mercoledì 21 novembre 2012

Sanità,Mesotelioma, il pericolo non viene solo dall'amianto ma anche dai suoi sostituti.

Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio ed è associato soprattutto all'esposizione all'amianto.


INTERROGAZIONE 


Il sottoscritto Giancarlo D'Anna consigliere regionale de vice presidente della Commissione Sanità della Regione Marche

PREMESSO

che le fibre di amianto sono riconosciute come la causa principale del mesotelioma e che complessivamente alle malattie legate all'inalazione di fibre all'asbesto vengono attribuite in Italia 3000 morti l'anno ; 
che nonostante la provata pericolosità di quella fibra ancora poco è stato fatto per ridurre in modo considerevole la presenza dell'amianto in strutture private e pubbliche ad iniziare da numerosi edifici scolastici;
che nei prossimi anni entro il 2018, secondo studi affidabili, si raggiungerà il picco di morti come conseguenza di inalazioni delle fibre di amianto;
che un recentissimo studio portato avanti dal prestigioso Istituto Ramazzini di Bologna,distintosi anche in passato per lo studio delle conseguenze dell'inalazione delle fibre di amianto, ha lanciato un nuovo allarme relativo a Lana di roccia, lana di vetro, fibre di ceramica utilizzati come “sostituti dell'amianto” in quanto secondo gli studi del Ramazzini come ha dichiarato Morando Soffritti, direttore scientifico dell'Istituto:”la loro capacita' di indurre il mesotelioma e' di poco più' bassa dell'amianto";
che dal citato studio “non emerge tanta differenza” tra amianto e i suoi sostituti  visto che “Iniettando fibre di amianto e dei sostituti
di amianto nelle cavie, il risultato e' che nel primo caso l'incidenza
di mesotelioma e' dell'80%, nel caso dei sostituti del 45%”.
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CONOSCERE:

quanti sono i casi di mesotelioma accertati negli ultimi 10 anni nella regione Marche;
dove si registrano il maggior numero di casi di mesotelioma;
per quale motivo non si è ancora provveduto a discutere ed approvare le proposte di legge relative alla bonifica degli edifici con presenza d'amianto;
alla luce di quanto esposto dietro la denuncia dell'Istituto Ramazzini di Bologna: quali immediati accertamenti e provvedimenti s'intendono adottare per evitare che in futuro alle già numerose vittime dell'amianto si aggiungano anche quelle dei sostituti dell'amianto?

Giancarlo D'Anna


martedì 20 novembre 2012

UN BELL'EVENTO A FANO IL 6 DI DICEMBRE 2012


PREMI: PICCHIO D'ORO 2012 A ATLETI E TECNICI OLIMPICI LONDRA

(ANSA) - ANCONA, 20 NOV -La
Commissione regionale composta dai consiglieri Giacomo Bugaro,
Giancarlo D'Anna, Maura Malaspina e Rosalba Ortenzi
con Presidente Paola Giorgi si è riunita oggi per decidere gli atleti da premiare nella giornata delle Marche che si terrà a Fano il 6 dicembre 2012.
V
alentina Vezzali, Elisa DiFrancisca , Massimo Fabbrizi, Assunta Legname, Giorgio Farroni,
Stefano Cerioni sono tra gli atleti e tecnici olimpici e
paralimpici di Londra 2012 destinatari del Picchio d'Oro,
l'onorificenza che verra' consegnata in occasione della Giornata
delle Marche il prossimo 10 dicembre a Fano.
''Con la nostra scelta - spiega Paola Giorgi, presidente
della Commissione regionale che ha avuto il compito di
individuare i premiati - abbiamo voluto riconoscere i veri
valori dello sport e premiare tutti gli attori che sono stati
protagonisti, vincitori e partecipanti, atleti, e tecnici, delle
Olimpiadi e Paraolimpiadi 2012, perche' sono, ognuno nel proprio
ruolo, la dimostrazione tangibile, ad alto livello, del valore
sociale e sportivo dell'attivita' che viene svolta nel
territorio''.
Il titolo della Giornata sara' quest'anno 'Impegno per
vincere nella vita' e' ha l'obiettivo di celebrare i risultati
eccellenti conseguiti dalle Marche a livello sportivo in tutti
questi anni e in particolare a Londra la scorsa estate. La
Commissione era composta dai consiglieri Giacomo Bugaro,
Giancarlo D'Anna, Maura Malaspina e Rosalba Ortenzi.

