giovedì 29 settembre 2011

PIANO SOCIO SANITARIO TRA RITARDI PREOCCUPAZIONI E FREGATURE.


Comprendo l'imbarazzo del Presidente della Commissione Sanità Comi nell' essere costretto, ancora una volta, a rinviare il Piano Socio Sanitario, originariamente 2010-2012 oggi 2011-2013 e che visto i tempi necessari all'approvazione corre il rischio di diventare il piano 2012-2014 .

Comi, come tutta la commissione in questo anno ha lavorato con spirito di collaborazione e in modo intenso. Molte le ore di audizione di associazioni categorie ed enti molti i contributi per cercare di comprendere quelle esigenze che vengono dal territorio. A fronte di questo lavoro, la Commissione e con essa quanti sono stati ascoltati dalla stessa sono stati umiliati da provvedimenti, determine,scelte, operate dalla Giunta, dall'assessorato, dai dirigenti che in barba alle regole alle competenze e alla tempistica hanno di fatto anticipato il Piano stesso sia dal punto di vista amministrativo come dal punto di vista procedurale.

Comi si dice “preoccupato e per niente sereno” a chi lo è stato prima di lui come il sottoscritto la cosa non fa piacere. Avrei preferito essermi sbagliato sul futuro della Sanità delle Marche. Così non è.

Goccia dopo goccia, come una flebo, la Regione sta propinando una medicina sbagliata al territorio che porterà all'amputazione di realtà che fino ad oggi hanno consentito una accessibilità ai servizi, che pur con i loro limiti hanno contribuito a fare delle Marche una delle regioni più longeve.

L'accessibilità è fondamentale ed è di per se una prevenzione, specie per gli anziani. La consapevolezza di avere una struttura ospedaliera nel raggio di pochi chilometri è ,sopratutto per quanti vivono nell'entroterra, un elemento indispensabile per la tranquillità e per la qualità della vita. Non è poco. E' vero comporta dei costi. La domanda è: visto che la regione Marche spende oltre l'80% del proprio bilancio in Sanità dove cavolo li mette e dove li ha messi in questi anni una montagna di quattrini se la conseguenza è la chiusura delle strutture, la vendita o le affida ai privati?

Spacca è stato chiaro” 6-7 strutture in tutta la regione, -più o meno una per provincia -e tutto il resto dedicato alla riabilitazione e lungodegenza”.

Non è una novità visto che lo si evince da tempo leggendo tra le righe, ma non troppo, quel Piano Socio Sanitario che doveva essere votato due anni fa ma che è in stand by .

Altro che rilancio della Sanità nelle Marche qui si sta preparando da una parte la chiusura di alcuni nasocomi dall'altra la cessione al privato della gestione delle lungodegenze e riabilitazione, un business miliardario per il quale sono in “movimento” da anni grossi gruppi nazionali.

Niente contro il privato, ma non si può far passare un'operazione come quella che si sta attuando come un rilancio della sanità? I problemi di sempre continuano ad esserci e si chiamano liste d'attesa nonostante gli 11 milioni di euro spesi per il Cup e chi c'è dietro il Cup.

La chiamano riconversione degli ospedali in realtà ,ci si appresta a fare convenzioni milionarie appunto coi privati. E così in Provincia di Pesaro Urbino l'Ospedale Unico diventerà l'Unico Ospedale e quei lavori che si stanno ultimando sopratutto al Santa Croce , probabilmente serviranno

al privato che presumibilmente andrà ad occupare parte di quella struttura con lungodegenza convenzionata. Al momento sembra che solo Urbino possa nel breve periodo mantenere il suo Ospedale il resto sacrificato sull'altare, condiviso ahimè anche da numerosi sindaci ,di quell'Ospedale Unico che come ho detto e sostenuto nel corso degli anni sarà la fine dei restanti ospedali.

La conferma è arrivata dalle dichiarazioni di Spacca. E' triste prendere atto che chi siede nei banchi dell'opposizione abbia sottovalutato trascurato o avallato questo percorso nonostante i continui e documentati allarmi su quanto stava accadendo.

