venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI AUSPICI E OBIETTIVI.


1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.




2) Quando perdi, non perdere la lezione.



3) Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.



4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.



5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.



6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.



7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.



8) Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.



9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.



10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.



11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.



12) Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.



13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.



14) Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.



15) Sii gentile con la Terra.



16) Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.



17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.



18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

QUESTI SONO 18 SUGGERIMENTI DEL DALAI LAMA A CUI UNISCO I MIEI AUGURI.
Giancarlo

mercoledì 29 dicembre 2010

FOSSOMBRONE:“Carcere a rischio chiusura”

Servono interventi urgenti. D’Anna prospetta un futuro incerto.
Dal "Corriere Adriatico"del 29.12.2010
Fossombrone Chi vuole la chiusura del carcere di Fossombrone visto che la sua agonia procede tra l’indifferenza generale?
Il tetto pericolante del braccio di ponente, la vecchia chiesa inutilizzata dal cornicione pericolante con la conseguente chiusura di un passeggio, la questione della nuova cucina che non viene avanti danneggiando la funzionalità della caserma interna degli agenti di polizia penitenziaria. L’alloggio riservato al direttore impraticabile ragione per cui nessuno sceglie questo carcere mentre si sa bene quanto sia importante avere un direttore in loco. Denuncia il consigliere regionale Giancarlo D’Anna dopo l’incontro che ha avuto con alcuni operatori, presenti Aldo Di Giacomo del Sappe nazionale e Giuseppe Pasquino, e al termine della visita ufficiale all’istituto di pena: “Il carcere di Fossombrone è una struttura che ha bisogno di interventi urgenti come si dice da tempo, a cominciare dal camminamento delle sentinelle sul muro di cinta. Servizio che è stato sospeso ed è effettuato a terra. Peccato non succeda nulla di concreto nonostante le rassicurazioni. Se va avanti così nel giro di qualche anno per questo carcere si prospetta un destino buio”.



Ci sono fattori contingenti che possono incidere negativamente, in modo ulteriore? “Va avanti il progetto di un nuovo carcere da 400 posti a Camerino. Questo significa che se si costruisce lì, Fossombrone è a forte rischio se qui non si provvede a ristrutturare”. Ma non esiste un piano d’intervento organico a livello regionale? “E’ quello che sono riuscito a far redigere alla luce di interventi localistici. Meglio una visione d’assieme dei bisogni e delle carenze di tutti gli istituti di pensa esistenti nella nostra regione”. Cosa serve adesso? “Sicuramente non serve a nessuno lasciare che tutto proceda senza interessamento alcuno a cominciare dal Comune, per proseguire poi con la Provincia. Bisogna impegnarsi. Tenere alta la guardia. Lavorare tutti con il massimo impegno perché il carcere per Fossombrone rappresenta un indotto di notevole portata oltre alla presenza degli operatori e delle loro famiglie”. La situazione di precarietà che adesso si tocca con mano ha precedenti lontani? “E’ certo che è mancata una visione attenta della situazione legata al carcere. Si è perso tempo prezioso negli anni scorsi. Ma questo non deve, né può essere una scusante per rimanere oggi con le mani in mano. Non si tratta né di polemizzare, né di tutelare interessi di bottega e questo sia chiaro”.



Roberto Giungi,

martedì 28 dicembre 2010

NOBEL:IL COMPLEANNO IN GALERA NELL'INDIFFERENZA DEL MONDO.

Pechino, 28 dic. (Ap) - In occasione del suo 55esimo compleanno, numerose ong hanno chiesto alle autorità cinesi la liberazione del dissidente Liu Xiaobo, Premio Nobel per la Pace condannato nel 2009 a undici anni di carcere per un reato di "sovversione". La Chinese Human Rights Defenders (Chrd), ong con sede a Hong Kong, ha diffuso un comunicato di auguri nel quale si chiede a Pechino un rilascio "immediato e senza condizioni", sottolineando come sebbene Liu trascorra il suo primo compleanno in carcere, non è "più libero" che in passato. Liu è divenuto lo scorso 8 ottobre il primo cittadino cinese ad essere insignito del premio Nobel per la Pace; in sua assenza e in quella dei suoi familiari, il premio gli è stato concesso in forma simbolica il 10 dicembre a Oslo: a rappresentarlo era una sedia vuota. Il governo di Pechino ritiene infatti un "affronto" la concessione del premio Nobel a Liu Xiaobo e ha minacciato "conseguenze" diplomatiche per i Paesi che manifestino il loro sostegno al dissidente.

domenica 26 dicembre 2010

Altro che Cina! All’Italia conviene correre in India

Robi Ronza su Il Sussidiario. net, analizza lo scenario del commercio internazionale rilevando come per un futuro economicamente positivo, l’Italia debba puntare molto più concretamente alla cooperazione con altri paesi emergenti, ad esempio l’India, piuttosto che la Cina.

Infatti, sostiene Ronza, “fermo restando che il Paese più popoloso del mondo non può che meritare grande attenzione, a mio avviso puntare tutto o quasi sulla Cina non conviene in genere, e in particolare non conviene all’Italia. Non conviene in genere poiché la corsa allo sviluppo dell’immenso Paese è segnata da nodi che verranno al pettine: dai giganteschi squilibri territoriali all’imminente crisi sociale, prossimo esito ineluttabile del violento e maldestro blocco demografico attuato perentoriamente negli ultimi decenni del secolo scorso; dalla debolezza del mercato interno a un sistema politico autoritario e perciò stesso poco adatto a gestire in modo non disastroso i grandi problemi di una società che sta passando a passo di corsa dal sottosviluppo all’economia post-industriale dovendo saltare ogni fase intermedia.



Non conviene in particolare all’Italia, e anche all’Unione Europea nel suo insieme, poiché nel campo dei rapporti sino-occidentali il primato degli Stati Uniti è assoluto e incrollabile. Si tratta innanzitutto di una relazione privilegiata più che secolare.” Infatti, Inghilterra, Francia e Olanda sono state tradizionalmente le potenze coloniali che hanno conquistato, in un modo o nell’altro, rapporti privilegiati con gli Stati del sud est asiatico. Gli Stati Uniti, sono arrivati dopo e “soltanto in Cina possono giocare alla pari con le altre potenze occidentali”.

“Adesso, continua Ronza, viviamo in un’altra e ben diversa stagione storica, ma quell’eredità permane. Dal tempo del Celeste Impero a quello della Cina di Mao e fino alla Cina di oggi, all’ombra delle più diverse crisi (da quella di Formosa a quella seguita al massacro di piazza Tienanmen), anche sottobanco quando non poteva fare diversamente, Washington non ha mai cessato di essere il primo partner commerciale e finanziario di Pechino”, ponendo la questione dei diritti umani in posizione subordinata rispetto alla convenienza economica.



