venerdì 31 ottobre 2008

PERSECUZIONE CRISTIANI, DOPO LA MOZIONE DI D'ANNA IN REGIONE ANCHE IL PARLAMENTO VOTA CONTRO LA VIOLENZA NEI CONFRONTI DEI CRISTIANI IN INDIA


NELLE SCORSE SETTIMANE IL CONSIGLIERE REGIONALE DI A.N. VERSO IL PDL D'ANNA AVEVA PRESENATATO UNA MOZIONE-votata all'unanimità- IN CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE PER SOLLECITARE IL GOVERNO NAZIONALE AD ESPRIMERSI CONTRO LE VIOLENZE NEI CONFRONTI DEI CRISTIANI IN INDIA. Ieri finalmente Senato ha approvato una mozione presentata dal gruppo del Popolo della libertà, che impegna il governo ad «assumere iniziative volte a contrastare la persecuzione delle comunità cristiane in India, in Iraq e in altri Paesi» nelle stesse ore in India in Orissa si svolgevano i funerali di P. Bernard sacerdote morto a causa delle percosse subite dai fondamentalisti indù.


Bhubaneshwar (AsiaNews) – Si sono svolte oggi nella pro-cattedrale di San Vincenzo a Bhubaneshwar (Orissa), le esequie di p. Bernard Digal, morto in conseguenza delle battiture subite da estremisti indù due mesi fa. Il funerale, cominciato nella tristezza e nel lutto, si è trasformato in una testimonianza di fede e di speranza.
L’eucaristia, iniziata alle 10.15 e terminata alle 12.45, è stata presieduta da mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar. Presenti anche mons. Thomas Thiruthalil, vescovo di Balasore (Orissa) e mons. Sarat Nayak di Berhampur insieme a più di 150 preti e oltre 3 mila fedeli. Molti di essi sono giunti dai campi di rifugio dove sono ospitati dopo che i loro villaggi sono stati distrutti dai gruppi estremisti indù.
P. Bernard Digal era del distretto di Kandhamal, la zona in cui dal 23 agosto sono scoppiate le violenze contro i cristiani. I sacerdoti di Kandhamal sono di solito seppelliti a Raikia (un altro dei molti villaggi colpiti). I funerali avrebbero dovuto tenersi a Raikia, ma poi per motivi di sicurezza, la diocesi ha scelto di celebrare le esequie nella pro-cattedrale della capitale. Per tutta la celebrazione poliziotti e personale di sicurezza hanno circondato la chiesa per evitare attacchi dei fondamentalisti indù.
La liturgia si è svolta in maggior parte in lingua Oriya, con alcune parti in inglese e con l’uso di flauti e altri strumenti musicali locali. “Via via che il rito si svolgeva – dice un testimone – le facce della gente si trasformavano: da tristi e abbattute, diventavano calme e piene di fede”.
Il volto di p. Bernard, adagiato nella bara e avvolto nelle vesti sacerdotali, portava ancora i segni delle percosse ricevute, con ematomi sul viso e rigonfiamenti. Lo scorso 25 agosto Il sacerdote era stato picchiato per ore dai fondamentalisti , che lo avevano lasciato tramortito e seminudo nella foresta, dove era stato raccolto dopo dieci ore. Pur curato a Mumbai e poi a Chennai, è morto per un ematoma al cervello e per difficoltà di respirazione. “I funerali di p. Bernard – dice uno dei fedeli - sono stati una catechesi vivente della forza di Cristo, che porta la vita dove prima dominava la morte. In questa liturgia abbiamo potuto gustare ancora la pace dopo due mesi di terrore”.
P. Joseph Phillip, direttore del Centro sociale Orosa (Orissa Regional Organization for Social Action), conferma: “Una parente del p. Digal, mi ha detto che la morte di p. Bernard ha rafforzato la fede in Cristo di tutta la famiglia. Questo evento di morte riempie di fede tutta Kandhamal”.
Mons. Sarat Nayak, vescovo di Berhampur, è stato compagno di seminario di p. Bernard dice ad AsiaNews: “Sono triste per la perdita di questo fratello e amico, ma anche consolato. P. Bernardo era un altro Cristo, immerso nella passione e nella morte di nostro Signore. Le orribili sofferenze che egli ha patito lo hanno unito completamente al suo Maestro. La storia del cristianesimo è piena delle sofferenze degli Innocenti. Ma questa sofferenza porta anche purificazione all’umanità. P. Bernard non è uno sconfitto, ma un martire vittorioso. Il suo sacrificio porterà frutti a tutta la Chiesa, e soprattutto alla sua gente a Kandhamal”.
La salma di p. Bernard Digal era giunta ieri a Bhubaneshwar, dove è stata sottoposta a un’autopsia. Il governo dell’Orissa ha aperto un’inchiesta sulla sua morte, collegandola alle violenze antri-cristiane nel distretto di Kandhamal.
P. Mrutyunjay Digal, segretario di mons. Cheenath, ricorda che le ultime parole del sacerdote sono state di perdono: “L’ho incontrato all’ospedale di Kalinga qualche giorno dopo le violenze da lui subite. Aveva il corpo e la testa fasciati e faceva fatica a muoversi anche un minimo. Eppure le sue parole erano di perdono per gli estremisti e mi domandava preoccupato della sorte degli altri sacerdoti e fedeli della zona. Ora avrà cura di Kandhamal dal cielo”.

CIBO NON ACCIAIO


India: cibo, non acciaio

di Manuela Cartosio - 30/10/2008

Fonte: Il Manifesto
Giovedì scorso dalla base di Sriharot, nello stato dell'Andra Pradesh, l'India ha mandato in orbita la sua prima sonda lunare. Qualche giorno prima, nello stato del Jharkhand, migliaia di contadini adivasi, "armati" di archi e falcetti, avevano manifestato contro la costruzione sulle loro terre di una mega acciaieria. E ieri a Dhinkia, nello stato dell'Orissa, centinaia di contadini, donne e studenti hanno ribadito il loro no a un' altra grande acciaieria, progettata dalla Sud coreana Posco. Si tratta del più grande investimento estero in India: 12 miliardi di dollari. La Corte suprema indiana ad agosto ha dato il suo ok al progetto della Posco, ma la sentenza non ha fermato una protesta che va avanti dal 2005.Definire l'India il paese dei contrasti è un luogo comune terribilmente vero. «Vogliamo cibo, non acciaio», è lo slogan delll'ultimo conflitto che in India vede contrapposte le popolazioni contadine, in questo caso tribali, agli insediamenti industriali. La Tata ha appena gettato la spugna nel Bengala Occidentale (la produzione della low cost Nano è stata trasferita altrove) e subito inizia un braccio di ferro con l'altro gigante indiano, il gruppo Mittal che, dopo l'acquisizione della francese Arcelor, è diventato il numero uno mondiale della siderurgia. Arcelor Mittal progetta di costruire nel Jharkhand un impianto in grado di sfornare 12 milioni di tonnellate d'acciaio l'anno. Costerà oltre 8 miliardi di dollari e occuperà una superficie di 4.450 ettari. I soldi da investire non sono un problema per Mittal. Il problema è la terra da cui le popolazioni tribali non vogliono separarsi.«Non daremo un pollice di terra a Mittal», afferma la signora Dayamani Barla, leader del movimento contro la mega-acciaieria. In tutte le sedi, e di recente anche in Svezia dove ha partecipato a un incontro sui diritti delle popolazioni indigene, Dayamani Barla ripete che non è una questione di prezzo o di congrui indennizzi. «Per una comunità tribale la terra non è un bene da alienare, ma un'eredità da proteggere e da passare alle future generazioni». Da quei 4.450 ettari di campi e foreste gli abitanti di una quarantina di villaggi non ricavano solo sostentamento, traggono da lì anche «identità, dignità, autonomia». Accettare d'essere spostati altrove equivarrebbe a spezzare il rapporto con la terra degli avi. Per questo nel conflitto contro Arcelor Mittal sono disposti a mettere in gioco tutto, «compresa la loro vita».Parole pesanti e intenzioni drastiche che mal si conciliano con l'ottimismo del Partito del Congresso del Jharkland, favorevole all'insediamento dell'acciaieria. «Creerà molti posti di lavoro, quando le popolazioni locali vengono informate dei benefici che ne deriveranno smettono d'osteggiare il progetto», sostiene un parlamentare locale del Congresso. Mittal, per ora, non sembra intenzionata a forzare i tempi. «Non vogliamo rubare la terra a nessuno», assicura un portavoce del gruppo interpellato dalla Bbc, «aspetteremo finché il problema verrà risolto».La protesta anti-Mittal, come quella anti-Tata, è guidata da una donna (a proposito di contrasti: nell'India che seleziona i nascituri in base al sesso c'è una forte tradizioni di donne al comando). Ma mentre Mamata Bannerjee, che ha costretto la Tata ad abbandonare il Bengala Occidentale, è una politica scafata dotatasi di un partito personale, Dayamani Barla è la portavoce di un movimento dal basso. Di umili origini, è diventata la prima giornalista adivasi nello stato del Jharkhand. Si guadagna da vivere gestendo un piccolo tea shop.