La battaglia di trasparenza continua. La battaglia per la difesa del Santa Croce di Fano come degli altri ospedali per quanto mi riguarda continua con più forza.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

martedì 27 settembre 2011

D'ANNA DAL PDL AD UN GRUPPO AUTONOMO

Non è il partito, non è la novità che ci era stata prospettata, promessa.

Doveva essere un partito unico, unito. Ancora oggi, invece, all'interno del partito è vigente la divisione in ex FI e ex AN stabilita in ferrea percentuale. A questo si sommano correnti, componenti, fondazioni,circoli che fanno riferimento a leader nazionali. Realtà poco conosciute all'esterno ma elementi di divisione e di battaglie feroci all'interno.

Non è il partito della meritocrazia. Che merito ha chi viene nominato al Parlamento senza legami col territorio e la sua gente e non viene scelto da quest'ultima?

Non è il partito della partecipazione:coordinatori regionali, provinciali e comunali vengono nominati, in base al gruppo e sottogruppo di appartenenza, e a loro volta nominano un direttivo a proprio piacimento. Direttivi spesso utilizzati per “approvare”le scelte del coordinatore come per le reprimende per chi osa dissentire.

Non è più il partito in sintonia col popolo. Troppe cravatte, tailleurs e salotti a discapito di quell'indispensabile e continuo contatto con la gente.

Non è il partito della formazione. Non c'è più scuola, si affidano ruoli ed incarichi anche di responsabilità a personaggi senza esperienza e professionalità .





La crisi è stata sottaciuta, sottovalutata, mal gestita, forse nella speranza di una soluzione a tempi brevi . Non è andata così poi “all'improvviso” la crisi è diventata “globale”.

Si è perso tempo, si sono ritardate decisioni,si è illusa la Nazione. Ogni giorno si propone una soluzione che viene smentita, ritrattata, alimentando confusione sfiducia in Italia e all'estero.



Purtroppo non sarà un segretario “eletto” senza congresso a rilanciare un partito che noi è mai “partito” realmente come tale. Non sarà la riduzione del costo della tessera di partito e la promessa di congressi locali a cambiare le cose. Ai vecchi signori delle tessere si affiancheranno i nuovi furbi che acquistando pacchetti di tessere, com'è sempre accaduto, si dichiareranno investiti dal popolo.





A livello locale troppo spesso si subiscono le iniziative e le dinamiche altrui com'è accaduto sulla Sanità ed in particolare sulla vicenda dell'Ospedale Unico in provincia di PU con un trasversalismo più attento alle esigenze e richieste delle lobby che al territorio.



Per dare un segnale forte di una politica che sa riconoscere anche i propri errori e non giustificabili privilegi in tempi non sospetti aprii il dibattito sull'abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali presentando da solo, dopo aver cercato la condivisione e partecipazione del partito una Proposta di legge per l'abolizione del vitalizio.. Un successo su facebook e tra la gente ma critiche feroci sono arrivate sopratutto dall'interno del partito. E mentre la mia Proposta di Legge non è ancora stata discussa e votata, nascono comitati,si approvano documenti nei comuni che vanno nella stessa direzione .



Questo è molto altro mi ha portato in questi lunghi mesi ad una lunga e continua riflessione che si concretizza con la mia uscita dal Pdl dal gruppo regionale per confluire nel Gruppo Misto nella convinzione che un ciclo è finito ed è necessario cambiare rotta ripartendo dal Sociale, dai reali problemi del quotidiano. Cercando di risolvere i problemi e le emergenze di oggi e programmare contemporaneamente il futuro non solo dei tanti giovani senza lavoro, ma anche di quanti il lavoro l'hanno perso prima di arrivare alla pensione, e di quelli che la pensione già la prendono, ma è a rischio.

Si può fare creando condizioni e proposte che agevolino le imprese del territorio ad iniziare da quelle più piccole che hanno scelto di non abbandonare il territorio a vantaggio della delocalizzazione. Lo si può fare con una sanità che si occupi dei malati e non del business legato alla malattia, lo si può fare prestando più attenzione all'ambiente, ai beni storico-culturali perché se la nostra regione, come l'Italia intera ha una risorsa ineguagliabile è quella legata al territorio, alla bellezza del territorio e alle genti che ci vivono e lavorano, all'arte che quel territorio ospita elementi di forza di un turismo di qualità.

