sabato 31 marzo 2012

D’Anna: schiaffo alla sanità pubblica

Una delle manifestazioni a difesa della Sanità pubblica e contro l'ospedale unico
“Oltre un milione per due centri privati”

Un anno di prestazioni radiodiagnostiche convenzionate. D’Anna: schiaffo alla sanità pubblica

Intervista tratta dal Corriere Adriatico del 31.03.2012




Pesaro Più volte ha segnalato, nonostante il suo ruolo di consigliere regionale e soprattutto di vicepresidente della commissione sanità marchigiana, la difficoltà di avere accessi ad atti e deliberazioni della giunta Spacca, benchè la legge preveda la loro disponibilità on line. Questa volta però, Giancarlo D’Anna, alcuni documenti li ha ottenuti e riguardano le cifre che la Regione destina a strutture sanitarie private attraverso le quali compensa l’incapacità di fornire risposte esaustive delle strutture pubbliche ai pazienti.



Nella nostra provincia qual è la situazione? L’anno scorso fece scalpore la delibera regionale che alla Montefeltro Salute erogò un finanziamento di 500 mila euro per prestazioni ortopediche. La scelta di affidarsi ai privati è di routine.



“Certo e questo avviene mentre continua il pianto greco sulla mancanza di risorse per la sanità tanto da giustificare la costruzione di un Unico Ospedale per risparmiare (in verità in una prima fase si diceva per migliorare i servizi ). Tanto per fare alcune esempi la Regione, attraverso il suo direttore generale ha trovato per l'anno 2011 ben 1.381.553,00 euro (oltre due miliardi e mezzo di vecchie lire) per “l'acquisto di prestazioni ambulatoriali di radiodiagnostica da privati”. Si tratta, così recita la determina n. 17 del 16 gennaio 2012, di convenzioni stipulate con lo Studio di diagnostica per immagini e terapia fisica Blandini e lo Studio di Radiologia Santini per prestazioni dell'anno 2011”. Si tratta di una determina del direttore generale dell’Sur regionale Pietro Ciccarelli firmata proprio nel momento in cui c'è una forte bisogno di personale medico ed infermieristico nelle strutture pubbliche per dare delle risposte adeguate ai cittadini-pazienti”.



La cosa fa riflettere.



“Direi che suscita dubbi legittimi. Abbiamo spazi a sufficienza, tanto che si vogliono chiudere alcuni ospedali, abbiamo carenza di personale giustificata dalla mancanza di risorse e poi, si fanno accordi con strutture private accreditate per cifre milionarie. Quello citato è un esempio ma il fenomeno è molto ampio e devia risorse importanti dal pubblico al privato contro il quale non abbiamo niente, anzi ben venga, ma senza drenare risorse ad un servizio pubblico in una spirale che vede il pubblico non fornire servizi tempestivi tanto da “costringere” gli utenti a rivolgersi al privato convenzionato col pubblico. A chi giova e chi penalizza questo meccanismo è facile da comprendere”.



Sono soggetti plurimi e di diversi orientamenti politici a sospettare che dietro la riforma sanitaria ci sia una inconfessata scelta a favore della sanità privata.



“Abbiamo più volte denunciato la volontà politica della Regione Marche di andare sempre più verso una sanità privata. Non abbiamo sbagliato, in tempi non sospetti, a ipotizzare il coinvolgimento del privato (prima smentito, oggi auspicato, in realtà quello era l'obbiettivo da sempre) nel futuro Ospedale Unico. E mentre c'è chi fantastica su come potrebbe o dovrebbe essere la sanità futura nelle Marche c'è chi le decisioni le ha già prese con accordi contrattuali coi privati per prestazioni varie e varando un Piano Socio Sanitario con tre anni di ritardo non per mancanza di volontà ma per scelta. O meglio dopo aver fatto le scelte come ad esempio quella dell'Azienda Ospedali Marche nord passaggio fondamentale per arrivare all'Ospedale Unico che alla luce delle ultime dichiarazioni servirà principalmente per risparmiare a vantaggio degli investimenti su Ancona

giovedì 29 marzo 2012

GIOCO D'AZZARDO UNA PIAGA SOCIALE

"Lo smodato ricorso al gioco d’azzardo finisce per alienare il giocatore dalla realtà, generando comportamenti illegali"