C'E'CHI CERCA IL SANGUE



Trentatre anni fa, il 29 ottobre il piombo dell’odio si portava via Mario Zicchieri, 16 anni. Venne ucciso freddamente e brutalmente da trentenni che volevano essere arruolati in formazioni guerrigliere. Non aveva diritto di vivere perché fascista.
Chi ha assistito ieri alle trasmissioni televisive sugli scontri di Piazza Navona e ha ascoltato quelli che sostenevano la parte degli aggressori ha sentito di nuovo toni e parole del genere, chi ha visto quegli occhi ha riconosciuto il medesimo odio. Oggi come allora alcuni faziosi imbevuti di odio, di rancore, cercano il sangue. Cercano il sangue in nome dell'antifascismo, e lo avranno, lo faranno scorrere se i giornalisti e le autorità si comporteranno oggi come allora, avallando menzogne di parte e minimizzando la furia omicida.

lunedì 27 ottobre 2008

SCUOLA: D'ANNA CONTRO UCCHIELLI



SCUOLA: D'ANNA, NESSUN PLESSO ENTROTERRA A RISCHIO CHIUSURA
PESARO, 27 OTT - Al di la' di quel che afferma i presidente della Provincia di Pesaro Urbino Palmiro Ucchielli ''nessun plesso scolastico delle aree interne sara' chiuso''. Lo afferma il consigliere regionale di An Giancarlo D'Anna, secondo il quale, sara' solo ''unificato il personale amministrativo, con unico preside e un unico segretario generale per due scuole vicine. Un provvedimento previsto gia' dal precedente governo di centro sinistra''. Dunque, secondo l'esponente di An, la manifestazione di domani a Pesaro non ha ragione d'essere. ''Se invece Ucchielli scendera' in piazza perche' l'entroterra sia dotato di una viabilita' moderna, e a favore della permanenza e rilancio di presidi sanitari oggi messi a rischio, saro' con lui'', conclude D'Anna. (ANSA).

sabato 25 ottobre 2008

D'ANNA SULLE MODIFICHE ALLA LEGGE SULL'ARTIGIANATO


“Modifiche ed integrazioni alla l.r. 28 ottobre 2003, n. 20 – Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione”

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Tutto quello che va incontro alla sburocratizzazione ci trova d’accordo. Quello che ha detto il relatore Badiali per quanto riguarda gli impegni presi e gli emendamenti approvati in Commissione è condivisibile.La tutela dell’artigianato è un aspetto che deve essere maggiormente tenuto in considerazione, soprattutto in una fase economica come quella attuale dove le grandi imprese troppo spesso hanno sopraffatto quello che è stato per tanti anni il punto di riferimento dei nostri territori, cioè la qualità prodotta attraverso l’esperienza degli artigiani.Quindi è apprezzabile anche il percorso fatto sul marchio di qualità e di eccellenza artigiana che la Regione Marche si appresta a varare.Gli obiettivi sicuramente sono ambiziosi, perché quando parliamo di creare nuove opportunità di lavoro attraverso la formazione professionale oppure di ampliare i casi di sostegno regionale per le attività di valorizzazione e di incentivo all’impresa, favorire la presentazione di nuovi progetti imprenditoriali, ecc., sono sicuramente tutti obiettivi che necessitano anche di risorse. A questo proposito possiamo dunque verificare che nei vari articoli si parla di contributi per lo sviluppo ma poi non si parla di cifre. Quindi se diciamo che vogliamo dare dei contributi ma alla fine andiamo a pescare sempre nello stesso serbatoio e non vi mettiamo delle risorse aggiuntive, mi sembra che costruiamo soltanto un castello senza fondamenta.Pertanto credo sia opportuna non solo una dichiarazione di intenti per andare incontro alle esigenze della categoria degli artigiani, ma prevedere delle risorse aggiuntive rispetto a quelle già esistenti. Perché è vero che con queste modifiche si fa una proposta di "sponsorizzazione" della categoria degli artigiani, ma poi se non ci sono risorse, da una parte sburocratizziamo e dall’altra non creiamo un vero incentivo in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando.Riguardo ai vari progetti (maestro artigiano, bottega scuola, bottega artigianato dell’arte) lancerei l’invito che riguarda i "borghi artigiani". Molto spesso, infatti, nella nostra realtà economica abbiamo dei piccoli borghi che sono o abbandonati oppure poco utilizzati. Sarebbe quindi opportuno verificare la possibilità di creare dei borghi dell’artigianato dalla doppia valenza, innanzitutto quella di andare incontro alle esigenze degli artigiani, in secondo luogo quella di creare un’attrattiva turistica. Ritengo che se si avesse la capacità di concentrare in alcuni borghi, che generalmente non sono molto vasti, alcune realtà artigiane importanti, sicuramente potremmo collegare il discorso dell’artigianato al discorso del turismo. Credo sia una cosa intelligente da fare. Pensate che negli Stati Uniti i borghi vengono addirittura ricostruiti, in giro per il mondo vengono acquistate vecchie case e vecchi laboratori per poi ricostruirli nei parchi. Noi, invece, questi borghi li abbiamo, fanno parte integrante del nostro territorio, per cui dovrebbero essere utilizzati in modo diverso per evitare che subiscano un grave degrado. Allo stesso tempo dobbiamo mettere in atto quelle politiche che in parte anche questo testo vuole apportare al mercato dell’artigianato.In Commissione abbiamo esaudito anche le aspettative delle varie associazioni, infatti sono state alcune modiche alla composizione dei vari comitati, che si riducono di numero ma senza escludere nessuno.Quindi nel complesso siamo abbastanza favorevoli a ciò che è stato fatto, ma rimane comunque la problematica dei fondi che non sono stati inseriti. E’ per questo che sull’atto il nostro voto sarà di astensione.

venerdì 24 ottobre 2008

LAVORI ALLA SCUOLA FANTINI, D'ANNA PARTECIPA ALL'INAUGURAZIONE


Un’inaugurazione bella e sentita quella della scuola elementare di Torrette di Fano “Fantini 2”, rimessa a nuovo dopo anni di attesa. “L’inaugurazione di una scuola è uno dei momenti più belli per un’amministrazione comunale- ha esordito il sindaco Aguzzi-e che più ci riempie di orgoglio perché qui si formeranno le menti di domani. Tutto ciò che si impara a scuola serve nella vita, l’italiano, la storia, la matematica ed anche i momenti di socializzazione hanno valore altamente educativo”. L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Paolini ha ricordato come questo sia il primo e più importante step della ristrutturazione complessiva della scuola che continuerà con la ristrutturazione interna. Durante l’inaugurazione alla quale erano presenti, tra gli altri anche la dirigente scolastica del distretto di Marotta Donatella Giuliani, l’assessore ai Servizi Edicativi Gianluca Lomartire, i consiglieri regionali Giancarlo D’Anna e Adriana Mollaroli, i bambini hanno letto delle letterine scritte da loro al sindaco nelle quali lo hanno ringraziato per aver rinnovato la loro scuola.

UNA LEZIONE ALLA CINA COMUNISTA


Premio Sakharov ad Hu Jia: ira per Pechino, gioia per gli attivisti

Il governo cinese accusa “la premiazione di un criminale detenuto”. Ma gli attivisti per i diritti umani plaudono “questo forte incoraggiamento” e invitano Pechino a riconoscere i diritti umani fondamentali “per diventare una grande potenza moderna”.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Reazioni irate da Pechino e commenti entusiasti di chi lotta per i diritti umani in Cina, dopo che ieri il Parlamento europeo ha insignito Hu Jia del prestigioso Premio Sakharov, assegnato ogni anno a chi si è distinto nella lotta per i diritti umani e la libertà.
Ferma protesta di Liu Jianchao, portavoce del ministero cinese degli Esteri, che parla di una “grossolana interferenza negli affari interni della Cina”, con “la premiazione di un criminale detenuto, senza considerare le nostre ripetute proteste”. In precedenza Pechino aveva ammonito Strasburgo che una simile scelta avrebbe potuto “danneggiare” le relazioni. “Non credo – ha proseguito – che questo premio rappresenti l’opinione della maggior parte dei cittadini europei”.
Hu lotta da anni a favore dei diritti dei malati di Hiv-Aids ed è diventato un vero simbolo, anche in Cina, della lotta coraggiosa per i diritti umani. E’ stato arrestato a dicembre per avere criticato il governo, anche per la demolizione di interi quartieri a Pechino per la costruzione di opere olimpiche. Ad aprile è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere per “sovversione”, per articoli pubblicati su internet che rivelano - a detta del governo - i suoi “rapporti con le potenze straniere, tesi a screditare l’immagine della Cina”.
Molti attivisti cinesi per i diritti ritengono che quanto dice il loro governo non rappresenti l’opinione pubblica del Paese. Bao Tong, noto attivista per i diritti sotto stretta sorveglianza della polizia, ha commentato che “questo è un forte incoraggiamento per Hu e per chiunque lotti per la libertà e i diritti umani in Cina”. “E’ anche la massima dichiarazione di sostegno per tutti i cittadini cinesi che chiedono i diritti umani fondamentali. Hu lotta per valori riconosciuti come essenziali in tutto il mondo. Se la Cina vuole diventare una potenza moderna, deve riconoscere i diritti universali dell’uomo”.
Wan Yanhai, attivista per i malati di Aids, si augura che ciò possa indurre le autorità a liberare presto Hu. Ma Li Jingsong, avvocato di Hu, pensa il contrario, perché Pechino “non vuole mostrare di cedere alle pressioni internazionali”. Anche se commenta che almeno la metà delle guardie carcerarie, che sorvegliano Hu giorno e notte, “mi hanno detto che è una brava persona e un vero cristiano, capace di amare anche chi lo maltratta”.
Con il premio sono anche assegnati 50mila dollari. Gao Yaojie, ginecologo la cui lotta per i diritti dei malati di Aids è stata apprezzata dalle Nazioni Unite, si augura che “almeno le autorità [cinesi] non blocchino la somma” e ne permettano la consegna alla moglie Zeng Jinyan, da mesi agli arresti domiciliari sorvegliata a vista con la figlia di 11 mesi. “Fa un vita molto difficile”.
Zeng (nella foto con Hu) ha espresso per telefono la propria gioia per il premio. “Ho sempre pensato – aveva detto in precedenza – che simili riconoscimenti nel tempo lungo siano un aiuto” per la lotta di Hu.
La madre di Hu, per telefono, non parla del premio ma è contenta che da 2 settimane il figlio sia stato trasferito dal carcere di Tianjin a quello di Pechino, dove finalmente ha potuto fargli visita, con la nuora e la nipote.
“Non mi è sembrato stanco – dice – e in questa prigione non deve lavorare. Ha un buon morale e il cibo è molto migliore. Gli hanno anche permesso di tenere in braccio la figlia, durante la visita. Ora spero che gli permettano anche di ricevere cure mediche”.

martedì 21 ottobre 2008

AMBIENTE: DISSESTO IDROGEOLOGICO, MARCHE IN PERICOLO


Interrogazione relativa al rischio idrogeologico nella Regione Marche.
Il sottoscritto Giancarlo D’Anna Consigliere regionale A.N. verso il PdL
PREMESSO CHE
DA UN’INDAGINE
di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile sul rischio idrogeologico,” l'82% dei comuni marchigiani ha abitazioni in aree esposte a pericolo e oltre il 70% presenta in tali aree addirittura fabbricati industriali, con grave rischio per i dipendenti ma anche per eventuali sversamenti di prodotti inquinanti”.
CHE
“Solo il 9% dei comuni ha avviato interventi di delocalizzazione delle abitazioni dalle aree a rischio e solo il 4% dei fabbricati industriali”
CHE
dalla stessa indagine risulta “il 70% dei comuni non svolge una positiva opera per la mitigazione del rischio. Tra questi, il 58% delle amministrazioni non fa praticamente nulla per ridurre il rischio idrogeologico.”
CHE
Tale ricerca evidenzia una situazione pericolosa per cose, persone, ambiente e occupazione
TUTTO CI0’ PREMESSO
Interroga il Presidente della Giunta Regionale per conoscere quali fattive iniziative e provvedimenti intende adottare per ridurre ed eliminare i rischi evidenziati dall’indagine Legambiente-Dipartimento Protezione Civile.