Oggi la società civile ha preso coscienza di tante cose,di tante realtà che in passato erano nascoste. C'è voglia, necessità di un rinnovato impegno civile che veda nella partecipazione e condivisione le proprie parole d’ordine.

Oggi una nuova società civile, fatta di donne e di uomini con storie e percorsi anche diversi. è nata nel Paese, cercherò di rappresentarla al meglio all'interno del Gruppo Misto regionale delle Marche perché prima vengono le persone poi le appartenenze.

Giancarlo D'Anna

lunedì 26 settembre 2011

MONACI TIBETANI SI DANNO FUOCO PER CHIEDERE LIBERTA' RELIGIOSA


10 giugno 1963 Thich Quang Duc 1°monaco buddista s'immola per la libertà relisiosa in Vietnam
       Pechino, 26 set. (Adnkronos/Dpa) - Due giovani monaci buddisti
tibetani si sono dati fuoco per protestare contro la mancanza di
liberta' religiosa e chiedendo la fine dell'esilio del Dalai Lama.
L'episodio, come riferiscono alcuni gruppi per la difesa dei diritti
del Tibet, ha avuto luogo nella provincia sud occidentale cinese del
Sichuan. Uno dei due monaci, entrambi appartenenti al monastero di
Kirti, si ritiene deceduto a seguito delle ustioni, mentre l'altro si
troverebbe in gravi condizioni. La protesta fa seguito ad analoghi
gesti verificatisi, sempre nel monastero di Kirti, a marzo e ad
agosto.

lunedì 19 settembre 2011

ADESSO TUTTI DICONO DI VOLERE ABOLIRE I VITALIZI.

D'Anna, i capogruppo in consiglio Regionale spingano affinché si votino il prima possibile le proposte di legge.


Se si ha a cuore la soluzione dei problemi poco importa come e con chi i problemi si risolvono.

Poco importa la “primogenitura” della proposta.

Va comunque fatta chiarezza per far capire ai cittadini quello che accade, quello che è accaduto. Mi sto riferendo alla proposta di “abolizione dei vitalizi” dei consiglieri delle Marche. Già perché ultimamente non passa giorno che non ci sia chi proponga l'abolizione dei vitalizi, molto spesso ricalcando proposte di legge già presentate.



In realtà in questa legislatura l'occasione per abolire il vitalizio c'è stata ed esattamente in fase di bilancio nel dicembre 2010, quando alcuni emendamenti proposti dal collega Binci e supportati e difesi dal sottoscritto vennero presentati discussi e votati. In quell'occasione solo Binci, D'Anna, Marangoni e Marconi votarono sostenere quelle proposte.



Il resto del consiglio votò un sub emendamento che annullando l'abolizione per tutti i consiglieri, decretava la “volontarietà” dell'abolizione.



La ridicola proposta venne approvata trasversalmente. Non venne tenuta nemmeno in considerazione la mia richiesta di portare in aula il prima possibile la mia proposta di legge per l'abolizione dei vitalizi già presentata nello stesso mese.



Ora fa piacere che in molti abbiano cambiato idea e che abbiano fatto marcia indietro, quantomeno negli annunci. Visto che sono sempre più i consiglieri che hanno sposato questa causa l'invito è quello di stimolare i propri capogruppo a chiedere con forza al Presidente del Consiglio Regionale a portare in aula le proposte di legge presentate.(Il gruppo su FB, 2500 adesioni, che ho creato lo scorso mese ha invitato, attraverso email, Spacca ad intervenire).



Li invito, inoltre, a rileggere il verbale della seduta del dicembre 2010 nella quale, la stessa proposta venne bocciata e i presentatori accusati e derisi. http://dannagiancarlo.blogspot.com/2011/06/abolizione-dei-vitalizi-il-verbale.html



Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale

giovedì 15 settembre 2011

ABOLIZIONE VITALIZI OPERAZIONE CHIAREZZA: INTERVISTE E VERBALI A CONFRONTO.

