venerdì 21 dicembre 2012

Ma quali Maya,la "fine" è nelle nostre mani .


Consumo di suolo: ne abbiamo solo per altri 60 anni




di Debora Billi - 20/12/2012





Nel giro di vent'anni, poco cibo, rivolte e migrazioni di disperati. Occorre intervenire prima di subito, in primis in Italia...
erosionesuolo

Sembra incredibile. L'umanità ha coltivato la terra per migliaia di anni, e non c'è nulla che ci appaia più "infinito" della risorsasuolo coltivabile. Invece non è così: sembra che ne abbiamo solo per altri 60 anni, continuando con la tendenza in atto. E non sono catastrofisti svitati o decrescitisti allarmisti a dirlo, ma nientedimento che il Wolrd Economic Forum. Trovate tutto qui sulTime, ecco una traduzione:
Un calcolo a spanne dell'attuale tendenza di degrado dei suoli suggerisce che abbiamo circa 60 anni di terra coltivabile rimasta. Il 40% delle terre agricole del mondo sono classificate come degradate o molto degradate - quest'ultima definizione significa che il 70% dello strato superficiale, quello che consente alle piante di crescere, è ormai andato


A causa dei sistemi moderni di agricoltura intensiva, il terreno superficiale ricco di humus sta andando perso a un ritmo che è da 10 a 40 volte superiore a quello di naturale rimpiazzo.
Le conseguenze saranno che perderemo il 30% di produzione di cibo nei prossimi 20-50 anni, e ciò rispetto ad una domanda che si prevede aumentata del 50%.
Ulteriori conseguenze? Alcune le abbiamo già viste: rivolte nei Paesi più colpiti dal rincaro dei generi alimentari. Si assisterà anche a fughe di massa verso i Paesi più "ricchi", oltre che alla disperata corsa all'accaparramentodelle residue terre buone da parte di chi può permetterselo, ovvero quel land grabbing che sta già avvenendo proprio sotto i nostri occhi.
Leggete l'articolo. E ricordatevi, per tornare in Italia, che qui si è parlato solo di erosione. Aggiungete all'equazione anche le cementificazioni selvagge, le Grandi Opere, le discariche legali o illegali, l'abbandono delle campagnealla desertificazione da parte dei contadini che non riescono più a vivere a causa di un folle sistema economico, e potrete tirare le somme su quanto cibo anche il nostro Paese avrà la possibilità di produrre nei prossimi anni e decenni.
Perché va bene preoccuparsi per l'IMU o il debito, ma se il futuro è la pancia vuota allora è il caso di metterla subito al primo posto.

lunedì 17 dicembre 2012

Sanità, D'Anna solidale coi lavoratori.




D'Anna durante una manifestazione a difesa dell'Ospedale Santa Croce
ANCONA (AN), 17 dic- La manifestazione unitaria del 18 dicembre di FP CGIL – CISL FP – UIL FPL del personale del settore sanità davanti alla sede della Regione MARCHE vede l'appoggio del consigliere regionale fanese e Vice Presidente della Commissione Sanità Giancarlo D'Anna (Gruppo Misto), specie sull'idea di assegnare la "Personalità Giuridica alle Aree Vaste".

Infatti, il Vice Presidente della commissione Sanità, come relatore di minoranza del Piano Socio Sanitario aveva criticato fortemente il metodo e i contenuti del Piano che non hanno tenuto conto delle proposte emerse dalle centinaia di audizioni con associazioni, sindacati e categorie.I risultati sono oggi evidenti.D'Anna ricorda di essere primo firmatario per il Coordinamento di Azione Marche( di cui è portavoce e composto da Romagnoli, Silvetti e Marangoni) di una PDL che prevede l'assegnazione della personalità giuridica dell'Aree Vaste. "E’ necessario-sostiene D'Anna- apportare sostanziali modifiche al sistema con un impianto legislativo più consono alle realtà territoriali marchigiane, cosicché da rafforzare il sistema stesso e renderlo nello stesso tempo più efficace e più efficiente.In tale ottica viene soppressa l'ASUR e vengono istituite cinque Aziende sanitarie locali, alle quali viene attribuita personalità giuridica: la n.1, la n. 2, la n. 3, la n. 4 e la n.5, con sedi, rispettivamente, a Fano, Fabriano, Ancona,
Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.
Le suindicate Aziende sanitarie locali avranno- secondo la proposta di legge- una competenza territoriale più limitata rispetto all'attuale ASUR, cosicché da permettere un migliore radicamento delle medesime sul territorio e consentire quindi l'attuazione di un sistema sanitario regionale capace di garantire effettivamente la centralità del cittadino marchigiano bisognoso di cure in qualsiasi comune esso risieda.

Quanto sopra non è garantito dall'attuale impianto che vede nell' ASUR il soggetto che esercita a livello centralizzato le funzioni di indirizzo,coordinamento e controllo gestionale e contabile dell'attività aziendale e nelle Aree vaste territoriali lo svolgimento di alcune funzioni non esercitabili dalle medesime in maniera completa in quanto non dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale proposta che gli stessi sindacati rivendicano da tempo.

martedì 11 dicembre 2012

Giornata delle Marche ,dimenticati gli atleti della Città della Fortuna




Non solo Londra, già se si voleva festeggiare lo sport non si dovevano dimenticare gli atleti del territorio che ospitava la Giornata delle Marche che in passato si erano distinti nello sport. Non c'era bisogno di premi ma di una semplice citazione. Non c'è stata ed è grave. Invece la Giornata delle Marche si è trasformata in una sorta di “compleanno” del presidente Spacca rimasto dal primo all'ultimo momento sul palco a dirigere perfino i presentatori della serata. Mancava solo che si mettesse a suonare il piano a quattro mani con Allevi. Ma nella giornata delle Marche Spacca non si è solo scordato degli atleti fanesi ma anche della ricorrenza della Giornata internazionale dei Diritti Umani e mentre il governatore chiedeva un applauso per un imprenditore cinese a capo di una controllata del regime cinese, nel paese orientale venivano arrestati oltre cinquemila cinesi che chiedevano più libertà. Se questo è l'orgoglio marchigiano, non mi ci riconosco.

lunedì 10 dicembre 2012

Dalla parte delle vittime, non degli aguzzini.