ANCONA - Dal gratta e vinci alle slot machine, dai giochi elettronici ai centri di scommesse per il consigliere regionale Giancarlo D'Anna il problema è fermare la diffusione capillare del gioco d'azzardo che sta diventando una vera e propria "piaga sociale" e in alcuni casi una "dipendenza psicopatologica che rischia di mandare in rovina le persone e le loro famiglie". I più esposti, sostiene D'Anna, sono coloro che appartengono alle categorie deboli come giovani, disoccupati e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che pensano di trovare nel gioco la soluzione a tutti i problemi. Questo è quanto recita la mozione del consigliere:



"Preso atto che il gioco d’azzardo muove un volume d’affari pari a 77 miliardi di euro (“Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio 2012) che lo smodato ricorso al gioco d’azzardo finisce per alienare il giocatore dalla realtà, generando comportamenti illegali quali furti, frodi, ricerca ossessiva del denaro per affrontare i debiti da gioco e favorisce il consolidamento della criminalità organizzata constatato che nella sola provincia di Pesaro e Urbino si spendono 1.145 euro pro capite per il gioco e in tutta la Regione Marche 4.208 euro pro capite ogni anno (“Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio 2012) e in Italia risultano essere affette da questa dipendenza da 900 mila a 1,8 milioni di persone (dato “Saman”, associazione contro dipendenze) che la dipendenza da gioco, configurandosi in vero e proprio disturbo del controllo degli impulsi spesso si associa ad altre dipendenze come l’abuso di alcool e che la dipendenza da gioco vira frequentemente in disturbi dell'umore, con gravi conseguenze psicosociali non solo sul piano personale, ma anche familiare e sociale (divorzi, separazioni, violenze) verificato che la presenza delle slot-machine, dei videopoker e più in generale del “gioco d’azzardo elettronico” ha assunto una dimensione molto rilevante nei pubblici esercizi (bar, circoli ricreativi, tabaccherie etc.) di facile accesso a tutti e diffusa capillarmente in ogni Comune della Regione che spesso negli esercizi in questione si verificano altri atti contrari all’ordine pubblico (risse, furti etc.), chiede al Governo e al Parlamento di assumere tutti i provvedimenti normativi necessari a ridurre fortemente gli orari di utilizzo e a limitare le future installazioni di apparecchi elettronici finalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici e a vietare il gioco d’azzardo online invita la Regione in accordo con l’Asur Marche a promuovere una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione per informare sui rischi della “ludopatia”, meglio nota come “febbre da gioco”, e dei gravi danni che tale dipendenza provoca auspica che il Parlamento possa, come avvenuto per sigarette e tabacchi, arrivare a vietare la pubblicità riguardante i giochi d’azzardo o, in subordine, a prevederne una ferrea regolamentazione dà mandato al Presidente della Giunta di inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e ai Presidenti delle commissioni competenti la mozione in oggetto".

martedì 27 marzo 2012

Gli studenti in visita alla sede dell'assemblea legislativa Marche

Accolti dal consigliere regionale Giancarlo D'Anna.Sono gli alunni della scuola primaria “Bruno Lugli” di Calcinelli e della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Branca” di Sant'Angelo in Lizzola

ANCONA - Gli alunni della scuola primaria “Bruno Lugli” di Calcinelli e della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Branca” di Sant'Angelo in Lizzola hanno assistito questa mattina ai lavori dell'Assemblea legislativa. I ragazzi – circa sessanta studenti accompagnati da 5 insegnanti – sono stati accolti dal consigliere regionale Giancarlo D'Anna. Dopo una breve “lezione” sul funzionamento e i compiti dell'Assemblea, il consigliere D'Anna ha risposto alle numerose domande dei ragazzi e illustrato l'ordine del giorno della seduta odierna. In apertura dei lavori, a nome di tutta l'Assemblea, il presidente Vittoriano Solazzi ha salutato tutti gli studenti presenti in aula. Al termine della prima parte della seduta consiliare i ragazzi hanno lasciato l'Aula.

