domenica 29 giugno 2008

UNA BATTAGLIA VERA


Una manifestazione riuscita, partecipata ma sopratutto utile e sentita quella che si è tenuta sabato 28 giugno presso la sala S. Maria Nuova in Via da Serravalle a Fano."Parliamo di SLA" il titolo dell'incontro. L'obiettivo rompere il silenzio che troppo spesso circonda alcuni tipi di malattia. Di Sclerosi Laterale Amiotrofica, SLA, se ne parlava poco fino a quando il rappresentante Regionale della AISLA, Marco Maggioli non ha iniziato a rompere il muro di silenzio avvalendosi dell'aiuto del Consigliere regionale Giancarlo D'Anna e dell'Associazione Papa Karol.
Dopo un'interrogazione in consiglio regionale su alcuni problemi legati alla SLA, una conferenza stampa il 7 maggio in Regione, una conferenza stampa a Fano, un'intensa opera di comunicazione e sensibilizzazione via internet, ieri un incontro pubblico. Sopra le spettative la partecipazione. Un centinaio di persone per oltre due ore hanno ascoltato la Psicologa Lorena Cionfrini e la Fisiatra Dott.sa Donatella Mogi sulla "Presa in carico globale: uno strumento indispensabile." il Neurologo Patrizio Cardinali su "Terapia: un viaggio tra illusioni e speranze." La Presidente dell'Associazione Papa Karol su:"Solidarietà:un bene necessario."Ma sopratutto l'attenzione del pubblico si è concentrata sull'intervento di Marco Maggioli che ha parlato chiaramente della grave malattia di cui egli stesso è vittima. Dal suo racconto è emersa una contagiante forza di battersi contro la malattia e contro l'insensibilità delle istituzioni che fino ai giorni scorsi avevano relegato le problematiche dei malati di SLA e delle loro famiglie nel "deposito degli impegni non mantenuti". Dopo l'incontro di ieri molto è cambiato, non è più una battaglia solitaria, è iniziata la "guerra" all'indifferenza e alla solitudine e sono in tanti a volerla combattere insieme a Marco Maggioli agli altri malati ai loro famigliari e dall'atmosfera che si respirava sabato durante l'incontro c'è da scomettere che non mancheranno risultati positivi.

mercoledì 25 giugno 2008

SCLEROSI LATERALE AMIOTRAFICA, D'ANNA LA REGIONE SI MUOVA


Sla, appello alla Regione
FANO - "Parliamo della Sla, una patologia che tocca anche il nostro territorio'. Parliamone perché come accade sovente per tutte le malattie considerate rare che poi tanto rare non sono, ci sono tanti, troppi silenzi e quello che è più grave, tante inadempienze. La sclerosi lateraÌe amniotrofica è una malattia di carattere neurovegetativo che attacca l'apparato muscolare e progredisce fino al punto di portare alla immobilità totale chi ne è affetto, il quale è perfino costretto a respirare tramite una macchina. Sono 9 i pazienti residenti nel territorio fanese che si confrontano con questa malattia che sembra diffondersi semprepiù. Uno di questi è l'ex assessore Marco Maggioli divenuto referente dell'Aisla Marche, P associazione che riunisce i malati di Sia e i loro familiari. L'unica speranza di fermare la malattia sta nella ricerca, nel trapianto delle cellule staminali e incerti laboratori sperimentali, come quello impiantato dal neurologo Angelo Vescovi a Temi, apparso anche al Maurizio Costanze Show, che ha preso il via coinvolgendo in modo particolare i malati terminali di tutte le malattie neurovegetative, compresa anche la Sia. Nel frattempo si richiede al servizio sanitario nazionale tutte quelle attenzioni che una così grave patologia rivendica: a partire dalla richiesta alla Regione di un farmaco antidepressivo-l'I-gf l-che è in grado di rallentare il decorso della malattia; un farmaco che oggi un paziente ottiene solo rivolgendosi al Tribunale, mentre la Regione Toscana lo passa senza difficoltà. La Regione Marche inoltre ha ricevuto dallo Stato una somma di 285.000 euro per i comunicatori vocali che ancora non ha fornito a nessuno. L'attenzione richiesta dal consigliere regionale Giancarlo D'Anna tramite una mozione inoltrata il 4 giugno dell'anno scorso è rimasta senza risposta. eppure si tratta di un problema che fa gelare il sangue. Marco Maggioli ha presentato un convegno che si svolgerà sabato prossimo, alle ore 16.30 nella sala di santa Maria Nuova,in cui lui stesso relazionerà sulla sua esperienza di vita, insieme a medici e ricercatori. Alla iniziativa parteciperanno anche i malati e i loro familiari.

martedì 24 giugno 2008

FIAT: DAL "LEONCINO" AL CONIGLIO


C'era una volta la Fiat che produceva un autocarro denominato Leoncino, oggi dopo lo spot della Lancia Delta e il comunicato che segue suggeriamo il nome per un nuovo mezzo: Coniglio.
PUBBLICITA’ LANCIA DELTA
Al Gruppo Fiat è recentemente giunta notizia che la pubblicità della nuova Lancia Delta potrebbe turbare la sensibilità del popolo cinese.
Da tempo la promozione e la pubblicità dei prodotti del Gruppo sono collegate ad eventi e personaggi che hanno dato significativi contributi artistici a livello internazionale. Queste scelte non hanno mai avuto nulla a che fare con ragioni politiche o con l’intenzione della Fiat di interferire con il sistema politico interno di nessun Paese, tanto meno nei confronti della Repubblica Popolare Cinese.
La scelta di Richard Gere come testimonial della Lancia Delta è stata dettata dalla sua lunga ed illustre carriera artistica. Allo stesso modo, la scelta del tema da parte dello stesso Gere riflette il nostro impegno a sostegno della libertà di espressione artistica.
Questa scelta non va intesa come un avallo del Gruppo Fiat alle opinioni sociali e politiche dell’artista.
Il Gruppo Fiat riafferma la propria neutralità in merito a qualsiasi questione politica, sia essa nazionale o internazionale.
Nel caso in cui la pubblicità della Lancia Delta possa aver dato origine a fraintendimenti circa una consolidata posizione di neutralità dell’azienda, il Gruppo Fiat intende presentare le proprie scuse al Governo della Repubblica Popolare Cinese e al popolo cinese.

lunedì 23 giugno 2008

IL BLOG: STAMPA CLANDESTINA O LIBERTA' DI ESPRESSIONE?


Il mondo dei blog dà fastidio a molti, editoria tradizionale in primis, quindi attira "attenzioni" non propriamente gradite.
In primis una mozione della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, che che impegna la Commissione Europea e gli stati membri a regolamentare i contenuti generati dagli utenti utilizzati dai media tradizionali e i media personali, in particolare i blog.
La mozione ritiene l'uso commerciale delle produzioni non professionali una violazione della concorrenza a danno dei professionisti dei media. Per risolvere questo problema propone una soluzione:introdurre una tariffa (una tassa?) da associare al contenuto non professionale con valore commerciale, insieme ad un codice etico e a condizioni d'uso per l'utilizzo in prodotti editoriali tradizionali.
Un bavaglio in piena regola, che il blogger dovrebbe avere la gentilezza di indossare con le proprie mani, tramite una sorta di registro volontario al quale iscriversi dichiarando pubblicamente gli interessi professionali e finanziari che lo riguardano.

