venerdì 27 aprile 2012

Un libro da leggere:"Sull'Orlo del Baratro"


Sull'Orlo del Baratro


Il fallimento annunciato del sistema denaro - Prefazione di Massimo Fini

Autore: Alain de Benoist

Prezzo: € 8,33 (invece di €9,80)
Prima edizione: Aprile 2012



Il sistema finanziario internazionale è scosso dalle basi e la crisi dell’euro sta spaventano il mondo intero.


Il debito continua ad aumentare, come pure i deficit che hanno raggiunto un valore molto alto.


Le contraddittorie stime degli esperti si sommano all'impotenza dei politici.


Nessuno ha ricette valide e tutti navigano a vista.
Siamo forse giunti alla fine del sistema del denaro?


In Sull'Orlo del Baratro, il famoso scrittore e conferenziere Alain de Benoist, ci mostra un quadro preciso e reale dell'attuale situazione economica globale e di cosa fare per uscire da questa crisi.
Non è certamente limitandosi a indignarsi che cambieranno le cose.


Lo sdegno che non sfocia nell'azione concreta è una comoda maniera di sentirsi a posto con la coscienza.


Solo un forte intervento dei ceti popolari può dare allo sdegno nei confronti dell'attuale sistema, o semplicemente al malcontento antibancario, una base sociale concreta in grado di invertire la rotta verso un modello comunitario di economia sostenibile.














mercoledì 25 aprile 2012

Referendum, voti Marotta di Fano.




Marotta ha cercato fin dall’immediato dopoguerra di avere una sua identità, in quanto a seguito dell’incremento demografico, sentiva la necessità di un Comune autonomo o comunque di un governo unitario del territorio, ora come allora, diviso in tre Comuni ( Fano Mondolfo San Costanzo ). In virtù di ciò, pur essendo mutato il quadro legislativo che non permetteva più l’istituzione di un Comune autonomo, rimanevano immutate le istanze della popolazione: avere una guida amministrativa unica almeno per il territorio diviso tra il Comune Di Fano e quello di Mondolfo ( S. Costanzo ne detiene una parte molto piccola ). Da ciò scaturì la raccolta di firme che portò al referendum del 1981 in cui si chiedeva di unificare il territorio di Marotta di Fano sotto l’amministrazione di Mondolfo. Ma questa consultazione nacque nel segno di un peccato originale poiché la Regione dopo un consulto giuridico sul concetto di “ popolazione interessata “ decise di far votare tutto il Comune di Fano oltre che quello di Mondolfo: l’esito negativo era certo visto che tra l’altro Fano temeva di andare sotto i 50.000 abitanti con conseguente perdita di denaro pubblico statale. In questi ultimi anni Fano ha superato i 64.000 abitanti e il problema non si pone.



Oggi dopo una nuova raccolta di firme ( 5.199 in pochi mesi ) si ripropone il tema fondamentale di individuare chi sia la “popolazione interessata” espressione letterale utilizzata dalla normativa in merito. Le sentenze in merito succedutesi dopo il 1981 per casi analoghi verificatisi in altre Regioni, hanno meglio definito la materia applicando il concetto di “ interesse legittimo “. In altre parole se da un lato il territorio oggetto di distacco è molto limitato e in tale territorio non vi sono strutture o infrastrutture di rilevante importanza e dall’altro la popolazione coinvolta è percentualmente bassa, è legittimo far votare solo quella popolazione ( Marotta di Fano ) e non tutto il Comune. Concludendo dovrebbe, a rigor di logica, essere Marotta di Fano a decidere il proprio futuro e da questa decisione l'amministrazione che ha lavorato bene non avrà nulla da temere.

Giancarlo D'Anna

martedì 24 aprile 2012

ASUR, HA I LOCALI DI PROPRIETA' MA PAGA 100.000 DI AFFITTO

“Poco meno di 100.000 euro annui la cifra per 'l'acquisizione in locazione di locali per sede dei Servizi Territoriali dell'Area Vasta n.1'. In Via Ceccarini a Fano, - recita la determina 109 dell'Asur - sono presenti locali sufficienti ad ospitare parte del personale amministrativo della sede Pesarese e della sede Urbinate e che gli stessi risultano occupati da alcuni Servizi Territoriali, si rende necessario acquisire in locazione ulteriori spazi per il trasferimento di questi ultimi.




Ora appare inconcepibile che nonostante a Fano, scelta come sede dell'Area Vasta, esista un edificio con ampi e inutilizzati spazi come l'ex Ospedaletto dei bambini l'ASUR continui a pagare onerosi affitti a destra e a manca senza utilizzare al meglio il proprio patrimonio, anzi abbandonandolo a se stesso, invece di recuperalo ed utilizzarlo. Denunciamo ancora una volta l'incapacità di gestire nel modo dovuto la cosa pubblica da una parte si dice di voler risparmiare dall'altra non si valuta attentamente il patrimonio di cui si dispone”.



