martedì 20 dicembre 2011

BILANCIO AZIONE MARCHE DENUNCIA: 11 MILIONI DI EURO PER IL BRAND MARCHE


Coordinamento: Marangoni,Romagnoli,D'Anna,Silvetti
 BILANCIO AZIONE MARCHE DENUNCIA: 11 MILIONI DI EURO PER IL BRAND MARCHE


D'ANNA :BENE LA PROMOZIONE MA TROPPE E COSTOSE LE CONSULENZE



Bilancio di previsione: dura la reazione del “Coordinamento Azione Marche” che, tramite il portavoce Giancarlo D'Anna, ribadisce la netta contrarietà al documento presentato dalla Giunta in data 20 dicembre. I consiglieri D'Anna (Gruppo Misto), Marangoni (Libertà e autonomia), Romagnoli e Silvetti (Fli) si pronunciano all'unanimità contro la decisione della Giunta di respingere emendamenti che riguardavano: le famiglie con malati di “Sla”, la bonifica dell'amianto nelle strutture pubbliche, private e scolastiche, la cultura e la polizia locale le piccole imprese, la pesca, l'artigianato,l'occupazione. D'Anna ha posto l'accento sui dati dell'occupazione regionale che a giugno 2011 ha superato quota 130mila disoccupati con un aumento del 41% rispetto al 2008. Invece ha rimarcato D'Anna“Per promuovere il brand Marche(DELIBERA 726 DEL 24.0.2011) nell'ottica del turismo, questa Giunta ha speso più di undici milioni di euro, di cui Dustin Hoffman è l'immagine. In questo clima di crisi generale che implica tagli e sacrifici, è quest'operazione valida e incisiva?I costi secondo Azione Marche sono esagerati in quanto buona pare degli 11 milioni sono per consulenze e per l'Aerdorica. A che serve spendere così tanto, e in questo modo per la promozione turistica( che comunque va fatta) se poi la crisi internazionale ha fortemente e negativamente inciso sul mondo dei vacanzieri? ”.

L'esponente del Gruppo Misto, sempre in qualità di portavoce di Azione Marche, ha puntato infine il dito contro quella che definisce “una cattiva abitudine” del Governatore Spacca. “Il Presidente Spacca spiega D'Anna – tende a sminuire il lavoro dell'intera assemblea legislativa e dei suoi singoli esponenti, i consiglieri, convocando ad ogni riunione del Consiglio una conferenza stampa in concomitanza .Impedendo di fatto agli organi di comunicazione di seguire e pubblicare i lavori del Consiglio”.

lunedì 19 dicembre 2011

OSPEDALE UNICO A GESTIONE PRIVATA?D'ANNA IL GRUPPO DE BENEDETTI PUNTA SULLE MARCHE.


La battaglia per la sanità pubblica non si ferma


Il modello potrebbe essere quello di Suzzara, in Lombardia, dove Medipass del Gruppo De Benedetti Cir dal 2004 ha la completa gestione del complesso ospedaliero dopo essersi occupato della sua ristrutturazione e messa a norma. Certo questa potrebbe risultare una ipotesi fantasiosa se non ci fossero state le aperture all'intervento del privato, negate prima delle elezioni regionali, previste e auspicate nel Piano Socio Sanitario 2012-2014.



Ad avvalorare questa ipotesi c'è l'attenzione che il Gruppo De Benedetti, ha nella nostra regione con l'Istituto Santo Stefano(Kos) è presente con 9 strutture di riabilitazione con 1098 posti letto autorizzati. Kos è una società operante nel settore dell'assistenza socio sanitaria e fondata da Cir che ne detiene il 53,6% ed è principalmente attivo nelle Marche.Un “mercato” interessante dunque quello delle Marche evidenziato di numeri della riabilitazione 1098 posti letto nelle Marche su un totale di 1600 in tutt'Italia.

Sembra non finire qui visto che il PSSR 2012-2014 prevede la riconversione di diverse centinaia di posti letto da acuti a lungodegenza riabilitazione.

A questo punto tornando all'Ospedale Unico, indipendentemente da chi lo andrà a gestire , serve o non serve ? E se sarà costruito cosa cambierà nella sanità della provincia di PU?

Una cosa è certa :con l'Unico Ospedale per acuti della provincia il resto delle attuali strutture si occuperà di riabilitazione e lungo degenza senza dimenticare alcune alienazioni.

Ma cosa prevede il Piano Socio Sanitario per l'Area Vasta 1, cioè la nostra Provincia? Esattamente “Il livello minimo di assistenza su area Vasta”.Mentre il 70% delle risorse in sanità finirà nell'area di Ancona.

A questo punto non si tratta più di localizzazione di un sito dove costruire l'Unico Ospedale ma chiedersi se serve. La risposta è semplice se l'obiettivo dichiarato e quello di assicurare il livello minimo dei servizi,non serve. Se poi l'obiettivo è quello di aprire le porte al privato allora serve, bisogna vedere a chi.

In questo contesto sarebbe opportuno, che i comuni sui quali insistono le attuali strutture ospedaliere, oltre a pensare bene a quello che stanno facendo, dicessero in modo chiaro quali intenzioni ci sono relativamente ad eventuali varianti al Piano Regolatore per un diverso utilizzo di quegli importanti spazi.

Io credo invece che sarebbe opportuno, più opportuno anzi giusto che sia la gente ad esprimersi se è preferibile un miglioramento strutturale degli attuali ospedali concentrando le risorse sulle professionalità e sulla tecnologia oppure puntare su un salto nel buio.

Visto che la proposta di un referendum sull'Ospedale Unico, lanciata in tempi sospetti, vede giorno dopo giorno nuovi supporter sarebbe utile se ,indipendentemente dalle appartenenze, si unissero forze e uomini per far partecipare la gente ad una scelta che non riguarda solo la sanità ma anche l'ambiente, la qualità della vita la trasparenza.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

PIANO SOCIO SANITARIO 2012-1014 LA RELAZIONE DI D'ANNA

“L'OBIETTIVO DICHIARATO DEL PIANO SOCIO SANITARIO NON PUO' TRADURSI IN UN ESPROPRIO DI COMPETENZE A DANNO DEGLI ENTI LOCALI.PERTANTO E' NECESSARIO CHE VENGA AMPLIATO E RESO DECISIVO IL CONFRONTO CON GLI ENTI LOCALI.

L'AREA VASTA IN QUANTO STRUMENTO DI IMPLEMETAZIONE, DOVRA' ESSERE DOTATA DI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONI GESTIONALI QUALI BUDGET DI GESTIONE”





CON QUESTE PAROLE MATTEO RICCI, PRESIDENTE DEL CAL MOTIVA IL PARERE FAVOREVOLE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI AL PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE.



C'E' DA CHIEDERSI QUALE VERSIONE DEL PIANOABBIA LETTO DAL 2010 AD OGGI ED IN QUALE ABBIA TROVATO CONFORTO PER ESPRIMERE UN PARERE FAVOREVOLE CON QUELLE MOTIVAZIONI.



FORSE IN QUEL PIANO CHE NON E' MAI NATO:QUELLO CHE VORREBBE ASSEGNARE ALLE AREE VASTE LA PERSONALITA' GIURIDICA.



QUELLA PERSONALITA' GIURIDICA CHE SAREBBE STATA LA VERA E CONCRETA NOVITA' MA SOPRATUTTO AVREBBE CONSENTITO AI TERRITORI RAPPRESENTATI UNA VERA,FATTIVA E CONCRETA PARTECIPAZIONE ALLE SCELTE.



OGGI E' ASUR il soggetto che esercita a livello centralizzato le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo gestionale e contabile dell'attività aziendale e nelle Aree vaste territoriali lo svolgimento di alcune funzioni non esercitabili in maniera completa in quanto LE AREE non sono dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale E' PER QUESTO MOTIVO CHE COME COORDINAMENTO AZIONE MARCHE ABBIAMO PRESENTATO UNA PDL PER UNA Nuova riorganizzazione del servizio sanitario regionale CHE PREVEDE L'ABOLIZIONE DELL'ASUR E LA NASCITA DI 5 AREE VASTE CON PERSONALITA' GIURIDICA.

La nostra proposta di legge nasce dall'esigenza di apportare modifiche all'attuale modello organizzativo del sistema sanitario regionale, al fine di risolvere le criticità

dell'impianto che, nonostante i continui aggiustamenti, a tutt'oggi non risulta ancora perfezionato.

E' necessario, pertanto, apportare sostanziali modifiche al sistema con un impianto legislativo più consono alle realtà territoriali marchigiane, cosicché da rafforzare il sistema stesso e renderlo nello stesso tempo più efficace e più efficiente.

In tale ottica, secondo la proposta di AZIONE MARCHE, viene soppressa l'ASUR e vengono istituite cinque Aziende sanitarie locali, alle quali viene attribuita personalità giuridica: la n. 1, la n. 2, la n. 3, la n. 4 e la n.5, con sedi, rispettivamente, in Fano, in Fabriano, in Ancona, in Macerata, in Fermo e in Ascoli Piceno.

Le suindicate Aziende sanitarie locali avranno una competenza territoriale più limitata rispetto all'attuale ASUR, cosicché da permettere un migliore radicamento delle medesime sul territorio e consentire quindi l'attuazione di un sistema sanitario regionale capace di garantire effettivamente la centralità del cittadino marchigiano bisognoso di cure in qualsiasi comune esso risieda.

Quanto sopra non è garantito dall'attuale impianto che vede nell'ASUR il soggetto che esercita a livello centralizzato le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo gestionale e contabile dell'attività aziendale e nelle Aree vaste territoriali lo svolgimento di alcune funzioni non esercitabili in maniera completa in quanto non dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale.



La proposta di Azione Marche tende comunque al risanamento e ad una maggiore razionalizzazione delle risorse economiche destinate alla sanità regionale sanitaria promuovendo a tal fine, all'articolo 16, la costituzione di un Consorzio con funzioni finalizzate alla concertazione delle attività non specificamente sanitarie e con l'obiettivo di abbattere i costi gestionali migliorando l'efficienza dei servizi.







MA IL PIANO 2012-2014, CHE E' BENE RICORDARE ORIGINARIAMENTE ERA PREVISTO NEL 2010 PER PROGRAMMARE FINO AL 2012, CONDANNA I TERRITORI AD ESSERE, PIU' DI PRIMA ,SATRAPIE AL DIRETTO COMANDO DI ANCONA, DELLA REGIONE, DELLA GIUNTA REGIONALE PER FAR SI CHE QUEL 70% DI RISORSE CHE FINISCONO SUL CAPOLUOGO DI REGIONE NON SOLO NON DIMINUISCANO MA AUMENTINO.



