mercoledì 30 aprile 2008

ALEMANNO E LA DESTRA CHE HA FATTO L’IMPRESA


nella foto un giovane Alemanno al funerale di Almirante


Fonte: destrasociale.org, di o.k.

UN PASSO AVANTI NELLA STORIA - Gianni Alemanno è il nuovo sindaco di Roma. Gianni Alemanno è il nuovo sindaco di Roma. Lo ripeto per ben due volte, perché onestamente ancora non ci credo. E quanti altri come me? Una marea. Perché -sappiate- se c’è una cosa che più di altre mi ha colpito della vittoria di Alemanno, è stato il coinvolgimento spontaneo di una miriade di persone neppure residenti nell’Urbe. Molte delle mail che ci arrivavano erano di volenterosi sostenitori che pur non potendo votare (in quanto non residenti nella Capitale) hanno sostenuto -ognuno con i propri mezzi, piccoli o grandi che fossero- l’elezione del candidato del Pdl, a dimostrazione di quanto questa vittoria sia stata voluta, cercata e trovata da tutta Italia e non solo da Roma.
Anche grazie a loro, queste elezioni ora hanno un significato storico per la destra italiana: perché nasconderlo? Alemanno è arrivato a toccare una meta che credevamo fosse impossibile da raggiungere. E’ riuscito laddove aveva iniziato Gianfranco Fini nel lontano 1993. Erano altri tempi: tangentopoli stava facendo il suo corso, DC e PSI erano due ricordi, ci fu l'avvento del Cavaliere, il Pdl era utopia, e soprattutto c’era ancora l’MSI. Sono passati quindici anni dal ‘93, e oggi la destra non ha vinto un’elezione, ma ha fatto l’impresa.

BRAVO ALEMANNO, HA VINTO PERCHE’ SE LO MERITA – Domanda: dopo la sconfitta schiacciante subita due anni fa da Veltroni, quanti avrebbero deciso di ricandidarsi alla medesima poltrona di sindaco di Roma? Pochi, forse nessuno, eccezion fatta per uno: Gianni Alemanno. Il quale non solo s’è ricandidato verso una vittoria improbabile (ma non impossibile), ma in questi due anni con umiltà è tornato sul territorio. Come? In due modi: diventando il Presidente Provinciale della Federazione romana di An, ma soprattutto occupandosi della città nella sua veste di Consigliere Comunale. Ripeto: quanti avrebbero fatto come lui? Alemanno è un gran lavoratore, instancabile, operativo, che pretende tantissimo, ma soprattutto che ama mettersi di continuo alla prova. E questa vittoria è la dimostrazione che c’è un modo di far politica che paga. Paga essere umili, paga fare un passo indietro se pur rischioso rispetto alle posizioni precedentemente acquisite, paga soprattutto darsi da fare anche quando i sondaggi ti sono contro. Proprio per questo Alemanno è un esempio da seguire: un uomo che non si è arreso, che umilmente si è rimesso a lavorare e che alla fine -come in una favola- ha vinto. Bravo Alemanno, questa vittoria se la merita tutta quanta, perché questo risultato premia sì il Pdl, ma premia soprattutto l’uomo politico. Che sia d’esempio.

BREVE ANALISI DI UNA VITTORIA INCREDIBILE – Molti sono i motivi della vittoria del Pdl e di Alemanno a sindaco di Roma. Oltre ai meriti del nuovo sindaco, ci sono i demeriti del suo sfidante, Francesco Rutelli, senatore del Pd. A Rutelli è mancato l’appoggio della sinistra “extraparlamentare”, dei “compagni” insomma. Lui giustamente dice “mi hanno lasciato solo”. Ma perché? Perché proprio Rutelli rappresentava per la sinistra uno “non di sinistra”. Uno che andava votato per non far eleggere Alemanno, di certo non per la sua “vision”. Del resto, “diciamocelo”, come biasimare la sinistra più estrema? La parte di quel biblico programma del Governo Prodi, voluto dalla sinistra radicale, si dice che non sia stato attuato proprio per via delle resistenze del partito di Rutelli, ormai confluito nel soggetto unico (ma non unitario). E questo, con buona pace di Rutelli, basta e avanza per aver contro una bella fetta di elettorato “amico”. A dimostrazione che lo slogan del 2006 dell’Unione “Uniti si vince” era un’opera incompleta: mancava “..ma non si governa”.
Alemanno ha rappresentato (e rappresenta) il nuovo, e come tale è riuscito a portare l’opinione pubblica (e anche il suo avversario) sui suoi temi: temi realistici, mica quelli di “Alice nel paese delle meraviglie”. Per molto, troppo tempo, la sinistra ha gestito Roma in modo privatistico (e non pubblico) arrivando a farci credere che i problemi della Capitale non erano poi tanti, e i pochi che c’erano si potevano risolvere dall’oggi al domani. Balle. Roma -dopo 15 anni di malgoverno- è visibilmente un passo indietro rispetto ad ognuna delle principali capitali europee su temi come la sicurezza, il decoro urbano, la vivibilità, le prospettive future di famiglia e impresa, i servizi al cittadino e chi più ne ha più ne metta. Eppure pareva che fra inaugurazioni (fatte e rifatte) ed eventi mediatici, a Roma non ci si poteva lamentare. Eccome no: così facendo, perdendo quindi il senso della realtà, il centrosinistra ha perso la cosa più importante: il contatto non con gli elettori, ma bensì con i cittadini. E questo si paga, si paga sempre, e il prezzo è altissimo. Perché il governante che cede alla supponenza, all’arroganza e alla prepotenza, prima o poi paga dazio. Di qualunque colore esso sia.

UN PICCOLO CONSIGLIO AL SINDACO DI TUTTI – Ad Alemanno rivolgo qualche piccolo consiglio, certo che non ne avrà bisogno, ma si sa, meglio ripetere piuttosto che tacere. Perché chi tace, non sempre acconsente e spesso si pente. Il consiglio è quello di avvalersi delle persone migliori, non solo per qualifica, ma soprattutto per qualità morali e virtù. Non è l'invettiva del bacchettone, ma l’affettuoso consiglio di chi conosce la dinamica dei ruffiani, della “cortigianeria” e soprattutto dei cicisbei. Occhio Gianni. Perché a destra abbiamo molta gente valida, capace, assennata, preparata e soprattutto che è stata al tuo fianco tanto nei giorni migliori quanto in quelli peggiori. Gente che c’è stata sia prima che dopo il "codazzo". Gente che possiede quelle virtù fondamentali che prendono il nome di integrità, onestà, altruismo, sacrificio e responsabilità. Questa gente c’è. Lo sappiamo benissimo tutti quanti. Non sono né dilettanti né improvvisati. E' gente che ha probabilmente la tua stessa visione del futuro. Persone che non hanno ceduto alla tentazione dell’abbandono neppure nel momento peggiore della storia politica di tutti noi. A queste persone, quelle che sempre sono state con te e sempre lo saranno, ti consiglio di rivolgerti, perché i volti nuovi saranno quelli vecchi, gente onesta.

martedì 29 aprile 2008

ALEMANNO SINDACO A ROMA PER FESTEGGIARE ANCHE D'ANNA E CAVALIERI



Roma, si cambia: Alemanno sindaco. Da Fano sono andati immediatamente a complimentarsi il Consigliere regionale Giancarlo D'Anna e l'assessore comunale di Fano Francesco Cavalieri (nella foto col nuovo sindaco di Roma)
dal Corriere della Sera
Dura sconfitta per Rutelli, trionfa l'esponente del Pdl. La Provincia resta al centrosinistra



ROMA - Il centrosinistra riesce a conservare il controllo della Provincia di Roma, ma cede quello del Campidoglio. Gianni Alemanno, che già due anni fa aveva corso per la poltrona di sindaco sfidando Walter Veltroni e non aveva centrato l'obiettivo, sarà il nuovo sindaco di Roma. A spoglio ultimato, i dati parlano chiaro. E assegnano a lui un vantaggio di quasi sette punti (53,7% contro il 46,3%), sul suo antagonista, Francesco Rutelli. Il centrosinistra manterrà invece la guida della Provincia: a Enrico Gasbarra succederà il ds Nicola Zingaretti che con il 51,78% dei consensi ha battuto il forzista Alfredo Antoniozzi, fermo al 48,22%.

«SARO' SINDACO DI TUTTI» - Poco dopo le 18, con lo spoglio quasi ultimato, è stato lo stesso Alemanno ad intervenire per ringraziare gli elettori: «Quando si vince bisogna essere generosi - ha detto -. Ci lasciamo alle spalle tutti i veleni di questa campagna elettorale. Voglio essere il sindaco di tutti i romani. Vedo dalle percentuali che mi è stato dato un voto trasversale e ne terrò conto». Dall'analisi dei dati, sembra infatti evidente che diversi romani abbiano votato per Zingaretti alla Provincia e per Alemanno al Comune. Stando ai dati riportati dal sito del Comune di Roma, per Zingaretti hanno espresso il loro consenso 731.163 romani, garantendo al diessino il 50,95% dei voti espressi per la provincia nelle sezioni della sola capitale; per Rutelli hanno invece votato «solo» in 676.472: nella stessa giornata, insomma 54.691 elettori hanno insomma voltato la faccia al vicepremier. «Eravamo convinti di poter vincere - aveva spiegato poco prima il portavoce di Alemanno - ma questo distacco è superiore alle nostre previsioni».

FESTA NELLE STRADE - Dentro e fuori la sede del comitato elettorale dell'esponente di An, in via Salandra, già prima di cena si sono registrati assembramenti e caroselli di sostenitori esultanti. Fra le auto che transitano suonando il clacson sono stati notati anche diversi taxi, i cui titolari festeggiano le sconfitta della coalizione che nell'ultima consiliatura aveva provato a varare un provvedimento sulle liberalizzazioni delle licenze che era stato vigorosamente contestato dalla categoria. Sul successo di Alemanno è intervenuto anche il leader di An, Gianfranco Fini, secondo cui quella scritta con questo risultato elettorale è una «pagina storica per An», la sua «vittoria più bella».

L'AFFLUENZA - Intanto sono arrivati al Viminale i dati definitivi relativi all'affluenza: a livello nazionale è stata del 54,99% per le Provinciali e del 62,5% per le Comunali. Si è registrato mediamente un crollo di circa venti punti percentuali rispetto al primo turno, quando i votanti oscillarono tra il 74 e il 76%. In quell'occasione, però, si votava anche per il rinnovo del Parlamento nazionale e questo ha sicuramente favorito l'afflusso.

VALENZA NAZIONALE - Il responso elettorale nella Capitale ha anche una valenza nazionale. In caso di sconfitta, infatti, per Alemanno era già previsto un recupero nella squadra del nuovo governo Berlusconi. Resta ora da vedere cosa farà Rutelli: si è parlato per lui anche di un possibile ruolo da presidente dei senatori del Pd (anche se Veltroni ha già chiesto di confermare in questo ruolo Anna Finocchiaro) ma resta da verificare se, dopo il risultato di Roma, vi saranno contraccolpi interni al Partito democratico. Anche perché la poltrona che andrà ora ad occupare Alemanno è proprio quella lasciata libera da Walter Veltroni che ha rinunciato al Campidoglio per occuparsi a tempo pieno del Pd e, soprattutto, della campagna elettorale.



28 aprile 2008

lunedì 28 aprile 2008

Roma, Alemanno avanti nella corsa al Campidoglio




ROMA - Il centrosinistra dovrebbe riuscire a conservare il controllo della Provincia di Roma, ma ci sono serie possiblità che ceda al Pdl quello del Campidoglio. E' quanto emerge dai primi dati parziali dello spoglio delle schede che evidenziano un netto vantaggio del candidato di centrosinistra Nicola Zingaretti nella corsa per la guida della giunta provinciale (l'esponente ds, con 3.168 sezioni scrutinate su 3.735, ha il 51,78% dei consensi contro il 48,22 del suo avversario Alfredo Antoniozzi) ma una partenza all'inseguimento per Francesco Rutelli, che alla vigilia del voto era considerato favorito per la conquista della poltrona più importante del Comune: con le schede già scrutinate in 1.573 sezioni su 2.600, Gianni Alemanno risulta in vantaggio con il 52,86%, contro il 47,14% del candidato di centrosinistra. Una distanza di oltre cinque punti, che nel corso delle diverse rilevazioni sin qui effettuate non è mai scesa sotto i tre/quattro, che aquesto punto della contesa fa apparire improbabile un recupero da parte del vicepremier uscente.

DESTRA IN FESTA - E non a caso il portavoce di Alemanno si è sbilanciato ai microfoni di Sky Tg 24 parlando di risultato al di là delle aspettative: «Eravamo convinti di poter vincere - ha spiegato SImone Turbolente -, ma questo distacco è superiore alle nostre previsioni. Tanto più che si è andato consolidando a mano a mano che lo spoglio delle schede procedeva». Dentro e fuori la sede del comitato di Alemanno, in via Salandra, si iniziano a registrare assembramenti e caroselli di persone esultanti. Fra le auto che transitano suonando il clacosn sono stati notati anche alcuni taxi, i cui titolari evidentemente festeggiano la probabile sconfitta della coalizione che nell'ultima consiliatura aveva varato un provvedimento sulle liberalizzazioni delle licenze che era stato vigorosamente contestato dalla categoria. Sul successo di Alemanno è intervenuto anche il leader di An, Gianfranco Fini, secondo cui quella scritta con questo risultato elettorale è una «pagina storica per An».

L'AFFLUENZA - Intanto sono arrivati al Viminale i dati definitivi relativi all'affluenza: a livello nazionale è stata del 54,99% per le Provinciali e del 62,5% per le Comunali. Si è registrato mediamente un crollo di circa venti punti percentuali rispetto al primo turno, quando i votanti oscillarono tra il 74 e il 76%. In quell'occasione, però, si votava anche per il rinnovo del Parlamento nazionale e questo ha sicuramente favorito l'afflusso.