PASSA IN CONSIGLIO UNA MOZIONE A DIFESA DEI LAVORATORI TELECOM


Con voto unanime il Consiglio Regionale delle Marche ha approvato una risoluzione che è la sintesi di tre mozioni la prima della quale in ordine di tempo e stata presentata dal Consigliere Giancarlo D'Anna , risoluzione che impegna il Presidente della Regione Marche ad intervenire convocando la direzione nazionale della società Telecom per tutelare i livelli occupazionali marchigiani e per chiarire le strategie aziendali riguardanti la nostra regione. “il continuo taglio di personale operato negli ultimi dieci anni nelle Marche ha provocato quasi il dimezzamento degli operatori, passando da oltre duemila lavoratori ad appena mille addetti attuali” a vantaggio di altre regioni. Questi, in sostanza, i concetti ribaditi da D'Anna che così precisa: “le decisioni della Telecom sono gravissime e non tengono conto delle specializzazioni lavorative e la professionalità sviluppatesi nelle Marche “ dall'Assemblea Legislativa deve arrivare un tempestivo ed efficace intervento per evitare che le Marche, già penalizzate in altri settori, perdano ancora occupazione, servizi e professionalità.


La risoluzione è stata sottoscritta da D'Anna,Silvetti, Binci ,Marangoni,Eusebi.

lunedì 23 aprile 2012

OSPEDALE UNICO SI PARLA DEL SITO IN REALTA' E' UN FALSO SCOPO.

Più chiari di così!

IL DIBATTITO DOVREBBE ESSERE SULLA NECESSITA' DI UN UNICO OSPEDALE.



E' un film già visto quello che riguarda la vicenda dell'Ospedale Unico. Per anni prima si è negato di voler costruire una nuova struttura, come fece Mezzolani la scorsa legislatura negando in consiglio regionale tale ipotesi, ma sotto sotto si ponevano le basi per raggiunge l'obiettivo di creare una struttura unica provinciale quantomeno dal punto di vista amministrativo. Sotto sotto perché pubblicamente tra chi prevedeva nel suo programma elettorale la difesa dell'Ospedale Santa Croce ,tra chi minacciava”proteste sempre più dure” contro la regione Marche colpevole” di aver avuto nel 2005 un un extra deficit di 36 milioni di euro, sanato da un Governo amico” e quindi poco affidabile nel “voler realizzare un costosissimo Ospedale Unico tra Fano e Pesaro pochi hanno preso una posizione coerente, chiara e trasparente per poi avere mano libera nel cambiare opinione a seconda degli eventi.

Poi la strategia è cambiata ,ci son venuti a dire che in attesa dell'Ospedale Unico si doveva investire sulle attuali strutture. Poi che :quando ci sarà il nuovo ospedale dovranno rimanere anche le strutture attuali e poi ancora che devono essere salvaguardati gli ospedali dell'entroterra. In definitiva l'esatto contrario di quanto è previsto dal quel Piano Socio Sanitario 2012-2014 che essendo stato approvato con tre anni di ritardo, ma pubblico appunto da tre anni, poteva benissimo essere valutato, emendato, contestato nel momento in cui si discuteva. Invece, ad esempio, nelle audizioni, precedenti la votazione del Piano Socio Sanitario, dell'area Vasta di Pesaro-Urbino su 454 invitati solo 74 soggetti hanno partecipato, mentre le forza politiche si son ben guardate dal prendere una posizione chiara, anzi il dibattito interno è stato da alcuni accuratamente evitato , salvo poi concordare tra vertici la stessa strategia. Non è la prima volta che si registrano tali situazioni, in fase di presentazione della proposta di Legge che avrebbe costituito l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord accadde più o meno la stessa cosa, alle audizioni tra gli assenti anche il Comune di Fano quel comune nel quale la campagna elettorale che segnò il passaggio di mano del centrosinistra aveva visto proprio come tema principale dei due schieramenti la difesa del Santa Croce. E così è nata l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord (con la clamorosa uscita dall'aula, del consiglio regionale, al momento del voto di tutta l'opposizione eccetto il sottoscritto che votò contro)in pratica l'Ospedale Unico dal punto di vista amministrativo. Quell'atto mise insieme , per meglio dire usando le parole di Mezzolani, rafforzò l'Azienda esistente , il San Salvatore” anche perché come ebbe a dire il Presidente della commissione Sanità (della scorsa legislatura) Lucchetti l'Azienda San Salvatore “così com'era non aveva né i numeri né le caratteristiche per andare avanti”. Altro che eccellenze altro che muro contro la mobilità passiva. L'operazione è stata chiara: aggregare Fano a Pesaro ,impossessarsi dell'enorme patrimonio immobiliare, garantire lo status di Azienda a Pesaro successivamente lanciare il dibattito sul sito per far dimenticare il nodo della questione: serve o no un nuovo ospedale e cosa cambia per i cittadini? Mentre aumentano tra i politici quanti si affannano a salire, sul carro dell'Ospedale Unico cresce la contrarietà dei cittadini. Già ma torniamo al cosa cambia per i cittadini ,ad ascoltare i convertiti della prima e ultima ora sembra che ,da ogni parte del mondo verranno nella nostra provincia a farsi curare migliaia di persone. Leggendo il Piano Socio Sanitario la realtà è ben diversa ed è bene ripeterlo ancora una volta “L'integrazione di Pesaro e Fano, con la realizzazione di una struttura unica per la copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di Area Vasta”

Basta questo a giustificare la costruzione di un Unico Ospedale provinciale con pericolosi e penalizzanti riflessi per l'entroterra?

