venerdì 30 aprile 2010

SANITA',D'ANNA:L'OSPEDALE UNICO NON SERVE NE A FANO NE A PESARO


Né a Fano né a Pesaro. L'Ospedale Unico non serve, fare aperture sulla eventuale localizzazione della struttura è solo una conferma della “necessità” di un nuovo ospedale la cui localizzazione è nelle mani della Regione e delle lobby ad essa collegate e non dei comuni.

Mezzolani ha sempre negato, prima delle elezioni, che la legge sugli Ospedali Riuniti fosse il primo passo verso l'Ospedale Unico, teoria condivisa trasversalmente ma non dal sottoscritto che ha sempre denunciato, verbali alla mano, intenzioni e obiettivi di Mezzolani&Company tanto da non votare la legge regionale, altri hanno preferito uscire dall'aula,che istituiva l'Azienda.

Di recente, nel consiglio congiunto Pesaro-Fano-Provincia sulla Sanità, la conferma alle mie denunce:è stato addirittura presentato il progetto del nuovo ospedale. Successivamente è sceso addirittura in campo il Presidente Spacca indicando la costruzione dell'Ospedale Unico come una delle priorità del suo mandato. A questa chiara linea non solo non è stata opposta alcuna resitenza, ma addirittura L'assessoree Mancinelli della Tua Fano, invita Spacca e Mezzolani ad andare avanti su quella strada per poi dichiarare che si è trattato di una opinione “personale”.

Il fatto è che da altri esponenti di rilievo della tua Fano continuano ad arrivare segnali di “apertura” all'Ospedale Unico ipotizzando improbabili localizzazioni “fanesi”facendo finta di non sapere che le competenze in Sanità sono della Regione, in questo caso quella stessa Regione che ha sempre trattato Fano come la cenerentola delle Marche e non come la terza città delle Marche.

Allora se la politica vuol essere una cosa seria deve fare le scelte chiare. Basta col “vai avanti te che mi viene da ridere” o con la tecnica delle bocce con cui “uno meno e l'altro accosta”. I partiti, le liste, le associazioni, l'amministrazione comunale di Fano dicano chiaramente e una volta per tutte se la difesa del Santa Croce è o non è una priorità. Dicano in modo chiaro e inequivocabile che non c'è bisogno di un Ospedale Unico ma di un Unico Obiettivo : quello di ridurre le liste d'attesa,eliminare i problemi dei Pronto Soccorso, assumere il personale necessario ad un servizio efficiente e puntare su strumenti e professionalità. Se ci sono risorse economiche questo è quello che serve. Io continuo a credere che le moderne tecnologie e strumenti consentano di far viaggiare competenze e informazioni piuttosto che i pazienti. Se gli ospedali americani inviano in via telematica in India le radiografie per ottenere a costi contenuti gli esiti
dei controlli,figuriamoci se soluzioni simili non possano essere adottate a distanza di 12 km. Possiamo utilizzare le strutture esistenti, adeguandole ove necessario alle moderne esigenze. Tutto il resto è business legato alla speculazione immobiliare e agli appalti e poco a quel bene primario che è il diritto ad essere curati e assistiti nei tempi e nei modi dovuti.


Giancarlo D'Anna
Consigliere Regionale PdL

giovedì 29 aprile 2010

D'ANNA :FUORI LA POLITICA DEGLI INTERESSI DALLA SANITA'


Sanità:Ospedale Unico tra contaddizioni e marce indietro.
D'Anna: un No deciso e motivato

