martedì 10 dicembre 2013

Sanità Marche :chiacchiere e realtà.

Sanità e trasparenza: nelle Marche Regione “virtuosa” non esiste la figura del responsabile anti corruzione.

Le Marche insieme al Molise non hanno la figura del responsabile anti corruzione poco consola il fatto che in Calabria ce l'ha solo una Asl sulle nove esistenti, in Campania una su dieci .Questa la fotografia"scattata" da un dossier realizzato dalla associazione antimafia Libera e dal Gruppo Abele (la onlus torinese di Don Luigi Ciotti), diffuso oggi in occasione della Giornata mondiale contro la corruzione. Un anno l'entrata in vigore della 190, soltanto il 56 per cento delle aziende sanitarie italiane ha nominato il responsabile anti corruzione. Le Marche, denuncia l'associazione antimafia, sono prive di questa importante figura. Non è un caso che in più occasioni perfino ai consiglieri regionali e agli stessi membri della Commissione Sanità vengono negati se atti che dovrebbero essere pubblici e che troppo spesso interrogazioni mirate a chiarire alcuni aspetti scuri non trovino risposta. La trasparenza non migliora coi Piani triennali. A livello nazionale nazionale sono stati adottati e resi disponibili sul web solo nel 20,7 per cento dei casi: sono inesistenti nelle Marche, secondo lo stesso rapporto.
Questo accade “nella regione più virtuosa d'Italia:le Marche, e questa volta a denunciare questa situazione non è un semplice consigliere di opposizione bensì l'associazione antimafia Libera.

venerdì 29 novembre 2013

Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola SI al referendum su fusione

FUSIONE DEI COMUNI. PARTECIPARE AL REFERENDUM E VOTARE SI

Domenica e Lunedì i cittadini di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola saranno chiamati ad esprimere il loro parere sulla proposta di fusione tra i due enti, attraverso il referendum indetto dalla Regione Marche. Come per ogni altro appuntamento di consultazione democratica è fondamentale che gli elettori aderiscano numerosi per onorare un importante diritto costituzionale, ma nel caso specifico l’affluenza assume ancora maggior rilievo perché i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sul futuro del loro territorio. La fusione tra i Comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola rappresenta infatti un processo riformatore degli enti locali che, nella nostra Regione, non ha precedenti per dimensioni e numero di abitanti. I due Consigli Comunali, che hanno intrapreso questo percorso non senza rischi e difficoltà, si sono impegnati a fondo per poter garantire ai loro concittadini un futuro in cui si possa parlare di investimenti anziché di tagli, in cui si possa garantire la continuità dei servizi anziché la loro lenta e inesorabile contrazione, in cui gli stessi organi politici (indistintamente) si sono messi in gioco ben sapendo che “i posti” a disposizione saranno ridotti del 50% anziché “tirare a campare” sulle macerie.
Tutti i dati dimostrano che il nuovo Comune non potrà che essere un ente virtuoso, non solo per i contributi che arriveranno dallo Stato e dalla Regione ma soprattutto perché riuscirà a garantire tutte quelle risposte che in questi anni i due Comuni, separati, non sono riusciti a dare ai cittadini e al territorio, sia esso quello popoloso e produttivo della vallata sia quello degli splendidi borghi storici in collina. Domenica e Lunedì, a Colbordolo e a Sant’Angelo in Lizzola, si decide il futuro! Quale occasione migliore per andare a votare e scegliere convintamente di votare SI.

mercoledì 27 novembre 2013

Mezzo milione di euro della provincia di PU andati in fumo.

Mezzo milione di euro della provincia di PU andati in fumo col fallimento dell'aeroporto di Rimini
Lo scorso anno l'ingresso nella Società dichiarata fallita ieri.


Mezzo milione di euro andati in fumo e non si tratta di “scie chimiche” anche se il “fumo” ha a che fare con gli aerei o meglio con l'aeroporto di Rimini nella cui società la Provincia di PU è voluta entrare lo scorso anno, nonostante esista un aeroporto nelle Marche, cedendo in permuta parte dei beni dei comuni della Valmarecchia per un ammontare appunto dimezzo milione di euro.
Morale della favola in poco più di un anno tutto bruciato, finito, evaporato. Infatti, martedì 16 novembre poco dopo le 16 il tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento per Aeradria, la Società di gestione dell'aeroporto di Rimini negando la richiesta di concordato di continuità pendente da mesi. Secondo il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino “l’ingresso in Aeradria avrebbe dovuto incidere nelle politiche del Fellini per favorire ricadute positive in termini di afflussi turistici nel territorio pesarese”
Detto fatto società fallita, fallimento di tutti i fronti in quella che doveva essere la Provincia del sole e del vento ci ritroviamo con parte importante delle colline stuprate dal fotovoltaico, il vento ha fatto solo i danni, e non è l'unico, ma in fondo cosa ci manca siamo o non siamo la provincia felice?
Giancarlo D'Anna

Consigliere regionale Regione Marche

venerdì 8 novembre 2013

Pronto Soccorso di Fano la fabbrica di San Pietro

E' del 1993 il progetto prevedeva la costruzione di nuovi padiglioni del Santa Croce. Partiti i lavori, alcuni vengono terminati e poi rifatti perché alcuni ambienti erano inutilizzabili. Altri ambienti, come il Pronto Soccorso, con grande affanno entrano in funzione. I disagi sono tali e tanti che si ritiene opportuno dargli “un'arciaplata”nel corso degli anni per poi rimetterci quasi completamente le mani nel 2013.- Dopo che nel 2007 la commissione sanità in visita a Fano su mia sollecitazione prese atto dei problemi del Pronto Soccorso a cui seguì l'impegno di interventi migliorativi.-Oggi a 20 anni di distanza dall'inizio di quei lavori si inaugura di nuovo il Pronto Soccorso. Siamo felici per i pazienti ,pazienti in tutti i sensi, molto meno per i cittadini contribuenti per l'enorme spesa di denaro pubblico che sarebbe stato opportuno utilizzare nel migliore dei modi invece di essere sprecato nel sistemare e risistemare lavori mal eseguiti. Uno spreco di denaro di cui sarà utile informare la Corte dei Conti.La città resta in attesa delle nuove Camere Mortuarie, delle nuove sale operatorie. Vuoi vedere che le ultimeranno quando Fano come ospedale non esisterà più.Da Ospedale a presidio da presidio a Pronto Soccorso.

