venerdì 29 luglio 2011

Oltre 5mila tibetani riuniti in Cina per riaffermare la loro identità nazionale

A Kardze (Sichuan) si sono riuniti per 10 giorni monaci e cittadini di decine di monasteri, parlando in tibetano, per discutere dei valori e dell’unità nazionale del Tibet. Grande emozione per i partecipanti, specie i più giovani. “Siamo pronti a rischiare tutto, per difendere la nostra cultura”.



Dharamsala (AsiaNews) – Oltre 5mila monaci e cittadini tibetani si sono riuniti presso il monastero Lithang Gonchen, a Kardze (Ganzi in cinese) nel Sichuan dal 15 al 24 luglio, per parlare dei valori e dell’unità nazionale del Tibet, sfidando il divieto cinese.



Atruk Tseten, membro del parlamento tibetano in esilio con sede a Dharamsala (India), ha spiegato all’agenzia Radio Free Asia che le autorità cinesi hanno dapprima cercato di limitare il numero dei partecipanti, ma poi hanno desistito dall’interferire, sebbene le forze di sicurezza siano rimaste schierate poco lontano. “Questo incontro – ha aggiunto – ha avuto un grande impatto sui partecipanti più giovani e li ha aiutati a comprendere la loro identità come tibetani”.



L’evento è stato curato nei dettagli, con indicazione ai partecipanti di parlare soltanto in tibetano e di indossare gli abiti tradizionali. Anche se Tseten nota che erano stati invitati monaci e tibetani di oltre 100 monasteri, ma sono arrivati partecipanti di soli 40 o 50. Era presente pure una delegazione del monastero di Kirti, da mesi soggetto a un controllo diretto della polizia che ha sottoposto a corsi di “educazione patriottica” i monaci e ne ha deportati circa 300.



Il Tibet accusa la Cina di praticare un vero genocidio culturale: la lingua tibetana è bandita nella vita amministrativa e nelle scuole in Tibet e negli ultimi anni molti scrittori in lingua tibetana sono stati colpiti con carcere solo per avere raccontato i problemi e la vita del loro popolo.



Durante la riunione sono stati esposti il ritratto del Dalai Lama e quello del Panchen Lama, sebbene Pechino lo abbia proibito e punisca con il carcere chi espone la foto del Dalai Lama. “Molte persone – ha commentato Tseten – mi hanno detto che è stato come avere con loro Sua Santità il Dalai Lama in persona e riceverne la benedizione”.



Il professor Samdhong Rinpoche, ex Kalon Tripa (Capo di gabinetto) del governo tibetano in esilio, spiega ad AsiaNews che “per 60 anni la Cina è stata convinta di poter trasformare i tibetani in cittadini cinesi, anche tramite la forza, l’apparente sviluppo economico e benefici finanziari. Questa massiccia manifestazione è una dimostrazione del cuore e dello spirito tibetano, il nostro cuore non può essere cambiato”.



“Questa generazione di tibetani non ha visto il Dalai Lama, in esilio dal 1959, e l’incontro ha reso evidente la fede e la lealtà che i tibetani hanno per il Dalai Lama. Loro sono uniti per l’amore e la devozione verso il Dalai Lama e verso il buddismo tibetano. Il loro impegno verso l’insegnamento e la leadership spirituale del Dalai Lama rimane costante”.



“Questo incontro rende evidente come sia futile il tentativo della Repubblica popolare di Cina di compiere un genocidio culturale, nonostante l’uso brutale della forza come di recente verso il monastero di Kirti”. “Per partecipare a questa riunione, i tibetani hanno rischiato di essere arrestati o fatti sparire, hanno scelto di rischiare ogni cosa per celebrare e preservare la cultura tibetana”.

martedì 26 luglio 2011

SANITA': D'ANNA FRETTA SOSPETTA NEL PRESENTARE UNA LEGGE

ANSA- SANITA': D'ANNA, FRETTA SOSPETTA, LEGGE E'' UN MOSTRO (ANSA) - ANCONA, 26 LUG - Punta soprattutto alla ''''semplificazione amministrativo-burocratica'''' la pdl n. 112 sul riordino del riordino del servizio sanitario regionale. Il relatore di minoranza Giancarlo D''Anna (Pdl) ha chiesto oggi in Assemblea il rinvio dell''atto, dato che ci sono state audizioni anche ''''stamane alle 8'''' e nuovi emendamenti. L''aula ha pero'' respinto la proposta. D''Anna ha parlato di ''''una fretta sospetta, mai vista una simile velocita'' nel portare una legge in aula stessa fretta non c'è stata ad esempio sulla proposta di abolizione dei vitalizi che ho presentato lo scorso anno. Non e'' possibile venire a conoscenza di una legge la sera prima che arrivi in commissione, impossibile fare un lavoro serio''''. Secondo il relatore di minoranza, dall''impianto della legge ''''non appare questa situazione paradisiaca che ha voluto rappresentare il presidente Comi''''. Ed e'' ''intollerabile il comportamento nei confronti della minoranza, ''''che si e'' dimostrata collaborativa per tutti gli atti importanti''''. Il piano sociosanitario e'' ''''gia'' in ritardo, quello 2010-2012 diventera'' addirittura 2012-2014. Si poteva fare un consiglio regionale ad hoc nei primi giorni di agosto''''. Dalle audizioni ''''e'' emersa la richiesta della personalita'' giuridica per l''Area vasta'''', che non e'' stata tenuta in considerazione. E ci sono ''''dubbi e perplessita'' anche in maggioranza, un esponente della quale ha definito la legge ''un mostro''''''. Il riordino - ha concluso - ''''non garantisce niente dalla partecipazione dei sindaci alle sedi delle Aree, che non e'' un problema secondario''''

venerdì 22 luglio 2011

SANITA':MARCHE;EMENDAMENTO D'ANNA PER AREA VASTA N. 1 A FANO

(ANSA) - ANCONA, 22 LUG - Il consigliere regionale, e vicepresidente della commissione regionale sanita'', Giancarlo D'Anna (Pdl) ha presentato un emendamento alla proposta di legge che modifica la legge 13 sulla riorganizzazione del servizio sanitario regionale, che, se venisse approvato, farebbe di Fano (Pesaro Urbino) sede dell''Area vasta n. 1. Ne da'' notizia un comunicato. ''''Le modifiche della proposta di legge n. 13, votata in fretta e furia ieri in commissione sanita'' per essere portata in votazione in aula martedi'' prossimo, impediscono - secondo D'Anna - un serio e approfondito lavoro di controllo e di presentazione di emendamenti fondamentali. Ad esempio - prosegue - per modificare la legge e attribuire alle aree vaste la personalita' giuridica, proposta condivisa da associazioni e rappresentanze sindacali, bisognerebbe riscrivere la legge, ed e' impossibile farlo nel giro di un giorno. Nonostante cio'' - continua -, insieme al collega del Pdl Natali, abbiamo presentato un emendamento che, se approvato, attribuirebbe alle aree vaste molta piu'' autonomia rispetto a quanto previsto dalla attuale proposta di legge, per poi successivamente presentare un''altra legge nelle prossime settimane''''. ''''Nella fretta - osserva ancora D'Anna - si e'' nascosto un altro aspetto importante: la sede delle aree vaste; se la tendenza e'' quella gia'' in atto, di concentrare i servizi ospedalieri nei capoluoghi di provincia, come ad esempio accade da tempo nella provincia di Pesaro Urbino, figuriamoci se agli stessi capoluoghi non verra'' assegnata anche la sede dell''area vasta. Cosi', passo dopo passo, si delinea con maggior chiarezza quel progetto regionale che vuole portare a un ospedale per provincia e che nega a tutti gli effetti a tutte le altre realta'' il diritto di avere un ospedale, siano esse realta'' dell''entroterra o della costa. Fano, dunque, non solo sta perdendo il suo ospedale, ma verra'' anche esclusa dalla possibilita'' di ospitare la sede dell''area vasta. Per far si' che non accada ho presentato un emendamento che identifica in Fano la sede dell''area vasta n.1''''