Invece di valutare cosa realmente accadrà alla sanità tutti si affannano a proporre un sito. Certo andare a costruire in una zona come quella di Fosso Sejore sarebbe un ulteriore affronto, condivido. Condivido anche il rischio di favorire alcuni privati, ma la stessa cosa inevitabilmente accadrebbe in altri siti di proprietà pubblica, anche li confinano privati che trarrebbero enorme beneficio ,indiretto, dall'insediamento di un ospedale. Il problema non si porrebbe ne lì ne altrove se ci si basasse sulle reali prospettive della sanità nella nostra provincia e nell'intera Regione .Vale la pena di buttare al vento un capitale enorme di investimenti fatti in passato e ancora oggi nelle strutture della costa per spendere ancora ingenti cifre su un'unica struttura che dovrebbe garantire solo e semplicemente “la copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo”?

E una volta condiviso il principio dell'Unico Ospedale Provinciale nella non peregrina ipotesi che questo non venga costruito chi e cosa sarà sacrificato sull'altare del “risparmio” visto che l'Azienda Marche Nord al pari del privato, deve produrre utili se vuole sopravvivere. Fano e l'entroterra hanno già perso troppo la storia ce lo insegna. Non si tratta di essere campanilisti ma di non passare ancora una volta per fessi, per una periferia di Pesaro.

sabato 21 aprile 2012

OSPEDALE UNICO:operazione politico-edilizio-speculativa

E' stata la terza manifestazione in ordine di tempo contro l'Ospedale Unico.Ha coinvolto numerose associazioni ad iniziare dal comitato la "Salute ci riguarda" che ha organizzato la manifestazione odierna. Per quanto rigurda il Comitato e il coordinamento di cui faccio parte ribadiamo con forza la TOTALE CONTRARIETA' all'Ospedale Unico e non solo alla localizzazione. L'Ospedale Unico non ha ragione di esistere visto che dovrebbe ospitare esattamente quanto è contenuto nelle attuali strutture.Si tratta solo di una operazione politico-edilizio-speculativa .
attenti a quei tre

alcuni cartelli contro l'ospedale unico

un momento della manifestazione

venerdì 20 aprile 2012

RSA MONDOLFO FINANZIATA E MAI ATTIVATA

L'ex Ospedale di Mondolfo al centro dell'interrogazione
Al Presidente


Assemblea Legislativa delle Marche





INTERROGAZIONE

del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna



Oggetto: realizzazione della Residenza Sanitaria Assistenziale a Mondolfo.

Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche

PREMESSO



che esiste da molto tempo un patrimonio immobiliare pubblico situato proprio al centro di Mondolfo e destinato all’erogazione dei servizi sanitari, ad oggi in parte inutilizzato;



che le patologie non acute della popolazione residente, in particolare di quella anziana, potrebbero trovare adeguate risposte in una locale R.S.A. (a sostegno della quale è nato il “Comitato per la salute pubblica”) anziché ricorrere al sempre più costoso ricovero ospedaliero;



CONSIDERATO



che la richiesta di fondi per realizzare la R.S.A., come comunicato dall’assessore Mezzolani durante un incontro pubblico tenutosi il 22 ottobre 2010, fu inoltrata al Ministero della Salute;



che lo stesso assessore Mezzolani invitò esplicitamente le varie parti politiche a collaborare affinché quanto richiesto andasse in porto;



che in data 3 dicembre 2010 il Ministero della Salute ha erogato un finanziamento pari a

€ 1.350.000 per la struttura sanitaria di Mondolfo;



che in data 30 gennaio 2011 è avvenuta la gara per l’appalto dei lavori;



che, decorso tutto l’anno 2011, i lavori non sono ancora iniziati.



INTERROGA



Il Presidente della Giunta per conoscere:



le decisioni politiche e amministrative necessarie affinché i lavori abbiano celere inizio;



la pianta organica del personale che dovrà operare nella R.S.A. e la sua organizzazione operativa;

le eventuali azioni di potenziamento del Poliambulatorio di Mondolfo, prevedendo la presenza di un medico dentista.

Si richiede risposta orale.