lunedì 28 ottobre 2013

Grave stato di degrado della sede di Fano del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Grave stato di degrado della sede di Fano del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

                                                          MOZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna


Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale delle Marche

PREMESSO
che la sede distaccata dei Vigili del Fuoco di Fano copre una vasta area di competenza, comprendente 19 comuni con un notevole bacino di utenza, che aumenta in modo considerevole durante la stagione estiva grazie all’afflusso turistico. Tale area è inoltre caratterizzata da un importante attività industriale ed è attraversata da tratti di importanti arterie stradali e linee ferroviarie;
che l’attuale sede è ubicata in un edificio di proprietà privata per il quale lo Stato paga un canone di locazione intorno ai 100.000 euro annui;
che tale edificio, a causa della totale mancanza di interventi di manutenzione, versa in condizioni di degrado con gravi problemi strutturali ( sversamenti fognari, cedimento della pavimentazione del cortile interno, ecc) ed inaccettabili carenze igienico–sanitarie ( servizi igienici insufficienti, presenza di ratti nei locali cucina e mensa, coperture in eternit, ecc).

CONSIDERATO
che il Comune di Fano ha individuato un lotto di terreno idoneo alla costruzione della nuova sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco ed approvato la relativa variante al P.R.G.;
che la gara di appalto per la per la realizzazione dell’opera è stata espletata e l’impresa aggiudicataria ha già presentato un progetto approvato anche dal Ministero dell’Interno;
che tutti gli Enti interessati hanno già espresso il proprio parere favorevole alla realizzazione dell’opera;
che la ditta appaltante, in considerazione della diminuita disponibilità economica dello Stato, ha ridotto le proprie richieste economiche.

VISTO
che a seguito delle rassicurazioni ricevute in merito all’imminente inizio di tali lavori, nell’anno 2011 i Vigili del Fuoco del distaccamento di Fano interruppero le manifestazioni di protesta in corso di preparazione con le quali si intendeva richiedere la realizzazione di una sede dignitosa per i lavoratori e, al contempo, rispondente alle necessità del territorio e dei suoi abitanti;
che malgrado tutto quanto sopra ricordato, la costruzione della nuova sede dei Vigili del Fuoco di Fano non è a tutt’oggi ancora iniziata.

IMPEGNA
la Giunta Regionale affinché intervenga in tutte le sedi competenti per sollecitare l’immediato inizio dei lavori di costruzione della nuova sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Fano, al fine di permettere al personale di svolgere il proprio insostituibile e delicato servizio in un ambiente dignitoso e idoneo a rispondere alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti.

Ancona, lì 28.10.2013

IL CONSIGLIERE REGIONALE
Giancarlo D’Anna

giovedì 24 ottobre 2013

Stazione di Fano tra mancanza di sicurezza e degrado

I recenti tragici fatti accaduti alla stazione di Fano hanno sollevato, indipendentemente dalle cause degli incidenti, un dibattito sulla sicurezza di quel luogo. Ho suggerito sia attraverso la stampa come in consiglio regionale, all'assessore ai trasporti Viventi, un'ipotesi di soluzione per garantire una maggiore sicurezza.
Si tratta di utilizzare, quantomeno in concomitanza del passaggio dei treni veloci, i binari 1° e 4° per i treni che fermano in stazione binari che attualmente sono utilizzati solo per lasciare la precedenza ai treni di passaggio senza fermate. L'assessore Viventi ha rigirato tale proposta a Trenitalia con una lettera la scorsa settimana. In attesa di verificare la fattibilità di tale soluzione o altri provvedimenti che possano garantire maggiore sicurezza si potrebbero sensibilizzare i viaggiatori a non accedere con largo anticipo ai binari due e tre, dove passano i treni veloci, e attendere l'annuncio dell'arrivo del treno da utilizzare nella sala d'aspetto o sul primo binario per poi raggiungere il binario di partenza.

Ma i problemi della nostra stazione ferroviaria sono anche di altro ordine. Innanzi tutto non c'è più chi vigila sui passeggeri e controlla che non ci sia chi attraversi i binari, come non c'è controllo su chi utilizza la stazione come bagno pubblico, luogo di spaccio, dormitorio o “lavanderia” con tanto di panni stesi. Anche “l'arredo” lascia molto a desiderare. Fioriere trasformate in cestini di rifiuti, orari dei treni strappati e non utilizzabili per ottenere informazioni, il sottopasso con mura scrostate e ferri dell'armatura scoperti, graffiti. Anche all'esterno lo spettacolo non è dei più decorosi. Nel collegamento con la stazione degli autobus il selciato di ciottolato risulta sconnesso, con pietre non più bloccate nel cemento e buche nelle quali diverse persone sono cadute. Più avanti nel parcheggio limitrofo alla stazione dei bus, dietro un recinto si notano grandi sacchi bianchi abbandonati da mesi contenenti, presumibilmente, materiale che era stato scaricato in zona Metaurilia lungo la massicciata e fatto rimuover dopo l'intervento dei Noe.