LO SI EVINCE LEGGENDO NELLA PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI DEL PIANO SOCIO SANITARIO QUNDO SI PREVEDE:



“LA RIORGANIZZAZIONE DELA RETE OSPEDALIERA CON POTENZIAMENTO DEL CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE E LA CONCENTRAZIONE DEL MAGGIOR NUMERO DI DISCIPLINE DELL'ALTA SPECIALITA' PRESSO L'AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA “OSPEDALI RIUNITI” DI ANCONA”



E ANCORA



“IL RIDISEGNO DELL'AREA METROPOLITANA DI ANCONA PER POTENZIARE LA RISPOSTA AL PAZIENTE ACUTO ED IN URGENZA”



E ANCORA



FORTE ORIENTAMENTO ALLA RICERCA E ALL'INNOVAZIONE NELLE STRUTTURE DELL'AREA METROPOLITANA DI ANCONA, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA MEDICINA MOLECOLARE ED ALLA MEDICINA PREDITTIVA



UNA BELLA DIFFERENZA RISPETTO AL RESTO DELLE PROVINCE O AREE VASTE PER LE QUALI CI SI DEGNA DI CONCEDERE LA COPERTURA DEL BISOGNO DI CURA E ASSISTENZA AL LIVELLO MINIMO DI AREA VASTA COME ACCADE NELLAREA VASTA DELLA PROVINCA DI PESARO-URBINO DOVE SI CONTINUA A PARLARE DI UN OSPEDALE UNICO PER IL QUALE RISULTA A PAGINA TRENTA DEL PIANO ALLA VOCE”PIANO DEGLI INVESTIMENTI STRUTTURALI”SOLO E SEMPLICEMENTE “L'INDIVIDUAZIONE DEL SITO DEL NUOVO OSPEDALE.







E SU QUESTO FANTOMATICO OSPEDALE UNICO O PER ESSERE PIU' PRECISI L'UNICO OSPEDALE PER ACUTI DELLA PROVINCIA DI PU SONO ANCORA DA CHIARIRE MOLTI, TROPPI ASPETTI :







è inconcepibile che una scelta così controversa, delicata e contestata come l'individuazione di un'area per la costruzione di un nuovo ospedale avvenga senza quantomeno informare la Commissione Sanità Regionale e che quest'ultima venga a conoscenza di quanto accade esclusivamente attraverso la stampa locale e non a mezzo comunicazioni istituzionali e che addirittura vengano sollecitate trattative per l'acquisto di un terreno diverso da quelli previsti e proposti .

In base a quali valutazioni l'assessore Mezzolani, riguardo al sito di Fosso Sejore per il nuovo ospedale unico, ha dichiarato a un quotidiano locale (Il Messaggero edizione di Pesaro del 7 agosto 2011) che "il terreno più appetibile sembra ricadere nel Comune di Fano", considerato che all'epoca la commissione della Regione costituita per valutare le proposte, secondo quanto dichiarato dallo stesso assessore regionale alla sanità nella medesima intervista, si doveva ancora mettere al lavoro e considerato altresì che nell'analisi comparativa dei siti per la localizzazione della nuova

struttura ospedaliera Marche Nord, redatta dalla Provincia di Pesaro Urbino e inviata alla Regione,

vengono esaminati solo i terreni pesaresi, e non quelli fanesi, di Fosso Sejore;





2) per quale motivo l'assessore Mezzolani ha dichiarato a una radio locale (Radio

Fano il 6 settembre 2011) che la Provincia di Pesaro Urbino ha segnalato Fosso Sejore

come miglior sito per l'ospedale unico "senza specificare i terreni", mentre

nel documento dell'analisi comparativa dei siti, curato dagli uffici tecnici della stessa

Provincia, risultano chiaramente indicati, attraverso i mappali catastali, i terreni pesaresi;





3) in base a quali motivazioni, se la Provincia di Pesaro Urbino ha indicato come sito più idoneo per l'ospedale unico un'area di venti ettari, per due terzi pianeggiante, posta a Fosso Sejore nel territorio comunale di Pesaro, le fondazioni Cassa di risparmio di Pesaro e Cassa di risparmio di Fano, SI ERANO impegnate a comprare il terreno allo scopo di donarlo alla Regione, hanno avviato la trattativa sul versante fanese di Fosso Sejore, con il gruppo petrolifero pesarese Berloni proprietario di quell'area, nonostante quei terreni presentino declivi collinari con quote anche di 70 metri (come risulta dalla cartografia del Prg di Fano) e perciò appaiano meno idonei visto che gli stessi tecnici della Regione - secondo quanto riportato nell'analisi comparativa della Provincia di Pesaro Urbino - richiedono per l'ospedale unico almeno 6/7 ettari pianeggianti;





4) ? risponde a verità che le fondazioni bancarie si sono mosse su espressa indicazione dei sindaci di Pesaro e di Fano, con l'accordo dello stesso assessore regionale alla sanità Mezzolani, che avrebbero segnalato anche l'imprenditore da contattare, come dichiarato dal presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Pesaro, Gianfranco Sabbatini, al Corriere Adriatico, edizione di Pesaro, il 9 agosto 2011;







5) considerato che la trattativa delle fondazioni bancarie per l'acquisto del terreno dal gruppo Berloni si sarebbe bloccata a causa di una richiesta economica ritenuta irricevibile e visto che, a distanza di mesi da tale stallo, nessun'altra trattativa sarebbe stata intrapresa con i piccoli proprietari del versante pesarese di Fosso Sejore (come riportato nel servizio del Corriere Adriatico citato in premessa) cosa intenda fare ora la Regione Marche? vuole sostituirsi alle fondazioni bancarie per rilevare gli stessi terreni a Fosso Sejore del gruppo Berloni o intenda scegliere un altro sito?



O PIU' SEMPLICEMENTE VISTO CHE IL TERZO STRALCIO DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA COL MINISTERO ,COL QUALE SI E' CERCATO DI VENDERE QUEST'OPERAZIONE, SEMBRA DISSOLVERSI, AMMESSO CHE REALI POSSIBILITA' SIANO MAI ESISTITE, S'INTENDONO ALIENARE BENI IMMOBILI DI PROPRIETA' DELL'ASURE DELLA AZIENDA MARCHE NORD PER COSTRUIRE L'OSPEDALE? E SE SI QUALI ? OPPURE SI E' ORIENTATI ALL'INTERVENTO DEL PRIVATO? O PEGGIO ANCORA SI E' PIANIFICATA TUTTA QUESTA SCENEGGIATA PER SPALANCARE LE PORTE AL PRIVATO?OPPURE UNA VOLTA CREATA L'AZIENDA MARCHE NORD NON SI COTRUISCE UN BEL NIENTE E SI ACCOPRPA TUTTO NELLE VECCHIE E NUOVE STRUTTURE DI PESARO?



IN QUESTA LUNGA ATTESA A FARNE LE SPESE SONO GLI OSPEDALI DELL'ENTROTERRA ALCUNI DEI QUALI HANNO IL DESTINO SEGNATO :SE VA BENE, SE COSI' SI PUO' DIRE, TRASFORMATI IN LUNGODEGENZA E RIABILITAZIONE ALTRIMENTI ALIENATI PER FINANZIARE QUEGLI INVESTIMENTI CHE VEDONO ANCONA FARE LA PARTE DEL LEONE.

NON SI E' AVUTO IL CORAGGIO E L'ONESTA' INTELLETTUALE DI CHIARIRE CHE FINE FARANNO QUELLE STRUTTURE.



I FATTI PARLANO CHIARO: TRA MANCANZA DI PERSONALE, DI STRUMENTI E INVESTIMENTI MOLTIE STRUTTURE MUOIONO D'INEDIA.

E COSI' REALTA' IMPORTANTI COME FANO, IN ATTESA DELL'OSPEDALE UNICO SI SONO TRASFORMATE IN REPARTO UNICO DOPO I CONTINUI ACCORPAMENTI, IN BARBA ALLE FALSE PROMESSE DI UNA PARI DIGNITA' CON PESARO.

COSI' SONO STATI PREMIATI QUANTI HANO SOSTENUTO LA CREAZIONE DELLA AZIENDA OSPEDALE MARCHE NORD SENZA AVER INSERITO NELLA LEGGE GARANZIE PER LE DUE RELATA' COME AVEVO CHIESTO E SAREBBE STATO LOGICO.



MA E' TUTTA LA REGIONE CHE SUBISCE UNA ANCONACENTRISMO

ESASPERATO CHE SVUOTA QUASI TUTTE LE ALTRE REALTA'.

COME COMMISSIONE ABBIAMO FATTO DIVERSE CENTINAIA DI AUDIZIONI,SIAMO VENUTI A CONOSCENZA DI REALTA' DRAMMATICHE COME QUELLE EVIDENZIATE DALLE ASSOCIAZIONE DEI DIALIZZATI CHE PER VOCE DELLA SUA SEGRETARIA REGIONALE LOLLI DENUNCIA: LA REGIONE MARCHE STA PROGETTANDO L'ACCORPAMENTO DI ALCUNI OSPEDALI, CON L'OBIETTIVO DI RIDURRE I COSTI, CONTEMPORANEAMENTE SI STIPULANO, CON CASE DI CURA CONVENZIONATE, CHE SI TROVANO A POCHE CENTINAIA DI METRI DAGLI STESSI OSPEDALICHE SI VUOLE ACCORPARE(CHIUDERE) E ANCORA PROSEGUE LA LOLLI “E' ANCORA PIU' SORPRENDENTE CHE TALI COLABORAZIONI CON IL PRIVATO SIANO GIUSTIFICATE CON LA NECESSITA' DI RIDURRE LE FUGHE VERSO ALTRE REGIONI, TUTTI SANNO INVECE CHE IL PROLIFERARE DI STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATESEFA BALENARE UN APPARENTE MIGLIORAMENTO MA IN CONCRETO AUMENTA A DISMISURA IL NUMERO DELLE PRESTAZIONI, L'INAPROPRIATEZZA E LE SPESE COMPLESSIVE”.



ABBIAMO AVUTO RICHIESTE DI ATTENZIONE DA PARTE DI CHI VIVE IL DRAMMA DEL DISAGIO MENTALE,CI HANNO FATTO NOTARE E HANNO CHIESTO D'INTERVENIRESULLA DISOMOGENEITA' INTERNA ALLE GIURISDIZIONI TRA DIPARTIMENTI. ABBIAMO ASCOLTATO SINDACI CHE CI CHIEDEVANO DI TUTELARE QUANTOMENO QUEL POCO DI SANITA' CHE RIMANE NELL'ENTROTERRA ,E' STATA AUSPICATA UNA MAGGIOR INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA PER LA DISABILITA',INIZIATIVE VOLTE ALLA PRESA IN CARICO DEI MALATI DI SLA,CI SI E' RESI CONTO CHE IL TERRITORIO E' TRASCURATO LASCIATO IN MANO ALLA BUONA VOLONTA' DI OPERATORI CHE SI MUOVONO CON MEZZI OBSOLETI E DIRETTIVE CONFUSE, LA POCA INCISIVITA' AI FENOMENI CHE COINVOLGONO I GIOVANI COME DROGA,DISAGIO GIOVANILE, BULLISMO ABUSO SUI MINORI;MANCA INFINE LA VALORIZZAZIONE ELA DEFINIZIONE DEL RUOLO DEI COMITATI DI PARTECIPAZIONE E UNO STRUMENTO DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEL PIANO STESSO.