Giancarlo D’Anna

CINA:DOPO LE LUCI DELLE OLIMPIADI IL BUIO DELLE PRIGIONI ILLEGALI



Nei vicoli della capitale cinese «carceri» segrete camuffate in case normali
Prigioni illegali nel cuore di Pechino
In cella sopravvive la vecchia Cina
Foto con cellulari e diari online: i blogger svelano la realtà delle «black jails» contro la censura del governo

Si chiamano «black jails»: le prigioni illegali nascoste nei vicoli della vecchia Pechino. Finire inghiottiti in queste «tane» significa entrare in una spirale infernale. Nessuno ne parla. Nessuno sa dove siano. Si sperava e si credeva che fossero state cancellate e abbattute. No. Esistono. Sono centri di raccolta e rieducazione per «detenuti speciali», soprattutto i marginalizzati, i dimenticati, gli esclusi dalla modernizzazione.


TELEFONINI E BLOG - Alcuni giovani e coraggiosi blogger cinesi armati di un semplice telefonino, usato come macchina fotografica, hanno alzato il velo. Hanno mandato in rete il calvario di 40 famiglie cinesi maltrattate, arrestate, brutalizzate, segregate in una «black jail» allestita in un ex ostello della gioventù, nella via Taiping, al cui angolo c’è la scuola media numero 62. Chiedevano alla polizia di indagare sul rapimento dei loro figli, vittime del racket delle adozioni o del traffico di organi. Speravano di trovare solidarietà. E’ finita in altro modo: prese, isolate, minacciate. «Voi infangate il nostro Paese» hanno ringhiato gli uomini della sicurezza in borghese.

APPARTAMENTI BLINDATI - Celle camuffate da case normali. Una porta di legno scalchignata, nessuna guardia fuori, una stradina tranquilla. Passi davanti e non puoi sapere che cosa c’è lì dentro. Nemmeno le finestre sbarrate ti insospettiscono. Perché a Pechino e in ogni angolo della Cina era un’abitudine negli anni Settanta e Ottanta blindare gli appartamenti. Sono ancora così: qui vengono rinchiusi e lasciati per settimane o per mesi, a discrezione della «autorità», i poveri che dalle province della Cina arrivano a Pechino per denunciare un sopruso, uno scandalo, una discriminazione di cui si dichiarano vittime. C’è, secondo un testiome, anche un anziano signore che rivendica giustizia per le violenze subite nel corso del decennio della rivoluzione culturale.

REGOLAMENTI E REALTA' - Un regolamento garantisce ai «petitioners» la libertà di portare ai «livelli superiori di autorità» la loro voce, ma nei fatti diventa un inganno. Lo sanno bene quelle 40 famiglie che nei giorni scorsi si erano date appuntamento nella capitale per richiamare l’attenzione sulla storia drammatica e triste dei bambini delle campagne sequestrati da bande di criminali. Hanno tentato di manifestare vicino allo stadio olimpico: pochi cartelloni, con le foto dei piccoli scomparsi. «Nessuno indaga, dateci una mano». La censura ha obbligato i giornali a tacere. La Televisione di Stato si è rifiutata di fare un servizio. La polizia ha caricato le famiglie e le ha trasferite di peso in una delle «prigioni nere», quella del vicolo Taiping. All’apparenza un ostello con tanto di tariffa ufficiale: 150 yuan (circa 15 euro) per una stanza-cella. Naturalmente a carico dei «carcerati». Prevaricazione e provocazione. Non ne avremmo saputo nulla se uno dei detenuti non avesse inviato un Sms - in tempo prima che il cellulare gli venisse requisito - ad alcuni blogger di Pechino che da veri cronisti hanno rotto il silenzio e scoperto la verità ( il racconto e la testimonianze sono pubblicati su Globalvoices). Hanno documentato che le “black jails” non sono state abolite. L’altra faccia di Pechino e della Cina.

Fabio Cavalera

Corriere della Sera

lunedì 20 ottobre 2008

FAMIGLIA, ALEMANNO: “LUOGO CENTRALE PER IDENTITÀ CULTURALE”



19 ottobre 2008 - “È significativo che il Santo Padre, in questo momento di grande difficoltà economica internazionale, richiami l’Italia a tutelare la famiglia e le proprie radici. L’identità della nostra comunità nazionale e i suoi valori fondanti sono le basi per trovare la forza per superare qualsiasi ostacolo e ridare speranza a tutte le persone. La famiglia rimane, infatti, il luogo centrale per riprodurre un’identità culturale e per dare risposte ai problemi sociali, garantendo giustizia e coesione”. È quanto dichiara in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in merito alle parole pronunciate da Benedetto XVI a Pompei.

SI RIUNISCE IL CONSIGLIO REGIONALE D'ANNA RELATORE DI MINORANZA DELLA PROPOSTA N 265


L'Assemblea legislativa regionale è convocata per martedì 21 ottobre 2008, alle ore 10.00 e alle ore 15.00, presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona per discutere il seguente ordine del giorno:


Interrogazioni


n. 1121 del consigliere Capponi “Regolamento CE 1257/1999: Programma di sviluppo rurale 2000/2006. Chiarimenti su Bando Misura A. DDSS SAR 199/2004 e s.m.”.


n. 746 dei consiglieri Tiberi, Santori, D’Anna, Ciriaci, Giannotti, Silvetti, Lippi, Bugaro, Brini, Capponi, Massi “Bonifica delle strade urbane ed extraurbane fiancheggiate da alberi”.


n. 1127 del consigliere Castelli “Attività Commissario straordinario Zona 13”.


n. 1054 del consigliere Binci “Bandi di accesso al programma di sviluppo rurale delle Marche 2007/2013”.


n. 1083 dei consiglieri Giannotti, Cesaroni, Tiberi, Bugaro, Ciriaci, Santori, Capponi, Brini, Massi “Acquisto delle azioni CeMIM da parte della società Interporto Marche s.p.a. e approvazione del bilancio di esercizio 2007 della s.c.p.a. CeMIM in liquidazione”.


n. 1119 ** del consigliere Silvetti “Situazione Interporto Marche s.p.a.”.
(le interrogazioni n. 1083 e 1119 sono abbinate)

n. 1019 del consigliere Altomeni “Promozione di una cooperativa di acquisto farmaceutico”.


n. 839 del consigliere Giannotti “Azioni di contrasto all’aumento di tariffe e prezzi”.


n. 1044 del consigliere Castelli “Esiti incerti della campagna pubblicitaria della Giunta regionale relativa al blocco dei prezzi”.
(le interrogazioni n. 839 e 1044 sono abbinate))

n. 1079 del consigliere Silvetti “Istituzione corso di laurea per assistente sanitario”.



Interpellanze


n. 51 della consigliera Giannini “Fatturazione servizi energetici”.


Proposta di legge regionale n. 220 (3a relazione) ad iniziativa della Giunta regionale “Disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero, promozione economica ed internazionalizzazione delle imprese e del sistema territoriale”.
Relatore di maggioranza: Rocchi
Relatore di minoranza: Viventi
Discussione e votazione


Proposta di legge regionale n. 265 ad iniziativa della Giunta regionale “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 ottobre 2003, n. 20 – Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione”.
Relatore di maggioranza: Badiali
Relatore di minoranza: D’Anna
Discussione e votazione


Proposta di legge regionale n. 268 ad iniziativa della Giunta regionale “Disciplina delle Commissioni locali per il paesaggio di cui all’articolo 148 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”.
Relatore di maggioranza: Altomeni
Relatore di minoranza: Capponi
Discussione e votazione


Proposta di regolamento n. 13 ad iniziativa della Giunta regionale “Criteri per il calcolo dei canoni locativi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata: Attuazione dell’articolo 20 quaterdecies della legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36”.
Relatore di maggioranza: Comi
Relatore di minoranza: Capponi
Discussione e votazione


Nomine:
Consorzio per la industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino, con sede ad Ascoli Piceno. Presidente del Collegio dei revisori dei conti (art. 21 Statuto ente).


Mozione n. 215 del consigliere Massi “Celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia 1861/2011”.)


Mozione n. 285 del consigliere Procaccini “Posizione della Regione Marche in relazione alle dichiarazioni di esponenti del Governo nazionale”.


Mozione n. 275 dei consiglieri Brandoni, Altomeni “Promozione del trasporto integrato treno-bicicletta”.


Mozione n. 282 dei consiglieri Giannotti, Capponi, Brini, Tiberi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Cesaroni “Potenziamento organici centri trasfusionali della regione”.