Un panorama non molto edificante e qualificante per una città per i cittadini e i viaggiatori. Da sempre manca perfino il cartello nell'ingresso principale che indica che quella è la stazione di Fano. Si potrebbe iniziare proprio da l posizionamento di quest'ultimo per riqualificare la stazione e allo stesso tempo rivendicare il diritto della città di Fano ad avere delle fermate di treni come il Freccia Bianca, Freccia Rossa o Italo destinate ad oggi solo al capoluogo di Provincia. A questo proposito se le province sono in via di smobilitazione perché si continuano a spostare tutti i servizi a Pesaro in virtù del suo status? Non è forse giunto il momento di una equa distribuzione dei servizi tra Pesaro e Fano?




mercoledì 23 ottobre 2013

Ex Vittoria Colonna un appello ad aprire un dibattito sul futuro di quell'area.


D'Anna, è un luogo strategico di Fano e non si può delegare solo ad altri la scelta su cosa fare.
Lo scorso anno proposi un dibattito sull'area dell'ex Convitto Vittoria Colonna, una città nella città,(all'interno tra l'altro c'è un cinema-teatro,una chiesa, una biblioteca, infermeria...) attualmente abbandonata a se stessa in attesa di decisioni sul futuro della struttura che potrebbero, se si rimane in silenzio, essere prese senza tenere conto di cosa essere più utile e importante per la città di Fano. Una volta tanto sarebbe opportuno intervenire prima che sia tropo tardi. Certo quella struttura non è di proprietà del comune o della provincia e viviamo un periodo nel quale mancano risorse economiche per risolvere piccoli problemi figuriamoci per interventi importanti come quello di un recupero di quella grande struttura. Non sarà così per sempre e bisogna essere pronti nel momento in cui l'economia o gli interessi su quella struttura riprenderanno. Ecco perché è utile oggi aprire un dibattito con delle idee, delle proposte per non trovarci, come troppo spesso accade, a lamentarci per decisioni che abbiamo più o meno consapevolmente “delegato” ad altri.
Oltre al dibattito è necessario attivarsi con la proprietà(era dell'ENAM ente soppresso ed incorporato al'INPS)
per conoscere se esistono ipotesi, progetti di riconversione o utilizzo diverso di quella struttura e come la nostra comunità può essere coinvolta in una decisione importante sul futuro di un'area strategica in pieno centro della città.

Giancarlo D'Anna

martedì 22 ottobre 2013

Nuove farmacie, inaccettabile ritardo.



INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto - INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto - Inaccettabile ritardo nell’espletamento del concorso straordinario per l’apertura di nuove farmacie nelle Marche.
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale delle Marche
PREMESSO


che la Legge 24 marzo 2012 n.27, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, ha determinato nuovi parametri da applicare al numero delle farmacie nel territorio nazionale ed ha istituito un concorso straordinario per l'assegnazione dei nuovi esercizi, di cui 62 sedi nella Regione Marche;

che ogni regione aveva l'obbligo, entro un anno dall'entrata in vigore della predetta normativa, di concludere il concorso ed assegnare le sedi disponibili, termine scaduto ormai nel marzo 2013. In caso contrario, la stessa legge prevede che il Consiglio dei Ministri, in ottemperanza all'articolo 120 della Costituzione, eserciti i poteri sostitutivi e nomini un apposito commissario che sostituisca l'amministrazione inadempiente;
CONSIDERATO
che la L.R. 37/12 “Assestamento bilancio 2012”, all’art.22, comma 1 , prevede che il concorso straordinario per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche è indetto dall’Agenzia regionale Sanitaria (ARS) che deve anche effettuare l’ammissione dei candidati e svolgere le procedure concorsuali;
che il bando di concorso per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche è stato emesso con DGRM n. 1794 del 28/12/2012 e che i termini per la presentazione delle domande dei concorrenti sono scaduti in data 16/2/2013;
che ad oggi il concorso in questione non è ancora stato espletato e anzi, addirittura, non risulta ancora nominata la commissione esaminatrice;
che questa serie di inadempienze causa un grave ritardo nell’apertura di nuove farmacie nelle Marche, condizione che porterebbe ad un miglioramento del servizio farmaceutico regionale e creerebbe nuovi posti di lavoro grazie alla creazione di nuove aziende.


CONSIDERATO INOLTRE

che per quanto attiene la suddetta commissione esaminatrice, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 marzo 1994, n. 298 recante il Regolamento di attuazione dell'art. 4, comma 9, della legge 8 novembre 1991, n. 362, concernente norme di riordino del settore farmaceutico all’art. 3, comma 1 prevede che:
1.La commissione esaminatrice, nominata dalla regione o dalla provincia autonoma, e' composta
da:
a) un professore universitario ordinario o associato con un'anzianità di insegnamento di
almeno cinque anni in una delle materie oggetto di esame;
b) due funzionari dirigenti o appartenenti alla carriera direttiva, dipendenti dalla regione o
dalla provincia autonoma, dei quali almeno uno farmacista;
c) due farmacisti, di cui uno titolare di farmacia e uno esercente in farmacia aperta al
pubblico, designati dall'ordine provinciale dei farmacisti.
2. Le funzioni di presidente sono esercitate dal professore universitario o da uno dei due
funzionari regionali; quelle di segretario da un funzionario della carriera direttiva amministrativa della regione o della provincia autonoma;
che in contrasto con la normativa sopra riportata, la Regione Marche, ha sostituito il professore universitario di cui alla lett. a dell’art.3 del DPCM 298/94 con “ un dirigente del Dipartimento regionale competente in materia di salute e politiche sociali” così, come indicato nella lettera a, comma 4, art.22 della L.R. 37/12 aprendo la strada a possibili azioni di impugnazione sia del bando che della legge regionale per conflitto di attribuzione.
INTERROGA
il Presidente della Giunta per conoscere
  • perché l’ARS non ha ancora nominato la commissione ed espletato le procedure del concorso per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche della Regione;
  • perché nella L.R. 37/12 e nel bando del concorso in oggetto è prevista una composizione della commissione esaminatrice diversa da quanto stabilito nella norma nazionale;
  • in quanto tempo si prevede di sanare la difformità sopra evidenziata ed espletare il concorso per assegnare le nuove sedi farmaceutiche.
Si richiede risposta
Ancona, lì
IL CONSIGLIERE REGIONALE
Giancarlo D’Anna



Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale delle Marche
PREMESSO


che la Legge 24 marzo 2012 n.27, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, ha determinato nuovi parametri da applicare al numero delle farmacie nel territorio nazionale ed ha istituito un concorso straordinario per l'assegnazione dei nuovi esercizi, di cui 62 sedi nella Regione Marche;

che ogni regione aveva l'obbligo, entro un anno dall'entrata in vigore della predetta normativa, di concludere il concorso ed assegnare le sedi disponibili, termine scaduto ormai nel marzo 2013. In caso contrario, la stessa legge prevede che il Consiglio dei Ministri, in ottemperanza all'articolo 120 della Costituzione, eserciti i poteri sostitutivi e nomini un apposito commissario che sostituisca l'amministrazione inadempiente;
CONSIDERATO
che la L.R. 37/12 “Assestamento bilancio 2012”, all’art.22, comma 1 , prevede che il concorso straordinario per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche è indetto dall’Agenzia regionale Sanitaria (ARS) che deve anche effettuare l’ammissione dei candidati e svolgere le procedure concorsuali;
che il bando di concorso per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche è stato emesso con DGRM n. 1794 del 28/12/2012 e che i termini per la presentazione delle domande dei concorrenti sono scaduti in data 16/2/2013;
che ad oggi il concorso in questione non è ancora stato espletato e anzi, addirittura, non risulta ancora nominata la commissione esaminatrice;
che questa serie di inadempienze causa un grave ritardo nell’apertura di nuove farmacie nelle Marche, condizione che porterebbe ad un miglioramento del servizio farmaceutico regionale e creerebbe nuovi posti di lavoro grazie alla creazione di nuove aziende.


CONSIDERATO INOLTRE

che per quanto attiene la suddetta commissione esaminatrice, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 marzo 1994, n. 298 recante il Regolamento di attuazione dell'art. 4, comma 9, della legge 8 novembre 1991, n. 362, concernente norme di riordino del settore farmaceutico all’art. 3, comma 1 prevede che:
1.La commissione esaminatrice, nominata dalla regione o dalla provincia autonoma, e' composta
da:
a) un professore universitario ordinario o associato con un'anzianità di insegnamento di
almeno cinque anni in una delle materie oggetto di esame;
b) due funzionari dirigenti o appartenenti alla carriera direttiva, dipendenti dalla regione o
dalla provincia autonoma, dei quali almeno uno farmacista;
c) due farmacisti, di cui uno titolare di farmacia e uno esercente in farmacia aperta al
pubblico, designati dall'ordine provinciale dei farmacisti.
2. Le funzioni di presidente sono esercitate dal professore universitario o da uno dei due
funzionari regionali; quelle di segretario da un funzionario della carriera direttiva amministrativa della regione o della provincia autonoma;
che in contrasto con la normativa sopra riportata, la Regione Marche, ha sostituito il professore universitario di cui alla lett. a dell’art.3 del DPCM 298/94 con “ un dirigente del Dipartimento regionale competente in materia di salute e politiche sociali” così, come indicato nella lettera a, comma 4, art.22 della L.R. 37/12 aprendo la strada a possibili azioni di impugnazione sia del bando che della legge regionale per conflitto di attribuzione.
INTERROGA
il Presidente della Giunta per conoscere
  • perché l’ARS non ha ancora nominato la commissione ed espletato le procedure del concorso per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche della Regione;
  • perché nella L.R. 37/12 e nel bando del concorso in oggetto è prevista una composizione della commissione esaminatrice diversa da quanto stabilito nella norma nazionale;
  • in quanto tempo si prevede di sanare la difformità sopra evidenziata ed espletare il concorso per assegnare le nuove sedi farmaceutiche.
Si richiede risposta
Ancona, lì
IL CONSIGLIERE REGIONALE
Giancarlo D’Anna



lunedì 21 ottobre 2013

Provincia di Pesaro-Urbino e Regione perdono un'altro treno!


Italo: disinteresse e superficialità!

Venerdì mattina alle 11 presso lo stand Italo alla fiera del turismo di Rimini e' stata presentata l'offerta di Nuovo Trasporto Viaggiatori, meglio conosciuto come NTV, da Milano e Torino verso Ancona, in vigore dal 15 dicembre.
Nessuno della Regione Marche era presente all'evento. Gioverebbe ricordare che lo scorso dicembre la Regione stessa si fece promotrice dell'iniziativa "Italo sull'Adriatica" organizzando una conferenza stampa ad Ancona ed annunciando in pompa magna la proficua collaborazione.
Durante la presentazione al TTG e' emerso che la fermata di Pesaro dei treni Italo non sarà messa in vendita finché RFI (Rete Ferroviaria Italiana) non garantirà una data di consegna dei lavori di rialzo dei marciapiedi, tutt'ora in esecuzione.
Si ricorda che i treni Italo possono fermarsi solo nelle stazioni che hanno i marciapiedi cosiddetti rialzati.
Ci si domanda come mai la Provincia di Rimini ha collaborato a stretto contatto con RFI ed NTV affinché ci fosse una data per il termine dei lavori mentre la Provincia di Pesaro, ma ancor più la Regione Marche non abbiano nemmeno accennato alla questione, mostrando disinteresse e superficialità nei confronti degli interessi dei propri cittadini.
Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale Gruppo Misto

giovedì 17 ottobre 2013

Molecole antitumorali, un importate studio.