UN PIANO INSOMMA COSTRUITO IN MODO TALE DA NON PRENDERE IMPEGNI PER NON ESSERE POI ACCUSATI DI NON RISPETTARLI. ALTRO CHE LA MEGLIO SANITA' D'ITALIA COME SI E' DI RECENTE VANTATO IL PRESIDENTE SPACCA DURANTE LA GIORNATA DELLE MARCHE.



IN CONCLUSIONE QUESTO E' UN PIANO CHE NON RISOLVE I PROBLEMI DEI CITTADINI CHE SONO QUELLI DI UNA SANITA' efficiente E TEMPESTIVA E ATTENTA ALLE ESIGENZE REALI.CI SIAMO DIMENTICATI GLI 11 MILIONI SPESI PER IL CUP SENZA UN CAMBIAMENTO INCISIVO SULLE ATTESE ?QUESTO E UN PIANO CHE LASCIA LA PORTA APERTA ALLA SANITA' PRIVATA NON SOLO PER QUANTO RIGUARDA LA LUNGODEGENZA E RIABILITAZIONE MA OLTRE. LA STRADA E' GIA' APERTA:NELLE MARCHE E' OPERATIVO L'ISTITUTO SANTO STEFANO (CON 9 STRUTTURE DI RABILITAZIONE CON 1098 POSTI LETTO AUTORIZZATI PIU DEL DOPPIO DEI POSTI LETTO CHE KOS GESTISTE NEL RESTO DELLE REGIONI)MARCHIO CHE E' RIFERIMENTO DI KOS SOCIETA' OPERANTE NEL SETTORE DELL'ASSISTENZA SOCIO SANITARIA E FONDATA DA CIR CHE NE DETIENE IL 53,6% (DE BENEDETTI) NEL 2002 KOS, GESTISCE NEL CENTRO NORD ITALIA 60 STRUTTURE PER UN TOTALE DI 5600 POSTI LETTO, ALTRI 900 IN FASE DI REALIZZAZIONE. NEL 2010 IL GRUPPO HA REALIZZATO RICAVI PER 325 MILIONI IL 41% CON RSA,44% RIABILITAZIONE E 15 % GESTIONI OSPEDALIERE (UN OSPEDALE E TECNOLOGIE DIAGNOSTICHE ALL'INTERNO DI OSPEDALI). NEL CONTESTO DELLE MARCHE OGGI CON QUESTO NUOVO PIANO MA SOPRATUTTO NELLE INTENZIONI DELLA MAGGIORANZA SEMBRA PERCEPIRE CHE QUESTO SIA IL PERCORSO CHE SI INTENDE SEGUIRE PER IL FUTURO.

? SARANNO LE MARCHE LA SECONDA REGIONE AD AFFIDARE AD UN PRIVATO LA GESTIONE DI UNO O PIU OSPEDALI COME ACCADE A SUZZARRA IN LOMBARDIA ?



LI' MEDIPASS, SEMPRE DEL GRUPPO DE BENEDETTI CIR-KOS DAL 2004 HA LA COMPLETA GESTIONE DEL COMPLESSO OSPEDALIERO DOPO ESSERSI OCCUPATO DELLA SUA RISTRUTTURAZIONE E MESSA A NORMA?DALTRA PARTE NON E' UNA NOVITA' NELE MARCHE L'EPERIENZA PUBBLICO-PRIVATO. TRA I TANTI PUNTI OSCURI DI QUESTO PIANO ALMENO QUESTO ARGOMENTO DOVREBBE ESSERE CHIARITO ANCHE PERCHE' LO STESSO PIANO SANITARIO NON ESCLUDE ANZI IPOTIZZA “ MODALITA' COMPLEMENTARI E ALTRENATIVE DI FINANZIAMENTO ATRRAVERSO L'INTERVENTO DI SOGGETTI PRIVATI. SENZA NULLA TOGLIRE AL PRIVATO NOI ANORA CREDIAMO AD UNA SANITA' DI TUTTI E PER TUTTI.

QUESTO PIANO NON LO GARANTISCE

giovedì 15 dicembre 2011

La dogana di Fano chiude, la città perde un'altro pezzo.

la zona del porto sede della Dogana

D'Anna, adesso basta Fano ha già dato troppo.



Lo storico ufficio della Dogana S.O.T. (sezione operativa territoriale) di Via Nazario Sauro sembra avere le ore contate.



Nel 2009 l'Amministrazione Comunale di Fano era stata contattata dall'Ufficio delle Dogane-Direzione di Ancona per "Richiesta Locali" in quanto l'Ufficio doganale di Fano in via N.Sauro era ospitato in locali vecchi di oltre 50 anni, non a norma e che il potenziamento non si poteva effettuare per mancanza di spazi. Il mantenimento e il potenziamento del S.O.T. si basava sull'individuazione di nuovi locali come già comunicato con lettera del 2007 al Sindaco dal Direttore Generale Guaina al quale erano seguiti diversi incontri tra l'Uffico delle Dogane e l'Amministrazione Comunale senza che, purtroppo, siano "scaturite soluzioni soddisfacenti per le parti".



Passati gli anni l'amministrazione delle Dogane ha richiesto fondi per la messa a norma dei vecchi locali, fondi poi reperiti (80.000 euro). Allo stesso tempo la proprietà ha messo in vendita i locali dove ha sede la Dogana e sembra che la Direzione di Ancona abbia disdetto il contratto che scade il 31.12.2011 revocando i fondi già reperiti previsti per la messa a norma.



Conseguentemente la Direzione Doganale di Ancona ha proposto alla Direzione Interregionale di Bologna "la soppressione a breve medio termine della S.O.T. di Fano” comunicandolo con lettera del 23.11.2011 al Sindaco di Fano.



La chiusura è inaccettabile ed è l'ennesimo affronto ad una città che nel corso degli anni è stata fin troppo penalizzata, con l'eliminazione di molte fermate di treni, con la chiusura degli uffici Enel, la caserma, lo zuccherificio, in futuro perfino l'Ospedale.



Basta, occorre una risposta forte, ferma che veda unita la città nel denunciare ma sopratutto nel bloccare l'ennesima grave perdita. Una battaglia che veda in prima fila le istituzioni a tutti i livelli ma anche le categorie che usufruiscono di un servizio importante come quello svolto da decenni con professionalità dalla Dogana di Fano.



La chiusura di Fano e lo spostamento della competenza a Pesaro non è accettabile, Fano ha già dato tanto, troppo. Mi rendo disponibile da subito a sensibilizzare la Giunta regionale sulla questione come a partecipare e sostenere tutte quelle iniziative che l'Amministrazione Comunale intende intraprendere a difesa della Dogana di Fano.



Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale Marche

Gruppo Misto

mercoledì 14 dicembre 2011

PIANO SOCIO SANITARIO:UN MEDICINALE SCADUTO

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Coordinamento Azione Marche Marangoni, Romagnoli,D'Anna,Silvetti
 D'Anna, primo firmatario di una pdl che abolisce l'Asur e assegna personalità giuridica alle Aree Vaste.




Quello che arriva in aula venerdì prossimo non è un Piano Socio Sanitario : è un medicinale scaduto.

Originariamente doveva essere il PSSR 2010-2012, poi i contrasti “sulla cura “da adottare tra Giunta, Presidente di commissione ,dirigente, sindacati.. hanno allungato i tempi di due anni.

Due anni nei quali il Piano stesso è stato superato da delibere di Giunta e altri provvedimenti che in sintesi concentrano ,ancora di più di oggi ,sulla sanità di Ancona la maggior parte delle risorse economiche, creando una disparità di trattamento col resto della regione Un punto di riferimento regionale è necessario, altrettanto indispensabile è la copertura dei servizi nel resto della regione.

Le scelte del PSSR penalizzano fortemente il resto delle province, le restanti Aree Vaste, le quali, prive di personalità giuridica non possono far altro che ingoiare una medicina amara.

Le forti preoccupazioni che emergono da Amandola come da Pergola, per fare due esempi, non si basano su quello che in questi casi viene bollato come campanilismo ma su difficoltà oggettive per le popolazioni nel raggiungere in tempi certi ospedali troppo lontani dagli attuali.



Ma la sanità non è fatta solo di ospedali, a questo proposito non serve un ospedale unico in provincia di PU,ma anche di sanità di territorio e anche in questo caso le “medicine “proposte dal PSSR non sono adeguate alla malattia. L'unica cosa certa è che questo Piano apre definitivamente le porte al privato dopo aver per anni “costretto” , come conseguenza delle lunghe liste d'attesa, gli utenti a scegliere servizi a pagamento.

L'ASUR unica si è rivelata un fallimento. L'ASUR unica impedisce una reale partecipazione, coinvolgimento, scelta e condivisione dei percorsi. Il nodo centrale è e resta quello della mancanza di personalità giuridica delle Aree Vaste. Per questo motivo oltre agli emendamenti al Piano Socio Sanitario ho presentato come primo firmatario una Proposta di Legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale per “apportare modifiche all'attuale modello organizzativo del sistema sanitario regionale, al fine di risolvere le criticità dell'impianto che, nonostante i continui aggiustamenti, a tutt'oggi non risulta ancora perfezionato”. In tale ottica viene soppressa l'ASUR e vengono istituite cinque Aziende sanitarie locali, alle quali viene attribuita personalità giuridica: la n. 1, la n. 2, la n. 3, la n. 4 e la n.5, con sedi, rispettivamente, in Fano, in Fabriano, in Ancona, in Macerata, in Fermo e in Ascoli Piceno. Le suindicate Aziende sanitarie locali avranno una competenza territoriale più limitata rispetto all'attuale ASUR, cosicché da permettere un migliore radicamento delle medesime sul territorio e consentire quindi l'attuazione di un sistema sanitario regionale capace di garantire effettivamente la centralità del cittadino marchigiano bisognoso di cure in qualsiasi comune esso risieda.

Quanto sopra non è garantito dall'attuale impianto che vede nell'ASUR il soggetto che esercita a livello centralizzato le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo gestionale e contabile dell'attività aziendale e nelle Aree vaste territoriali lo svolgimento di alcune funzioni non esercitabili appunto dalle Aree Vaste in maniera completa in quanto non dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale.