Mozione n. 244 dei consiglieri Mollaroli, Giannini, Benatti, Mammoli, Ortenzi “In difesa della legge 194/1978”.
Mozione n. 251 dei consiglieri Romagnoli, Pistarelli, Castelli, D’Anna, Silvetti “Riflessione sullo stato di applicazione della legge 194: Tutela della maternità e interruzione volontaria della gravidanza”.
Mozione n. 254 del consigliere Viventi “Corretta applicazione della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza”.
(le mozioni n. 244, 251 e 254 sono abbinate)


Mozione n. 138 del consigliere Solazzi “Realizzazione di una unità spinale unipolare”.
Interrogazione n. 851 dei consiglieri Massi, Lippi e Viventi “Unità Spinale unipolare”.
Interrogazione n. 837 del consigliere Castelli “Finanziamenti per la realizzazione di una Unità Spinale nelle Marche”.
(la mozione n. 138 e le interrogazioni n. 851 e 837 sono abbinate)


Mozione n. 253 del consigliere Ricci “Completamento della Fano – Grosseto”.
Interrogazione n. 856 del consigliere Solazzi “Realizzazione della strada di grande comunicazione Fano – Grosseto”.
(la mozione n. 253 e l’interrogazione n. 856 sono abbinate)


Mozione n. 238 dei consiglieri Giannini, Mollaroli, Benatti, Mammoli, Ricci, Procaccini, Binci, Brandoni, Rocchi, Capponi, Romagnoli, Bugaro, Viventi: “Moratoria internazionale contro la pena di morte”.


Mozione n. 245 dei consiglieri Romagnoli, Pistarelli, Castelli, D'Anna, Silvetti “Solidarietà al Santo Padre, Papa Benedetto XVI per i fatti accaduti presso l’Università La Sapienza di Roma”.
Interpellanza n. 48 dei consiglieri Giannotti, Cesaroni, Bugaro, Capponi, Ciriaci, Santori, Tiberi “Mancata partecipazione di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università “La Sapienza” di Roma”.
(la mozione n. 245 e l’interpellanza n. 48 sono abbinate)


Mozione n. 211 del consigliere Viventi “Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”.
Mozione n. 203 del consigliere Viventi “Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”.
Mozione n. 96 del consigliere Viventi “Restituzione contributi non versati all’epoca del sisma”.
(le mozioni n. 211, 203 e 96 sono abbinate)


Mozione n. 234 dei consiglieri Giannotti e Tiberi “Soppressione corsa Pesaro–Roma Autolinea Bucci”.
Interrogazione n. 903 del consigliere Giannotti “Soppressione corsa Pesaro – Roma Autolinea Bucci”.
(la mozione n. 234 e l’interrogazione n. 903 sono abbinate)


Mozione n. 213 dei consiglieri Brandoni e Altomeni “Sanzioni amministrative e pecuniarie applicate da Trenitalia ai viaggiatori per mancanza o irregolarità del titolo di viaggio nell’ambito del territorio della Regione Marche”.


Mozione n. 57 del consigliere Brandoni “Vertenza dei metalmeccanici”.


Mozione n. 94 del consigliere Viventi “Situazione economica finanziaria del settore sanitario regionale”.
Mozione n. 76 dei consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli, Lippi, Santori, Ciccioli, D’Anna, Giannotti, Cesaroni, Castelli, Tiberi, Viventi, Brini; Bugaro, Ceroni, Romagnoli “Sanità marchigiana: l’adozione di bilancio d’esercizio 2005 al 30 giugno 2006. Determinazione del budget per l’anno 2006 dopo il 30 giugno: quale è la vera situazione economico finanziaria?".
Interrogazione n. 486 del consigliere Pistarelli “Budget sanità 2006”.
(le mozioni n. 94 e 76, e l’interrogazione n. 486 sono abbinate)


Mozione n. 207 dei consiglieri D’Anna, Silvetti, Pistarelli, Romagnoli, Castelli “Situazione in Birmania”.
Mozione n. 206 del consigliere Rocchi “Manifestazioni democratiche in Myanmar e violenta repressione attuata dalla giunta militare al potere”.
(le mozioni n. 207 e 206 sono abbinate)


Mozione n. 141 dei consiglieri Bugaro e Capponi “Inopportuna nomina di ex brigatisti in organi istituzionali”.


Mozione n. 164 dei consiglieri Altomeni, Binci, Procaccini, Ortenzi, Brandoni, Amagliani, Benatti, Ricci “Adesione campagna “Mayors for Peace”.
Mozione n. 235 del consigliere Altomeni “Adesione campagna “Mayors Peace”.
(le mozioni n. 164 e 235 sono abbinate)


Mozione n. 156 dei consiglieri Capponi, Massi, Pistarelli “Il Ministro Mussi e l’Università di Macerata”.


Mozione n. 11 del consigliere Santori “Gestione della mobilità personale in conseguenza della istituenda nuova Provincia di Fermo”.


Mozione n. 86 dei consiglieri Brandoni, Rocchi, Giannini, Binci, Benatti, Pistarelli, Mammoli, Massi, Capponi, Procaccini “Cambiamento democratico in Iran”.


Mozione n. 165 dei consiglieri Capponi, Santori, Giannotti “Annullamento deliberazione della giunta regionale 29 gennaio 2007, n. 60 avente per oggetto “d.p.r. 257/1997 – Definizione di misure di conservazione generali per le zone di protezione speciale di cui alla direttiva 79/409/CEE e per i siti di importanza comunitaria di cui alla direttiva 92/43/CEE. Modifiche ed integrazioni della deliberazione della giunta regionale 6 novembre 2006, n. 1277”.
Mozione n. 163 dei consiglieri Ricci e Comi “Impegni della Regione sulle ZPS e SIC”.
Interrogazione n. 721 del consigliere Solazzi “Del. giunta reg. n. 60/2007 per definizione misure di conservazione per ZPS e SIC”.
Interrogazione n. 733 dei consiglieri Pistarelli, Castelli, Silvetti, Romagnoli, Cesaroni, Massi, D’Anna, Bugaro, Brini “Attività consentite nelle ZPS (Zone di protezione speciale) alla luce delle delibere emanate da agosto ad oggi”.
(le mozioni n. 165 e 163 e le interrogazioni n. 721 e 733 sono abbinate)


Mozione n. 180 dei consiglieri Badiali, Ricci, Luchetti “Approvazione del calendario venatorio con legge regionale”.


Mozione n. 126 dei consiglieri Badiali, Benatti, Brandoni, Silvetti, Procaccini, Binci, Mammoli, Luchetti “Situazione di un Consorzio di trasformazione di prodotti agroalimentari di Senigallia”.


Mozione n. 167 dei consiglieri Badiali, Ricci “Procedure amministrative per somministrazione di alimenti e bevande”.


Mozione n. 214 dei consiglieri Mammoli e Rocchi “Aree vaste”.


Proposta di legge regionale n. 64 a iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Tiberi, Bugaro, Cesaroni, Giannotti, Brini “Realizzazione delle Pari Opportunità negli incarichi e commissioni regionali ai sensi degli articoli 3 e 51 della Costituzione e del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 sulla razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
Relatore di maggioranza: Mammoli
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno


Proposta di legge regionale n. 70 a iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Ceroni, Tiberi, Cesaroni, Brini “Norme in materia di trasparenza dell’attività amministrativa regionale”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Giannotti
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno


Proposta di legge regionale n. 114 a iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Bugaro, Tiberi, Ciriaci, Cesaroni, Giannotti, Brini “Modifica ed integrazione alla legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria’ e successive modificazioni”.
Relatore di maggioranza: Badiali
Relatore di minoranza: Cesaroni
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 24 a iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Norme in materia di ospedali di montagna”.
Relatore: Comi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 25 a iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Istituzione del garante del contribuente regionale”.
Relatore di maggioranza: Benatti
Relatore di minoranza: Massi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 122 a iniziativa del consigliere Castelli ““Modifica alla legge regionale 14 gennaio 1992, n. 2 recante: Norme concernenti il diritto di accesso ai documenti amministrativi e sulla trasparenza dell’attività amministrativa regionale”.
Relatore di maggioranza: Favia
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 159 a iniziativa dei consiglieri Castelli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli, Silvetti ““Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36: Riordino del sistema regionale delle politiche abitative”.
Relatore di maggioranza: Ortenzi
Relatore di minoranza: Capponi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 160 a iniziativa dei consiglieri Castelli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli, Silvetti “Modifica alla legge regionale 13 maggio 2003, n. 9: Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie e modifica alla legge regionale 12 aprile 1995, n. 46 concernente: Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Castelli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 16 a iniziativa dei consiglieri Altomeni e Brandoni “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale 4 ottobre 1999, n. 26: Norme e indirizzi per il settore commercio”.
Relatore di maggioranza: Donati
Relatore di minoranza: Viventi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 167 a iniziativa del consigliere Viventi “Disciplina delle risorse idriche”.
Relatore di maggioranza: Comi
Relatore di minoranza: Capponi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 87 ad iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Ceroni, Tiberi, Bugaro, Cesaroni, Giannotti, Brini “Norme sulla trasparenza in materia di incarichi professionali”.
Relatore di maggioranza: Brandoni
Relatore di minoranza: Santori
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 113 ad iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Bugaro, Brini, Cesaroni, Ciriaci, Giannotti, Tiberi “Modifica alla legge regionale 19 dicembre 2001, n. 35: Provvedimenti tributari in materia di addizionale regionale all’IRPEF, di tasse automobilistiche e di imposta regionale sulle attività produttive”.
Relatore di maggioranza: Solazzi
Relatore di minoranza: Santori
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 5 ad iniziativa dei consiglieri Viventi, Massi, Lippi “Interventi a favore della famiglia”.
Relatore di maggioranza: Altomeni
Relatore di minoranza: Bugaro
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 20 ad iniziativa del consigliere Giannotti “Interventi regionali a sostegno del funzionamento delle scuole materne autonome”.
Relatore di maggioranza: Mammoli
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 23 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Modifiche alla legge regionale 5 gennaio 1995, n.7 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria”.
Relatore di maggioranza: Badiali
Relatore di minoranza: Cesaroni
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge n. 28 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Norme per la valorizzazione della Cultura Adriatica e per il recupero della Memoria Storica dei rapporti tra il territorio Marchigiano e le regioni di Istria e Dalmazia”.
Relatore di maggioranza: Mammoli
Relatore di minoranza: Massi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 29 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna. Pistarelli, Romagnoli “Istituzione della giornata dei valori nazionali”.
Relatore di maggioranza: Benatti
Relatore di minoranza: Giannotti
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 30 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Norme per la realizzazione di strutture da destinare a Casa del Volontariato”.
Relatore di maggioranza: Comi
Relatore di minoranza:
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 39 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Istituzione della figura professionale di operatore in discipline bio – naturali”.
Relatore di maggioranza: Binci
Relatore di minoranza: Viventi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 40 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Ciccioli, D’Anna, Pistarelli, Romagnoli “Norme per il contrasto e la prevenzione dei fenomeni di mobbing e di stress psico – sociale nei luoghi di lavoro”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza:
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 65 ad iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Ceroni, Bugaro, Tiberi, Cesaroni, Giannotti, Brini “Erogazione indennità di inabilità temporanea e malattia alle casalinghe”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza:
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 67 ad iniziativa dei consiglieri Giannotti, Capponi, Brini, Bugaro, Ceroni, Cesaroni, Santori, Tiberi “Interventi a favore della famiglia”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Tiberi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 68 ad iniziativa del consigliere Castelli “Erogazioni contributi alle organizzazioni di volontariato per lo svolgimento dell’attività di cui all’art. 2, comma secondo, della legge 22 maggio 1978, n. 194”.
Relatore di maggioranza: Mollaroli
Relatore di minoranza: Tiberi
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 75 ad iniziativa dei consiglieri Santori, Capponi, Brini, Bugaro, Ceroni, Cesaroni, Santori, Tiberi “Istituzione della giustizia riparativa nelle competenze del giudice di pace ai sensi dell’art 29 del D.Lgs. 274/2000”.
Relatore di maggioranza:
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 76 ad iniziativa dei consiglieri Giannotti, Capponi, Brini, Bugaro, Ceroni, Cesaroni, Santori, Tiberi “Attuazione dell’articolo 118 della Costituzione nelle Marche, la sussidiarietà, il federalismo solidale e le forme di esercizio della sovranità dei cittadini”.
Relatore di maggioranza: Benatti
Relatore di minoranza: Romagnoli
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