Alle tre classi che hanno partecipato alla visita formativa sono stati consegnati una copia della Costituzione della Repubblica italiana pubblicata dall'Assemblea legislativa nella collana “I quaderni del Consiglio” e l'attestato di partecipazione all'iniziativa curata dall'Ufficio relazioni esterne dell'Assemblea legislativa. (C.C.)

lunedì 26 marzo 2012

Sanità, morto dopo dimissioni da Pronto Soccorso.

D'Anna,Mezzolani relazioni sulla situazione dei Pronto Soccorso.



Dopo una aver battuto violentemente la testa è stato dimesso dal Pronto Soccorso di Ancona per poi rivolgersi ad un altro Pronto Soccorso, quello di Chiaravalle nel giro di un giorno, visto che il dolore non passava è stato dimesso anche lì. Dopo 24 ore il decesso dell'uomo.



Sembra evidente che c'è il serio dubbio che qualche cosa non abbia funzionato nel servizio offerto dalle strutture in cui l'uomo di San Vito si è presentato. Se da una parte ha fatto bene la Procura di Ancona a chiedere accertamenti per stabilire le cause della morte ed eventuali responsabilità, dall'altra ancora una volta tornano alla ribalta i Pronto Soccorso dove gli annosi problemi di personale ,con ripercussioni anche gravi sui servizi offerti, continuano ad essere irrisolti.

I Pronto Soccorso sono il primo riferimento dei cittadini in molte situazioni ma continuano a non essere all'altezza del ruolo. Se alle interminabili attese dei pazienti si aggiungono, una volta accertati, problemi che come quello che potrebbe aver contribuito creare le condizioni del decesso dell'uomo di San Vito, sarebbe gravissimo.

L'assessore Mezzolani, oltre a far luce sull'ultimo grave episodio, ha il dovere di relazionare il Consiglio Regionale sulla situazione reale che stanno vivendo i Pronto Soccorso alla luce di una lunga serie di disservizi e fatti che quotidianamente vengono denunciati dai cittadini.

IL PESO DELL'INDIFFERENZA.

Quante altre immolazioni dovranno ripetersi prima che il mondo intervenga per fermare la repressione cinese e il genocidio culturale del popolo tibetano?

giovedì 22 marzo 2012

Pensiero ribelle

Pensiero ribelle



Interviste, testimonianze, spiegazioni


al di là della Destra e della Sinistra


di Alain de Benoist





Edizioni Controcorrente

Pagine 448 – euro 30



I barbari sono coloro che privano gli uomini della loro umanità e autenticità. Secondo Alain de Benoist, non c’è niente di più barbaro della logica del capitale, la cui estensione planetaria trasforma l’uomo in una macchina per produrre e consumare, generalizza il regno dei valori mercantili, sradica le identità culturali e i modi di vita differenziati.

La ricerca del profitto materiale è l’unica molla di questa logica. Essa distrugge il legame sociale e smantella ogni valore simbolico a vantaggio del semplice valore monetario. A poco a poco, trasforma gli uomini stessi in oggetti.

Il risultato di questo capitalismo totale è l’annientamento del soggetto, il controllo sociale dei corpi, la manipolazione delle menti. Alain De Benoist difende il principio del diritto alla differenza. Ma questo principio, come tutti i principi, vale solo per la sua generalità.

Questo significa che siamo legittimati a difendere la nostra differenza solo se siamo capaci di difendere anche quella degli altri. Ciò che maggiormente minaccia la nostra identità non è dunque l’identità degli altri, ma ciò che mette oggi in pericolo tutte le identità: l’americanizzazione del mondo. L’apertura di un fast food o di un supermercato attenta alla nostra identità molto più della costruzione di una moschea!

martedì 20 marzo 2012

Ferrovia Fano-Urbino c'è interesse straniero per il ripristino della tratta.

Un momento della conferenza ad Ancona


Conferenza stampa questa mattina ad Ancona indetta dal Consigliere Regionale Giancarlo D'Anna e dal Presidente della FVM (ferrovia valle del Metauro) per ufficializzare la disponibilità della Società Russa Introrgimpex all'utilizzo della linea ferroviaria Metaurense come “treno dei sapori” dove convogliare periodicamente i turisti russi presenti principalmente a Rimini,Riccione, Cattolica e il resto della Riviera. La società russa -ha dichiarato D'Anna- ritiene il percorso della Fano-Urbino “un percorso turistico, culturale, enogastronomico in un ambiente di valore territoriale inestimabile.” Tanto che la società russa si rende “disponibile a fornire risorse, progetti e personale per portare avanti l'iniziativa”.