Ancor più inquietante la seguente notizia, perchè riguarda tutti e da subito, in Italia, un blog é stato condannato per stampa clandestina.
Un fatto inedito.
Per la prima volta un blog subisce una sentenza di questo genere perché la sua pubblicazione, il blog appunto, non segue i canoni e i ritmi della stampa tradizionale. Una sentenza che fa discutere perché con un colpo solo associa legge sulla stampa e blog. La decisione dei magistrati, che non sembra proprio avere precedenti neppure in Europa, allarma gli osservatori.
Si può firmare una petizione per protestare contro una simile sentenza OSCURANTISTA degna di paesi come Cuba e la CINA.
Firmate e diffondete, ne va della nostra libertà.
Notizia del sito Lisistrata

ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE CONVOCATA PER GIOVEDI'


Ordine del giorno convocazione del 26/06/2008
Indice delle sedute
L'Assemblea legislativa regionale è convocata per giovedì 26 giugno 2008, alle ore 10.00 e alle ore 15.00, presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona, per discutere il seguente ordine del giorno:


Proposta di legge regionale n. 243 (testo base) ad iniziativa della Giunta regionale “Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali”.
Proposta di legge regionale n. 195 ad iniziativa dei consiglieri Giannotti, Tiberi “Modifiche alla legge regionale 16 gennaio 1995, n. 12 (Ordinamento delle Comunità montane) come modificata dalla legge regionale 28 dicembre 1995, n. 66 e dalla legge regionale 20 giugno 1997, n. 35”.
Proposta di legge regionale n. 239 ad iniziativa della Comunità Montana dell’Esino – Frasassi zona F “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Proposta di legge regionale n. 242 ad iniziativa della Comunità Montana Monti Azzurri zona L “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Proposta di legge regionale n. 244 ad iniziativa della Comunità Montana di Camerino zona I “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Proposta di legge regionale n. 245 ad iniziativa della Comunità Montana del Catria e Cesano zona D2 “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Proposta di legge regionale n. 246 ad iniziativa della Comunità Montana dei Monti Sibillini zona M “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Proposta di legge regionale n. 248 ad iniziativa della Comunità Montana dell’Alta Val Marecchia zona A “Riordino istituzionale delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, commi 17 e 18 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
(Abbinate ai sensi dell’articolo 66 del Regolamento interno)
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Massi
Discussione e votazione


Nomine:
- Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche – 2 componenti nel Consiglio di amministrazione (l.r. 3 marzo 1997, n. 20 – articolo 5).
- Cooperativa artigiana di garanzia “Maceratese” – 2 componenti nel Consiglio di amministrazione (articolo 32 Statuto ente).

sabato 14 giugno 2008

il libro: Le Olimpiadi degli Affari


Le Olimpiadi degli Affari - EBOOK
di Roberto Bosio
Pechino 2008 e tutte le altre (brutte) storie

Prezzo: € 3,90
Pagine: 72
Tipo: Ebook





Cosa si nasconde dietro alla bandiera dai 5 anelli?
Anche le prossime olimpiadi di Pechino non si sottraggono a polemiche e critiche specifiche, ma che nella sostanza riguardano la manifestazione in sé che ha definitivamente perso il suo carattere di competizione sportiva per assumere invece un ruolo preminente nella mercificazione consumista del pianeta.

Come mai una manifestazione che auspica la relazione fra i popoli, il rispetto della natura e dei diritti della persona ha scelto paesi che violano costantemente tutti questi principi?

L'autore, dopo accurate indagini, svela i retroscena di quella che, in tutto e per tutto, si rivela come una vera e propria multinazionale commerciale, che viola sistematicamente i principi che sbandiera vendendo al meglio il proprio prodotto: le Olimpiadi.

Attraverso le pagine di questo e-book scoprirete che le Olimpiadi non sono un'opportunità culturale ed economica per la popolazione che le ospita, ma solo un enorme affare per multinazionali e i gruppi di potere che la gestiscono

giovedì 12 giugno 2008

Dove finisce il denaro della FAO ?



Dalle brioches di Maria Antonietta alla mousse di scampi della FAO



Ma che stà a Fao! L'espressione romanesca, modulata sull'acronimo dell'organizzazione contro la fame nel mondo, rende meglio di un report ufficiale e la dice lunga sul tasso di fiducia che il Food and Agricolture Organization suscita - non da ora - nel sentire comune.

Parere confortato, si fa per dire, dall'esito del recente vertice romano, al termine del quale l'unica decisione assunta è stata - more solito - non decidere. Gli è che tra i mille difetti del cosiddetto "popolo bue", quelli alla vista ed all'intelletto sono un po' meno gravi di quanto certuni auspicherebbero.

Non potevano quindi sfuggire alla gente le distensive 'vasche' dei delegati pelle d'ebano, che dopo un rilassante pernottamento tra i damaschi di una mega-suite all'Hassler o al Regina Baglioni, sciamano lungo via Condotti e via Frattina, shopping bag di Hermes, Gucci e Bulgari ben salde tra le mani, per poi affrontare il problema della (loro) fame con un incursione al Caffé Greco o da Doney, una capatina da George's o al Bolognese.

E via coi polipetti in guazzetto, olivette in bottarga, involtini di rombo con punte d'asparagi, mousse di gamberetti; il tutto innaffiato da bianco Poggio Calvelli e nero D'Avola del 2005, Cabernet Altavilla della Corte ed altri prestigiosi cru. Non vorrete mica, diamine, che chi è stato investito dell'alto ufficio di risolvere il problema della fame nel mondo non sia posto in condizioni di operare con la lucidità che solo uno stomaco ben pasciuto può dare...

Un primo risultato, infatti, è già stato raggiunto: i vertici Fao hanno diramato un prezioso suggerimento invitando i poveri del mondo a sfamarsi con gli insetti. Magari il gusto non sarà proprio uguale ad una spigola in salsa di rughetta, ma l'apporto proteico, assicurano, è suppergiù lo stesso. D'altronde, coi tempi che corrono, è alla sostanza che bisogna guardare. Magari anche a quella della Fao.

Così facendo, però, si va necessariamente a parare sui numeri. Scopriamo allora che sul bilancio 2008-2009 di 784 milioni di dollari, la spesa totale per le iniziative contro la fame e la povertà ammonta a "ben" 12,1 milioni (fonte: Centimetri.it), ovvero uno "stellare" 1,5 per cento. Forse non ha torto chi il suo motto, "Food for all", l'ha ribattezzato "Food for Fao". La vasta e composita pletora di delegati appartenenti a questa ennesima ed assai poco casta Casta - ma quante sono. - vezzeggiata in un bailamme di sprechi a spese dei Paesi donatori, cioè di Pantalone, gode infatti di impensabili privilegi.