Questo l'elenco completo dei
premiati: Valentina Vezzali (sherma, oro a squadre e bronzo
individuale); Elisa Di Francisca (scherma, oro a squadre e oro
individuale); Massimo Fabbrizi (tiro a volo, argento); Samuele
Papi (pallavolo, bronzo); Emanuele Birarelli (pallavolo,
bronzo); Andrea Bari (pallavolo, bronzo); Filippo Magnini
(nuoto); Filippo Baldassari (vela); Michele Regolo (vela);
Paolo Ottavi (ginnastica); Julieta Cantaluppi (ginnastica
ritmica); Gianmarco Tamberi (atletica leggera, salto in alto);
Rosalba Console (atletica leggera, maratona). Gli atleti
paralimpici cono Assunta Legname (atletica leggera, oro lancio
del peso); Giorgio Farroni (ciclismo, argento su strada); Andrea
Cionna (maratona) e Riccando Scendoni (atletica leggera
100/200/400 metri).
I tecnici sono Piero Benelli; Carlo Castagna; Marco Masi:
Stefano Cerioni; don Mario Lusek (cappellano della squadra
italiana); Annalisa Coltorti; Nicola Selvaggi e Piergiorgio
Severini.

venerdì 16 novembre 2012

SANITA' CI DICONO CHE “MANCANO I SOLDI “ INVECE...



D'Anna, si continuano a spendere milioni in convenzioni, affitti non necessari e per il fallimento Cup.

Non passa giorno che non si scopra che mancano... perfino le garze. La risposta è sempre la stessa, c'è la crisi,la spending review. Eppure i mali della sanità nelle Marche e in Provincia di PU in realtà in diversi casi hanno poco hanno a che vedere con la spending review . Per essere più precisi si giustificano clamorosi errori e bluff del passato con gli attuali provvedimenti del governo.
Già perché ,ad esempio non è di oggi la convenzione in esclusiva alla s.r.l .privata, Fisiosport, che fa capo a moglie e figli del sindaco di Fossombrone dal 2003 , è costata 360.000 euro l'anno per medicina dello sport e cardiologia. In 10 anni oltre 3 milioni di euro che si potevano risparmiare utilizzando il servizio pubblico.

Vogliamo fare esempi più recenti di provvedimenti presi durante la crisi?Primo tra tutti il Cup regionale. Costato 12 milioni di euro aveva l'obiettivo di eliminare le liste d'attesa. Risultato :soldi buttati per gestire una struttura in odore di parentopoli-amicopoli senza risolvere il problema delle attese, anzi.

Ancora un esempio? Nel 2010 nel pieno della crisi, con delibera 1016 la Giunta Regionale, prendendo atto di una delibera, la 248 del 10 maggio 2010 del Direttore dell'Azienda Marche Nord Aldo Ricci, approva il rinnovo del contratto di locazione del complesso immobiliare sito a Pesaro in Viale Trieste n.391 per la modica somma di 13.500,00 euro al mese per sei anni. Cioè 162.000,00euro l'anno che moltiplicati per i sei anni di contratto sfiorano il milione di euro.

Qui la spending review non c'entra un cavolo. Qui si sono buttati e si continuano a “buttare” soldi pubblici e poi si piange miseria. Danno e beffa vanno di pari passo. Infatti mente si continuano a sprecare soldi per affitti delle varie sedi, l'ex Ospedaletto di Fano, che potrebbe diventare una sede di numerosi uffici vive il suo degrado e abbandono. Un insulto! E pensare che c'è qualche primario, nominato politicamente, che individua nel presunto campanilismo le cause del disastro sanità. Abbia la dignità di starsene zitto sulle cause di quanto sta avvenendo oggi visto che se siamo arrivati a questo punto è anche grazie al suo silenzio.

Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità

domenica 11 novembre 2012

Fiume Metauro, D'Anna, verificare allarme inquinamento.



INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna

Oggetto: situazione Fiume Metauro
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO
che il fiume Metauro ha un percorso di circa Km 121 e un’estensione del bacino imbrifero di Kmq 1.325, il più vasto delle Marche;
che nell’ambito del suo bacino sono presenti 3 invasi: diga del Furlo (fiume Candigliano), diga di S.Lazzaro (fiume Metauro) e diga di Tavernelle (fiume Metauro);
che il suo corso ha un regime torrentizio di tipo appenninico che risente delle piogge stagionali e che, grazie agli apporti degli affluenti Burano e Candigliano (compresi i loro bacini) , la sua portata massima teorica in prossimità della foce è di 2.063 mc/sec.


CONSIDERATO

che ormai da tempo si evidenziano gravi stati di inquinamento del fiume Metauro, in particolare nei tratti in prossimità di Urbania e Fermignano. Infatti, con sempre maggiore frequenza ed in particolare nei mesi estivi quando la portata del fiume si riduce, vengono segnalati fenomeni di intorbidamento delle acque, presenza di schiume, esalazioni maleodoranti e morie della fauna ittica e anfibia ormai pressoché scomparsa (ultimo grave episodio in ordine di tempo l’8 agosto 2012 a valle del depuratore in località Isola di Urbania);

che la responsabilità dello stato di degrado del corso d’acqua è senza meno attribuibile al malfunzionamento e in alcuni casi alla totale assenza di depuratori per le acque reflue fognarie che riversano il loro carico inquinante nel fiume;

che in particolare insistono sul tratto di fiume maggiormente inquinato gli scarichi dei seguenti impianti di depurazione, quasi tutti gestiti da Marche Multiservizi SPA con sede a Pesaro in via dei Canonici 144: depuratore di Lamoli, depuratore di Borgopace, depuratore di Mercatello sul Metauro, depuratore di S’Angelo in Vado, depuratore di Peglio, depuratore di Urbania loc. Isola, depuratore di Urbania Mattatoio Comunale, depuratore di Fermignano, depuratore di Cagli (fiume Burano);

che a seguito di una serie di prelievi delle acque a valle degli impianti sopraelencati e successive analisi effettuate da tecnici appartenenti al Gruppo Progetto Acqua di Urbania con strumentazioni professionali, sono state rilevate percentuali di inquinanti oltre i limiti fissati dalla vigente normativa, in particolare per quanto riguarda l’ammoniaca oggetto di numerosi superamenti della soglia limite;


che la situazione peggiore è stata riscontrata tra S. Angelo in Vado, Urbania e Fermignano dove , in particolare a valle degli impianti di depurazione, gli ittiologi dell’ARPAM hanno riscontrato la quasi totale mancanza di fauna ittica e anfibia nel fiume. Come è noto la presenza di pesci e anfibi è uno degli indicatori biologici fondamentali per determinare lo stato di salute di un corso d’acqua e questo rende ancora più allarmante la situazione del fiume Metauro;

che molti degli impianti di trattamento delle acque reflue fognarie suddetti sono obsoleti e superati rispetto alle nuove tecnologie. In particolare i depuratori a servizio dei piccoli centri, proprio dove il fiume è più pulito in quanto più prossimo alle sorgenti, non sono dotati della sezione di trattamento dell’azoto e pertanto sono altamente inquinanti. Inoltre la scarsa manutenzione degli impianti stessi (in particolare per quanto attiene la gestione dei fanghi di depurazione che, se non estratti dai depuratori come prevede la buona gestione degli stessi e se sottoposti all’azione di dilavamento delle acque piovane, possono essere un’ulteriore causa di dispersione di inquinanti nel fiume) aggrava ulteriormente una situazione già allarmante.