Ovvie le conclusioni di D'Anna:” al disinteresse locale si contrappone la lungimiranza straniera, trasformare in ciclabile quella tratta sarebbe un errore storico”. Stesse le conclusioni di Bellagamba che nel suo intervento ha evidenziato che la battaglia del ripristino della Fano-Urbino vede il qualificato appoggio del Fai (Fondo Ambiente Italiano) nazionale.

L'appuntamento con quanti hanno a cuore le sorti della ferrovia è il primo di aprile alle 9,30 ad Urbino per la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate.

lunedì 19 marzo 2012

Santa Croce,Il comitato segnala disagi per le liste di attesa e l’emergenza


Una manifestazione a difesa dell'Ospedale
 dal Corriere Adriatico

Fano Altroché pari dignità tra gli ospedali di Fano e Pesaro. Il comitato di coordinamento per la difesa del Santa Croce e della sanità nelle vallate del Metauro e del Cesano ha messo in luce come l’ospedale fanese risenta di una politica di progressivo depauperamento nei confronti di quello pesarese e come a sua volta la sanità provinciale venga penalizzata a vantaggio di quella anconetana. Già i posti letto sono sottodimensionati.



Come ha messo in luce Saverio De Blasi, rispetto a una media europea di 5,5 posti letto per 1.000 abitanti e a una media nazionale di 3,7, la nostra provincia dispone solamente di 2,7 posti letto per lo stesso parametro; in più non tutti sono reali, in quanto quelli esistenti negli ospedali di Fossombrone e di Pergola non sono attrezzati per gli acuti. Dal 2010 al 2011, l’ospedale fanese è passato da 266 a 239 posti letto.



“Manca inoltre – ha detto De Blasi – la valorizzazione delle professionalità esistenti. Si pensi a Ortopedia che dispone di soli 7 posti letto, che ha solo mezza giornata di camera operatoria e non può operare nel weekend. Si pensi alla perdita professionale per mancanza di rinnovo del contratto del professionista che praticava l’ago aspirato e gli esami di citologia”.



A questo Federico Sorcinelli ha aggiunto la scarsità di mezzi che garantiscono il pronto soccorso. “Dopo le 8 di sera – ha evidenziato – a Fano è in esercizio una sola ambulanza; se questa è impegnata debbono intervenire altri mezzi da Marotta o da Pesaro. Nei giorni scorsi una paziente di San Michele al Fiume ha atteso tre ore e mezza prima che potesse essere ricoverata all’ospedale. Di notte nel reparto del Pronto soccorso c’è un solo medico, mentre potrebbe essere assistito dal suo collega assegnato alle ambulanze, se questo più che viaggiare a bordo del mezzo, potesse intervenire solo in caso di necessità a bordo di un’auto medicalizzata”.



Il problema rappresentato dai tempi di attesa che caratterizzano le prestazioni diagnostiche è stato evidenziato dal consigliere regionale Giancarlo Zaffini: per poter eseguire una mammografia occorre attendere 140 giorni, invece di 90 come indicato nel prospetto redatto dalla stessa Asur. Per una risonanza magnetica all’addome occorre attendere 100 giorni, invece di 85; solo per essere sottoposti a una ecografia addominale si rispettano i tempi, sempre troppo lunghi, di 160 giorni. In sintesi più l’ospedale è grande, più lunghi sono i tempi di attesa. Al Cup il personale ruota ogni 6 mesi, senza quindi acquisire la professionalità necessaria. Al Pronto soccorso di Fano non esiste primario: il reparto viene gestito da quello di Pesaro. A tali rilievi si sono aggiunti quelli espressi dal consigliere regionale Giancarlo D’Anna che ha esordito rivendicando la sistemazione delle camere operatorie programmata entro il 2011, ma ancora non eseguita. “Erano per 3.350.000 euro gli interventi inseriti nel programma pluriennale di ristrutturazione del Santa Croce – ha detto – , promessi dal direttore generale Aldo Ricci, di cui chiedo le dimissioni, ma ancora non eseguiti. Che fine ha fatto infine la Rsa?”.

lunedì 12 marzo 2012

Ospedale Unico,D'Anna: una flebo di cemento non necessaria




D'Anna una flebo di cemento non necessaria.