VI INVITO A LEGGERE L'ARTICOLO E LE DICHIARAZIONI DEL RESTO DEL CARLINO DI OGGI E CONFRONTARLE CON IL VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL DICEMBRE SCORSO DOVE SI PARLA E SI VOTA LA PROPOSTA DI ABOLIRE I VITALIZI.LO SPIRITO NON E' POLEMICO IN QUANTO SI TRATTA DI DICHIARAZIONI E DI VERBALI ORIGINALI.

mercoledì 14 settembre 2011

IN RICORDO DELL'ALPINISTA WALTER BONATTI


Bonatti nel periodo della scalata del K2
 "La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo. Se praticata in un certo modo è una scuola inclubbiamente dura, a volte anche crudele, però sincera come non accade sempre nel quotidiano. Se io dunque traspongo questi principi nel mondo degli uomimi, mi troverò immediatamente considerato un fesso e comunque verrò punito, perchè non ho dato gomitate ma le ho soltanto ricevute. E' davvero difficile conciliare queste diversità. Da qui l'importanza di fortificare l'animo, di scegliere che cosa si vuole essere. E, una volta scelta una direzione, di essere talmente forti da non soccombere alla tentazione di imboccare l'altra. Naturalmente il prezzo da pagare per rimanere fedele a questo ordine che ci si è dati è altissimo." W.Bonatti

martedì 13 settembre 2011

SANTA CROCE: LE CAMERE OPERATORIE PROMESSE PER IL 2011 SLITTANO AL 2013.


Una delle manifestazioni a difesa dell'Ospedale Santa Croce
 D'Anna :un inchiesta per far luce.



Ogni anno ,Aldo Ricci, oggi direttore dell'Azienda Marche Nord, comunica i lavori che vengono effettuati all'ex ospedale Santa Croce oggi presidio ospedaliero.

In molti ,visto che è passato un anno penseranno che si tratta di nuovi lavori, invece, ancora una volta si tratta di lavori programmati,iniziati e in parte finanziati da tempo. Altri ancora come il così detto blocco operatorio fanno parte addirittura di un progetto del 1993.



Esattamente lo scorso anno Ricci- per rispondere al sottoscritto che ancora una volta denunciava il fatto che quelle camere operatorie non erano mai entrate in funzione arrecando un danno agli utenti, all'ospedale stesso e ai suoi professionisti privati di spazi ed attrezzature moderne per svolgere il proprio lavoro- dichiarava in pompa magna che”Entro la fine del 2011 le camere operatorie sarebbero state consegnate chiavi in mano, quindi complete delle attrezzature” oggi a distanza di un anno da quelle dichiarazioni ,e 18 anni dopo l'avvio del progetto, Ricci ci viene a dire che i lavori delle camere operatorie inizieranno nel 2012 e si concluderanno entro il 2013.Esattamente vent'anni dopo l'approvazione del progetto.



Invece di nascondersi per la vergogna il Direttore vende questo scandaloso ritardo come una vittoria, contando sulla memoria corta che evidentemente non tutti hanno.



La realtà è un'altra quei lavori saranno soldi buttati se poi, come lo stesso Ricci sponsorizza, si trasferirà tutto nell'Ospedale Unico. Allo stesso tempo la “vetustà” del Santa Croce è stata sempre presa come scusa e giustificazione per l'operazione Ospedale Unico.



Sorge il dubbio che non sia casuale il ritardo di molti lavori che oggi vengono fatti solo ed esclusivamente per non perdere quei finanziamenti, quattrini che a quello e non ad altro erano stati assegnati, destinati e quindi spendibili . Sarà meglio vederci chiaro e un'inchiesta potrebbe finalmente chiarire alcuni oscuri aspetti.