Certamente anche gli altri paesi della zona hanno molto da migliorare nel campo della democrazia e della giustizia sociale, ma da qualche decennio a questa parte hanno fatto grandi passi avanti. L’India, ad esempio, nonostante tutti i suoi problemi (e chi non ne ha) si può ormai considerare una democrazia stabile e - sia pur lentamente - il divario tra ricchi e poveri nella distribuzione del reddito nazionale va riducendosi.

venerdì 24 dicembre 2010

I MIEI AUGURI

Un pianeta migliore
è un sogno che inizia a realizzarsi quando
ognuno di noi decide
di migliorare sé stesso.
(Gandhi)














































CRISI: "LA CRESCITA NON E' IL RIMEDIO,E' IL MALE"

Pallante: ma la crescita non è il rimedio, è il male

di Giorgio Cattaneo - 23/12/2010
Se il mondo sta franando, è perché ha preteso di crescere in modo folle. La grande crisi? E’ quella della crescita. Finisce un ciclo di 250 anni, quello dell’industria. La politica? Si è limitata a servire l’economia della crescita esponenziale. E adesso che la crescita è finita, perché stanno finendo le risorse planetarie, ecco lo spettacolo del collasso globale: crisi economica, sociale, ecologica, morale. Il denaro come unico valore, la guerra come unica soluzione. La società occidentale sbanda, si disintegra, senza che l’economia riesca a trovare vie d’uscita. Siamo alla vigilia di una catastrofe? Forse. A meno che non si capovolga lo scenario: la crisi è un’occasione d’oro per la rivoluzione culturale di cui il mondo ha bisogno.

Lo sostiene Maurizio Pallante, promotore italiano della Decrescita, impegnato a raccogliere forze critiche per costruire una piattaforma





alternativa, anche politica, su cui impostare una rinascita delle idee per il futuro. Nuovo paradigma: decrescita del Pil non significa disagio sociale, ma migliore qualità della vita. Evitare riduzioni drastiche del benessere? Possibilissimo: basta dare spazio al potenziale di cui l’Occidente dispone, le grandi risorse delle tecnologie avanzate. Due settori chiave: energia e edilizia. Più tecnologia, uguale meno sprechi, più impresa, più fatturato, più occupazione. Esempio: costruire una casa ben coibentata riduce il Pil, alla distanza, perché la casa consumerà meno. Ma una campagna di ristrutturazioni ecologiche del patrimonio immobiliare comporterebbe un’infinità di vantaggi: più lavoro, meno impatto sull’ambiente, meno spreco di energia.



Stesso discorso per le rinnovabili: anziché rincorrere la «irresponsabile politica del ritorno al nucleare», basterebbe trasformare i consumatori in piccoli auto-produttori di energia, grazie alle moderne tecnologie di generazione energetica. Se scattasse un’alleanza fra ricerca, politica, industria e utenti finali, si invertirebbe la rotta con esiti immediati: zero devastazioni, meno maxi-costi, niente rischi e una gigantesca iniezione di economia sana, destinata a migliorare il pianeta, a partire dalla vita quotidiana di tutti. Edilizia ed energiafuturo possibile, quello che Pallante (Movimento per la Decrescita Felice) si è impegnato a ridisegnare insieme alle nuove reti civiche della cittadinanza attiva, con Giulietto Chiesa (Alternativa), Massimo Fini (Movimento Zero), il network “Per il bene comune” e molti altri. Obiettivo: creare un nuovo soggetto





politico, per costringere i partiti a prendere atto che è ora di rivoluzionare l’orizzonte. sono due motori del



L’analisi è lucida, partendo dalla grande crisi del capitalismo finanziario: le innovazioni tecologiche, finora finalizzate ad aumentare la produttività accrescendo l’offerta, hanno ridotto la domanda e l’occupazione. I mercati oggi sono saturi. Edilizia e automobile, i settori trainanti dal secondo dopoguerra, hanno aggravato il divario tra domanda e offerta: al punto che le tradizionali misure di politica economica, finalizzate all’aumento della domanda attraverso la spesa pubblica in deficit, non hanno avuto gli esiti espansivi sperati e hanno soltanto aggravato i debiti pubblici di molti paesi, fino all’insolvenza che oggi esplode, scuotendo l’America e l’Europa.



In parallelo, si fa drammaica la crisi ecologica: clima alterato, esaurimento delle fonti fossili a partire dal petrolio, aumento dei gas serra e dei rifiuti: emissioni che hanno superato la capacità dell’ecosistema di metabolizzarle, mentre l’esaurimento dei suoli fertili rappresenta un allarme crescente. Disoccupazione e nuove forme di povertà sono il riflesso immediato di una crisi, che per la prima volta sottrae ai giovani la visione del futuro, in una società devastata dal denaro, unico valore in campo se l’organizzazione economica è finalizzata solo alla crescita della produzione di merci. Se a livello planetario esplode il divario tra ricchi e poveri, si profila una guerra





mondiale strisciante per il controllo delle risorse strategiche, terreni agricoli, minerali pregiati, petrolio, gas, acqua potabile.



Finora, dice Pallante, si è sempre cercato di superare le crisi – indotte dalla crescita della produzione di merci – ripetendo all’infinito l’errore, e cioè rilanciando la crescita della produzione di merci attraverso un incremento della domanda e dei consumi. Misure ormai inefficaci, perché «non ci sono più margini per accrescere ulteriormente il prelievo delle risorse e la terra non è più in grado di metabolizzare ulteriori quantità di rifiuti liquidi, solidi e gassosi. Finché si continua a perseguire l’obbiettivo della crescita – insiste





Pallante – tutti gli aspetti della crisi sono destinati ad aggravarsi. Possono essere superati solo se si abbandona questo obbiettivo».



Bisogna ammetterlo: dopo 250 anni, si sta chiudendo la fase storica avviata dalla rivoluzione industriale. «Per fare in modo che questo tornante della storia non sia contrassegnato da una serie di disastri e da un regresso dell’umanità verso una conflittualità diffusa e dalla lotta di tutti contro tutti, occorre aprire una nuova fase storica, contrassegnata da una riduzione controllata e guidata della produzione di merci, del prelievo di risorse e dell’emissione di scarti a livelli sopportabili dal pianeta».



Perché la riduzione non comporti pesanti restrizioni nel tenore di vita e anzi offra più risorse a disposizione dei poveri, occorre «una rivoluzione culturale capace non solo di definire e rendere desiderabili nuovi stili di vita più sobri e più responsabili, ma anche di promuovere un grande sviluppo di tecnologie capaci di accrescere l’efficienza con cui si usano le risorse, di attenuare l’impatto ambientale dei processi produttivi e di riutilizzare i materiali già utilizzati eliminando il concetto stesso di rifiuto». Solo una decrescita guidata lungo queste direttive, continua Pallante, può aprire una nuova fase più evoluta nella storia dell’umanità, trasformando la crisi che stiamo vivendo in una grande e irrepetibile occasione di cambiamento e miglioramento.



Il primo passo da compiere? Partire dai movimenti territoriali che, a macchia di leopardo, hanno fermato l’avanzata di grandi opere. Hanno fatto scuola i No-Tav della valle di Susa, decisi a opporsi all’alta velocità ferroviaria: un’opera faraonica e superflua, sostenuta sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Aggregare i movimenti territoriali italiani potrebbe essere strategico, per passare dalla politica del “no” alla proposta di una “alternativa di sistema”, basata sul rilancio socio-economico reale, e cioè non sul dogma della crescita. Ripensare il futuro, costringendo anche la politica a scrollarsi di dosso lo strapotere di un’economia fallimentare, restituendo ai cittadini la loro piena sovranità democratica. Non è un’eresia, ma un realistico “rinascimento”: l’unico possibile, per non scomparire dal futuro

mercoledì 22 dicembre 2010

RICCI INVESTE NELLO SCALO DI RIMINI DAL PD GLI TIRANO LE ORECCHIE.