Hanno snobbato l'incontro pubblico di Lucrezia sull'Ospedale Unico ma non quello del Rotary di Fano sullo stesso tema. Una scelta chiara quella di Mezzolani e Ruta.



Paura di un confronto pubblico sull'Ospedale Unico? Probabile dopo la crescente e trasversale e documentata contrarietà di cittadini associazioni, comitati e partiti sull'Unico Ospedale e dopo gli inesistenti risultati dell'operazione Cup costata 11 milioni di euro per risolvere un problema irrisolto: quello delle liste d'attesa.



E sullo stesso principio che ha ispirato il Pozzo di San Patrizio- Cup che si basa la previsione di un Unico Ospedale in Provincia di PU. Se a “giustificare” il Cup erano le lunghe liste d'attesa, a “giustificare” l'Ospedale Unico è, secondo Mezzolani e Ruta, la vetustà dei due maggiori ospedali della provincia.



Ma se il Cup non è riuscito a risolvere il problema a suon di milioni di euro,(risolti quelli della cooperativa che lo gestisce) non sarà l'Unico Ospedale a risolvere i problemi della Sanità (forse quelli di qualche imprenditore) in provincia di PU condannata com'è dal Piano Socio Sanitario al “livello minimo di assistenza su area vasta”.



A cosa serve dunque l'Ospedale Unico? Anche qui il parallelo con il Cup non è fuori luogo. Lo dice lo stesso Mezzolani a “creare” occupazione e a “ridisegnare” il centro delle città di Pesaro e Fano.



Non si tratta di essere contro la creazione di nuova“occupazione”, ben venga, ma la sanità è una cosa il cemento altra cosa. Non si costruisce una nuova struttura per trasferirci l'esistente. Se si vuole investire lo si faccia nelle attuali strutture, rimodernando, riorganizzando strutture, uomini e strumenti ove e se necessario.



A conti fatti costa molto meno riorganizzare e ristrutturare l'esistente che costruire una nuova struttura. I risparmi vadano investiti in professionisti e strumentazioni. Di questo c'è bisogno. Mezzolani e Ruta lo sanno non è un caso che evitino dibattiti pubblici o aperti al pubblico preferendo quelli a “numero chiuso”.
OSPEDALE UNICO COME IL CUP, SERVE SOLO AD ALCUNI.





Hanno snobbato l'incontro pubblico di Lucrezia sull'Ospedale Unico ma non quello del Rotary di Fano sullo stesso tema. Una scelta chiara quella di Mezzolani e Ruta.



Paura di un confronto pubblico sull'Ospedale Unico? Probabile dopo la crescente e trasversale e documentata contrarietà di cittadini associazioni, comitati e partiti sull'Unico Ospedale e dopo gli inesistenti risultati dell'operazione Cup costata 11 milioni di euro per risolvere un problema irrisolto: quello delle liste d'attesa.



E sullo stesso principio che ha ispirato il Pozzo di San Patrizio- Cup che si basa la previsione di un Unico Ospedale in Provincia di PU. Se a “giustificare” il Cup erano le lunghe liste d'attesa, a “giustificare” l'Ospedale Unico è, secondo Mezzolani e Ruta, la vetustà dei due maggiori ospedali della provincia.



Ma se il Cup non è riuscito a risolvere il problema a suon di milioni di euro,(risolti quelli della cooperativa che lo gestisce) non sarà l'Unico Ospedale a risolvere i problemi della Sanità (forse quelli di qualche imprenditore) in provincia di PU condannata com'è dal Piano Socio Sanitario al “livello minimo di assistenza su area vasta”.



A cosa serve dunque l'Ospedale Unico? Anche qui il parallelo con il Cup non è fuori luogo. Lo dice lo stesso Mezzolani a “creare” occupazione e a “ridisegnare” il centro delle città di Pesaro e Fano.



Non si tratta di essere contro la creazione di nuova“occupazione”, ben venga, ma la sanità è una cosa il cemento altra cosa. Non si costruisce una nuova struttura per trasferirci l'esistente. Se si vuole investire lo si faccia nelle attuali strutture, rimodernando, riorganizzando strutture, uomini e strumenti ove e se necessario.



