mercoledì 4 aprile 2012

D'Anna,l'Ospedale Unico cavallo di Troia della città metropolitana.

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NELLA CITTA' METROPOLITANA FANO DIVENTA UN QUARTIERE DI PESARO.


D'Anna,l'Ospedale Unico cavallo di Troia .



E' l'Ospedale Unico il cavallo di Troia della città metropolitana, quel mostro di cemento che , se realizzato distruggerebbe le ultime colline rimaste intatte tra Pesaro e Fano. C'è molto di più della sanità nel progetto Ospedale Unico, anzi la sanità è il pretesto per la realizzazione di un'unica città nella quale Fano sarebbe relegata al ruolo di quartiere di periferia. Ma a pagare il prezzo più caro di una simile scelta oltre a Fano sarebbe l'entroterra dal quale continuerebbe l'esodo di servizi e abitanti verso la costa. Con la città metropolitana l'intero territorio provinciale subirebbe tanti e tali stravolgimenti da perdere quelle caratteristiche che hanno fino ad oggi permesso una buona qualità della vita. Tutto questo per accontentare i piani,i progetti, gli interessi non dei cittadini ma di chi da tali operazioni vorrà trarre beneficio.

Tutto sta venendo allo scoperto. Prima si parlava di Ospedale Unico come necessario per una sanità migliore, oggi si dice che serve per risparmiare. Prima si diceva che avrebbe ospitato le eccellenze poi il piano socio sanitario afferma che ci sarà il livello minimo di assistenza. Prima si diceva che sarebbero arrivati i soldi dal governo poi che con la vendita dei degli attuali ospedali ,ci sono soldi a sufficienza per costruire un nuovo ospedale smentendo quanto affermato fino a ieri e cioè che gli attuali ospedali sarebbero rimasti.

Il dibattito sulla localizzazione dell'Ospedale Unico è dunque fuorviante. Se costruito a Muraglia e non è detto che ciò non avvenga visto le inconsistenti motivazioni che hanno portato all'individuazione di Fosso Sejore,sarebbe la stessa cosa .

Il dibattito dovrebbe essere: se serve o non serve un Unico Ospedale e sopratutto cosa ci guadagna il cittadino. A nostro avviso ,lo ribadiamo, per dare migliori servizi basterebbe investire di più nelle strutture attuali, nei medici e nei servizi iniziando ad esempio ad effettuare più prestazioni nelle strutture pubbliche piuttosto che “acquistare prestazioni ambulatoriali da privati” spendendo grosse cifre come, solo per fare due tra tanti esempi per il 2011, la convenzione per 1.381.553 euro per “prestazioni ambulatoriali di radiodiagnostica” a Pesaro presso gli studi Santini e Blandini e 447.728,00 euro per” l'acquisto da privati di prestazioni di cardiologia” sempre a Pesaro presso gli studi DR.De Angelis e Dr. Pagnoni. Senza togliere nulla alle professionalità e i servizi offerti dai privati crediamo che se veramente si crede nella sanità pubblica in quella prioritariamente bisognerebbe investire. Così non è, lo dimostrano le sei camere operatorie mai entrate in funzione al Santa Croce di Fano nonostante siano da tempo finanziate. Ci sono stati altri passi che i cittadini dovrebbero conoscere e valutare l'intera vicenda come ad esempio la votazione che avvenne in Consiglio Regionale il 15 settembre 2009 sull'istituzione dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord (operazione che come ha detto Mezzolani andava rafforzare l'Azienda San Salvatore inglobando Fano) a quella votazione parteciparono solo 22 consiglieri su 43 il resto 18 consiglieri uscirono dall'aula cioè tutto il Pdl escluso il sottoscritto e 3 esponenti del centrosinistra.Risultato finale 20 favorevoli e solo 2 contrari D'Anna e Bucciareli (PDCI).Non meno significativa la “partecipazione”alle audizioni della V Commissione Sanità sul Piano Socio Sanitario prima che venisse votato per avere pareri,opinioni e suggerimenti. Su 454 invitati (enti, associazioni, sindaci, sindacati....) dell'intera Area Vasta ci sono stati solo 72 presenti. Oggi molti di quegli assenti salgono in cattedra a sostegno dei presunti vincenti.

1 commento:

Antonio Colucci ha detto...

https://docs.google.com/document/d/1bmSMRlP7G8f_uxHa2az_RUjQLqwdfn3DqzGMLspMAMU/edit