La tirata d'orecchie delle senatrici Pd Magistrelli. Amati e Magistrelli al presidente della Provincia di PU , Matteo Ricci è condivisibile. Ricci entrando nel cda dell'Areoporto Fellini di Rimini ha di fatto umiliato lo scalo Sanzio di Ancona Falconara, scalo che più di abbandoni o ridimensionamenti d'impegno e attenzione necessita di un supporto nel momento in cui ci sono dei segnali d'inversione di tendenza rispetto al passato. Un aereo quello di Ricci che ha sbagliato “rotta” le Marche viste da Pesaro sono verso sud . Dopo l'emmoragia della sanità verso la Romagna proseguire con i trasporti è intollerabile.

martedì 21 dicembre 2010

VITALIZIO DURO A MORIRE

PER NON ESPRIMERE UN VOTO SULL'ABOLIZIONE DEL VITALIZIO PER I CONSIGLIERI REGIONALI DELLE MARCHE -CHE SOLO DOPO 5 ANNI HANNO "DIRITTO"  AD UNA SORTA DI PENSIONE-E' STATO PRESENTATO IN CONSIGLIO AD ANCONA, UN SUB EMENDAMENTO CHE SE APPROVATO AVREBBE SOPPRESSO, COM'E' POI ACCADUTO, L'EMENDAMENTO PER ABOLIRE IL VITALIZIO.
 A PARTE D'ANNA,BINCI,MARANGONI,MARCONI, TUTTI GLI ALTRI HANNO COL LORO VOTO FAVOREVOLE AL SUB EMENDAMENTO IMPEDITO IL VOTO ABROGATIVO.

L'ESATTO CONTRARIO DI QUANTO E' ACCADUTO IN ROMAGNA ALCUNI GIORNI ORSONO DOVE UNA PROPOSTA SIMILE ALL'EMENDAMENTO PRESENTATO NELLE MARCHE E ALLA PROPOSTA DI LEGGE CHE HO PRESENTATO E CHE DOVRA' ESSERE DISCUSSA IN FUTURO, E' PASSATA E SI E' POSTO FINE AD UN RETAGGIO DELLA PRIMA REPUBBLICA.

lunedì 20 dicembre 2010

D'ANNA, ABOLIRE VITALIZI DEI CONSIGLIERI REGIONALI. PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE

MARCHE; PDL D'ANNA, ABOLIRE VITALIZI (ANSA) - ANCONA, 20 DIC - Il consigliere regionale del Pdl Giancarlo D'Anna ha depositato una proposta di legge per l'abolizione del vitalizio ai consiglieri regionali, uno degli argomenti sollevati durante il dibattito odierno sul bilancio di previsione 2011 della Regione Marche. Per D'Anna ''la situazione economica impone che i sacrifici siano condivisi a ogni livello''. ''Se la corresponsione di un''indennita' di carica ai consiglieri ''ha una finalita' logica incontestabile'', la corresponsione di una ''pensione aggiuntiva, cumulativa e reversibile, che scatta con il compimento del sessantesimo anno di eta' a fronte di un versamento di contributi che puo' essere anche solo di cinque anni, non ha alcuna giustificazione logica e morale''. Il vitalizio - insiste l''esponente del Pdl - ''e' un autentico privilegio elitario''. Il consiglio regionale ''puo' e deve dare un esempio significativo alla nostra comunita'. Con l'abrogazione della legge sui vitalizi ai consiglieri regionali e sulle indennita' di fine mandato, i consiglieri ''riconquistano l''integrita' dell''indennita' percepita, potendo utilmente scegliere modalita' individuali per provvedere alle proprie necessita' previdenziali''. Il vitalizio rimane solo per i consiglieri regionali che gia' lo percepisono, ma ''senza rivalutazioni o incrementi''

domenica 19 dicembre 2010

LA DENUNCIA:IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO.


INTERROGAZIONE RELATIVA ALL'AUTORIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO.


Il sottoscritto Giancarlo D'Anna Consigliere regionale

PREMESSO

che pur non essendo contrario allo sviluppo delle così dette energie alternative o pulite in più occasioni con interrogazioni e mozioni ho chiesto cautela e programmazione nel prevedere impianti fotovoltaici per evitare un impatto negativo degli stessi che può spingersi fino ad un “inquinamento visivo” con gravi conseguenze per il patrimonio paesaggistico e turistico;

che la logica vorrebbe gli impianti fotovoltaici localizzati sui tetti dei numerosi capannoni delle aree industriali per evitare ulteriore consumo di territorio a discapito dell'agricoltura e della zootecnia;

che di recente ho suggerito alla regione Marche di intraprendere la strada di altre realtà prevedendo una compartecipazione ai fondi nazionali della campagna “eternit free” che prevede incentivi per la sostituzione di tettoie di eternit con pannelli fotovoltaici;

che numerose realtà, specie nella provincia di PU, del nostro entroterra, corrono il serio rischio di diventare un mare di specchi nel quale nessun turista amante delle vacanze agrituristiche si vorrà specchiare, se non si limita il proliferare di impianti a terra di fotovoltaico;

che tra gli altri il località Pole e nella zona di Monte Martello località tra il Comune di Cagli e quello di Acqualagna sono previsti altri e consistenti impianti fotovoltaici, oltre a numerosi altri già autorizzati,che hanno già ottenuto parere favorevole dal Comune di Cagli;

che addirittura nel Comune di Cagli ci sono richieste di impianti in zone sottoposte a vincolo come ad esempio l'impianto previsto nella “Piana di Maiano”, area questa soggetta al vincolo di Tutela Monumentale e per la quale è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica delle Marche;



INTERRROGA

il Presidente della Giunta Regionale per conoscere:

per quali motivi la Regione Marche non si sia fatta promotrice, approfittando degli incentivi nazionale, dell'iniziativa “eternit free” che avrebbe cerato l'opportunità di sostituire tettoie in amianto con fotovoltaico senza ulteriore consumo di territorio;

quali iniziative intende adottare per evitare che il “business” degli incentivi per il fotovoltaico benefici pochi a svantaggio delle comunità e del paesaggio;

se risulta alla Giunta Regionale il “fenomeno”dei mancati allacci da parte di Enel di alcuni impianti fotovoltaici con la possibile conseguenza di avere sul territorio impianti non collegati e quindi non in produzione;

se risulta alla Giunta Regionale e agli uffici regionali competenti che in comune di Cagli sia previsto un impianto fotovoltaico in zona sottoposta a vincolo e in caso affermativo quali provvedimenti s'intendono adottare.

Giancarlo D'Anna

sabato 18 dicembre 2010

SANITA', FANO LA CENERENTOLA DELLA PROVINCIA E DELLA REGIONE.

Sanità: Fano penalizzata rispetto a Pesaro. Pesaro penalizzata rispetto ad Ancona.


D'Anna:dall'atto aziendale Marche Nord e dal Piano Socio Sanitario esce un quadro penalizzante per il territorio, sopratutto per Fano.



Mentre c'è chi si affida al “mago” per vedere un futuro radioso per Fano, c'è chi le sue “carte” le ha già giocate spostando il “futuro della sanità”provinciale a nord di12 km.



Con la secessione della Val Marecchia, Fano e la zona che rappresentava

dal punto sanitario, aveva superato quella di Pesaro. 141.351 abitanti la prima 137.222 la seconda.

L'unico presidio Ospedaliero che faceva capo a Pesaro, cioè Novafeltria se n'è andato in Romagna. L'unione Pesaro Novafeltria in passato, come ci ha ricordato negli scorsi mesi l'Avv. Ferdinando Corrado-consulente dell'organizzazione sanitaria- fu “necessaria per inventare un legame tra il territorio di Pesaro e la Valmarecchia contro ogni logica,che avrebbe consigliato un collegamento con Urbino”per “costituire l'Azienda Ospedaliera San Salvatore per una questione di mero prestigio”.