A conti fatti costa molto meno riorganizzare e ristrutturare l'esistente che costruire una nuova struttura. I risparmi vadano investiti in professionisti e strumentazioni. Di questo c'è bisogno. Mezzolani e Ruta lo sanno non è un caso che evitino dibattiti pubblici o aperti al pubblico preferendo quelli a “numero chiuso”.

domenica 11 marzo 2012

IL FILMATO DELLA MANIFESTAZIONE PRO TIBET A ROMA

IN occasione del 53° anniversario della rivolta di Lhasa contro l'occupazione cinese.

giovedì 8 marzo 2012

SANITA' OK COMMISSIONE MARCHE A LEGGE OSSERVATORIO TUMORI

MONITORERA' PATOLOGIE E CAUSE MORTE
   (ANSA) - ANCONA, 8 MAR - La quinta Commissione assembleare
delle Marche ha approvato all'unanimita' la proposta di legge
che istituisce l'Osservatorio regionale epidemiologico e i
registri delle cause di morte e di patologia.
   ''Le Marche avranno un registro dei tumori e delle patologie,
un passo avanti per la ricerca su malattie che abbiamo il dovere
di monitorare, studiare e curare''  ha detto il presidente della
Commissione Francesco Comi, tra i firmatari della proposta di
legge.
   Il registro raccoglie i dati dell'intero territorio regionale
sulle cause dei decessi, tra cui i tumori, compresi quelli di
sospetta origine professionale e ambientale. Il consigliere
Gianluca Busilacchi (Pd), relatore di maggioranza, ha ricordato
che in materia esistevano gia' alcune esperienze territoriali,
ma mancava un raccordo regionale. ''Con questa legge - ha detto
- oltre a creare il registro tumori, che le Marche attendevano
da tempo, istituiamo l'Osservatorio epidemiologico regionale che
permettera' di coordinare tra loro tutti i registri e tutti i
flussi di dati, diventando un punto di riferimento per il
sistema informativo e costituendo un modello anche per le altre
regioni''.
   L'obiettivo della raccolta dei dati e' quello di acquisire
conoscenze sui rischi per la salute, consentire la
programmazione regionale degli interventi sanitari e avviare
sistemi di sorveglianza epidemiologica. ''E' uno strumento di
osservazione che ci consente di capire i rapporti tra patologie
e ambiente, come ad esempio nel caso della presenza di amianto -
ha sottolineato il vice presidente Giancarlo D'Anna (Gruppo
misto), relatore di minoranza. ''D'ora in poi sara' possibile
individuare le priorita' nelle azioni di monitoraggio e nei
progetti di bonifica''.

lunedì 5 marzo 2012

PORTO DI FANO, DOPO IL DRAGAGGIO PARZIALE PEGGIO DI PRIMA


Continua l'esodo dei pescherecci fanesi

 Nei giorni scorsi avevo ancora una volta proposto un dragaggio complessivo del porto e lo stoccaggio di tutto il materiale nel “sito di stoccaggio temporaneo” già presente nell'area portuale in attesa della vasca di colmata di Ancona destinazione finale di quei fanghi.

Feci notare che un dragaggio parziale si sarebbe rivelato “un buco nell'acqua” simile a quello che fanno i bambini in riva al mare e che puntualmente si chiude alla prima onda.

Così è accaduto, purtroppo, tanto che Coomarpesca è intervenuta a denunciare ancora una volta la pericolosità della situazione, tanto da costringere i pescherecci a migrare verso Pesaro.

Gravi le responsabilità di chi non ha provveduto a mettere in sicurezza la navigazione nel porto di Fano. Grave che le nostre attività siano costrette a rifugiarsi a Pesaro. Grave che si siano letteralmente buttate a mare centinaia di migliaia di euro per “un buco nell'acqua”.

Vanno accertate le responsabilità per questo ha chiesto una commissione d'inchiesta regionale. Allo stesso tempo andrebbe quantificato anche il danno erariale per aver speso denaro pubblico senza ottenere alcun risultato.

domenica 4 marzo 2012

OSPEDALE UNICO S'ALLARGA IL FRONTE DEL NO

.


D'ANNA, PARTECIPERO' ALL'INCONTRO DI LUCREZIA CONTRO L'AFFARE DEL SECOLO.

