ipotesi del ripristino con il coinvolgimento del Genio.

Ricci invece preso dalla sindrome del “Giro”, vuole trasformare quel tragitto in pista ciclabile. Per carità ben vengano le piste ciclabili, delle quali c’è sicuramente bisogno soprattutto lungo le strade nazionali e provinciali ed è lì che si deve incidere, dove quotidianamente ciclisti e pedoni rischiano la vita. Su quello e per quello siamo con lui quando e se deciderà di intervenire. Sulla Fano-Urbino siamo con chi, guardando al futuro crede nei mezzi alternativi all’automobile.
aderisci al gruppo facebook per la riapertura clicca
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martedì 2 dicembre 2008

SCUOLA, D'ANNA :ECCO I DATI DI AGIBILITA’ STATICA DELLE SCUOLE NELLA REGIONE MARCHE.


Nonostante l’importanza l’interrogazione sulla “Situazione dell’agibilità statica delle scuole nella regione Marche” del Consigliere regionale Giancarlo D’Anna non è stata discussa malgrado fosse inserita nell’ordine del giorno odierno. Il consigliere di A.N. verso il PdL in apertura di seduta ha fortemente contestato la decisione di non discutere le interrogazioni previste, come la prassi di non discutere le interrogazioni e mozioni in base alla data di presentazione e all’urgenza bensì in base ad accordi presi nelle conferenze dei capigruppo.D’Anna ha inoltre chiesto di proseguire i lavori nel pomeriggio ma la sua proposta è stata bocciata dal consiglio.
D’Anna è comunque in possesso dei dati della situazione “agibilità” delle scuole nelle Marche e non mancano motivi di preoccupazione.
L’obbligo di produzione del certificato di abitabilità/agibilità è stato introdotto con il regio decreto del 27 luglio 1934, n.1265 ( sostituito dal D.P.rR. 6 giugno 2001,n.380. Gli edifici costruiti prima di tale data, a meno che non siano stati effettuati lavori manutentivi tali da richiedere il rilascio del certificato, di norma ne sono privi.
I NUMERI:
edifici e periodo di costruzione:
PRIMA DEL 1945- TOT. REGIONE N. 277 di cui 72 AN;73AP e Fermo;50 MC; 74 PU.
DAL 1946 AL 1975- TOT. REGIONE N. 606 di cui 148 AN;160 AP;124 MC; 174 PU.
DOPO IL 1976 TOT. REGIONE N. 445 di cui 160 AN; 96 AP; 87 MC; 102 PU.

I CERTIFICATI DI ABITABILITA’ AGIBILITA’ NEGLI EDIFICI SCOLASTICI COSTRUITI DOPO IL 1945 (1051 SU 1350 RILEVATI):
CON CERTIFICATO TOT. MARCHE 523 DI CUI: 155 AN; 140 AP; 86 MC; 142 PU.
SENZA CERTIFICATO TOT. MARCHE 425 DI CUI:81 AN; 93 AP; 108 MC; 130 PU.
NON RISPOSTO TOT.REGIONE 103 DI CUI 65 AN;17 AP; 17MC; 4 PU

Relativamente ai cedimenti e crolli nelle Marche negli ultimi 10 anni , la Regione non dispone dei dati in quanto “non è tenuta ad acquisirlo o a riceverne notizia” secondo un documento dell’Assessore Carrabs, riporta D’Anna. Il consigliere di Alleanza Nazionale considera invece importante anche questo dato per avere un quadro dettagliato della situazione che consenta un corretto intervento sulle strutture che necessitano di interventi atti a mettere a norma gli oltre 400 edifici scolastici sprovvisti di certificato .”Edifici dove ogni giorno i nostri figli insegnati e personale passano buona parte della giornata. Facciamo in modo che possano trascorrere quel tempo in sicurezza. La messa a norma degli edifici è una priorità su questo la Regione deve fare la sua parte insieme a Province e Comuni e allo Stato.”