La secessione quindi, ridimensiondo il numero di utenti della Zona di Pesaro aveva conseguentemente creato per Fano un potere “contrattuale” favorevole, tanto che lo stesso avv.Ferdinado Corrado ipotizzava “condizioni vantaggiose per l'Ospedale Santa Croce in virtù della presenza dei presidi ospedalieri di Fossombrone e di Pergola”.



E' successo l'esatto contrario. Chi ha lanciato l'allarme è stato tacciato di campanilismo e di non voler “sedersi al tavolo delle trattative”. Oggi a “trattative” concluse ad atto aziendale redatto si piange sul latte versato. Eppure era tutto già scritto. Lo avevo reso noto e denunciato in tempi non sospetti. Lo feci citando il verbale dell'incontro con gli assessori regionali Mezzolani e Marcolini prima della votazione della legge Ospedali Riuniti Marche Nord ed esattamente il 23 luglio 2009 dove Mezzolani dichiara, come risulta dal verbale della Commissione a pagina 4 :”A nord si tratta sostanzialmente di rafforzare l'Azienda che già c'è (San Salvatore) perché così com'è non avrebbe nemmeno le caratteristiche e la forza di andare avanti”. In altre parole, per chi non l'avesse capito prima della legge e dopo l'approvazione della legge, l'operazione Ospedali Riunti è solo una maschera che nasconde il rafforzamento del San Salvatore di Pesaro, sulla pelle del Santa Croce, di Fano e della Vallata del Metauro e degli abitanti di queste realtà. Sarà una coincidenza, un caso,una svista sta di fatto che l'atto Aziendale degli Ospedali Riuniti Marche Nord “ostenta” il logo e solo il logo del San Salvatore, messaggio subliminale?

L'atto Aziendale è una conferma che Fano esce con le ossa rotte. L'atto Aziendale è allo stesso tempo un'accusa a chi politicamente e consapevolmente ha favorito, sottaciuto, condiviso una linea politica che vuole portare ad un'unica struttura nonostante prima delle elezioni regionali l'assessore Mezzolani negasse che quello fosse l'obiettivo.

Ospedale Unico che le lobby interessate vorrebbero a Muraglia, ipotesi confermata dal previsto casello autostradale Santa Veneranda funzionale appunto al “Nuovo Ospedale”. Con quali soldi? Presto detto col project financing com'ho sempre sostenuto ed oggi è confermato da un recente articolo su un quotidiano locale. Un'operazione più speculativa che sanitaria. Un'operazione trasversale come sempre accade quando ci sono in ballo forti interessi o forti poteri. Un'operazione che si basa su “disinformazione” dove addirittura c'è chi, come il senatore Ucchielli pur di convincere della “necessità” di un'Ospedale Unico parla delle strutture di Pesaro e Fano risalenti a trecento anni orsono, quando tutti sanno che il nucleo originario del Santa Croce e del San Salvatore,che non superano i 100 anni, è solo una minima parte delle strutture complessive che sono invece recenti se non recentissime. Noi continuiamo a ritenere che una buona sanità e fatta di bravi medici e di moderne apparecchiature. Ne è consapevole anche la Regione Marche tanto che nel Piano Socio Sanitario 2010-2012 prevede “potenziamento e concentrazione di alte specialità ,forte orientamento alla ricerca e all'innovazione con particolare attenzione alla medicina molecolare e alla medicina predittiva strettamente integrate con l'attività di ricovero e cura” peccato che preveda tutto ciò ad Ancona mentre per il “nord “ della regione e prevista solamente “la copertura del bisogno di cura al livello minimo di area vasta”,come risulta dalla pagina 176 del piano in questione. Carta canta .



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente commissione sanità

venerdì 17 dicembre 2010

CHI GUADAGNA SULLA CRISI



Fantapolitica, fantaeconomia? Leggi e giudica queste note.
Scrive il Prof. Robert E. Prasch, economista del Middlebury College, USA: “L’Irlanda poteva semplicemente dichiarare il fallimento, rinegoziare il suo debito e far capire ai suoi creditori che l’alternativa era prendere o lasciare un’offerta unilaterale del governo di Dublino. Ma il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la UE hanno intuito questa via d’uscita e hanno inserito nei termini per il ‘salvataggio’ dell’Irlanda la pretesa che il suo governo si giocasse come garanzia per gli investitori i soldi del Fondo di Riserva delle Pensioni Nazionali Irlandesi… detto in parole povere, la sopravvivenza dei pensionati d’Irlanda sarà ostaggio di questo accordo.” E poi: “Non deve sorprendere venire a sapere che fra le condizioni del medesimo accordo di ‘salvataggio’ d’Irlanda ci siano dettagli inspiegabili come l’obbligo per le famiglie di dotare ogni casa di un contatore dell’acqua a unità separate, precondizione essenziale per la privatizzazione del servizio. O la riduzione dei già miseri stipendi minimi. Cos’hanno a che fare i contatori dell’acqua e gli stipendi minimi con le frodi bancarie, le deregulation, e la condotta folle del governo che hanno creato e nutrito questa crisi? Li hanno incastrati: il FMI, la UE e il governo di Dublino sono d’accordo che la via migliore è di smollare i rischi e i costi associati col salvataggio delle banche a coloro che non c’entrano nulla con quella frode e che ne hanno beneficiato zero.” E ancora: “Gli appiopperanno più tasse e più alte, abbasseranno gli stipendi dei dipendenti pubblici, alzeranno le rette per gli studenti, crollerà l’assistenza ai poveri e ai disoccupati, saranno tagliati i benefici alle famiglie con bimbi piccoli, mentre saranno salvati i gruppi di ricchi, le corporations, quasi tutti i dirigenti di banca e gli speculatori stranieri.” Infine: “Senza dubbio i banchieri e i burocrati del Fondo Monetario Internazionale e della UE hanno colto nella crisi irlandese un’opportunità eccezionale… di imporre agli irlandesi una politica economica decisa da un potere non eletto e fuori controllo, esattamente come sotto l’egemonia britannica dell’800… Il capitalismo della catastrofe è approdato in Irlanda.”

mercoledì 15 dicembre 2010

Ancora disabili schiavi scoperti in una fabbrica cinese

Nello Xinjiang 11 disabili mentali costretti a turni massacranti, con cibo per cani e colpiti per ogni errore, senza ricevere salari né poter andare via. Nel Paese è ancora diffusa la coercizione fisica verso lavoratori, vera schiavitù. Il governo promette di debellarla, ma continuano a emergere casi.





Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Undici lavoratori disabili mentali per anni sono stati costretti lavorare come schiavi, secondo fonti di stampa, nella fabbrica della Jiaersi Green Construction Material, nello Xinjiang. Ora la polizia ha chiuso la fabbrica. Ma la gente si chiede come sia possibile che prosegua il grave fenomeno, dopo lo scandalo dello Shanxi nel 2007 e nonostante il governo proclami continui successi nella lotta contro questa moderna schiavitù.



Fonti di stampa riportano che nella fabbrica, che produce materiali di costruzione, gli 11 disabili erano costretti a lavorare per molte ore senza interruzione, erano percossi per ogni protesta o minimo errore, mangiavano cibo per cani, senza ricevere alcuna paga, alcuni da 4 anni. Chi cercava di andare via era ripreso e malmenato.



Il proprietario Li Xinglin risponde che tutti i lavoratori erano assunti con regolare contratto e i disabili erano stati inviati da un’agenzia del Sichuan che cura i loro interessi. Egli avrebbe pagato all’agenzia 9mila yuan per 5 dei lavoratori e altri 300 yuan al mese per ogni lavoratore.