VALENZA NAZIONALE - Il responso elettorale nella Capitale ha anche una valenza nazionale: entrambi i candidati, infatti, in caso di sconfitta andranno ad occupare una delle caselle dello schacchiere del potere politico nei rispettivi poli: per Rutelli potrebbe esserci un futuro da presidente dei senatori del Pd (anche se Veltroni ha già chiesto di confermare in questo ruolo Anna Finocchiaro); per Alemanno, invece, l'insuccesso nella corsa per il Campidoglio aprirebbe la strada ad un incarico da ministro nel nuovo governo Berlusconi. Non solo: essendo la poltrona di sindaco quella lasciata libera da Walter Veltroni prima di assumere il ruolo di candidato premier del Pd, un eventuale risultato negativo nella città in cui lo stesso Veltroni due anni fa aveva vinto facile proprio su Alemanno potrebbe avere ripercussioni anche sulle dinamiche interne segreteria del Pd.

RISULTATI SENZA EXIT POLL - Non sono stati diffusi exit poll e quindi i primi ragionamenti sul voto, su dati abbastanza affidabili, potranno essere fatti solo nel pomeriggio avanzato quando lo spoglio delle schede s avrà raggiunto una discreta copertura. Oltre che per Roma e per la sua provincia, si è votato anche per altri quattro consigli provinciali (Massa Carrara, Asti, Foggia e Catanzaro) e per 44 comuni, tra cui sette città capoluogo di provincia ( Sondrio, Vicenza, Massa, Pisa, Roma, Viterbo, Udine).

SANITA', NO ALL'OSPEDALE UNICO.SI AL RILANCIO DELLE STRUTTURE ESISTENTI


“Ospedale Unico Pesaro-Fano ? Dopo la visita della Commissione Regionale Sanità al San Salvatore di Pesaro sono ancora più convinto che non serva e che piuttosto vadano potenziate e ultimate le strutture esistenti –questo il commento del Consigliere regionale D’Anna, che pur non facendo parte della commissione Sanità ha partecipato al Sopralluogo al San Salvatore e al presidio di Muraglia lo scorso giovedì-

“Le condizioni in cui si trova il Pronto soccorso di Pesaro (molto simili a quelle di Fano) ci dicono che è giunto il momento, per Pesaro aprire finalmente il nuovo Pronto Soccorso che è praticamente pronto ma inspiegabilmente deserto. Per Fano invece va rivisto il “nuovo” Pronto Soccorso che alla prova dei fatti non è adeguato alle esigenze dei pazienti e del personale. Ma i problemi dei Pronto Soccorso non si esauriscono con le strutture e la mancanza di personale.”

“Fino a quando le liste di attesa per visite, esami, radiografie saranno lunghe,continueranno in tanti ad affollare le sale di attesa dell’emergenza. Non si tratta quindi solo di strutture, ma di organizzazione e investimenti. “

“La missione non è impossibile, ma a portata di mano se c’è la volontà, se si pensa più al malato piuttosto che agli affari immobiliari legati e collegati al “nuovo ospedale Unico” e alla vendita e riconversione dei vecchi ospedali. “

Pesaro per avere Radioterapia si è battuta per decenni e oggi che facciamo demoliamo tutto per fare un nuovo edificio? E il nuovo pronto soccorso del San Salvatore lo chiudiamo ancor prima di aprirlo nonostante i disagi sopportati dai pazienti malgrado l’impegno del personale medico? E della nuova rianimazione dell’ospedale pesarese, anche questa tristemente e desolatamente ancora chiusa, che ne facciamo la rendiamo funzionante o in attesa dell’Ospedale unico la teniamo chiusa? E i nuovi padiglioni del Santa Croce di Fano per i quali sono stati spesi miliardi li chiudiamo prima ancora di essere messi tutti in funzione insieme alle camere operatorie predisposte ma mai entrate in funzione? E degli ospedali dell’entroterra che ne facciamo, li chiudiamo tutti? così da Pennabilli a Pergola tutti saranno costretti ad arrivare al mare per farsi curare?

Sarà invece il caso di aprire il nuovo Pronto Soccorso di Pesaro insieme agli altri reparti per dare risposte immediate agli utenti, sarà invece il caso di aumentare i turni e personale a radioterapia per tenere testa alla pressante domanda. Sarà invece il caso di risolvere i problemi del Santa Croce ad iniziare dal Pronto Soccorso, dalla Dialisi, dalla carenza di personale, dalla sostituzione dei primari pensionati, delle liste d’attesa. Sarà il caso di garantire all’entroterra la certezza di essere un territorio non secondo a nessuno quantomeno nella Sanità. Insomma se di risorse economiche ce ne sono che vengano impegnate nelle strutture esistenti ma soprattutto investendo sulla professionalità di medici, infermieri e personale evitando inutili doppioni e sprechi tra le strutture esistenti.

Per concludere, in una Provincia dove per costruire un edificio(IME) che avrebbe dovuto ospitare alcune decine di malati psichici gravi, a distanza di dieci anni il cantiere non è ancora chiuso e l’edificio è abbandonato all’erbacce e al degrado, c’è chi vorrebbe costruire un mega ospedale, senza dire dove, ma soprattutto con quali risorse se non attraverso un’operazione immobiliare senza precedenti che vorrebbe immettere sul mercato una serie di appetibili aree nel centro di Pesaro e di Fano.

Vuoi vedere che “la salute” che interessa di più è quella di chi andrebbe a gestire costruzione, demolizione e riconversione degli edifici? C’è da scommettere che in attesa del nuovo ospedale diminuirebbero notevolmente gli investimenti per gli ospedali esistenti con perdita di qualità e soprattutto di utenti come già accade a favore di realtà fuori Regione come purtroppo continua ad accadere con grave danno d’immagine ed economico per le Marche.”

domenica 27 aprile 2008

IL NOSTRO 25 APRILE

Ballottaggi: 5,7 milioni di italiani al voto


dal Corriere della Sera
Secondo turno di provinciali e comunali. Occhi puntati su Roma dove si sfidano Rutelli e Alemanno

ROMA - La sfida più importante è quella di Roma. Ma tra oggi e domani si vota per i ballottaggi di 5 province e 44 comuni, fra cui 6 capoluoghi. Oltre 5,7 milioni di italiani sono chiamati di nuovo alle urne per il secondo turno delle elezioni amministrative. Affluenza in calo secondo i dati, relativi alle ore 12 del ministero dell'Interno: alle provinciali ha votato il 10,27% degli aventi diritto (contro il 14,1% del primo turno); alle comunali il 12,34% (contro il 15,1%). A Roma, al ballottaggio per il sindaco, ha votato il 12,5 per cento. Al primo turno la percentuale era stata del 14,6%. C'è da dire, però, che il primo turno delle amministrative era coinciso con le elezioni politiche.

A ROMA - È soprattutto il voto per eleggere il primo cittadino della Capitale a tenere tutti con il fiato sospeso: da una parte il candidato del centrosinistra, Francesco Rutelli, che parte dal 45,8% dei consensi, e dall'altra il rivale di centrodestra Gianni Alemanno, che al primo turno ha raggiunto il 40,7% dei consensi. Quello per il Campidoglio non è però l'unico voto che conta: si vota infatti anche per scegliere il presidente della Provincia di Roma. Si sfidano il candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti (46,9% dei voti al primo turno) e quello del centrodestra Alfredo Antoniozzi (37,1% al primo turno). Per chiudere il conto delle provinciali, bisogna ricordare che le province di Varese e Udine sono rimaste appannaggio del centrodestra già dal primo turno, mentre Benevento e Vibo Valentia sono già state assegnate al centrosinistra. Esclusa Roma, quindi, battaglia ad Asti, Massa Carrara, Foggia e Catanzaro.

PROVINCE - Ad Asti Maria Teresa Armosino, candidata per il Pdl, ha avuto il maggior numero di preferenze (44,1%), ma non è riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta, inseguita da Roberto Peretti candidato del Pd e dell’Ivd (26,4%). A Catanzaro, invece, si andrà al ballottaggio tra Wanda Ferro (Pdl-Destra) che è arrivata al 45,9% e Pietro Amato (Pd-IdV) giunto al 35,7%. Anche a Foggia si deciderà il presidente della Provincia in questo secondo turno: il centrosinistra ha chiuso in testa con Francesco Paolo Campo (42,8%) seguito dal candidato della Pdl Antonio Pepe (37,4%). Infine, a Massa Carrara il presidente uscente, Osvaldo Angeli, sostenuto da Pd, Socialisti ed Italia dei Valori, ha chiuso in testa con il 41,5% ma senza conquistare la Provincia al primo turno: dovrà vedersela con Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, che il Pdl ha messo in campo per tentare di strappare la Provincia alla sinistra e che il 13 e 14 aprile ha raggiunto il 32,3%.

COMUNI - Partita apertissima anche per le comunali, dove quello che pesa, sulla bilancia politica, è l'esito del voto nei capoluoghi di provincia. Il 13 e 14 aprile, infatti, la partita si è chiusa 2 a 1 per il Pdl, che ha strappato Brescia al centrosinistra e confermato il sindaco di Treviso. Il centrosinistra, invece, ha conquistato al primo turno la sola Pescara, ma si trova avanti in molti dei restanti 7 comuni interessati dai ballottaggi. A Massa, ad esempio, la sfida è tutta interna al centrosinistra: Fabrizio Neri (Pd-Idv) si è infatti fermato al 38,8%, Roberto Pucci (Sa) al 27,9%. A Pisa Marco Filippeschi (Pd-IdV) tornerà a sfidare Patrizia Paoletti Tangheroni (Pdl-Lega): il primo è arrivato al 47,4%, l’altra al 32,4%. Ballottaggio anche a Sondrio - dove Alcide Molteni (Pd-Sa) è arrivato al 49% e Aldo Faggi (Pdl-Lega) al 32,5% - , a Udine - Furio Honsell (Pd-Sa-IdV) al 43,7%, Enzo Cainero (Pdl-Lega-Udc) al 39,6% -, Vicenza - Amalia detta Lia Sartori (Pdl-Lega) al 39,3%, Achille Variati (Pd) al 31,3% - e Viterbo - Giulio Marini (Pdl) 49,1%, Ugo Sposetti (Pd) 33,5%.

mercoledì 23 aprile 2008

STORACE VOTA ALEMANNO dal Corriere della Sera


La scelta presa nonostante il mancato apparentamento
Anche senza accordi Storace sceglie il Pdl
La Destra sosterrà Alemanno e Antoniozzi: «Delusi da Silvio ma non potevamo non contrastare la sinistra»



ROMA - «Non ci si può nascondere dietro l'alibi della libertà di coscienza, che è una posizione ipocrita non da partito politico ma da associazione apolitica». Così Francesco Storace, leader della Destra, ha motivato la decisione di sostenere Gianni Alemanno nella corsa alla poltrona di sindaco di Roma, pur in assenza di un apparentametno ufficiale tra il suo partito e il Pdl. La Destra si schiererà contro il centrosinistra anche nel ballottaggio per il nuovo presidente della Provincia di Roma, sostenendo dunque il forzista Antoniozzi.

SCELTA OBBLIGATA - «Avevamo tutti i motivi per andare al mare» ha detto Storace e, ritornando su quanto accaduto dopo le dichiarazioni di Berlusconi, che aveva indicato anche lui tra coloro che creavano o potevano creare problemi nella vecchia Cdl, ha aggiunto che «il trattamento ricevuto non ci è piaciuto perchè siamo stati accomunati all'Udc. Per noi stare a destra è una scelta di vita l'Udc, invece, ha trattato di qua e di là». Per Storace la scelta di votare Alemanno è stata «un dovere di rispetto per il partito. Ieri ho incontrato in parlamento Alemanno e gli ho detto: non ti chiedo nulla ma ti comunico che, essendomi candidato contro Rutelli per il Comune di Roma e avendo candidato Buontempo contro Zingaretti per Palazzo Valentini faremo appello per andare a votare contro la sinistra».

«BATTERE LA SINISTRA»- Storace ha sottolineato che la scelta è arrivata in anticipo per un dovere «di trasparenza nei confronti dei nostri elettori che devono sapere cosa vogliamo che si faccia, che abbiano un'indicazione netta». Teodoro Buontempo è tornato sulla questione del mancato apparentamento con Alemanno, «un clamoroso errore politico», per il già candidato alla presidenza della Provincia di Roma, e «mi auguro non ci si debba pentire. Tuttavia noi non possiamo far vincere questa sinistra».

RUTELLI: «ALEMANNO NON CI GUADAGNA» - La decisione di Storace e Buontempo è stata subito commentata dal candidato sindaco del Pd, Francesco Rutelli. «Con il sostegno di Storace ad Alemanno è la destra più radicale che si compatta - ha spiegato il vicepremier uscente - e non credo che per il mio avversario sia un grande guadagno avere un'alleanza del genere». «Nei cinque anni di governo della Regione Lazio - ha detto ancora Rutelli - Storace non ha lasciato rimpianti ma solo procedimenti giudiziari aperti».

martedì 22 aprile 2008

LA REGIONE SNOBBA, D'ANNA ATTACCA


Interrogazione sulla mancata partecipazione della Giunta Regionale al Fano Yacht Festival
Il sottoscritto Giancarlo D’Anna Consigliere regionale
PREMESSO
CHE la nautica è un settore in forte espansione e vede nella città di Fano e zone circostanti uno dei punti di eccellenza nazionale e internazionale;
CHE la ricaduta economica e occupazionale conseguente le attività dirette ed indirette della cantieristica è di fondamentale importanza per il territorio;
CHE l’adeguamento delle infrastrutture alle mutate esigenze del settore nautico è un elemento indispensabile per lo svolgimento lo sviluppo delle attività ;
CHE da quattro anni a Fano si svolge con crescente successo il Fano Yacht Festival, vetrina di fondamentale importanza per il settore nautico, per le imprese, per la città, per il territorio, per il turismo;
CHE nonostante l’importanza dell’evento, all’inaugurazione della Manifestazione, a cui hanno partecipato rappresentanti al massimo livello civile, militare e imprenditoriale, la Regione Marche ha “delegato a rappresentare l’Istituzione” un Dirigente e non come sarebbe stato logico e dovuto il Vice Presidente della Giunta, nel caso di assenza del Presidente, o il Presidente del Consiglio o il suo Vice, o un Assessore o un consigliere del territorio;
CHE tale comportamento è stato notato e criticato da più parti, e personalmente lo ritengo offensivo nei confronti della Città di Fano, della Manifestazione ma prima ancora del Consiglio Regionale;
CHE l’assenza del Presidente o suo delegato istituzionale è l’ultima dimostrazione di scarsa sensibilità ed interesse a quanto avviene nella città della Fortuna come da tempo accade con il penoso contributo al Carnevale, solo per parlare di manifestazioni;
TUTTO CIO’ PREMESSO INTERROGA
Il Presidente della Giunta per conoscere:
SE ritiene lo sviluppo della cantieristica nella Provincia di P.U., con particolare riferimento alla città di Fano e zone limitrofe, utile alla crescita economica complessiva della Regione Marche e se la risposta è positiva quale tipo di interventi concreti intende adottare per contribuire a risolvere l’annoso problema infrastutturale;
Quali sono i risultati a tutt’oggi ottenuti dal Progetto Distretto del Mare, quali i costi;
Se ritiene importante e qualificante la manifestazione del FYF, e in caso affermativo perché il giorno dell’inaugurazione a rappresentare la Regione c’era un valido Dirigente , ma non un rappresentante dell’Assemblea, avallando e giustificando voci e preoccupazioni di trasferimento ad Ancona della Manifestazione.
Giancarlo D’Anna

lunedì 21 aprile 2008

Clandestini, immigrati,criminalità.


scelto dalla redazione
Oggi il sito dell’ANSA riporta lapidario che “gli stranieri commettono un reato su tre”, specificando poi che “a delinquere sono sopratutto i clandestini. Tra gli immigrati regolari il tasso di criminalita’ e’ in media con quello degli italiani”. Dati del Viminale (vedi http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2008-04-20_120213822.html per la notizia).