La presente proposta tende comunque al risanamento e ad una maggiore razionalizzazione delle risorse economiche destinate alla sanità regionale sanitaria promuovendo a tal fine, all'articolo 16, la costituzione di un Consorzio con funzioni finalizzate alla concertazione delle attività non specificamente sanitarie e con l'obiettivo di abbattere i costi gestionali migliorando l'efficienza dei servizi.”

La proposta di legge è stata sottoscritta anche da Romagnoli, Silvetti e Marangoni. aderenti al Coordinamento Azione Marche(GruppoMisto,Fli, Popolo e Territorio), di cui D'Anna è portavoce.

giovedì 1 dicembre 2011

PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE 2 ANNI DI RITARDO E 300 PAGINE DI PAROLE.

Non ci ha fermato la pioggia non ci fermerà la Giuta Regionale


D'Anna nessuna considerazione delle proposte emerse dalle audizioni.



Quattro favorevoli due contrari e 1 astenuto, questo il risultato della votazione con la quale la Commissione Sanità ha approvato il Piano Socio Sanitario 2012-2014..



Forte contrarietà è stata ribadita dal Vice Presidente della Commissione Giancarlo D'Anna ad un Piano che non ha affrontato e risolto in modo chiaro alcuni aspetti fondamentali.



Il primo è la mancata assegnazione della personalità giuridica alle Aree Vaste, senza le quali i territori vengono privati della necessaria autonomia e discrezionalità nella progettazione e gestione della Sanità , nei fatti le Aree Vaste sono semplicemente delle esecutrici di scelte o imposizioni di Ancona.



Il Piano, pur affrontando il tema del taglio di posti letto per acuti non specifica dove e perché, stessa cosa accade per la riconversione degli ospedali e per la loro possibile chiusura.



Una tecnica quella di non comunicare in modo chiaro cosa accadrà attuata per impedire che il crescente malumore dei comuni interessati si trasformi in proteste eclatanti com'è accaduto a Fano a difesa dell'Ospedale Santa Croce e a Pergola per l'Ospedale SS. Donnino e Carmine. Cosa ne sarà ad esempio di Cagli, Fossombrone, Sassocorvaro,Pergola e Urbino?



Il NO di D'Anna si basa anche sulla forte concentrazione di investimenti e eccellenze su Ancona che di fatto potenziano il capoluogo di Regione, che assorbe il 70% delle risorse, lasciando le briciole alle altre province una per tutte quella di Pesaro-Urbino dove si parla di “livello minimo di cura e assistenza su area vasta”. Mentre per il tanto decantato Ospedale Unico di Pesaro il Piano prevede alla voce investimenti “l'individuazione del sito” senza specificare le risorse per costruirlo.



Di fatto con la creazione dell'Azienda Marche Nord Fano è stata fagocitata dall'Azienda persistente e se non ci saranno risorse, come ha evidenziato in Commissione Bilancio l'assessore Marcolini,potremmo aspettarci di vedere “L'Ospedale Unico” nelle vecchie strutture a Pesaro.



Il Piano inoltre ha completamente snobbato quanto emerso in giornate intere di audizioni, come denunciano in una nota intersindacale oltre una decina di sigle.

Un Piano Socio Sanitario che arriva con due anni di ritardo,originariamente si trattava del piano 2010-2012, e che si vuole oggi votare in tutta fretta tra una selva di emendamenti presentati dopo una lunga serie incontri ufficiali e meno ufficiali di partiti e Giunta baipassando la commissione sanità.

Un pessimo esempio di quello che non si dovrebbe fare. In consiglio sarà battaglia.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

mercoledì 30 novembre 2011

Spacca s'inchina all'arroganza cinese.


Esecuzione a cui segue spesso l'asportazione di organi
 Al Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca che si vanta di essere” il primo governatore italiano ad essere ricevuto in forma ufficiale nella sede del Comitato centrale del Partito comunista cinese”diciamo che c'è poco da vantarsi.



Proprio da quella sede partono gli ordini per l'aborto forzato di miglia di donne Tibetane ma anche cinesi. Proprio da quelle stanze si programma la repressione di cinesi e minoranze etniche e religiose. Da quella sede si organizzano i Laogai ,campi di lavoro forzato,non retribuiti, nei quali vengono imprigionati e costretti a lavorare gratuitamente ,non solo criminali comuni ma anche oppositori politici.

Dal Comitato centrale del Partito comunista cinese dipende la scelta di mantenere in “vita” la pena di morte che vede annualmente oltre 5000 esecuzioni, buona parte delle quali riforniscono “pezzi di ricambio” per il mercato internazionale di organi umani.



Questo e molto altro viene deciso in quella sede, ma al Presidente Spacca interessano solo i rapporti commerciali. Eviti il Presidente, oggi e in futuro, di “predicare” a favore di altri valori che non siano quelli economici.



Ancora una volta, come ha ribadito di recente il Consiglio Regionale delle Marche, approvando una mia mozione, gli chiediamo di porre e discutere col Governo cinese la questione dei Diritti Umani per i cinesi,come per i tibetani, gli uiguri e le varie religioni presenti in Cina.



Poi potrà vantarsi di essere il primo Presidente che ha il coraggio di non piegare la schiena di fronte all'arroganza di un regime sanguinario.

martedì 29 novembre 2011

FOTOVOLTAICO, FERMARE LO SCEMPIO. IL CONSIGLIO DICE NO!

.



l'impianto in comune di Acqualagna
D'Anna la Regione ha legiferato in ritardo nonostante le denunce del passato



“L'energia prodotta da impianti fotovoltaici può contribuire a ridurre la nostra dipendenza dal petrolio come l'inquinamento atmosferico. Negli ultimi anni, purtroppo, stiamo assistendo a uno sviluppo incontrollato di impianti fotovoltaici nelle campagne marchigiane. Tutto a discapito dell'agricoltura , del paesaggio e di quel turismo rurale di cui la Regione si è sempre vantata”.



Il Consigliere Giancarlo D'Anna (Gruppo Misto) esordisce così nel presentare la mozione-già presentata e mai discussa la scorsa legislatura- che impegna la Giunta a stilare un regolamento preciso e restrittivo che limiti una volta per tutte la diffusione del fotovoltaico a terra. “Bisogna fare in modo che gli impianti siano installati nelle zone più idonee come i tetti di attività industriali e commerciali-ha proseguito D'Anna-.



La legge attuale, infatti, non tutela il territorio dallo scempio che è ,purtroppo, sotto gli occhi di tutti.. “Questo – prosegue D'Anna – implica il fatto che possono essere costruiti impianti senza riguardo per l'ambiente né per l'agricoltura.



Questa realtà sembra dimostrare che lo sviluppo del fotovoltaico è più condizionato dall'affare del Conto Energia e dai Certificati Verdi piuttosto che da una genuina sensibilità nei confronti della produzione energetica”. In poche parole in pochi guadagnano tutti gli altri subiscono.



Il panorama descritto da D'Anna, se non si prendono immediati provvedimenti, è quello di un futuro in cui le colline potrebbero trasformarsi in distese di pannelli, chilometri di cavi elettrici, cabine ad alta tensione al posto di vigne e uliveti. Uno stupro vero e proprio di un territorio che fino ad oggi è stato un elemento qualificante della nostra regione. Lo scempio, ha concluso D'Anna va fermato, la Regione è già colpevole del ritardo con cui è intervenuta, oggi deve impedire che continui.

La mozione è stata respinta.

lunedì 28 novembre 2011

D'Anna,La Regione Marche“toglie ossigeno” all'Iperbarica di Fano.

D'Anna :è un servizio unico, una reale eccellenza

“L'ossigeno” è la convenzione con l'unica struttura che serve non solo le Marche, ma anche alcune regioni limitrofe, che fornisce un fondamentale servizio a persone affette da diverse patologie : dai traumi, al diabete , fino alle intossicazioni da monossido di carbonio. Da anni la camera iperbarica di Fano fornisce questo importante e unico servizio privatamente, i costi non sono abbordabili da tutti e una convenzione con il Servizio Sanitario Regionale è fondamentale per offrire, anche ai meno abbienti, la possibilità di usufruire dei benefici delle sedute in camera iperbarica.



Non si capisce perché , nonostante l'importanza e l'unicità del servizio iperbarico, l'Assessorato non abbia ancora attuato quell'indispensabile convenzione che oltre a fornire un servizio nelle Marche, evita emigrazioni verso l'Emilia Romagna come sempre più spesso accade anche in altri settori.

Se si ha veramente a cuore quanto di valido viene offerto agli utenti della Sanità, lo si dimostri con atti concreti come la convenzione. L'iperbarica di Fano ha dimostrato e continua a dimostrare di essere un'eccellenza concreta e già avviata. Non una promessa dunque ma una realtà.



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

Regione Marche

martedì 22 novembre 2011

TIBET APPROVATA UNA MOZIONE DI D'ANNA


Tibetani in preghiera al Jokang
 TIBET APPROVATA UNA MOZIONE DI D'ANNA PER IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI IN CINA E DI SOLIDARIETA' AL POPOLO TIBETANO PER MONACI CHE SI SONO AUTOIMMOLATI.




Proseguendo la battaglia contro la repressione del popolo Tibetano da parte del Governo Cinese, il Consigliere Giancarlo D'Anna-Gruppo Misto- ha preso spunto dai recenti fatti di cronaca, riportati dal TG1 ,per ricordare l'angosciante situazione in cui versa la regione tibetana a est di Pechino.



All'inizio dell'odierna seduta del Consiglio Regionale, il Presidente del Gruppo “Misto” ha ricordato le drammatiche vicende dei monaci tibetani che si sono autoimmolati . Proprio ieri, lunedì 21 novembre, la notizia di una monaca -l'unidicesima autoimmolazione-che si è data spontaneamente alle fiamme per protestare contro il duro atteggiamento di Pechino, osteggiato dalle associazioni umanitarie ma tollerato dalla diplomazia internazionale.



D'Anna ha fatto notare come la costante deportazione di massa di pastori nomadi e di contadini nei villaggi considerati “socialisti” abbia già privato di ogni mezzo di sussistenza circa due milioni di tibetani, secondo una politica che ha tutto l'aspetto di una “pulizia etnica”.



“L'obiettivo dichiarato della Cina – secondo le parole del Consigliere – è quello di una “rieducazione patriottica” che costringa i componenti di tutti i monasteri ad abiurare il loro credo. Era necessario un atto estremo per portare all'attenzione mondiale una simile barbarie”.