CONSIDERATO INOLTRE
che nella stessa area esiste un’ampia serie di depuratori fermi o inattivi (ad esempio a Muraglione di Urbania, in zona Ind.le di Urbania, in frazione di Peglio S.Giovanni, a Petra) e che molte frazioni o aree di paesi non sono per nulla collegate alla rete fognaria e pertanto i reflui confluiscono direttamente nel fiume senza subire trattamenti di depurazione il cui canone viene comunque addebitato in bolletta agli utenti;
che nel bacino del fiume Metauro e Burano sono presenti alcuni impianti di potabilizzazione delle acque, come ad esempio quello ubicato a circa 3 Km a valle del depuratore di Cagli a servizio anche delle città di Urbino e Urbania e quello di San Silvestro di Fermignano a servizio di quest’ultima cittadina e situato 7 Km a Valle del depuratore di Urbania, uno degli risultato tra i più inquinanti. Il grave stato di inquinamento dei corsi d’acqua suddetti potrebbe pregiudicare la qualità delle acque destinate al consumo umano trattate nei predetti impianti che per raggiungere gli standard di potabilità si vedono costretti ad aumentare i livelli di utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio cloro).
INTERROGA

Il Presidente della Giunta per conoscere:

se quanto esposto ed enunciato dall’associazione Gruppo Progetto Acqua di Urbania risponde a verità.
Nel caso di risposta affermativa quali provvedimenti si intendono adottare vista la gravità della situazione denunciata.

venerdì 9 novembre 2012

NON CI STIAMO!




Non è semplice rimanere calmi e mostrarsi riflessivi dopo le risposte (in rigoroso ordine cronologico) del dott. Coschiera e del dg Ricci ai nostri allarmi; no, non lo è proprio!!

Il piglio del nuovo primario di radiologia del Santa Croce comunque lascia ben sperare! Definiremmo altamente professionale (e fortuna che da Pesaro è arrivato qualcuno per insegnarlo) l’attenzione per il percorso oncologico annunciata come criterio guida dal dott. Coschiera (superprimario unico di Pesaro e Fano), e di certo una bella sospensione del servizio era assolutamente necessaria per una corretta impostazione del reparto…..!
Dott. Coschiera, perché invece non dice che il reparto di radiologia di Fano ha 4 medici in meno rispetto a 3 anni fa? Perché non parla della impossibilità di mantenere un seppur Livello Essenziale di Assistenza (L.E.A) in situazioni simili? Perché non rivela che la sospensione non sarebbe stata affatto temporanea se non ci fosse stato qualche guasta feste (il ns comitato) a far piazzate?
A nulla gioverà la ripresa delle prenotazioni (sempre che avvenga) se non si porrà rimedio alla grave mancanza di medici che causa liste di attesa insostenibili! Per non parlare di attività interventistica che all'ospedale di Fano veniva fatta da oltre 20 anni con ottimi risultati e minima spesa grazie alla collaborazione di uno dei migliori professionisti della Regione (il dott. Gusella) che ancor oggi opera ad Urbino, Senigallia, Fabriano etc..
Chiediamo, ancora una volta, rispetto! NON RACCONTATECI STORIE!

Ed ora …al ns concittadino, Aldo Ricci: egr. direttore come spiega che, in questa squallida guerra tra poveri, il San Salvatore ha visto rimpinguati con solerzia i suoi organici a differenza del Santa Croce - ormai a pieno titolo l’ospedale “Cenerentola” delle Marche (a quando il principe azzurro!) ? Se le sale operatorie aperte 6 mesi l’anno sono un’iperbole”, come mai a fare i conti si arriva a 5 mesi e mezzo di chiusura (4 mesi in estate + 45 gg a Natale? Perché il primario dell’ortopedia ha confermato tutte le nostre denunce? Che fine ha fatto il tanto annunciato progetto spalla?
Direttore, invocare la spending review per giustificare il grave stato del ns ospedale è irrispettoso nei confronti dei cittadini!

E perché poi questa spending review deve pesare tutta sul Santa Croce!
La realtà è ormai lapalissiana: si sta tentando da anni di ridurre l'attività del S.Croce costringendo i cittadini a rivolgersi altrove, per poi declassarlo a Poliambulatorio.
Non si sostituiscono più i primari andati in pensione (e chiunque abbia lavorato in un reparto ospedaliero sa che è un primario presente e motivato da l'impostazione a tutto il reparto); sono stati imposti protocolli e materiali già in uso presso l'ospedale di Pesaro senza consultare e tenere in nessun conto l'esperienza dei professionisti fanesi.
Di fatto la Regione Marche e con essa la dirigenza Marche nord, anzichè tagliare gli sprechi (vedi 12 milioni di euro per un CUP che ancora non funziona) toglie servizi essenziali ai cittadini che per averli pagano fior di tasse.