Pare che la polizia stia cercando il titolare dell’agenzia per arrestarlo, ma è scomparso.



Le autorità ammettono che nella Cina c’è un attivo traffico di esseri umani, che la polizia non riesce a debellare. Il ministero della Pubblica Sicurezza spesso annuncia risultati trionfali: 17mila bambini e donne liberati dalla polizia e 15.673 sospetti arrestati, tra aprile 2009 e settembre 2010. Tra gennaio e luglio 2010 ci sono state 1.238 condanne di morte, all’ergastolo o per pene superiori a 5 anni di carcere, secondo dati ufficiali della Corte Suprema del Popolo. Ma questi dati trionfalistici suscitano perplessità, rispetto alle continue scoperte di lavoratori-schiavi.



Nel 2007 si scoprì che migliaia di bmbini e ragazzi rapiti erano costretti a lavorare in condizioni di schiavitù nella fabbriche di mattoni dell’Henan e dello Shanxi, costretti a lunghe ore di lavoro senza riposi festivi né ferie, lasciati a dormire in stanze fredde, con poco cibo e senza salario, sorvegliati da cani e controllori che li battevano per ogni protesta. Almeno un operaio, disabile mentale, risultò battuto a morte dal sorvegliante perché “non lavorava abbastanza veloce”. Un’indagine parlamentare rivelò esserci circa 53mila lavoratori migranti in oltre 2mila fabbriche illegali di mattoni nel solo Shanxi.



Da allora continuano a emergere casi analoghi, a conferma che il problema non è eliminato. Nel 2007 risultò che in alcune fabbriche di mattoni c’erano interessi diretti di leader politici locali.



Nel maggio 2010 la polizia ha liberato 34 lavoratori-forzati in una fabbrica di mattoni nell’Hebei e ha arrestato 11 persone per avere sequestrato, percosso, minacciato e fatte subire scariche elettriche a lavoratori migranti, per coartarli al lavoro.

domenica 12 dicembre 2010

MARTEDI 14 CONSIGLIO REGIONALE:GLI ARGOMENTI DA TRATTARE.





L'Assemblea legislativa regionale è convocata per Martedì 14 Dicembre 2010 alle ore 10.00 con eventuale prosecuzione alle ore 15.00 presso l'Aula dell'Assemblea legislativa di via Tiziano n. 44, Ancona per discutere il seguente ordine del giorno (testo completo degli argomenti):





1.Proposta di atto amministrativo n. 21 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza “Bilancio di Previsione dell'Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2011 – Programma annuale e triennale di attività e di gestione”.

Relatrice: Giorgi

Discussione e votazione





2.Proposta di legge regionale n. 23 (TESTO BASE) ad iniziativa della Giunta regionale “Modifiche alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 – Interventi della regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”.

Proposta di legge regionale n. 3 ad iniziativa del consigliere Bugaro “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 – Interventi della regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”.

Proposta di legge regionale n. 12 ad iniziativa del consigliere Latini “Modifiche alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 – Interventi della regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile” e alla legge regionale 8 marzo 1990, n. 13 – Norme edilizie per il territorio agricolo”.

Proposta di legge regionale n. 32 ad iniziativa dei consiglieri Ciriaci, Massi, Marinelli, Trenta “ Modifiche alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 – Interventi della regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”.

Proposta di legge regionale n. 36 ad iniziativa dei consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli “Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 – Interventi della regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”.

(abbinate ai sensi dell'articolo 66 del Regolamento Interno)

Relatore di maggioranza: Ricci

Relatore di minoranza: Binci

Discussione e votazione





3.Proposta di atto amministrativo n. 16 ad iniziativa della Giunta regionale “Programma degli interventi a favore dei giovani per gli anni 2011/2013 – Legge regionale 12 aprile 1995, n. 46”.

Relatore di maggioranza: Giorgi

Relatore di minoranza: Romagnoli

Discussione e votazione





4.Interrogazioni





◦n. 184 del consigliere D'Anna “Ospedale unico in provincia di Pesaro Urbino”.

◦n. 141 del consigliere Marangoni “Spettacolo Lunaria organizzato da Musicultura il 22 luglio 2010 a Recanati (MC)”.

◦n. 124 del consigliere Latini “Valle del Cesano – Parco eolico”.

◦n. 183 del consigliere Silvetti “Stabilizzazione di personale precario in forza alla Croce Rossa Italiana”.

◦n. 134 del consigliere D'Anna “Affidamento dei trasporti sanitari”.

n. 186 della consigliera Foschi “Modalità di attuazione della legge regionale n. 13/2008: gestione del trasporto sanitario: Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36 (Sistema di emergenza sanitaria)”.

(le interrogazioni n. 134 e 186 sono abbinate)





◦n. 160 del consigliere Bucciarelli, Binci “Situazione della Società cons. p.a. Asteria di Centobuchi di Monteprandone”.





◦n. 138 del consigliere Natali “Polizza infortuni ASUR Marche”.





◦n. 128 del consigliere Latini “Crisi della ARDO".





◦n. 144 dei consiglieri Silvetti “ASUR Zona 6 Fabriano:ripartizione fondi a personale dipendente per attività intramoenia”.





◦n. 159 del consigliere Bucciarelli, Binci “Tagli delle ore di assistenza scolastica e domiciliare ai minori con handicap operato nell'Ambito Territoriale sociale XXII – Unione dei Comuni della Vallata del Tronto”.





◦n. 151 del consigliere Zinni “Affidamento al Centro di Assistenza Agricola di servizi alle imprese agricole”.





◦n. 190 del consigliere Silvetti “PSR 2007/2013 – Interventi per agriturismo”.





◦n. 164 del consigliere Giancarli, Ricci, Perazzoli, Ortenzi, Sciapichetti, Busilacchi, Traversini, Comi “Possibilità di utilizzo per i pagamenti presso le strutture sanitarie regionali degli strumenti casta Postamat – Bancoposta”.





◦n. 145 del consigliere Silvetti “Avviso mobilità interna ASUR zona 6 di Fabriano”.





5.Interpellanze





◦n. 9 del consigliere Cardogna “Realizzazione di un secondo casello autostradale a Pesaro in località Celletta – Santa Veneranda ad alto impatto ambientale e socio economico”.





◦n. 10 della consigliera Romagnoli “Appropriatezza e consapevolezza del taglio cesareo e sicurezza al parto".





6.Mozione n. 33 del consigliere Acquaroli “Comune di Appignano Contrada Monte Bove apertura discarica privata”.

Interrogazione n. 18 dei consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli “Comune di Appignano – zona Campo di Bove. Autorizzazione apertura discarica”.

Interrogazione n. 93 del consigliere Latini “Discarica per rifiuti urbani non pericolosi in località Campo di Bove Comune di Appignano (MC)”.

Interrogazione n. 194 del consigliere Bucciarelli “Realizzazione di una discarica nel territorio del comune di Appignano (MC)”.

(la mozione n. 33 la interrogazione n. 18, n. 93 e n. 194 sono abbinate)



7.Mozione n. 71 dei consiglieri Marinelli, Massi “Problematiche connesse all'inquinamento atmosferico da polveri sottili – sostegno ai comuni”.





8.Mozione n. 76 del consigliere Camela “Istituzione delle zone franche regionali”.





9.Mozione n. 40 del consigliere Silvetti “Sospensione studi di settore per il comprensorio di Fabriano”.