giovedì 21 luglio 2011

SANITA': D'ANNA, COLPO DI MANO IN COMMISSIONE

da sin. Comi, D'Anna,Camela
(ANSA) - ANCONA, 21 LUG - Un ''''colpo di mano'''', per il consigliere regionale del Pdl Giancarlo D'Anna, quello che si e' consumato questa mattina in commissione sanita''. ''''La minoranza - dice - ha sempre collaborato, vedi legge sul trasporto sanitario, in questa commissione garantendo, tra l''altro in piu'' occasioni il numero legale durante le numerosissime audizioni sul Piano socio sanitario evitando tra l''altro brutte figure alla Regione stessa. Siamo stati ripagati nel peggiore dei modi con la presentazione (con il preavviso arrivato informalmente ieri in tarda serata) della proposta di legge di riordino del Sistema sanitario regionale e della votazione in commissione questa mattina in quinta commissione''''. ''''Se Comi - continua, riferendosi a presidente della commissione - ha ''venduto'' quest''operazione arrogante come un segnale chiaro, tempestivo e di rigore, gli ricordo che altrettanta tempestivita'' lui e la sua giunta non l''hanno avuta nel portare in commissione e consiglio la mia pdl che prevede l''abolizione del vitalizio dei consiglieri regionali''''. ''''Insieme al collega Natali - riferisce poi D'Anna - abbiamo protestato per la metodologia adottata non solo per i tempi ma anche e sopratutto per i contenuti che a nostro avvivo devono essere valutati attentamente da commissione consiglieri prima di arrivare in aula. Pur essendo il Pdl da sempre favorevole a quelle che oggi vengono chiamate Aree Vaste che saranno cinque, e'' necessario dotare queste di personalita'' giuridica, senza la quale i territori saranno esclusi da qualsiasi decisione che li riguarda. Su questo ho gia'' presentato un emendamento insieme al collega Natali''''. ''''Il resto - conclude - e'' confusione, si cambiano nomi, ruoli ma la tanto sbandierata ''semplificazione'' non andra'' ad incidere in modo significativo su eventuali risparmi. L''unico obiettivo, e di qui la fretta, e'' quello di mettere tutto in mano agli uffici regionali per poi gestire la sanita'' senza dover condividere con alcuno quelle scelte che il presidente Spacca ha in mente e che andranno a mortificare territori, utenti e medici''''.

ABOLIAMO I VITALIZI SCRIVIAMO AL PRESIDENTE SPACCA

Sono quasi 2500 gli aderenti al gruppo facebook "Aboliamo i vitalizi dei consiglieri regionali" fondato dal Consigliere regionale D'Anna lo scorso anno a supporto della legge di Abolizione dei vitalizi presentata dallo stesso D'Anna e non ancora arrivata in consiglio regionale. A questo punto in consigliere chiede il supporto della rete con il seguente messaggio da inviare al Presidente Spacca:


Adesso tutti parlano dei vitalizi noi prima di altri l'abbiamo detto e fatto attraverso la proposta di legge che ho presentato nelle Marche seguendo anche le tue indicazioni ,spingiamo affinchè venga votata.scriviamo al presidente della regione
segreteria.presidenza@regione.marche.it
affinchè porti in votazione l'abolizione del vitalizio subito!Invita i tuoi contatti a fare altrettanto specificando:PRESIDENTE LA INVITIAMO A PORTARE IN AULA IL PRIMA POSSIBILE LA PROPOSTA DI LEGGE D'ANNA CHE ABOLISCE IL VITALIZIO DEI CONSIGLIERI DELLE MARCHE.




grazie Giancarlo

mercoledì 20 luglio 2011

UN BILANCIO POCO CHIARO.

BILANCIO 2010 DELL'OSPEDALE SAN SALVATORE, PER LA REGIONE E' POCO CHIARO SERVONO CHIARIMENTI.




Con delibera n.856 del 13 giugno la Giunta Regionale chiede al Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord una lunga serie di chiarimenti come:



-le motivazioni delle assunzioni effettuate al di fuori dalle priorità regionali (n:155 su 161 totali) e indicate complessivamente nel “piano occupazionale consuntivo 2010”;

-le azioni di contenimento,sulla spesa per assunzioni, effettuate nell'ultimo trimestre in seguito al limite del 70% del turover stabilito con DGR 1227/10;

-la mancanza, relativamente al costo per la formazione, del commento dei dati riguardanti lo scostamento di bilancio di previsione e con il bilancio di esercizio dell'anno precedente;

-non è esplicitato il contenuto dei dati extra contabili riportatati nella tab.5.1.4 a;

-non è presente il dato (valore in euro) relativo all'1% del monte salari;

inoltre

“In merito alla Relazione di accompagnamento, al punto 2.13 Accantonamenti,oneri finanziari e oneri straordinari viene indicato l'importo di 754.029,86 quale rischio per l'attività di progettazione,attivazione,esecuzione,direzione progetti specifici ed altre attività tutte connesse all'avvio dell'Ospedale Marche Nord.

Nell'allegato 9 della Nota Integrativa, al punto f,l'importo di cui sopra viene dettagliato.

Al riguardo in merito all'accantonamento di Euro 170.000,00, a titolo di incentivazione del personale impegnato nel progetto di gestione integrata “A.O.San Salvatore-Pesaro e Ospedale Santa Croce di Fano, si chiedono chiarimenti in relazione alla compatibilità con i fondi contrattuali di pertinenza.”





Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

martedì 19 luglio 2011

SANITA': D'ANNA, GIUNTA OFFENDE COMMISSIONE E CATEGORIE

(ANSA) - ANCONA, 19 LUG - ''Cosa ci stanno a fare le commissioni consiliari se il loro ruolo e' semplicemente quello di ratifica delle decisioni di giunta? E' veramente indecente il modo con cui vengono trattati quanti, associazioni, rappresentanti sindacali ed enti, volontari hanno partecipato alle audizioni della commissione sanita' sul Piano socio sanitario. Centinaia di audizioni, decine di riunioni della Commissione per poi apprendere dai quotidiani che la giunta, prima ancora della votazione e approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano socio sanitario ha gia' fatto tutto di testa sua, con delibere e attraverso le determine dei dirigenti''. E' la protesta del consigliere regionale di An Giancarlo D'Anna. ''Un Piano - dice - che doveva occuparsi delle scelte del 2010-2012 ma che ha un ritardo di oltre un anno e mezzo. Un Piano che punta a creare cinque Aree vaste sulle quali non poniamo veti ma rivendichiamo il diritto del territorio a decidere il proprio futuro, cosa impossibile senza personalita' giuridica. Una richiesta, quella della personalita'' giuridica, che e' emersa con forza nelle audizioni della quinta commissione. Prepotente ed arrogante la giunta ha deciso di buttare all''ortica il lavoro della commissione e il contributo di quanti hanno partecipato alle audizioni''''. ''''La giunta regionale - conclude D'Anna - vuole continuare a fare il proprio comodo anche in sanita', anzi ancora di piu'' di prima. Senza personalita'' giuridica il territorio delle aree vaste non potra' ne' decidere il proprio futuro ne' di disporre del proprio patrimonio, spesso frutto di lasciti dei benefattori''

lunedì 18 luglio 2011

CONSIGLIO REGIONALE, L'ORDINE DEL GIORNO

L'Assemblea legislativa regionale è convocata per martedì 19 luglio 2011 alle ore 10.00 con eventuale prosecuzione nel pomeriggio presso l'Aula dell'Assemblea legislativa di via Tiziano n. 44, Ancona per discutere il seguente ordine del giorno:





1.Interrogazioni





◦n. 283 dei consiglieri Busilacchi, Badiali “Tagli del Governo al sistema sociale”.

n. 286 del consigliere Sciapichetti “I tagli del Governo nazionale al Fondo per le politiche della famiglia, ai servizi per l'infanzia, per la non autosufficienza e più in generale al Fondo per le politiche sociali”.

(le interrogazioni n. 283 e 286 sono abbinate)



◦n. 275 dei consiglieri Marinelli, Massi, D'Anna, Natali “Situazione organico sistema sanitario marchigiano”.


n. 218 del consigliere Bucciarelli “Mancata assunzione del personale precario del comparto sanitario”.

n. 260 260 del consigliere Latini “I precari della sanità”.

(le interrogazioni n. 275, 218 e 260 sono abbinate)



◦n. 404 dei consiglieri Marinelli, Massi “Sospensione dei servizi e delle attività svolte dalle Anpas marchigiane".





◦n. 410 del consigliere Latini “Grave situazione dei canili nella Regione Marche””.





◦n. 282 della consigliera Foschi “Zona Territoriale n. 2 Ospedale Civile Santa Maria della Misericordia”.





◦n. 312 dei consiglieri Giancarli, Badiali “Attivazione programmi di Attività Fisica Adattata (AFA)”.





◦n. 318 del consigliere Giancarli “Procedimento autorizzazione scarico acque reflue assimilate a quelle domestiche, con carico organico biodegradabile inferiore a 50 abitanti equivalenti”.