“Fano deve continuare ad avere il suo Ospedale. In questi anni la nostra struttura è stata depotenziata, perdendo posti letto, medici, primari e personale qualificato. Conseguenza di tutto ciò, è la forte migrazione di nostri concittadini verso altre strutture ospedaliere anche fuori Regione. In questo contesto parlare di un unico Ospedale tra Fano e Pesaro non solo significa prefigurare scenari difficilmente realizzabili ma diventa deleterio per il mantenimento e la qualificazione dell’attuale struttura che passerebbe in secondo piano rispetto a questa ipotetica unificazione.”
Questo il programma elettorale della Tua Fano del 2004 che seguiva l'adesione dell'allora candidato sindaco, Stefano Aguzzi, alla raccolta di firme- organizzata da Alleanza Nazionale- contro l'Ospedale Unico.
Oggi,l'assessore Mancinelli, della Tua Fano, dichiara che :”Serve l'Ospedale Unico”.e addirittura”invita Spacca e Mezzolani ad impegnarsi per questo obiettivo”.
Un'uscita, quella dell'esponente della Tua Fano che smentisce e contraddice il programma della sua lista,quello della coalizione, e sopratutto la volontà popolare espressa negli anni con un'adesione senza precedenti ad una raccolta di firme che ho organizzato,ad un Comitato guidato dall'Avv.Orciani e un gruppo su Facebook di Federico Arceci, contro l'ipotesi di Ospedale Unico. Un'uscita, quella dell'assessore alla cultura, su un argomento molto delicato in un momento di evidenti fibrillazioni della coalizione Uniti per Fano.
Mancinelli dice “ che l'ubicazione non costituisce un problema” . Se permettete una città, la qualità della vita di una città è data anche e sopratutto dai servizi offerti ad iniziare da quelli sanitari. Fano ha già perso troppo nel corso dei decenni: dal Seminario Regionale allo zuccherificio fino alla Caserma Paolini con una perdita economica enorme per l'indotto
(con la Paolini hanno chiuso pizzerie, lavanderie e fortemente ridimensionato gli affari molte altre attività).
Quest'uscita a favore dell'Ospedale Unico, tra l'altro non concordata con gli alleati,è pericolosissima non solo per il futuro dell'Ospedale Santa Croce, al quale i fanesi tengono tantissimo non per una questione di campanilismo, ma proprio per la qualità della vita della nostra città e anche per l'occupazione e l'indotto che una struttura come il Santa Croce comportano. Perdere servizi e occupazione sarebbe un suicidio.
Noi crediamo che sia necessario un rilancio della struttura Fanese come di quella Pesarese che garantisca professionalità e risposte immediate ai cittadini delle due città.
Prestarsi al gioco di Mezzolani e Spacca vorrebbe solo dire stare dalla parte di quei poteri forti che sono più interessati alla speculazione immobiliare conseguente la costruzione di una nuova struttura, il recupero e la riconversione delle vecchie strutture, gli appalti piuttosto che al fianco dei cittadini e delle loro esigenze primarie.
L'Ospedale di Fano non si tocca, da parte mia il massimo impegno affinché quella struttura non venga eliminata,bensì rilanciata ,anche per questo motivo ho chiesto ed ottenuto di entrare a far parte della commistione Sanità della Regione Marche.

Giancarlo D'Anna
Consigliere Regionale PdL

mercoledì 28 aprile 2010

D'ANNA, PER L'ESTATE UN TRENO PER I TURISTI. LA PROPOSTA.


Mozione per l’introduzione di un servizio ferroviario ad alta velocità periodico estivo tra Torino, Milano e la Riviera Adriatica

L'Assemblea Legislativa delle Marche
Premesso che:
Le località turistiche della Costa Adriatica, con particolare riferimento a quelle marchigiane, soffrono la mancanza di collegamenti ferroviari efficienti verso le città di Milano e Torino.
Tale problematica si ripercuote sugli operatori economici e dei turisti che scelgono mete alternative a loro più comode.
L’insoddisfacente situazione del trasporto ferroviario a lunga percorrenza, è già stata evidenziata anche con la manifestazione del 29 dicembre 2009, in cui è stata rimarcata l’emarginazione di Marche ed Abruzzo dai grandi flussi di traffico ferroviario.


Considerato che:
i lavori per la costruzione della 3° corsia della A14 comportano una sostanziale riduzione della capacità autostradale nel breve termine e creano disagi all'utenza;
la linea ferroviaria adriatica nel periodo estivo diventa la principale direttrice del traffico turistico nazionale;
non vi sono stati significativi miglioramenti della percorrenza dei treni tra Torino, Milano e le Regioni adriatiche a causa dal mancato instradamento dei treni via la nuova Linea alta velocità Torino-Milano-Bologna;
c’è uno scarso utilizzo del materiale rotabile atto alla circolazione sulle Linee ad alta velocità, in particolar modo nelle giornate festive e del sabato, tipicamente scelte per i viaggi a scopo turistico;
l'orario ferroviario in vigore da dicembre 2009 oltre a significativi aumenti di percorrenza tra Ancona, Pesaro e Milano, ha escluso le principali località turistiche della Regione dai collegamenti veloci e diretti ad orari tipici dell'utenza turistica;
il servizio previsto, treni 9858 & 9859, tra Milano ed Ancona da Trenitalia per il potenziamento dell'offerta nella stagione estiva ha una percorrenza tale da scoraggiare qualsiasi turista dall'utilizzarlo, ad esempio per viaggiare da Milano a Fano questo treno, EurostarCity 9859, ha una percorrenza di quasi sei ore;
dal dicembre 2009 gli attuali servizi regionali cadenzati Ancona – Bologna – Piacenza soffrono di un sovraffollamento causato dalla mancanza della suddivisione dei flussi dei viaggiatori, che scelgono di utilizzare i treni regionali fino a Bologna e poi trasbordare sui treni ad Alta Velocità per risparmiare minuti preziosi ed evitare di utilizzare treni composti con il materiale EuroStarCity, che non ha riscosso successo di pubblico, oltre che presentare caratteristiche di affidabilità insoddisfacenti.