Proposta di legge regionale n. 155 ad iniziativa dei consiglieri Castelli, Pistarelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti “Istituzione degli Albi Provinciali degli assistenti familiari”.
Relatore di maggioranza: Benatti
Relatore di minoranza: Giannotti
Discussione e votazione
Iscritta ai sensi dell’art. 67 del Regolamento interno

sabato 18 ottobre 2008

UNA SERATA CON LA CAMPIONESSA OLIMPIONICA LUCIA MORICO

Una serata indimenticabile quela organizzata dalla lista civica "Per Cambiare" di Mondolfo-Marotta e per tutti i numerosissimi cittadini che hanno partecipato all'evento. La judokaLucia Morico,medaglia di bronzo ad Atene, si è dimostrata ancora una volta unica come sportiva e come persona in quanto con la sua intelligenza e simpatia ha contagiato e intrattenuto con grande fascino tutti quanti. La serata, organizzata da Carlo Diotallevi e i suoi collaboratori, ha visto la partecipazione oltre a Lucia del suo storico maestro Aldo Enea e di numerosi ospiti tra i quali anche il Consigliere Regionale Giancarlo D'Anna.Dopo un breve saluto, abbiamo ricordato tutti i numerosi titoli italiani, europei ,mondiali e olimpici vinti da Lucia ed è partita una lunga e spontanea standing ovation dopo di che la parola è andata alla protagonista della serata che nel suo intervento ha ringraziato la Lista Civica per averla omaggiata con questa serata in quanto non tutti si sono ricordati di lei dopo questa esperienza olimpica.Lucia ha poi brevemente ripercorso l'esperienza olimpica di Pechino e le tappe della sua lunghissima e straordinaria carriera sportiva, conquistando tutti con semplicità ed ironia.Al termine dei vari interventi abbiamo premiato Lucia consegnandole una collana che richiamava graficamente i 5 anelli olimpici ed una pergamena che riportava la frase: A Lucia Morico con profonda stima e affetto per aver portato con onore e simpatia il nome di Marotta in tutto il mondo. Rappresenti il nostro orgoglio e sei esempio per i nostri ragazzi di sportività e umanità.A nome di tutti i cittadini ti esprimiamo il nostro più sentito GRAZIE. Carlo Diotallevi ,leader della lista civica, ha in coclusione ringraziato Francesco Bassotti ed Ersilia Riccardi per la preziosa collaborazione nell'organizzare la splendida serata.

nella foto da sinistra a destra D'Anna, Diotallevi, Morico, Riccardi

venerdì 17 ottobre 2008

D'ANNA SU TV CENTRO MARCHE E E' TV


ANDRA' IN ONDA SU TV CENTRO MARCHE E SU ETV UNA TRASMISSIONE A CUI HA PARTECIPATO IL CONSIGLIERE REGIONALE DI A.N-PDL GIANCARLO D'ANNA.ARGOMENTI AFFRONTATI:DIRITTI UMANI E RAZZISMO.

Tv Centro Marche
SABATO 18 OTTOBRE ore 23.30

DOMENICA 19 OTTOBRE ore 14.00

E’ Tv Marche

SABATO 18 OTTOBRE ore 23.15
DOMENICA 19 OTTOBRE ore 14.10

mercoledì 15 ottobre 2008

CONSIGLIO MARCHE; LAVORI TERZA COMMISSIONE



- ANCONA, 15 OTT - La III Commissione (attivita' produttive), nella seduta di stamane, in terza lettura ha riapprovato a maggioranza, favorevole l'Udc e astenuti An e FI, la proposta di legge n. 220, ad iniziativa della Giunta, che disciplina le attivita' regionali in materia di commercio estero, promozione economica e internazionalizzazione delle imprese e del sistema territoriale (relatori il presidente Lidio Rocchi e il consigliere Luigi Viventi). La pdl, gia' licenziata dalla Commissione nei mesi scorsi e nuovamente riassegnata, e' stata licenziata, dopo l'esame degli emendamenti, nella quasi totalita' respinti, che erano stati presentati in Aula da consiglieri di maggioranza e opposizione. L'atto passa ora in II Commissione per il parere finanziario di competenza, per poi approdare in Assemblea Legislativa per l'esame e il voto conclusivo. Nello specifico con questa proposta di legge si intende promuovere e sostenere all'estero il sistema Marche, in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, turistico culturali, ambientali e territoriali, assicurando l'unitarieta' dell'immagine e dell'attivita' regionale. Allo scopo si prevede la creazione di una struttura coordinata a livello regionale, alla quale parteciperanno, oltre alla Regione, le Camere di Commercio, gli enti fieristici, le associazioni di categoria, la Svim ed i centri per l'innovazione tecnologica per le imprese, cui e' demandato il compito di dare indirizzi programmatici e formulare proposte operative per iniziative di internazionalizzazione e progetti promozionali. Istituzione dello sportello per l'internazionalizzazione, cooperazione interistituzionale, accordi di programma, marketing internazionale, attivita' di formazione, strumenti di concertazione e sistema informativo sono gli altri aspetti salienti di questo provvedimento. In prosecuzione di lavori la Commissione ha esaminato ed approvato a maggioranza, astenuti An e FI, la proposta di legge n. 265, ad iniziativa della giunta regionale, che modifica ed integra il Testo Unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione (Legge regionale n. 20/03). La proposta, relatori Fabio Badiali e Giancarlo D'Anna, e' stata licenziata nel testo proposto dalla giunta, con l'aggiunta di un emendamento, votato all'unanimita', riguardante la composizione delle Commissioni per l'artigianato. La pdl, si legge nella relazione che accompagna il provvedimento, e' finalizzata a tutelare e valorizzare le produzioni artigianali artistiche, tradizionali e tipiche, a semplificare le procedure di iscrizione, modifica e cancellazione all'albo provinciale per le imprese artigiane ed a snellire gli organismi di autogoverno del comparto, con lo scopo di migliorare il rapporto tra amministrazione pubblica e le imprese artigiane. Unitamente a questo atto, e' stata votata all'unanimita' un ordine del giorno, da presentare in Aula, riguardante il sistema degli accertamenti e dei controlli nel settore dell'artigianato. (ANSA)

Intervista a Giancarlo D'Anna. Sanità, i fondi rimangono inutilizzati


di Simone Casadei


Da alcune settimane la sanità regionale marchigiana è sotto l’occhio del ciclone. Ne parliamo con il Consigliere regionale Giancarlo D’Anna (Pdl), classe 1954, sposato e padre di due figli, già vicesindaco della sua città natale, Fano (PU).

Consigliere D’Anna, i Vigili del Fuoco hanno rilevato che l’ospedale di Ascoli Piceno non rispetta la normativa antincendio eppure un finanziamento da 35 milioni di euro destinato alle infrastrutture ospedaliere è stato revocato perché i soldi non sono stati spesi nei tempi dovuti. Cosa succede alla sanità marchigiana?

Il caso di Ascoli Piceno, sollevato dal mio collega di An Guido Castelli, non è assolutamente diverso da quello di tutte le altre strutture ospedaliere delle Marche. L’unica differenza sta nel fatto che i Vigili del Fuoco di Ascoli hanno già promosso il procedimento finalizzato alla richiesta della certificazione antincendio. Quando si muoveranno anche gli altri, ne vedremo delle belle. E soprattutto risalterà evidente la gravissima negligenza dell’Assessorato regionale alla Salute che tiene congelati da anni decine di miliardi di vecchie lire che lo Stato da tempo ha erogato alla Regione Marche proprio per le infrastrutture sanitarie.

Nel 1998 l’allora Ministro Rosy Bindi inaugurò i lavori per la costruzione di un ospedale di rete a San Sabino di Osimo (AN): da allora sono state gettate le fondamenta, sono state eseguite alcune opere di contenimento ed è stata eretta una parte del piano interrato. Poi i lavori si sono fermati ed ora la Regione ha approvato un nuovo progetto per costruire un nuovo ospedale di rete a pochi chilometri da San Sabino. Nelle Marche avanzano soldi nei capitoli di bilancio dedicati alla salute?