S'allarga, finalmente i fronte di quanti si oppongono alla realizzazione dell'Ospedale Unico. A testimonianza che non bisogna mai mollare su questioni importanti che riguardano la comunità.

S'allarga il fronte nonostante ci siano stati tentativi forti continui, trasversali di zittire e delegittimare chi da sempre con chiarezza e documenti alla mano ha denunciato “l'affare ospedale unico”.

Oggi è un fiorire di iniziative che denunciano la mancanza di trasparenza di quell'operazione, l'inutilità di quell'operazione la trasversalità condivisa dei difensori dei potere forti che dietro quell'operazione s'intravedono.

Di qui la mia partecipazione all'incontro organizzato a Lucrezia dal Comitato la Salute ci riguarda, non per ricambiare la presenza di esponenti di quel comitato ad un simile incontro tenutosi a Pesaro ,che vedeva tra i relatori anche il sottoscritto, ma nella convinzione che questa è una battaglia che ha una sola bandiera :quella della difesa del diritto ad una salute pubblica.

La musica che suonano gli sponsor dell'ospedale unico è sempre quella come nelle pubblicità truffaldine: quello che c'è non funziona, quello che verrà sarà sicuramente meglio, si crea occupazione, è nell'interesse della comunità.

E' vero, quello, quelli che esistono non funzionano a dovere e sono da migliorare. Resta una domanda semplice quelli che non sono stati capaci di far funzionare l'attuale sistema sono legittimati e capaci di farne funzionare uno nuovo? Le cose sono due: se non sono stati capaci di gestire l'esistente si dimettano, oppure sorge il dubbio che le cose non si fanno funzionare per giustificare un nuovo ospedale.

Si crea occupazione? Certo per chi costruisce il nuovo nosocomio e si “occupa” del cambio di destinazione delle attuali strutture ospedaliere. Parlando di sanità a noi preme sapere non cosa o quanto guadagna il privato ma cosa ci “guadagna” il cittadino dal punto di vista sanitario. Niente! Già, è opportuno ripeterlo il Piano Socio Sanitario dice chiaramente che per la nostra Provincia è garantito il “livello minimo di assistenza”l'esatto contrario di Ancona dove il Piano investe le risorse più importanti e consistenti.

Di tutto questo i sostenitori dell'Unico Ospedale provinciale non fanno menzione, prendendosela con chi documenti alla mano e coerentemente continua una battaglia di trasparenza e informazione.

I più accaniti sono quelli che pur avendo chiesto il proprio voto a difesa dell'Ospedale oggi sposano la causa della madre di tutti gli affari Un po come ha fatto l'assessore Mezzolani:prima delle elezioni regionali era contro l'ospedale unico subito dopo, acceso sostenitore del contrario. Cosa sarà accaduto in quei pochi mesi a lui e a tanti altri che hanno cambiato idea non si capisce.

giovedì 1 marzo 2012

GETTY: D'ANNA, RILANCIARE BATTAGLIA PER RESTITUZIONE LISIPPO

  
(ANSA) - FANO (PESARO URBINO), 1 MAR - ''Bisogna rilanciare
il caso Lisippo, una vicenda che altrimenti rischia di restare
insabbiata fra le maglie dei tecnicismi e l'arroganza di chi
pensa di poterla fare franca sempre e comunque''. Lo ha detto il
consigliere regionale del Gruppo misto Giancarlo D''Anna,
commentando l'impasse della vertenza per la restituzione da
parte del Museo Getty della statua dell''Atleta di Lisippo
ripescata al largo di Fano.
   ''Questa è una battaglia morale, come scrisse il Los Angeles
Times. E' una battaglia che deve vedere unità d''intenti e una
determinazione da parte di tutti'' ha aggiunto D'Anna. Che
rivolge un appello al presidente della Regione Gian Mario
Spacca, perche' ''non si accontenti di aver scelto la statua
come logo dell'iniziativa della Macroregione Adriatica, ma,
partendo da un documento condiviso in consiglio regionale,
sviluppi una serie di iniziative che, oltre a tenere viva
l''attenzione sulla vicenda, creino i presupposti di un convinto
rilancio della battaglia a livello nazionale con il
coinvolgimento del ministero dei Beni culturali''