Il Consiglio Regionale è stato invitato, attraverso una mozione sottoscritta da tutti i Gruppi, ad esprimere cordoglio e solidarietà alle vittime e ai loro familiari e a chiedere al Governo Italiano di proporre al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite l'apertura di un'indagine sulle continue e sistematiche violazioni operate dalla Cina.



La mozione è stata votata all'unanimità.

TIBET: D'ANNA, REGIONE MARCHE PONGA QUESTIONE DIRITTI


Manifestazione a Roma per ricordare i monaci Tibetani immolati


  (ANSA) - ANCONA, 22 NOV - In apertura della seduta odierna
dell''Assemblea legislativa delle Marche, il consigliere
regionale Giancarlo D''Anna (gruppo misto) ha ricordato che la
Regione Marche ha aderito dalla scorsa legislatura
all''associazione ''''Comuni, Province e Regioni per il Tibet''''.
''''In questi giorni ci sono stati 11 casi di persone che si sono
immolate, dandosi fuoco - ha detto ancora - e ieri per la prima
volta ne ha parlato il Tg1''''.
   La Regione Marche intrattiene da tempo rapporti commerciali
con la Cina ''''e nessuno dice che bisogna rinunciarci, ma sarebbe
il caso di mettere sul tavolo anche la questione dei diritti
umani, in particolare per il Tibet''''. D'Anna intende preparare
un ordine del giorno sull''argomento.

giovedì 17 novembre 2011

Piano Socio Sanitario,D'Anna: la Giunta Regionale se la canta e se la balla da sola.

Quello che doveva essere il Piano Socio Sanitario 2010-2012 a furia di lotte intestine tra la esponenti di maggioranza, frizioni tra assessore e tecnici, si è trascinato a ridosso del 2012 e così , quel Piano, costruito di giorno e smontato di notte secondo un'antica “tecnica”, dovrebbe arrivare in aula il mese prossimo come Piano Socio Sanitario 2012-2014.



Una testimonianza dell'incapacità della Giunta di centrosinistra di trovare una comune linea di programmazione tra alleati non solo sugli obiettivi sanitari, ma anche, in quelli che riguardano il sociale ad iniziare dalle opposte visioni su argomenti come la famiglia.



Non sono comunque bastati due anni alla Giunta Spacca per definire il Piano, tant'è vero che questa mattina la Giunta ha “presentato”, al solo Presidente della V Commissione e non all'intera Commissione, ulteriori emendamenti . Se da una parte recepire quanto emerso dalle parti sociali è doveroso, dall'altra è altrettanto vero che una lunga serie di audizioni è stata fatta nei mesi scorsi dalla Commissione e diverse richieste emerse in quegli incontri sono state poi trasformate in emendamenti da alcuni commissari e non tenuti in considerazione.



Poco convincente la giustificazione che il ritardo di due anni sulla presentazione del Piano sia dovuto alla “complessa situazione nazionale” se ciò fosse vero a questo punto col nuovo governo entrato in carica bisognerebbe attendere ancora.



In realtà quello che preoccupa la Giunta Spacca è il montante malcontento conseguenza delle scelte sulla sanità che andranno a penalizzare interi territori ad iniziare dall'entroterra senza trascurare alcune città della costa. Ancona esclusa, ovviamente.



Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità.

martedì 8 novembre 2011

REGIONE:NASCE IL COORDINAMENTO AZIONE MARCHE

Si chiama “Azione Marche” è il nuovo coordinamento a cui hanno aderito i consiglieri regionali Romagnoli e Silvetti (Fli), D'Anna (Gruppo Misto)e Marangoni (Libertà e Autonomia – Noi Centro)

Lo scopo è quello di lavorare in modo unitario ed incisivo sulle problematiche della regione, con particolare attenzione alle tematiche della sanità, del sociale e dell'ambiente.

“In un momento in cui c'è la tendenza a dividersi all'interno delle forze politiche – hanno dichiarato stamane i consiglieri regionali durante una conferenza di presentazione del coordinamento – abbiamo deciso di unirci per affrontare battaglie comuni. Certo ognuno rimarrà legato alla propria appartenenza politica ma seguiremo un percorso comune di condivisione attraverso proposte di legge e di azioni comuni”.

La stessa appartenenza dei quattro componenti del neo coordinamento denominato “Azione Marche” a ben tre distinte commissioni, consentirà di allargare gli orizzonti di azione e di avere su questi una maggiore conoscenza.

Portavoce del coordinamento è stato nominato il consigliere regionale del Gruppo Misto Giancarlo D'Anna che ha ricordato come “ i concetti di sviluppo sostenibile attraverso il rispetto della legalità ed il diritto alla salute abbia poste la basi comuni di questo nuovo percorso che i quattro consiglieri regionali hanno intenzione di intraprendere con azioni forti ed incisive”.

“Tra le motivazioni che ci hanno portato ad una unità di intenti – ha dichiarato Franca Romagnoli – c'è sicuramente la condivisione di uno stesso disagio nei confronti dei grandi contenitori”.

“Azione Marche – hanno infine confermato i consiglieri Silvetti e Marangoni - nasce con l'intento di ricompattare sotto il nome del neo coordinamento tutto il territorio regionale attraverso un'azione concreta e non teorica”.

lunedì 7 novembre 2011

PESCA: D'ANNA, PERMANE PREOCCUPAZIONE VONGOLARI

 ANCONA, 7 NOV - Nonostante le assicurazioni
dell'assessore Sara Giannini, ''permane comunque da parte dei rappresentanti della marineria la reale preoccupazione che in futuro possano essere presi dei nuovi provvedimenti che andrebbero a sovvertire l'attuale ordine in vigore da oltre 30
anni, mettendo a rischio l'intera attivita' della pesca dellevongole nelle marche''. Lo riferisce in una nota il consigliere regionale Giancarlo D'Anna (gruppo misto),che ha partecipato all'incontro tra vongolari e assessore e che ha supportato le richieste della marineria.
   I pescatori temono che la Regione intenda mettere mano ad una
diversa definizione delle zone compartimentali. Secondo la
marineria di Ancona e Pesaro-Fano, e' necessario mantenere la
distinzione tra le diverse zone di pesca. ''Volonta' - spiega
D'Anna - che al momento e' stata garantita dall'assessore
regionale Giannini''. ''La gestione dei compartimenti di Ancona
e Pesaro - hanno commentato Sergio e Alessandro Ciavaglia in
rappresentanza della marineria - e' stata fatta in modo serio e
accurato, attraverso fermi pesca prolungati per favorire il
pescato. Per questo riteniamo opportuno non modificare le zone
di appartenenza, penalizzando Pesaro e Ancona che hanno sempre
lavorato tenendo conto delle reali esigenze della categoria. Un
esempio che dovrebbero seguire anche gli altri compartimenti'

MANIFESTAZIONE IN REGIONE DEI "VONGOLARI"

Si è svolta stamani davanti alla sede della Giunta regionale la manifestazione congiunta indetta dai Consorzi di gestione delle vongole dei compartimenti marittimi di Pesaro ed Ancona per evitare che la regione possa mettere mano, ad una diversa definizione delle zone compartimentali . Secondo la marineria dei due compartimenti, infatti, è necessario mantenere la distinzione tra le diverse zone di pesca. Volontà che al momento è stata garantita dall'assessore regionale Sara Giannini che insieme al dirigente Meconi ha incontrato una delegazione dei manifestanti. Permane comunque da parte dei rappresentanti della marineria la reale preoccupazione che in futuro possano essere presi dei nuovi provvedimenti che andrebbero a sovvertire l'attuale ordine in vigore da oltre 30 anni, mettendo a rischio l'intera attività della pesca delle vongole nell'intera regione.

“La gestione dei compartimenti di Ancona e Pesaro – hanno commentato Sergio e Alessandro Ciavaglia in rappresentanza della marineria – è stata fatta in modo serio ed accurato, attraverso fermi pesca prolungati nel tempo per favorire il pescato. Per questo riteniamo opportuno non modificare le zone di appartenenza dove si andrebbe a penalizzare Pesaro ed Ancona che hanno sempre lavorato tenendo conto delle reali esigenze della categoria. Un esempio che dovrebbero seguire anche gli altri compartimenti ”.

All'incontro era presente anche il consigliere regionale del Gruppo Misto, Giancarlo D'Anna che ha supportato le richieste della marineria .

sabato 5 novembre 2011

RISCHIO IDROGEOLOGICO: INTERVENIRE SUBITO PER EVITARE GRAVI DANNI A PERSONE E COSE.

D'Anna: necessaria anche la pulizia del bacino della diga del Furlo.

Se durante l'estate il rischio è quello di rimanere senza acqua dai rubinetti,oggi il rischio è quello,vista la stagione e quanto sta accadendo nel nord Italia, che ci sia troppa acqua e con il rischio che invada abitazioni ed attività economiche. Il territorio delle Marche, purtroppo come risulta da un’indagine dello scorso anno di Legambiente e dipartimento della Protezione civile sul rischio idrogeologico evidenzia che“l’82 % dei comuni marchigiani ha abitazioni in aree esposte a pericolo e oltre il 70 percento presenta in tali aree addirittura fabbricati industriali, con grave rischio per i dipendenti ma anche per eventuali sversamenti di prodotti inquinanti”Dalla stessa indagine risulta “il 70 per cento dei comuni non svolge una positiva opera per la mitigazione del rischio. Tra questi, il 58 per cento delle amministrazioni non fa praticamente nulla per ridurre il rischio idrogeologico”. Una denuncia gravissima.

Non solo scarsa manutenzione del territorio , di fiumi -il Metauro in più occasioni ha creato forti preoccupazioni e prodotto danni - ,torrenti e fossi ma anche alcune strutture destano preoccupazione, ad esempio la diga del Furlo dove il bacino necessita da anni della rimozione dei detriti e fanghi accumulati che riducono enormemente la capacità di contenere l'acqua. Questo crea due ordini di problemi quello che si viene a verificare nei mesi invernali quando è necessario garantire in casi di forti e consistenti piogge di ospitare in sicurezza grandi volumi di acqua che altrimenti finirebbero nel fiume con il rischio di esondazioni, allo stesso tempo una maggiore capacità del bacino è indispensabile come riserva di acqua per i periodi siccitosi. Eppure nemmeno in questo caso il buonsenso prevale e così ancora una volta si attende l'irreparabile prima di intervenire in modo efficace. Le drammatiche immagini che in queste settimane ci mostrano le tragedie vissute in altre Regioni dovrebbero non solo far riflettere ma far intervenire senza ulteriori e pericolosi rinvii.

Sul rischio idrogeologico ho già presentato due interrogazioni, nel 2010 e lo scorso mese per stimolare la Regione ad intervenire.

Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale Marche

Gruppo Misto

domenica 30 ottobre 2011

TORCE UMANE IN TIBET ROMA 2 NOVEMBRE – PIAZZA MONTECITORIO ORE 15





MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETA’ AI MARTIRI DEL TIBET



IMMOLATI PER LA LIBERTA’ DEL LORO PAESE





Il 18 di ottobre di quest’anno sul web appare una foto terribile.



Il corpo carbonizzato di Tenzing Wangmo giace, ancora fumante, riverso e rigido su un prato verde. Sullo sfondo si vede un piccolo gruppo di monache che corre verso i poveri resti ormai senza vita.



Fino a quel giorno le autorità cinesi, per le quali la menzogna e la negazione dell’evidenza sono uno degli sport più praticati, avevano sostenuto che tutte le notizie che filtravano da Ngaba – notizie che raccontavano di una situazione di repressione drammatica che aveva portato ad immolarsi col fuoco ben nove giovani sotto i vent’anni – erano frutto di fantasia ed erano messe in giro per denigrare il governo di Pechino.



Al contrario – dicevano - Ngaba è una tranquilla e laboriosa cittadina del Sichuan dove tutto è rose e fiori.



Oggi le autorità cinesi stanno inviando truppe aggiuntive in tenuta antisommossa e dotate di estintori a Nagba e a Lhasa e gridano furiosi al complotto. Sono già in rete filmati che testimoniano l’apparato repressivo messo in moto da Pechino.



I cinesi accusano il Dalai Lama di istigare i giovani tibetani a darsi fuoco e si permettono, proprio loro, di rilevare addirittura che questi sono gesti violenti che vanno contro la morale buddista (sic) e che costituiscono una forma di terrorismo mascherato.



Ecco dunque un altro pretesto per aumentare la repressione e annunciare ulteriori “misure restrittive” in Tibet.



Come sempre Pechino risponde con l’arroganza e la forza, chiudendo gli occhi e negando quello che da sessanta anni a questa parte il popolo tibetano ha cercato di ricordare a loro e al mondo: la brutale e sanguinosa occupazione di un paese libero, la sistematica violazione dei diritti dei tibetani, gli arresti e le detenzioni, le torture e gli aborti forzati…



Per Pechino i tibetani stanno benissimo e sorridono al loro futuro sotto l’illuminata guida del Partito Comunista Cinese.



Ma allora perché, da marzo a oggi, ben nove giovani si sono cosparsi di benzina e dati fuoco al grido di “Tibet Libero”? Cinque di questi sono morti per le ustioni riportate:



Chi descrive la morte di Tenzing racconta della ragazza che camminava tre le fiamme gridando slogan contro il regime cinese e pregando per il ritorno del Dalai Lama.



Un gesto disperato che solo la disperazione può spingere un essere umano a compiere.





Il 2 di novembre a Roma, dalle ore 15.00, davanti a Montecitorio, ci sarà una pacifica manifestazione promossa dalla Comunità Tibetana in Italia e dall’Associazione Italia-Tibet in ricordo di questi giovani martiri tibetani.







Una manifestazione che vuole ricordare a Pechino e al mondo libero che il problema del Tibet non si risolverà mai con la brutale repressione e la propaganda menzognera cui, peraltro, nessuno crede più. Finché la Cina continuerà nella sua ottusa e cocciuta negazione del “problema Tibet” lo spirito e l’eroismo dei tibetani saranno sempre lì, indomiti e coraggiosi emblemi di un popolo che non intende farsi “normalizzare”.



Neppure le più che accomodanti proposte del Dalai Lama in questi anni sono state accettate da Pechino, che anzi le rigetta come un tentativo subdolo di attentare all’unità della madre patria. E pensare che il Dalai Lama è per Pechino un’assicurazione, forse l’unica, che la lotta del Tibet non degeneri in forme di violenza aperta o addirittura di terrorismo.



Sosteniamo il popolo del Tibet, i suoi diritti e la sua pacifica lotta contro il regime di Pechino.



Diamo un segnale forte alla Repubblica Popolare Cinese, all’arroganza di chi si ritiene ormai il padrone del mondo.











COMUNITA’ TIBETANA IN ITALIA



www.comunitatibetana.org



ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET



www.italiatibet.org







venerdì 28 ottobre 2011

EX SANT'ARCANGELO RICEVO E PUBBLICO UNA LETTERA DEGLI AVVOCATI MOROSINI E CANESTRARI

LETTERA APERTA AL SINDACO OTTOBRE 2011
Avv.Giancarlo Morosini Avv.Francesco Canestrari
APPUNTI A FUTURA MEMORIA SULLA SORTE DEL
COMPLESSO EDILIZIO EX SANT’ARCANGELO

Stimato Sindaco,



non vogliamo tediarla con inutili richiami alla storia, al pregio architettonico,



ai valori culturali, alle funzioni sociali, che nel loro complesso rendono l’ex



SANT’ARCANGELO, oggi sede di quella scuola media Padalino che Lei stesso ha



collocato tra le “vere eccellenze” scolastiche (1), un bene collettivo inestimabile per



la città di Fano.



Ci limitiamo a sottolineare qualche dettaglio:



*-l’immobile è tuttora classificato, a norma del PRG, tra le zone A di carattere



storico, artistico o di particolare pregio ambientale (Art.9 NTA).



In base al PP del Centro Storico ha la destinazione d’uso a ‘servizi pubblici’; è



soggetto ai vincoli imposti dal Ministero per i Beni Culturali mentre uno specifico



vincolo tutela l’absidiola di San Mauro (cfr. relazione di stima del dott.Andrea



Triani datata 10.3.2011 su cui, amplius, in prosieguo).



Precisato ciò, veniamo al sodo, che consiste nello storicizzare la situazione e nel



fornirLe utili spunti di riflessione su taluni aspetti delle vicende riguardanti il



complesso immobiliare EX SANT’ARCANGELO.



(()-Cfr. il suo editoriale su “FANO STAMPA” del settembre/ottobre 2011.



2



-1-



Nella Deliberazione della Giunta Comunale dell’8 marzo 2011, titolata:



Indirizzi per la costruzione del nuovo istituto comprensivo in località



Cuccurano-Carrara e della nuova scuola media in località Bellocchi-



Costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale coordinato e



diretto dalla Direzione Generale.



si legge fra l’altro che:



-tra le priorità dell’Amministrazione comunale, per il prossimo triennio 2011-



2013, rientra la realizzazione del nuovo polo scolastico in località Cuccurano -



Carrara e la realizzazione della nuova “scuola media” in località Bellocchi;



-nel redigendo atto di approvazione del Programma Triennale delle Opere



pubbliche 2011-2013, che sarà approvato contestualmente al Bilancio di



Previsione 2011- Pluriennale 2011-2013 - R.P.P.2011-2013, è prevista la



realizzazione delle opere pubbliche sopra indicate;



-per l’oggetto del contratto e le procedure di scelta del contraente ci si atterrà



a quanto previsto dall’art.53 del Codice dei Contratti- D.Lgs. n.163/2006, che



dispone testualmente:



“2. Negli appalti relativi a lavori, il decreto o la determina a contrarre stabilisce,



motivando, nelle ipotesi di cui alle lettere b) e c) (2) del presente comma, in



ordine alle esigenze tecniche, organizzative ed economiche, se il contratto ha ad



oggetto:



a) la sola esecuzione;



b) la progettazione esecutiva e l’esecuzione di lavori sulla base del progetto



definitivo dell’amministrazione aggiudicatrice;



c)previa acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta, la



(()-Il citato art.53/co. 2°, lett.c) recita: “previa acquisizione del progetto definitivo in

sede di offerta, la progettazione esecutiva e l’esecuzione di lavori sulla base del progetto

preliminare dell’amministrazione aggiudicatrice. Lo svolgimento della gara è effettuato

sulla base di un progetto preliminare, nonché di un capitolato prestazionale corredato

dall’indicazione delle prescrizioni, delle condizioni e dei requisisti tecnici inderogabili.

L’offerta ha ad oggetto il progetto definitivo e il prezzo. L’offerta relativa al prezzo

indica distintamente il corrispettivo richiesto per la progettazione definitiva, per la

progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei lavori... omissis”.



3



progettazione esecutiva e l’esecuzione di lavori sulla base del progetto



preliminare dell’amministrazione aggiudicatrice. Lo svolgimento della



gara è effettuato sulla base di un progetto preliminare, nonché di un



capitolato prestazionale corredato dall’indicazione delle prescrizioni,



delle condizioni e dei requisiti tecnici inderogabili.



oggetto il progetto definitivo e il prezzo. L’offerta relativa al prezzo indica



distintamente il corrispettivo richiesto per la progettazione definitiva, per



la progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei lavori ... omissis...



6.



In sostituzione totale o parziale delle somme di denaro costituenti il



corrispettivo del contratto, il bando di gara può prevedere il trasferimento



all’affidatario della proprietà di beni immobili appartenenti all’amministrazione



aggiudicatrice, già indicati nel programma di cui all’articolo 128 per i lavori,



o nell’avviso di preinformazione per i servizi e le forniture, e che non assolvono



più a funzioni di interesse pubblico. Possono formare oggetto di trasferimento



ai sensi del presente comma anche i beni immobili già inclusi in programmi



di dismissione del patrimonio pubblico, purché non sia stato già pubblicato il



bando o avviso per l’alienazione, ovvero se la procedura di dismissione ha avuto



esito negativo.



7. Nell’ipotesi di cui al comma 6, il bando di gara può prevedere che l’immissione



in possesso dell’immobile avvenga in un momento anteriore a quello del



trasferimento di proprietà, trasferimento che può essere disposto solo dopo



l’approvazione del certificato di collaudo ... omissis...”



In data 9 giugno 2011 entrerà in vigore il D.P.R. 5 ottobre 2010 n.207



Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006,



n.163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture



in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», pubblicato nella



Gazzetta Ufficiale 10 dicembre 2010, n.288, S.O..