Apprendiamo di Champagne e distillati d'annata, essenze up to date ed abbigliamento grandi firme in costante giacenza nel duty free della Fao, presso le Terme di Caracalla, pronti per lo smercio alle centinaia di diplomatici e dirigenti. Che possono pure rifornirsi di carburante nel distributore interno a prezzi di particolare favore(ora più che mai) per scorazzare lungo le vie della Città Eterna immuni da qualsiasi multa.

Se poi l'auto intendono comprarla - altro esempio tra i tanti possibili - il passaporto diplomatico dei dipendenti Fao concede loro di acquistare modelli di lusso col 40 per cento di sconto ed assicurarli per un tozzo di pane. Guarda caso, lo stesso che non riescono ad assicurare ai loro popoli. Che in preda ai crampi di pance sempre più vuote rimarrebbero un po' così sapendo che oltre i due terzi del denaro orbitante intorno al pianeta Fao se ne vanno per sedi, stipendi, collegi vip, corsi di golf e trattamenti fiabeschi ai delegati. Tipo la Suite Royal all'Hotel Parco dei Principi, con salone privato da 200 mq, idromassaggio e bagno turco computerizzati. Probabilmente simile a quella dove l'altra sera è sbarcato - tra i 600 ed i 900 euro a notte - il "compagno Bob", alias Robert Mugabe, da quasi trent'anni impresentabile padre-padrone dello Zimbabwe, un tempo granaio d'Africa, e dove invece oggi, grazie alla "cura" dell'ex guerrigliero marxista, la produzione di frumento è crollata del 90 per cento.

"Mugabe è il responsabile della fame di cui soffre il suo popolo. Ha sempre usato gli aiuti alimentari a fini politici. Il fatto che partecipi ad una conferenza sulla sicurezza alimentare e francamente osceno." Parole - anzi, pietre - del ministro degli Esteri australiano, Stephen Smith. Certo, chi il coraggio non ce l'ha, non se lo può dare, ma chi ne possiede almeno una spolverata può, anzi deve parlare e possibilmente agire per interrompere lo scempio globale di cui il "compagno Bob" è paradigma indiscusso, ma non isolato. Perché piccoli Mugabe crescono ovunque, anche dalle nostre parti. E' dunque ora che i ricchi facciano beneficenza davvero e a chi serve. Ma anche, vivaddio, che la beneficenza smetta di fare i ricchi.

Giorgio Colomba

RIFLESSIONI SUL PETROLIO


La fine del futuro
di Alberto Di Fazio - 12/06/2008

Fonte: Il Manifesto [scheda fonte]


Il petrolio è aumentato del 500 per cento in sei anni, mentre la produzione è di fatto stabile da tre.
Cosa sta succedendo? Eppure le compagnie petrolifere rispondono che anni di prezzo troppo basso
hanno disincentivato nuove esplorazioni.


Intervista di Francesco Piccioni con Alberto Di Fazio

Alberto Di Fazio è astrofisico teorico presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), membro della Commissione Nazionale Cnr/Igbp (Programma Internazionale Geosfera-Biosfera), responsabile italiano del Progetto Igbp/Aimes (Analysis, Integration, and Modeling of the Earth System), presidente Global Dynamics Institute, accreditato presso la Conferenza delle Parti sotto la Unfccc (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici).

Il petrolio è aumentato del 500 per cento in sei anni, mentre la produzione è di fatto stabile da tre. Cosa sta succedendo?

Non si può più fare quello che si è fatto per oltre 100 anni: pompare sempre di più moltiplicando i pozzi. Su più di 90 paesi produttori, 62 hanno raggiunto il «picco» e sono quindi in calo; quelli che non l'hanno raggiunto - come l'Arabia Saudita e altri minori - non riescono ad aumentare l'estrazione in misura sufficiente a compensare. Gli Stati uniti hanno «piccato» per primi nel 1970, dopo aver «carburato» col petrolio due guerre mondiali e un grande sviluppo economico. Il Venezuela ha piccato nel '70, così come la Libia ; l'Iran nel '74. Gran Bretagna e Novegia tra il '99 e il 2001. La Russia lo aveva fatto una prima volta per motivi politici (il crollo dell'Urss), poi si è ripresa ma ha piccato di nuovo nel 2007, senza peraltro mai raggiungere il livello precedente. Di conseguenza, l'offerta è praticamente stabile - tra 86 e 87 milioni di barili al giorno (mbg) - mentre la domanda cresce rapidamente. Perciò il prezzo non può che aumentare.

Eppure le compagnie petrolifere rispondono che anni di prezzo troppo basso hanno disincentivato nuove esplorazioni.

Sono dichiarazioni di natura politica. Se ascoltiamo geologi o ingegneri che lavorano per conto di queste compagnie capiamo che c'è stato tutto il tempo - 20 o 30 anni - per cercare ancora. Ci spiegano che la tecnologia esplorativa è migliorata di un fattore 500 o 600 rispetto al 1963, quando venne raggiunto il «picco» delle scoperte. Si utilizzano satelliti, strutture a ologramma, infrarossi, cose che non ci sognavamo neppure. Negli Usa, tra il '70 e l'80, c'è stato un boom di trivellazioni, quadruplicando il numero dei pozzi. Ciò nonostante, in quella decade, la loro produzione è progressivamente calata. Non è mancata la ricerca, ma i risultati.

Sentiamo spesso di «grandi giacimenti» appena scoperti, come in Brasile o nell'Artico.

Quello in Brasile è stimato tra i 10 e i 20 miliardi di barili. E' «grande» per il Brasile, perché porterà lì ricchezza ed energia. Ma a livello mondiale, rispetto ai 1.000 miliardi di riserve dichiarate esistenti - la metà di quelle iniziali - questo giacimento sposta il «picco» di due o tre mesi. Quello sotto l'Artico non dovrebbe neppure avvicinarsi alle dimensioni di Ghawar in Arabia o di Cantarell in Messico. E in ogni caso, per poterlo sfruttare, sarebbe necessario un riscaldamento globale tale da sciogliere la calotta polare. Non proprio una cosa da augurarsi. Ci sarebbe bisogno di trovare subito, ma proprio subito, 2-300 miliardi di barili per spostare il «picco» di cinque o sei anni.

Quanto pesa il petrolio nel bilancio energetico globale? E si potrebbe sostituirlo, in modo credibile?

Il 70% del raffinato va in combustibili da trasporto (benzina, diesel, cherosene, ecc). Il 98% di questi combustibili viene dal petrolio; così come tra l'85% e il 90% dell'energia totale proviene dagli idrocarburi. Solo tra il 7 e l'8% viene dal nucleare. Il resto, pochissimo, dalle rinnovabili. Per rimpiazzare petrolio e gas naturale non c'è praticamente nulla, sulla terra. L'idrogeno non esiste in forma libera, ma va fabbricato impiegando più energia di quella resa poi disponibile. Per il carbone si parla di centinaia di anni, ma in realtà si tratta di un minerale a più bassa intensità di energia, che ne richiede molta già per l'estrazione. Il carbone realisticamente utilizzabile basterebbe per qualche decina di anni. Tra le «non rinnovabili» c'è anche l'uranio, su cui esiste una stima molto precisa di Rubbia e di David Goodstein (del Caltech): ne abbiamo per 20 anni da adesso. Usiamo 14 Terawatt di energia; a volerle fare col nucleare servirebbero 10-15.000 centrali in 20 anni. Una ogni giorno e mezzo! Anche dal punto di vista dei materiali (acciaio, cemento, ecc) è impossibile. Negli Usa ce ne sono 104 e in tutto il mondo poco più di 400. Il nucleare potrebbe essere al massimo un «ponte» a cavallo del picco del petrolio. Ma anche le rinnovabili lo sono. Per fare le pale eoliche o i pannelli solari bisogna andare a prendere l'alluminio, fare attività di miniera; e questa si fa con l'energia del petrolio, mica con pala e piccone. Ma dove sta tutto questo alluminio? Questo significa che dipendiamo dal petrolio anche per le rinnovabili.