Giornata delle Marche, celebriamo lo Sport e i Diritti Umani
D'Anna Spacca si unisca all'appello dei 100 premi Nobel per liberare Liu Xiaobo

Il 10 dicembre è stata istituita La giornata delle Marche, una data impegnativa visto che nello stesso giorno si ricorda la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, ed è anche il giorno della consegna dei Premi Nobel. Quel premio nobel che Liu Xiaobo non ha potuto ritirare nel 2010 in quanto imprigionato dal regime cinese per aver contribuito alla stesura di Carta 08 un documento nel quale si chiedeva il rispetto dei Diritti Umani in Cina.
In quel giorno, del 2010, mentre il dissidente cinese si trovava in galera invece che al Oslo a ritirare il suo riconoscimento, nelle Marche, ad Ancona, il Presidente Spacca premiava in rappresentante degli aguzzini cinesi nella Gionata delle Marche. A distanza di due anni il Presidente della Regione Marche ha cercato di accreditarsi ancora una volta coi cinesi premiando questa volta un “imprenditore” cinese , Tan Xuagunang presidente della controllata dello stato cinese,ShigWechai Group. Ad essere buoni una caduta di stile vista la concomitanza con la giornata della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani . Dichiarazione composta di trenta articoli nei quali è difficile riconoscere il rispetto da parte del regime di Pechino.
E' di ieri la notizia che il “premio”, al presidente della Shig Wechai è rinviato al prossimo gennaio e non come preventivato nella giornata delle Marche che si tiene oggi a Fano.
Non sappiamo se si tratta di una saggia decisione o una fortunata coincidenza, ma siamo felici che non sia accaduto il 10 dicembre con quello che questa data ricorda. Allo stesso tempo lanciamo un appello al Presidente Spacca, si unisca ai 100 premi Nobel che hanno chiesto la liberazione di Liu Xiaobo al nuovo leader cinese Jinping. Lo faccia oggi nella giornata della Regione Marche ma anche e sopratutto dei Diritti Umani.

mercoledì 21 novembre 2012

Sanità,Mesotelioma, il pericolo non viene solo dall'amianto ma anche dai suoi sostituti.

Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio ed è associato soprattutto all'esposizione all'amianto.


INTERROGAZIONE 


Il sottoscritto Giancarlo D'Anna consigliere regionale de vice presidente della Commissione Sanità della Regione Marche

PREMESSO

che le fibre di amianto sono riconosciute come la causa principale del mesotelioma e che complessivamente alle malattie legate all'inalazione di fibre all'asbesto vengono attribuite in Italia 3000 morti l'anno ; 
che nonostante la provata pericolosità di quella fibra ancora poco è stato fatto per ridurre in modo considerevole la presenza dell'amianto in strutture private e pubbliche ad iniziare da numerosi edifici scolastici;
che nei prossimi anni entro il 2018, secondo studi affidabili, si raggiungerà il picco di morti come conseguenza di inalazioni delle fibre di amianto;
che un recentissimo studio portato avanti dal prestigioso Istituto Ramazzini di Bologna,distintosi anche in passato per lo studio delle conseguenze dell'inalazione delle fibre di amianto, ha lanciato un nuovo allarme relativo a Lana di roccia, lana di vetro, fibre di ceramica utilizzati come “sostituti dell'amianto” in quanto secondo gli studi del Ramazzini come ha dichiarato Morando Soffritti, direttore scientifico dell'Istituto:”la loro capacita' di indurre il mesotelioma e' di poco più' bassa dell'amianto";
che dal citato studio “non emerge tanta differenza” tra amianto e i suoi sostituti  visto che “Iniettando fibre di amianto e dei sostituti
di amianto nelle cavie, il risultato e' che nel primo caso l'incidenza
di mesotelioma e' dell'80%, nel caso dei sostituti del 45%”.
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CONOSCERE:

quanti sono i casi di mesotelioma accertati negli ultimi 10 anni nella regione Marche;
dove si registrano il maggior numero di casi di mesotelioma;
per quale motivo non si è ancora provveduto a discutere ed approvare le proposte di legge relative alla bonifica degli edifici con presenza d'amianto;
alla luce di quanto esposto dietro la denuncia dell'Istituto Ramazzini di Bologna: quali immediati accertamenti e provvedimenti s'intendono adottare per evitare che in futuro alle già numerose vittime dell'amianto si aggiungano anche quelle dei sostituti dell'amianto?

Giancarlo D'Anna


martedì 20 novembre 2012

UN BELL'EVENTO A FANO IL 6 DI DICEMBRE 2012


PREMI: PICCHIO D'ORO 2012 A ATLETI E TECNICI OLIMPICI LONDRA

(ANSA) - ANCONA, 20 NOV -La
Commissione regionale composta dai consiglieri Giacomo Bugaro,
Giancarlo D'Anna, Maura Malaspina e Rosalba Ortenzi
con Presidente Paola Giorgi si è riunita oggi per decidere gli atleti da premiare nella giornata delle Marche che si terrà a Fano il 6 dicembre 2012.
V
alentina Vezzali, Elisa DiFrancisca , Massimo Fabbrizi, Assunta Legname, Giorgio Farroni,
Stefano Cerioni sono tra gli atleti e tecnici olimpici e
paralimpici di Londra 2012 destinatari del Picchio d'Oro,
l'onorificenza che verra' consegnata in occasione della Giornata
delle Marche il prossimo 10 dicembre a Fano.
''Con la nostra scelta - spiega Paola Giorgi, presidente
della Commissione regionale che ha avuto il compito di
individuare i premiati - abbiamo voluto riconoscere i veri
valori dello sport e premiare tutti gli attori che sono stati
protagonisti, vincitori e partecipanti, atleti, e tecnici, delle
Olimpiadi e Paraolimpiadi 2012, perche' sono, ognuno nel proprio
ruolo, la dimostrazione tangibile, ad alto livello, del valore
sociale e sportivo dell'attivita' che viene svolta nel
territorio''.
Il titolo della Giornata sara' quest'anno 'Impegno per
vincere nella vita' e' ha l'obiettivo di celebrare i risultati
eccellenti conseguiti dalle Marche a livello sportivo in tutti
questi anni e in particolare a Londra la scorsa estate. La
Commissione era composta dai consiglieri Giacomo Bugaro,
Giancarlo D'Anna, Maura Malaspina e Rosalba Ortenzi.