Mi pare piuttosto evidente, allora, che l’allarme sociale creatosi in questi ultimi anni sia suffragato dalla prova dei fatti. Specialmente perché, dietro i terrificanti numeri dei reati commessi, si nascondono centinaia di migliaia di vittime di rapine, borseggi, furti, danneggiamenti e abomini come quelli che riempiono i telegiornali di questi giorni: giovani donne stuprate, malmenate e lasciate su un marciapiede.

Davanti a storie come quelle che ascoltiamo ormai quotidianamente, c’è ancora qualcuno che rifiuta l’equazione clandestinità=criminalità, e che critica ancora la legge Bossi-Fini, quella che ha riconosciuto la clandestinità come reato (e quindi l’ha resa perseguibile penalmente).
Eppure è tanto evidente: chi giunge in Italia in modo regolare, lavora, ha una casa, spesso si integra nel tessuto sociale di chi lo accoglie. Chi viene qui senza le carte in regola, spessissimo è un delinquente. E quand’anche non lo fosse, più facilmente lo diventa.

Dovremme sentirci in colpa se non lo vogliamo in giro per le nostre strade? Non penso proprio. Non facciamoci ingannare da chi ci vuole instillare sentimenti di perbenismo e di falsa accoglienza, magari appigliandosi ai principi del Cristianesimo. E’ in torto chi antepone l’accoglienza all’immigrato clandestino ala sicurezza. Due millenni di storia della Chiesa cattolica, di esegesi biblica e di riflessione teologica ci insegnano a difendere i più deboli ed a schierarsi dalla loro parte.

E chi sono i più deboli? Gli stupratori, i ladri e gli omicidi, o piuttosto le vittime innocenti di questa autentica mattanza sociale? Chiedetelo alla giovane studentessa universitaria del Lesotho, violentata ed accoltellata alla stazione ferroviaria de la Storta, chiedetelo alle migliaia di pensionati ai quali qualche disgraziato farabutto ha scippato il portafogli subito fuori dall’ufficio postale.

Non è la mancanza di accoglienza a rendere l’Italia un Paese incivile, ma la mancata protezione alle nostre donne, ai nostri bambini, ai nostri anziani, ai malati, ai giovani, a chi si trova in difficoltà economiche, a chi rimane senza lavoro. Questa è la battaglia che la nostra civiltà deve vincere. Non quella a chi accetta sul suo territorio il maggior numero di clandestini.

domenica 20 aprile 2008

E' UNA STORIA CHE DEVE FINIRE


ELEZIONI: FUORI DAL PARLAMENTO, MA ARRIVANO RIMBORSI


Come è lontano quel 7 maggio 1972, quando il Psiup guidato da Dario Valori non ottenne il quorum alle elezioni e scomparve dalla scena politica, con tanto di congresso che ne stabilì lo scioglimento: oggi i vari partiti che hanno fallito quello stesso traguardo sono vivi e vegeti, tengono le riunioni dei loro organismo politici (oggi l'Udeur e il Pdci, domani il Prc, il 22 Sinistra Democratica) guardando al futuro, anche perché hanno le casse piene di soldi elargiti dallo Stato.

Possono respirare persino quei partiti che non hanno ottenuto l'1% per accedere ai rimborsi elettorali, o quelli che non hanno nemmeno presentato il simbolo, come l'Udeur di Mastella, visto che fino al 2011 riceveranno i rimborsi della precedente legislatura. Il Psiup del 2008 (allora fu ironicamente coniato l'acronimo 'Partito scomparso in un pomeriggio') è per certi versi la Sinistra Arcobaleno, il cartello elettorale sorto in fretta e furia negli ultimi mesi formato da Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Il 1.124.418 voti presi per la Camera e il 1.053.154 per il Senato ha inchiodato il cartello di Bertinotti appena sopra il 3%, cioé sotto la soglia del 4% che dà accesso alle Camere; ma sopra a quella che permette di ricevere i rimborsi elettorali. In cinque anni la Sinistra arcobaleno riceverà 13.356.565 euro che dovranno poi spartirsi le quattro forze, con un accordo già siglato.

La composizione delle liste é stata fatta assegnando i posti ai quattro partiti con precise percentuali (45% al Prc, 20% a Pdci e Verdi, 15% a Sd) che forse saranno seguite per la divisione dei soldi. Alla prima prova elettorale è andata male anche alla Destra di Francesco Storace e Daniela Santanché, che con il 2,4% dei consensi alla Camera non potranno sedere sugli scranni di Montecitorio. Ma potranno continuare a portare la loro sfida ad An e a Fini, grazie ai 9.629.998 euro che arriveranno. Cinico e baro è stato invece il destino dei socialisti di Boselli che hanno ottenuto lo 0.975% dei voti. Altri 8.942 voti e avrebbero raggiunto il fatidico 1%, che si traduceva in 2.128.319 euro. Nelle stesse condizioni Clemente Mastella che ha addirittura rinunciato a presentare il simbolo del suo Udeur alle elezioni. Per entrambi c'é però la possibilità di continuare l'attività politica grazie ai rimborsi del 2006; la legge prevede che siano assegnati contributi in rate annuali per i cinque anni che sarebbe dovuta durare la legislatura, in questo caso fino al 2011. Per l'Udeur 1.091.500,39 euro l'anno: sufficiente per pagare l'affitto della sede in Largo Arenula. Più complessa il conteggio dei socialisti che nel 2006 si presentarono in un cartello elettorale con i Radicali, la Rosa nel Pugno. Ad essa continuerà ad arrivare l'assegno di 1.331.743,18 euro, da spartire tra i due partiti. Per altro Boselli può contare anche sui 1.320.000 euro di rimborsi annuali delle Europee del 2004, quando si presentò con l'Ulivo.

Naturalmente le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi (Sd non si era ancora formata). Per esempio alla fine del quinquennio Prc si ritroverà nelle casse 34.931.985 euro. Ci sono poi tutti i partiti che hanno rinunciato a presentare il proprio simbolo e ad avere dei propri candidati eletti nelle liste di partiti più grandi. Con il Pd si sono accasati i radicali, con il Pdl lo hanno fatto la Dca di Gianfranco Rotondi, Azione sociale di Alessandra Mussolini, il Pri di Francesco Nucara e Giorgio La Malfa, i Riformatori liberali di Benedetto Della Vedova, i Liberal Democratici di Lamberto Dini e Italiani Nel Mondo di Sergio De Gregorio. Tutti hanno siglato accordi con i partiti maggiori per ottenere una piccola parte dei rimborsi. I rimborsi pubblici assumono così un andamento carsico: si interrano come un fiume e ne riescono in molteplici rivoli. Per esempio Silvio Berlusconi ha allargato i cordoni della borsa con i piccoli alleati che nel 2006 non hanno ottenuto l'1%. Per esempio nel solo 2007 Forza Italia ha dato 400.000 alla Mussolini, 110.000 euro ad Adriano Tilgher, 90.000 al Pri, 100.000 ai Democratici-Liberali. Ed ha anche dato un anticipo per il 2008: 700.000 euro a Sergio De Gregorio, il primo a mollare Prodi in Senato sin dal maggio 2006. E riceverà qualcosa anche Luciana Sbarbati leader del Movimento Repubblicani europei, eletta nelle liste del Pd. Per ora continua a vivere grazie ai 240.000 euro che L'Ulivo le dà sin dalle Europee del 2004, con il quale si candidò.

mercoledì 16 aprile 2008

APPARENTAMENTO CON ALEMANNO LA SANTANCHE' DICE SI'




Roma, 16 apr. - (Adnkronos) - ''Al termine di una riunione con Teodoro Buontempo, Luca Romagnoli, il portavoce del Lazio de La Destra, Livio Proietti, abbiamo deciso che domani chiedero' delega al Comitato politico nazionale di autorizzare la proposta di apparentamento formale per il Comune e la Provincia di Roma in alternativa alla sinistra''. E' quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace.
COMUNALI: ROMA; SANTANCHE',EMERSA LINEA APPOGGIO AD ALEMANNO
(ANSA) - ROMA, 17 APR - ''E' emersa una linea di appoggio ad Alemanno. Noi siamo l'alternativa alla sinistra''. Lo ha detto l'ex candidata a premier per La Destra Daniela Santanche' a proposito del possibile apparentamento del suo partito con il Pdl in vista del ballottaggio per le elezioni comunali di Roma. E' questo l'orientamento, ha spiegato la Santanche', che sta emergendo nella riunione che si sta svolgendo tra i dirigenti nazionali del partito a Roma. ''Abbiamo fatto un'analisi - ha spiegato Santanche' lasciando la riunione - c'e' entusiasmo, ci crediamo e vogliamo andare avanti. La riunione e' stata interessante e costruttiva''

FRATELLI MATTEI, PER NON DIMENTICARE A TRENTACINQUE ANNI DI DISTANZA


Nella notte del 16 aprile 1973, alcuni aderenti all'organizzazione extraparlamentare comunista Potere Operaio, versarono del liquido infiammabile (forse della benzina o del diserbante) sulla porta dell'appartamento di Mario Mattei, al terzo piano delle case popolari di via Lorenzo Campeggi 15. Mattei era il segretario della sezione Giarabub del Movimento Sociale Italiano, in via Svampa a Primavalle. Divampò un incendio che distrusse rapidamente l'intero appartamento. Mentre gli altri familiari riuscirono a porsi in salvo, due dei figli del Mattei, Virgilio di 22 anni (a sua volta militante missino dei Volontari Nazionali) e Stefano di 8 anni, morirono carbonizzati. Gli attentatori lasciarono sul selciato una rivendicazione della loro azione.

« Il 17 aprile 1973 arrivai con una troupe poco dopo l'allarme, dato alle quattro del mattino. Vidi il corpo carbonizzato del figlio maggiore di Mattei, Virgilio, ricurvo sulla ringhiera del balcone come un'orrenda coperta nera. Alle sue spalle c'era il cadavere del fratellino Stefano, otto anni, bruciato anche lui. Il resto della famiglia s'era salvato, a prezzo di ferite gravi, gettandosi dal terzo piano » (tratto dalla cronaca del tempo)