Che cosa bisognerebbe fare, allora?

Tirare il freno a mano, conservare petrolio e gas rimanenti per fare queste benedette rinnovabili, finché è possibile. Anche la tecnologia proposta da Rubbia ha bisogno di energia da petrolio. Non possiamo fare le acciaierie con un'economia che va a legna. E nemmeno con l'energia nucleare, perché una centrale deve essere a temperatura moderata (2-300 gradi) altrimenti fonde il nocciolo. Noi potremmo concentrare quella metà di petrolio rimasta, risparmiando sui trasporti di merci voluttuarie e salvaguardando quelli «necessari». E dobbiamo tener conto che anche l'agricoltura, al 90%, dipende dal petrolio. Senza, la produzione agricola si ridurrebbe da 10 a 1.

Ma come sono conciliabili capitalismo e decrescita?

In nessuna maniera. Il capitalismo è fondato su un'equazione che è un esponenziale. Ogni incremento annuale è proporzionale a un certo coefficiente moltiplicato il capitale stesso. E' una curva che cresce sempre di più, come quella dell'interesse composto. Il capitalismo è reinvestimento e crescita. Ma non esiste un investitore che cerca di guadagnare meno di quel che investe. E quindi l'intervento pubblico sarà obbligatorio. Mi soprende che se ne cominci a rendere conto la destra, come fa Tremonti nel suo ultimo libro, dove dice apertamente che il mercato non si può più regolare da solo. Mi sorprende che non lo dica invece più la sinistra. Si capisce ormai che è in arrivo una crisi peggiore del '29, ma non si dice il perché. Questa è in realtà più grave, perché nel '29 si era partiti da una bolla speculativa temporanea. Qui avviene per un fatto naturale, geologico. Finiti petrolio, gas e carbone, nessuno ce li rimette più.

Tutto questo era già stato anticipato dal Club di Roma, addirittura nel 1972. Poi non si è fatto nulla. Quelle previsioni furono definite ad un certo punto sbagliate. Come stanno adesso le cose?

Alcuni governi, come Gran Bretagna e Usa, hanno costruito delle task force interministeriali per gettare fumo. Hanno prodotto libri per dire che non era vero, ovviamente senza alcun fondamento scientifico. Il Club prevedeva la crisi economica mondiale nel 2020-2030, il crollo della produzione agricola nello stesso periodo, il calo della produzione di greggio e gas naturale (ma non l'«esaurimento»!), e il picco della popolazione globale un po' più in là nel tempo, nel 2040-50. Sulla popolazione ci hanno preso in pieno: 6 miliardi di persone nel 2000 e così è andata. Sulla crisi industriale, mi sembra proprio che ci stiamo arrivando. Sulla produzione agricola ci siamo già: il prodotto agricolo pro capite ha cominciato a flettere nel '98, ora anche quello totale. Basta guardare i grafici da loro prodotti nel '72, nel '92 e poi ancora nel 2002 per vedere che in tutte e tre le previsioni si calcolava che le risorse nel 2000 sarebbero state consumate per un quarto e quindi, sapendo che il «picco» si colloca sulla metà, invitavano ad agire in tempo. Semmai i loro calcoli sono stati fin troppo ottimistici, visto che siamo sul «picco» già ora invece che nella terza decade di questo secolo. Loro speravano che il sistema avrebbe reagito subito alla scarsità a alle crisi locali, riallocando nella maniera più saggia le risorse. E invece vediamo che persino il protocollo di Kyoto - un puro esperimento di riduzione delle emissioni del 5% (mentre servirebbe l'80%) - è rimasto lettera morta. Il modello, infine, era superottimistico perché non prevedeva né guerre né conflitti sociali di grande ampiezza. E invece, oltre quelle già avvenute o in atto, c'è una pletora di analisti che ci mostrano come altre se ne stiano preparando. E più violente delle attuali.

commento:

Greggio e capitale, togli il «turbo» dal motore

di Tommaso De Berlanga

Un solo barile di petrolio - 159 litri circa - contiene la stessa energia spesa in 25.000 ore di lavoro muscolare umano, l'equivalente di 12 persone al lavoro per un anno. In più, è ricco di elementi chimici fondamentali per l'industria farmaceutica e dei fertilizzanti; è la base della plastica e di mille altri componenti costitutivi del mondo contemporaneo. E fin qui è stato praticamente gratis. Non c'è infatti paragone tra quel che viene pagato il lavoro umano, anche nel più povero dei paesi del mondo, e il prezzo di un barile di greggio. C'è un esempio, fatto da alcuni scienziati, che chiarisce il concetto. «Riempite la vostra macchina di amici e qualche borsone, partite e andate finché non avrete consumato un euro di benzina, ossia 7- 8 chilometri . Andate a Dacca e chiedete a un portatore di risciò di fare lo stesso lavoro per lo stesso prezzo. Poi cominciate a correre».
Si può affermare senza tema di smentita che il greggio abbia rappresentato per un secolo il vero e proprio «turbo» applicato al motore del capitalismo, quello che gli ha permesso di realizzare risultati altrimenti inconcepibili. La rivoluzione industriale basata sul carbone aveva fatto raddoppiare la produzione e perciò anche la popolazione umana; il petrolio ha moltiplicato per 10 quelle cifre. Nessuna organizzazione del lavoro, neppure la più scientifica e dittatoriale, avrebbe potuto conseguire lo stesso risultato, senza questa fonte di energia di fatto gratuita.
Se hanno ragione gli scienziati che studiano il «peak oil» - l'unica incognita nei loro calcoli è rappresentata dalla quantità delle riserve ufficiali (in genere un segreto di stato, quasi sempre con dati sovrastimati) - questo «turbo» sta per fondere. Dopo il «picco» l'estrazione di greggio comincerà a scendere, rendendo impossibile non solo la «crescita» ma persino il mantenimento dell'attuale struttura dei consumi. Siamo incerti insomma solo sul «quando» ciò avverrà, non sul «se». La stessa Agenzia internazionale dell'energia, dipendente dall'Ocse, ipotizza il drammatico momento di svolta nel 2013. Nel frattempo, prevede una carenza del 10% dell'offerta rispetto alla domanda entro pochi anni. Domattina, in pratica.
I principali governi mondiali sono quindi più che informati. Ma non si ha notizia di un qualche «piano» per affrontare l' incipiente emergenza. Un problema di queste dimensioni, che mette in discussione l'esistenza stessa della civiltà fin qui raggiunta, nonché la vita immediata della stragrande maggioranza della popolazione globale, richiederebbe - secondo logica - quantomeno un «governo mondiale» e un'infinita capacità di cooperazione. Sogni proibiti, in un mondo condannato a morte dall'imperativo multipartisan della «competitività»: tra imprese (e relativi lavoratori), filiere, paesi, continenti. Una «competizione di tutti contro tutti» che ci pone già oltre la fine della (seconda) globalizzazione. E che prepara solo conflitti. Chi aveva più informazioni e potenza militare - gli Usa - è già corso all'accaparramento delle risorse strategiche residue, conquistando (difficoltosamente) l'Iraq e presidiando il Golfo (il 65% delle riserve conosciute). Gli altri si arrangino.
A lasciar fare al mercato, insomma, la fine è nota. Una sinistra degna di questo nome avrebbe un terreno sconfinato su cui lavorare e ricostruire un senso.