Impegna la Giunta Regionale delle Marche ad adoperarsi presso Enti e autorità competenti per:
L'istituzione di un servizio ferroviario instradato via la Linea ad alta velocità tra Torino Milano, Bologna verso Pescara con materiale ETR500 Frecciarossa, in supporto all'utenza turistica, con periodicità limitata alle sole giornate di Sabato e Domenica dal 12 giugno 2010 al 12 settembre 2010. (Nel tratto marchigiano il treno effettuerebbe ben 8 fermate nelle principali località turistiche ossia Pesaro, Fano, Senigallia, Falconara Marittima, Ancona, Civitanova Marche, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, secondo il progetto allegato redatto dai Signori Cirillo Alessandro e Fratini Bogdan in Collaborazione con il Centro Ricerche sui Trasporti – CRMT, dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza ).
Giancarlo D'Anna
Consigliere Regionale PdL

martedì 27 aprile 2010

AMIANTO: DA CENSIMENTO A BONIFICHE, REGIONI IN RITARDO


Per anni ho denunciato pericoli e rischi legati alla presenza di amianto in strutture pubbliche e private.Ho depositato una Proposta di Legge per la Regiona Marche, non è stata discussa. La ripresenterò nei prossimi giorni. E' necessario intervenire subito come risulta chiaro dall'inchiesta che segue.
AMIANTO: DA CENSIMENTO A BONIFICHE, REGIONI IN RITARDO/ANSA RAPPORTO LEGAMBIENTE, ANCORA 50 MILA EDIFICI CONTAMINATI (ANSA) - MILANO, 27 APR - Vanno avanti i processi, il decorso delle malattie, la conta delle morti, ma , secondo Legambiente, non la lotta delle Regioni all''amianto, o almeno non con lo stesso ritmo. A 18 anni dalla legge che nel 1992 mise al bando l''amianto, l''Italia registra l''ennesimo ritardo. Solo 13 Regioni si sono dotate di un programma per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati, approvando un Piano Regionale Amianto. E'' la denuncia contenuta nel dossier ''I ritardi dei Piani regionali per la bonifica dell''amianto'' di Legambiente. Un ritardo che non e'' giustificato dalle cifre. Perche'' l''amianto nel nostro Paese e'' ancora presente in maniera massiccia e diffusa, ma soprattutto continua ad ammalare e a uccidere. Le stime del Cnr e dell''Ispesl parlano di 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale, che prendono in considerazione pero'' solo le onduline di cemento-amianto. Sommando le informazioni a disposizione, risulta che ci sono ancora circa 50 mila edifici pubblici e privati in cui e'' presente amianto. Sono invece circa 100 milioni i metri quadrati di strutture in cemento- amianto e oltre 600 mila i metri cubi di amianto friabile in base ai quantitativi indicati da sole 11 Regioni. Intanto sono oltre novemila i casi di mesotelioma maligno riscontrati fino al 2004, secondo il Registro Nazionale Mesoteliomi. Nessun territorio ne e'' escluso. I piu'' colpiti sono il Piemonte (1.963), la Liguria (1.246), la Lombardia (1.025), l''Emilia-Romagna (1.007) e il Veneto (856). Puglia e Molise non hanno ancora un Piano, in Abruzzo e'' in corso di approvazione. Di Calabria, Marche, Veneto e della provincia Autonoma di Bolzano, spiegano da Legambiente, non si ha notizia. I dati sulla presenza di amianto non sono definitivi perche'' in molte regioni il censimento e'' ancora in corso e solo cinque hanno dati sugli edifici privati. I ritardi si registrano anche per la bonifica e il risanamento. L''associazione ambientalista salva solo il Piemonte, in particolare per la bonifica nella zona di Casale Monferrato, e la Lombardia, che si e'' posta l''obiettivo di essere ''Amianto-free'' entro il 2015 e dove sono stati bonificati oltre 400 mila metri cubi di onduline e gli edifici risanati sono il 18,5% del totale censito. Non a caso due delle regioni con la presenza maggiore di amianto, censito in piu'' di 12 mila edifici pubblici piemontesi e in circa 28 mila edifici, tra pubblici e privati, lombardi. A rendere piu'' difficili le operazioni e'' la mancanza di impianti di smaltimento adeguati. Le regioni che hanno una discarica sono Friuli Venezia Giulia, Lombardia (ma esaurita nel 2009), Abruzzo (in istruttoria per la riapertura), Emilia-Romagna e Liguria, mentre la Basilicata ne ha due, il Piemonte tre, la Toscana e la Sardegna quattro. Le capacita'' residue sono comunque ''''molto scarse'''' se relazionate ai quantitativi di materiali ancora presenti sul territorio. Per questo l''associazione chiede al Governo di ''''garantire continuita'' di risorse economiche per le analisi epidemiologiche'''', al Ministero dell''Ambiente di ''''completare quanto prima, attraverso i censimenti regionali, la mappatura nazionale iniziata nel 2003'''' e alle Regioni di ''''procedere su una capillare mappatura delle strutture interessate, per stabilire le priorita'' di intervento, prevedere le risorse economiche necessarie per facilitare la bonifica delle strutture'''' da parte di Comuni e di cittadini e di pianificare la realizzazione di una impiantistica di trattamento e smaltimento ''''coinvolgendo il piu'' possibile la popolazione nel processo decisionale''''.