Giancarlo D’Anna



Ancona, lì 19/04/2012

giovedì 19 aprile 2012

COMUNI VERSO LA ROMAGNA CHI E' CAUSA SUO MAL PIANGA SE STESSO

 
COMUNI: MONTECOPIOLO E SASSOFELTRIO A EMILIA-ROMAGNA, D'ANNA' DIPARTITA' DOLOROSA MA CHI E' CAUSA SUO MAL PIANGA SE STESSO   (ANSA) - ANCONA, 19 APR - ''Chi e' causa del suo mal pianga se stesso'': cosi' il consigliere regionale del Gruppo misto Giancarlo D'Anna sull'ipotesi di passaggio dei comuni del Pesarese Montecopiolo e Sassofeltrio all'Emilia Romagna.   ''Questa nuova dipartita, oltre ad essere dolorosa, smentisce clamorosamente - commenta D'Anna - lo slogan della Provincia della Felicita'. Non e' piu' felice neppure il presidente Ricci,che al pari del suo predecessore passera' alla storia per essere stato incapace di rispondere a quei bisogni di parte del suo territorio tanto da provocarne l'esodo verso l'Emilia Romagna''.   ''Di cosa si lamenta poi - seguita D'Anna - se anch'egli guarda con sguardo benevolo a Nord verso la Romagna, tanto da investire sull'aeroporto di Rimini piuttosto che su quello di Falconara? Non ha con quell'operazione avallato un principio,una scelta di esodo verso il nord? Non si arrabbi dunque con altri se non con le amministrazioni provinciali che si sono susseguite nel corso dei decenni e che hanno continuato ad imporre scelte non condivise che portano conseguentemente al distacco non solo dalla politica ma anche dalla provincia e dalla regione''. ''Il prossimo capitolo - conclude - e' quello dell'Ospedale Unico e della citta' metropolitana Pesaro-Fano.Concentrando i servizi sulla costa e abbandonando ancora di piu' l'entroterra si moltiplicheranno le richieste di secessione non solo verso la Romagna ma anche verso l'Umbria''

mercoledì 18 aprile 2012

SI AD UNA SANITA' EFFICIENTE,DIFFUSA E PUBBLICA SI ALLA DIFESA DEL TERRITORIO

.



Fosso Sejore il sito al momento scelto per l'Ospedale Unico(foto Frattini)
 NO AL SITO DI FOSSO SEJORE.NO ALL'OSPEDALE UNICO.NO ALLA CITTA' METROPOLITANA.



Ci saremo sabato a Fosso Sejore per dire NO all' Ospedale Unico Un no non solo al “Fosso” ma anche negli altri siti proposti. Su questo vogliamo essere chiari e ribadire che l'Unico Ospedale della Provincia non ci piace, nonostante sia un progetto “condiviso” dal Centro destra a livello nazionale e messo in pratica localmente dal centrosinistra con l'avallo dell'opposizione.

Un progetto che nelle Marche prevede 5 ospedali, uno per provincia,(l'ha più volte dichiarato il Presidente Spacca)la riconversione di alcuni ospedali minori in lungodegenza e riabilitazione e la vendita di parte dei restanti ospedali per finanziare operazioni come quella dell'Ospedale Unico.

Non è fantascienza, è emerso anche lo scorso anno da un incontro a Roma tra deputati e consiglieri regionali del Pdl delle Marche e l'allora Ministro alla Sanità Fazio. In quell'incontro sollevai la questione Ospedale Unico col Ministro e la risposta fu che su quest'argomento “bisognava andare d'accordo col centrosinistra” essendo l'obbiettivo comune. Ho ribadito in quella sede che se quel progetto poteva avere una sua logica in grandi città, le caratteristiche del territorio delle Marche e della Provincia di PU richiedevano un'offerta di Sanità più accessibile e diffusa specie per l'entroterra. Non è stato sufficiente a far cambiare idea al rappresentante del governo. Come non sono bastati i numerosi emendamenti al Piano Socio Sanitario che ho presentato in Commissione Sanità prima e in Consiglio Regionale poi che miravano alla difesa di una sanità diffusa, degli ospedali dell'entroterra come quelli esistenti sulla costa. Sono stati bocciati. Il motivo è semplice si punta dritti ad un ospedale per provincia, eccetto Ancona. Una conferma viene dallo stesso Piano Socio Sanitario dove a pagina 224 alla voce “piano complessivo delle azioni”si legge “Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord ad integrazione delle realtà di Pesaro e Fano con la realizzazione di una struttura unica per la copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di area vasta”.E' bene “tradurre” per chiarire meglio ai non addetti ai lavori il linguaggio politichese di tale frase. Si tratta di costruire un ospedale il quale sarà l'unico a “coprire” quindi erogare cura e assistenza a livello minimo per tutta la provincia (area vasta).E' chiaro dunque che a nostro avviso non si tratta di essere solo contro la localizzazione di Fosso Sejore, sito particolarmente delicato sia dal punto di vista ambientale come infrastrutturale, ma si tratta di denunciare la concentrazione di quanto oggi è diffuso su tutto il territorio provinciale in un'unica struttura ovunque questa sorga, con meno posti letto degli attuali e senza quelle famose eccellenze di cui tutti si riempiono la bocca ma che sul Piano Sanitario si traducono in “livello minimo di cura e assistenza”.Questi gli atti, queste le scelte chiare votate e approvate da chi ha competenza cioè la Regione. Appare fuorviante la lunga serie di prese di posizione che parlano lungo la costa a favore dell'ospedale unico e nell'entroterra a difesa degli attuali ospedali, il primo esclude gli altri e fin tropo chiaro. Non si tratta quindi per noi di essere solo contro la localizzazione( da questo punto di vista personalmente continuo a ritenere che la localizzazione finale sarà un'altra cioè Muraglia) ma contro il progetto di accorpare tutta la sanità in un'unica struttura per la quale non è previsto niente che possa migliorare l'offerta dei servizi per i cittadini anzi isolerà ancora di più l'entroterra, creerà disagi lungo la costa, ridurrà le spese nella nostra provincia per permettere di spendere di più ad Ancona o nella città del presidente Spacca ,Fabriano, dove non solo è previsto il secondo elicottero sanitario ma anche l'acquisto di un stabile per il prezzo di tre milioni e mezzo di euro per i nuovi uffici amministrativi dei quell'Area Vasta.