Questo l'elenco completo dei
premiati: Valentina Vezzali (sherma, oro a squadre e bronzo
individuale); Elisa Di Francisca (scherma, oro a squadre e oro
individuale); Massimo Fabbrizi (tiro a volo, argento); Samuele
Papi (pallavolo, bronzo); Emanuele Birarelli (pallavolo,
bronzo); Andrea Bari (pallavolo, bronzo); Filippo Magnini
(nuoto); Filippo Baldassari (vela); Michele Regolo (vela);
Paolo Ottavi (ginnastica); Julieta Cantaluppi (ginnastica
ritmica); Gianmarco Tamberi (atletica leggera, salto in alto);
Rosalba Console (atletica leggera, maratona). Gli atleti
paralimpici cono Assunta Legname (atletica leggera, oro lancio
del peso); Giorgio Farroni (ciclismo, argento su strada); Andrea
Cionna (maratona) e Riccando Scendoni (atletica leggera
100/200/400 metri).
I tecnici sono Piero Benelli; Carlo Castagna; Marco Masi:
Stefano Cerioni; don Mario Lusek (cappellano della squadra
italiana); Annalisa Coltorti; Nicola Selvaggi e Piergiorgio
Severini.

venerdì 16 novembre 2012

SANITA' CI DICONO CHE “MANCANO I SOLDI “ INVECE...



D'Anna, si continuano a spendere milioni in convenzioni, affitti non necessari e per il fallimento Cup.

Non passa giorno che non si scopra che mancano... perfino le garze. La risposta è sempre la stessa, c'è la crisi,la spending review. Eppure i mali della sanità nelle Marche e in Provincia di PU in realtà in diversi casi hanno poco hanno a che vedere con la spending review . Per essere più precisi si giustificano clamorosi errori e bluff del passato con gli attuali provvedimenti del governo.
Già perché ,ad esempio non è di oggi la convenzione in esclusiva alla s.r.l .privata, Fisiosport, che fa capo a moglie e figli del sindaco di Fossombrone dal 2003 , è costata 360.000 euro l'anno per medicina dello sport e cardiologia. In 10 anni oltre 3 milioni di euro che si potevano risparmiare utilizzando il servizio pubblico.

Vogliamo fare esempi più recenti di provvedimenti presi durante la crisi?Primo tra tutti il Cup regionale. Costato 12 milioni di euro aveva l'obiettivo di eliminare le liste d'attesa. Risultato :soldi buttati per gestire una struttura in odore di parentopoli-amicopoli senza risolvere il problema delle attese, anzi.

Ancora un esempio? Nel 2010 nel pieno della crisi, con delibera 1016 la Giunta Regionale, prendendo atto di una delibera, la 248 del 10 maggio 2010 del Direttore dell'Azienda Marche Nord Aldo Ricci, approva il rinnovo del contratto di locazione del complesso immobiliare sito a Pesaro in Viale Trieste n.391 per la modica somma di 13.500,00 euro al mese per sei anni. Cioè 162.000,00euro l'anno che moltiplicati per i sei anni di contratto sfiorano il milione di euro.

Qui la spending review non c'entra un cavolo. Qui si sono buttati e si continuano a “buttare” soldi pubblici e poi si piange miseria. Danno e beffa vanno di pari passo. Infatti mente si continuano a sprecare soldi per affitti delle varie sedi, l'ex Ospedaletto di Fano, che potrebbe diventare una sede di numerosi uffici vive il suo degrado e abbandono. Un insulto! E pensare che c'è qualche primario, nominato politicamente, che individua nel presunto campanilismo le cause del disastro sanità. Abbia la dignità di starsene zitto sulle cause di quanto sta avvenendo oggi visto che se siamo arrivati a questo punto è anche grazie al suo silenzio.

Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità

domenica 11 novembre 2012

Fiume Metauro, D'Anna, verificare allarme inquinamento.



INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna

Oggetto: situazione Fiume Metauro
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO
che il fiume Metauro ha un percorso di circa Km 121 e un’estensione del bacino imbrifero di Kmq 1.325, il più vasto delle Marche;
che nell’ambito del suo bacino sono presenti 3 invasi: diga del Furlo (fiume Candigliano), diga di S.Lazzaro (fiume Metauro) e diga di Tavernelle (fiume Metauro);
che il suo corso ha un regime torrentizio di tipo appenninico che risente delle piogge stagionali e che, grazie agli apporti degli affluenti Burano e Candigliano (compresi i loro bacini) , la sua portata massima teorica in prossimità della foce è di 2.063 mc/sec.


CONSIDERATO

che ormai da tempo si evidenziano gravi stati di inquinamento del fiume Metauro, in particolare nei tratti in prossimità di Urbania e Fermignano. Infatti, con sempre maggiore frequenza ed in particolare nei mesi estivi quando la portata del fiume si riduce, vengono segnalati fenomeni di intorbidamento delle acque, presenza di schiume, esalazioni maleodoranti e morie della fauna ittica e anfibia ormai pressoché scomparsa (ultimo grave episodio in ordine di tempo l’8 agosto 2012 a valle del depuratore in località Isola di Urbania);

che la responsabilità dello stato di degrado del corso d’acqua è senza meno attribuibile al malfunzionamento e in alcuni casi alla totale assenza di depuratori per le acque reflue fognarie che riversano il loro carico inquinante nel fiume;

che in particolare insistono sul tratto di fiume maggiormente inquinato gli scarichi dei seguenti impianti di depurazione, quasi tutti gestiti da Marche Multiservizi SPA con sede a Pesaro in via dei Canonici 144: depuratore di Lamoli, depuratore di Borgopace, depuratore di Mercatello sul Metauro, depuratore di S’Angelo in Vado, depuratore di Peglio, depuratore di Urbania loc. Isola, depuratore di Urbania Mattatoio Comunale, depuratore di Fermignano, depuratore di Cagli (fiume Burano);

che a seguito di una serie di prelievi delle acque a valle degli impianti sopraelencati e successive analisi effettuate da tecnici appartenenti al Gruppo Progetto Acqua di Urbania con strumentazioni professionali, sono state rilevate percentuali di inquinanti oltre i limiti fissati dalla vigente normativa, in particolare per quanto riguarda l’ammoniaca oggetto di numerosi superamenti della soglia limite;


che la situazione peggiore è stata riscontrata tra S. Angelo in Vado, Urbania e Fermignano dove , in particolare a valle degli impianti di depurazione, gli ittiologi dell’ARPAM hanno riscontrato la quasi totale mancanza di fauna ittica e anfibia nel fiume. Come è noto la presenza di pesci e anfibi è uno degli indicatori biologici fondamentali per determinare lo stato di salute di un corso d’acqua e questo rende ancora più allarmante la situazione del fiume Metauro;

che molti degli impianti di trattamento delle acque reflue fognarie suddetti sono obsoleti e superati rispetto alle nuove tecnologie. In particolare i depuratori a servizio dei piccoli centri, proprio dove il fiume è più pulito in quanto più prossimo alle sorgenti, non sono dotati della sezione di trattamento dell’azoto e pertanto sono altamente inquinanti. Inoltre la scarsa manutenzione degli impianti stessi (in particolare per quanto attiene la gestione dei fanghi di depurazione che, se non estratti dai depuratori come prevede la buona gestione degli stessi e se sottoposti all’azione di dilavamento delle acque piovane, possono essere un’ulteriore causa di dispersione di inquinanti nel fiume) aggrava ulteriormente una situazione già allarmante.


