lunedì 6 ottobre 2008

PDL: NASCE COORDINAMENTO MARCHE, OBIETTIVO CONQUISTA REGIONE



28 COMPONENTI, 15 DI FI, 9 DI AN, 4 POSTI AI PARTITI MINORI
- ANCONA, 6 OTT - Si e' costituito oggi ad Ancona il Coordinamento regionale del Pdl delle Marche, primo passo di una strutturazione capillare del nuovo partito in tutta la regione, con un obiettivo dichiarato e ''accessibile'': conquistare almeno due province su quattro e molti Comuni nel 2009; e l'anno dopo insediarsi alla guida della Regione. Del Comitato, presentato nel pomeriggio alla stampa, fanno parte 28 membri: tutti i senatori e i deputati, i consiglieri regionali e i coordinatori provinciali. La proporzione e' di 15 esponenti di FI, 9 di An e 4 rappresentanti dei partiti minori. Ma un allargamento ulteriore - ha spiegato l'on. Remigio Ceroni, coordinatore regionale di Forza Italia - e' probabile, coinvolgendo soprattutto i giovani e le donne. Nelle Marche, dove alle politiche le forze del Pdl hanno ottenuto il 35% dei voti, il consenso attorno al centro destra ''supera ormai il 50% - ha detto l'on. Carlo Ciccioli, coordinatore regionale di An -, favorito dall'entusiasmo che circonda il Pdl e il Governo, e dalle inefficienze della giunta di centro sinistra''. ''Ai marchigiani offriamo una proposta politica credibile, capace di impremere un cambiamento a un territorio attraversato da una grave crisi economica e produttiva, che la giunta regionale ha affrontato senza investimenti mirati ne' lungimiranza, concetrata solo a tartassare i contribuenti e le imprese, al di la' ogni ragionevolezza''. Il sen. Salvatore Piscitelli ha riassunto tutto in una frase: ''Noi siamo una certezza assoluta per la regione, governata come tutti sanno, e come dimostra l'ultimo indecente balletto di nomine''. ''Portare esperienze nuove e un'idea di sviluppo economico diversa'' sara' uno dei compiti del nuovo soggetto unitario secondo il sen. Francesco Casoli. La prossima settimana si costituiranno i Coordinamenti provinciali del Pdl e poi si comincera' a lavorare per le elezioni amministrative, valutando alleanze, candidature e programmi. In ballo fra un anno ci sono 150 Comuni, e quattro Province, e la fiducia e' al massimo: perfino nel Pesarese, roccaforte quasi tutta rossa, salvo Fano e alcune piccole enclave leghiste, ''la grande marcia del centro destra'', come l'ha definita il consigliere regionale Roberto Giannotti, potra' riservare molte sorprese. La mappa dell'economia e del modello di sviluppo delle Marche va riscritta. Paradossalmente, da una grave crisi come quella del distretto produttivo fabrianese, puo' venire la spinta per sviluppare altri asset della regione: il turismo, l'agroalimentare, l'innovazione tecnologica di settori finora trascurati. C'e' anche questo nell'agenda politica del Pdl, che oggi ha fondato il suo Coordinamento regionale. Preoccupati, i parlamentari e i consiglieri regionali del centro destra lo sono, e' ovvio, ma non c'e' solo la ''rabbia e lo sconcerto'' per come la giunta regionale ha gestito e sta gestendo il declino del monodistretto metalmeccanico di Fabriano, con ''delocalizzazioni spacciate per internazionalizzazioni'' (Carlo Ciccioli e Giacomo Bugaro), e una spesa pubblica che ''ha bloccato ogni risorsa per le Pmi, e una tassazione che con l'Irap le ha devastate'' (Franco Capponi). C'e', secondo il sen. Francesco Casoli, ''la possibilita' di ripensare le politiche economiche, a partire dalle grandi concentrazioni industriali sorte in ragione di alcune scelte urbanistiche''. Trasformando le Marche ''in uno snodo economico fra Nord e Sud e fra Est e Ovest''. La chance e' ''attrarre investimenti dall'esterno'', rendendo la regione piu' appetibile per nuovi capitali, e smetterla (Giancarlo D'Anna) di trascurare ''patrimoni preziosi come il turismo'', un volano che nel tempo ha perso fondi e attenzione. C'e' da rivedere insomma l'idea stessa delle Marche produttive, anche facendo leva sui contributi di elaborazione che possono venire dai territori, attraverso il Pdl (Fabio Pistarelli). Quanto all'immediato, e alla crisi della A. Merloni, ''Spacca stia tranquillo - ha attaccato Bugaro -: il Governo se ne occupera', Scajola lo ricevera', e se verra' avanzata la richiesta di accedere alla Legge Marzano, verra' accolta''. Ma, ha argomentato, ''ci sarebbe piuttosto da chiedere, anche ai sindacati, alle 200 aziende, piu' o meno piccole, che rischiano di essere travolte dal default della Merloni chi ci pensa?''. Spetta alla Regione, convocare un ''tavolo di concertazione con le aziende, le parti sociali e le banche, cominciando a ipotizzare anche il ricorso ad ammortizzatori sociali locali''. (ANSA).

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