Come ci piacerebbe la sanità in provincia di Pesaro Urbino è presto detto .Migliorare le infrastrutture esistenti lungo la costa dividere compiti e specialità ,investire sul pubblico ridimensionando le costosissime convenzioni col privato, salvaguardare e adeguare le strutture dell'entroterra garantendo l'accessibilità ai servizi sanitari a tutti.

martedì 17 aprile 2012

TURISMO:COSI' NON VA.

17/04/12 Ancona (AN) - Il Consigliere Giancarlo D'Anna, in qualità di portavoce di “Azione Marche – coordinamento dei gruppi “Fli”, “Misto” e “Popolo e Territorio”, rappresentati rispettivamente dai Consilieri Romagnoli e Silvetti, D'Anna, Marangoni – ha espresso voto contrario al Programma regionale triennale di promozione turistica 2012/2014 presentato dalla Giunta di Spacca.




Tra le motivazioni di contrarietà il fatto che non si siano fatti ulteriori passi in avanti rispetto al programma precedente. La nostra Regione, nonostante le bellezze storiche, sconta ancora una scarsa attenzione e finanziamento per la riqualificazione delle strutture turistiche, interventi necessari per competere con i concorrenti esteri. Poco è stato fatto e si farà per combattere l'erosione marina, ci presentiamo al turismo internazionale come una regione con record di bandiere blu mentre le spiagge scompaiono sotto i nostri occhi. E che dire dei porti – prosegue D'Anna - ? Un esempio: l'imboccatura del porto di Fano che vive numerosi problemi tanto da far ipotizzare un “errore” di costruzione a cui si aggiunge il mancato dragaggio dei fanghi.



Sulla la tassa di soggiorno - secondo D'Anna - la Regione avrebbe dovuto coordinare la situazione per evitare provvedimenti e tempistiche che hanno creato confusione e malumori. Infine il Coordinatore di Azione Marche si è chiesto quale risconto concreto si sia ottenuto con l'operazione milionaria di Dustin Hoffman ,dagli USA infatti non sembra siano arrivati i turisti

mercoledì 11 aprile 2012

RISCHIO IDROGEOLOGICO: LA SITUAZIONE DEL TORRENTE ARZILLA

La foce dell'Arzilla inconta il mare
D'Anna, il rischio è noto ma è rimpallo di competenze tra enti
Il bacino idrografico del Torrente Arzilla ha una superficie di circa 110 Kmq e la sua asta principale ha una lunghezza di circa 20 Km. Nell’ultimo tratto, prima di sfociare nel mare Adriatico, attraversa il centro abitato del Comune di Fano.



I cittadini residenti nelle aree limitrofe alla foce del Torrente Arzilla hanno ripetutamente segnalato il rischio di esondazione del corso d’acqua a causa dell’innalzamento dell’alveo dovuto al depositarsi di materiali limosi sul fondo dello stesso.



Quest’area è stata classificata a rischio esondazione “molto elevato” R4 ai sensi del PAI (Delibera Consiglio Regionale n°116 del 21.01.2004) e per questo motivo, circa 10 anni fa, è stata oggetto di un intervento, finanziato con contributi della Legge n°267/98 ed eseguito dal Servizio Decentrato della Regione (ex Genio Civile), grazie al quale sono stati asportati circa 30-40 mila metri cubi di materiale accumulatosi nell’alveo.



Attualmente, secondo quanto segnalato dai residenti e dall’amministrazione provinciale, il tratto terminale del Torrente Arzilla è interessato dalle stesse problematiche a causa di nuovo materiale accumulatosi nell’alveo che ne ha determinato un notevole innalzamento.



Per meglio comprendere la situazione di rischio descritta dai cittadini, occorre leggere quanto riportato nel sito della Provincia di Pesaro e Urbino, Area Protezione Civile che cita: “Le esondazioni che investono le aree limitrofe alla foce del Torrente Arzilla e un tratto più a monte (in prossimità di Centinarola) in occasione di eventi meteorologici di rilievo, sono da riferire alla ridotta sezione di deflusso dell’alveo, incapace di accogliere e far defluire le acque verso esso convogliate, ed alla sottrazione di estese aree golenali (spazio piano compreso tra la riva di un corso d’acqua ed il suo argine) specie in località Centinarola.
Gli interventi effettuati in passato per l’allargamento della sezione e la creazione di argini artificiali per assicurare una portata di deflusso di 400 mc/sec. non sono oggi in grado di garantire la sicurezza delle aree limitrofe nel tratto prospiciente alla foce a causa del sovralluvionamento dell’alveo e del conseguente abbassamento relativo delle sponde.
Tra le concause che contribuiscono al dissesto idrogeologico è da rilevare l’intervento antropico, con la realizzazione di opere di scavalcamento fluviale che rallentano il deflusso delle acque e favoriscono la cattura dei detriti trasportati dalla corrente nonché la crescita spontanea della vegetazione in alveo”. (omissis)


In data 11.07.2011 La Provincia di Pesaro e Urbino, con la nota prot. 54554 a firma del Presidente Matteo Ricci, ha richiesto alla Regione Marche un finanziamento straordinario pari a Euro 500 mila necessario, vista la stima fatta dai tecnici provinciali, per effettuare un intervento di adeguamento della sezione di deflusso del corso d’acqua in oggetto.