SCOPERTA NUOVA FAMIGLIA DI MOLECOLE ANTITUMORALI:
LA V COMMISSIONE SALUTE INCONTRA L'EQUIPE DELL'UNIVERSITA' DI URBINO IMPEGNATA NELLA RICERCA

Lo studio è nella fase pre-clinica, ottenuto il brevetto italiano ed europeo. La gratitudine della Commissione e l'impegno a sostenere il percorso scientifico

“Ci impegneremo per concorrere al reperimento delle risorse necessarie per proseguire il percorso di ricerca. Per noi il vostro lavoro è prezioso, vi siamo grati per gli obiettivi che avete raggiunto fino a questo momento e per l'impegno e la dedizione che mettete nel vostro progetto”. Con queste parole il Presidente della V Commissione Salute Francesco Comi ha salutato la delegazione di studiosi dell'Università di Urbino che ha presentato questa mattina la ricerca su una famiglia di nuove molecole anti-tumorali. Al centro della scoperta, portata avanti dai professori Mirco Fanelli (Dipartimento di Scienze Biomolecolari) e Vieri Fusi (Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti), una serie di prodotti di sintesi derivata da composti naturali. Il gruppo di ricerca, diretto dai due studiosi e composto da docenti e ricercatori, ha identificato e sviluppato una classe di molecole capace di indurre “una spiccata attività biologica nei confronti delle cellule tumorali”. Questa classe di composti, individuata nel 2008, è oggetto di brevetto, già rilasciato in Italia e in Europa lo scorso anno e in attesa di rilascio negli Stati Uniti, e i risultati degli esperimenti pilota su modelli animali (in fase di pubblicazione) “hanno dimostrato l'assenza di tossicità e la possibilità di ridurre la massa tumorale” - spiegano i ricercatori. Dopo aver superato le prime due fasi di ricerca, rappresentate dallo sviluppo di nuove molecole e dagli studi molecolari in vitro, oggi l'equipe è all'inizio della fase pre-clinica, ovvero sta verificando l'efficacia delle molecole su modelli tumorali animali. “Fino ad ora è stato svolto un ottimo lavoro – ha commentato il Vicepresidente della Commissione Giancarlo D'Anna – Per evitare che questi risultati non definitivi possano dar vita a false illusioni, è ancora più importante procedere con la ricerca e verificare se questi primi positivi dati possono incidere nella scoperta di nuovi farmaci efficaci”. Nel corso dell'incontro, oltre ai due autori della scoperta Fanelli e Fusi, sono intervenuti anche il professor Giorgio Calcagnini, delegato del Rettore per il trasferimento della conoscenza, e la dottoressa Francesca Martinuzzi del Servizio Ricerca e relazioni internazionali (UniUrb). 

mercoledì 16 ottobre 2013

martedì 15 ottobre 2013

Legge su medicine complementari.

La Commissione salute della Regione Marche ha avviato l'iter per l'esame della proposta di legge sulla regolamentazione delle medicine complementari. Oltre omeopatia, agopuntura e fitoterapia, sono comprese anche l'ayurveda, la medicina antroposofica, l'osteopatia, la chiropratica, l'omotossicologia e la naturopatia. Circa il 20% dei cittadini delle Marche utilizza "medicine complementari". Giovedì in Commissione discussione della legge di cui sono relatore di minoranza.

venerdì 11 ottobre 2013

No alla soppressione-accorpamento di Nefrologia e Dialisi,

No alla soppressione-accorpamento di Nefrologia e Dialisi, mozione di D’Anna: “Ecco come si risparmierebbe veramente”

ANCONA – Il Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna, Vicepresidente della V Commissione Sanità, ha presentato una mozione con la quale impegna la Giunta di Spacca affinché elimini il piano di riorganizzazione della rete nefrologica dal riordino delle reti cliniche ospedaliere delle Marche.
Nel documento, l’esponente del Gruppo Misto spiega in quale modo si potrebbe ottenere un risparmio ben superiore a quello approvato ieri dalla Giunta. Eliminando infatti la convenzione con l’unico centro dialisi privato dell’Area Vasta 2 di Falconara Marittima per l’acquisto di sedute dialitiche, che potrebbero essere effettuate nei centri pubblici della Regione, i 1300 dializzati marchigiani continuerebbero a usufruire dei vantaggi che l’attuale rete nefrologica offre loro.
 
Il sottoscritto Giancarlo D’Anna, Consigliere regionale delle Marche
PREMESSO
che i cittadini residenti nelle Marche sottoposti a dialisi sono circa 1300 di cui circa 1000 trattati in emodialisi presso strutture esterne e circa 300 trattati in peritonale a domicilio;
che la Legge Regionale 30 dicembre 1989 n. 33 recante “Organizzazione e disciplina delle strutture Nefro-Dialitiche nella Regione Marche” ha disciplinato l’istituzione ed il funzionamento delle unità operative dell’area di nefrologia;
che la rete nefro-dialitica della Regione Marche, considerata una delle migliori a livello nazionale, è costituita quasi esclusivamente da centri pubblici con la sola eccezione del centro dialisi privato ubicato nell’Area Vasta 2 a Falconara M.ma.
CONSIDERATO
che la proposta di riordino delle reti cliniche ospedaliere del sistema sanitario Regionale, prevede l’accorpamento/soppressione di numerose Strutture Operative Complesse della Rete Assistenziale Nefrologica marchigiana;
che lo stesso documento prevede la modifica delle attuale normativa regionale che regola la rete nefrologica marchigiana;
che si potrebbe ottenere un risparmio ben superiore a quello previsto nella suddetta proposta di riorganizzazione, senza compromettere l’eccellente rete assistenziale nefrologica marchigiana, semplicemente eliminando la convenzione con il Centro Dialisi privato dell’Area Vasta 2 per l’acquisto di sedute dialitiche che potrebbero essere effettuate nei centri pubblici della Regione;
che un paziente in dialisi ha necessità assistenziali e sociali specifiche, perduranti quasi sempre per l’intero arco della vita, che devono trovare risposte e soluzioni in strutture il più possibile vicine al proprio domicilio gestite da personale specializzato e competente
IMPEGNA
la Giunta Regionale affinché
effettui lo stralcio della riorganizzazione della rete nefrologica dalla bozza di riordino delle reti cliniche ospedaliere delle Marche.
Ancona, lì 01.10.2013
IL CONSIGLIERE REGIONALE
Giancarlo D’Anna

venerdì 4 ottobre 2013

Fano “Programmi condivisi e unità per il bene della città!”