martedì 15 aprile 2008

I RISULTATI ALLA CAMERA IN PROVINCIA DI PESARO-URBINO


VI ELEZIONI il Resto del Carlino MARTEDÌ 15 APRILE 2008
CAMERA PESARO sez. 100 su 100
POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 % POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 %
Popolo
della
Libertà
33,65
Forza Italia 18,97
Partito
Democratico 44,58
L’Ulivo
(Ds+Margherita)
+ MRE
An 12,84 43,00
Alt. soc.+Dc+altri 1,47
Lega Nord 2,96 Lega Nord 1,18 Italia
dei Valori 4,65 Italia
dei Valori 2,41
Totale. (Pdl+Lega) 36,61 Cdl (senza Udc e Fiamma) 34,46 Totale (Pd+ Idv) 49,23 L’Ulivo + Idv 45,41
Unione
di Centro 4,44 Udc** 6,84 Sinistra
Arcobaleno 2,72
Prc 5,55
Pdci 1,87
Verdi 2,13
La Destra
Fiamma 3,01 Fiamma*** 0,53 Partito
Socialista 0,69 Rnp
(Sdi+radicali*) 2,36
Partito
Liberale 0,23 Partito
Liberale - Unione
Democratica 0,24 -
Aborto?
No Grazie 0,60 - Bene
Comune 0,57 -
Forza
Nuova 0,44 - Sinistra
Critica 0,51 -
Udeur 0,38
Pcl 0,70 -
Pensionati 0,56
*I radicali (ex Rnp assieme ai socialisti) ora sono nel Pd. **Nel ’06 era nella Cdl, ora l’Udc è assieme alla
Rosa Bianca. ***Nel ’06 la Fiamma era nella Cdl
CAMERA PESARO-URBINO PROVINCIA definitivi
POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 % POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 %
Popolo
della
Libertà
33,80
Forza Italia 19,22
Partito
Democratico 42,98
L’Ulivo
(Ds+Margherita)
+MRE
An 12,60 42,39
Alt. soc.+Dc+altri 1,46
Lega Nord 3,94 Lega Nord 1,68 Italia
dei Valori 4,01 Italia
dei Valori 1,90
Totale. (Pdl+Lega) 37,74 Cdl (senza Udc e Fiamma) 34,96 Totale (Pd+ Idv) 46,99 L’Ulivo + Idv 44,29
Unione
di Centro 5,03 Udc** 6,96 Sinistra
Arcobaleno 2,72
Prc 5,76
Pdci 2,15
Verdi 1,95
La Destra
Fiamma 3,09 Fiamma*** 0,65 Partito
Socialista 0,87 Rnp
(Sdi+radicali*) 2,31
Partito
Liberale 0,28 Partito
Liberale - Unione
Democratica 0,25 - -
Aborto?
No Grazie 0,41 - Bene
Comune 0,57 - -
Forza
Nuova 1,61 - Sinistra
Critica 0,50 - -
Udeur 0,44
Pcl 0,83 - -
Pensionati 0,55
*I radicali (ex Rnp assieme ai socialisti) ora sono nel Pd. **Nel ’06 era nella Cdl, ora l’Udc è assieme alla
Rosa Bianca. ***Nel ’06 la Fiamma era nella Cdl
IVOTIper la Camera nella provincia.
ACQUALAGNA: Sinistra
critica 19 (0,66%), Bene Comune
12 (0,41%), Lista Ferrara 3
(0,10%), Pcl 24 (0,84%), Pd 1.241
(43,34%), Idv 98 (3,42%), Sinistra
Arcobaleno 59 (2,06%), La Destra
85 (2,97%), Udc 115 (4,01%), Lega
Nord 131 (4,57%), Pdl 1.010
(35,28%), Forza Nuova 22
(0,77%), Ps 29 (1,01%), Unione
Cons. 6 (0,21%), Pli 9 (0,31%).
APECCHIO: Sinistra critica 8
(0,56%), Bene Comune 3 (0,21%),
Lista Ferrara 2 (0,14%), Pcl 12
(0,85%), Pd 670 (47,58%), Idv 36
(2,55%), Sinistra Arcobaleno 38
(2,69%), La Destra 71 (5,04%),
Udc 54 (3,83%), Lega Nord 57
(4,04%), Pdl 441 (31,32%), Forza
Nuova 3 (0,21%), Ps 9 (0,63%),
Unione Cons. 0, Pli 4 (0,28%).
AUDITORE: Sinistra critica 4
(0,38%), Bene Comune 2 (0,19%),
Lista Ferrara 3 (0,28%), Pcl 13
(1,24%), Pd 412 (39,39%), Idv 49
(4,68%), Sinistra Arcobaleno 55
(5,26%), La Destra 16 (1,53%),
Udc 41 (3,92%), Lega Nord 103
(9,85%), Pdl 297 (28,39%), Forza
Nuova 8 (0,76%), Ps 35 (3,35%),
Unione Cons. 2 (0,19%), Pli 6
(0,57%).
BARCHI: Sinistra critica 3
(0,47%), Bene Comune 6 (0,94%),
Lista Ferrara 1 (0,15%), Pcl 13
(2,05%), Pd 292 (46,05%), Idv 12
(1,89%), Sinistra Arcobaleno 12
(1,89%), La Destra 11 (1,73%),
Udc 48 (7,57%), Lega Nord 14
(2,20%), Pdl 213 (33,59%), Forza
Nuova 5 (0,78%), Ps 2 (0,31%),
Unione Cons. 0, Pli 2 (0,31%).
BELFORTEALL’ISAURO: Sinistra
critica 1 (0,2%), Bene Comune
1 (0,2%), Lista Ferrara 1
(0,2%), Pcl 1 (0,2%), Pd 199
(40,12%), Idv 14 (2,82%), Sinistra
Arcobaleno 3 (0,6%), La Destra 8
(1,61%), Udc 22 (4,43%), Lega
Nord 24 (4,83%), Pdl 204
(41,12%), Forza Nuova 7 (1,41%),
Ps 10 (2,01%), Unione Cons. 1
(0,2%), Pli 0.
BORGO PACE: Sinistra critica
5 (1,24%), Bene Comune 1
(0,24%), Lista Ferrara 0, Pcl 2
(0,49%), Pd 133 (33%), Idv 7
(1,73%), Sinistra Arcobaleno 18
(4,46%), La Destra 15 (3,72%),
Udc 52 (12,9%), Lega Nord 10
(2,48%), Pdl 152 (37,71%), Forza
Nuova 2 (0,49%), Ps 4 (0,99%),
Unione Cons. 1 (0,24%), Pli 1
(0,24%).
CAGLI: Sinistra critica 40
(0,69%), Bene Comune 19
(0,33%), Lista Ferrara 10 (0,17%),
Pcl 79 (1,36%), Pd 2.515 (43,23%),
Idv 193 (3,32%), Sinistra Arcobaleno
181 (3,11%), La Destra 195
(3,35%), Udc 386 (6,63%), Lega
Nord 161 (2,77%), Pdl 1.829
(31,44%), Forza Nuova 34
(0,58%), Ps 139 (2,39%), Unione
Cons. 18 (0,31%), Pli 18 (0,31%).
CANTIANO: Sinistra critica 9
(0,53%), Bene Comune 10
(0,59%), Lista Ferrara 6 (0,35%),
Pcl 10 (0,59%), Pd 1.000 (59,48%),
Idv 58 (3,45%), Sinistra Arcobaleno
63 (3,74%), La Destra 33
(1,96%), Udc 86 (5,11%), Lega
Nord 29 (1,72%), Pdl 335
(19,92%), Forza Nuova 14
(0,83%), Ps 20 (1,18%), Unione
Cons. 2 (0,11%), Pli 6 (0,35%).
CARPEGNA: Sinistra critica 3
(0,28%), Bene Comune 6 (0,56%),
Lista Ferrara 7 (0,66%), Pcl 7
(0,66%), Pd 310 (29,11%), Idv 24
(2,53%), Sinistra Arcobaleno 16
(1,5%), La Destra 40 (3,76%), Udc
65 (6,10%), Lega Nord 51
(4,79%), Pdl 519 (48,73%), Forza
Nuova 4 (0,37%), Ps 8 (0,75%),
Unione Cons. 4 (0,37%), Pli 1
(0,09%).
CARTOCETO: Sinistra critica
22 (0,46%), Bene Comune 50
(1,05%), Lista Ferrara 14 (0,29%),
Pcl 40 (0,84%), Pd 1.726 (36,39%),
Idv 208 (4,38%), Sinistra Arcobaleno
97 (2,04%), La Destra 179
(3,77%), Udc 288 (6,07%), Lega
Nord 200 (4,22%), Pdl 1.805
(38,05%), Forza Nuova 74
(1,56%), Ps 13 (0,27%), Unione
Cons. 14 (0,29%), Pli 13 (0,27%).
COLBORDOLO: Sinistra critica
15 (0,43%), Bene Comune 21
(0,6%), Lista Ferrara 14 (0,4%),
Pcl 25 (0,71%), Pd 1.663 (47,46%),
Idv 132 (3,77%), Sinistra Arcobaleno
72 (2,05%), La Destra 108
(3,08%), Udc 156 (4,45%), Lega
Nord 141 (4,02%), Pdl 1.097
(31,31%), Forza Nuova 28 (0,8%),
Ps 19 (0,54%), Unione Cons. 6
(0,17%), Pli 7 (0,2%).
FANO: Sinistra critica 161
(0,4%), Bene Comune 262
(0,65%), Lista Ferrara 190
(0,47%), Pcl 241 (0,6%), Pd 16.728
(41,5%), Idv 1.760 (4,37%), Sinistra
Arcobaleno 987 (2,45%), La
Destra 1.265 (3,14%), Udc 1.969
(4,89%), Lega Nord 1.450 (3,6%),
Pdl 14.336 (35,56%), Forza Nuova
397 (0,99%), Ps 343 (0,85%),
Unione Cons. 112 (0,28%), Pli
111 (0,27%).
FERMIGNANO: Sinistra critica
27 (0,51%), Bene Comune 40
(0,76%), Lista Ferrara 16 (0,3%),
Pcl 37 (0,7%), Pd 2.414 (45,8%),
Idv 148 (2,81%), Sinistra Arcobaleno
106 (2,01%), La Destra 132
(2,5%), Udc 251 (4,76%), Lega
Nord 505 (9,58%), Pdl 1.514
(28,72%), Forza Nuova 32
(0,61%), Ps 18 (0,34%), Unione
Cons. 19 (0,36%), Pli 12 (0,22%).
FOSSOMBRONE:Sinistra critica
33 (0,53%), Bene Comune 46
(0,73%), Lista Ferrara 22 (0,35%),
Pcl 59 (0,94%), Pd 2.068 (33,09%),
Idv 202 (3,23%), Sinistra Arcobaleno
349 (5,58%), La Destra 161
(2,57%), Udc 272 (4,35%), Lega
Nord 372 (5,95%), Pdl 2.479
(39,67%), Forza Nuova 38
(0,61%), Ps 112 (1,79%), Unione
Cons. 19 (0,30%), Pli 17 (0,27%).
MONDAVIO: Sinistra critica 17
(0,61%), Bene Comune 9 (0,32%),
Lista Ferrara 7 (0,25%), Pcl 35
(1,26%), Pd 1.344 (48,44%), Idv
93 (3,35%), Sinistra Arcobaleno
82 (2,96%), La Destra 82 (2,96%),
Udc 144 (5,19%), Lega Nord 59
(2,13%), Pdl 851 (30,7%), Forza
Nuova 23 (0,83%), Ps 10 (0,36%),
Unione Cons. 7 (0,25%), Pli 9
(0,32%).
PERGOLA: Sinistra critica 29
(0,67%), Bene Comune 23
(0,53%), Lista Ferrara 15 (0,35%),
Pcl 54 (1,25%), Pd 1.799 (41,87%),
Idv 172 (4%), Sinistra Arcobaleno
124 (2,88%), La Destra 179
(4,16%), Udc 184 (6,61%), Lega
Nord 77 (1,79%), Pdl 1.431
(33,3%), Forza Nuova 45 (1,04%),
Ps 34 (0,79%), Unione Cons. 22
(0,51%), Pli 9 (0,21%).
PESARO: Sinistra critica 316
(0,51%), Bene Comune 349
(0,57%), Lista Ferrara 366
(0,59%), Pcl 430 (0,7%), Pd 27.411
(44,58%), Idv 2.861 (4,65%), Sinistra
Arcobaleno 1.675 (2,72%), La
Destra 1.849 (3%), Udc 2.731
(4,44%), Lega Nord 1.821
(2,96%), Pdl 20.688 (33,64%), Forza
Nuova 270 (0,44%), Ps 496
(0,69%), Unione Cons. 147
(0,24%), Pli 142 (0,23%).
PETRIANO: Sinistra critica 14
(0,82%), Bene Comune 5 (0,29%),
Lista Ferrara 2 (0,11%), Pcl 14
(0,82%), Pd 638 (37,62%), Idv 51
(3%), Sinistra Arcobaleno 18
(1,06%), La Destra 51 (3%), Udc
79 (4,66%), Lega Nord 148
(8,73%), Pdl 652 (38,44%), Forza
Nuova 8 (0,47%), Ps 7 (0,41%),
Unione Cons. 4 (0,23%), Pli 5
(0,29%).
URBANIA: Sinistra critica 12
(0,27%), Bene Comune 26
(0,58%), Lista Ferrara 9 (0,2%),
Pcl 27 (0,6%), Pd 1.793 (40,11%),
Idv 147 (3,29%), Sinistra Arcobaleno
101 (2,26%), La Destra 146
(3,26%), Udc 312 (6,98%), Lega
Nord 218 (4,88%), Pdl 1.592
(35,61%), Forza Nuova 19
(0,42%), Ps 48 (1,07%), Unione
Cons. 8 (0,18%), Pli 12 (0,27%).
URBINO: Sinistra critica 68
(0,67%), Bene Comune 58
(0,57%), Lista Ferrara 43 (0,42%),
Pcl 73 (0,71%), Pd 5.318 (52,07%),
Idv 433 (4,24%), Sinistra Arcobaleno
362 (3,55%), La Destra 228
(2,23%), Udc 492 (4,81%), Lega
Nord 346 (3,39%), Pdl 2.579
(25,26%), Forza Nuova 43
(0,43%), Ps 137 (1,35%), Unione
Cons. 11 (0,1%), Pli 22 (0,22%).
* * * *
TOTALE PROVINCIALE
: Sinistra critica 1.226 (0,5%), Bene
Comune 1.389 (0,57%), Lista
Ferrara 1.005 (0,41%), Pcl 2.016
(0,83%), Pd 103.887 (42,98%), Idv
9.704 (4,01%), Sinistra Arcobaleno
6.578 (2,72%), La Destra 7.483
(3,09%), Udc 12.170 (5,03%), Lega
Nord 9.530 (3,94%), Pdl 81.689
(33,8%), Forza Nuova 1.615
(0,67%), Ps 2.117 (0,87%), Unione
Cons. 609 (0,25%), Pli 678
(0,28%).
Segue domani
Eccoil voto per laCamera
Così gli elettori si sono espressi nei comuni della nostra provincia