lunedì 26 aprile 2010

Fini: "Non faccio un nuovo partito e non ci sarà nessuna imboscata"


Il presidente della Camera: «Faremo la nostra parte perché il programma di governo sia rispettato»


«Elezioni anticipate? Parlarne è da irresponsabili»




Gianfranco Fini e Lucia Annunziata durante la puntata di "In mezz'ora"
ROMA - «Voglio sgomberare il campo da un equivoco: non ho intenzione di fare altri partiti ma di continuare a discutere dentro il mio partito». Gianfranco Fini, pochi giorni dopo il clamoroso scontro con Silvio Berlusconi durante la direzione nazionale del Pdl, va in tv e ribadisce la sua posizione. «Non ci saranno imboscate - assicura il presidente della Camera, intervistato da Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Rai 3 - faremo la nostra parte perché il programma di governo sia rispettato. La lealtà non può essere acquiescenza».

NIENTE ELEZIONI ANTICIPATE - L'ex leader di An torna sull'intervento di venerdì davanti al premier e agli altri esponenti del Pdl. «Ho sollevato problemi squisitamente politici - spiega - perché con Berlusconi non c'è una questione personale, ho detto tante volte che lui è il leader». Il premier ha dichiarato che un presidente della Camera deve rimanere super partes, invitandolo esplicitamente a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio se vuole avere libertà di critica all'interno del partito. «Io non mi dimetto - risponde Fini. - Sono e sarò invece pronto a discutere di dimissioni nel caso in cui venissi meno ai miei doveri di rispettare e di far rispettare le regole». Non c'è dubbio però che la rottura con il capo del governo, avvenuta davanti alle telecamere, ha lasciato cicatrici profonde che saranno difficilmente rimarginabili. Tanto che qualcuno parla di elezioni anticipate. «Abbiamo tre anni per fare le riforme - risponde Fini - parlare adesso di elezioni anticipate è da irresponsabili».

LISTA DEGLI ERETICI - E il futuro del Pdl? «È finita una certa fase, ne inizia un'altra - sostiene il presidente della Camera - Un partito a forte leadership non può cancellare il dissenso, le opinioni diverse. Ma Berlusconi queste cose le sa benissimo. È una questione superata». Fini non rinuncia comunque a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Il documento della direzione (approvato con soli 12 voti contrari su 172: un testo che in pratica esclude la possibilità di correnti interne nel Pdl, ndr) sembrava fatto apposta per contare gli eretici» afferma». E poi: «Se ci saranno "epurazioni" dipenderà da Berlusconi, abbiamo messo in conto anche questo. Chi oggi mi sostiene non lo fa certo per interesse». «Non credo - rimarca Fini - che la maggioranza ampia del Pdl reputi oggi intelligente fare la lista degli epurandi perché c'è poco di liberale. Faremo delle discussioni sulle modalità con cui far funzionare meglio il partito e nulla più di questo in vista del Congresso». La terza carica dello Stato ricorda poi che Italo Bocchino ha messo a disposizione le sue dimissioni da vice capogruppo dei deputati. «Ma davvero - chiede - oggi bisogna che il vicario del gruppo Pdl alla Camera metta la sua testa? E per che cosa? Non è un problema di posti o di liste di epurazione».

