sabato 31 marzo 2012

D’Anna: schiaffo alla sanità pubblica

Una delle manifestazioni a difesa della Sanità pubblica e contro l'ospedale unico
“Oltre un milione per due centri privati”

Un anno di prestazioni radiodiagnostiche convenzionate. D’Anna: schiaffo alla sanità pubblica

Intervista tratta dal Corriere Adriatico del 31.03.2012




Pesaro Più volte ha segnalato, nonostante il suo ruolo di consigliere regionale e soprattutto di vicepresidente della commissione sanità marchigiana, la difficoltà di avere accessi ad atti e deliberazioni della giunta Spacca, benchè la legge preveda la loro disponibilità on line. Questa volta però, Giancarlo D’Anna, alcuni documenti li ha ottenuti e riguardano le cifre che la Regione destina a strutture sanitarie private attraverso le quali compensa l’incapacità di fornire risposte esaustive delle strutture pubbliche ai pazienti.



Nella nostra provincia qual è la situazione? L’anno scorso fece scalpore la delibera regionale che alla Montefeltro Salute erogò un finanziamento di 500 mila euro per prestazioni ortopediche. La scelta di affidarsi ai privati è di routine.



“Certo e questo avviene mentre continua il pianto greco sulla mancanza di risorse per la sanità tanto da giustificare la costruzione di un Unico Ospedale per risparmiare (in verità in una prima fase si diceva per migliorare i servizi ). Tanto per fare alcune esempi la Regione, attraverso il suo direttore generale ha trovato per l'anno 2011 ben 1.381.553,00 euro (oltre due miliardi e mezzo di vecchie lire) per “l'acquisto di prestazioni ambulatoriali di radiodiagnostica da privati”. Si tratta, così recita la determina n. 17 del 16 gennaio 2012, di convenzioni stipulate con lo Studio di diagnostica per immagini e terapia fisica Blandini e lo Studio di Radiologia Santini per prestazioni dell'anno 2011”. Si tratta di una determina del direttore generale dell’Sur regionale Pietro Ciccarelli firmata proprio nel momento in cui c'è una forte bisogno di personale medico ed infermieristico nelle strutture pubbliche per dare delle risposte adeguate ai cittadini-pazienti”.



La cosa fa riflettere.



“Direi che suscita dubbi legittimi. Abbiamo spazi a sufficienza, tanto che si vogliono chiudere alcuni ospedali, abbiamo carenza di personale giustificata dalla mancanza di risorse e poi, si fanno accordi con strutture private accreditate per cifre milionarie. Quello citato è un esempio ma il fenomeno è molto ampio e devia risorse importanti dal pubblico al privato contro il quale non abbiamo niente, anzi ben venga, ma senza drenare risorse ad un servizio pubblico in una spirale che vede il pubblico non fornire servizi tempestivi tanto da “costringere” gli utenti a rivolgersi al privato convenzionato col pubblico. A chi giova e chi penalizza questo meccanismo è facile da comprendere”.



Sono soggetti plurimi e di diversi orientamenti politici a sospettare che dietro la riforma sanitaria ci sia una inconfessata scelta a favore della sanità privata.



“Abbiamo più volte denunciato la volontà politica della Regione Marche di andare sempre più verso una sanità privata. Non abbiamo sbagliato, in tempi non sospetti, a ipotizzare il coinvolgimento del privato (prima smentito, oggi auspicato, in realtà quello era l'obbiettivo da sempre) nel futuro Ospedale Unico. E mentre c'è chi fantastica su come potrebbe o dovrebbe essere la sanità futura nelle Marche c'è chi le decisioni le ha già prese con accordi contrattuali coi privati per prestazioni varie e varando un Piano Socio Sanitario con tre anni di ritardo non per mancanza di volontà ma per scelta. O meglio dopo aver fatto le scelte come ad esempio quella dell'Azienda Ospedali Marche nord passaggio fondamentale per arrivare all'Ospedale Unico che alla luce delle ultime dichiarazioni servirà principalmente per risparmiare a vantaggio degli investimenti su Ancona

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