I RISULTATI AL SENATO IN PROVINCIA DI PESARO-URBINO


IV ELEZIONI il Resto del Carlino MARTEDÌ 15 APRILE 2008
SENATO PESARO sez. 100 su 100
POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 % POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 %
Popolo
della Libertà 34,86
Forza Italia 19,39
Partito
Democratico 45,15
Ds 29,04
An 12,87 Margherita 10,14
Alt. soc.+altri 1,59 Mre + Pens. 1,08
Lega Nord 2,86 Lega Nord 1,17 Italia
dei Valori 4,55 Italia
dei Valori 3,18
Totale. (Pdl+Lega) 37,72 Cdl (senza Udc e Fiamma) 35,02 Totale (Pd+ Idv) 49,70 Ds+Margherita+Idv 43,44
Unione
di Centro 4,49 Udc*** 6,76 Sinistra
Arcobaleno 2,79
Prc 7,51
Ins. con l’Unione
(Pdci+Verdi+Cons-**) 4,10
La Destra
Fiamma 2,51 Fiamma**** 0,50 Partito
Socialista 0,61 Rnp
(Sdi+radicali*) 2,22
Partito
Liberale 0,27 Partito
Liberale - Unione
Democratica 0,28 - -
Udeur 0,43 Bene
Comune 0,49 - -
Sinistra
Critica 0,45 - -
Pcl 0,69 - -
*I radicali (ex Rnp assieme ai socialisti) ora sono nel Pd. **I Consumatori non sono più con la Sinistra.
***Nel ’06 era nella Cdl, ora l’Udc è assieme alla Rosa Bianca. ****Nel ’06 la Fiamma era nella Cdl
IVOTI per il Senato nella provincia.
ACQUALAGNA: Pli 9
(0,34%), Pd 1153 (44,19%), Idv 80
(3,06%), Ps 24 (0,91%), La Destra
69 (2,64%), Pcl 20 (0,76%), Pdl
941 (36,06%), Lega Nord 112
(4,29%), Bene Comune 14
(0,53%), Udc 108 (4,13%), Sinistra
Arcobaleno 51 (1,95%), Unione
Cons. 8 (0,30%), Sinistra Cri.
20 (0,76%)
APECCHIO: Pli 2 (0,15%), Pd
625 (47,63%), Idv 29 (2,21%), Ps
12 (0,91%), La Destra 52 (3,96%),
Pcl 10 (0,76%), Pdl 434 (33,07%),
Lega Nord 41 (3,12%), Bene Comune
3 (0,22%), Udc 56 (4,26%),
Sinistra Arcobaleno 44 (3,35%),
Unione Cons. 0, Sinistra Cri. 4
(0,3%)
AUDITORE: Pli 7 (0,72%), Pd
393 (40,71%), Idv 45 (4,66%), Ps
32 (3,31%), La Destra 17 (1,76%),
Pcl 11 (1,13%), Pdl 289 (29,94%),
Lega Nord 80 (8,29%), Bene Comune
1 (0,1%), Udc 38 (3,93%), Sinistra
Arcobaleno 43 (4,45%),
Unione Cons. 2 (0,2%), Sinistra
Cri. 7 (0,72%)
BARCHI: Pli 1 (0,17%), Pd 278
(47,44%), Idv 12. (2,04%), Ps 2
(0,34%), La Destra 6 (1,02%), Pcl
10 (1,71%), Pdl 194 (33,1%), Lega
Nord 15 (2,56%), Bene Comune 5
(0,85%), Udc 47 (8,02%), Sinistra
Arcobaleno 12 (2,05%), Unione
Cons. 1 (0,17%), Sinistra Cri. 3
(0,51%)
BELFORTE ALL’ISAURO:
Pli 0, Pd 190 (42,12%), Idv 11
(2,43%), Ps 8 (1,77%), La Destra 7
(1,55%), Pcl 2 (0,44%), Pdl 180
(39,91%), Lega Nord 22 (4,87%),
Bene Comune 1 (0,22%), Udc 24
(5,32%), Sinistra Arcobaleno 3
(0,66%), Unione Cons. 2 (0,44%),
Sinistra Cri. 1 (0,22%)
BORGO PACE: Pli 0, Pd 127
(33,07%), Idv 4 (1,04%), Ps 3
(0,78%), La Destra 11 (2,86%),
Pcl 5 (1,3%), Pdl 150 (39,06%), Lega
Nord 10 (2,6%), Bene Comune
0, Udc 52 (13,54%), Sinistra Arcobaleno
18 (4,6%), Unione Cons. 2
(0,52%), Sinistra Cri. 2 (0,52%)
CAGLI: Pli 6 (0,43%), Pd 632
(45,76%), Idv 42 (3,04%), Ps 12
(0,86%), La Destra 40 (2,89%),
Pcl 16 (1,15%), Pdl 435 (31,49%),
Lega Nord 54 (3,91%), Bene Comune
5 (0,36%), Udc 83 (6,01%),
Sinistra Arcobaleno 48 (3,47%),
Unione Cons. 2 (0,14%), Sinistra
Cri. 6 (0,43%)
CANTIANO: Pli 7 (0,43%), Pd
980 (61,44%), Idv 51 (3,19%), Pcl
6 (0,37%), Pdl 315 (19,74%), Bene
Comune 3 (0,18%), Unione Cons.
2 (0,12%), Sinistra Cri. 8 (0,5%)
CARPEGNA: Pli 3 (0,3%), Pd
290 (29,41%), Idv 31 (3,14%), Ps 7
(0,7%), La Destra 19 (1,92%), Pcl
8 (0,81%), Pdl 501 (50,81%), Lega
Nord 40 (4,06%), Bene Comune 5
(0,5%), Udc 63 (6,38%), Sinistra
Arcobaleno 10 (1,01%), Unione
Cons. 6 (0,6%), Sinistra Cri. 3
(0,3%)
CARTOCETO: Pli 17 (0,39%),
Pd 1602 (36,91%), Idv 186
(4,28%), Ps 16 (0,36%), La Destra
159 (3,66%), Pcl 35 (0,8%), Pdl
1720 (39,63%), Lega Nord 185
(4,26%), Bene Comune 43
(0,99%), Udc 254 (5,85%), Sinistra
Arcobaleno 90 (2,07%), Unione
Cons. 14 (0,32%), Sinistra Cri.
19 (0,43%)
CASTELDELCI: Pli 0, Pd 107
(36,39%), Idv 27 (9,18%), Ps 0, La
Destra 12 (4,08%), Pcl 1 (0,34%),
Pdl 96 (32,65%), Lega Nord 19
(6,46%), Bene Comune 0, Udc 19
(6,46%), Sinistra Arcobaleno 9
(3,06%), Unione Cons. 1 (0,34%),
Sinistra Cri 3 (1,02%)
COLBORDOLO: Pli 7 (0,21%),
Pd 1532 (47,8%), Idv 125 (3,9%),
Ps 15 (0,46%), La Destra 80
(2,49%), Pcl 27 (0,84%), Pdl 1057
(32,97%), Lega Nord 118 (3,68%),
Bene Comune 18 (0,56%), Udc
138 (4,3%), Sinistra Arcobaleno
64 (1,99%), Unione Cons. 9
(0,28%), Sinistra Cri. 15 (0,46%)
FANO: Pli 128 (0,34%), Pd
15.771 (42,32%), Idv 1.614
(4,330%), Ps 272 (0,73%), La Destra
1.037 (2,78%), Pcl 226
(0,61%), Pdl 13.677 (36,7%), Lega
Nord 1.298 (3,48%), Bene Comune
215 (0,58%), Udc 1.860
(4,99%), Sinistra Arcobaleno 936
(2,51%), Unione Cons. 111
(0,30%), Sinistra Cri. 121 (0,32%)
FERMIGNANO: Pli 11 (0,23%),
Pd 2.231 (46,56%), Idv 137
(2,86%), Ps 18 (0,4%), La Destra
92 (1,92%), Pcl 37 (0,8%), Pdl
1.288 (26,88%), Lega Nord 600
(12,52%), Bene Comune 27
(0,6%), Udc 220 (4,6%), Sinistra
Arcobaleno 101 (2,11%), Unione
Cons. 12 (0,25%), Sinistra Cri. 18
(0,4%)
FOSSOMBRONE: Pli 14
(0,24%), Pd 1941 (33,98%), Idv
189 (3,3%), Ps 85 (1,48%), La Destra
132 (2,31%), Pcl 46 (0,8%),
Pdl 2343 (41,01%), Lega Nord
307 (5,37%), Bene Comune 34
(0,59%), Udc 253 (4,42%), Sinistra
Arcobaleno 326 (5,7%), Unione
Cons. 11 (0,19%), Sinistra Cri.
31 (0,54%)
FRATTE ROSA: Pli 2 (0,34%),
Pd 248 (42,39%), Idv 12 (2,05%),
Ps 14 (2,39%), La Destra 23
(3,93%), Pcl 8 (1,36%), Pdl 203
(34,7%), Lega Nord 18 (3,07%),
Bene Comune 4 (0,68%), Udc 28
(4,78%), Sinistra Arcobaleno 23
(3,93%), Unione Cons. 1 (0,17%),
Sinistra Cri. 1 (0,17%)
FRONTINO: Pli 1 (0,54%), Pd
64 (34,59%), Idv 6 (3,24%), Ps 3
(1,62%), La Destra 4 (2,16%), Pcl
1 (0,54%), Pdl 44 (23,78%), Lega
Nord 4 (2,16%), Bene Comune 0,
Udc 53 (28,64%), Sinistra Arcobaleno
1 (0,54%), Unione Cons. 2
(1,08%), Sinistra Cri. 2 (1,08%)
FRONTONE: Pli 2 (0,24%), Pd
377 (47%), Idv 17 (2,11%), Ps 3
(0,37%), La Destra 22 (2,74%),
Pcl 9 (1,12%), Pdl 254 (31,67%),
Lega Nord 9 (1,12%), Bene Comune
2 (0,24%), Udc 75 (9,35%), Sinistra
Arcobaleno 22 (2,74%), Unione
Cons. 3 (0,37%), Sinistra Cri. 7
(0.87%)
GABICCE MARE:
Pli 9 (0,26%),
Pd 1.545 (44,73%),
Idv 146 (4,23%), Ps
27 (0,78%), La Destra
65 (1,88%), Pcl
... (0,0%), Pdl 1.217
(35,23%), Lega
Nord 121 (3,5%),
Bene Comune 27
(0,78%), Udc 118
(3,41%), Sinistra
Arcobaleno 117
(3,39%), Unione
Cons. 8 (0,23%), Sinistra
cri. 23 (0,66%)
GRADARA: Pli 3 (0,12%), Pd
1.090 (43,36%), Idv 124 (4,93%),
Ps 12 (0,48%), La Destra 68
(2,7%), Pcl 42 (1,7%), Pdl 817
(32,5%), Lega Nord 129 (5,13%),
Bene Comune 29 (1,15%), Udc 89
(3,54%), Sinistra Arcobaleno 75
(2,99%), Unione Cons. 12
(0,48%), Sinistra cri. 24 (0,95%).
ISOLA DEL PIANO: Pli 0, Pd
189 (47,84%), Idv 14 (3,54%), Ps
0, La Destra 23 (5,82%), Pcl 3
(0,75%), Pdl 122 (30,88%), Lega
Nord 17 (4,3%), Bene Comune 2
(0,5%), Udc 13 (3,29%), Sinistra
Arcobaleno 8 (2,02%), Unione
Cons. 0, Sinistra Cri. 1 (0,25%)
LUNANO: Pli 3 (0,38%), Pd 233
(29,71%), Idv 12 (1,53%), Ps 24
(3,06%), La Destra 19 (2,42%),
Pcl 6 (0,76%), Pdl 342 (43,62%),
Lega Nord 50 (6,37%), Bene Comune
2 (0,25%), Udc 83 (10,58%),
Sinistra Arcobaleno 3 (0,38%),
Unione Cons. 2 (0,25%), Sinistra
Cri. 5 (0,63%)
MACERATA FELTRIA: Pli 4
(0,3%), Pd 581 (43,81%), Idv 21
(1,58%), Ps 24 (1,8%), La Destra
27 (2,04%), Pcl 10 (0,75%), Pdl
525 (39,59%), Lega Nord 52
(3,92%), Bene Comune 4 (0,3%),
Udc 37 (2,79%), Sinistra Arcobaleno
33 (2,49%), Unione
Cons. 1 (0,07%),
Sinistra Cri. 7
(0,52%)
MAIOLO: Pli 1
(0,19%), Pd 195
(38,31%), Idv 28
(5,5%), Ps 10 (1,96%),
La Destra 12
(2,35%), Pcl 4
(0,78%), Pdl 178
(34,97%), Lega Nord
26 (5,1%), Bene Comune
0, Udc 27
(5,3%), Sinistra Arcobaleno 20
(3,92%), Unione Cons. 2 (0,39%),
Sinistra Cri. 6 (1,17%)
MERCATELLO SUL METAURO:
Pli 5 (0,56%), Pd 320
(35,95%), Idv 23 (2,58%), Ps 8
(0,89%), La Destra 30 (3,37%),
Pcl 3 (0,33%), Pdl 351 (39,43%),
Lega Nord 63 (7,07%), Bene Comune
2 (0,22%), Udc 63 (7,07%),
Sinistra Arcobaleno 21 (2,35%),
Unione Cons. 0, Sinistra Cri. 1
(0,11%)
MERCATINO CONCA: Pli 4
(0,57%), Pd 264 (38,15%), Idv 25
(3,61%), Ps 4 (0,57%), La Destra
24 (3,46%), Pcl 10 (1,44%), Pdl
276 (39,88%), Lega Nord 18
(2,60%), Bene Comune 1 (0,14%),
Udc 38 (5,49%), Sinistra Arcobaleno
22 (3,17%), Unione Cons. 1
(0,14%), Sinistra Cri. 5 (0.72%)
MOMBAROCCIO: Pli 6
(0,51%), Pd 420
(35,83%), Idv 38
(3,24%), Ps 6
(0,51%), La Destra
28 (2,38%), Pcl 15
(1,27%), Pdl 481
(41,04%), Lega
Nord 38 (3,24%),
Bene Comune 7
(0,59%), Udc 92
(7,84%), Sinistra Arcobaleno
31
(2,64%), Unione
Cons. 6 (0,51%), Sinistra
Cri. 4
(0,34%)
MONDAVIO:Pli 10 (0,39%), Pd
1246 (49,28%), Idv 88 (3,48%), Ps
13 (0,51%), La Destra 71 (2,8%),
Pcl 33 (1,3%), Pdl 792 (31,32%),
Lega Nord 42 (1,66%), Bene Comune
10 (0,39%), Udc 128
(5,06%), Sinistra Arcobaleno 75
(2,96%), Unione Cons. 6 (0,23%),
Sinistra Cri. 14 (0,55%)
MONDOLFO: Pli 31 (0,46%),
Pd 2945 (44,52%), Idv 302
(4,56%), Ps 40 (0,6%), La Destra
169 (2,55%), Pcl 81 (1,22%), Pdl
2301 (34,78%), Lega Nord 155
(2,34%), Bene Comune 32
(0,48%), Udc 311 (4,7%), Sinistra
Arcobaleno 189 (2,85%), Unione
Cons. 21 (0,31%), Sinistra Cri. 37
(0,55%)
MONTE CERIGNONE: Pli 2
(0,45%), Pd 238 (53,72%), Idv 10
(2,25%), Ps 2 (0,45%), La Destra 7
(1,58%), Pcl 3 (0,67%), Pdl 117
(26,4%), Lega Nord 11 (2,48%),
Bene Comune 0, Udc 12 (2,7%),
Sinistra Arcobaleno 35 (7,9%),
Unione Cons. 1 (0,22%), Sinistra
Cri. 5 (1,12%)
MONTEGRIMANO TERME:
Pli 4 (0,54%), Pd 361 (48,78%),
Idv 23 (3,1%), Ps 22 (2,97%), La
Destra 8 (1,08%), Pcl 15 (2,02%),
Pdl 211 (28,51%), Lega Nord 26
(3,51%), Bene Comune
3 (0,4%), Udc 29
(3,91%), Sinistra Arcobaleno
30 (4,05%),
Unione Cons. 2
(0,27%), Sinistra Cri.
6 (0,81%)
MONTE PORZIO:
Pli 4 (0,26%), Pd 633
(42,05%), Idv 61
(4,05%), Ps 9
(0,59%), La Destra
53 (3,52%), Pcl 17
(1,12%), Pdl 468
(37,74%), Lega Nord 18 (1,19%),
Bene Comune 6 (0,39%), Udc 74
(4,91%), Sinistra Arcobaleno 48
(3,18%), Unione Cons. 5 (0,33%),
Sinistra Cri. 9 (0,59%)
MONTECALVO IN FOGLIA:
Pli 3 (0,18%), Pd 975 (61,63%),
Idv 55 (3,47%), Ps 9 (0,56%), La
Destra 34 (2,14%), Pcl 17 (1,07%),
Pdl 329 (20,79%), Lega Nord 43
(2,71%), Bene Comune 5 (0,31%),
Udc 49 (3,09%), Sinistra Arcobaleno
51 (3,22%), Unione Cons. 2
(0,12%), Sinistra Cri. 10 (0,63%)
MONTECICCARDO: Pli 3
(0,34%), Pd 315 (36,67%), Idv 43
(5%), Ps 6 (0,69%), La Destra 27
(3,14%), Pcl 8 (0,93%), Pdl 331
(38,53%), Lega Nord 58 (6,75%),
Bene Comune 5 (0,58%), Udc 34
(3,95%), Sinistra Arcobaleno 22
(2,56%), Unione Cons. 4 (0,46%),
Sinistra Cri. 3 (0,34%)