◦n. 265 dei consiglieri Marinelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Acquaroli, Foschi, Zinni, Natali, Massi “Concorsi indetti dall'Asur Marche per complessivi 61 posti da assistente amministrativo – categoria C – esito indagine ispettiva”.






◦n. 214 del consigliere M arangoni “Modifica linea Mogliano – Corridonia – Via Macina e Petriolo da suburbana ad extraurbana".





◦n. 235 del consigliere Binci “Interventi nel campo sociale degli Ambiti Sociali Territoriali".





◦n. 302 del consigliere Sciapichetti “Emergenza carceri nella Regione Marche”.





2.Relazione n. 8/2011 della 1^ Commissione Assembleare Permanente (Articolo 73 del Regolamento Interno) “Situazione Carceraria nella Regione Marche” Relatore di maggioranza: Ortenzi

Relatore di minoranza: Romagnoli

Discussione e votazione risoluzione n. 36/2011

Mozione n. 165 dei consiglieri Eusebi, Giorgi “Emergenza carceri Regione Marche – grave situazione carcere di Ancona”.





3.Nomine:

- Elezione di tre membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Regionale per l'Abitazione

Pubblica (ERAP) della Provincia di Ancona. (articolo 24, comma 2, l.r. 16 dicembre 2005, n. 36);

voto limitato a due

- Elezione di tre membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Regionale per l'Abitazione

Pubblica (ERAP) della Provincia di Ascoli Piceno. (articolo 24, comma 2, l.r. 16 dicembre 2005, n. 36);

voto limitato a due

- Elezione di tre membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Regionale per l'Abitazione

Pubblica (ERAP) della Provincia di Fermo. (articolo 24, comma 2, l.r. 16 dicembre 2005, n. 36);

voto limitato a due

- Elezione di tre membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Regionale per l'Abitazione

Pubblica (ERAP) della Provincia di Macerata. (articolo 24, comma 2, l.r. 16 dicembre 2005, n. 36);

voto limitato a due

- Elezione di tre membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Regionale per l'Abitazione Pubblica (ERAP) della Provincia di Pesaro Urbino. (articolo 24, comma 2, l.r. 16 dicembre 2005, n. 36);

voto limitato a due





4.Mozione n. 138 del consigliere Bugaro “La Direttiva Bolkestein e la fine degli stabilimenti balneari nelle Marche”.

Mozione n. 141 del consigliere Marinelli “Direttiva Bolkestein – sostegno agli stabilimenti balneari e alle attività in aree portuali”.

Mozione n. 143 dei consiglieri Giorgi, Eusebi, Acacia Scarpetti, Donati “Concessioni demaniali con finalità turistico ricreative – Direttiva Bolkestein”.

Mozione n. 163 del consigliere Trenta “La Direttiva Bolkestein e la fine degli stabilimenti balneari nelle Marche”.

(le mozioni n. 138, 141, 143 e 163 sono abbinate) (Discussione e votazione risoluzione)



5.Mozione n. 30 dei consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli “Disservizi del servizio ferroviario nella Provincia di Macerata”.

Interrogazione n. 405 dei consiglieri Marinelli, Massi “Gravi disservizi nelle linee ferroviarie delle Marche”.

(la Mozione n. 30 e l'interrogazione n. 405 sono abbinate)



6.Mozione n. 47 del consigliere Latini “Riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia alla Regione Marche ai sensi dell'articolo 116, terso comma della Costituzione”.





7.Mozione n. 173 della consigliera Romagnoli “Crisi aziendale ditta Fazi”.





8.Mozione n. 152 del consigliere Silvetti “Contrabbando animali d'affezione”.





9.Mozione n. 22 dei consiglieri Giorgi, Acacia Scarpetti, Eusebi “Compensazione della spesa per la fornitura di energia elettrica sostenuta dalle persone che versano in gravi condizioni di salute”.





10.Mozione n. 160 del consigliere Pieroni “Approvazione del Piano Regolatore Portuale di Numana”.

Interrogazione n. 161 del consigliere Latini “Numana – realizzazione del nuovo porto”.

(le mozioni n. 160 e 161 sono abbinate)



11.Mozione n. 155 dei consiglieri Massi, Marinelli “Registro nominativo cause di morte regionale (ReNCaM) e Registro Tumori Regionale (RTR)”.

Interrogazione n. 222 del consigliere Latini “Istituzione Registro Tumori regionale e Registro Nominativo Cause di Morte (ReNCaM) della Regione Marche”.

Interrogazione n. 360 dei consiglieri Massi, Marinelli “DGR 1298/2009 – Istituzione presso l'ARS del Registro Nominativo Cause di Morte regionale (ReNCaM) e del Registro Tumori Regionale (RTR)”.

(la mozione n. 155 e le interrogazioni n. 222 e 360 sono abbinate)



12.Mozione n. 162 dei consiglieri Perazzoli, Marinelli, Foschi, Traversini, Malaspina “Commercio su aree pubbliche e direttiva servizi”.





13.Mozione n. 156 dei consiglieri Acacia Scarpetti, Eusebi “Calendario Venatorio”.





14.Mozione n. 12 dei consiglieri D’Anna , Acquaroli “Tutela dell’ambiente, del paesaggio e regolamentazione degli impianti fotovoltaici”.






15.Mozione n. 33 del consigliere Acquaroli “Comune di Appignano Contrada Monte Bove apertura discarica privata”.

Interrogazione n. 18 dei consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli “Comune di Appignano, Zona Campo di Bove, autorizzazione apertura discarica”.

Interrogazione n. 93 del consigliere Latini “Discarica per rifiuti urbani non pericolosi in località Campo di Bove Comune di Appignano (MC)”.

Interrogazione n. 194 del consigliere Bucciarelli “Realizzazione di una discarica nel territorio del comune di Appignano (MC)”.

(la mozione n. 33 e le interrogazioni n. 18 , n. 93 e n. 194 sono abbinate)



16.Mozione n. 76 del consigliere Camela “Istituzione delle zone franche regionali”.





17.Mozione n. 94 del consigliere Zaffini “Riduzione dell'importo bollo auto per i veicoli considerati a maggiore emissione di polveri sottili”.





8.Mozione n. 9 del consigliere D’Anna “Campagna di sensibilizzazione, controllo e repressione del fenomeno droga”.1







19.Mozione n. 10 del consigliere D’Anna “Rilancio dei centri storici”.


Mozione n. 27 del consigliere Acquaroli “Valorizzazione e recupero dei centri storici”.

(le Mozioni n. 10 e 27 sono abbinate)



20.Mozione n. 11 del consigliere D’Anna “Tutela mercati ambulanti e lotta all’abusivismo”.






21.Mozione n. 20 dei consiglieri Massi, Acquaroli, Marinelli “Gli autonomi chiedono gli stessi diritti – doveri fiscali degli altri lavoratori”.





22.Mozione n. 25 dei consiglieri Foschi, Natali, Silvetti, D’Anna, Zinni, Bugaro, Romagnoli, Massi, Acquaroli “Criteri di definizione delle risorse al sostegno didattico”.






23.Mozione n. 31 dei consiglieri Silvetti, Zinni, Bugaro “Mancato versamento accise al Comune di Falconara Marittima”.





24.Mozione n. 34 dei consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli “Disservizi del servizio ferroviario nella Provincia di Macerata”.

sabato 16 luglio 2011

D'ANNA,CHE FINE HA FATTO LA RESIDENZA PER ANZIANI?

CHE FINE HA FATTO LA RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA PER ANZIANI DI FANO?


Spesso ci si vanta del fatto che la regione Marche sia la più longeva d'Europa, alcuni si spingono a dire del mondo. Sicuramente un valore aggiunto ma come ci si sta attrezzando per gestire il numero crescente di anziani in considerazione dei grossi cambiamenti sociali ad iniziare da quelli all'interno dalle stesse famiglie?

Da numerosi anni si parla di una RSA a Fano che dovrebbe in parte tamponare la crescente richiesta di assistenza agli anziani. Nel settembre 2007, il Comune di Fano stipula un “Protocollo d'intesa con la Regione Marche” con il quale il Comune si impegnava ad approvare due osservazioni presentate dall'Asur al PRG .

La prima Osservazione per la trasformazione della destinazione urbanistica dell'area ex Ospedaletto dei bambini” per ottenere il plus valore da quell'area;

la seconda per ottenere il cambio di destinazione d'uso dell'area adiacente alla Casa Protetta di San Lazzaro,allora progettata oggi ultimata, a cura della Fondazione Carifano per costruirvi una RSA.