Programmi condivisi e unità per il bene della città!”Ancora una volta le parole d'ordine sono le stesse nel momento in cui si avvicinano le elezioni. Se poi andiamo a vedere i programmi elettorali,che le varie coalizioni hanno presentato nel corso dei decenni, cosa è stato fatto rispetto a quanto annunciato ,promesso e condiviso? Non ci vuole molto a capire che troppo spesso i “programmi “sono fatti ad uso e consumo delle campagne elettorali e sia chi amministra come chi è all'opposizione nel momento in cui deve rimanere coerente al programma sottoscritto ha quantomeno “un vuoto di memoria”.
Un capitolo a parte merita chi ha la presunzione di “risolvere” i problemi dell'economia globale e la crisi internazionale da Fano o quanti continuano a sostenere che i problemi si risolveranno “intercettando” risorse dalla Comunità Europea senza indicare per cosa e come, visto che è necessario prima di tutto partecipare a bandi che sono molto precisi , specifici e che il finanziamento non è garantito .
Sentir parlare di unità poi, specie in questa fase storica stride con la cronaca politica quotidiana.. Per carità,a volte, non ci si guarda in faccia nemmeno tra parenti figuriamoci nei partiti o nelle coalizioni dove tutti vogliono “comandare” e dove i colpi alla schiena sono all'ordine del giorno,e della notte.
Unità dunque? Se va bene solo di facciata per cercare di avere i numeri per vincere, poi si vedrà, come si è già visto nel corso degli anni. Nel mezzo di tutto questa baraonda i cittadini, quelli per “il bene dei quali” ci si propone. Loro, i cittadini, i problemi come “i programmi elettorali” e le soluzioni li hanno bene i testa. Sono le cose che non vanno, quelle del quotidiano quelle che li fanno imbestialire quando escono di casa. In molti casi problemi“cronici” perché trascurati, sottovalutati o perché non c'è stata capacità o volontà di risolverli anche nei periodi di vacche grasse .Basterebbe rileggere i giornali degli scorsi anni o decenni per ritrovare problematiche piccole e grandi irrisolte.
Allora cosa fare? Prendere atto della situazione, abbandonare posizioni da ultras di parte e è perché no se necessario fare mea culpa e individuare, visto che bene o male a Fano ci conosciamo tutti, quanti hanno realmente a cuore il presente e il futuro della città, rompere schemi e superare quelle barricate che fino ad oggi non sono state utili alla soluzione dei problemi . Una sfida non facile ma una delle poche strade percorribili nonostante la diffusa sfiducia in tutto e tutti .Chiarezza,buonsenso, competenza e collaborazione ,anche dei cittadini , non faranno male alla nostra città.




Giancarlo D'Anna

martedì 1 ottobre 2013

Sanita':D'Anna, stralciare rete nefrologica da riordino

Sanita':D'Anna, stralciare rete nefrologica da riordino

   (ANSA) - ANCONA, 1 OTT - Il consigliere regionale Giancarlo
D'Anna (gruppo misto), vice presidente della quinta commissione
(Sanita') ha presentato una mozione con la quale impegna la
giunta a eliminare il piano di riorganizzazione della rete
nefrologica dal riordino delle reti cliniche ospedaliere delle
Marche. Nel documento - spiega una nota -, l'esponente del
gruppo misto spiega in quale modo si potrebbe ottenere un
risparmio superiore a quello approvato ieri dalla Giunta.
Secondo D'Anna, "eliminando la convenzione con l'unico centro
dialisi privato dell'Area Vasta 2 di Falconara Marittima per
l'acquisto di sedute dialitiche, che potrebbero essere
effettuate nei centri pubblici della Regione, i 1.300 dializzati
marchigiani continuerebbero a usufruire dei vantaggi che
l'attuale rete nefrologica offre loro"

Più sicurezza alla stazione di Fano utilizzando il 4° binario.



L'incidente avvenuto ieri pomeriggio alla stazione ferroviaria di Fano ha riportato alla luce il tema della sicurezza e dell'incolumità dei passeggeri in attesa di salire sui treni.

Una proposta arriva dal consigliere regionale del gruppo misto Giancarlo D'Anna: "Essendo stato ultimato un nuovo marciapiede alla stazione di Fano al binario 4 - scrive D'Anna - va chiesto a Ferrovie e a Trenitalia l'utilizzo di tale binario per i treni locali, quantomeno in concomitanza del passaggio di treni veloci per evitare fatti gravi come quello accaduto ieri e come è già accaduto in passato. 

Se dal punto di vista tecnico e organizzativo non ci sono ostacoli sarebbe opportuno utilizzare appunto il quarto binario prevedendo una copertura utile in caso di pioggia ai passeggeri in attesa".
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mercoledì 25 settembre 2013

CAMERA MORTUARIA DI FANO , NON C'E' RISPETTO NEMMENO PER I MORTI.


CAMERA MORTUARIA DI FANO , NON C'E' RISPETTO NEMMENO PER I MORTI.
D'Anna ,gli spazi attuali utilizzati per le salme non sono né a norma né quelli previsti, sono un ripiego.