10.Mozione n. 83 dei consiglieri D’Anna , Acquaroli “Campagna di sensibilizzazione, controllo e repressione del fenomeno droga”.





11.Mozione n. 9 dei consiglieri D’Anna , Acquaroli “Campagna di sensibilizzazione, controllo e repressione del fenomeno droga”.





12.Mozione n. 49 del consigliere Eusebi, Giorgi, Acacia Scarpetti “Diniego all'intesa per la realizzazione del rigassificatore API di Falconara”.

Mozione n. 72 del consigliere Bucciarelli "Rigassificatori".

Interrogazione n. 136 del consigliere Pieroni “Realizzazione rigassificatore in località Falconara Marittima”.

Interrogazione n. 213 del consigliere Latini “Rigassificatore API”.

(le mozioni n. 49 e 72 e le interrogazioni n. 136 e 213 sono abbinate)



13.Mozione n. 10 del consigliere D’Anna “Rilancio dei centri storici”.

Mozione n. 27 del consigliere Acquaroli “Valorizzazione e recupero dei centri storici”.

(le Mozioni n. 10 e 27 sono abbinate)





14.Mozione n. 11 dei consiglieri D’Anna “Tutela mercati ambulanti e lotta all’abusivismo”.





15.Mozione n. 12 dei consiglieri D’Anna, Acquaroli “Tutela dell’ambiente, del paesaggio e regolamentazione degli impianti fotovoltaici”.





16.Mozione n. 20 dei consiglieri Massi, Acquaroli, Marinelli “Gli autonomi chiedono gli stessi diritti – doveri fiscali degli altri lavoratori”.





17.Mozione n. 22 dei consiglieri Giorgi, Acacia Scarpetti, Eusebi “Compensazione della spesa per la fornitura di energia elettrica sostenuta dalle persone che versano in gravi condizioni di salute”.





18.Mozione n. 25 dei consiglieri Foschi, Natali, Silvetti, D’Anna, Zinni, Bugaro, Romagnoli, Massi, Acquaroli “Criteri di definizione delle risorse al sostegno didattico”.





19.Mozione n. 30 dei consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli “Disservizi del servizio ferroviario nella Provincia di Macerata”.





20.Mozione n. 31 dei consiglieri Silvetti, Zinni, Bugaro “Mancato versamento accise al Comune di Falconara Marittima”.





21.Mozione n. 34 del consigliere Carloni “Incremento del fattore sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto pubblico”.





22.Mozione n. 59 ad iniziativa dei consiglieri Giancarli, Eusebi, Bucciarelli, Ricci, Latini, Badiali, Busilacchi, Traversini, Ortenzi, Comi, Giannini, Canzian, Sciapichetti, Marconi, Pieroni, Perazzoli, Massi, Acacia Scarpetti, Malaspina, Camela, Cardogna, Luchetti, Bugaro “Iniziative a ricordo di Renato Bastianelli”.




venerdì 10 dicembre 2010

NOBEL PACE: AMBASCIATORE CINESE CONTESTATO AD ANCONA

La sedia vuota di Liu Xiaobo: le autorità cinesi non gli hanno consentito di ritirare il PremioNobel per la pace 2010

CONSIGLIERE REGIONALE PDL CHIEDE LIBERAZIONE LIU XIAOBO (ANSA) - ANCONA, 10 DIC - L''ambasciatore cinese in Italia Ding Wei e' stato contestato stasera al Teatro delle Muse di Ancona, dove era in corso la cerimonia di premiazione alla citta' di Macao da parte della Regione Marche, dal consigliere regionale del Pdl Giancarlo D'Anna. D'Anna ha stigmatizzato il fatto che si continuasse a parlare delle relazioni con la Cina proprio oggi che e' stato consegnato il premio Nobel a Liu Xiaobo che non ha potuto ritirarlo. Si e' alzato dal suo posto in platea e ha detto ''liberatelo!''. L''ambasciatore, che si trovava sul palco, si e' rivolto al consigliere dicendo ''Grazie per le sue parole coraggiose''. La cerimonia e' poi proseguita regolarmente. ''Non si possono tessere le lodi della Cina - ha osservato D''Anna parlando con i giornalisti all'uscita dal teatro - in un giorno grave come questo in cui la Cina ha impedito di ritirare il Nobel a Xiaobo. Un conto sono i rapporti commerciali, un conto sono i diritti, e oggi e' una giornata drammatica per i diritti umani''

D'Anna: 'Il Lisippo in Italia come la Venere di Morgantina? Possibile!

La notizia che Getty Museum di Malibu restituirà all'Italia la statua della Venere di Morgantina acquistata nell'88 dai tombaroli per 10 milioni di dollari, è la conferma che non bisogna mai darsi per sconfitti. La battaglia per la restituzione del Lisippo, ripresa con vigore negli ultimi anni, necessita di un maggiore supporto proprio ora dopo l'iniziativa delle 100 Città che ha coinvolto la magistratura italiana.

Chi ha sempre creduto nella bontà della causa non può che continuare sulla strada di quella “battaglia morale” per la restituzione di un bene che dall'Italia è uscito illegalmente, privando Fano città nella quale “sbarcò” il capolavoro attribuito a Lisippo di un pezzo unico dell'arte antica ma anche della promozione turistica.
Aumenti la pressione per la restituzione del Lisippo il momento è propizio.

mercoledì 8 dicembre 2010

INTERVISTA "ZEN" A GIANCARLO D'ANNA SULL'ATTO AZIENDALE MARCHE NORD




DOMANDA:D'Anna lei , a suo tempo,aveva chiesto di prevedere nella legge che istituiva l'Azienda Ospedaliera Marche Nord ruoli e competenze del Santa Croce per evitare che la legge servisse in realtà solo a rafforzare l'Azienda San Salvatore  di Pesaro. La sua proposta non è stata accettata e così unico consigliere regionale eletto nella Provincia di Pesaro-Urbino ha votato contro quella legge. E' stato accusato per la sua lunga battaglia a difesa del Santa Croce di di essere campanilista, allarmista, di non volere il dialogo, di fare questa battaglia “per fini personali” . Oggi che l'atto Aziendale è stato reso pubblico l'Amministrazione comunale di Fano che insieme al centrosinistra l'ha pesantemente attaccata anche per la manifestazione a difesa dell'Ospedale Santa Croce critica pesantemente l'atto stesso e chi l'ha redatto in quanto penalizza pesantemente Fano come Lei sostiene da anni. Cosa si sente di rispondere a chi, trasversalmente l'ha pesantemente attaccata cercando di isolarla politicamente?



RISPOSTA”Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.

Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.

La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.

I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta.

Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.

Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.

La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.

Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quel che disse fu: “Ah sì?”

martedì 7 dicembre 2010

UNA VITTORIA PER I MALATI DI SLA

PASSA UNA MOZIONE CHE “AUTORIZZA AL RIMBORSO DELLE SPESE E ASSISTENZA AI MALATI DI SLA(Sclerosi Laterale Amiotrofica)PRIMO FIRMATARIO GIANCARLO D'ANNA


E' un impegno importante quello che l'Assemblea Legislativa delle Marche ha preso votando la mozione presentata da esponenti di CentroDestra, primo firmatario Giancarlo D'Anna, a favore dei malati di SLA. Una mozione che finalmente prende in seria considerazione la grave malattia e le conseguenze su malati e famiglie, costrette in alcune situazioni a rinunciare al lavoro pur di seguire il malato che necessita di assistenza 24 ore su 24. “La soddisfazione è tanta-dichiara D'Anna- e il momento è quello giusto, nei prossimi giorni sarà presentato il bilancio ci aspettiamo che l'impegno preso oggi si concretizzi con la previsione dei fondi necessari”. La mozione approvate prevede:



1) riconoscere nei protocolli e nella possibilità di rimborso il diritto alla cura e all’assistenza

ai soggetti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica;

2) stabilire l’impiego delle risorse per realizzare tipologie di intervento innovativo a carattere

sperimentale, a carico del fondo sanitario regionale, finalizzate al miglioramento qualiquantitativo

dell’assistenza garantita alle persone affette da SLA;

3) erogare con frequenza flessibile un voucher socio-sanitario per cure domiciliari, senza

limiti di reddito né di età dell’assistito, a favore di persone affette da SLA e/o che si

trovano nella fase terminale della vita, con particolare attenzione alle terapie del dolore;

4) erogare credit, forma di intervento simile al voucher che prevede un piano di assistenza

individualizzato per il paziente, per cure domiciliari senza limiti di reddito né di età

dell’assistito, a favore delle persone sopra indicate;

5) erogare un contributo mensile di euro 500 alle famiglie residenti nelle Marche con un

componente affetto da SLA in situazione di non autosufficienza o in una fase di attività

sociale fortemente inibita. Il contributo è destinato al familiare-care giver che quotidianamente

svolge attività di aiuto e supporto alla persona in situazione di grave fragilità per la

cura del sé, l’igiene personale, l’alimentazione e la mobilizzazione;

6) garantire il ricovero di sollievo per le persone affette da SLA su posti letto già accreditati

presso le Residenze sanitarie assistenziali per anziani (RSA) e Residenze sanitarie



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente commissione sanità

lunedì 6 dicembre 2010

FERROVIE: D'ANNA, FANO TAGLIATA FUORI DA NUOVO ORARIO

FERROVIE: D'ANNA, FANO TAGLIATA FUORI DA NUOVO ORARIO (ANSA) - FANO (PESARO URBINO), 6 DIC - Con il nuovo orario ferroviario che entrera' in vigore il 12 dicembre, Fano e le vallate del Metauro e del Cesano saranno tagliate fuori dalle principali tratte, di giorno come di notte. Lo afferma il consigliere regionale del Pdl Giancarlo D'Anna. ''Se per Milano ci sono solamente due treni diretti, uno al mattino l''altro la sera, le cose non vanno meglio per Roma. Per raggiungere la capitale bisogna comunque cambiare a Falconara marittima, con un allungamento dei tempi di percorrenza''. Quanto ai collegamenti notturni, ''se fino ad oggi per scendere verso Lecce in vagone letto si poteva salire a Pesaro, con il nuovo orario non si puo'' usufruire del servizio cuccette da Ancona, ed e' necessario andare fino a Rimini prendere il treno dell'1:13 di notte, transitare di nuovo per Fano per poi proseguire''. Visto che ''la Regione spende per il traffico locale milioni di euro - conclude il consigliere - faccia pressioni sul Gruppo Ferrovie perche' Fano, terza citta'' delle Marche, ottenga maggiore attenzione''

PIANO SOCIO SANITARIO: ANCORA UNA FREGATURA.

Per l'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona è previsto il “ potenziamento del centro di riferimento regionale e la concentrazione dell'alta specialità, la creazione di un centro di riferimento regionale per il paziente fragile, un forte orientamento alla ricerca ed all'innovazione nelle strutture dell'area di Ancona,con particolare attenzione alla medicina molecolare ed alla medicina predittiva strettamente integrate con l'attività di ricovero e cura”.


Se per Ancona c'è tutto questo nel Piano Socio Sanitario 2010-2012 per la Provincia di Pesaro-Urbino e la sua neonata Azienda Ospedaliera c'è solo la “Copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di area vasta.”

Una Provincia che esce umiliata dal Piano , una Provincia quella di PU meno presente delle altre alle audizioni della V Commissione sul Piano. Se da una parte le audizioni sono un “rito” per l'arrogante maggioranza, allo stesso tempo possono essere utili per suggerire, quantomeno all'opposizione, proposte ed emendamenti.

Così mentre Ancona fa l'asso pigliatutto insieme a Fabriano, città del Presidente Spacca, dove è previsto il “potenziamento tecnologico dell'Ospedale al quale si aggiunge il potenziamento dei servizi di elisoccorso” alla Provincia di PU rimane solo una battaglia intestina nel territorio che vede a serio rischio Fano che oltre ad essere un “figlio minore” nell'Azienda Ospedali Riuniti(in realtà è l'Azienda San Salvatore allargata) corre il serio e sempre più evidente rischio di rimanere schiacciata da una parte da Pesaro con Azienda e futuro Ospedale Unico, dall'altra da Urbino città per la quale il Piano Socio Sanitario prevede un rafforzamento della struttura(cosa giusta) ma cosa che non è scritta sul Piano ma che è stata “programmata” da tempo “la gestione e il controllo dell'Area Vasta e di tutte le risorse economiche connesse”. Così Fano e la sua area, che per numeri e professionalità avrebbe potuto e dovuto assumere un ruolo leader nel territorio si troverà cornuta e mazzata.



In tutto questo bailamme rimangono schiacciati i malati come continua a denunciare l'ANED (associazione emodializzati) “con pazienti di Fano a trattamento dialitico extracorporeo costretti a recarsi a Pesaro,Cagli,Senigallia,Urbino e Falconara con grave disagio personale e aggravio di costi sanitari, perché la nuova Unità Operativa del Santa Croce non è ancora attiva nonostante l'attesa di 10 anni.

Anche questa volta daranno dell'allarmista a chi scende in piazza a denunciare quanto sta accadendo? Sono questi i risultati del famoso tavolo che avrebbe dovuto portare a casa risultati mirabolanti? di cosa si è parlato in quegli incontri? Se la gestione dei servizi dovesse passare ad Urbino la misura avrebbe superato il limite, oltre alle richiesta di dimissioni di Mezzolani chiederemo anche quelle di chi gli ha scodinzolato intorno.




sabato 4 dicembre 2010

TORNA LA TRADIZIONE DEI FUOCHI DELLA MADONNA

Don Marco benedice mentre Giancarlo D'Anna accende il falò. Fuochi 2009
Anche quest'anno un appuntamento con la tradizione, quella che sopravvive a mode esterofile fatte di affari piuttosto che di senso di appartenenza ad un territorio alla sua cultura al suo vissuto. Anche quest'anno l'ex pista dei Go Karts di Fano ospiterà i Fuochi della Madonna


I Fuochi sono un’antica tradizione, ancor viva a sud delle Marche ed a Fano ripristinata qualche anno fa dal Club Bazzani che quest'anno cede il testimone al Circolo Nuova Italia di Fano. Venivano accesi nella notte del 9 dicembre per salutare il passaggio della casa di Nazareth, ove la Madonna ricevette l’Annunciazione, che la tradizione voleva portata in volo dagli angeli a Loreto dalla Croazia.



"E' un invito rivolto sopratutto ai giovani ( ma anche a quanti in passato sono stati protagonisti in prima persona dei "Fuochi" raccogliendo per settimane legna,rami da bruciare nella notte, se prima non fossero intervenuti i ragazzi dei quartieri vicini a guastare la festa) a partecipare ad un momento di socializzazione intorno al fuoco, nel buio e nel silenzio della notte"- dice Giancarlo D'Anna che sta organizzando l'evento-



Alle 18.00 il fuoco verrà acceso non prima della benedizione. A seguire un piacevole momento conviviale a base di panini con salciccia e vino offerti dal Circolo Nuova Italia di Fano.