CONSIDERATO INOLTRE
che nella stessa area esiste un’ampia serie di depuratori fermi o inattivi (ad esempio a Muraglione di Urbania, in zona Ind.le di Urbania, in frazione di Peglio S.Giovanni, a Petra) e che molte frazioni o aree di paesi non sono per nulla collegate alla rete fognaria e pertanto i reflui confluiscono direttamente nel fiume senza subire trattamenti di depurazione il cui canone viene comunque addebitato in bolletta agli utenti;
che nel bacino del fiume Metauro e Burano sono presenti alcuni impianti di potabilizzazione delle acque, come ad esempio quello ubicato a circa 3 Km a valle del depuratore di Cagli a servizio anche delle città di Urbino e Urbania e quello di San Silvestro di Fermignano a servizio di quest’ultima cittadina e situato 7 Km a Valle del depuratore di Urbania, uno degli risultato tra i più inquinanti. Il grave stato di inquinamento dei corsi d’acqua suddetti potrebbe pregiudicare la qualità delle acque destinate al consumo umano trattate nei predetti impianti che per raggiungere gli standard di potabilità si vedono costretti ad aumentare i livelli di utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio cloro).
INTERROGA

Il Presidente della Giunta per conoscere:

se quanto esposto ed enunciato dall’associazione Gruppo Progetto Acqua di Urbania risponde a verità.
Nel caso di risposta affermativa quali provvedimenti si intendono adottare vista la gravità della situazione denunciata.

venerdì 9 novembre 2012

NON CI STIAMO!




Non è semplice rimanere calmi e mostrarsi riflessivi dopo le risposte (in rigoroso ordine cronologico) del dott. Coschiera e del dg Ricci ai nostri allarmi; no, non lo è proprio!!

Il piglio del nuovo primario di radiologia del Santa Croce comunque lascia ben sperare! Definiremmo altamente professionale (e fortuna che da Pesaro è arrivato qualcuno per insegnarlo) l’attenzione per il percorso oncologico annunciata come criterio guida dal dott. Coschiera (superprimario unico di Pesaro e Fano), e di certo una bella sospensione del servizio era assolutamente necessaria per una corretta impostazione del reparto…..!
Dott. Coschiera, perché invece non dice che il reparto di radiologia di Fano ha 4 medici in meno rispetto a 3 anni fa? Perché non parla della impossibilità di mantenere un seppur Livello Essenziale di Assistenza (L.E.A) in situazioni simili? Perché non rivela che la sospensione non sarebbe stata affatto temporanea se non ci fosse stato qualche guasta feste (il ns comitato) a far piazzate?
A nulla gioverà la ripresa delle prenotazioni (sempre che avvenga) se non si porrà rimedio alla grave mancanza di medici che causa liste di attesa insostenibili! Per non parlare di attività interventistica che all'ospedale di Fano veniva fatta da oltre 20 anni con ottimi risultati e minima spesa grazie alla collaborazione di uno dei migliori professionisti della Regione (il dott. Gusella) che ancor oggi opera ad Urbino, Senigallia, Fabriano etc..
Chiediamo, ancora una volta, rispetto! NON RACCONTATECI STORIE!

Ed ora …al ns concittadino, Aldo Ricci: egr. direttore come spiega che, in questa squallida guerra tra poveri, il San Salvatore ha visto rimpinguati con solerzia i suoi organici a differenza del Santa Croce - ormai a pieno titolo l’ospedale “Cenerentola” delle Marche (a quando il principe azzurro!) ? Se le sale operatorie aperte 6 mesi l’anno sono un’iperbole”, come mai a fare i conti si arriva a 5 mesi e mezzo di chiusura (4 mesi in estate + 45 gg a Natale? Perché il primario dell’ortopedia ha confermato tutte le nostre denunce? Che fine ha fatto il tanto annunciato progetto spalla?
Direttore, invocare la spending review per giustificare il grave stato del ns ospedale è irrispettoso nei confronti dei cittadini!

E perché poi questa spending review deve pesare tutta sul Santa Croce!
La realtà è ormai lapalissiana: si sta tentando da anni di ridurre l'attività del S.Croce costringendo i cittadini a rivolgersi altrove, per poi declassarlo a Poliambulatorio.
Non si sostituiscono più i primari andati in pensione (e chiunque abbia lavorato in un reparto ospedaliero sa che è un primario presente e motivato da l'impostazione a tutto il reparto); sono stati imposti protocolli e materiali già in uso presso l'ospedale di Pesaro senza consultare e tenere in nessun conto l'esperienza dei professionisti fanesi.
Di fatto la Regione Marche e con essa la dirigenza Marche nord, anzichè tagliare gli sprechi (vedi 12 milioni di euro per un CUP che ancora non funziona) toglie servizi essenziali ai cittadini che per averli pagano fior di tasse.

Ridurre l’attività del S.Croce a favore dell’ospedale Salvatore è una scelta miope e campanilistica perché non si sfruttano risorse umane che già possediamo come tutti quei validi professionisti che avevano fatto di questo ospedale un punto di riferimento anche regionale,perchè non si sfruttano gli spazi parte dei quali di recentissima costruzione, perchè si creano disagi a 140:000 cittadini che ad esso facevano riferimento!

L’agonia continua …. Sicuramente non per molto!


SAVERIO DE BLASI
comitato per la difesa del Santa Croce

 &

COORDINAMENTO PER LA DIFESA DEL SANTA CROCE

GIANCARLO D'ANNA consigliere regionale
ROBERTO ZAFFINI consigliere regionale
ANTONIO COLUCCI fano 5 stelle
FEDERICO SORCINELLI segretario prov.le La Destra



martedì 6 novembre 2012

SANITA':L’AGONIA DEL SANTA CROCE!


Una manifestazione organizzata dal coordinamento e comitato Santa Croce
 
 
 
APPELLO AI FANESI: MOBILITIAMOCI CONTRO I DISTRUTTORI DEI NOSTRI DIRITTI!

 

Blocco delle prenotazioni per TAC e RISONANZA, riduzione massiva di acquisto di protesi d’anca

 

Le ultime settimane hanno visto una drammatica accelerazione in quella che sembra essere la fine certa del nostro ospedale e di grossa parte della sanità fanese: lo smantellamento dell’ospedale  Santa Croce.