Quella crisi sistemica tra il 2020 e il 2030

a. d. f.

Appare ormai dovuta una candidatura al Nobel per la fisica a Dennis Meadows, capo scientifico della task force del MIT, per aver studiato una modellistica estensiva del sistema terrestre ed averne previsto - dal 1971-2 ad oggi - l'evoluzione nei suoi parametri principali (prodotto industriale, popolazione, risorse, prodotto agricolo ed inquinamento) con notevole approssimazione, lanciando un monito circa la crisi sistemica attesa circa tra il 2020 e il 2030. Ciò per l'alto valore scientifico e per la sua significanza per le possibili misure mitigative della crisi, per aver gettato le basi per il concetto di società sostenibile, per aver previsto la crisi climatica su scala mondiale, sulla quale 17 anni dopo - nel 1988 - le Nazioni Unite hanno poi istituito l'Ipcc (il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici). In assenza - per ora - di premio Nobel per la scienza dei Cambiamenti Globali, si può benissimo supplire con il premio Nobel per la fisica, dato che la cibernetica modellistica dei sistemi complessi applicata al sistema Terra rientra benissimo nella geofisica ed in altre branche della fisica. A pari merito, il premio Nobel per la fisica andrebbe attribuito post-mortem al prof. Marion King Hubbert, che previde nel 1956 correttamente per il 1970 il picco del petrolio del territorio statunitense - poi avvenuto effettivamente - e quello mondiale nella prima decade del 2000, con uno studio delle conseguenze per tutte le attività umane, industriali, agricole e tecnologiche.

mercoledì 11 giugno 2008

PESCA: III COMMISSIONE APPROVA PROGRAMMA INTERVENTI 2008



(ANSA) - ANCONA, 11 GIU - La terza Commissione consiliare, relatore di minoranza Giancarlo D'Anna, ha espresso all'unanimita' parere favorevole sulla delibera di giunta riguardante il programma annuale 2008 degli interventi per il settore della pesca e dell'acquacoltura. Il voto e' stato preceduto da un'audizione dei rappresentanti di Federpesca, Associazione dei piscicoltori italiani dell'Agci Pesca Marche, che, pur lamentando la scarsita' delle risorse previste, hanno condiviso i contenuti del provvedimento e chiesto una sua rapida approvazione a fronte della drammaticita' della crisi del settore, aggravatasi con il caro gasolio. Il programma degli interventi 2008 si avvale di una dotazione di circa 800mila euro di fondi regionali, in attesa dell'attribuzione alle Marche delle risorse statali e comunitarie del Fondo Europeo per la pesca. I fondi sono indirizzati principalmente ad interventi di ristrutturazione e ammodernamento della flotta peschereccia, al sostegno del ricambio generazionale degli addetti e ad azioni di promozione del settore ittico e partecipazione a fiere di settore. La Commissione ha sottoscritto anche una mozione con cui si impegna la giunta ad attuare interventi urgenti come la riduzione dell'Irap per le imprese della pesca, l'estensione dell'Iva agevolata per i prodotti ittici, la cassa integrazione prevista per il comparto dell'agricoltura, la realizzazione di misure per la corresponsione di aiuti alle imprese nell'ambito del de minimis previsto di 30mila euro da parte dello Stato e delle Regioni.

martedì 10 giugno 2008

TIBET : MANIFESTAZIONE A ROMA IL 15 GIUGNO


TORCIA OLIMPICA A LHASA, MANIFESTAZIONE A ROMA IL 15 GIUGNO

Il passaggio della "torcia della vergogna" a Lhasa è previsto il 17 giugno, il 15 giugno denunceremo questo insulto al popolo tibetano con un corteo di solidarietà contro la repressione e la chiusura forzata del Paese delle nevi. "La manifestazione sarà totalmente apolitica e trasversale - scrivono gli organizzatori cioè la Comunità Tibetana in Italia e l'Associazione Donne Tibetane - quindi non saranno permessi simboli politici e/o di organizzazioni o partiti o sindacati, ma solamente bandiere tibetane e italiane".
Roma 15 giugno, ore 17.00 da Piazza del Colosseo a piazza della Madonna di Loreto. Termine ore 20.00. Appuntamento Metro Colosseo. Vieni con la tua bandiera del Tibet!

domenica 8 giugno 2008

POLIZIA PENITENZIARIA: D'ANNA E PAOLINI S'IMPEGNANO A RISOLVERE ALCUNI PROBLEMI


L’On. Luca Rodolfo Paolini, Lega Nord, e il Consigliere regionale di A.N. Giancarlo D’Anna si sono recati questa mattina in visita alla Casa Circondariale di Pesaro a Villa Fastigi per rendersi conto personalmente di alcune problematiche del carcere di Pesaro legate soprattutto alla cronica carenza di organico della Polizia penitenziaria al numero elevato di detenuti presenti.
Accolti dal Commissario Dott. Riccardo Secci hanno visitato alcuni laboratori: falegnameria e tipografia dove alcuni detenuti lavorano, visitato le cucine e due sezioni dove sono ospitati i detenuti. Dal sopralluogo e dall’incontro con il Commissario Secci è emerso che :

I detenuti presenti sono in media 240/250 di questi 48 Alta Sicurezza, 48 Sex Offender, 139 detenuti comuni, 20 detenute di sesso femminile.

La nazionalità dei detenuti presenti(media) è composta per il 45% da italiani, 45% extracomunitari, 10% comunitari.

Il personale di Polizia Penitenziaria amministrativo è di 127 unità contro la determinazione della pianta organica (2001) è di 169 unità.

E’ assente un Dirigente titolare dal 2004

E inoltre emersa l’esigenza dell’adeguamento dell’assetto normativo della Polizia Penitenziaria a quello delle altre Forze dell’Ordine e la revisione dell’ordinamento penitenziario e della normativa prevedendo una diversa collocazione del Corpo.