GLI ITALIANI NON SANN0 PIÙ SOGNARE


Sulla relazione annuale del Censis aleggia lo spirito di Jung. Giusto cosi: questa crisi non è materia per economisti, ma per psicanalisti L'Italia, sostiene il sempre immaginifico De Rita, affonda perché non sa più desiderare. In realtà molti di noi hanno ancora dei sogni. Quello che manca è l'ossigeno per raccontarli, persino a se stessi. A forza di scattare a vuoto, la molla si è inceppata. Il futuro non è un'opportunità e nemmeno una minaccia. Semplicemente non esiste. Il futuro è la rata mensile del mutuo o il bilancio trimestrale dell'imprenditore: nessuno ha  la forza di guardare più in là e si vive in un presente perenne e sfocato, attanagliati dallo sgomento di non farcela. Sulle macerie della guerra, l'inconscio dei nonni riusciva a progettare cattedrali di benessere: quegli uomini avevano visto abbastanza da vicino la morte per immaginare la vita. Sulle macerie morali del turbo-consumismo, la cui crescita dopata ha ucciso i desideri (di fronte a tremila corsi di laurea o tremila canali televisivi l'impulso è di spegnere tutto), l'inconscio dei nipoti sembra paralizzato da un eccesso apparente di libertà e dall'assenza di punti di riferimento. Anche la delega al leader salvifico, di qualsiasi colore, ha fatto il suo tempo. Bisogna cavarsela da soli e siamo diventati troppo egoisti per ricordarci come si fa. Orfani di padre, cioè dell'autorità che trae origine dall'autorevolezza e consente ai figli di avventurarsi in territori inesplorati, sapendo di poter contare all'occorrenza su una robusta ringhiera. E con una classe dirigente specializzata nel dare cattivo esempio, priva del titolo morale per imporre regole che è la prima a non rispettare. Come si evince da quanto detto tìn qui, la fotografia del Censis è decisamente beneauguran-te. Almeno per chi è convinto che non ci si possa aspettare il riscatto sociale da teorie economiche e ideologie politiche, ma solo dall'urgenza di tante rivoluzioni individuali che riescano a connettersi fra loro, creando una vera comunità. Darsi una disciplina esistenziale, fissare dei traguardi e poi mettersi in marcia senza vittimismi, perché i «se» sono la patente dei falliti, mentre nella vita si diventa grandi «nonostante». E che Jung ce la mandi buona.
DA "LA STAMPA" DEL 4.12.2010

giovedì 2 dicembre 2010

SANITA'': QUINTA COMMISSIONE CONCLUDE AUDIZIONI

SANITA': QUINTA COMMISSIONE CONCLUDE AUDIZIONI  ANCONA, 2 DIC - La commissione Sanita', presieduta da Francesco Comi (Pd), vice presidente Giancarlo D'Anna ha concluso le audizioni sul piano socio-sanitario raccogliendo oggi le valutazioni delle associazioni e del volontariato. La campagna di ascolto, partita da Ascoli Piceno a settembre, ha toccato tutte le province e le 13 Zone territoriali. In totale sono stati oltre 500 i soggetti intervenuti e decine i contributi messi agli atti.  Adesso inizia il lavoro istruttorio e di analisi dei tanti pareri raccolti. In chiusura di seduta la commissione ha espresso parere favorevole ai criteri di riparto del fondo destinato ai Comuni per gli interventi di sostegno alla famiglia - relatori Paolo Eusebi (Idv) e Giulio Natali (Pdl) - e alla definizione dei criteri per la concessione dei contributi per gli oratori, relatori Valeriano Camela (Udc) e Giancarlo D''Anna (Pdl).

LA CINA E' MENO VICINA.UNA PROPOSTA DILEGGE INTERESSANTE

E’ stata presentata questa mattina, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati la Proposta di legge “Disposizioni concernenti il divieto di produzione, importazione e commercio di merci prodotte mediante l’impiego di manodopera forzata, e in schiavitù’.” Ad illustrarla il proponente e primo firmatario Alessandro Pagano, capogruppo per il PdL della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza e membro della Commissione Finanze della Camera; Silvano Moffa, presidente commissione Lavoro (Fli); Massimo Polledri, (Lega nord), Marco Calgaro (ApI), Gabriele Cimadoro (IdV). La conferenza stampa ha visto anche la partecipazione di Harry Wu, fondatore della Laogai Research Foundation (LRF) e di Toni Brandi, presidente della LRF Italia. “La proposta ha raccolto un interesse bipartisan – ha detto Pagano – a primi 15 firmatari se ne sono aggiunti al momento altri 150 ed il numero di deputati è destinato a crescere.” La proposta di legge prende in esame sia gli aspetti culturali che economici della produzione nel nostro paese attraverso l’utilizzo di soggetti ridotti in schiavitù. “Attraverso la creazione di un Albo volontario, e soprattutto con l’applicazione di forti sanzioni economiche e divieti, quali sequestri delle materie prime, dei macchinari e degli stessi luoghi di lavoro – hanno spiegato i proponenti -  sarà possibile scoraggiare e successivamente sconfiggere la piaga di realtà produttive come quella di Prato, che purtroppo non è l’unica in Italia, ma forse solo la più conosciuta. Troppo spesso con degli escamotage le leggi esistenti vengono aggirate, e questo nel terzo millennio non è più possibile. Non si può più accettare che persone lavorino 18/20 ore al giorno, in condizioni igienico sanitarie inesistenti, senza nessuna tutela assistenziale.” Toccante la testimonianza di Harry Wo, attualmente presidente della Laogai Research Foundation ma soprattutto ex detenuto nei Laogai cinesi, i campi di rieducazione (letteralmente = riforma attraverso il lavoro) dove per aver contestato il regime cinese ha trascorso 19 anni di prigionia, lavorando 17 ore al giorno in miniera, sotto continue violenze psicologiche e fisiche. Secondo Harry Wo, la consegna del premio nobel per la pace 2010 a  Liu Xiaobo è un primo importante passo per la conquista della Libertà per il popolo cinese. “Libertà e non democrazia – ha sottolineato Harry Wo – in quanto la democrazia può essere socialista o capitalista: la libertà per il popolo cinese sarà raggiunta con la caduta del regime.”

mercoledì 1 dicembre 2010

D'ANNA A COMI,ESAME COSCIENZA SU COME SPESE RISORSE


D'ANNA A COMI,ESAME COSCIENZA SU COME SPESE RISORSE  (ANSA) - ANCONA, 1 DIC ''Al presidente della quinta commissione (Sanita''; ndr) Francesco Comi che ci accusa di ''non sapere piu' come attaccare la maggioranza e la giunta regionale'' vorrei ricordare che gli argomenti che abbiamo riportato in consiglio regionale sono ampiamente condivisi da associazioni, organizzazioni, ordini, volontariato come dimostrano i verbali delle audizioni sulle modifiche alla legge 13, come quelle che ancora sono in corso sul Piano socio-sanitario 2010-2012''. Lo afferma il vicepresidente della stessa commissione Giancarlo D'Anna. ''Piuttosto che accusare come al solito il governo nazionale, Comi e la sua maggioranza dovrebbero fare un esame di coscienza su come vengono spese nelle Marche le risorse che arrivano dallo Stato. Il caso del Cup - rileva D'Anna - e'' sintomatico. Tredici milioni di euro spesi per gestire il 20% delle prenotazioni. Tredici milioni che in Sanita' sarebbero stati piu' utili investiti in professionalita'' e servizi''.