La realtà dei fatti sta infatti andando ben oltre le più pessimistiche previsioni che il nostro Comitato aveva reso pubbliche fin dal 2009.

L’aria che si respira al Santa Croce (che fino a pochi anni fa vantava professionisti e reparti tra i migliori della Regione) è quella di una struttura in smobilitazione, con dipendenti increduli e …………rassegnati!

 

Ma veniamo ai fatti più recenti (e drammatici):

 

1.     E’ di pochi giorni fa la notizia che il Servizio di Radiologia dell’Ospedale di Fano non garantisce più prenotazioni per gli esami di Risonanza Magnetica e di TAC; d’ora in poi sarà necessario rivolgersi all’Ospedale di Pesaro, con liste di attesa di 8 mesi! (nb: in Romagna in una settimana si esegue l’esame!!).

2.     L’Azienda Marche Nord ha ridotto drasticamente l’acquisto di protesi necessarie per gli interventi ortopedici al bacino; (logico provvedimento in una popolazione che -

fortunatamente! - invecchia progressivamente!) questo significa che sarà sempre più difficile operarsi per artrosi dell’anca, una patologia per la quale l’ortopedia di Fano è stata per decenni ai massimi livelli di eccellenza.

3.     La Chirurgia Generale è costretta a chiudere le sale operatorie per 6 mesi all’anno (alla faccia degli investimenti sbandierati dalla Direzione Generale), cosicchè per sottoporsi ad un qualsiasi intervento sarà necessario aspettare tempi biblici (già ora l’attesa per un’ernia addominale sfiora l’anno!!!).

4.     Primari e medici che vanno in pensione non vengono più sostituiti (con conseguente trasformazione dei reparti in questione in dependance dei rispettivi reparti pesaresi…).

 

E per ora ci fermiamo qui……..(scusate se è poco!)

 

Questa è la pari dignità ancora oggi ribadita nel piano aziendale 2012, questo è ciò che i cittadini fanesi e non, hanno guadagnato con l’annessione a Marche Nord??!!

 

Ci domandiamo: “Cosa risponderà la direzione a questi fatti? Si produrrà in retoriche bugie negando, nella perfetta tradizione della burocrazia sovrana che tratta i cittadini come sudditi, le nude verità che denunciamo?”

 

Chiediamo rispetto, non raccontateci storie!

 

Saverio De Blasi

comitato per la difesa del santa croce

&

cooridinamento per la difesa del santa croce:

GIANCARLO D'ANNA (consigliere regionale)

ROBERTO ZAFFINI (consigliere regionale)

ANTONIO COLUCCI (FANO 5 STELLE)

FEDERICO SORCINELLI (segretario provinciale de La Destra)

 

domenica 4 novembre 2012

Il tempo delle scelte:cosa fare dell'ex Convitto V.Colonna?

La struttura nata negli anni '30 oggi abbandonato


EX CONVITTO VITTORIA COLONNA , UN'OCCASIONE IMPORTANTE
D'ANNA,UNIRE LE ENERGIE E COINVOLGERE LA CITTA' DI FANO.

E' una piccola città nella città il Convitto Vittoria Colonna. Circondata dal verde e protetta allo sguardo in buona parte del perimetro, è una realtà forse poco conosciuta, con una sua storia importante -come ci ricorda il Prof. Berardi- ma che in futuro potrebbe, più di ieri, aprirsi alla città di Fano. E' giusto porsi alcune domande per non trovarsi di fronte a decisioni e scelte prese altrove come spesso accade. Che ne sarà di quella struttura?Come potrebbe essere utilizzata quell'area?E' il caso di aprire un dibattito con delle idee,delle proposte per non trovarci ,come troppo spesso accade, a lamentarci per decisioni che abbiamo più o meno consapevolmente“delegato” ad altri?
Io credo che sia doveroso attivarsi immediatamente quantomeno per conoscere su quali ipotesi stanno ragionando gli enti proprietari di quell'area .La crisi economica non deve giustificare un eventuale rinvio del dibattito anzi deve essere lo spunto per cercare un rilancio dell'economia anche attraverso il concorso delle energie del territorio che possono e devono incontrasi per vincere le sfide future. L'area del Vittoria Colonna può essere un importante occasione.

Giancarlo D'Anna
Consigliere Regionale Marche

giovedì 1 novembre 2012

Erosione marina, la resa dei conti.


Sulla lunga vicenda dell'erosione marina in viale Ruggeri a Fano ho presentato la seguente mozione:
Premesso che
da numerosissimi anni attraverso interrogazioni, mozioni, emendamenti al bilancio regionale, dimostrazioni di protesta dei cittadini e operatori turistici residenti nella zona Sassonia di Fano e più esattamente Viale Ruggeri e zona Bersaglio di Fano, viene denunciata la drammatica situazione in cui versa il litorale con gravi rischi per cose e persone senza che seri e definitivi provvedimenti venissero adottati
Preso atto
* dei continui e pesanti fenomeni climatici che determinano una forte erosione della costa;
* che l'economia locale del litorale marchigiano viene periodicamente posta alla prova in conseguenza della distruzione delle infrastrutture turistiche;
* che in alcuni casi l'erosione pone a rischio la viabilità stradale e ferroviaria;
* che il fenomeno riguarda vari tratti del litorale marchigiano tra cui in particolare la zona di Viale Ruggeri Sassonia del comune di Fano e le spiagge di Marotta di Mondolfo che presenta aspetti di vera emergenza;
CHIEDE ALLA GIUNTA REGIONALE
* di attivare tutte le azioni necessarie per fronteggiare nell'immediato la situazione di emergenza, anche attraverso la dichiarazione di calamità naturale;
* di riconoscere il problema della erosione marina come una delle principali priorità regionali, destinando quindi a tal fine, adeguate risorse finanziarie nei prossimi bilanci, a partire da quello del 2013;
* di elaborare un programma di intervento strutturale coinvolgendo le amministrazioni locali interessate, che organicamente risolva progressivamente e definitivamente tale problema, attraverso soluzioni adeguate rispetto ad esperienze passate che si sono rivelate inefficaci, che siano rispettose dell'ambiente, preceduto anche alla progressiva rimozione delle cause dell'erosione;
IMPEGNA IL GOVERNO
NAZIONALE L'UNIONE EUROPEA
a garantire risorse finanziarie aggiuntive a quelle regionali per sostenere la realizzazione del programma di salvaguardia del litorale marchigiano".
Giancarlo D'Anna
Gruppo Misto Regione Marche