Secondo alcuni accertamenti effettuati presso i competenti uffici della Regione Marche, ad oggi non è possibile concedere il finanziamento richiesto per mancanza di fondi.



Per far fronte a questo tipo di interventi urgenti, occorrerà attendere eventuali economie derivanti dai fondi stanziati ai sensi della Legge 191/09 art.2, comma 240, grazie all’accordo di programma tra Regione Marche e Ministero dell’Ambiente (DGR 1652/10), finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio regionale.







Va evidenziato comunque che i funzionari regionali interpellati hanno sollevato dubbi circa la titolarità dell’intervento in oggetto.



Il riferimento è l’art.17, comma 2 della Legge regionale 13/99 cita : “omissis)

2. Ai fini della difesa dei centri abitati i Comuni provvedono alla pulizia dei tratti degli alvei dei fiumi, dei torrenti e dei corsi d'acqua interni ai centri stessi, nonché alla manutenzione dei muri ad argine, dei parapetti e delle altre opere, predisposte a difesa dei centri abitati medesimi, qualora detti tratti ed opere non risultino classificati ai sensi del r.d. 25 luglio 1904, n. 523 ad esclusione delle opere a carico dei proprietari e possessori di cui all'articolo 12, comma 3, dello stesso r.d. 523/1904. L'esecuzione delle opere e dei servizi può avvenire secondo quanto disposto dalla l.r. 20 giugno 1997, n. 35.



Resta dunque da definire se per “pulizia” si intenda anche la rimozione del limo dall’alveo. A questo punto sarebbe opportuno un incontro tra Comune, Provincia e Regione per chiarire questo fondamentale aspetto tenuto conto che l'area in questione, come certificato dalla Provincia e dalla Regione, è classificata a rischio esondazione “molto elevato” e non si può attendere che il rischio si trasformi in tragedia per poi intervenire.

lunedì 9 aprile 2012

OSPEDALE UNICO:CERCANO DI CHIUDERE IL CERCHIO (MAGICO).

D'Anna :Venerdì mattina presidio di fronte alla Prefettura.

Addirittura hanno scelto la Prefettura per chiudere il cerchio dell'Ospedale unico. Hanno scelto il simbolo, il Palazzo del Governo, per ufficializzare la scelta “magica”,quella che, dicono, risolverà i problemi della sanità: la costruzione dell'Unico Ospedale della nostra provincia. Ai posteri la sentenza se tale operazione sarà funzionale alla salute dei cittadini o a quella di chi, sulla città metropolitana, vuol ripetere i “fasti”degli anni della speculazione edilizia che tanto scempi ci ha lasciato.

Consapevoli della crescente mobilitazione dei cittadini sulla questione Ospedale Unico, in quanto “scelta”poco trasparente e poco chiara , hanno deciso di fare un consiglio comunale congiunto, Pesaro-Fano il venerdì mattina per ridurre al minimo la presenza del pubblico e la mobilitazione di quanti chiedono condivisione e partecipazione nelle scelte, trasparenza sul percorso e sugli atti.

Quanti hanno avuto modo di leggere ad esempio il verbale della seduta in cui i sindaci avrebbero votato e scelto il sito di Fosso Sejore? E' stata una vera scelta? Una vera votazione? E comunque possono poco più di una decina di sindaci decidere per 60 comuni? Perché qui verbali mi sono stati fino ad oggi negati come Vice Presidente della Commissione Sanità. Cosa c'è da nascondere?



In questo contesto si accelerano i tempi di ufficializzazione della “scelta” del sito, confondendo o cercando di confondere in un fiume di parole, di promesse e diapositive i cittadini. In realtà , a parte pochi che tirano le fila “dell'operazione” e che hanno le idee molto chiare, tra i più “confusi” di tutti ci sono molti che i cittadini dovrebbe rappresentarli. Tra assenze, mancate partecipazioni, voti dati non per convinzione ma per ordine di scuderia, sono tanti quelli che pur essendo “favorevoli” all'Ospedale Unico non hanno nemmeno letto il Piano Socio Sanitario.

Sarebbe bastato leggere solo due righe cioè quelle che in modo chiaro e inequivocabile condannano la nostra Provincia-Area Vasta alla “copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di Area Vasta”.Le eccellenze, quelle vere, quelle finanziate sono tutte e solo ad Ancona.

Meno “confusi” coloro che direttamente o indirettamente beneficeranno del “fare città” legato all'affare ospedale unico. Trasformare un terreno seminato ad erba medica in edificabile è come vincere una decina di Turista per sempre!!Gratta gratta questa è la realtà!

Noi comunque ci saremo venerdì in Prefettura a manifestare per continuare a denunciare quanto sta avvenendo in modo poco chiaro, poco trasparente, falsamente condiviso con la gente.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

giovedì 5 aprile 2012

INCARICHI ESTERNI IN PROVINCIA, NON TUTTI I LAURETI SONO UGUALI

.


D'Anna, favoriti quanti hanno già lavorato in Provincia o altri Enti.