L’On Paolini che fa parte della Commissione Giustizia ed il Consigliere regionale D’Anna si sono impegnati a rappresentare ai Ministeri competenti le problematiche rilevate ponendo l’accento su:

• adeguamento delle piante organiche-( che riguardano anche il Carcere di Fossombrone, quello di Monteacuto di Ancona e la Casa di Reclusione di Barcaglione (AN)dove a fronte di una capienza di 150 paosti attualmente ci trovano solo alcune decine di detenuti per mancanza di organico delle guardie penitenziarie.).
• ristrutturazione dell’edificio- che è stato aperto nel 1989-che mostra evidenti segni di degrado ed eventuale elevazione di un piano detentivo aumentando la ricettività con modesto apporto di ulteriore organico.
• Ingresso in carcere ai soli soggetti per i quali è prevista la prosecuzione della misura cautelare in carcere (escludendo l’acceso a coloro che debbono essere giudicati con rito immediato).
• Presenza di un Dirigente titolare.

giovedì 5 giugno 2008

INCIDENTE IN CENTRALE NUCLEARE


Incidente in centrale nucleare slovena
Notizia del 04-06-2008

È di pochi minuti fa la notizia secondo la quale la Commissione Europea ha ricevuto la segnalazione di un incidente nella centrale nucleare di Krsko (Slovenia). È già stata attivata la procedura di sicurezza per lo spegnimento dell’impianto.
Il messaggio d’allerta sembra sia arrivato alle 17.38 e al momento di diffondere la nota (ore 18.27) la potenza del reattore era stata già ridotta al 22%.

Secondo quanto riferito sempre Commissione, si è verificata una perdita di liquido dal sistema di raffreddamento principale della centrale nucleare. L’incidente è stato segnalato a Bruxelles attraverso il sistema di allarme nucleare rapido Ecurie, con il quale l’esecutivo Ue ha successivamente informato tutti gli Stati membri. La Commissione assicura che «il team d’emergenza della Direzione generale Trasporti ed Energia (Tren) rimane all’erta fino a quando non arriveranno ulteriori informazioni e la situazione sarà pienamente sotto controllo».

"Non c'è stata alcuna perdita nell'ambiente" - ha detto un portavoce della Nek, la società che gestisce la centrale nucleare di Krsko - "la fuoriuscita si è verificata all'interno della struttura del reattore. È stato avviato il processo di spegnimento che avviene per fasi e sarà ultimato entro questa sera. Allora sarà possibile ispezionare il sito per verificare la situazione".
Si spera che non si ripeta il caso dell'incidente alla centrale nucleare giapponese di Kashiwakazi-Kariwa verificatosi il 16 luglio 2007: anche il quel caso i gestori della centrale minimizzarono l'incidente per poi smentirsi poche ore dopo.

Quella di Krsko è l'unica centrale nucleare della Slovenia e funziona con un reattore Westinghouse da 632 MW che fin dall’inizio dell’attività, iniziata nel 1983 con 5 anni di ritardo sui tempi previsti, a causa di disfunzioni tecniche, ha manifestato numerosi problemi di funzionamento. La centrale nucleare dista solo 150 km dalla città italiana di Trieste (130 km in linea d'aria) e 230 km da Venezia, è costruita in una zona che, per la presenza di faglie, risulta a alto rischio sismico e, per questo motivo, potrebbe non resistere a una scossa sismica superiore al VI° grado della scala Richter.
La centrale dovrebbe chiudere nel 2023, ma la situazione non è per niente a buon punto: per lo smantellamento occorrono un miliardo e 700 milioni di euro, mentre sono stati accantonati finora solo qualche centinaio di milioni di euro. Inoltre, Slovenia e Croazia che sono proprietarie al 50% della centrale, oltre a risolvere i problemi economici legati alla dismissione della centrale, devono accordarsi su dove sistemare le scorie radioattive.
Nonostante il 2023 sembri lontano, si prevede quindi, che la vita della centrale sarà allungata. Addirittura si pensa di raddoppiare l'impianto, investendo in un ampliamento invece che nella dismissione.

martedì 3 giugno 2008

INCIDENTE FERROVIARIO:D'ANNA ATTACCA TRENITALIA


COLLISIONE LUNGO LINEA FS ANCONA: D'ANNA ATTACCA TRENITALIA
(ANSA) - ANCONA, 3 GIU - ''Come al solito se non succede un incidente non si prendono provvedimenti'': cosi' il consigliere regionale di An Giancarlo D'Anna commenta la notizia della collisione avvenuta questa mattina all'ingresso della stazione di Ancona tra un treno regionale e un locomotore. ''Gia' da tempo - ricorda - abbiamo presentato a piu' riprese interrogazioni sulla 'disattenzione' di Trenitalia ai treni e servizi nella nostra regione, nonostante le ingenti somme sborsate dalle Marche per i servizi del trasporto locale. Treni in ritardo, spesso sporchi, coincidenze poco 'coincidenti', portiere che si bloccano. Oggi un incidente che per fortuna non ha causato gravissimi danni, ma che fa emergere una situazione non piu' accettabile''. ''La Regione - conclude D'Anna - deve, una volta per tutte, far valere il diritto dei cittadini di viaggiare in treni puliti, puntuali e soprattutto sicuri, chiedendo con forza a Trenitalia di assolvere a un suo preciso compito e impegno''.

AMBIENTE:AMAGLIANI RISPONDE A D'ANNA



ANCONA, 3 GIU - In apertura dell'odierna seduta del consiglio regionale delle Marche, l'assessore all'ambiente Marco Amagliani ha risposto a una interrogazione di Giancarlo D'Anna (An) sulla ditta Ecopfu di Sassofeltrio (Pesaro Urbino), centro di raccolta, stoccaggio e riutilizzo di pneumatici usati, dove c'era stato un incendio nel 2007. Amagliani ha ricordato che la materia attiene a specifiche competenze degli organi di controllo, in questo caso Provincia e Arpam, ''ai quali e' possibile fare riferimento direttamente'', riepilogando alcuni degli interventi e accertamenti effettuati sull'impianto, i cui problemi, secondo l'Arpam, sono riconducibilI a emissioni odorigene, rumore e rischio incendio. Insoddisfatto D'Anna - che nel ricordare anche un' interrogazione parlamentare presentata dall'on. Massimo Vannucci (Pd), ''cioe' della stessa parte politica della maggioranza'', ha sotTolineato la completa disattenzione della Regione Marche ad un territorio votato al turismo che invece si trova penalizzato dalla presenza in luoghi paesaggisticamente importanti di impianti a forte impatto come accade a Sassofeltrio. La Regione-ha rimarcato D'Anna- pur avendo conferito agli enti locali la meteria dei "rifiuti" e il loro riciclaggio o recupero, conserva la titolarità delle funzioni di programmazione e di indirizzo. Avvalendosi di queste preogative la Regione non può permettere l'insediamento di attività come quelle denunciate nell'interrogazione.

lunedì 2 giugno 2008

ASSEMBLEA LEGISLATIVA: LA RELAZIONE DI D'ANNA


L'Assemblea legislativa regionale è convocata per martedì 3 giugno 2008, alle ore 10.00 e alle ore 15.00, presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona, per discutere il seguente ordine del giorno:


Interrogazioni


n. 653 del consigliere Giannotti “Sequestro ditta di Sassofeltrio”.


n. 597 del consigliere D’Anna “Centro di raccolta, stoccaggio e riutilizzo di pneumatici all’ingresso di Sassofeltrio”.