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

DRAGAGGIO,D'ANNA L'IMPORTANTE E' GARANTIRE LA SICUREZZA DEI MARINAI

“L’importante è mettere in sicurezza il porto di Fano – dice D’Anna -, garantire la marineria che i rischi e i danni vissuti in passato non si abbiano a ripetere, rassicurare la cantieristica e il diporto che Fano è e rimane una realtà importante. Ricordare a quanti avevano pensato di proporre un collegamento con la Croazia, poi abortito causa insabbiamneto, che in futuro col dragaggio potrà essere possibile riproporre il servizio. Sembra che ieri il summit tra Comune, Provincia e Regione sia riuscito a trovare la quadra. Previsto un sito di stoccaggio temporaneo nel quale depositare quanto dragato dal porto di Fano.Un provvedimento che condivido tanto che nell’ottobre 2009 lo suggerii ”.

sabato 10 settembre 2011

SANITA',QUOTIDIANO NAZIONALE EVIDENZIA QUANTO TRASCURATO LOCALMENTE

Il Pdl va all'attacco: per 15 giorni ci danno ciò che ci viene negato per il resto dell'annoMarche, Bersani rianima la sanità clicca qui


Primari, medici, infermieri: tutti reperibili per la festa del Pd
di Giovanni Bucchi

Per garantire almeno quindici giorni di servizio sanitario ai massimi dell'efficienza, nelle Marche bastava aspettare l'arrivo della Festa nazionale democratica organizzata dal Pd a Pesaro, che si concluderà domenica con l'intervento del segretario Pier Luigi Bersani. Reperibilità dei primari pressoché perenne, turni straordinari, sala vip al pronto soccorso con privacy garantita, tutte le apparecchiature disponibili e funzionanti: sono queste alcune delle disposizioni diramate a tutti i dipendenti dai vertici degli Ospedali Riuniti Marche nord con una circolare in cui - «data l'importanza dell'evento con un afflusso giornaliero di almeno 20mila persone» - si chiede di mobilitare una sorta di task-force per fare fronte agli impegni sanitari richiesti dall'ex Festival dell'Unità.



La cosa non è passata inosservata e non è affatto piaciuta al vicepresidente della commissione sanità in Regione, il consigliere del Pdl Giancarlo D'Anna, che nei giorni scorsi ha vergato un comunicato al vetriolo contro questa improvvisa mobilitazione sanitaria a favore dell'evento targato Pd. «Puntualmente ogni anno diversi reparti dell'ex ospedale Santa Croce, oggi presidio ospedaliero, vengono accorpati nel periodo estivo». Il motivo? «Concedere le ferie al personale e la mancanza di fondi» dice D'Anna.



Inevitabile chiedersi allora perché proprio in occasione della Festa del Pd – che peraltro governa un po' ovunque in questi territori – tutti i problemi passino in secondo piano e si attivi ogni servizio possibile. «Si ritiene necessario potenziare la pronta disponibilità del personale tecnico per tutto il periodo dell'evento e per tutte le specialità» recita la comunicazione resa nota da D'Anna. E ancora: «Si ritiene necessario l'adeguamento dell'organico medico ed infermieristico». Ne saranno stati ben contenti i vari Rosy Bindi, Pier Ferdinando Casini, Massimo D'Alema, Matteo Renzi, Antonio Di Pietro – giusto per fare alcuni nomi – che in questi mesi hanno solcato la passerella pesarese. La cosa, in realtà, non è piaciuta nemmeno ai sindacati, tanto che la stessa funzione pubblica della Cisl di Pesaro ha avanzato alcuni dubbi. «Quel che fino ad oggi ci è stato negato si concretizza con l'ex Festival dell'Unità», commenta amaro D'Anna, «Cosa dovremo rispondere a quanti si sono visti rinviare gli accertamenti medici perché le apparecchiature erano in perenne manutenzione, quando per la Festa del Pd le manutenzioni vengono spostate dopo l'evento e quindi con nuovo disagio degli utenti locali?». Chissà che una risposta non la dia proprio Bersani domenica prossima dal palco di Pesaro.