Nemmeno nel momento dell'ultimo saluto c'è un luogo decente dove ricordare e piangere i propri cari .A Fano le camere mortuarie non ci sono, per essere più precisi ci sono ma non sono agibili come testimoniano le fotografie che allego. Gli spazi da anni utilizzati come camere mortuarie non lo sono in quanto si tratta di stanze che dovrebbero essere adibite alla vestizione e conservazione delle salme prima di essere esposte per l'ultimo saluto. Infatti le vere camere mortuarie sono quelle i cui lavori sono fermi da diversi anni, in pratica la vecchia struttura .E' uno scandalo che va avanti da decenni quello della camera mortuaria di Fano, prima per anni un lungo contenzioso tra comune e Asl sul chi avrebbe dovuto gestire e conseguentemente costruire i necessari nuovi locali.. Una volta accertata che la competenza della Camera Mortuaria del Santa Croce era ed è dell'Asur, è iniziato il calvario della costruzione della nuova camera mortuaria .In altre parole una situazione dalla quale emerge prima di tutto una insensibilità nei confronti di quanti si vengono a trovare nella dolorosa e drammatica situazione della perdita di un congiunto .Da anni ci ripetono che i lavori di ultimazione delle camere mortuarie saranno avviati a breve. Prima o poi li inizieranno questi lavori intanto giorno dopo giorno centinaia di persone sono costrette a vivere questi dolorosi momenti in spazi ridotti ,senza un minimo di privacy e di rispetto per se stessi e per i defunti. Non c'è giustificazione che tenga di fronte a questa troppo lunga vergognosa situazione.


Giancarlo D'Anna
I

martedì 17 settembre 2013

Dialisi servizio ad una multinazionale?

Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa delle Marche
INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto: notizie stampa su presunta apertura di un centro dialisi presso la casa di cura privata Villa Pini di Civitanova Marche in collaborazione con una multinazionale.
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale delle Marche

PREMESSO

che il giorno 12 settembre 2013 è stato pubblicato sul Resto del Carlino, edizione di Macerata, un articolo dal titolo “Dialisi, spunta il piano per un nuovo centro. I pazienti: spreco di denaro pubblico”. In tale articolo l’ANED (Associazione nazionale emodializzati) riporta alcune segnalazioni giunte da propri soci che riferiscono ricoveri nefrologici presso la casa di cura privata Villa Pini di Civitanova Marche su indicazione di un nefrologo in pensione che opera presso la stessa struttura;

che se tali segnalazioni trovassero conferma, per l’ANED si configurerebbe uno spreco di denaro pubblico in quanto i trattamenti dialitici verrebbero pagati due volte, visto che essi possono essere effettuati nelle strutture pubbliche di Civitanova, Recanati e Macerata;
CONSIDERATO
che la rete nefro-dialitica della Regione Marche, ritenuta una delle migliori a livello nazionale, è costituita quasi esclusivamente da centri pubblici con la sola eccezione del centro dialisi privato ubicato nell’Area Vasta 2 a Falconara M.ma;
che la Regione Marche, nell’ambito della proposta di riordino delle reti cliniche, ha previsto la soppressione/accorpamento di alcune strutture Operative Complesse di nefrologia e dialisi appartenenti alla Rete Assistenziale Nefrologica marchigiana con il fine dichiarato di ottenere un risparmio sulla spesa sanitaria. Risparmio che potrebbe essere ottenuto in misura ben più consistente semplicemente tagliando la convenzione con il Centro di Dialisi privato dell’AV 2 ed attribuendo le sedute dialitiche ai centri pubblici della Regione perfettamente attrezzati allo scopo;
che l’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati con oltre 38000 soci in Italia di cui circa un migliaio nelle Marche, ha chiesto senza mai ricevere risposta, con una nota datata 4 ottobre 2012 all’Assessore alla Sanità Mezzolani e alla Direzione dell’ASUR Ciccarelli di smentire la notizia secondo la quale sarebbe in corso la programmazione e la realizzazione di progetti di collaborazione con il privato per la gestione assistenziale di alcuni Centri Dialisi della Regione. A tali progetti sarebbero particolarmente interessate multinazionali che operano nell’ambito della produzione e vendita di prodotti per dialisi.
INTERROGA
il Presidente della Giunta per conoscere
  • se la notizia apparsa sul Resto del Carlino del 12 settembre u.s. abbia fondamento ed in particolare se codesta Giunta sia a conoscenza di un progetto per l’apertura di un centro di dialisi presso la casa di cura privata Villa Pini di Civitanova Marche in collaborazione con una multinazionale;
  • se progetti simili sono previsti anche in altre realtà del territorio marchigiano;
  • per quale motivo non è stata ancora data risposta da parte dell’Assessore Mezzolani e del Direttore Asur Marche Dott. Ciccarelli alle domande dell’ANED, proposte con nota del 4.10.12, in merito a presunte attività di programmazione e realizzazione di progetti di collaborazione con il privato per la gestione assistenziale di alcuni Centri Dialisi della Regione.
Si richiede risposta
Ancona, lì
IL CONSIGLIERE REGIONALE
Giancarlo D’Anna


lunedì 15 luglio 2013

Marche, esportiamo malati importiamo rifiuti.

Regione Marche, D'Anna denuncia: “esportiamo malati” con una spesa di oltre 30 milioni di euro l'anno di mobilità passiva nella sola Provincia di PU e importiamo, sempre in Provincia di PU tonnellate di rifiuti pericolosi da San Marino. E' pura follia!

Dopo essere stata rinviata la scorsa settimana, torna in Consiglio Regionale la proposta di legge che da il via all'accordo con San Marino per smaltire nelle Marche 8100 tonnellate di rifiuti pericolosi e non del Titano.