PRECISATO che:



-l’Amministrazione Comunale di Fano ha come obbiettivo quello di realizzare un



complesso scolastico in località Cuccurano e Carrara;



-dall’analisi della situazione delle scuole a Fano, effettuata dagli uffici della



Pubblica Istruzione, è emersa la necessità di ridistribuire sul territorio le scuole



4



L’offerta ha ad



medie per migliorare il servizio e venire incontro alle esigenze della popolazione



pertanto si è ipotizzato di realizzare una nuova scuola media in località Bellocchi



e due sezioni di scuola media a Cuccurano creando così in questa Frazione un



polo scolastico che comprende materna, elementare e media;



-questo progetto è una ulteriore risposta alle esigenze del Comune di migliorare



la qualità dell’edilizia scolastica processo già iniziato con la nuova edificazione



della scuola elementare di Marotta,la ristrutturazione con relativo ampliamento



della scuola elementare Gentile e la costruzione della scuola materna e nido a



Fano 2;



-il polo di Cuccurano Carrara dovrà comprendere una scuola materna di sei



sezioni, una scuola elementare di dieci classi e una scuola media di due sezioni



(sei classi) con annessa palestra, mensa e cucina centralizzata più i servizi



connessi (3);



-la nuova scuola media di Bellocchi dovrà comprendere sei sezioni per



complessive 18 classi con annessa palestra oltre ai servizi connessi (3);



-nel caso specifico, è intenzione di questa Amministrazione far redigere dai



propri uffici solo il progetto preliminare delle opere che si intende realizzare,



mettendo in gara la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dei



lavori, come precisato all’art. 53, c.2, lett.c), del D.Lgs. n.163/2006, precisandosi



che il corrispettivo è dato dalla sostituzione complessiva delle somme di denaro



necessarie per coprire il costo totale, con il trasferimento all’affidatario della



(()-N.B.- Nella delibera n.76 dell’8/3/2011 è previsto che il Polo di Cuccurano-Carrara

comprenda anche due sezioni (6 classi) della scuola media e che la nuova scuola media di

Bellocchi dovrà comprendere sei sezioni per complessive 18 classi, con annessa palestra

oltre agli inerenti servizi.

Invece nel piano di dimensionamento scolastico recentemente deliberato dalla stessa

Giunta, nel nuovo edificio di Cuccurano-Carrara sono previste solo la scuola materna (n.6

sezioni) e la scuola elementare (n.2 sezioni per n.10 classi).



Questa discrepanza rileva in quanto nel “CONSIDERATO CHE” della delibera n.76/

2011 si enuncia che “la realizzazione delle opere pubbliche sopra indicate (cioè Polo di

Cuccurano e Carrara comprendente n. 2 sezioni di scuola media e strutturazione in n. 18

classi della scuola media di Bellocchi) è prevista nel redigendo atto di approvazione del

programma triennale delle opere pubbliche 2011/2013 da approvare contestualmente al

bilancio di previsione 2011 –pluriennale 2011/2013- e RPP 2011/2013.



Con tale atto il Consiglio Comunale ha infatti approvato l’assetto risultante dalla delibera

n.76/2011 e non quello diverso, emergente dal successivo piano di dimensionamento,

approvato con le delibera di Giunta n.395/2011, non modificato, in parte qua, dalle

successive deliberazioni della Giunta e del Consiglio comunale.



5



proprietà di beni immobili appartenenti all’Amministrazione aggiudicatrice,



appositamente indicati e che non assolvono più a funzioni di interesse pubblico



ed istituzionale;



-per quanto riguarda la realizzazione del polo di Cuccurano, è necessario



acquisire la proprietà del terreno, per il quale esiste già un accordo di massima



con le ditte proprietarie per la sua cessione gratuita;



-a Bellocchi l’area è di proprietà comunale;



-i beni comunali che potranno essere trasferiti, previa stima fino alla



concorrenza del costo del polo scolastico all’aggiudicatario in sostituzione totale



delle somme di denaro pubblico costituenti il corrispettivo del contratto sono:



-Edificio Ex Collegio Santarcangelo;



-comparto residenziale in loc.Tre Ponti (comparto ST3_P07);



-Edificio scolastico Cuccurano;



-Edificio scolastico Carrara”.



In buona sostanza il Comune di Fano, facendo applicazione di quanto stabilito



nel surriferito 6° comma dell’art.53 D.Lgs.n.163/2006, intende trasferire



all’aggiudicatario dell’appalto, quale corrispettivo, non somme di denaro ma gli



immobili sopra descritti tra cui il complesso edilizio dell’ex Sant’Arcangelo in una



porzione del quale è oggi insediata la scuola secondaria di primo grado G.Padalino



(4).



-2-



Pochi giorni dopo tale delibera, tra il 10 e il 15 marzo 2011, sommarie stime sono



state effettuate per il Comune dal tecnico dott.Andrea Triani il quale:



● quanto al complesso edilizio Sant’Arcangelo:



-ha indicato le superfici coperte in complessivi mq.7.502,64 (quindi non ha tenuto



(()-E’ strano che gli amministratori locali continuino ancora oggi a parlare di “permuta” anziché

di “appalto”, quasi che la vera natura del meccanismo negoziale costruito dalla Giunta debba

restare riservata; laddove la sua divulgazione favorirebbe una partecipazione quanto più possibile

nutrita all’emanando bando di gara.



6



in nessun conto i due cortili);



-ha valutato “il valore medio ponderato” in €.1.350/mq. (il che doveva portare ad



un valore complessivo di €.10.125.000: 7500 mq. x €.1.350 = €.10.125.000) e poi



con una incomprensibile e gratuita “considerazione delle numerose e consistenti



unità immobiliari delle quali si compone il complesso monumentale (sic!)



oggetto di valutazione”, ai fini di una vendita in blocco ed a corpo ha determinato



in €.8.500.000 (pari ad €.1.133,40/mq.) il più probabile valore di mercato



dell’immobile in questione, con un’alea di variazione dell’ordine del 5% in più o in



meno.



● quanto alla palazzina sede della vecchia scuola elementare di Cuccurano, della



consistenza di mq.720,30 di superfici costruite, la valutazione a corpo è stata di



€.800.000,00 (pari ad €.1.111,11/mq., n.d.r.);



● quanto alla palazzina sede della vecchia scuola elementare di Carrara, ubicata a



ridosso della Strada Statale Flaminia e del fosso della Carrara, della consistenza



di mq.417,76 di superfici costruite, la valutazione a corpo è stata di €.500.000,00



(pari ad €.1.196,86/mq, n.d.r.).



N.B.-Il terreno edificabile di Tre Ponti è stato oggetto di separata stima, risalente



al giugno 2010 da parte del geom.Lorenzo Letizi che ne ha determinato il valore in



€.1.007.000.



-3-



Con la delibera n.90 del 30.3.2011 avente ad oggetto la “approvazione del



piano delle alienazioni 2011 e pluriennale 2011-2013” il Consiglio Comunale di



Fano, “richiamata la delibera di giunta n.76 dell’8.3.2011” ha approvato, “quale



documento programmatorio a cui si dovranno attenere gli uffici comunali”,



demandandone l’attuazione ad apposite deliberazioni della Giunta comunale, un



7



piano delle alienazioni in cui figura per l’anno 2011, in apposita sezione (B), un



prospetto che di seguito si riporta insieme alle note in calce:



IMMOBILI DA PERMUTARE PER LA COSTRUZIONE DEL NUOVO POLO SCOLASTICO IN LOCALITÀ

CUCCURANO-CARRARA E DELLA NUOVA SCUOLA MEDIA IN LOCALITÀ BELLOCCHI INDIVIDUATI

CON DELIBERA DI GIUNTA N.76 DEL 08.03.2011



28



Complesso

S.Arcangelo



Comune di

Fano



Fano

Centro

Storico



8.000.000,00



Allineamento scoper=

to graffato al mappale

1229



Parte

del

Piano

seminterrato

di

proprietà di terzi



29



Scuola Cuccurano



30



Scuola Carrara



31



Comparto

residen= ziale di

espansione

“Tre

Ponti ST3_P07



La permuta degli immobili n.28, 29 e 30 e la conseguente immissione nel possesso

degli stessi, sarà perfezionata dopo la modifica della relativa destinazione urbanistica

e ad avvenuto trasferimento delle sezioni scolastiche della scuola Padalino, Carrara e

Cuccurano nei costruendi Poli Scolastici di Cuccurano-Carrara e Bellocchi, nonché al

contestuale trasferimento degli immobili n.28, 29 e 30 dal patrimonio indisponibile a

quello disponibile.



Ne consegue che i valori di stima sopra indicati, prudenzialmente

indicativi, saranno adeguati alla nuova destinazione urbanistica, fatta

eccezione per l’immobile n.31, inventariato al patrimonio disponibile.



Fermiamoci qui per le prime considerazioni:



• lo stimatore del Comune di Fano dott.Andrea Triani valuta l’immobile ex



S.Arcangelo, ubicato nel cuore del centro storico di Fano, €.1.133,40 al mq.,



valore analogo sia a quello della vecchia scuola elementare di Cuccurano, e



addirittura inferiore a quello della vecchia scuola elementare di Carrara, sita a



ridosso della S.S.Flaminia e adiacente ad un fossato;



• ad onta di tale stupefacente risultato, il Consiglio Comunale di Fano, nella



seduta del 30 marzo 2011, quindi appena 15/20 giorni dopo la redazione delle



stime da parte del dott. Andrea Triani , ha ulteriormente diminuito il valore



Comune di

Fano



Comune di

Fano



Pedini

Luciano



Cuccurano



Carrara



14.243

ca.



Tre Ponti



800.000,00



500.000,00



1.007.000,00



8



del complesso ex Sant’Arcangelo (5) portandolo ad €.8.000.000,00



pari ad euro 1.066,66/mq. con un ribasso tanto repentino quanto



immotivato di mezzo milione di euro!!



C’è da restare allibiti.



Ed anche quell’inciso finale che dichiara “prudenzialmente indicativi” i



valori attribuiti ai cespiti 28, 29 e 30, facendo riserva di adeguarli alla “nuova



destinazione urbanistica”, non convince poiché lascia supporre che le stime



del dott.Andrea Triani siano state fatte considerando le destinazioni attuali; ma



così evidentemente non è, posto che al presente i beni in parola, funzionalmente



destinati a pubblica utilità, avrebbero un valore commerciale nullo o irrisorio.



Lei converrà che gli sviluppi futuri debbono essere costantemente ed attentamente



monitorati.



-4-



4.1-Il Resto del Carlino del 29/4/2011, nel resoconto della seduta del



Consiglio Comunale del 28/4/2011, Le attribuisce, virgolettando, la seguente



dichiarazione: “...questa amministrazione ha l’esigenza di costruire



nuove scuole e per farlo non possiamo permutare terreni agricoli



ma immobili di valore. Solamente la scuola elementare e materna di



Carrara e Cuccurano costa 7 milioni di euro, la nuova media altri 4



milioni” (6);



4.2-nello stesso articolo leggesi: “Il sindaco Stefano Aguzzi nel rispondere



ai vari interventi dei consiglieri dell’opposizione ha (..) sottolineato



(()-I valori degli altri tre immobili sono rimasti invariati.



(()-Si nota una evidente sproporzione:

-le 6 sezioni di scuola materna + 10 classi di scuola elementare non possono costare quasi

il doppio di n.18 classi di scuola media inferiore.