venerdì 9 settembre 2011

FIRMO E INVITO FIRMARE CONTRO IL PORCELLUM

"Firmerò ed invito a firmare a favore del Referendum che vuole abolire l'attuale legge elettorale denominata Porcellum, che impedisce ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti in Parlamento affidando esclusivamente la "scelta" ai partiti i quali oltre a nominare personaggi spesso non apparteneti ai territori che dovrebbero rappresentare, troncano con questo sistema,di netto, quel rapporto tra eletto ed elettore. Con il referendum che si propone si ripristinerebbe la precedente legge elettorale il così detto “Mattarellum”, quindi collegi uninominali, che permette all’elettore di scegliere direttamente il candidato del proprio territorio, rendendo più partecipativo il diritto di voto che la lista bloccata invece svilisce, costringendo l’elettore ad avallare scelte fatte da pochi, trasformando il Parlamento in una "rappresentanza" di nominati e non di eletti." "Pur con i suoi limiti il Mattarelum è sicuramente un sistema più vicino alla richiesta di una diversa ed attiva partecipazione dei cittadini nella scelta dei propri rappresentanti"


L'invito è quello di firmare convintamente a favore di questo Referendum entro il 30 settembre visto che il Parlamento ad oggi non è riuscito a modificare la legge elettorale nonostante le istanze che arrivano dalla soietà civile.

mercoledì 7 settembre 2011

L'AREA VASTA COS'E' E COSA CAMBIA PER I CITTADINI

Un simpatico scherzo di Carlo Moscelli
Curioso Cristian Fanesi del Pd, poche settimane fa il Partito Democratico fanese si diceva pronto alle barricate per far si che la sede dell'Area Vasta rimanesse a Fano. Questo accadeva diversi giorni dopo che il sottoscritto aveva presentato un emendamento in Regione alla modifica della legge 13 con cui si certificava che a Fano venisse assegnata appunto la sede.



In Consiglio Regionale degli emendamenti della sua maggioranza hanno di fatto fatto decadere tale proposta. Forse ad alcuni creava imbarazzo il fatto che proposta arrivasse dai banchi dell'opposizione? Non mi interessa.



Quello che importa è che l'obiettivo è stato raggiunto. A questo punto la soddisfazione è comune o quantomeno dovrebbe esserlo. Una riflessione, sono soddisfatto di questo riconoscimento anche se sono convinto che molti non conoscono nemmeno cos'è l'Area Vasta, qual'è il suo ruolo e sopratutto cosa cambia per i cittadini.



Bene il Piano Socio Sanitario definisce l'Area Vasta “L'organizzazione rivolta a consolidare, rendere organiche e sistematiche le relazioni di collaborazione tra le Zone, specificatamente nell'organizzazione di funzioni e servizi il cui bacini d'utenza ottimale necessita di dimensioni superiori a quelle zonali, allo scopo di evitare ridondanze ingiustificate nel sistema di produzione con il rischio di sottrarre risorse al livello di assistenza e senza per altro, migliorare l'accessibilità a prestazioni di qualità” e ancora :” L'area Vasta come dimensione territoriale per l'ottimizzazione dei servizi” Sono inoltre esercitate a livello di Area Vasta le :”funzioni concernenti l'assistenza nonché altre funzioni di carattere gestionale,amministrative,tecniche e logistiche”.. “Il livello di Area Vasta risulta dunque ottimale per conseguire le economie di scala necessarie a garantire la realizzazione delle attività programmate nel rispetto dell'equilibrio economico finanziario .In altre parole l'Area Vasta è l'articolazione aziendale cui viene assegnato il budget dalla Direzione Generale”.



Chiarito questo aspetto e ferma restando la soddisfazione anche mia personale per l'assegnazione della sede dell'Area Vasta a Fano, resta l'ultima domanda cosa cambia per i cittadini?

Diminuiranno le liste d'attesa? Miglioreranno i servizi?

Già perché sembra che alcuni vogliano vendere quest'Area Vasta come la panacea di tutti i mali. Così non è tanto che l'invito, il suggerimento, la richiesta di dotare le Aree Vaste di personalità giuridica e quindi di effettuare le scelte a seconda delle esigenze del territorio e non di subirle da Ancona, come richiesto da Sindacati, operatori, sindaci, volontariato, associazioni non è stata tenuta in considerazione.



Quindi diamo il giusto valore alle cose. L'assegnazione a Fano, o la riconferma a Fano, della sede dell'area Vasta era doverosa , non era scontata anche per l'opposizione trasversale che c'è stata.