mercoledì 31 ottobre 2012

PROVINCE:RIORDINO,D'ANNA, PERSA OCCASIONE PER ABOLIRLE TUTTE



PROVINCE:RIORDINO,D'ANNA, PERSA OCCASIONE PER ABOLIRLE TUTTE

   (ANSA) - ANCONA, 31 OTT - ''Era evidente che il Governo non
avrebbe fatto marcia indietro sulla sua proposta di istituire
meno Province delle precedenti, quindi il parere del Consiglio
regionale delle Marche poteva essere tenuto in considerazione
solo nel caso in cui la proposta delle Marche fosse orientata su
un'ulteriore diminuzione delle Province stesse''. E' la
riflessione del consigliere regionale Giancarlo D'Anna (gruppo
misto) sul decreto di riordino varato dall'esecutivo. ''Dalle
Marche - aggiunge - poteva arrivare un segnale forte e cioe' un
documento unitario e trasversale per l'abolizione di tutte le
Province (di cui si prevede l'abolizione sin dal 1970),
ovviamente tutelando il personale non politico. Ma questa mia
proposta non e' stata considerata nonostante, in buona parte
degli interventi, i consiglieri si sono detti favorevoli
all'abolizione di tutte le Province. Un'occasione persa che
avrebbe anticipato, ma anche fatto risparmiare risorse, la lenta
fine di quello che resta delle Province''.

venerdì 26 ottobre 2012

MARCHE; D'ANNA, SI VA VERSO FINE SANITA' DIFFUSA




SANITA': MARCHE; D'ANNA, SI VA VERSO FINE SANITA' DIFFUSA

   (ANSA) - ANCONA, 26 OTT - ''Di taglio in taglio finisce la
sanita' diffusa e accessibile'' e la provincia di Pesaro e
Urbino ''sara' penalizzata rispetto alla provincia di Ancona''.
Lo rileva - in una nota - il consigliere regionale del Gruppo
misto Giancarlo D'Anna.
   D'Anna ricorda che in passato si accusavano, per i tagli e i 
problemi al settore sanitario, i governi nazionali, ma ''vi e'
anche la Regione Marche - osserva - tra le cause dell'attuale
situazione, ad esempio con la scelta di destinare 12 milioni di
euro per il Cup regionale che non ha minimamente risolto i
problemi''. 
   ''La chiusura degli ospedali sotto i 120 posti letto sara' la
ghigliottina - prosegue - con la quale capitolera' la sanita'
diffusa e accessibile. La Provincia di Pesaro Urbino vedra' in
un primo momento piu' che dimezzati gli ospedali: Cagli,
Sassocorvaro, Fossombrone e Pergola sono nettamente sotto la
soglia stabilita. Rimarrebbero solo Urbino Pesaro e Fano. Mentre
a Pesaro Urbino si va verso questa situazione penalizzante, in
Provincia di Ancona - conclude -, oltre alle strutture del
capoluogo, resterebbero gli ospedali di Jesi, Senigallia e
Fabriano. Una differenza di trattamento che grida
vendetta''.

sabato 20 ottobre 2012

RIFIUTI, LE MARCHE PATTUMIERA DI SAN MARINO


Al Presidente
Assemblea Legislativa delle Marche


INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna

Oggetto: Accordo Regione Marche e Repubblica di San Marino – Smaltimento e recupero nel territorio delle Marche di rifiuti speciali prodotti nella Repubblica di San Marino.
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO

che la Giunta Regionale con propria delibera n°1409 del 08/10/2012 ha approvato lo schema di “Accordo Regione Marche e Repubblica di San Marino – Smaltimento e recupero nel territorio delle Marche di rifiuti speciali prodotti nella Repubblica di San Marino;

che l’accordo suddetto prevede l’importazione dalla Repubblica di San Marino di rifiuti speciali non pericolosi e di rifiuti speciali pericolosi ai fini dello smaltimento, per un quantitativo massimo annuo pari a 3100 tonnellate o del recupero, per un quantitativo massimo annuo pari a 5000 tonnellate;

che sempre il predetto accordo non prevede limite alcuno di importazione nei quantitativi annui
per alcune tipologie di rifiuti prodotti nella Repubblica di San Marino e destinati al recupero (in particolare quelli compresi negli allegati richiamati all’art.3, paragrafi 2 e 4 del Regolamento (CE) 1013/06);

che tale accordo avrà efficacia dalla data della sua approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa delle Marche e avrà durata quinquennale, con tacita proroga per un ulteriore quinquennio qualora, entro un anno dalla scadenza, non pervenga denuncia ad una delle parti.

CONSIDERATO

che la L.R. 12 ottobre 2009 n.24 recante ”Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati” all’art.1 punto 1 cita tra l’altro tra le finalità:

a) prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la pericolosità;

omissis)

e) ridurre la movimentazione dei rifiuti attraverso lo smaltimento in impianti appropriati, prossimi al luogo di produzione, che utilizzino metodi e tecnologie idonei a garantire un alto grado di tutela e protezione della salute e dell’ambiente;

che secondo il principio riportato dalla sopra menzionata lettera e), il maggiore onere di conferimenti di rifiuti graverebbe su impianti ricadenti nella Provincia di Pesaro Urbino in quanto area geograficamente più prossima nelle Marche alla Repubblica di San Marino;

che l’apporto di rifiuti da fuori regione andrebbe a gravare sulla situazione già precaria degli impianti di smaltimento finale del territorio marchigiano ed in particolare su quelli a servizio della Provincia di Pesaro Urbino per le considerazioni dei punti precedenti;

che come già avvenuto in passato, i conferimenti da fuori regione potrebbero facilitare operazioni di gestione rifiuti illecite con pesanti ricadute ambientali ed economiche sui cittadini, sul territorio e sulle amministrazioni locali coinvolti;



INTERROGA

Il Presidente della Giunta per conoscere:
le motivazioni che hanno portato all’approvazione dell’accordo in oggetto la cui messa in atto causerà un pesante aggravio per il sistema di smaltimento e recupero rifiuti delle Marche, anche in considerazione della sua durata quinquennale con possibilità di ulteriore proroga. Ciò infatti parrebbe indicare che la Repubblica di San Marino non abbia in previsione la realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti nel proprio territorio in grado garantire l’autosufficienza neanche per gli anni a venire.
Si chiede inoltre di conoscere se altre Regioni italiane abbiano stipulato accordi similari con la Repubblica di San Marino che prevedano attività di smaltimento e recupero rifiuti nel proprio territorio provenienti da tale Stato. 

venerdì 19 ottobre 2012

OSPEDALE SANTA CROCE MEZZE BUGIE E FINANZIAMENTI




Camera operatorie lavori finanziati ma fermi da 10 anni

LAVORI ALL'OSPEDALE SANTA
 CROCE.  NON SONO UNA NOVITA' MA L'ANNUNCIO DI QUANTO SI SAREBBE DOVUTO FARE GRAZIE A FINANZIAMENTI STATALI MAI UTILIZZATI E CHE FANO RISCHIA DI PERDERE.