Ridurre l’attività del S.Croce a favore dell’ospedale Salvatore è una scelta miope e campanilistica perché non si sfruttano risorse umane che già possediamo come tutti quei validi professionisti che avevano fatto di questo ospedale un punto di riferimento anche regionale,perchè non si sfruttano gli spazi parte dei quali di recentissima costruzione, perchè si creano disagi a 140:000 cittadini che ad esso facevano riferimento!

L’agonia continua …. Sicuramente non per molto!


SAVERIO DE BLASI
comitato per la difesa del Santa Croce

 &

COORDINAMENTO PER LA DIFESA DEL SANTA CROCE

GIANCARLO D'ANNA consigliere regionale
ROBERTO ZAFFINI consigliere regionale
ANTONIO COLUCCI fano 5 stelle
FEDERICO SORCINELLI segretario prov.le La Destra



martedì 6 novembre 2012

SANITA':L’AGONIA DEL SANTA CROCE!


Una manifestazione organizzata dal coordinamento e comitato Santa Croce
 
 
 
APPELLO AI FANESI: MOBILITIAMOCI CONTRO I DISTRUTTORI DEI NOSTRI DIRITTI!

 

Blocco delle prenotazioni per TAC e RISONANZA, riduzione massiva di acquisto di protesi d’anca

 

Le ultime settimane hanno visto una drammatica accelerazione in quella che sembra essere la fine certa del nostro ospedale e di grossa parte della sanità fanese: lo smantellamento dell’ospedale  Santa Croce.

La realtà dei fatti sta infatti andando ben oltre le più pessimistiche previsioni che il nostro Comitato aveva reso pubbliche fin dal 2009.

L’aria che si respira al Santa Croce (che fino a pochi anni fa vantava professionisti e reparti tra i migliori della Regione) è quella di una struttura in smobilitazione, con dipendenti increduli e …………rassegnati!

 

Ma veniamo ai fatti più recenti (e drammatici):

 

1.     E’ di pochi giorni fa la notizia che il Servizio di Radiologia dell’Ospedale di Fano non garantisce più prenotazioni per gli esami di Risonanza Magnetica e di TAC; d’ora in poi sarà necessario rivolgersi all’Ospedale di Pesaro, con liste di attesa di 8 mesi! (nb: in Romagna in una settimana si esegue l’esame!!).

2.     L’Azienda Marche Nord ha ridotto drasticamente l’acquisto di protesi necessarie per gli interventi ortopedici al bacino; (logico provvedimento in una popolazione che -

fortunatamente! - invecchia progressivamente!) questo significa che sarà sempre più difficile operarsi per artrosi dell’anca, una patologia per la quale l’ortopedia di Fano è stata per decenni ai massimi livelli di eccellenza.

3.     La Chirurgia Generale è costretta a chiudere le sale operatorie per 6 mesi all’anno (alla faccia degli investimenti sbandierati dalla Direzione Generale), cosicchè per sottoporsi ad un qualsiasi intervento sarà necessario aspettare tempi biblici (già ora l’attesa per un’ernia addominale sfiora l’anno!!!).

4.     Primari e medici che vanno in pensione non vengono più sostituiti (con conseguente trasformazione dei reparti in questione in dependance dei rispettivi reparti pesaresi…).

 

E per ora ci fermiamo qui……..(scusate se è poco!)

 

Questa è la pari dignità ancora oggi ribadita nel piano aziendale 2012, questo è ciò che i cittadini fanesi e non, hanno guadagnato con l’annessione a Marche Nord??!!

 

Ci domandiamo: “Cosa risponderà la direzione a questi fatti? Si produrrà in retoriche bugie negando, nella perfetta tradizione della burocrazia sovrana che tratta i cittadini come sudditi, le nude verità che denunciamo?”

 

Chiediamo rispetto, non raccontateci storie!