Forse il sindaco, nel suo intervento al Consiglio Comunale del 28.4.2011, aveva a

disposizione per il polo di Cuccurano-Carrara i costi previsionali di quando ancora detto

9 doveva comprendere anche due sezioni (6 classi) di scuola media.

polo



che il Sant’Arcangelo è l’unico immobile della città che può



permettere, con una permuta, la realizzazione di una nuova scuola



elementare e materna a Carrara e Cuccurano e una nuova scuola



media (a Bellocchi, n.d.r.)”.



Questa affermazione non può essere condivisa.



Difatti nello stesso Piano Pluriennale delle Alienazioni approvato con la delibera



consiliare n.90 del 30/3/2011 si trovano inseriti immobili comunali da alienare



per un controvalore di €.29.085.000,00 come da prospetto (C) che segue:



PIANO PLURIENNALE ALIENAZIONI 2011-2013 (C)



A



Comparto

funzionale

integrato

Fantasy World ST6_P19



B



Comparto Commerciale

Roberti & Paoletti



C



Comparto ST6_P36



D



Comparto ST6_P46



E



Area F5 Madonna Ponte



F



Terreno agricolo con

sovrastante fabbricato



G



Terreno agricolo con

sovrastante fabbricato



H



Terreno agricolo con

sovrastante fabbricato



I



Terreno agricolo con

sovrastante fabbricato



L



Compendio fondiario

Serrungarina



TOTALE (C) 29.085.000,00



Comune di Fano



Ditta Roberti & Paoletti



affitto commerciale



Affitto Santinelli Loris



Affitto Bertulli Marco



Affitto Vincenzi Valeria



Conduttore Pedini Lu=

ciano – Scadenza con=

tratto 10/11/2012



Conduttore Lugli-Peroni

Scadenza contratto:

10/11/2015



Conduttore Alessandrini

Gabriele – Scadenza

contratto: 10/11/2012



Conduttore Santinelli

Loris



Scadenza

contratto: 10/11/2012



Magi-Occhialini



323.771



Torrette

Fano



20.000



Torrette

Fano



50.189



Metaurilia



45.555



Pontesasso



105.000



Tre Ponti

San Michele



11.000



Tre Ponti



di



18.500.000,00



di



2.200.000,00



1.100.000,00



1.350.000,00



3.675.000,00



250.000,00



3.304



Bellocchi



350.000,00



6.848



Caminate

Polo estrattivo



10.000



Loc.Metaurilia



160.000,00



250.000,00



300.000



Pozzetti/Guazzi



1.250.000,00



-5-



E’ tempo di precisare, così aiutando il Consiglio Comunale a sciogliere la



riserva annunciata nella delibera n.90 del 30.3.2011, che il valore reale



10



del complesso edilizio ex SANT’ARCANGELO ascende ad almeno



€.13.000.000/13.500.000.



Ed invero:



*-gli immobili residenziali da ristrutturare, in zone decisamente meno pregiate del



centro storico di Fano, hanno quotazioni non inferiori a 1.700/1.750 euro/mq;



*-come tutti sanno, il prezzo di appartamenti e uffici di immobili ristrutturati



nel centro storico non è oggi inferiore ai 3.700/3.800 euro/mq. fino a toccare



e superare, nelle zone migliori i 4.000 euro/mq.; mentre i costi imprenditoriali



di ristrutturazione (o di demolizione/ricostruzione), tenuto conto della vigente



normativa, si aggirano sui 1.400/1.500 euro/mq., con un utile d’impresa



aggiuntivo del 20%;



*-solo il cortile centrale dell’ex SANT’ARCANGELO, che supera i 600 mq,



può agevolmente contenere n.20/25 appetibilissimi posti auto, il che, da un



lato, rappresenta un autonomo valore aggiunto di almeno 500.000,00 euro,



dall’altro concorre ad incrementare la valutazione delle singole unità adibite ad



appartamenti o negozi, delle quali i posti auto costituiranno pertinenze.



Consegue che il valore di mercato del complesso edilizio ex SANT’ARCANGELO,



allo stato attuale, supera di gran lunga, da solo, il costo globale degli erigendi



istituti scolastici di Cuccurano-Carrara e Bellocchi.



Questo ineludibile dato di fatto basta ad impedire l’inclusione del



complesso monumentale (usiamo i termini del perito dott.Andrea



Triani) dell’EX SANT’ARCANGELO nella operazione di appalto in



parola, per la semplice ma insormontabile ragione che il valore di



detto cespite oltrepasserebbe di almeno un paio di milioni di euro il



11



corrispettivo dei lavori (7).



-6-



Procediamo ora ad una breve disamina della complessa operazione immobiliare



cui la Giunta Comunale con la delibera n.76/011 ha dato avvio per la costruzione



degli edifici scolastici rispettivamente in Cuccurano-Carrara e Bellocchi.



1. In primo luogo merita segnalare che nella specie si è inteso dare vita ad un



unico contratto di appalto, avente ad oggetto due diverse opere.



Tale scelta, poco lineare e, come si vedrà, decisamente insidiosa, obbedisce



alla volontà di includere (seppure arbitrariamente) tra i beni da cedere in



contropartita il complesso edilizio ex Sant’Arcangelo;



2. il congegno normativo dell’art.53/6° co. D.Lgs.163/2006 (esecuzione di opere



appaltate contro dazione di beni immobili in sostituzione del corrispettivo



in denaro) è ancora poco sperimentato e presenta rischi bilaterali che si



acuiscono in rapporto diretto alla complessità e alla importanza economica del



negozio.



Difatti:



2.1.-l’appaltatore dovrà costruire e portare a ultimazione entrambi gli edifici



scolastici senza ricevere alcuna somma né a titolo di anticipo all’apertura del



cantiere, né alla maturazione dei vari stati di avanzamento lavori, com’è usuale



per gli appalti sia pubblici sia privati.



Ben poche imprese saranno in grado di concorrere ad un appalto gravandosi di



siffatti oneri.



D’altro canto per fronteggiare prevedibili esigenze finanziarie legate al



procedere dei lavori, l’impresa assuntrice non potrà, come solitamente avviene,



fare affidamento o richiedere anticipazioni bancarie su incassi futuri, giacché



è destinata a non ricevere mai somme di denaro. Nemmeno potrà costituire



garanzie reali sui beni da acquisire come corrispettivo, perché la proprietà di



(()-Le differenze sopra esposte tengono per buone le indicazioni (€.7.000.000 +

€.4.000.000) fornite dal sindaco nella seduta consiliare del 28/4/2011 anche se

verosimilmente il costo del polo “Cuccurano-Carrara”, una volta circoscritto alle

sole scuole materna ed elementare, andrebbe congruamente diminuito.

12



essi, come prescrive l’art.53/7° co. D.Lgs.163/06, potrà essere trasferita dalla



stazione appaltante “solo dopo l’approvazione del certificato di collaudo”,



quindi dopo il completamento, la consegna e il collaudo dell’ultimo dei due



edifici scolastici.



Com’è intuitivo, aumenta in maniera abnorme il pericolo, sempre immanente,



di insolvenza dell’appaltatore.



2.2.-a prima vista l’Ente appaltante si trova in posizione privilegiata poiché, fino alla



consegna dell’opera e al suo collaudo definitivo, mantiene la proprietà degli



immobili da trasferire a titolo di corrispettivo. Senonché:



• detto Ente, non pagando stati di avanzamento, non potrà effettuare le usuali



trattenute dei decimi a garanzia per cui, qualora l’appaltatore accumuli



inadempienze o ritardi, non sarà in grado di praticare detrazioni o penali;



• la stazione appaltante assume la responsabilità solidale con l’appaltatore ed



i subappaltatori nel pagamento dei contributi e delle retribuzioni dovute



al personale dipendente (art.4 e art.5 del Regolamento di esecuzione ed



attuazione del D.Lgs.n.163/2006 approvato con DPR 05/10/2010 n.207).



Tali eventuali esborsi vanno fatti in denaro contante del quale, dati i



presupposti contrattuali, l’Ente non dispone ;



• è ben vero che per cautelarsi dalle evenienze negative di cui ai precedenti



capi il committente si sarà munito di fideiussione bancaria o assicurativa a



prima richiesta, ma ben difficilmente detta garanzia potrà essere ottenuta in



cifra superiore al 10% previsto dalla legge e questa percentuale, isolatamente



considerata, appare insufficiente;



• nel caso di risoluzione del contratto per grave inadempienza dell’



appaltatore, poi, diverrà estremamente problematico assegnare ad altro



soggetto il completamento dei lavori se non altro per la infungibilità e



infrazionabilità del corrispettivo, costituito non da una somma di denaro ma



dal trasferimento di immobili.



3.-Comunque vadano le cose, quindi anche nella deprecata ipotesi di alienazione



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del complesso edilizio ex Sant’Arcangelo (8), è auspicabile che il bando



non preveda, almeno per detto immobile, la immissione nel possesso dell’



appaltatore prima del trasferimento della proprietà. Tale concessione, ferma



ogni riserva di legittimità, aprirebbe scenari dai contorni imprevedibili dato



che:



• il diritto di possesso attribuisce un potere sulla cosa “che si manifesta in



un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro diritto



reale” (art.1140 cod.civ.); in altre parole il possessore di un bene ha il diritto



di goderne e disporne uti dominus;



• nel nostro caso l’appaltatore, divenuto possessore, potrà, anche senza



esserne ancora il proprietario, presentare un progetto di ristrutturazione,



ottenere il permesso di costruzione, dare inizio ai lavori sull’immobile,



stipulare contratti preliminari di vendita con terzi, et similia;



•è facile immaginare cosa succederebbe se l’appaltatore rimanesse



inadempiente ai propri obblighi e il contratto di appalto dovesse venire



risolto: si aprirebbe un contenzioso destinato a protrarsi per anni e anni;



nel frattempo l’Ente appaltante rimarrà spogliato del possesso; e la zona



più significativa del centro storico resterà sfigurata in permanenza da gru,



ponteggi, transennature, demolizioni, materiale di cantiere, ecc...



*



Nel contesto fin qui illustrato è Suo compito, stimato Sindaco, individuare e tenere



salda la rotta sul percorso della legalità e della tutela del patrimonio pubblico



cittadino.



Noi esprimiamo il fervido augurio che le nuove scuole di Cuccurano-Carrara e di



Bellocchi, di sicuro interesse per la collettività, vengano edificate belle, accoglienti



e in tempi ragionevoli, ma non sulle ceneri dell’EX SANT’ARCANGELO.



Cordialmente.



Fano, 28 ottobre 2011



(()-Ma, ci si chiede, perché coinvolgere nell’affare l’intero complesso edilizio

SANT’ARCANGELO, anziché limitare l’operazione ad alcune parti di esso, come quella

prospettante su via Rinalducci o quella occupata fino a poco tempo fa dagli uffici

comunali dei Servizi Educativi?



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AVV.GIANCARLO MOROSINI



AVV.FRANCESCO CANESTRARI


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