In queste ore sono stati comunicati alcuni lavori all'Ospedale Santa Croce di Fano, in realtà è il rinnovato annuncio degli stessi lavori che si trascinano da anni e che puntualmente riappaiono quando si riaccende il dibattito sull'ospedale, tant'è vero che alcuni di questi interventi sarebbero dovuti essere ultimati lo scorso anno come aveva promesso il Dott. Aldo Ricci. Una novità in effetti c'è ed è l'incarico ad un tecnico per risolvere alcune annose e intricate questioni. Conoscendo la serietà e la professionalità dell'Ing. Rodolfo Cascioli ,a cui è stata mollata la patata bollente, sono sicuro che se sarà messo in condizioni di svolgere il suo lavoro riuscirà a risolvere diverse problematiche relative ad incompiute nell'Ospedale Santa Croce.
Cascioli è stato chiamato a risolvere problemi creati da altri , (che oggi non hanno nemmeno il coraggio di metterci la faccia dopo anni di false promesse)problemi che hanno causato danni agli utenti, ai professionisti, al Santa Croce e alle casse pubbliche. E' bene ricordare che sia le “nuove”camere operatorie, come le “nuove” camere mortuarie sono finanziate da numerosi anni e la parte più onerosa è a carico dello Stato il quale se entro il 2014 non saranno effettuati i lavori previsti si riapproprierà di quei finanziamenti. 
il"nuovo" che diventa vecchio

 Il riferimento è ai quasi tre milioni di euro per il padiglione Pupita danaro a disposizione da numerosi anni e mai utilizzato. Per quanto riguarda il trasferimento della dialisi, gli utenti di quel servizio sanno benissimo , lo testimonia una durissima lettera della loro rappresentante regionale, che lo spostamento oltre che promesso era ed è doveroso per mancanza degli elementari requisiti previsti dalla legge nelle vecchie strutture e anche in questo caso il trasferimento sarebbe dovuto avvenire da anni. E qui mi fermo. Sul Pronto Soccorso non è superfluo ricordare che questo è stato costruito male. Che è costato tanto danaro pubblico e che oggi,anche grazie alla pressante e continua denuncia e all'impegno che si prese il Presidente della V Commissione regionale la scorsa legislatura dopo un sopralluogo da me richiesto “all'emergenza”del santa Croce, finalmente si dovrebbero iniziare alcuni lavori per cercare di rimediare il peccato originale.
Resta il fatto che in tutti questi anni gli utenti hanno dovuto subire enormi disagi ad iniziare dai dializzati.
Camera mortuaria lavori fermi da 5 anni

 Che i parenti dei defunti sono stati costretti all'ultimo saluto ai propri cari in locali inadeguati ed in mezzo ad impalcature e lavori mai ultimati. Che utenti e medici sono stati accatastati in un pronto soccorso labirintico e claustrofobico. Che la mancanza di un numero sufficiente di camere operatorie ha ridotto il numero delle prestazioni effettuabili a vantaggio di altre realtà vicine,privando , tra l'altro,il Santa Croce di raggiungere numeri indispensabili al proseguimento di alcune attività. Che ancora una volta si è sprecato danaro pubblico, come ad esempio per il Pronto Soccorso, e che il ritardo con cui verranno effettuati questi lavori comporterà un aggravio di costi. Tutto questo accade nel momento in cui l'Ospedale di Fano non ha più una sua autonomia essendo stato inglobato nell'Azienda Marche Nord che altro non è che l'Azienda San Salvatore di Pesaro con un nome diverso. Siamo entrati come parenti poveri e ne stiamo pagando le conseguenze come sempre più cittadini e operatori stanno verificando sulla propria pelle. Concludendo i lavori che si andranno ad effettuare , purtroppo, non garantiscono affatto un futuro al Santa Croce come alcuni vorrebbero far credere, sono lavori finanziati da anni, dallo Stato e da utilizzare entro il 2014 pena la perdita degli stessi. Corriamo il rischio di avere nuovi spazi senza medici. danno e beffa a quel punto non si sarà trattato di semplici ritardi o problemi ma di una precisa strategia.

mercoledì 17 ottobre 2012

Ospedale Unico tra ripensamenti e marce indietro



La via di Damasco corre il rischio di diventare un'autostrada.

E' presumibile che con l'avvicinarsi delle elezioni amministrative saranno in molti a “ripensare” la propria posizione sulla questione Ospedale Unico. Non tanto o non solo perché è arrivata la mannaia della crisi, ma perché giorno dopo giorno c'è consapevolezza da buona parte della popolazione che nell'affare ospedale unico a rimetterci saranno gli utenti ad iniziare da quelli di Fano e dell'entroterra. E così i fautori della “fantasanità”,non solo politici, che promuovevano l'ospedale unico come il paradiso sanitario in terra e vedevano nella difesa , rilancio e riorganizzazione dell'esistente (la struttura di Fano Pesaro e quelle dell'entroterra) una battaglia di retroguardia, oggi sono tentati di tornare sui propri passi magari con un'inversione a U verso Via Damasco.
Benvenuti si dirà, meglio tardi che mai. Forse alcuni avranno letto finalmente il Piano Socio Sanitario nel quale è chiaramente scritto, da anni, che le famose “eccellenze” in provincia di Pesaro non sono altro che “un'unica struttura per la copertura del fabbisogno di assistenza e cura a livello minimo su Area Vasta”e tutto il resto ad Ancona.. Forse altri avranno preso atto che, se non si è riusciti a ultimare in 5 anni le nuove camere mortuarie a Fano, sarà difficile che riescano a costruire nello stesso lasso di tempo un ospedale unico nel quale,tra l'altro, accorpare quello che resterà dei vari ospedali della provincia. Forse si è accesa la lampadina a quanti a distanza di vent'anni iniziano a pensare che la mancata ultimazione delle “nuove” camere operatorie (finanziate da sempre) non sia dovuta ad altro che a una precisa strategia di svilimento e smantellamento del Santa Croce. Forse ci si è resi conto che nel giro di breve termine diversi primari del Santa Croce se ne andranno in pensione senza essere sostituiti o per meglio dire il testimonio passerà ai colleghi di Pesaro rafforzando così il presidio di quella città.
Più semplicemente forse, in una casuale visita all'ospedale di Fano, magari passando attraverso il Pronto Soccorso, alcuni si son resi conto che di “ospedale” a Fano resta ben poco. Non solo, l'Azienda Marche Nord nel caso in cui non venga costruito l'Ospedale Unico potrebbe a questo punto, complice l'ennesima riduzione di posti letto prevista dal Governo, decidere di accorpare in “un'unica struttura”esistente (Pesaro)reparti,medici e malati ,in quel caso sarebbe la fine definitiva dell'Ospedale Santa Croce visto che fu lo stesso assessore Mezzolani a dichiarare in passato che “bisognava rafforzare l'Azienda preesistente”, cioè Pesaro.