Nelle Marche non avanza un bel niente. Salvo i molti milioni di euro che dopo essere stati prelevati dalle tasche dei marchigiani giacciono inutilizzati nel fondo dei cassetti della Regione. Ciononostante il direttore generale dell’ASUR trova il modo di assegnare 21 incarichi di consulenza in appena tre mesi. Roba da matti…

Il pronto soccorso della sua città, Fano (PU), è da tempo al collasso e non sono mancate le proteste degli utenti durante tutta l’estate. Intanto si parla sempre più insistentemente di “Ospedali Riuniti” per Pesaro e Fano. Qual è la sua opinione su questo progetto?

Il Pronto Soccorso di Fano ha problematiche simili a quelle di altri Ospedali anche se, stranamente, mentre i problemi del Santa Croce vengono evidenziati quelli di altre strutture no. Resta il fatto che l’edificio che ospita il Pronto Soccorso è stato mal costruito. Lo denunciamo da anni. L’assessore Mezzolani sembra si sia svegliato e circa quattrocentomila euro arriveranno per l’ampliamento dell’area emergenza, come stiamo chiedendo da anni. Gli Ospedali riuniti a mio avviso altro non sono che il primo passo per un Ospedale unico. Io credo che sia Fano sia Pesaro debbano mantenere le proprie strutture, riqualificandole e soprattutto chiarendo una volta per tutte chi fa cosa. Un nuovo ospedale sarebbe solo un regalo alla speculazione edilizia. A noi interessa garantire risposte ai cittadini. Le prime: professionalità e tempi di attesa ridotti al minimo.

Qualcuno parla di sei camere operatorie mai entrate in funzione al Santa Croce di Fano: è una leggenda metropolitana?
Non è una leggenda: è la certificazione di un “progetto” di svilimento dell’Ospedale Santa Croce.

Poche settimane fa tre manager dell’Inrca hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Per loro si ipotizza il reato di concorso in abuso d’ufficio per alcune “consulenze facili”. Cosa ne pensa?

Attendiamo con fiducia la sollecita definizione dei risvolti di questa vicenda inquietante. Posso solo dire che l’assegnazione di consulenze e di incarichi della Regione Marche ha raggiunto livelli scandalosi.

Quali crede che dovrebbero essere le urgenze cui l’Assessore regionale alla Sanità, Alberino Mezzolani, dovrebbe affrontare subito?

Giocare a carte scoperte e definire i reali obiettivi della politica sanitaria. Politica fino ad oggi sbilanciata sul capoluogo di Regione e che ha comportato la fuga dei malati a nord e sud delle Marche. Un riequilibrio quindi è necessario, ma attenzione a non vendere dietro un riequilibrio operazioni che poco hanno a che fare con la sanità e molto con la speculazione edilizia.

lunedì 13 ottobre 2008

REGIONE: LA SINISTRA ALLO SBANDO


Su quattro sedute dell’Assemblea Regionale delle Marche previste dal 29 settembre ad oggi per ben due volte, dopo la verifica del numero legale richiesta, a nome dell’opposizione, dal sottoscritto - denuncia il consigliere regionale di A.N. verso il PdL Giancarlo D’Anna- la seduta è stata sciolta causa l’assenza dei consiglieri di Maggioranza Presidente Spacca in testa.
Come se non bastasse il Consiglio Regionale previsto per domani 13 ottobre 2008 è stato annullato dal Presidente Bucciarelli con comunicazione telefonica ai capigruppo, sembra “per mancanza di atti da portare in Consiglio”. Ma come –afferma il consigliere D’Anna- da tempo denunciamo la preoccupante mancanza di discussione di numerose proposte di legge, sia dell’opposizione come della maggioranza, che giacciono da anni nel dimenticatoio e sia annullano le sedute del Consiglio Regionale? Come se le proposte che abbiamo presentato su Sanità, Commercio, turismo, politiche abitative, bonifica dell’Amianto e molto altro non fossero condivisibili e utili per risolvere almeno in parte i problemi. Stessa fine troppo spesso fanno interrogazioni e mozioni per le quali prima di ottenere risposte passano mesi se non anni. Una situazione veramente scandalosa che denunciamo ancora una volta con forza.
Se questo è quello che accade in Consiglio Regionale all’esterno la Giunta Spacca non perde occasione per tappezzare i muri delle città con gigantografie che cercano di convincere i cittadini che le Marche sono una sorta di Paradiso Terrestre grazie alla lungimiranza e del centrosinistra.
La realtà è un’altra. Ci troviamo di fronte ad una faida intestina che ha già mietuto vittime eccellenti. Una faida che continua, che in passato si è cercato di calmierare con costosi assessori esterni,rimpasti che non hanno stemperato i toni con la conseguenza che sempre più spesso le difficoltà interne al centrosinistra si manifestano con la mancanza del numero legale o addirittura con l’annullamento delle sedute del Consiglio Regionale. Una comportamento irresponsabile che non tiene conto di quanto sia importante per le Istituzioni, in un momento difficile, delicato e complesso come quello che stiamo attraversando, dare un segnale forte di attenzione ai problemi e determinazione nel risolverli pur nella difficoltà.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale A.N. verso il PdL

SANITA':LA TRAPPOLA


Con la legge Regionale n .47 del dicembre 1977 veniva stabilita la “Fusione Enti Ospedalieri di Fano Mondolfo” . L’articolo 1 della citata legge stabilisce che:” Il nuovo ente, con sede in Fano, assume la denominazione "Ospedale unificato di Fano e Mondolfo".
In precedenza la popolazione di Mondolfo si era fortemente opposta alla fusione, convinta che questa avrebbe comportato la fine dell’Ospedale , così è accaduto. I contrari alla “fusione” furono tacciati di campanilismo.
Oggi a distanza di 21 anni la storia si ripete e questa volta riguarda Fano.
Ciclicamente ,infatti, torna il dibattito sull’Ospedale Unico Pesaro –Fano.
Mentre i colleghi Mollaroli e Solazzi si dichiarano apertamente a favore di un’unica struttura, l’Assessore alla Sanità Mezzolani lancia l’idea degli Ospedali Riuniti.
E’ opportuno fare chiarezza, tutte e due le proposte hanno lo stesso obiettivo: quello di costruire un’unica struttura che priverebbe Fano del suo Ospedale proprio com’è accaduto a Mondolfo in occasione della fusione nell’Ospedale Unificato di Fano e Mondolfo”.
Per essere ancora più chiari l’operazione Ospedali Riuniti Pesaro-Fano decreterebbe la fine dell’Ospedale di Fano e a caduta di tutti quelli presenti sul territorio eccetto Pesaro. Ovviamente chi come me si oppone a tale operazione viene tacciato, come accadde ai cittadini di Mondolfo e a quanti li difesero, di campanilismo.
Certo che difendo l’Ospedale di Fano e l’accusa di campanilismo non mi spaventa. La qualità della vita di una città si misura anche in base ai servizi che offre. Il servizio sanitario, Ospedale in testa, viene al primo posto. Non è un caso che su questo argomento continuo a battermi coerentemente da anni,(battaglia condivisa da 6000 cittadini che hanno aderito all’iniziativa sul rilancio del Santa Croce) denunciando da una parte le note carenze (sulle quali finalmente c’è più attenzione) dall’altra apprezzando l’impegno dei medici degli infermieri e del personale paramendico.
Sul fatto che insieme a Pesaro e al resto delle strutture della Provincia ci debba essere maggior coordinamento evitando inutili e costosi doppioni siamo pienamente d’accordo, per fare questo non è necessario un Ospedale Unico.
Il punto è che l’operazione Ospedale Unico dev’essere respinta perché in primo luogo esistono già strutture nelle quali è stato investito tantissimo denaro pubblico e sarebbe assurdo sperperare altro denaro. Secondo perché ai cittadini interessa avere risposte celeri senza attendere tempi lunghi, in alcuni casi lunghissimi per visite e controlli e per questo non serve una nuova struttura bensì una migliore ed efficiente organizzazione. Terzo perché non vorremmo che a Fano accadesse quello che è successo a Mondolfo dove alle promesse sono seguite solo amarezze e delusioni.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale A.N. verso il PdL

domenica 12 ottobre 2008

DEGLOBALIZZIAMOCI


Deglobalizziamoci
di Vandana Shiva -


E' del tutto evidente che il sistema economico globale non e' sostenibile e
non e' giusto. Basandosi sull'indebitamento, e vivendo a spese del futuro,
puo' solo generare crisi.


CHI E' VANDANA SHIVA
Fisica quantistica ed economista, dirige il Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali di Dehra Dun in India. È considerata la teorica più nota di una nuova scienza: l'ecologia sociale.
Vandana Shiva è nata nel 1952 a Dehra Dun, nell'India del nord, da una famiglia progressista. Ha studiato nelle università inglesi e americane laureandosi in fisica. Tornata a casa dopo aver terminato gli studi, rimase traumatizzata rivedendo l'Himalaya: aveva lasciato una montagna verde e ricca d'acqua con gente felice, poi era arrivato il cosiddetto "aiuto" della Banca Mondiale con il progetto della costruzione di una grande diga e quella parte dell'Himalaya era diventato un groviglio di strade e di slum, di miseria, di polvere e smog, con gente impoverita non solo materialmente. Decise così di abbandonare la fisica nucleare e di dedicarsi all'ecologia.





Il sito della Research Foundation for Science, Technology and Ecology.

Una lunga intervista in Real Audio sui temi delle sue ricerche e delle sue lotte.

Nel 1982 ha fondato nella sua città natale il Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali, un istituto indipendente di ricerca che affronta i più significativi problemi dell'ecologia sociale dei nostri tempi, in stretta collaborazione con le comunità locali e i movimenti sociali. Vandana Shiva fa parte dell'esteso movimento di donne che in Asia, Africa e America Latina critica le politiche di aiuto allo sviluppo attuate dagli organismi internazionali e indica nuove vie alla crescita economica rispettose della cultura delle comunità locali, che rivendicano il valore di modelli di vita diversi dall'economia di mercato. L'incontro con le donne del movimento "Cipko", che abbracciano i tronchi che i tagliatori stanno per abbattere nelle foreste dell'Himalaya, ha permesso a Vandana Shiva di ampliare la comprensione di nessi tra ecologia e femminismo.
Nel suo libro Staying Alive: Women, Ecology and Survival, pubblicato in Italia nel 1990 col titolo Sopravvivere allo sviluppo, la scienziata denuncia le conseguenze disastrose che il cosiddetto "sviluppo" ha portato nel Terzo Mondo. Lo sviluppo, o piuttosto il "malsviluppo", come lo definisce la scienziata, anziché rispondere a bisogni essenziali minaccia la stessa sopravvivenza del pianeta e di chi vi abita. Le conseguenze dello "sviluppo" sono la massiccia distruzione ambientale, un enorme indebitamento che spinge i paesi a fare programmi di aggiustamento strutturale basati sulla scelta di spendere meno in salute pubblica, scolarizzazione e sussistenza rendendo la gente più povera.