NESSUN PENTIMENTO - Berlusconi l'ha accusata di essersi pentito di aver fondato il Pdl: «Credo di aver fatto quello che dovevo fare anche nei confronti della destra italiana - risponde Fini. - Non sono affatto pentito. Oggi voglio aiutare il partito, e dunque anche il presidente Berlusconi, a migliorare l'azione politica dell'esecutivo, su alcune questioni di cui spero di poter parlare». «Una delle cose emerse chiaramente dalla direzione - spiega ancora Fini - è che la fase 70-30 Forza Italia-An è definitivamente archiviata. Alleanza nazionale non esiste più. Forza Italia non esiste più ma esiste un Pdl in cui c'è una maggioranza e c'è un'area di opinione che su alcune questioni ha delle valutazioni diverse». «Io penso - dice il presidente della Camera - di rappresentare all'interno del Pdl, insieme ad alcuni amici, una certa sensibilità di destra: una destra moderna - sottolinea Fini - una destra che cerca di ascoltare le posizioni dell'altro, una destra che non insulta, che cerca di parlare senza sentenziare, una destra che non ha la bava alla bocca e non vede altro che un nemico, ma invece cerca di dialogare con l'avversario. Una destra siffatta deve, all'interno del Pdl, far sentire la sua voce»

FEDERALISMO - L'ex leader di An entra poi nel merito delle riforme da fare: «Dobbiamo essere certi che il federalismo fiscale non metta a rischio l'unità nazionale. Su questo inciderà positivamente la responsabilità del Presidente del Consiglio e anche dei ministri della Lega, a cominciare da Bossi». Fini coglie l'occasione per elogiare proprio Berlusconi e il suo discorso in occasione del 25 aprile: «Ha fatto un discorso alto, nobile, citando i padri fondatori della Repubblica».

GIUSTIZIA - Fini affronta anche il tema giustizia: «Non dirò mai che la magistratura sia un cancro o un nemico». «La destra - prosegue - è rispetto delle regole, non solo garantismo. La legalità non è garanzia dell'impunità, ma accertamento della verità. Dire questo non significa negare che una parte della magistratura sia iper-politicizzata. Quelli che si riconoscono nelle mie parole chiederanno di discutere cosa significa riforma della giustizia e del Csm. Siamo favorevoli alla separazione delle carriere, ma nessuno ci chieda un pm dipendente dall'esecutivo».

giovedì 22 aprile 2010

PDL: ALEMANNO, MI AUGURO NON CI SIA ROTTURA LAVORERO' PER EVITARLA


SUPERATE TENSIONI PREVALGANO RAGIONI POLITICA E BUON SENSO Roma, 22 apr. (Adnkronos) - "Non credo ci sara', me lo auguro. Il fatto stesso che Fini sia rimasto e' indicativo. E comunque lavorero' per evitarla". Lo dice Gianni Alemanno, sindaco di Roma e 'pontiere' nei giorni precedenti alla direzione nazionale nello scontro tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Lasciando la direzione del Pdl Alemanno si dice convinto che "superato questo momento di estrema tensione la situazione si possa risolvere. Ma -conclude- devono prevalere le ragioni della politica e del buon senso".
Le dichiarazioni del Sindaco di Roma sono in linea con quanto stabilito ieri a Roma nell'incontro della Fondazione Nuova Italia alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i tre consiglieri regionali delle Marche: Giancarlo D'Anna, Giovanni Zinni e Giulio Natali

domenica 4 aprile 2010

TI ASPETTO VENERDI 9 APRILE



Venerdì 9 aprile dalle ore 19.00 alle 22.00 presso il J LOUNGE Marina dei CEsari, nuovo porto di Fano.Una serata per ringraziare gli amici, gli elettori, i cittadini di tutta la Provincia che mi hanno gratificato con la rielezione in Consiglio Regionale. Grazie per aver fatto si che sia stato il più votato di tutti i partiti della Città di Fano.
PORCHETTA VINO E ALLEGRIA. VI ASPETTO CON AMICI PARENTI E AVVERSARI. Giancarlo