Come uscire da questa situazione? Non è facile ma c'è u'unica strada: Fano si riappropri della sua autonomia. Alla base di questa situazione c'è la nascita dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, legge approvata in Regione con il solo voto contrario del sottoscritto e di un esponente dei Comunisti Italiani. Bene oggi quei consiglieri e quei partiti che uscendo dall'aula e non esprimendo un voto avallarono direttamente lo smantellamento di Fano e l'umiliazione dell'entroterra, possono nei fatti rimediare lo scempio aderendo e votando la proposta di legge regionale di cui sono primo firmatario per la soppressione dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord .Non c'è tempo da perdere.
Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità
Regione Marche

martedì 16 ottobre 2012

Salute mentale, una proposta condivisa in regione.

Ricci, Inserra e D'Anna in conferenza stampa

I consiglieri regionali Giancarlo D'Anna e Mirco Ricci chiedono, con una mozione,  alla Regione di far curare i malati psichiatrici marchigiani, ricoverati fuori regione, in strutture delle Marche.

“La Regione inviti l'Asur Marche a dare disposizioni all'Area Vasta 1 e all'Area Vasta 2 per organizzare il rientro degli utenti psichiatrici ricoverati in residenze specialistiche ubicate fuori regione”. E' quanto chiedono i Consiglieri regionali Giancarlo D'Anna(Gruppo Misto) e Mirco Ricci (Partito Democratico), firmatari di una mozione presentata oggi in Regione, nel corso di una conferenza stampa, cui ha partecipato anche il dottor Vito Inserra della onlus “Libera.mente” di Fano che da anni si batte per trovare una soluzione al problema. 

La mozione prende spunto dai dati forniti dall'ufficio regionale di salute mentale, secondo i quali i malati psichiatrici ricoverati  fuori regione sono 85 per spesa totale di circa 2,8 milioni di euro all'anno. Ricoverare nelle Marche  questi utenti comporterebbe un notevole risparmio per il fondo sanitario, nonché una risposta coerente coi principi della “riabilitazione ambientale” e del territorio d'origine del paziente e della sua famiglia. 

La mozione si prefigge di ridurre il fenomeno della “mobilità sanitaria, soprattutto di quella passiva”, come già stabilito dal nuovo Piano Socio-Sanitario. 

Per il Consigliere Giancarlo D'Anna l'attuale situazione si può correggere: “Una Regione come la nostra  - ha detto - può e deve dare un segno di forte attenzione  a determinate problematiche che poi portano i pazienti a non usufruire dei nostri servizi, puntando su realtà esterne. Ma non si tratta soltanto di un risparmio in senso economico. Si vuole dare la possibilità a questi utenti di trovare una soluzione definitiva nel loro stesso territorio”.

“Un problema sentito cui serve dare presto una soluzione. – ha affermato Mirco Ricci – Per questo ho già preso i dovuti contatti con l'Assessore regionale alla Salute, Mezzolani, il quale si è detto pronto ad esaminare la questione con la massima attenzione.”

martedì 9 ottobre 2012

Approvata la legge a sostegno dei genitori separati e divorziati in difficoltà

Approvata all'unanimità la proposta di legge, testo unificato dalla Commissione V "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà" soddisfatto il relatore di minoranza Giancarlo D'Anna coofirmatario di una delle due pdl successivamente unificate. La legge prende atto delle serie difficoltà dei genitori separati e divorziati e prevede la "realizzazione di centri di assistenza e mediazione familiare a sostegno della coppia in fase di separazione o divorzio"; "interventi comunali di sostegno al reddito volti a far fronte alle necessità abitative dei coniugi non assegnatari della casa familiare e in situazione di grave difficoltà economica";la tempistica della presentazione della legge: è stata proposta e votata prima della redazione del bilancio 2013 per consentire il finanziamento della legge.

mercoledì 3 ottobre 2012

SOPPRIMERE L'AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD



Questa mattina, presso il Caffè Darderi a Fano il Consigliere regionale Giancarlo D’Anna, Presidente del Gruppo Misto, durante una conferenza stampa tenutasi a Fano, ha presentato una proposta di legge, sottoscritta anche dal Consigliere della Lega Nord Roberto Zaffini, e condivisa ed elaborata con il Comitato a difesa del Santa Croce,  con oggetto “Soppressione dell'azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”.

D’Anna durante la scorsa legislatura era stato l’unico Consigliere, insieme a Raffaele Bucciarelli dei Comunisti Italiani, a votare contro la legge che istituiva l’Azienda “Ospedali Riuniti Marche Nord” perché poco trasparente e priva di certezze sul futuro del nosocomio fanese e di quelli dell’entroterra.

A distanza di tre anni tali timori hanno trovato conferma e si deve constatare che gli indirizzi e le linee guida deliberate dalla Giunta regionale sono stati completamente disattesi soprattutto per quanto riguarda “la pari dignità delle due strutture e il rispetto delle professionalità”. Si assiste infatti ad una forte riduzione dei servizi dell’Ospedale Santa Croce di Fano a favore della struttura San Salvatore di Pesaro. Tale metodologia ricorda la tecnica già utilizzata per la chiusura dell’ospedale di Mondolfo.

La presente proposta di legge intende pertanto garantire una reale pari dignità ai due ospedali perseguendo altresì l’obiettivo di una facile accessibilità ai servizi sanitari a tutti i cittadini, tenuto conto che l’ospedale di Fano è punto di riferimento della vallata del Metauro e l’ospedale di Pesaro della vallata del Foglia.

Tale Pdl intende, altresì, garantire pari dignità e accessibilità ai servizi sanitari ai cittadini dell’entroterra e della costa, in considerazione delle peculiarità del territorio della Provincia di Pesaro Urbino

La proposta presentata è in linea con la volontà diretta alla soppressione dell'ASUR e alla istituzione di cinque Aziende sanitarie con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale ed è in sintonia con la precedente proposta di legge, sempre a firma del Consigliere D’Anna, che intendeva assegnare personalità giuridica alle Aree Vaste.