 

Saverio De Blasi

comitato per la difesa del santa croce

&

cooridinamento per la difesa del santa croce:

GIANCARLO D'ANNA (consigliere regionale)

ROBERTO ZAFFINI (consigliere regionale)

ANTONIO COLUCCI (FANO 5 STELLE)

FEDERICO SORCINELLI (segretario provinciale de La Destra)

 

domenica 4 novembre 2012

Il tempo delle scelte:cosa fare dell'ex Convitto V.Colonna?

La struttura nata negli anni '30 oggi abbandonato


EX CONVITTO VITTORIA COLONNA , UN'OCCASIONE IMPORTANTE
D'ANNA,UNIRE LE ENERGIE E COINVOLGERE LA CITTA' DI FANO.

E' una piccola città nella città il Convitto Vittoria Colonna. Circondata dal verde e protetta allo sguardo in buona parte del perimetro, è una realtà forse poco conosciuta, con una sua storia importante -come ci ricorda il Prof. Berardi- ma che in futuro potrebbe, più di ieri, aprirsi alla città di Fano. E' giusto porsi alcune domande per non trovarsi di fronte a decisioni e scelte prese altrove come spesso accade. Che ne sarà di quella struttura?Come potrebbe essere utilizzata quell'area?E' il caso di aprire un dibattito con delle idee,delle proposte per non trovarci ,come troppo spesso accade, a lamentarci per decisioni che abbiamo più o meno consapevolmente“delegato” ad altri?
Io credo che sia doveroso attivarsi immediatamente quantomeno per conoscere su quali ipotesi stanno ragionando gli enti proprietari di quell'area .La crisi economica non deve giustificare un eventuale rinvio del dibattito anzi deve essere lo spunto per cercare un rilancio dell'economia anche attraverso il concorso delle energie del territorio che possono e devono incontrasi per vincere le sfide future. L'area del Vittoria Colonna può essere un importante occasione.

Giancarlo D'Anna
Consigliere Regionale Marche

giovedì 1 novembre 2012

Erosione marina, la resa dei conti.


Sulla lunga vicenda dell'erosione marina in viale Ruggeri a Fano ho presentato la seguente mozione:
Premesso che
da numerosissimi anni attraverso interrogazioni, mozioni, emendamenti al bilancio regionale, dimostrazioni di protesta dei cittadini e operatori turistici residenti nella zona Sassonia di Fano e più esattamente Viale Ruggeri e zona Bersaglio di Fano, viene denunciata la drammatica situazione in cui versa il litorale con gravi rischi per cose e persone senza che seri e definitivi provvedimenti venissero adottati
Preso atto
* dei continui e pesanti fenomeni climatici che determinano una forte erosione della costa;
* che l'economia locale del litorale marchigiano viene periodicamente posta alla prova in conseguenza della distruzione delle infrastrutture turistiche;
* che in alcuni casi l'erosione pone a rischio la viabilità stradale e ferroviaria;
* che il fenomeno riguarda vari tratti del litorale marchigiano tra cui in particolare la zona di Viale Ruggeri Sassonia del comune di Fano e le spiagge di Marotta di Mondolfo che presenta aspetti di vera emergenza;
CHIEDE ALLA GIUNTA REGIONALE
* di attivare tutte le azioni necessarie per fronteggiare nell'immediato la situazione di emergenza, anche attraverso la dichiarazione di calamità naturale;
* di riconoscere il problema della erosione marina come una delle principali priorità regionali, destinando quindi a tal fine, adeguate risorse finanziarie nei prossimi bilanci, a partire da quello del 2013;
* di elaborare un programma di intervento strutturale coinvolgendo le amministrazioni locali interessate, che organicamente risolva progressivamente e definitivamente tale problema, attraverso soluzioni adeguate rispetto ad esperienze passate che si sono rivelate inefficaci, che siano rispettose dell'ambiente, preceduto anche alla progressiva rimozione delle cause dell'erosione;
IMPEGNA IL GOVERNO
NAZIONALE L'UNIONE EUROPEA
a garantire risorse finanziarie aggiuntive a quelle regionali per sostenere la realizzazione del programma di salvaguardia del litorale marchigiano".
Giancarlo D'Anna
Gruppo Misto Regione Marche