Durante le varie festività è cattiva consuetudine da parte degli Enti Pubblici pubblicare bandi pubblici. Sono generalmente quei bandi per i quali si cerca di fare minore pubblicità possibile perché si ha già un'idea di chi si “appresta a vincere”. Non fa eccezione la Provincia di PU che ha appena emesso un bando a ridosso delle vacanze di Pasqua ed esattamente il giorno 5 aprile con scadenza il 19 dello steso mese per la figura di Esperto in Comunicazione Multimediale.



Tra i requisiti, oltre al diploma di laurea triennale/specialistica e la conoscenza della lingua inglese e dei principali pacchetti applicativi di Windows Office e del Cms Typo 3;

si richiede di aver già prestato, nei precedenti 5 anni, la propria attività per almeno un anno alla data di pubblicazione del presente bando in favore della Provincia di Pesaro e Urbino o di altro EnteLocale, nelle materie specificatamente individuate nell’oggetto dell’incarico;



E' del tutto evidente che la tempistica e i requisiti sembrano confezionati su misura su di un candidato, discriminando a tutti gli effetti quanti, pur avendo conoscenza,professionalità ed esperienza si trovano esclusi da ogni possibilità per il solo fatto di non aver già lavorato per la provincia o altro ente locale.

Questa vuol essere la voce, la denuncia di quanti, e non sono pochi, si sentono discriminati ed offesi e costretti al silenzio per non essere definitivamente messi in una sorta di “lista nera” di chi ha osato denunciare questo stato di fatto.

Vedremo di approfondire questa vicenda e se del caso ci rivolgeremo alle autorità competenti.

mercoledì 4 aprile 2012

D'Anna,l'Ospedale Unico cavallo di Troia della città metropolitana.

.


NELLA CITTA' METROPOLITANA FANO DIVENTA UN QUARTIERE DI PESARO.


D'Anna,l'Ospedale Unico cavallo di Troia .



E' l'Ospedale Unico il cavallo di Troia della città metropolitana, quel mostro di cemento che , se realizzato distruggerebbe le ultime colline rimaste intatte tra Pesaro e Fano. C'è molto di più della sanità nel progetto Ospedale Unico, anzi la sanità è il pretesto per la realizzazione di un'unica città nella quale Fano sarebbe relegata al ruolo di quartiere di periferia. Ma a pagare il prezzo più caro di una simile scelta oltre a Fano sarebbe l'entroterra dal quale continuerebbe l'esodo di servizi e abitanti verso la costa. Con la città metropolitana l'intero territorio provinciale subirebbe tanti e tali stravolgimenti da perdere quelle caratteristiche che hanno fino ad oggi permesso una buona qualità della vita. Tutto questo per accontentare i piani,i progetti, gli interessi non dei cittadini ma di chi da tali operazioni vorrà trarre beneficio.

Tutto sta venendo allo scoperto. Prima si parlava di Ospedale Unico come necessario per una sanità migliore, oggi si dice che serve per risparmiare. Prima si diceva che avrebbe ospitato le eccellenze poi il piano socio sanitario afferma che ci sarà il livello minimo di assistenza. Prima si diceva che sarebbero arrivati i soldi dal governo poi che con la vendita dei degli attuali ospedali ,ci sono soldi a sufficienza per costruire un nuovo ospedale smentendo quanto affermato fino a ieri e cioè che gli attuali ospedali sarebbero rimasti.

Il dibattito sulla localizzazione dell'Ospedale Unico è dunque fuorviante. Se costruito a Muraglia e non è detto che ciò non avvenga visto le inconsistenti motivazioni che hanno portato all'individuazione di Fosso Sejore,sarebbe la stessa cosa .

Il dibattito dovrebbe essere: se serve o non serve un Unico Ospedale e sopratutto cosa ci guadagna il cittadino. A nostro avviso ,lo ribadiamo, per dare migliori servizi basterebbe investire di più nelle strutture attuali, nei medici e nei servizi iniziando ad esempio ad effettuare più prestazioni nelle strutture pubbliche piuttosto che “acquistare prestazioni ambulatoriali da privati” spendendo grosse cifre come, solo per fare due tra tanti esempi per il 2011, la convenzione per 1.381.553 euro per “prestazioni ambulatoriali di radiodiagnostica” a Pesaro presso gli studi Santini e Blandini e 447.728,00 euro per” l'acquisto da privati di prestazioni di cardiologia” sempre a Pesaro presso gli studi DR.De Angelis e Dr. Pagnoni. Senza togliere nulla alle professionalità e i servizi offerti dai privati crediamo che se veramente si crede nella sanità pubblica in quella prioritariamente bisognerebbe investire. Così non è, lo dimostrano le sei camere operatorie mai entrate in funzione al Santa Croce di Fano nonostante siano da tempo finanziate. Ci sono stati altri passi che i cittadini dovrebbero conoscere e valutare l'intera vicenda come ad esempio la votazione che avvenne in Consiglio Regionale il 15 settembre 2009 sull'istituzione dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord (operazione che come ha detto Mezzolani andava rafforzare l'Azienda San Salvatore inglobando Fano) a quella votazione parteciparono solo 22 consiglieri su 43 il resto 18 consiglieri uscirono dall'aula cioè tutto il Pdl escluso il sottoscritto e 3 esponenti del centrosinistra.Risultato finale 20 favorevoli e solo 2 contrari D'Anna e Bucciareli (PDCI).Non meno significativa la “partecipazione”alle audizioni della V Commissione Sanità sul Piano Socio Sanitario prima che venisse votato per avere pareri,opinioni e suggerimenti. Su 454 invitati (enti, associazioni, sindaci, sindacati....) dell'intera Area Vasta ci sono stati solo 72 presenti. Oggi molti di quegli assenti salgono in cattedra a sostegno dei presunti vincenti.

martedì 3 aprile 2012

Accise sulla benzina la sceneggiata della Regione Marche.