"The McDonald's Experience is really the experience
of eating junk whilst thinking you are in heaven."


Si verifica così la distruzione di culture e di altri modi di vivere per far posto a culture competitive il cui grado di civiltà è dato solo dal mercato. Il danno maggiore prodotto dalla civiltà industriale, secondo Vandana, è stata l'equazione donna-natura e la definizione di entrambe come passive, inerti, materia prima da manipolare. A suo avviso invece "le donne sono le depositarie di un sapere originario, derivato da secoli di familiarità con la terra, un sapere che la scienza moderna baconiana e maschilista ha condannato a morte". Per il patriarcato occidentale la cultura è altro dalla natura, dalla donna e così gli uomini hanno creato uno sviluppo "privo del principio femminile, conservativo, ecologico" e fondato "sullo sfruttamento delle donne e della natura".

Nel 1991 Vandana Shiva ha fondato Navdanya, un movimento per proteggere la diversità e l'integrità delle risorse viventi, specialmente dei semi autoctoni (native seeds) in via di estinzione a causa della diffusione delle coltivazioni industriali. Nella visione di Vandana Shiva, la riproduzione femminile e la riproduzione agricola sono due processi vitali che hanno la stessa capacità di sottrarsi e di resistere alla mercificazione. La possibilità delle donne di concepire e la possibilità dei semi di autogenerarsi sono entrambi processi naturali gratuiti, dove la legge del mercato è stata costretta a fermarsi. Ma come le donne sono state lentamente espropriate, attraverso la scienza maschile occidentale del loro corpo e del sapere sul loro corpo, così i contadini vengono espropriati del sapere sui loro semi.

Nel mondo sviluppato, il primo passo nella direzione della espropiazione è stato proprio quello di introdurre piante sterili costruite attraverso la biotecnologia in laboratorio, per aumentare la produttività e, in teoria, per limitare l'uso dei pesticidi. In realtà questa perdita di diversità biologica fa sì che le coltivazioni siano invece molto più vulnerabili agli attacchi dei parassiti e soprattutto costringe i coltivatori a ricomprare i semi per ogni semina. Come se non bastasse, le multinazionali agro-chimiche si impossessano dei semi selezionati dal lavoro millenario dei contadini del Terzo mondo, per analizzarli e registrarli con un vero e proprio brevetto, per rifarli in laboratorio e rivenderli a caro prezzo o obbligare i contadini di quegli stessi paesi a pagare il "diritto d'autore" dei semi, al momento della semina. Anche per aver denunciato tutto questo Vandana Shiva è stata premiata nel 1993 con il "Right livehood award", ritenuto il Premio Nobel alternativo.
Un'intervisita per In Motion Magazine dell'agosto 1998.
Interessanti anche gli altri articoli pubblicati sul periodico, su temi correlati.


Foto di Nic Paget-Clarke

"Our civilisation has come under a new assault with the entire globalisation of a rotten food culture."


Nello stesso anno ha scritto Monocultures of the Perspectives on Biodiversity and Biotechnology, pubblicato in Italia col titolo Monoculture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura scientifica, una raccolta di cinque saggi che riflette sulle cause della scomparsa della diversità e sulle sfide da vincere per contrastarla. In questo lavoro la scienziata sostiene che la diversità vivente della natura è un'alternativa alla monocultura, all'omogeneità e all'uniformità e corrisponde alla diversità vitale delle culture come fonte di ricchezza.
Nei saggi sulla biodiversità e sulla biotecnologia scritti come documenti di lavoro per la Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, Vandana Shiva denuncia gli interessi che stanno dietro le biotecnologie, contesta che queste possano migliorare le specie naturali e sottolinea i problemi etici e ambientali che pongono.

Nel 1995 ha scritto insieme all'economista tedesca Maria Meis il libro Ecofeminism, dimostrando ancora una volta che donne di culture diverse possono capirsi e lavorare insieme. Nel 1999 ha pubblicato Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi locali. E' del 2001 il testo Vacche sacre e Mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali.
Vandana Shiva è attualmente considerata la teorica più significativa dell'ecologia sociale ed è una dei leader dell'International Forum on Globalization

giovedì 9 ottobre 2008

ALEMANNO DIFENDE I CONSIGLIERI DI A.N. DELLA PROVINCIA DI PESARO URBINO



II polemico ordine del giorno votato in consiglio comunale a Pergola (PU) che si diceva preoccupato per i ritardi con cui si stava portando avanti l'operazione di gemellaggio tra i museicapitolini e i Bronzi dorati di Pergola, ha provocato una tempestiva reazione da parte del primo cittadino della Capitale. Ecco cosa scrive in una nota: "II sindaco di Roma Gianni Alemanno apprende con stupore la notizia dell'attacco politico portato dall'Amministrazione comunale pergolese ai locali esponenti di Alleanza Nazionale e. in particolare, al consigliere provinciale Antonio Baldelli e al consigliere comunale Francesco Baldelli. Il sindaco ritiene pertanto di dover ristabilire la verità dei fatti, esponendo quanto segue. L'operazione culturale di rilancio del Gruppo equestre dei Bronzi Dorati di Pergola ha trovato il nulla osta del sindaco di Roma grazie ali' interessamento del consigliere regionale Giancario D'Anna e dei consiglieri Baldelli. Ogni altra rappresentazione dei fatti deve considerarsi fuorviante e strumentale. Ad ogni modo, ho avuto modo di apprezzare ancora una volta la condotta dei predetti consiglieri.che, nonostante gii scomposti attacchi ricevuti dalla locale Amministrazione, mi hanno invitato a proseguire nella predetta operazione neir esclusivo interesse della Comunità cittadina pergolese. Invito, pertanto, il sindaco di Pergola - conclude Alemanno - ad anteporre gli interessi della propria città a quelli del proprio partito, così come hanno fatto i rappresentanti pergolesi del Pdl". Dal Corriere Adriatico. a sinistra i Bronzi. a destra Alemanno festeggiato da Mamalchi e D'Anna subito dopo la vittoria di Roma

mercoledì 8 ottobre 2008

VAFFANBANKA


Vaffanbanka!


Dai bond argentini ai mutui assassini: manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito
Autore:Marco Fratini Lorenzo Marconi

Prezzo: € 16,00


Perché Zio Gino compra sui massimi e vende sui minimi?
In Borsa, meglio la Canalis o la Seredova?
Benchmark è il nome di uno sciatore svedese?
Comprereste un jet usato da Alitalia?
Il prezzo del petrolio salirà per sempre?

Ironico, dissacrante, illuminante (e di facile lettura). Un rimedio pratico contro il diffuso analfabetismo finanziario e la contagiosa malabankità. Attenzione, la lettura di questo libro può indurre dipendenza e avere effetti illuminanti per ogni piccolo risparmiatore.

Un utilissimo manuale salvavita (o almeno salvaportafoglio e antipanico) che ha un obiettivo: interpretare alcuni temi chiave dell’economia, della finanza e dei vostri risparmi in maniera chiara e accessibile come non è mai stato fatto prima. Le verità nascoste che governano i mercati finanziari, i rapporti con le banche, la scelta di un mutuo o di un fondo d’investimento: finalmente troverete qualche risposta a quello che vi siete sempre chiesti e nessuno vi ha mai spiegato. Ogni capitolo offre grafici, box e tabelle, e si conclude con una “morale della favola” che riassume i concetti fondamentali. La continua ricerca di trasparenza, l’indipendenza di giudizio e la costante e travolgente ironia sono gli elementi che hanno guidato le penne di Fratini e Marconi.

I due autori hanno realizzato un vademecum di educazione finanziaria per schivare le trappole seminate da chi vorrebbe che, nelle banche, il cliente restasse ignorante. E per scappare, una volta per tutte, dal recinto del “parco buoi”.
Insieme, dal 2002, tengono settimanalmente su “Oggi” una pagina di risparmio chiamata “Le Buone Azioni” che, nel segno di un’informazione indipendente e di un linguaggio umanamente comprensibile, tenta di accompagnare i lettori verso l’investimento consapevole. Senza (troppe) fregature.

martedì 7 ottobre 2008

REGIONE: D'ANNA REPLICA A BRANDONI


PDL:D'ANNA, TANTA LA SOSTANZA DEL PD CHE MANCA NUMERO LEGALE
- ANCONA, 7 OTT - ''A Giuliano Brandoni, che accusa il Pdl di essere 'tracotante e di poca sostanza' bisognerebbe ricordare che oggi, ancora una volta, la sua maggioranza si e' liquefatta in consiglio regionale''. Lo afferma il consigliere di An Giancarlo D'Anna, ricordando al capogruppo del Prc che ''e' mancato il numero legale e la 'sostanza' del centro sinistra si e' concretizzata con un'aula vuota''. La seduta e' stata sciolta - ha detto D'Anna - ''perche' prima tutti erano a battere le mani al premio Nobel, poi il centrosinistra e' scomparso, andando forse a 'fomentare la solidarieta'' come ha chiesto Rigoberta Menchu'''. (ANSA).