MONTECOPIOLO: Pli 1
(0,12%), Pd 359 (44,32%), Idv 23
(2,83%), Ps 2 (0,24%), La Destra
17 (2,09%), Pcl 9 (1,11%), Pdl 271
(33,45%), Lega Nord 55 (6,79%),
Bene Comune 2 (0,24%), Udc 37
(4,56%), Sinistra Arcobaleno 26
(3,58%), Unione Cons. 3 (0,37%),
Sinistra Cri. 2 (0,24%)
MONTEFELCINO: Pli 5
(0,29%), Pd 642 (38,16%), Idv 47
(2,79%), Ps 16 (0,95%), La Destra
68 (4,04%), Pcl 16 (0,95%), Pdl
608 (36,14%), Lega Nord 96
(5,7%), Bene Comune 3 (0,17%),
Udc 133 (7,9%), Sinistra Arcobaleno
39 (2,31%), Unione Cons. 4
(0,24%), Sinistra Cri. 5 (0,29%)
MONTELABBATE: Pli 6
(0,17%), Pd 1540 (45,01%), Idv
118 (3,44%), Ps 10 (0,29%), La Destra
115 (3,36%), Pcl 35 (1,02%),
Pdl 1215 (35,51%), Lega Nord
135 (3,94%), Bene Comune 19
(0,55%), Udc 107 (3,12%), Sinistra
Arcobaleno 85 (2,48%), Unione
Cons. 11 (0,32%), Sinistra Cri.
25 (0,73%)
MONTEMAGGIORE AL METAURO:
Pli 6 (0,39%), Pd 621
(40,66%), Idv 42 (2,75%), Ps 4
(0,26%), La Destra 36 (2,35%),
Pcl 14 (0,91%), Pdl 577 (37,78%),
Lega Nord 73 (4,78%), Bene Comune
17 (1,11%), Udc 98 (6,41%),
Sinistra Arcobaleno 23 (1,5%),
Unione Cons. 9 (0,58%), sinistra
Cri. 7 (0,45%)
L’onda lunga del voto nei comuni
Il voto per il Senato nella provincia. La Lega cresce anche a Petriano
VI ELEZIONI il Resto del Carlino MARTEDÌ 15 APRILE 2008
CAMERA PESARO sez. 100 su 100
POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 % POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 %
Popolo
della
Libertà
33,65
Forza Italia 18,97
Partito
Democratico 44,58
L’Ulivo
(Ds+Margherita)
+ MRE
An 12,84 43,00
Alt. soc.+Dc+altri 1,47
Lega Nord 2,96 Lega Nord 1,18 Italia
dei Valori 4,65 Italia
dei Valori 2,41
Totale. (Pdl+Lega) 36,61 Cdl (senza Udc e Fiamma) 34,46 Totale (Pd+ Idv) 49,23 L’Ulivo + Idv 45,41
Unione
di Centro 4,44 Udc** 6,84 Sinistra
Arcobaleno 2,72
Prc 5,55
Pdci 1,87
Verdi 2,13
La Destra
Fiamma 3,01 Fiamma*** 0,53 Partito
Socialista 0,69 Rnp
(Sdi+radicali*) 2,36
Partito
Liberale 0,23 Partito
Liberale - Unione
Democratica 0,24 -
Aborto?
No Grazie 0,60 - Bene
Comune 0,57 -
Forza
Nuova 0,44 - Sinistra
Critica 0,51 -
Udeur 0,38
Pcl 0,70 -
Pensionati 0,56
*I radicali (ex Rnp assieme ai socialisti) ora sono nel Pd. **Nel ’06 era nella Cdl, ora l’Udc è assieme alla
Rosa Bianca. ***Nel ’06 la Fiamma era nella Cdl
CAMERA PESARO-URBINO PROVINCIA definitivi
POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 % POLITICHE 2008 % POLITICHE 2006 %
Popolo
della
Libertà
33,80
Forza Italia 19,22
Partito
Democratico 42,98
L’Ulivo
(Ds+Margherita)
+MRE
An 12,60 42,39
Alt. soc.+Dc+altri 1,46
Lega Nord 3,94 Lega Nord 1,68 Italia
dei Valori 4,01 Italia
dei Valori 1,90
Totale. (Pdl+Lega) 37,74 Cdl (senza Udc e Fiamma) 34,96 Totale (Pd+ Idv) 46,99 L’Ulivo + Idv 44,29
Unione
di Centro 5,03 Udc** 6,96 Sinistra
Arcobaleno 2,72
Prc 5,76
Pdci 2,15
Verdi 1,95
La Destra
Fiamma 3,09 Fiamma*** 0,65 Partito
Socialista 0,87 Rnp
(Sdi+radicali*) 2,31
Partito
Liberale 0,28 Partito
Liberale - Unione
Democratica 0,25 - -
Aborto?
No Grazie 0,41 - Bene
Comune 0,57 - -
Forza
Nuova 1,61 - Sinistra
Critica 0,50 - -
Udeur 0,44
Pcl 0,83 - -
Pensionati 0,55
*I radicali (ex Rnp assieme ai socialisti) ora sono nel Pd. **Nel ’06 era nella Cdl, ora l’Udc è assieme alla
Rosa Bianca. ***Nel ’06 la Fiamma era nella Cdl
IVOTIper la Camera nella provincia.
ACQUALAGNA: Sinistra
critica 19 (0,66%), Bene Comune
12 (0,41%), Lista Ferrara 3
(0,10%), Pcl 24 (0,84%), Pd 1.241
(43,34%), Idv 98 (3,42%), Sinistra
Arcobaleno 59 (2,06%), La Destra
85 (2,97%), Udc 115 (4,01%), Lega
Nord 131 (4,57%), Pdl 1.010
(35,28%), Forza Nuova 22
(0,77%), Ps 29 (1,01%), Unione
Cons. 6 (0,21%), Pli 9 (0,31%).
APECCHIO: Sinistra critica 8
(0,56%), Bene Comune 3 (0,21%),
Lista Ferrara 2 (0,14%), Pcl 12
(0,85%), Pd 670 (47,58%), Idv 36
(2,55%), Sinistra Arcobaleno 38
(2,69%), La Destra 71 (5,04%),
Udc 54 (3,83%), Lega Nord 57
(4,04%), Pdl 441 (31,32%), Forza
Nuova 3 (0,21%), Ps 9 (0,63%),
Unione Cons. 0, Pli 4 (0,28%).
AUDITORE: Sinistra critica 4
(0,38%), Bene Comune 2 (0,19%),
Lista Ferrara 3 (0,28%), Pcl 13
(1,24%), Pd 412 (39,39%), Idv 49
(4,68%), Sinistra Arcobaleno 55
(5,26%), La Destra 16 (1,53%),
Udc 41 (3,92%), Lega Nord 103
(9,85%), Pdl 297 (28,39%), Forza
Nuova 8 (0,76%), Ps 35 (3,35%),
Unione Cons. 2 (0,19%), Pli 6
(0,57%).
BARCHI: Sinistra critica 3
(0,47%), Bene Comune 6 (0,94%),
Lista Ferrara 1 (0,15%), Pcl 13
(2,05%), Pd 292 (46,05%), Idv 12
(1,89%), Sinistra Arcobaleno 12
(1,89%), La Destra 11 (1,73%),
Udc 48 (7,57%), Lega Nord 14
(2,20%), Pdl 213 (33,59%), Forza
Nuova 5 (0,78%), Ps 2 (0,31%),
Unione Cons. 0, Pli 2 (0,31%).
BELFORTEALL’ISAURO: Sinistra
critica 1 (0,2%), Bene Comune
1 (0,2%), Lista Ferrara 1
(0,2%), Pcl 1 (0,2%), Pd 199
(40,12%), Idv 14 (2,82%), Sinistra
Arcobaleno 3 (0,6%), La Destra 8
(1,61%), Udc 22 (4,43%), Lega
Nord 24 (4,83%), Pdl 204
(41,12%), Forza Nuova 7 (1,41%),
Ps 10 (2,01%), Unione Cons. 1
(0,2%), Pli 0.
BORGO PACE: Sinistra critica
5 (1,24%), Bene Comune 1
(0,24%), Lista Ferrara 0, Pcl 2
(0,49%), Pd 133 (33%), Idv 7
(1,73%), Sinistra Arcobaleno 18
(4,46%), La Destra 15 (3,72%),
Udc 52 (12,9%), Lega Nord 10
(2,48%), Pdl 152 (37,71%), Forza
Nuova 2 (0,49%), Ps 4 (0,99%),
Unione Cons. 1 (0,24%), Pli 1
(0,24%).
CAGLI: Sinistra critica 40
(0,69%), Bene Comune 19
(0,33%), Lista Ferrara 10 (0,17%),
Pcl 79 (1,36%), Pd 2.515 (43,23%),
Idv 193 (3,32%), Sinistra Arcobaleno
181 (3,11%), La Destra 195
(3,35%), Udc 386 (6,63%), Lega
Nord 161 (2,77%), Pdl 1.829
(31,44%), Forza Nuova 34
(0,58%), Ps 139 (2,39%), Unione
Cons. 18 (0,31%), Pli 18 (0,31%).
CANTIANO: Sinistra critica 9
(0,53%), Bene Comune 10
(0,59%), Lista Ferrara 6 (0,35%),
Pcl 10 (0,59%), Pd 1.000 (59,48%),
Idv 58 (3,45%), Sinistra Arcobaleno
63 (3,74%), La Destra 33
(1,96%), Udc 86 (5,11%), Lega
Nord 29 (1,72%), Pdl 335
(19,92%), Forza Nuova 14
(0,83%), Ps 20 (1,18%), Unione
Cons. 2 (0,11%), Pli 6 (0,35%).
CARPEGNA: Sinistra critica 3
(0,28%), Bene Comune 6 (0,56%),
Lista Ferrara 7 (0,66%), Pcl 7
(0,66%), Pd 310 (29,11%), Idv 24
(2,53%), Sinistra Arcobaleno 16
(1,5%), La Destra 40 (3,76%), Udc
65 (6,10%), Lega Nord 51
(4,79%), Pdl 519 (48,73%), Forza
Nuova 4 (0,37%), Ps 8 (0,75%),
Unione Cons. 4 (0,37%), Pli 1
(0,09%).
CARTOCETO: Sinistra critica
22 (0,46%), Bene Comune 50
(1,05%), Lista Ferrara 14 (0,29%),
Pcl 40 (0,84%), Pd 1.726 (36,39%),
Idv 208 (4,38%), Sinistra Arcobaleno
97 (2,04%), La Destra 179
(3,77%), Udc 288 (6,07%), Lega
Nord 200 (4,22%), Pdl 1.805
(38,05%), Forza Nuova 74
(1,56%), Ps 13 (0,27%), Unione
Cons. 14 (0,29%), Pli 13 (0,27%).
COLBORDOLO: Sinistra critica
15 (0,43%), Bene Comune 21
(0,6%), Lista Ferrara 14 (0,4%),
Pcl 25 (0,71%), Pd 1.663 (47,46%),
Idv 132 (3,77%), Sinistra Arcobaleno
72 (2,05%), La Destra 108
(3,08%), Udc 156 (4,45%), Lega
Nord 141 (4,02%), Pdl 1.097
(31,31%), Forza Nuova 28 (0,8%),
Ps 19 (0,54%), Unione Cons. 6
(0,17%), Pli 7 (0,2%).
FANO: Sinistra critica 161
(0,4%), Bene Comune 262
(0,65%), Lista Ferrara 190
(0,47%), Pcl 241 (0,6%), Pd 16.728
(41,5%), Idv 1.760 (4,37%), Sinistra
Arcobaleno 987 (2,45%), La
Destra 1.265 (3,14%), Udc 1.969
(4,89%), Lega Nord 1.450 (3,6%),
Pdl 14.336 (35,56%), Forza Nuova
397 (0,99%), Ps 343 (0,85%),
Unione Cons. 112 (0,28%), Pli
111 (0,27%).
FERMIGNANO: Sinistra critica
27 (0,51%), Bene Comune 40
(0,76%), Lista Ferrara 16 (0,3%),
Pcl 37 (0,7%), Pd 2.414 (45,8%),
Idv 148 (2,81%), Sinistra Arcobaleno
106 (2,01%), La Destra 132
(2,5%), Udc 251 (4,76%), Lega
Nord 505 (9,58%), Pdl 1.514
(28,72%), Forza Nuova 32
(0,61%), Ps 18 (0,34%), Unione
Cons. 19 (0,36%), Pli 12 (0,22%).
FOSSOMBRONE:Sinistra critica
33 (0,53%), Bene Comune 46
(0,73%), Lista Ferrara 22 (0,35%),
Pcl 59 (0,94%), Pd 2.068 (33,09%),
Idv 202 (3,23%), Sinistra Arcobaleno
349 (5,58%), La Destra 161
(2,57%), Udc 272 (4,35%), Lega
Nord 372 (5,95%), Pdl 2.479
(39,67%), Forza Nuova 38
(0,61%), Ps 112 (1,79%), Unione
Cons. 19 (0,30%), Pli 17 (0,27%).
MONDAVIO: Sinistra critica 17
(0,61%), Bene Comune 9 (0,32%),
Lista Ferrara 7 (0,25%), Pcl 35
(1,26%), Pd 1.344 (48,44%), Idv
93 (3,35%), Sinistra Arcobaleno
82 (2,96%), La Destra 82 (2,96%),
Udc 144 (5,19%), Lega Nord 59
(2,13%), Pdl 851 (30,7%), Forza
Nuova 23 (0,83%), Ps 10 (0,36%),
Unione Cons. 7 (0,25%), Pli 9
(0,32%).
PERGOLA: Sinistra critica 29
(0,67%), Bene Comune 23
(0,53%), Lista Ferrara 15 (0,35%),
Pcl 54 (1,25%), Pd 1.799 (41,87%),
Idv 172 (4%), Sinistra Arcobaleno
124 (2,88%), La Destra 179
(4,16%), Udc 184 (6,61%), Lega
Nord 77 (1,79%), Pdl 1.431
(33,3%), Forza Nuova 45 (1,04%),
Ps 34 (0,79%), Unione Cons. 22
(0,51%), Pli 9 (0,21%).
PESARO: Sinistra critica 316
(0,51%), Bene Comune 349
(0,57%), Lista Ferrara 366
(0,59%), Pcl 430 (0,7%), Pd 27.411
(44,58%), Idv 2.861 (4,65%), Sinistra
Arcobaleno 1.675 (2,72%), La
Destra 1.849 (3%), Udc 2.731
(4,44%), Lega Nord 1.821
(2,96%), Pdl 20.688 (33,64%), Forza
Nuova 270 (0,44%), Ps 496
(0,69%), Unione Cons. 147
(0,24%), Pli 142 (0,23%).
PETRIANO: Sinistra critica 14
(0,82%), Bene Comune 5 (0,29%),
Lista Ferrara 2 (0,11%), Pcl 14
(0,82%), Pd 638 (37,62%), Idv 51
(3%), Sinistra Arcobaleno 18
(1,06%), La Destra 51 (3%), Udc
79 (4,66%), Lega Nord 148
(8,73%), Pdl 652 (38,44%), Forza
Nuova 8 (0,47%), Ps 7 (0,41%),
Unione Cons. 4 (0,23%), Pli 5
(0,29%).
URBANIA: Sinistra critica 12
(0,27%), Bene Comune 26
(0,58%), Lista Ferrara 9 (0,2%),
Pcl 27 (0,6%), Pd 1.793 (40,11%),
Idv 147 (3,29%), Sinistra Arcobaleno
101 (2,26%), La Destra 146
(3,26%), Udc 312 (6,98%), Lega
Nord 218 (4,88%), Pdl 1.592
(35,61%), Forza Nuova 19
(0,42%), Ps 48 (1,07%), Unione
Cons. 8 (0,18%), Pli 12 (0,27%).
URBINO: Sinistra critica 68
(0,67%), Bene Comune 58
(0,57%), Lista Ferrara 43 (0,42%),
Pcl 73 (0,71%), Pd 5.318 (52,07%),
Idv 433 (4,24%), Sinistra Arcobaleno
362 (3,55%), La Destra 228
(2,23%), Udc 492 (4,81%), Lega
Nord 346 (3,39%), Pdl 2.579
(25,26%), Forza Nuova 43
(0,43%), Ps 137 (1,35%), Unione
Cons. 11 (0,1%), Pli 22 (0,22%).
* * * *
TOTALE PROVINCIALE
: Sinistra critica 1.226 (0,5%), Bene
Comune 1.389 (0,57%), Lista
Ferrara 1.005 (0,41%), Pcl 2.016
(0,83%), Pd 103.887 (42,98%), Idv
9.704 (4,01%), Sinistra Arcobaleno
6.578 (2,72%), La Destra 7.483
(3,09%), Udc 12.170 (5,03%), Lega
Nord 9.530 (3,94%), Pdl 81.689
(33,8%), Forza Nuova 1.615
(0,67%), Ps 2.117 (0,87%), Unione
Cons. 609 (0,25%), Pli 678
(0,28%).