Prima la Regione Marche ha aumentato le accise sulla benzina contro tutto e contro tutti, poi chiede di verificare “l'esistenza di eventuali anomalie nell'applicazione delle tariffe dopo la marcia indietro della Giunta Spacca dopo le pressanti proteste”. L'anomalia c' è ed è una Regione che da una parte salassa i cittadini dall'altra vuol far credere di andargli incontro. Non è credibile un simile atteggiamento. Già in passato, ed esattamente il 20 dicembre 2007 la giunta Spacca aumentò le accise della benzina e allora non esisteva la così detta tassa sulle disgrazie. Quindi se realmente la maggioranza del governo regionale vuole seriamente andare incontro alle difficoltà dei cittadini intervenga su altri balzelli regionali gestiti direttamente dalla Regione, non avrà difficoltà in quel caso ad applicare e controllare l'applicazione di provvedimenti come ad esempio la riduzione dell'Irap dell'addizionale Irpef.

Giancarlo D'Anna

Consigliere regionale

domenica 1 aprile 2012

Un film da vedere:The Lady

Un film importante: "The Lady", di Luc Besson, col patrocinio della Sezione Italiana di Amnesty International. Come pellicola di esordio da parte della nuova casa di distribuzione Good Films, la scelta non poteva essere migliore.




Due ore di storia della Birmania (che i militari al potere hanno rinominato Myanmar) attraverso la vicenda personale e politica di colei che, per il mondo intero, rappresenta più di ogni altro la sofferenza e il coraggio di un popolo oppresso: Aung San Suu Kyi.



Aung San Suu Kyi, figlia del padre dell'indipendenza della Birmania, leader della Lega nazionale per la democrazia e premio Nobel per la pace nel 1991, è tornata in libertà e all'impegno politico il 13 novembre del 2010, dopo aver trascorso agli arresti domiciliari oltre 15 dei 21 anni precedenti: dal 1989 al 1995, dal 2000 al 2002 e dal 2003 al 2010 il suo mondo è stato un appartamento di Rangoon (o Yangon, come i militari hanno ribattezzato quella che è ormai l'ex capitale del paese).



Da lì, ha resistito tenacemente all'isolamento e alla denigrazione, ha accudito con amore ma con l'enorme impotenza della lontananza forzata, l'agonia del marito Michael Aris colpito dal cancro in Inghilterra, ha visto sfilare la storiche manifestazioni della "rivoluzione zafferano" del 2007, anticipatrice di tante rivolte degli anni successivi. E una volta libera, ha ripreso la sua battaglia per la democrazia, i diritti, la dignità e l'uguaglianza.



Anche grazie all'impegno di Aung San Suu Kyi, e certamente alle pressioni internazionali, i militari al potere hanno iniziato a rilasciare una parte dei circa 2000 prigionieri politici e di coscienza detenuti in condizioni infami nelle carceri del paese, molti dei quali condannati all'indomani della "rivoluzione zafferano".



Lo scorso ottobre, sono tornati in libertà 120 dissidenti, tra cui Zaw Htet Ko Ko, esponente del Gruppo studentesco Generazione 88, in carcere dall'ottobre 2007 e l'attore, comico e autore di commedie Zarganar, imprigionato nel giugno 2008 per aver portato i soccorsi alle popolazioni colpite dal ciclone Nargis.



In quell'occasione è tornata in libertà anche la sindacalista Su Su Nway, con cui avevamo inaugurato questo blog, nel maggio scorso.



Il 13 gennaio di quest'anno c'è stata la quarta e ultima, finora, amnistia da parte dell'attuale governo. Sono stati rilasciati 130 prigionieri politici tra i quali i noti dissidenti Htay Kywe e U Gambira, tra i leader della "rivoluzione zafferano", U Khun Htun Oo (presidente della Lega nazionale per la democrazia dello stato di Shan) e il leader studentesco Min Ko Naing.



Secondo le organizzazioni locali e internazionali, i rilasci devono proseguire fino a quando non uno degli oltre 1000 prigionieri di coscienza sarà ancora in carcere.



Questo sarà di certo uno degli impegni che Aung San Suu Kyi porterà avanti, sia fuori che, eventualmente, dentro al Parlamento: è infatti candidata alle elezioni suppletive del mese prossimo!



Chi volesse farle gli auguri, omaggiare il suo coraggio, esprimere solidarietà, ha una semplice ed efficace possibilità: prendere parte alla campagna "Send a Message" e registrare un messaggio attraverso la pagina Facebook di Good Films