SANITA' BOTTA E RISPOSTA D'ANNA MEZZOLANI


Fino a prova contraria Adriana Mollaroli e Vittoriano Solazzi sono esponenti del Partito Democratico e tutti e due molto chiaramente si sono detti favorevoli all’Ospedale Unico tanto da presentare una mozione in consiglio Regionale la prima e dichiarando il suo parere favorevole alla struttura unica in un incontro pubblico, il secondo .
Dalle dichiarazioni irritate di Mezzolani si evince che: o Mollaroli e Solazzi non contano niente o Mezzolani consapevole dell’impopolarità dell’Operazione Ospedale Unico evita di parlane e cerca di portare avanti “l’operazione” in silenzio. Fino ad oggi c’era riuscito abbastanza bene circondato da un silenzio assordante. Silenzio rotto da 6000 cittadini che hanno firmato la mia proposta di rilancio del Santa Croce. I seimila cittadini “non sono più soli”. Sabato scorso a Fano tutti i partiti della coalizione Uniti per Fano si sono trovati d’accordo nell’inserire nel programma elettorale il NO all’ospedale Unico, sì all’integrazione funzionale Pesaro-Fano con due personalità giuridiche. Non si tratta quindi di “fare Campagna elettorale” come la definisce Mezzolani.
Dell’Ospedale di Fano come di quelli dell’entroterra ( e anche quello di Pesaro) mi sono occupato in passato: prima, durante e dopo la campagna elettorale contrariamente a Mezzolani il quale solo oggi che è diventato Assessore tratta l’argomento. Oggi Mezzolani dice che sono state destinate dalla Regione risorse per il Pronto Soccorso di Fano e quindi indirettamente conferma che in questi anni non abbiamo fatto campagna elettorale, ma semplice denunciato quello che non funziona e di cui ha dovuto prendere atto. Purtroppo registriamo che mentre i problemi del Santa Croce molto spesso sono messi in forte evidenza i problemi di altre strutture non sono nemmeno citati. Registriamo anche la differenza di “attenzione”, anche dal punto di vista economico, della Regione tra Fano e altre realtà del territorio creando degli squilibri ai quali bisogna porre rimedio prima di integrare completamente le strutture di Fano e Pesaro, che devono a nostro avviso mantenere un propria autonomia, unica garanzia della permanenza delle due strutture che insieme devono dare risposte al territorio. A questo proposito Mezzolani deve dire una volta per tutte cosa rimarrà a Fano con “l’integrazione funzionale”. Lo deve dire chiaramente, anzi sottoscrivere.
Il problema e che siamo in tanti a non fidarci di chi non ha speso 35 milioni euro assegnati dallo stato e destinate alle infrastrutture Ospedaliere com’è stato evidenziato di recente relativamente alla mancanza di adeguamento alla normativa antincendio ad Ascoli (il problema riguarda quasi tutta la Regione Marche) Non ci fidiamo di chi è riuscito ad assegnare 21 incarichi di consulenza per circa trecentomila euro in appena tre mesi .Non ci fidiamo di chi ad oggi pur essendo stato eletto in Provincia di Pesaro-Urbino ha lavorato affinché Ancona facesse la parte del leone in strutture, infrastrutture , sanità e perfino informazione. Se Mezzolani vuole aprire un nuovo percorso è il benvenuto. Inizi però a risolvere fattivamente i problemi della Sanità nella nostra Provincia eliminando le liste d’attesa che costringono i cittadini a pagare profumatamente le prestazioni, continui col risolvere i problemi dei vari Pronto Soccorso, dia garanzie serie alle strutture dell’entroterra di avere dei presidi validi, efficienti e moderni.
La sfida:Mezzolani attui una politica sanitaria che abbia l’obiettivo risolvere i problemi annosi degli Ospedali partendo da Fano e punti ad una professionalità di richiamo di utenti per bloccare l’esodo di malati verso altre Regioni o strutture. Questo è l’unico sistema per “farmi stare zitto” altrimenti caro Mezzolani puoi accusarmi di fare campagna elettorale o tutto quello che vuoi ma io continuo a battermi affinchè ci siano delle risposte concrete e fattive alla domanda di una sanità che viene dalla gente. E’ un dovere.

lunedì 6 ottobre 2008

PDL: NASCE COORDINAMENTO MARCHE, OBIETTIVO CONQUISTA REGIONE



28 COMPONENTI, 15 DI FI, 9 DI AN, 4 POSTI AI PARTITI MINORI
- ANCONA, 6 OTT - Si e' costituito oggi ad Ancona il Coordinamento regionale del Pdl delle Marche, primo passo di una strutturazione capillare del nuovo partito in tutta la regione, con un obiettivo dichiarato e ''accessibile'': conquistare almeno due province su quattro e molti Comuni nel 2009; e l'anno dopo insediarsi alla guida della Regione. Del Comitato, presentato nel pomeriggio alla stampa, fanno parte 28 membri: tutti i senatori e i deputati, i consiglieri regionali e i coordinatori provinciali. La proporzione e' di 15 esponenti di FI, 9 di An e 4 rappresentanti dei partiti minori. Ma un allargamento ulteriore - ha spiegato l'on. Remigio Ceroni, coordinatore regionale di Forza Italia - e' probabile, coinvolgendo soprattutto i giovani e le donne. Nelle Marche, dove alle politiche le forze del Pdl hanno ottenuto il 35% dei voti, il consenso attorno al centro destra ''supera ormai il 50% - ha detto l'on. Carlo Ciccioli, coordinatore regionale di An -, favorito dall'entusiasmo che circonda il Pdl e il Governo, e dalle inefficienze della giunta di centro sinistra''. ''Ai marchigiani offriamo una proposta politica credibile, capace di impremere un cambiamento a un territorio attraversato da una grave crisi economica e produttiva, che la giunta regionale ha affrontato senza investimenti mirati ne' lungimiranza, concetrata solo a tartassare i contribuenti e le imprese, al di la' ogni ragionevolezza''. Il sen. Salvatore Piscitelli ha riassunto tutto in una frase: ''Noi siamo una certezza assoluta per la regione, governata come tutti sanno, e come dimostra l'ultimo indecente balletto di nomine''. ''Portare esperienze nuove e un'idea di sviluppo economico diversa'' sara' uno dei compiti del nuovo soggetto unitario secondo il sen. Francesco Casoli. La prossima settimana si costituiranno i Coordinamenti provinciali del Pdl e poi si comincera' a lavorare per le elezioni amministrative, valutando alleanze, candidature e programmi. In ballo fra un anno ci sono 150 Comuni, e quattro Province, e la fiducia e' al massimo: perfino nel Pesarese, roccaforte quasi tutta rossa, salvo Fano e alcune piccole enclave leghiste, ''la grande marcia del centro destra'', come l'ha definita il consigliere regionale Roberto Giannotti, potra' riservare molte sorprese. La mappa dell'economia e del modello di sviluppo delle Marche va riscritta. Paradossalmente, da una grave crisi come quella del distretto produttivo fabrianese, puo' venire la spinta per sviluppare altri asset della regione: il turismo, l'agroalimentare, l'innovazione tecnologica di settori finora trascurati. C'e' anche questo nell'agenda politica del Pdl, che oggi ha fondato il suo Coordinamento regionale. Preoccupati, i parlamentari e i consiglieri regionali del centro destra lo sono, e' ovvio, ma non c'e' solo la ''rabbia e lo sconcerto'' per come la giunta regionale ha gestito e sta gestendo il declino del monodistretto metalmeccanico di Fabriano, con ''delocalizzazioni spacciate per internazionalizzazioni'' (Carlo Ciccioli e Giacomo Bugaro), e una spesa pubblica che ''ha bloccato ogni risorsa per le Pmi, e una tassazione che con l'Irap le ha devastate'' (Franco Capponi). C'e', secondo il sen. Francesco Casoli, ''la possibilita' di ripensare le politiche economiche, a partire dalle grandi concentrazioni industriali sorte in ragione di alcune scelte urbanistiche''. Trasformando le Marche ''in uno snodo economico fra Nord e Sud e fra Est e Ovest''. La chance e' ''attrarre investimenti dall'esterno'', rendendo la regione piu' appetibile per nuovi capitali, e smetterla (Giancarlo D'Anna) di trascurare ''patrimoni preziosi come il turismo'', un volano che nel tempo ha perso fondi e attenzione. C'e' da rivedere insomma l'idea stessa delle Marche produttive, anche facendo leva sui contributi di elaborazione che possono venire dai territori, attraverso il Pdl (Fabio Pistarelli). Quanto all'immediato, e alla crisi della A. Merloni, ''Spacca stia tranquillo - ha attaccato Bugaro -: il Governo se ne occupera', Scajola lo ricevera', e se verra' avanzata la richiesta di accedere alla Legge Marzano, verra' accolta''. Ma, ha argomentato, ''ci sarebbe piuttosto da chiedere, anche ai sindacati, alle 200 aziende, piu' o meno piccole, che rischiano di essere travolte dal default della Merloni chi ci pensa?''. Spetta alla Regione, convocare un ''tavolo di concertazione con le aziende, le parti sociali e le banche, cominciando a ipotizzare anche il ricorso ad ammortizzatori sociali locali''. (ANSA).

venerdì 3 ottobre 2008

REGIONALI: CESA (UDC), ALLEANZA TRENTO ESPERIMENTO NAZIONALE



ACCADE IN POLITICA:
TRENTO, 3 OTT - "La novita' di Trento rappresenta un esperimento anche in ottica nazionale: vedere l'Udc del Trentino impegnato a dare vita ad un centro moderato nell'area del centrosinistra sara' molto utile anche in chiave romana". Lo ha detto il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, intervenendo oggi a Trento e successivamente a Bolzano alla presentazione delle liste per amministrative in Trentino Alto Adige del 26 ottobre. "In Trentino abbiamo appoggiato una scelta per una alleanza diversa rispetto al passato - ha chiarito -: in una terra segnata dal mondo cattolico, con De Gasperi, non era tollerabile far guidare la Provincia autonoma di Trento da un leghista. Abbiamo ritenuto fare questa scelta per una condivisione dei valori della nostra area". In tema di battaglie per gli ideali, Cesa ha ribadito la volonta' dell'Udc opporsi alla scelta di togliere le preferenze dei candidati per le prossime europee. Abbiamo gia' raccolto 200mila firma contro questa ipotesi" ha detto. "Non voglio piu' dover scegliere a Roma i parlamentari italiani o per l'Europa. Non voglio piu' questa responsabilita'. La scelta deve essere locale e l'elettore deve poter votare il proprio candidato". (ANSA).