lunedì 14 aprile 2008

VINCE IL POPOLO DELLE LIBERTA'


Flop della sinistra-arcobaleno che sparisce dal parlamento
Vince il Pdl, la Lega a valanga
La coalizione di Berlusconi ottiene una netta maggioranza alla Camera e al Senato

MILANO - Una vittoria netta. La coalizione guidata da Silvio Berlusconi si aggiudica le elezioni con un ampio margine, tanto che il Popolo della Libertà (assieme a Lega Nord e Movimento per l'autonomia) avrà una larga maggioranza alla Camera e una maggioranza comunque netta al Senato. L'alleanza di centrodestra (quando sono state scrutinate oltre 58 mila sezioni su 60 mila) ottiene infatti il 47,2% dei voti per Palazzo Madama contro il 38,1% ottenuto da Partito democratico e Italia dei valori. Smentiti clamorosamente i primi exit poll diffusi subito dopo la chiusura delle urne che indicavano una differenza di soli due o tre punti percentuali tra Pdl-Lega-Mpa e Pd-Idv. Alla Camera il vantaggio è altrettanto inequivocabile: l'alleanza guidata dal Popolo della libertà ottiene (quando sono state scrutinate 56.511 sezioni su 61.062) il 46,6% dei voti, quella del Partito democratico il 37,7%. Un distacco che fin dalle prime proiezioni è sembrato subito incolmabile, tanto che in serata è lo stesso Veltroni a riconoscere la vittoria dell'avversario: «Ho telefonato a Berlusconi - annuncia il leader del Pd - per augurargli buon lavoro».

BERLUSCONI «COMMOSSO» - Grande soddisfazione da parte di Pdl e Lega. Berlusconi si dice «commosso» e annuncia di avere già in mente la squadra di governo, di cui faranno parte «almeno quattro donne». Annuncia inoltre di essere aperto al dialogo con chiunque voglia lavorare con il Pdl alla guida del Paese. Anche Umberto Bossi esulta: «Siamo forti, il nostro boom era atteso». Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, promette dal canto suo «un'opposizione costruttiva». Da segnalare la buona performance della Lega e il flop della Sinistra-Arcobaleno, che appare destinata a sparire dal Parlamento (tanto che il candidato premier, Fausto Bertinotti, si è dimesso da tutti gli incarichi dirigenziali).

SENATO - Entrando più nel dettaglio, alle elezioni per il Senato la coalizione di centrodestra si attesta circa otto punti sopra l'alleanza guidata da Veltroni. Quando sono state scrutinate per il Senato oltre 54mila sezioni su 60.048, il Pdl-Lega-Mpa ottiene il 47,2 % contro il 38,19% di Pdv-Idv. Il Popolo della libertà è al 37,9%, la Lega all'8,1%, l'Mpa all'1%; il Pd al 33,8%, l'Idv al 4,3%. Gli altri: Udc al 5,6, Sinistra-Arcobaleno al 3,2%, la Destra al 2%, il Partito socialista allo 0,8% (dopo questo risultato il segretario, Enrico Boselli, si è dimesso). A Palazzo Madama la coalizione del centrodestra, secondo le elaborazioni dei primi scrutini, avrebbe a 167 seggi contro i 137 di Pd e Italia dei valori. Sono esclusi i 6 seggi della Circoscrizione Estero. Il calcolo, per il Senato, avviene su base regionale e da questo punto di vista il Pdl (assieme a Lega e Mpa) conquista (stando alle proiezioni) 12 Regioni, strappandone 5 a Pd+Idv (Sardegna, Campania, Liguria, Abruzzo e Calabria) e lasciandone dunque agli avversari soltanto 6. In particolare a Berlusconi andrebbero: l'Abruzzo, la Campania, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Calabria e la Liguria. Al centrosinistra di Veltroni vanno la Basilicata, l'Emilia-Romagna, le Marche, il Molise, la Toscana e l'Umbria.

CAMERA - Netta vittoria per il Cavaliere anche alla Camera. A spoglio non ancora ultimato, l'alleanza guidata dal Popolo della libertà ottiene infatti il 46,6% dei voti, quella del Partito democratico il 37,7%. Nel dettaglio il Pdl è al 36,9%, la Lega all'8,6% e l'Mpa all'1%. Di contro il Pd è al 33,3% e l'Idv al 4,3%. Tra i partiti minori l'Udc è al 5,5%, la Sinistra-Arcobaleno crolla al 3%, la Destra racimola il 2,4% e i socialisti lo 0,9%. L'alleanza guidata dal Cavaliere otterrebbe 340 seggi, quella guidata da Veltroni 241.


SICILIA - Diffuse anche le prime proiezioni sulla Sicilia dove si vota per le Regionali. Anna Finocchiaro, candidato del centrosinistra, è al 36,2%; Raffaele Lombardo, candidato del centrodestra, è al 58,2%. Per quest'ultimo, dunque, si profila un successo schiacciante.

G. Ant.
14 aprile 2008 CORRIERE DELLA SERA

NEPAL, VINCONO I COMUNISTI. LA STORIA NON INSEGNA


PROPRIO QUANDO E' PIU' FORTE LA REPRESSIONE CINESE. DOPO CHE LA STORIA HA IDENTIFICATO IN MAO (E I SUOI SEGUACI VEDI POL POT)UNO DEI PIU' SANGUINARI DITTATORI MAI ESISTITI, IL NEPAL, VICINO DI CASA DEL TIBET INVASO E REPRESSO, VOTA E FA VINCERE I COMUNISTI. LE BOTTE E GLI ARRESTI COMPIUTI DALLA POLIZIA NEPALESE NEI CONFRONTI DEI MANIFESTANTI TIBETANI DELLE SCORSE SETTIMANE SONO STATE TRISTEMENTE PROFETICHE. Giancarlo D'Anna

Primi risultati del voto: gli ex guerriglieri verso la maggioranza assoluta Nepal, trionfo elettorale in nome di Mao «Saremo una repubblica comunista» Assemblea costituente Sconfitti i partiti principali del regno himalayano: presto l'addio del re KATHMANDU (NEPAL) - I maoisti avrebbero ottenuto 61 seggi sui 108 già assegnati. E il trend si annuncia identico in tutte le circoscrizioni Dalla reincarnazione di Vishnù a un capo comunista che prende a modello Mao e i combattenti rivoluzionari di Sendero Luminoso in Perù. Basta questo per cogliere la portata del mutamento dopo le elezioni di giovedì scorso in Nepal. I primi risultati ieri davano per netta la vittoria del partito guidato dal 52enne Pushpa Kamal Dahal, meglio noto con il nome di battaglia: Prachanda, «Il terribile». «Un successo molto più ampio del previsto », dichiaravano ieri sera gli osservatori. I maoisti avrebbero ottenuto il controllo di almeno 61 seggi dei 108 nei distretti elettorali già scrutinati e sarebbero in testa anche in molti dei restanti.

Altri due partiti importanti, i marxisti-leninisti ed il centrista Congresso Nepalese, non sembra avessero superato sino a ieri sera i 16 seggi ciascuno. «Una svolta inaspettata. Sino a pochi giorni fa si pensava che la formazione di Prachanda sarebbe arrivata solo terza. Invece potrebbero persino guadagnare la maggioranza assoluta», ha osservato Lok Raj Baral, ricercatore al Centro di Studi Strategici di Kathmandu. La conseguenza immediata è di portata storica: la fine della monarchia dopo 238 anni di regno incontrastato su di una popolazione che supera i 27 milioni e in una regione-cuscinetto dove oggi più che mai pesano le sfide poste dalla crescita economica e politica di India e Cina. Gli esponenti maoisti sembrano infatti destinati a giocare la parte del leone tra i 601 membri dell'Assemblea costituente che dovrebbe riunirsi a breve.
ABOLIZIONE DELLA MONARCHIA - «L'eclissi della casa reale era inevitabile. Re Gyanendra ha praticamente firmato la sua deposizione nell'aprile 2006, quando dopo le grandi manifestazioni popolari di allora ha accettato di limitarsi ad un ruolo puramente cerimoniale e si è accordato con Prachanda per un percorso destinato a mettere ai voti una nuova costituzione. Presto, entro pochi mesi, l'Assemblea costituente voterà dunque l'abolizione della monarchia e l'avvio di una repubblica laica e comunista», ci dice per telefono dalla capitale nepalese Prateek Pradhan, direttore del quotidiano in lingua inglese The Kathmandu Post. Un'evoluzione maturata comunque da almeno un decennio di turbolenze interne. Il malcontento contro la corruzione della casa reale e le sue ricchezze in uno dei Paesi più poveri dell'Asia sfociò infatti già nel 1996 con la crescita violenta della rivolta comunista. In 10 anni i morti sono stati almeno 13.000. Ma il colpo di grazia venne nel 2001, quando l'allora re Birendra e i membri della sua famiglia vennero trucidati nel palazzo reale. L'assassino venne identificato con il figlio del re, che poi si suicidò. Ma in Nepal molti sono convinti che l'ispiratore possa essere stato lo stesso Gyanendra. Un'ombra che ha screditato non poco la figura del monarca, considerato dalla tradizione indù locale come incarnazione diretta del dio Vishnù. Nel 2005 Gyanendra tentò quindi di imporre il proprio potere assoluto. Un un anno dopo fu però costretto dalle rivolte di piazza a trattare con i maoisti. Ma anche Prachanda potrebbe non avere vita facile. Le sue recenti aperture in chiave moderata all'economia di mercato sono viste con sospetto dalle ali più radicali. Già nel sud una dozzina di movimenti ultrarivoluzionari lo accusano di aver «capitolato al capitalismo» e minacciano nuove violenze.
Lorenzo Cremonesi dal CORRIERE DELLA SERA

venerdì 11 aprile 2008

I SENATORI "ELETTI" RESI NOTI DA GRILLO


L'attribuzione dei seggi per partito è stata fatta sulla seguente ipotesi:

- Sinistra Arcobaleno 14
- PD 126
- Italia dei Valori 6
- SVP 3
- UDC 3
- PDL 146
- Lega Nord 12
- MPA 3
- Autonomie Liberté Democrazie 1
- Associazione italiana Sud America 1

All'elenco vanno aggiunti 7 senatori a vita.
Senato della Repubblica 2008
www.beppegrillo.it
Senato della Repubblica 2008
www.beppegrillo.it Pagina 2 di 5
Sinistra Arcobaleno
Albonetti Martino
Borsellino Rita
Brutti Paolo
Capelli Giovanna
Cento Pier Paolo
Cesini Rosalba
Crapolicchio Silvio
De Petris Loredana
Di Biase Maria Eleonora
Gagliardi Morandi Rina
Morelli Cristina
Palermi Emanuela
Provera Marilde
Salvi Cesare
Italia dei Valori
Belisario Felice
Bugnano Patrizia
Di Nardo Aniello
Giambrone Fabio
Lannutti Elio
Pedica Stefano
Unione di Centro
Antinoro Antonello
Cuffaro Salvatore
D’Alia Giampiero
SVP
(3 collegi uninominali in Trentino Alto
Adige)
Movimento Per le Autonomie
Oliva Vincenzo
Pistorio Giovanni
Scotti Vincenzo
Lega Nord
Bricolo Federico
Calderoli Roberto
Castelli Roberto
Davico Michelino
Franco Paolo
Garavaglia Massimo
Leoni Giuseppe
Mauro Rosa Angela
Montani Enrico
Pittoni Mario
Stiffoni Piergiorgio
Torri Giovanni
Partito Democratico
(vanno aggiunti 2 collegi uninominali in
Trentino Alto Adige e 4 seggi all’estero con
preferenza)
Abramo Paolo
Adamo Marilena
Adragna Benedetto
Agostini Mauro
Amati Silvana
Andria Alfonso
Antezza Maria
Armato Teresa
Baio Emanuela
Barbolini Giuliano
Bassoli Fiorenza
Bastico Mariangela
Bertuzzi Maria Teresa
Bianchi Dorina
Bianco Enzo
Blazina Tamara
Bonino Emma
Bosone Daniele
Bruno Franco
Bubbico Filippo
Cabras Antonio
Carloni Anna Maria
Carofiglio Giovanni
Casson Felice
Ceceri Giuseppe
Ceruti Mauro
Chiaromonte Franca
Chiti Vannino
Senato della Repubblica 2008
www.beppegrillo.it Pagina 3 di 5
Chiurazzi Carlo
Crisafulli Vladimiro
D’Ambrosio Giorgio
D’Ambrosio Gerardo
D’Ubaldo Lucio Alessio
De Castro Paolo
De Luca Vincenzo
De Sena Luigi
Del Vecchio Mauro
Della Monica Silvia
Della Seta Roberto
Di Girolamo Leopoldo
Donaggio Cecilia
Fasciani Pina
Ferrante Francesco
Filippi Marco
Finocchiaro Anna
Fioroni Anna Rita
Follini Giuseppe Detto Marco
Fontana Carlo Ferruccio Antonio
Fontana Cinzia Maria
Franco Vittoria
Galperti Guido
Garavaglia Maria Pia
Garraffa Costantino
Gasbarri Mauro
Ghedini Rita
Giaretta Paolo
Granaiola Manuela
Gustavino Claudio Antonio
Ichino Pietro Emilio Antonio
Incostante Maria Fortuna
Istarol Maurizio
Latorre Nicola
Leddi Maura in Maiola
Legnini Giovanni
Livi Bacci Massimo
Lumia Giuseppe
Magistrelli Marina
Marcenaro Pietro
Marcucci Andrea
Marini Franco
Marino Ignazio Roberto Maria
Marino Mauro Maria
Maritati Alberto
Marzi Annamaria
Massa Augusto
Mazzucconi Daniela
Mercatali Vidmer
Milana Riccardo
Monaco Francesco Detto Franco
Mongiello Colomba
Morando Antonio Enrico
Morri Fabrizio
Musi Adriano
Naccarato Paolo
Negri Magda
Nerozzi Paolo
Papania Antonino
Pappaterra Domenico
Passoni Achille
Pegorer Carlo
Perduca Marco
Pertoldi Flavio
Pignedoli Leana
Pinotti Roberta
Poretti Donatella
Procacci Giovanni
Ranucci Raffaele
Roilo Giorgio
Rossi Nicola
Rossi Paolo
Rusconi Antonio
Russo Giuseppe
Sangalli Gian Carlo
Sbarbati Luciana
Scanu Giampiero
Serafini Anna Maria
Serra Achille
Sircana Silvio Emilio
Soliani Albertina
Stradiotto Marco
Tomaselli Salvatore
Tonini Giorgio
Treu Tiziano
Veronesi Umberto
Villari Riccardo
Vimercati Luigi
Vitali Walter
Zanda Luigi Enrico
Zanetti Liviana
Zavoli Sergio
Senato della Repubblica 2008
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Popolo delle Libertà
(vanno aggiunti 2 collegi uninominali in
Trentino Alto Adige e 1 seggio all’estero con
preferenza)
Alberti Casellati Maria Elisabetta
Alicata Bruno
Allegrini Laura
Amato Pietro Paolo
Amoruso Francesco
Asciutti Franco
Augello Andrea
Azzollini Antonio
Balboni Alberto
Baldassarri Mario
Barelli Paolo
Battaglia Antonio
Berselli Filippo
Bettamio Giampaolo
Bianconi Laura
Boldrini Giacinto
Bondi Sandro
Bonfrisco Anna
Bornacin Giorgio
Boscetto Gabriele
Butti Alessio
Calabrò Raffaele
Caliendo Giacomo
Camber Giulio
Campa Cesare
Cantoni Gianpiero Carlo
Carrara Valerio
Caruso Antonino
Casoli Francesco
Castro Maurizio
Centaro Roberto
Ciarrapico Giuseppe
Cicolani Angelo Maria
Colli Ombretta
Collino Giovanni
Comincioli Romano
Compagna Luigi
Conti Riccardo
Contini Barbara
Coronella Gennaro
Costa Rosario Giorgio
Cursi Cesare
Cutrufo Mauro
D’Alì Antonio
D'Ambrosio Luigi
De Angelis Candido
De Feo Diana
De Gregorio Sergio
De Lillo Stefano
Del Pennino Antonio
Dell'Utri Marcello
Delogu Mariano
Di Stefano Fabrizio
Digilio Egidio
Dini Lamberto
Esposito Giuseppe
Fazzone Claudio
Ferrara Mario
Firrarello Giuseppe
Fleres Salvatore
Fluttero Andrea
Galan Giancarlo
Galioto Vincenzo
Gallo Cosimo
Gallone Maria Alessia
Gamba Pierfrancesco Emilio Romano
Gasparri Maurizio
Gentile Antonio
Ghigo Enzo
Giovanardi Carlo Amedeo
Giuliano Pasquale
Gramazio Domenico
Grillo Luigi
Izzo Cosimo
Latronico Cosimo
Lauro Raffaele
Licastro Simonetta
Longo Piero
Mainardi Mauro
Malan Lucio
Mantica Alfredo
Mantovani Mario
Martinat Ugo
Massidda Piergiorgio
Matteoli Altero
Mazzaracchio Salvatore
Menardi Giuseppe
Messina Alfredo
Milone Giuseppe
Morgillo Luigi
Morra Carmelo
Mugnai Franco
Senato della Repubblica 2008
www.beppegrillo.it Pagina 5 di 5
Musso Enrico
Nania Domenico
Nespoli Enzo
Nessa Pasquale
Orsi Franco
Palma Nitto Francesco
Palmizio Elio Massimo
Paravia Antonio
Pastore Andrea
Pera Marcello
Piccioni Lorenzo
Piccone Filippo
Pichetto Fratin Gilberto
Pisanu Giuseppe
Poli Bortone Adriana
Pontone Franco
Possa Guido
Quagliariello Gaetano
Ramponi Luigi
Rizzotti Maria
Saccomanno Michele
Sacconi Maurizio
Saia Maurizio
Saltamartini Filippo
Sanciu Fedele
Saro Giuseppe Ferruccio
Sarro Carlo
Scarabosio Aldo
Scarpa Bonazza Buora Paolo
Schifani Renato
Sciascia Salvatore
Scotti Luigi
Serafini Giancarlo
Speziali Vincenzo
Stancanelli Raffaele
Tancredi Paolo
Tofani Oreste
Tomassini Antonio
Totaro Achille
Ulisse Di Giacomo
Valditara Giuseppe
Valentini Domenico Benedetto
Valentino Giuseppe
Vetrella Sergio
Vicari Simona
Viceconte Guido Walter Cesare
Viespoli Pasquale
Vizzini Carlo
Zanetta Valter
Zanettin Pierantonio
Zanoletti Tomaso
Autonomie Liberté Democrazie
Perrin Carlo

veltroni l'americano

La repressione non è solo in Tibet, ma in tutta la Cina



di Bernardo Cervellera
Quanto sta accadendo a Lhasa è frutto di una politica nazionale di negazione dei fondamentali diritti umani. La libertà va chiesta anche per i dissidenti democratici e per i credenti, come i tre vescovi da anni “scomparsi” nelle mani della polizia. Il “viaggio dell’armonia” della torcia olimpica si è trasformato in una ridicola farsa. Le manifestazioni anti-Cina che la rincorrono lungo il percorso, in una specie di gioco a guardia-e-ladri, stanno producendo comunque effetti positivi: finalmente il popolo tibetano, sottoposto a un genocidio culturale e religioso da 50 anni viene messo al centro della preoccupazione dell’opinione pubblica internazionale.

Solo qualche mese fa il Dalai Lama, venuto in Italia, è stato evitato da tutti i politici come un lebbroso, accolto quasi di nascosto da alcuni parlamentari – e da nessuno dei presidenti di Camera e Senato – ora tutti parlano di possibile boicottaggio dei Giochi Olimpici a causa delle violenze dei soldati cinesi contro i monaci tibetani.
A dire il vero, i politici italiani e quelli europei continuano a parlare (forse) di boicottaggio della sola giornata inaugurale e non dei Giochi in toto. Anch’essi, come Jacques Rogge, presidente del Comitato Olimpico internazionale, piangono che i Giochi, questa religione laica del corpo e della potenza, diventino uno strumento politico; anch’essi si dispiacciono che gli atleti rischiano di non avere il loro momento di gloria, dopo anni di preparazione.

È probabile che il pianto nasconda anche la paura di un flop di visitatori, creando imbarazzo non solo agli atleti, ma a tutte le compagnie internazionali che hanno investito sui Giochi, facendo guadagnare alla Cina la gloria, ma all’occidente il denaro. Molte delle opere olimpiche, infatti, sono affidate a ditte occidentali, che a questo punto si attendono un ritorno non solo di immagine.

Il punto è che in ballo non vi è solo il boicottaggio e non vi è solo il Tibet. AsiaNews non è per il boicottaggio dei Giochi olimpici a Pechino. Essere assenti dai Giochi mette solo a posto la propria coscienza o la propria rabbia, ma non cambia nulla sulla situazione dei diritti umani in Cina e in Tibet. Prima, durante e dopo i Giochi Pechino continua la sua politica di negazione di ogni rispetto per la vita della sua popolazione, per chi vuole almeno parlare di democrazia, per chi vuole denunciare l’abissale corruzione in cui nuotano i membri del Partito; per chi vuole vivere la sua fede nella piena libertà religiosa, senza controlli.

La Cina ha ratificato la Convenzione Onu per i diritti umani fin dal marzo 1992. Ma ancora oggi non ha fatto neanche un passo per assimilare questi diritti umani e difenderli nella legislazione del Paese.

È importante costringere la Cina al rispetto dei diritti umani con un continuo dialogo, denuncia e impegno, legando condizioni etiche a tutti i contratti economici che i governi occidentali sono così pronti a difendere.

E non c’è soltanto il Tibet. Diciamo questo non perché non amiamo il popolo tibetano e il Dalai Lama. C’è bisogno di impegnare la Cina sui problemi della Cina e mostrare che quanto accade in Tibet è una conseguenza della repressione che vige anche a Pechino.

Sottolineare solo il problema tibetano sta facendo rinchiudere la Cina e la sua gente a riccio, difendendosi da questo “nuovo attacco delle potenze coloniali”. I giornali e i blog cinesi sono pieni di accuse contro l’occidente, mentre si tende a accusare i tibetani di essere addirittura dei terroristi. Tutto questo spinge la leadership ad aumentare i controlli per la sicurezza, soffocando non solo il Tibet, ma tutti coloro che in Cina propugnano riforme politiche, democrazia, libertà di parola e di associazione, libertà religiosa. I dissidenti democratici che speravano di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale in occasione delle Olimpiadi sono stati incarcerati, posti agli arresti domiciliari, messi al silenzio. Il tema Tibet è usato da Pechino come propellente del patriottismo, per unire i cinesi che, pur scontenti per l’inflazione, la disoccupazione, la violenza, lo schiavismo, la mancanza di libertà, sono ormai messi a tacere pena l’accusa di anti-patriottismo.

A nostro parere una campagna pre-olimpionica deve domandare alla Cina:
1) riaprire il dialogo con il Dalai Lama, che Pechino ha chiuso, rifiutando le richieste di autonomia (e non di indipendenza) culturale e religiosa del Tibet;
2) liberare i dissidenti democratici e non violenti, che sono un punto di riferimento per le riforme politiche di cui la stessa leadership sente il bisogno, ma non ha il coraggio di attuare;
3) liberare le personalità religiose in prigione per la loro fede e invece accusati di essere contro “l’ordine sociale”. Fra questi vogliamo ricordare almeno 3 vescovi cattolici. Due di loro appartengono alla Chiesa non ufficiale (mons. Giacomo Su Zhimin, di Baoding; mons. Cosma Shi Enxiang di Yixian) e uno alla Chiesa ufficiale (mons. Martin Wu Qinjing, di Zhouzhi , Shaanxi), scomparsi nelle mani della polizia rispettivamente da 11 anni, 6 anni e un anno.

Questi passi renderebbero la Cina davvero gloriosa e le Olimpiadi di Pechino una benedizione.