venerdì 29 novembre 2013

Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola SI al referendum su fusione

FUSIONE DEI COMUNI. PARTECIPARE AL REFERENDUM E VOTARE SI

Domenica e Lunedì i cittadini di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola saranno chiamati ad esprimere il loro parere sulla proposta di fusione tra i due enti, attraverso il referendum indetto dalla Regione Marche. Come per ogni altro appuntamento di consultazione democratica è fondamentale che gli elettori aderiscano numerosi per onorare un importante diritto costituzionale, ma nel caso specifico l’affluenza assume ancora maggior rilievo perché i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sul futuro del loro territorio. La fusione tra i Comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola rappresenta infatti un processo riformatore degli enti locali che, nella nostra Regione, non ha precedenti per dimensioni e numero di abitanti. I due Consigli Comunali, che hanno intrapreso questo percorso non senza rischi e difficoltà, si sono impegnati a fondo per poter garantire ai loro concittadini un futuro in cui si possa parlare di investimenti anziché di tagli, in cui si possa garantire la continuità dei servizi anziché la loro lenta e inesorabile contrazione, in cui gli stessi organi politici (indistintamente) si sono messi in gioco ben sapendo che “i posti” a disposizione saranno ridotti del 50% anziché “tirare a campare” sulle macerie.
Tutti i dati dimostrano che il nuovo Comune non potrà che essere un ente virtuoso, non solo per i contributi che arriveranno dallo Stato e dalla Regione ma soprattutto perché riuscirà a garantire tutte quelle risposte che in questi anni i due Comuni, separati, non sono riusciti a dare ai cittadini e al territorio, sia esso quello popoloso e produttivo della vallata sia quello degli splendidi borghi storici in collina. Domenica e Lunedì, a Colbordolo e a Sant’Angelo in Lizzola, si decide il futuro! Quale occasione migliore per andare a votare e scegliere convintamente di votare SI.

mercoledì 27 novembre 2013

Mezzo milione di euro della provincia di PU andati in fumo.

Mezzo milione di euro della provincia di PU andati in fumo col fallimento dell'aeroporto di Rimini
Lo scorso anno l'ingresso nella Società dichiarata fallita ieri.


Mezzo milione di euro andati in fumo e non si tratta di “scie chimiche” anche se il “fumo” ha a che fare con gli aerei o meglio con l'aeroporto di Rimini nella cui società la Provincia di PU è voluta entrare lo scorso anno, nonostante esista un aeroporto nelle Marche, cedendo in permuta parte dei beni dei comuni della Valmarecchia per un ammontare appunto dimezzo milione di euro.
Morale della favola in poco più di un anno tutto bruciato, finito, evaporato. Infatti, martedì 16 novembre poco dopo le 16 il tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento per Aeradria, la Società di gestione dell'aeroporto di Rimini negando la richiesta di concordato di continuità pendente da mesi. Secondo il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino “l’ingresso in Aeradria avrebbe dovuto incidere nelle politiche del Fellini per favorire ricadute positive in termini di afflussi turistici nel territorio pesarese”
Detto fatto società fallita, fallimento di tutti i fronti in quella che doveva essere la Provincia del sole e del vento ci ritroviamo con parte importante delle colline stuprate dal fotovoltaico, il vento ha fatto solo i danni, e non è l'unico, ma in fondo cosa ci manca siamo o non siamo la provincia felice?
Giancarlo D'Anna

Consigliere regionale Regione Marche

venerdì 8 novembre 2013

Pronto Soccorso di Fano la fabbrica di San Pietro

E' del 1993 il progetto prevedeva la costruzione di nuovi padiglioni del Santa Croce. Partiti i lavori, alcuni vengono terminati e poi rifatti perché alcuni ambienti erano inutilizzabili. Altri ambienti, come il Pronto Soccorso, con grande affanno entrano in funzione. I disagi sono tali e tanti che si ritiene opportuno dargli “un'arciaplata”nel corso degli anni per poi rimetterci quasi completamente le mani nel 2013.- Dopo che nel 2007 la commissione sanità in visita a Fano su mia sollecitazione prese atto dei problemi del Pronto Soccorso a cui seguì l'impegno di interventi migliorativi.-Oggi a 20 anni di distanza dall'inizio di quei lavori si inaugura di nuovo il Pronto Soccorso. Siamo felici per i pazienti ,pazienti in tutti i sensi, molto meno per i cittadini contribuenti per l'enorme spesa di denaro pubblico che sarebbe stato opportuno utilizzare nel migliore dei modi invece di essere sprecato nel sistemare e risistemare lavori mal eseguiti. Uno spreco di denaro di cui sarà utile informare la Corte dei Conti.La città resta in attesa delle nuove Camere Mortuarie, delle nuove sale operatorie. Vuoi vedere che le ultimeranno quando Fano come ospedale non esisterà più.Da Ospedale a presidio da presidio a Pronto Soccorso.