"Mentre nelle Marche, giustamente, si prendono provvedimenti per limitare e differenziare i “nostri” rifiuti, si aprono le porte a quelli prodotti altrove. In questo caso da San Marino, in quanto “le caratteristiche del territorio della vicina repubblica nonché l'alta densità abitativa impediscono di realizzare impianti di smaltimento idonei ed adeguati al fabbisogno e determinano, di conseguenza una situazione di difficoltà nella gestione dei rifiuti “ Così recita l'intesa tra lo stato italiano e San Marino. Tradotto, nelle Marche o quantomeno in alcune zone delle Marche, ad iniziare dalla provincia di PU, dove la densità della popolazione è bassa mettiamoci i rifiuti locali e visto che ci siamo anche quelli della repubblica del Titano. Una volta si cercavano turisti dall'estero oggi i rifiuti.
Così Il consiglio regionale sarà chiamato domani, dopo l'ok arrivato l’8 ottobre scorso dalla Giunta regionale a votare l'accordo che prevede l'arrivo di rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi e ai fini dello smaltimento, per un quantitativo massimo annuo pari a 3100 tonnellate o del recupero, per un quantitativo massimo annuo pari a 5000 tonnellate. 
Questo accordo, anche se non è scritto nella legge, coinvolgerà sopra tutto la Provincia di Pesaro Urbino per via della questione geografica.
E' evidente che non si può da una parte sostenere una politica di riduzione dei rifiuti e dall'altra smaltire quella degli altri come non si può sostenere la vocazione del turismo paesaggistico-enogastronomico del territorio e poi alternare discariche e pannelli fotovoltaici tra un borgo e l'altro. Vedremo in aula chi si estranea dalla lotta.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche

sabato 13 luglio 2013

D'Anna propone il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale

Al Presidente dell'Assemblea Legislativa delle Marche
 
MOZIONE
Oggetto:  riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale 

PREMESSO
 
che la cefalea cronica è una patologia sociale invalidante che colpisce in Italia e in Europa milioni di persone (secondo alcune stime 26 milioni nella sola Italia), limitandone o compromettendone severamente la capacità di far fronte ai propri impegni familiari e lavorativi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato la stessa al 19° posto tra le patologie invalidanti (addirittura al 12°posto nella graduatoria delle malattie femminili) e si stima che la cefalea cronica interessi il 70% dei giovani attorno ai 14 anni;

che i costi per tale patologia sono altissimi in termini di ore di lavoro perse (200 milioni in un anno), terapie e farmaci. In Italia si calcola che l’impatto totale della cefalea cronica raggiunga i 21 miliardi di euro (2.648 euro a paziente per la forma cronica, 829 euro a paziente per quella episodica), per il 93 % rappresentati da oneri di natura sociale, familiare, lavorativa e affettiva. Inoltre, la qualità della vita delle persone che ne sono affette, è gravemente compromessa;

che in Italia la normativa in materia risulta carente e differente da regione a regione. Inoltre nelle tabelle ministeriali per la valutazione dell’invalidità civile in caso di cefalea cronica non esistono riferimenti utilizzabili neppure in via analogica e tale patologia non è inserita nell’elenco nosologico delle malattie. A riprova di quanto affermato basti considerare che solo la Lombardia e la Valle d’Aosta hanno emanato circolari che dettano indicazioni operative per la valutazione delle cefalee nell’ambito dell’invalidità civile;

che anche i protocolli terapeutici adottati nel territorio nazionale per curare la patologia in oggetto risentono della difformità normativa: un esempio è rappresentato dal diniego dell’autorizzazione alla somministrazione del botulino di tipo A in ambito ospedaliero da parte della regione Emilia Romagna, contrariamente a ciò che avviene nel resto del Paese, dove questo rimedio al dolore acuto è applicato di routine;

CONSIDERATO
 
che il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato una proposta di Legge Statale (n. 4772 presentata il 10 novembre 2011) che dispone il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale;

che è giacente in Senato un disegno di legge ad iniziativa del senatore Antonio Tomassini con oggetto “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale” (n. 3591 del 29 novembre 2012);

che l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l’International Headache Society hanno segnalato l'urgenza della collocazione di tale patologia nella categoria delle Malattie Sociali.

TUTTO CIO' PREMESSO

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
  • a sollecitare l’approvazione in Parlamento delle proposte di legge giacenti che mirano al riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale.

Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità Regione Marche
Ancona, lì 13 luglio 2013

lunedì 3 giugno 2013

Inquinamento,risolto il problema:basta nascondere i dati.



Si discuterà nella seduta del Consiglio Regionale delle Marche di martedì 4 giugno 2013 l'interrogazione del consigliere Giancarlo D'Anna con oggetto ." Rete di rilevamento inquinamento atmosferico: senza validazione dei dati a rischio la salute dei cittadini di Pesaro, Fano e del resto delle Marche". Nella regione Marche, regione che ha registrato nel corso degli ultimi anni un aumento di tumori infantili e di patologie legate strettamente all'inquinamento, non solo non si attuano provvedimenti efficaci per ridurre l'inquinamento esistente ma cala la cortina di silenzio degli Enti pubblici anche sul mancato monitoraggio.Sembra che non rilevare i dati sia diventata la "soluzione" . Non far sapere per non essere accusati di immobilismo. 
nell'interrogazione D'Anna chiede di sapere:" quali provvedimenti la Giunta intenda adottare per
ovviare al mancato rispetto da parte della Regione di quanto disposto dal d.lgs. 155/10 in
merito alla presa in carico della gestione della rete di monitoraggio dell’inquinamento
atmosferico al fine di raccogliere le informazioni sulla qualità dell’aria e individuare le
misure da adottare per contrastare gli effetti nocivi dell’inquinamento sulla salute umana e
sull’ambiente." 
Preoccupate-evidenzia il consigliere del Gruppo Misto- è il silenzio dei comuni interessati al grave fenomeno.