Relazione finale, ai sensi dell’articolo 99 del Regolamento Interno, della Commissione d’Inchiesta concernente la verifica della correttezza e regolarità dei provvedimenti regionali autorizzatori degli impianti di smaltimento e l’impatto della gestione dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino sulla salute, sull’ambiente e sull’economia.
Relatore: D’Anna
n.
753 del consigliere Giannotti “Principio d’incendio in una ditta di Sassofeltrio”.


n. 790 del consigliere Giannotti “Ditta di Sassofeltrio”.


n. 959 del consigliere Giannotti “Ripresa attività di una ditta di Sassofeltrio”.
(le interrogazioni n. 653, 597, 753, 790 e 959 sono abbinate)


n. 942 del consigliere Lippi “Agevolazioni su gasolio e GPL zone montane”.


n. 930 dei consiglieri Brandoni e Altomeni “Questione sicurezza legata ai lavori per la realizzazione della Quadrilatero”.


n. 1006 dei consiglieri Cesaroni, Brini, Tiberi, Giannotti, Capponi, Ciriaci, Santori “Ripristino di agevolazioni tariffarie su autoservizi regionali e locali”.


n. 944 del consigliere Rocchi “Reintroduzione esenzione per trasporto pubblico locale alle categorie più svantaggiate (anziani, disabili, disoccupati, immigrati)”.


n. 1031 del consigliere Giannotti “Agevolazioni tariffarie sugli autoservizi di Trasporto pubblico locale”.
(le interrogazioni n. 1006, 944 e 1031 sono abbinate)


n. 1007 del consigliere Pistarelli “Aeroporto di Falconara concessione ENAC”.


n. 1023 della consigliera Ciriaci “Mancata eliminazione di barriere architettoniche e uscita di sicurezza non regolare nell’ufficio decentrato agricoltura di Fermo”.



Interpellanze


n. 45 della consigliera Giannini “Crisi idrica dell’ascolano”.


n. 49 del consigliere Castelli “Legittimità determina Direttore Generale ASUR 4/2008”.


n. 50 del consigliere Castelli “Legittimità determina Direttore Generale ASUR 32/2008”.
(le interpellanze n. 49 e 50 sono abbinate)


Elezione dei Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale ai sensi dell’articolo 6, secondo comma del Regolamento interno.


Proposta di legge regionale n. 97 ad iniziativa dei consiglieri Benatti, Mollaroli, Altomeni, Binci “Gestione del trasporto sanitario. Modificazioni e integrazioni alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36 “Sistema di emergenza sanitaria”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Bugaro
Discussione e votazione


Proposta di legge regionale n. 133 ad iniziativa dei consiglieri Bucciarelli, Giannotti, Favia, Altomeni, Castelli “ Disciplina del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro (CREL)”.
Proposta di legge regionale n. 127 ad iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Brini, Bugaro, Cesaroni, Tiberi “Istituzione del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro”.
(Abbinate ai sensi dell’articolo 66 del Regolamento interno)
Nuova titolazione: “Disciplina del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro (CREL)".
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Massi
Discussione e votazione


Proposta di legge regionale n. 150 ad iniziativa della Giunta regionale “Norme per l’edilizia sostenibile”.
Relatore di maggioranza: Altomeni
Relatore di minoranza: Capponi
Discussione e votazione


Proposta di legge regionale n. 224 ad iniziativa della Giunta regionale “Adesione della regione ad Enti, Fondazioni, Associazioni, Comitati ed altri organismi”.
Relatore di maggioranza: Mammoli
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione


Relazione finale, ai sensi dell’articolo 99 del Regolamento Interno, della Commissione d’Inchiesta concernente la verifica della correttezza e regolarità dei provvedimenti regionali autorizzatori degli impianti di smaltimento e l’impatto della gestione dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino sulla salute, sull’ambiente e sull’economia.
Relatore: D’Anna

Mozione n. 244 dei consiglieri Mollaroli, Giannini, Benatti, Mammoli, Ortenzi “In difesa della legge 194/1978”.
Mozione n. 251 dei consiglieri Romagnoli, Pistarelli, Castelli, D’Anna, Silvetti “Riflessione sullo stato di applicazione della legge 194: Tutela della maternità e interruzione volontaria della gravidanza”.
Mozione n. 254 del consigliere Viventi “Corretta applicazione della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza”.
(le mozioni n. 244, 251 e 254 sono abbinate)


Mozione n. 138 del consigliere Solazzi “Realizzazione di una unità spinale unipolare”.
Interrogazione n. 851 dei consiglieri Massi, Lippi e Viventi “Unità Spinale unipolare”.
Interrogazione n. 837 del consigliere Castelli “Finanziamenti per la realizzazione di una Unità Spinale nelle Marche”.
(la mozione n. 138 e le interrogazioni n. 851 e 837 sono abbinate)


Mozione n. 253 del consigliere Ricci “Completamento della Fano – Grosseto”.
Interrogazione n. 856 del consigliere Solazzi “Realizzazione della strada di grande comunicazione Fano – Grosseto”.
(la mozione n. 253 e l’interrogazione n. 856 sono abbinate)


Mozione n. 238 dei consiglieri Giannini, Mollaroli, Benatti, Mammoli, Ricci, Procaccini, Binci, Brandoni, Rocchi, Capponi, Romagnoli, Bugaro, Viventi: “Moratoria internazionale contro la pena di morte”.


Mozione n. 245 dei consiglieri Romagnoli, Pistarelli, Castelli, D'Anna, Silvetti “Solidarietà al Santo Padre, Papa Benedetto XVI per i fatti accaduti presso l’Università La Sapienza di Roma”.
Interpellanza n. 48 dei consiglieri Giannotti, Cesaroni, Bugaro, Capponi, Ciriaci, Santori, Tiberi “Mancata partecipazione di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università “La Sapienza” di Roma”.
(la mozione n. 245 e l’interpellanza n. 48 sono abbinate)


Mozione n. 211 del consigliere Viventi “Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”.
Mozione n. 203 del consigliere Viventi “Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”.
Mozione n. 96 del consigliere Viventi “Restituzione contributi non versati all’epoca del sisma”.
(le mozioni n. 211, 203 e 96 sono abbinate)


Mozione n. 234 dei consiglieri Giannotti e Tiberi “Soppressione corsa Pesaro –Roma Autolinea Bucci”.
Interrogazione n. 903 del consigliere Giannotti “Soppressione corsa Pesaro – Roma Autolinea Bucci”.
(la mozione n. 234 e l’interrogazione n. 903 sono abbinate)


Mozione n. 213 dei consiglieri Brandoni e Altomeni “Sanzioni amministrative e pecuniarie applicate da Trenitalia ai viaggiatori per mancanza o irregolarità del titolo di viaggio nell’ambito del territorio della Regione Marche”.


Mozione n. 57 del consigliere Brandoni “Vertenza dei metalmeccanici”.


Mozione n. 237 dei consiglieri Giannotti, Capponi, Bugaro, Cesaroni, Lippi, D’Anna, Santori, Brini, Ciriaci, Viventi, Pistarelli, Tiberi, Silvetti, Castelli, Romagnoli, Rocchi e Massi “Condanna degli atti di violenza contro le Comunità Cristiane e gli altri gruppi religiosi nel mondo”.


Mozione n. 94 del consigliere Viventi “Situazione economica finanziaria del settore sanitario regionale”.
Mozione n. 76 dei consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli, Lippi, Santori, Ciccioli, D’Anna, Giannotti, Cesaroni, Castelli, Tiberi, Viventi, Brini; Bugaro, Ceroni, Romagnoli “Sanità marchigiana: l’adozione di bilancio d’esercizio 2005 al 30 giugno 2006. Determinazione del budget per l’anno 2006 dopo il 30 giugno: quale è la vera situazione economico finanziaria?".
Interrogazione n. 486 del consigliere Pistarelli “Budget sanità 2006”.
(le mozioni n. 94 e 76, e l’interrogazione n. 486 sono abbinate)


Mozione n. 207 dei consiglieri D’Anna, Silvetti, Pistarelli, Romagnoli, Castelli “Situazione in Birmania”.
Mozione n. 206 del consigliere Rocchi “Manifestazioni democratiche in Myanmar e violenta repressione attuata dalla giunta militare al potere”.
(le mozioni n. 207 e 206 sono abbinate)


Mozione n. 141 dei consiglieri Bugaro e Capponi “Inopportuna nomina di ex brigatisti in organi istituzionali”.


Mozione n. 164 dei consiglieri Altomeni, Binci, Procaccini, Ortenzi, Brandoni, Amagliani, Benatti, Ricci “Adesione campagna “Mayors for Peace”.
Mozione n. 235 del consigliere Altomeni “Adesione campagna “Mayors Peace”.
(le mozioni n. 164 e 235 sono abbinate)


Mozione n. 156 dei consiglieri Capponi, Massi, Pistarelli “Il Ministro Mussi e l’Università di Macerata”.


Mozione n. 11 del consigliere Santori “Gestione della mobilità personale in conseguenza della istituenda nuova Provincia di Fermo”.


Mozione n. 86 dei consiglieri Brandoni, Rocchi, Giannini, Binci, Benatti, Pistarelli, Mammoli, Massi, Capponi, Procaccini “Cambiamento democratico in Iran”.


Mozione n. 165 dei consiglieri Capponi, Santori, Giannotti “Annullamento deliberazione della giunta regionale 29 gennaio 2007, n. 60 avente per oggetto “d.p.r. 257/1997 – Definizione di misure di conservazione generali per le zone di protezione speciale di cui alla direttiva 79/409/CEE e per i siti di importanza comunitaria di cui alla direttiva 92/43/CEE. Modifiche ed integrazioni della deliberazione della giunta regionale 6 novembre 2006, n. 1277”.
Mozione n. 163 dei consiglieri Ricci e Comi “Impegni della Regione sulle ZPS e SIC”.
Interrogazione n. 721 del consigliere Solazzi “Del. giunta reg. n. 60/2007 per definizione misure di conservazione per ZPS e SIC”.
Interrogazione n. 733 dei consiglieri Pistarelli, Castelli, Silvetti, Romagnoli, Cesaroni, Massi, D’Anna, Bugaro, Brini “Attività consentite nelle ZPS (Zone di protezione speciale) alla luce delle delibere emanate da agosto ad oggi”.
(le mozioni n. 165 e 163 e le interrogazioni n. 721 e 733 sono abbinate)


Mozione n. 180 dei consiglieri Badiali, Ricci, Luchetti “Approvazione del calendario venatorio con legge regionale”.


Mozione n. 126 dei consiglieri Badiali, Benatti, Brandoni, Silvetti, Procaccini, Binci, Mammoli, Luchetti “Situazione di un Consorzio di trasformazione di prodotti agroalimentari di Senigallia”.


Mozione n. 167 dei consiglieri Badiali, Ricci “Procedure amministrative per somministrazione di alimenti e bevande”.


Mozione n. 214 dei consiglieri Mammoli e Rocchi “Aree vaste”.


Mozione n. 42 del consigliere Favia “Contributi e incentivi per le famiglie numerose”.

domenica 1 giugno 2008

BASTA PIZZO PER LE STRADE DI ROMA


Il sindaco non si appella contro la decisione del Tar e annuncia che non proseguirà la pratica di taglieggiamento istituita dalle giunte precedenti che avevano sempre la parola popolo in bocca, e in tasca...
Stop alle strisce blu a a Roma. Dopo che il Tar del Lazio ha annullato la delibera con la quale nel 2004 l'amministrazione della capitale aveva istituito nuove zone di parcheggi a pagamento nel quartiere Ostiense, accogliendo il ricorso presentato da alcuni cittadini e dal Codacons perché non ci sarebbe proporzione tra i posti a tariffa e quelli gratis, il sindaco Gianni Alemanno ha bloccato tutte le macchinette per la riscossione della sosta. Non si paga più quindi la sosta dell’auto all’interno delle strisce blu, in nessuna strada della città, questo fa sapere il sindaco. L’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi afferma: «Rivoluzioneremo la sosta tariffata, rispettando il codice della strada, perché è prevista una percentuale di posti non a pagamento in quei quartieri in cui ci sono le strisce blu. Inizieremo una consultazione con le associazioni dei consumatori». Stop al pagamento della sosta. In una circolare inviata all'Atac il sindaco ha chiesto di bloccare le macchine di riscossione della sosta. La società, interpellata,la sapere tuttavia che quella del sindaco è per il momento una dichiarazione di intenti e che per abolire il pagamento del parcheggio sulle strisce blu serve una ordinanza. Un provvedimento che comunque l'amministrazione sta già mettendo a punto. Venerdì mattina è previsto un incontro all'assessorato alla mobilità per decidere come procedere. «Non faremo ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha dichiarato l'illegittimità delle strisce blu così come disciplinate dalla precedente amministrazione di centrosinistra», hanno dichiarato in una nota Alemanno e Marchi. «Aveva quindi ragione l'allora opposizione di centrodestra a sostenere il carattere vessatorio della disciplina dei parcheggi a Roma. Lavoreremo da subito - prosegue la nota - con le associazioni dei consumatori e con i cittadini affinché si possa giungere ad una disciplina che stabilisca un nuovo equilibrio tra strisce blu e strisce bianche. Abbiamo già inoltre provveduto con una circolare inviata all'Atac a bloccare le macchine di riscossione della sosta, così come intendiamo tranquillizzare i 650 dipendenti della stessa azienda che saranno rioccupati in altre funzioni per aiutare la mobilità della città». «Cittadini vessati». «Le giunte di centrosinistra per anni hanno beneficiato di notevoli introiti grazie alle strisce blu, senza creare un giusto equilibro tra sosta a pagamento e sosta gratuita. Ritengo sia giusto non fare ricorso al Consiglio di Stato contro il provvedimento del Tar e trovare una situazione condivisa con le associazioni di consumatori e i cittadini, che in questi anni sono stati vessati oltremodo dalle troppe contravvenzioni», ha dichiarato Marco Pomarici, presidente del Consiglio Comunale di Roma.