Da parte sua l'ASUR e la Regione Marche si impegnavano a realizzare “Interventi di ristrutturazione di diverse parti dell'Ospedale Santa Croce ad iniziare dalle oramai tristemente famose camere operatorie nel “nuovo” padiglione oltre alla realizzazione della RSA in zona San Lazzaro per 40 posti letto.

La Provincia ha approvato la seconda osservazione al PRG e respinto la prima cioè quella che riguardava l'ex Ospedaletto dei bambini.



Morale della favola la Residenza Sanitaria Assistita non è stata costruita, le camere operatorie non sono state mai ultimate

Eppure queste due situazioni sono state individuate dalle autorità competenti come necessarie ed urgenti .Perché dunque basare tutto sulla “valorizzazione” dell'ex Ospedaletto che comunque anche così com'è ha un valore consistente?E perché la Provincia ha ancora una volta bloccato un'iniziativa che riguarda la sanità a Fano?Sta di fatto che queste mancate scelte stanno avendo forti ripercussioni negative sull'offerta dei servizi di Fano. Inoltre, i mancati interventi strutturali nel nosocomio fanese servono troppo spesso a “giustificare”l'ossessiva volontà di costruire un ospedale altrove e a svuotare il Santa Croce lentamente dei servizi più importanti e qualificanti a vantaggio di Pesaro.

La mancata risposta sulla RSA si può,invece, inquadrare nel percorso del Piano Socio Sanitario che non è stato ancora approvato che prevede la trasformazione degli ospedali dell'entroterra in luoghi di lungodegenza e riabilitazione. Così Fano corre il rischio di rimanere senza Ospedale e senza RSA nel breve periodo e non fra 20 anni.

Alla faccia della logica che dovrebbe vedere i servizi dove ce n'è bisogno. La battaglia per una Sanità accessibile e diffusa sul territorio non può che continuare.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

mercoledì 13 luglio 2011

D'ANNA A DIFESA DEL COMMERCIO AMBULANTE

Pieno sostegno all'iniziativa della Regione Marche ,della Conferenza delle Regioni e Province Autonome a tutela dei commercianti su aree pubbliche. Il Lavoro volto dall'assessorato e dai tecnici della Regione per evitare che la direttiva Bolkestein (attraverso il decreto legislativo n. 59 del 2010) dia un colpo definitivo alle attività ambulanti merita il supporto di quanti credono nell'importanza non solo economica dei mercati ambulanti.



Senza alcuni paletti c'è il serio rischio che buona parte delle attività dei mercati ambulanti finiscano nelle mani di grosse compagnie in presenza di bandi annuali per la concessione. Tale normativa europea non tiene assolutamente conto degli investimenti che gli ambulanti hanno fatto nel corso degli anni e del rischi di trovarsi all'improvviso senza uno spazio dove proseguire la propria attività.



Dunque va esclusa “l'equiparazione dei posteggi in aree di mercato alle risorse naturali” eliminando questo passaggio e affidando alle Regioni stabilire le regole per il rilascio e rinnovo delle concessioni si riesce a gartire agli ambulanti col proseguimento della propria attività.. Come è da condividere la proposta che prevede in12 anni la durata delle concessioni e il rinnovo automatico all'entrata in vigore delle nuove regole, l'assenza di tale provvedimento metterebbe a rischio le licenze attive dopo 10 anni. Solo così si può difendere l'attività economica ambulante ma anche il ruolo di socializzazione e la tradizione che i mercati ambulanti continuano a svolgere.



L'appello al Governo nazionale è quello di legiferare, approfittando della finanziaria, tenendo conto delle proposte approvate dal documento della Conferenza delle Regioni e della serie di emendamenti finalizzati alla tutela dei commercianti su aree pubbliche.



Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale

LISIPPO,CONTINUA LA BATTAGLIA

LISIPPO: LEGALI GETTY CHIEDONO DI ASCOLTARE 4 TESTIMONI LISIPPO: LEGALI GETTY CHIEDONO DI ASCOLTARE 4 TESTIMONI SONO 3 MANAGER MUSEO USA E AVVOCATO ITALIANO (ANSA) - PESARO, 13 LUG - I legali del Museo Getty, avv. Alfredo Gaito e ed Emanuele Rimini, hanno chiesto oggi al gip di Pesaro Maurizio di Palma di ascoltare quattro testimoni, in apertura dell''udienza in contraddittorio per l''assegnazione definitiva del Getty Bronze, la statua di bronzea di atleta attribuita a Lisippo. La confisca della statua era stata disposta nel febbraio 2010 da un altro gip pesarese, il museo statunitense aveva chiesto senza successo la sospensione, ma la Cassazione ha ravvisato la necessita'' di un''udienza in contradditorio con la formula dell''incidente di esecuzione. I quattro testimoni sono tre manager o ex manager americani del Museo Getty e l''avvocato italiano Vittorio Grimaldi, che aveva seguito la trattativa per l''acquisto della scultura, esposta per la prima volta nelle collezioni Getty nel 1974. Il pm Silvia Cecchi non si e'' opposta alla richiesta

martedì 12 luglio 2011

CACCIA: PASSA NUOVA LEGGE MARCHE CON VOTO TRASVERSALE

CACCIA: PASSA NUOVA LEGGE MARCHE CON VOTO TRASVERSALE MAL DI PANCIA IN MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE (ANSA) - ANCONA, 12 LUG - Si'' trasversale alla nuova legge sulla caccia da parte dell''Assemblea legislativa delle Marche. A favore del testo, che riforma la precedente legge n. 7 del 1995 (la quale a sua volta recepiva la normativa nazionale) hanno votato Pd, Udc e Pdl, con non pochi disagi in maggioranza: astenuti i dipietristi Paolo Eusebi e Luca Acacia Scarpetti, il verde Adriano Cardogna e il Pd Gino Traversini. Divisioni anche nel centro destra con il voto contrario di Giancarlo D''Anna (Pdl) (''''non si puo'' cercare di ''vendere'' il nostro entroterra come un''oasi di traqnquillita'' e di pace quando si permette di sparare a 100 metri da agriturismi e country house, e'' un legge per la lobby dei cacciatori'''') e dell''ex leghista Enzo Marangoni (ora Liberta'' e Autonomia). Ha votato contro anche Massimo Binci (Sel), che si e'' visto bocciare vari emendamenti. Per i relatori di maggioranza Fabio badiali (Pd) e dell''opposozione Elisabetta Foschi (Pdl) si tratta di ''''una legge equilibrata'''' che tiene contro delle esigenze del mondo agricolo, dei cacciatori e degli ambientalisti. Su 200 emendamenti arrivati in aula ne sono stati approvati alcuni (un paio presentati da Mirco Carloni del Pdl), mentre altri sono stati trasformati in ordini del giorno come uno presentato dai pd Enzo Giancarli e Gianluca Busilacchi per l''eradicazione totale dei cinghiali dal Parco del Conero. Altre proposte di modifica riguardano la disciplina per la restituzione dei tesserini di caccia. Il testo prevede varie novita'' a partire da una diversa distribuzione delle funzioni tra i soggetti interessati: alla Regione pianificazione, indirizzo e controllo, alle Province protezione della fauna e pianificazione e gestione territoriale nonche'' controllo della gestione della fauna affidata per la prima volta agli Atc. Altre novita'' riguardano l''approvazione da parte dell''Assemblea legislativa dei calendari venatori, che acquistano cosi'' lo status di legge regionale, con maggiori difficolta'' di impugnazione e l''istituzione di un Osservatorio faunistico regionale. Prevista anche una nuova ripartizione della superficie ai fini della pianificazione faunistico venatoria, oltre alla redazione di piani pluriennali da parte degli Atc, che dovranno anche provvedere al risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole in tutti i territorio tranne che nelle Oasi di protezione, con un unico revisore di spesa per ogni ambito. Le Province provvedono ad istituire le Oasi di protezione, le Zone di Ripopolamento e Cattura, i centri pubblici di riproduzione fauna selvatica. Decisa anche una nuova ripartizione dei proventi derivanti dalle tasse regionali sulla caccia: il fondo e'' suddivso in due quote. Il 50% e'' assegnato per il 15% alla Regione, per l''80% alle Province, per il 5% alle associazioni venatorie. L''altra quota e'' destinata alle Province e agli Atc per la prevenzione e il risarcimento dei danni provocati dagli ungulati alle coltivazioni. Questa materia e'' disciplinata da un regolamento specifico, approvato oggi dalla giunta regionale e gia'' trasmesso alla commissione competente.

sabato 9 luglio 2011

SICUREZZA, ARRIVANO TRE AGENTI A FANO


La notizia non è ancora ufficiale ma potrebbe esserlo la prossima settimana :tre nuovi agenti di Polizia verranno assegnati al Commissariato di Fano stabilmente. Dopo alcune segnalazioni inoltrate alla segreteria del sottosegretario Alfredo Mantovano nelle scorse settimane, relative alla situazione dell'organizo delle Forze di Polizia nella città di Fano, con le quali chiedevo un rafforzamento dell'organico a disposizione del Commissariato della città di Fano, sono riuscito a sapere da fonte attendibile che presumibilmente la prossima settimana verrà ufficializzata l'assegnazione di tre nuovi agenti di Polizia a Fano. Se così fosse sarebbe una risposta positiva e attenta alla realtà fanese e del suo circondario in un momento particolarmente delicato.


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venerdì 8 luglio 2011

RIGASSIFICATORE, RICEVO E PUBBLICO QUESTA MAIL

Ieri io, come altri,


ero in quell'aula consiliare dove si è celebrato lo strappo totale

tra i cittadini e questa giunta regionale.



Chi ha appoggiato Spacca sappia fino in fondo chi è e come si comporta.

E faccia un bel esame di coscienza.



Errare è umano, ma SPACCAre è diabolico.

Questo signore ha messo contro cittadini e operai, tutti assemblati in una unica sconfitta sociale.



E onestamente, ieri, anche i comitati, secondo me, sono usciti veramente demoliti.

E' stato avvilente, per me, vedere Cenci con il megafono portare via i suoi al suono di "Lasciamo libero questo presidio.." dopo il solito colloquio impastatore con il mini assessore, proprio nel momento più caldo, prima delle votazioni finali, lasciando spazio, modo e urla,

agli operai dell'API.

Le bandiere dei No Tav e le urla scomposte hanno nociuto. E non sono servite. A niente.



L'unico intervento che mi ha toccato il cuore? Quello dell'assessore Danna. E' stato chiaro, lucido, accorato e ha votato contro la sua coalizione, seguendo la sua coscienza. Se ci fossero più Danna e Rossi, nel senso di Massimo, in questa regione, noi saremmo cittadini entusiasti del nostro vivere la politica.

Per il resto, per quello che ho potuto vedere e sentire, tra le urla, con qualche eccezione di buona fede di Busilacchi e Silvetti, il resto erano discorsi da commentare con il sottofondo

del Circo Orfei, quando fanno l'ingresso i pagliacci e i saltimbanchi, per la gioia dei bambini.

Ieri era per la gioia dell'Api.



Ieri, nel vedere Spacca entrare ed uscire, quasi in fuga, quasi senza soluzione di continuità, dai corridoi laterali, con i sorrisini di chi ormai ha perso la faccia e la credibilità politica,

per evitare la valanga di insulti e le richieste, legittime, dei cittadini a cui ormai è sfuggito il controllo del proprio futuro, dicevo, nel vederlo, mi sono sentito sollevato, ripensando che proprio lui e chi lo sosteneva, all'interno dei comitati, erano stati il motivo principale della mia fuoriuscita dal movimento di Porto Recanati.

Un anno e mezzo fa, non sopportavo più tutti gli attestati o i presunti bonus di buona fede

che venivano dati al Presidente di questa Regione, chiudendo un occhio, magari tutti e due,

sulle palesi contraddizioni e affabulazioni pre-elettorali di questo uomo del fabrianese.

Ripeto, sono mie interpretazioni. Almeno un anno fa erano interpretazioni.

Ora sono certezze. Che bruceranno tantissimo a chi, più volte, e a vari titoli, ha appoggiato

le parole di sabbia del Gianmario ex-Merloni.



Chiedo comunque, a tutti i presidenti dei Comitati, di fare una pubblica diffida alla Redazione del TG regionale delle Marche che oggi ha perpetrato l'ennesimo tradimento informativo nei confronti dei cittadini e dei contribuenti:

oggi il parere di un biologo di Fano, senza contraddittorio, assolutamente (andatelo, se potete, a rivedere) non veritiero

sulla questione ambientale del rigassificatore in mare e sulla pericolosità del metano, dovrebbe essere come minimo denunciato pubblicamente.

E continuano a far vedere il modello 3d del rigassificatore IN CEMENTO ARMATO, di PORTO VIRO.

Chi è a capo dei comitati sà come intervenire.



Io comunque ve l'ho notificato. Non mi sento meglio per quello che ho visto e che ho descritto.

Ho solo un conato in gola. E me lo porto dietro da ieri.

Dall'aula del Consiglio di tradimento regionale.

mercoledì 6 luglio 2011

D'ANNA SUL RIGASSIFICATORE DI FALCONARA MARITTIMA

http://vimeo.com/26063878

l'esito della votazione tra foavorevoli,contrari,astenuti e "assenti"

REGIONE,RIGASSIFICATORE CRONACA DI UNA GIORNATA CALDA.

RIGASSIFICATORI:ASSEMBLEA MARCHE,SI''A IMPIANTO FALCONARA(ANSA) - ANCONA, 6 LUG - Ok al rigassificatore al largo di Falconara marittima. L''Assemblea legislativa delle Marche ha approvato oggi, al termine di una seduta incadescente, una risoluzione (firmatari Mirco Ricci, del Pd, Dino Latini, dell''Api, Maura Malaspina, dell''Udc, Paola Giorgi e Paolo Eusebi, dell''Idv) con cui ha condiviso e approvato le comunicazioni fatte in aula dal governatore Gian Mario Spacca, dando mandato alla giunta di autorizzarlo a sottoscrivere l''accordo Regione-Api e ad esprimere l''intesa nel procedimento di autorizzazione del terminale di rigassificazione gnl Api di Falconara Marittima. A favore 28 voti bipartisan (di consiglieri di centrosinistra e di centrodestra), contrari nove consiglieri (Massimo Binci di Sel, Raffaele Bucciarelli della Federazione della Sinistra, Gianluca Busilacchi del Pd, Adriano Cardogna dei Verdi, Giancarlo D''Anna del Pdl, Enzo Marangoni di Liberta'' e Autonomia, Moreno Pieroni del Psi, Franca Romagnoli e Daniele Silvetti di Fli), un astenuto (Giulio Natali del Pdl). Approvato anche un emendamento dei consiglieri Pd Fabio Badiali e Enzo Giancarli, che rafforza la previsione che l''accordo Api-Regione faccia parte integrante dell''intesa, e che prevede l''istituzione di un comitato tecnico-scientifico interistituzionale da affiancare all''Arpam. Respinta, invece, un''altra proposta di risoluzione presentata da Busilacchi (Pd), Cardogna (Verdi) e Pieroni (Partito saocialista) che chiedeva il rinvio della conferenza dei servizi prevista per il 12 luglio, rinvio pero'' negato dal Governo, dopo due proroghe gia'' concesse.
IL DIBATTITO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA (V.''RIGASSIFICATORI: ASSEMBLEA LEGISLATIVA, SI''...'' DELLE 15:33) (ANSA) - ANCONA, 6 LUG - Una volte terminate le comunicazioni del governatore Gian Mario Spacca, dopo la sospensione decisa dal presidente dell''Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, e bocciata la richiesta di Daniele Silvetti (Fli) di rinviare la discussione per consentire ai consiglieri di approfondire i contenuti dell''ipotesi di accordo Regione-Api sul progetto di rigassificatore al largo di Falconara marittima, ha preso la parola Raffaele Bucciarelli (Federazione della Sinistra), che si e'' dichiarato contro l''impianto, pronto, pero'', a discuterne dopo che sara'' stato chiarito il fabbisogno energetico nazionale e dove dovranno essere ubicati i rigassificatori nel Paese. Massimo Binci (Sel) - chiedendo anch''egli di rinviare la seduta - ha espresso perplessita'' sulla ''''societa'' mista tra Regione e Api'''': come puo'' essere garantito il controllo della Regione su una societa'' dove la Regione e'' direttamente coinvolta?. Gianluca Busilacchi (Pd) ha richiamato la necessita'' di una posizione non ideologica, e espresso dubbi circa le ricadute sul piano occupazionale, per questo, ha detto, ''''non sono favorevole'''' al rigassificatore. Il socialista Moreno Pieroni cercava un ''''giusto equilibrio tra chi e'' contrario (come lui stesso, ndr) e chi e'' favorevole''''. Ha poi invitato Spacca ad attivarsi per far aprire dall''Api una fideiussione bancaria a garanzia del rispetto dell''accordo e del percorso da attuare. Francesco Massi (Pdl), favorevole al rigassificatore, ha rimarcato ''''ambiguita'' e falle'''' del Piano energetico regionale, ''''che ha prodotto confusione demagogica''''. Enzo Marangoni (Liberta'' e Autonomia), contrario all''impianto per la ''''poca chiarezza'''' del progetto, ha sottolineato i mutamenti d''opinione che il governatore Spacca avrebbe avuto a suo dire nel corso del tempo, come pure il Pd. Il capogruppo dei Democratici Mirco Ricci - che e'' stato fra i pochi, insieme con Giancarlo D''Anna e Adriano Cardogna, a non essere disturbato dal pubblico nel suo intervento - ha puntato sull''importanza di individuare tutte le garanzie possibili. Ha quindi annunciato una risoluzione di approvazione delle comunicazioni di Spacca e favorevole all''ipotesi d''accordo Regione-Api. Per Roberto Zaffini (Lega Nord Padania) ''''i rappresentanti del popolo si fanno eleggere per esporre le loro opinioni, e non vengono a fare casino in aula''''. Un intervento che ha suscitato una fortissima protesta, con fischi ed urla, dei comitati e circoli sociali, dai quali si e'' levato il grido ''''basta, basta'''' per impedire al consigliere di continuare a parlare. Dino Latini (Api) si e'' espresso a favore dell''impianto, venendo pero'' colpito alla testa, senza conseguenze di rilievo, da una monetina lanciata dal pubblico. Silvetti (Fli) ha ripreso la parola, criticando il fatto che molti consiglieri siano venuti a conoscenza dei termini dell''accordo solo oggi, e ha annunciato il voto contrario del suo gruppo. Umberto Trenta (Pdl), favorevole, ha rimarcato che oggi, per la condotta di una parte del pubblico, il rispetto del consiglio regionale ha vacillato: ''''l''Assemblea non puo'' essere trattata in questo modo''''. Giovanni Zinni (Pdl) - favorevole al rigassificatore - ha sottolineato che bisogna ottenere un dato certo sulla tutela occupazionale del personale Api con la condivisione di tutte le forze sindacali. Ma per Giancarlo D''Anna (Pdl) - accoratamente contrario l''impianto - non ci sono garanzie che l''Api mantenga le promesse fatte. Per Luigi Natali (Pdl), che nella votazione si e'' astenuto, ''''cio'' che e'' successo oggi scredita la classe politica. I movimenti hanno tutti i diritti tranne quella di disturbare il lavoro delle istituzioni''''. Adriano Cardogna (Verdi) ha annunciato il suo voto contrario, non per motivi ideologici, ma per carenze sotto il profilo tecnico. Paolo Eusebi (Idv) - favorevole al rigassificatore - ha osservato che la bozza di accordo risponde alle esigenze sia dal punto di vista occupazionale che ambientale. Maura Malaspina (Udc) ha spiegato le ragioni del suo si'' con il fatto che non c''e'' alcun rischio per l''ambiente e per la salute, e si incrementa l''autonomia energetica delle Marche.

martedì 5 luglio 2011

FOTOVOLTAICO SELVAGGIO, D'ANNA : E' DANNO AMBIENTALE.

FOTOVOLTAICO SELVAGGIO, OLTRE ALLA MORATORIA DANNO AMBIENTALE E DIMISSIONI DEI RESPONSABILI.




Siamo alle solite finché “non ci si sbatte il muso”non s'interviene. E' quello che sta accadendo col fotovoltaico selvaggio. Negli anni passati ci sono stati allarmi sul rischio di una degenerazione dannosa del proliferare del fotovoltaico a terra. Non si è voluto ascoltare quanti, attenti a quando è accaduto altrove, hanno provato a sensibilizzare la Regione ad approvare una normativa che vincolasse, ad esempio, l'installazione dei pannelli in via prioritaria sui tetti di capannoni industriali parcheggi e abitazioni.

Si è scelta la via più semplice e vantaggiosa specie per chi gestisce il business dei contributi per il fotovoltaico: le banche. Sopratutto straniere che nelle Marche hanno individuato la terra del bengodi. E così un'agricoltura svilita da provvedimenti della Comunità Europea e dall'incapacità della Regione Marche di tutelare una risorsa importante, si è in parte prestata al gioco di quanti più che pensare all'ambiente hanno pensato di intascare gli incentivi in barba all'ambiente.

Quanto sta accadendo al nostro stupendo paesaggio col posizionamento dei pannelli a terra è un vero e proprio danno ambientale che potrebbe rientrare in quanto previsto dall'

Art. 18. LEGGE 8 LUGLIO 1986 N.349
[1. Qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato.]

Ogni giorno di più i cittadini delle Marche si rendono conto dello scempio causato dal proliferare di campi fotovoltaici che stanno invadendo le nostre colline. Questo accade nelle terra di Leopardi. Oggi non è più la siepe che "de l'ultimo orizzonte il guardo esclude" ma una selva di antiestetici specchi che stanno assassinando un paesaggio unico.

Il business evidentemente viene prima del tanto decantato "Bene comune"e aggiungerei il "Patrimonio Comune" fatto di quelle colline che la Regione Marche utilizza per spot miliardari con Dustin Hoffman ma che poi lascia "stuprare" indiscriminatamente pregiudicando la continuazione di quel turismo legato alla ruralità ai prodotti tipici e di qualità e alla bellezza del territorio, come un recente servizio sul TG1 ha denunciato con forza.

Chi ha causato tale danno dovrebbe dimettersi.

Giancarlo D'Anna

Consigliere Regionale

lunedì 4 luglio 2011

FOTOVOLTAICO SELVAGGIO, SI CONTINUA A DISTRUGGERE IL PAESAGGIO.



E' sempre più evidente che così come si sta attuando la politcia delle energie alternative è più rivolta ad investimenti stranieri in Italia e nelle Marche. Investimenti che non esitano a deturpare quel valore aggiunto che abbiamo è che è rappresentato dai nostri paesaggi in presenza di una normativa che non pone i necessari paletti. Continuare ad autorizzare impianti fotovoltaici a terra è distruttivo di un'economia legata all'agricoltura e al turismo. Ben venga il fotovoltaico ma sui capannoni e sulle case.

 ECO-ENERGIA:PANNELLI FOTOVOLTAICO PARI 2 MILA STADI IL PICCO IN PROVINCIA MACERATA, AD ASCOLI NORME PIU'' RESTRITTIVE (ANSA) - ANCONA, 4 LUG - Secondo il Dossier sul fotovoltacio ''selvaggio'' nelle Marche, curato dall''architetto Riccardo Picciafuoco ed elaborato da Coldiretti, Cgil, Polis Nova e Laboratorio Recanati, i terreni agricoli che nei primi cinque mesi del 2011 sono stati occupati da grandi impianti fotovoltaici (oltre i 200 kilowatt di potenza) coprono circa 570 ettari. Il triplo dell''intero 2010 (200 ettari). La provincia in cui il fenomeno e'' piu'' evidente e'' quella di Macerata, con 190 ettari, seguita da Ancona (160), Pesaro Urbino (100), Fermo (80) ed Ascoli (40). Il dato ascolano e'' particolarmente significativo, perche'' nella provincia picena sono scattate da poco norme piu'' vincolanti nel Piano territoriale di Coordinamento (Ptc) in materia. Quanto alle nuove domande gia'' presentate, la stima e'' che per la fine dell''anno potrebbero essere coperti dai pannelli altri 900 ettari di terreni agricoli, arrivando a superare quota 1.500 ettari. In pratica, una superficie pari a 2 mila campi di calcio. A partire dal maxi impianto che una societa'' spagnola vorrebbe realizzare a Macerata, in Contrada Boschetto, con 50 ettari di terreno occupati e una potenza di 24 megawatt.

questo è il fotovoltaico che ci piace


 Sul piano nazionale, dal monitoraggio emerge che nelle Marche si costruiscono mediamente piu'' impianti su suolo agricolo e piu'' grandi, il triplo rispetto alla Toscana e il doppio rispetto all''Umbria. In percentuale, la superficie agricola sacrificata e'' invece vicina a quella della Puglia, che dispone di un territorio prevalentemente pianeggiante. L''appello di Coldiretti, Cgil, Polis Nova e Laboratorio Recanati e'' stato fatto proprio anche da altre 12 associazioni: Italia Nostra, Slow Food, Vas Marche, Agritur Aso, Associazione tutela e valorizzazione Valdaso, Codat Osimo, Gruppo societa'' e ambiente Senigallia, Lupus in fabula, Luoghi comuni, Metauro nostro, Pro natura Marche, Salviamo la Val Potenza.

DRAGAGGIO:MOZIONE E VERITA'

A SEGUITO DI ALCUNE POLEMICHE, INESATTEZZE E GIUDIZI SUPERFICIALI RIPORTO L'ORIGINALE DEL VERBALE DI DISCUSSIONE E VOTAZIONE DELLA MOZIONE CHE HO PRESENTATO IN REGIONE SUL DRAGAGGIO DEL PORTO DI FANO.
LA MOZIONE E' STATA APPROVATA.


Mozione n. 130

del Consigliere D’Anna

“Dragaggio porto di Fano - Dichiarazione dello stato di emergenza”

(Discussione e votazione)



PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 130 del Consigliere D’Anna, che ha la parola per illustrarla.



Giancarlo D’ANNA. La questione è annosa, è di dominio pubblico, è una realtà che si trascina ormai da troppo tempo. Seppure nelle ultime settimane sia stata adottata una soluzione parziale. Soluzione che prevede oltre 600 mila euro per il dragaggio del porto di Fano, che appunto si trova in una condizione di enorme difficoltà. Tanto è vero che di recente un peschereccio della ridotta flottiglia di Fano è stato costretto per mancanza di pescaggio, nonostante i dragaggi fatti, a fare base a Pesaro. E fare base a Pesaro significa sopportare costi superiori, non solo per il fatto che si devono fare alcune miglia, ma anche per quanto riguarda l’approvvigionamento del combustibile. Tra i due porti c’è infatti una differenziazione di prezzo, a Fano il gasolio viene gestito direttamente dalla cooperativa quindi i prezzi sono più agevolati. Peraltro tutto questo è stato anche causa di un incidente, che non è stato più di tanto reso pubblico, ma che ha comportato dei danni materiali allo stesso peschereccio.

Al di là di questo in passato ci sono state tutta una serie di altre problematiche, sempre collegate alla mancanza di dragaggio, ad esempio come la rinuncia da parte di un operatore privato al servizio di aliscafo con la Croazia, servizio che due anni e mezzo fa venne bloccato nella sua inaugurazione in conseguenza proprio del fatto che i fanghi non consentivano un pescaggio adeguato per entrare ed uscire in sicurezza.

Quindi la problematica si trascina da troppo tempo proprio perché nel corso degli anni non c’è mai stato un dragaggio sistematico che consentisse di non far sedimentare gli inquinanti. E questi inquinanti sono poi quelli che comportano la caratteristica dei rifiuti stessi, infatti superata una determinata percentuale di inquinanti questi fanghi diventano rifiuto speciale e quindi non possono essere utilizzati per i ripascimenti come, invece, sarebbe logico fare.

Pertanto l’obiettivo che si prefigge questa mozione è quello praticare un dragaggio completo affinché, con una manutenzione ordinaria e continuativa, si possa evitare di conferire i fanghi nelle discariche di rifiuti speciali o nelle vasche di colmata.

E la vasca di colmata di Ancona è in netto ritardo rispetto ai tempi previsti. Nel corso degli anni ci sono stati diversi falsi allarmi in merito alla sua apertura. Sta di fatto che aspettando la vasca di colmata intanto i problemi della marineria e della nautica di Fano si sono aggravati. Tra l’altro questo è un momento in cui le categorie interessate già i problemi ce li hanno anche in conseguenza sia della crisi della cantieristica, sia per la carenza di pesce e i costi eccessivi del gasolio.

Quindi è evidente che è una situazione da tenere non solo sotto controllo ma da modificare, altrimenti potremmo incorrere nel serio rischio di vedere bloccare completamente il porto.

Visto che un dragaggio limitato alla sola imboccatura del porto renderebbe inutile un riequilibrio ed una sistemazione definitiva del porto stesso, si chiede - al di là delle cifre che sono state già previste, questa mozione è stata presentata prima che l’Assessore Viventi presentasse al Comune di Fano una disponibilità economica – di praticare un dragaggio completo del porto di Fano, magari anche individuando dei siti di stoccaggio temporaneo che consentano di accumulare il dragaggio complessivo del porto e poi di volta in volta assegnarlo parzialmente a discariche o alla vasca di colmata quando verrà.

Nel frattempo, inoltre, si è inserito anche un altro discorso, ovvero quello del desorbimento, una tecnica che consente di lavorare i fanghi e di dividerne gli inquinanti.

Oggi quindi il Comune di Fano ha fatto questa scelta, condivisa anche dalla Regione, ma indipendentemente da questo rimane sempre il fatto che ritengo sia opportuno fare un dragaggio complessivo. Un intervento, tra l’altro, che potrà andare incontro anche alle esigenze del desorbimento, infatti per fare questo tipo di lavorazione è necessario togliere i fanghi dal mare e sistemarli in un sito temporaneo e poi lavorarli.

Ripeto, un impegno parziale da parte della Regione c’è stato, ma bisogna fare uno sforzo in più per risolvere definitivamente il problema. Visto che in altre realtà, ad esempio a Senigallia, negli scorsi anni l’intervento complessivo è stato fatto, a beneficio di coloro che operano e lavorano nel mondo della marineria e della nautica.

Nella mia mozione ho proposto anche un passaggio con il Governo nazionale, considerato che la questione porti è una situazione strategica e fondamentale non solo per le attività che ci sono, ma anche per tutta una serie di problematiche legate alla sicurezza.

Insomma, credo sia una mozione che si possa votare senza tanti problemi, vista anche la disponibilità data dall’Assessore Viventi seppure oggi non sia presente.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.



Mirco RICCI. Il Consigliere D’Anna ha dimostrato di conoscere a fondo la problematica, la segue da tempo, ma ci sono un paio di questioni che non mi convincono. Nel senso che chiedere lo stato di emergenza mi sembra fuori tempo e forse fuori luogo. Magari chiediamo un intervento di emergenza piuttosto che lo stato di emergenza che comunque non ci verrebbe concesso.

L’altra questione è quella di cui al punto 3) “a disporre di finanziamenti adeguati...” Per come siamo messi in questa fase forse sarebbe opportuno chiedere alla Giunta di ricercare la possibilità di trovare finanziamenti adeguati. Non credo che con una mozione possiamo automaticamente prevedere risorse. Quindi sono due piccole modifiche che potremo apportare al testo.

Però, seppure nell’insieme la mozione sia condivisibile, vorrei aggiungere anche questo, Consigliere D’Anna.

Noi molto spesso i dragaggi non li realizziamo per quella serie di motivi che lei ha elencato, e in questo caso siamo in attesa della cassa di colmata di Ancona già appaltata, che ha una capienza notevole e che potrebbe essere soddisfacente per tutti i porti delle Marche. Ma le urgenze le potremmo anche assolvere portando in mare parte dei fanghi presi dai porti. Molte Regioni hanno leggi che permettono questa possibilità mentre le Marche no.

Proprio in questi giorni stiamo cercando di verificare la possibilità di modificare alcune norme regionali che possano appunto prevedere il prelievo dei fanghi - ovviamente fanghi esenti da inquinanti - dai porti e poterli collocare a largo in siti individuati. Ripeto, molte Regioni questa normativa ce l’hanno mentre nelle Marche non si può fare.

Questa possibilità che stiamo verificando per gli stati di emergenza, come appunto quella del porto di Fano, potrebbe anche essere una occasione per poter intervenire in tempi più rapidi. Peraltro la cassa di colmata, anche se sarà realizzata, ha una capienza tale che non permetterà di gestire future emergenze in tempi rapidi, inoltre perché potrebbe essere colmata anche abbastanza rapidamente.

Quindi per le poche cose che ho detto perfezionerei meglio la mozione, seppure la condivida nella sostanza.

Il porto di Pesaro, come altri porti delle Marche, è in sofferenza da tempo, quindi bisogna essere pronti ad intervenire, sia attraverso infrastrutture disponibili per l’intera regione, come appunto la cassa di colmata di Ancona, sia con nostre leggi che possano permettere interventi di urgenza e poter portare in mare in siti individuati.

Questa parte la approfondirei meglio, potrebbe essere un elemento in più rispetto alle emergenze che hanno altri porti e all’insabbiamento e all’accumulo dei fanghi avvenuto nel corso degli anni.

Per cui, ecco, possiamo fare delle piccole modifiche, ma la sostanza la condivido.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.



Roberto ZAFFINI. Accolgo in modo molto favorevole l’impegno del Capogruppo del PD. Effettivamente le Marche su queste tematiche sono a dir poco carenti. Nel senso che, come è stato ricordato, altre Regioni non hanno casse di colmata. Anche perché una cassa di colmata contiene 200 mila metri cubi quindi la riempiremmo in brevissimo tempo; solo Fano con un dragaggio fatto come si deve porterebbe 80 mila metri cubi.

Quindi secondo me la cassa di colmata è una grande bufala per non dire una “grande magnata” per qualcuno dei vostri amici.

Ho qui uno studio, presentato in un convegno in Friuli “Dragaggi e attività produttive oggi”, dove vengono classificati i porti delle Marche in aree, prendendo a riferimento proprio quello di Fano. Le zone A1 e A2, quelle che si possono conferire direttamente in mare, ammontano a 28 mila metri cubi.

Allora io dico perché intanto questi non sono stati spostati in modo repentino, così da liberare quasi la metà del dragaggio Ed eventualmente ridistribuire quella parte che si dice che si deve conferire in cassa di colmata, ridistribuendo anche questa parte che è stata svuotata. A mali estremi estremi rimedi. Perché pur di evitare incidenti e disguidi così notevoli per la nostra marineria bisognava adottare qualcosa anche di ingegnoso.

Questa è solo la mia opinione, spero che nella prossima seduta potrò avere delle risposte più approfondite dall’Assessore. In quell’occasione, oltre a rivendicare un dragaggio costante e continuo, chiederò anche il perché abbiamo queste zone di riferimento e quindi la considerazione di materiale tossico, che in realtà da questo studio risulta essere solo in una piccolissima zona di Ancona. Mentre la Romagna prende e butta in mare, a loro basta un’ordinanza della capitaneria di porto e in quattro e quattr’otto a Cattolica ventimila metri cubi di sedimenti dei fanghi vengono messi a ripascimento addirittura delle spiagge.

E’ ora che le Marche si diano una svegliata.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.



Mirco CARLONI. Questa mozione è un ulteriore stimolo a un problema storico che attanaglia molti porti della regione Marche. Infatti, come già è stato detto dai miei colleghi, la Regione Marche non ha avuto il coraggio di fare una norma che ci liberi da questa incombenza, ogni qualvolta si fa un’estrazione dei fanghi dai porti questi vengono considerati un rifiuto speciale.

Io anche per quella mia esperienza da amministratore comunale ho vissuto molte volte il dramma del conferimento dei fanghi portuali come rifiuto speciale, con dei costi inauditi per le amministrazioni, per la Regione, per chiunque si trovi a dover fare questa operazione. Mentre in tante altre realtà, dove c’è un’autonomia normativa come in questa Regione, si è trovata la maniera per conferirli in mare come si faceva una volta, portando cioè i fanghi a 8-9 miglia rimettendoli a sedimento marittimo oppure utilizzandoli a ripascimento.

Inoltre condivido anche le modifiche richieste, le sottoscrivo. Il principio del conferimento dobbiamo avere il coraggio di risolverlo in maniera strutturale, in modo normativo. Dobbiamo fare in modo non sia solo un intervento una tantum, presi sempre dall’emergenza e dai rischi di navigabilità dei nostri porti, bensì un qualcosa che modifichi l’impianto normativo dei conferimenti.

Insieme potremo trovare le formule, le misure affinché anche la nostra regione non paghi un ritardo normativo. Facendo magari anche un lavoro comparativo su come altre regioni svolgono questa attività di conferimento in mare o a terra con il ripascimento. Liberando così costi agli amministratori comunali, che sono veramente impossibilitati dai dragaggi in questo momento. Oltre che risolvere un problema di sicurezza. Tante volte, infatti, le nostre marinerie rimangono bloccate o comunque i loro addetti, lavorando, andando in mare, rischiano la vita. E questa è una cosa inaudita che tutti noi insieme, come Assemblea legislativa, dobbiamo assumerci l’impegno – e questa mozione ne è l’occasione - di modificare una volta per tutte.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Foschi, ne ha facoltà.



Elisabetta FOSCHI. Ho sentito oggi con piacere il Capogruppo del PD dichiarare il proprio impegno a rivedere la norma che vige nella nostra Regione. Non si capiva fino ad oggi come mai le Marche facessero eccezione nel panorama nazionale. Mentre altre regioni, come ricordava chi mi ha preceduto, riescono a conferire in mare, da noi è invece vietato.

Questa richiesta proveniva dai gruppi di opposizione, ma recentemente è pervenuta anche da Confindustria Marche che facendosi carico del problema ha espressamente chiesto una risoluzione al Presidente Spacca.

Penso che noi Consiglieri ci potremo prendere tutti la responsabilità di formulare una proposta di modifica della legge. Fermo restando che non ho mai sentito l’Assessore Donati o il Presidente Spacca dichiarare le motivazioni sul fatto che da noi non era nemmeno pensabile. Se ne è parlato anche qualche tempo fa, ma sembrava non fosse consentito a livello assoluto, invece oggi apprendiamo che così non è.

Relativamente all’impegno finanziario che nei giorni scorsi abbiamo visto dichiarato dall’Assessore competente, aggiungo che è essenziale indicare, oltre appunto l’importo finanziario assegnato al Comune di Fano, anche il luogo preciso di conferimento dei fanghi. Non si può lasciare al Comune il compito di individuare il sito.

Fino a poco tempo fa questo non era stato ancora fatto, non so se oggi si sia provveduto, però ribadisco che è di essenziale importanza. La discarica non può più essere assolutamente utilizzata, non è conveniente né in termini finanziari né in termini ambientali, perché si va a colmare una risorsa che altrimenti potrebbe durare di più. Quindi l’individuazione del sito di pari passo all’erogazione del contributo è assolutamente necessaria.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.



Giancarlo D’ANNA. Ho parlato con il Capogruppo Ricci, quindi alla mozione apporterò alcune modifiche.

Al punto 1) sostituire le parole “dichiarato lo stato di emergenza” con le parole “adottato lo stato di emergenza” che è una cosa diversa.

Inoltre, sulla base di alcuni interventi, in particolare quello del Consigliere Zaffini, aggiungerei, se il Consigliere Ricci è d’accordo, anche un altro punto: “5) valutare, verificata l’assenza di inquinanti superiore ai limiti previsti dalla legge, il conferimento a mare delle sabbie”. Seppure sia una regola che già esiste. Nel senso che se si supera una certa percentuale non si possono conferire a mare, è una regola che vale anche nelle altre regioni. Perché, attenzione…(…) Esatto, l’individuazione del sito è dopo aver verificato che gli inquinanti non siano superiori ai limiti previsti dalla legge. Altrimenti andremo a creare un meccanismo perverso, ossia quello di versare, ammesso e non concesso che si possa fare, degli inquinanti a mare che poi ritornano indietro con gli interessi. Se volete lo aggiungo, ma ripeto già esiste. Cioè il conferimento a mare è previsto anche nella nostra regione nel caso in cui gli inquinanti non siano superiori. Quindi non è che si butta tutto a mare, attenzione, chiariamo questo aspetto, altrimenti facciamo vedere che non conosciamo nemmeno la normativa.

Per cui aggiungerei, se il Consigliere Ricci e gli altri sono d’accordo, quel punto 5) di cui ho detto…(…) sì, va bene, aggiungendo anche “ed una volta individuato un apposito sito”.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Ciriaci, ne ha facoltà.



Graziella CIRIACI. Stavo già chiarendomi con il collega, perché ho visto che la mozione parla del dragaggio per il porto di Fano, ma ovviamente deve essere allargato a tutta la regione, sempre con le stesse regole… (…) No, l’emergenza l’abbiamo tolta, Consigliere, quindi credo che valga per tutti. Valutiamolo insieme. Però ad esempio per il porto di Porto San Giorgio non è stata dichiarata la situazione di emergenza però è assolutamente necessario valutarlo allo stesso modo, quindi sempre con valori di rischio molto bassi, con la qualità dei fanghi ecc.. Altrimenti rischiamo di fare un’isola felice di un solo segmento e tutto il resto della regione lo lasciamo scoperto.



PRESIDENTE. Bene. Non essendoci altre richieste di intervento pongo in votazione l’emendamento testè pervenuto a firma dei Consiglieri D’Anna, Ricci, Carloni, Foschi, Pieroni, Marinelli, Zaffini, Ciriaci:

Al punto 1 sostituire le parole “dichiarato lo stato di emergenza” con le parole “adottato lo stato di emergenza”.

Aggiungere il punto 5) “valutare, verificata l’assenza di inquinanti superiore ai limiti previsti dalla legge, il conferimento a mare delle sabbie una volta individuato un apposito sito.”.

Lo pongo in votazione.
Mozione n. 130, così come emendata. La pongo in votazione.


(L’Assemblea legislativa approva)