Altra cosa sono i problemi irrisolti della Sanità nelle Marche. Non tranquillizza il fatto che , ancora una volta tutte le eccellenze ,come prevede il PSS, finisca ad Ancona e per noi comuni mortali delle Provincia di PU sia previsto il “livello minimo di assistenza su Area Vasta”.

Vedremo cosa farà Fanesi insieme al suo partito per far si che questa discriminazione nei confronti del nostro territorio non continui.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

lunedì 5 settembre 2011

LA SANITA' “ DEMOCRATICA” :PER I CITTADINI BARELLE E CORRIDOI PER I VIP CAMERA E PRIVACY.




Puntualmente ogni anno diversi reparti dell'ex ospedale Santa Croce, oggi presidio ospedaliero, vengono accorpati nel periodo estivo. Proprio nel periodo in cui aumenta la popolazione e quindi dove presumibilmente ci sarebbe maggiore necessità dei servizi offerti. Le motivazioni sono sempre state quelle di “concedere le ferie al personale e la mancanza di fondi”.



In realtà è la carenza di personale a far si che non ci siano sostituzioni. Relativamente ai fondi se invece di assumere dirigenti, com'è accaduto anche di recente, si fosse assunto il personale necessario a far funzionare i reparti non sarebbe stato “necessario” accorpare un bel niente.



Poi all'improvviso appare la Festa Nazionale del Partito Democratico: Contrordine Compagni:” evento di grande portata e importanza”-recita una circolare interna degli Ospedali Riuniti Marche Nord- con un afflusso giornaliero di almeno 20.000 persone (?) tanto da prevedere: “la rintracciabilità dei Direttori responsabili di Struttura (anche di quelle strutture ove non è attualmente attiva una pronta disponibilità); i Direttori devono garantire “la propria rintracciabilità e se richiesto devono rendere possibile attivare la propria struttura in qualsiasi giorno ed orario durante il periodo 27 agosto-11 settembre”; “Tutte le apparecchiature devono essere disponibili e quindi blocchi macchina conseguenti alle attività di manutenzione ordinaria devono essere spostati al di fuori della fascia temporanea protetta”;”RISERVARE UN POSTO LETTO IN UNA CAMERA CON GARANZIA DI PRIVACY PER EVENTUALI PROBLEMI DI SALUTE DI PERSONALITA' POLITICHE E DELLO SPETTACOLO,DI INDIVIDUARE UN AMBULATORIO DEDICATO ALLA VISITA E PRIMO TRATTAMENTO DIPERSONALITA'”; “si ritiene necessario potenziare la pronta disponibilità del personale tecnico per tutto il periodo dell'evento e per tutte le specialità”;

“si ritiene necessario adeguamento dell'organico medico ed infiermeristico”

Tutti provvedimenti da adottare a Pesaro come a Fano.

Insomma buona parte di quello che utenti-pazienti, medici infermieri, sindacati e alcuni rappresentanti politici chiedono da anni e che fino ad oggi è stato negato con una serie di motivazioni si concretizzerà durante l'ex Festival dell'Unità.

Facile pensare la reazione di quanti, e non sono pochi,hanno atteso per ore su una barella in mezzo ad un corridoio,quando sapranno che è prevista una “camera con garanzia di privacy per personalità politiche e dello spettacolo”;

comprensibile l'incazzatura di quanti hanno atteso mesi per una visita quando per l'ex Festival dell'Unità tutto il personale medico e tecnico è precettato;

cosa rispondere a quanti si sono visti rinviare accertamenti perché le apparecchiature erano in perenne manutenzione”quando per l'ex Festival dell'Unità le manutenzioni vengono spostate dopo la festa e quindi con nuovo disagio degli utenti locali.



Insomma quella che la Direzione di Ospedali Marche Nord vorrebbe far passare per un evento straordinario è routine specie in estate, da sempre, eppure i necessari provvedimenti non sono mai stati presi per alleviare disagi ai cittadini e al personale medico-infermieristico.

Poi venne l'ex Festival dell'Unità e miracolosamente tutto si sistema, ma solo per 15 giorni. Dopo di che tutto torna come prima se non peggio. Questa è l'ennesima denuncia di come viene gestita la Sanità nelle Marche .Una vergogna.



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità