lunedì 4 luglio 2011

DRAGAGGIO:MOZIONE E VERITA'

A SEGUITO DI ALCUNE POLEMICHE, INESATTEZZE E GIUDIZI SUPERFICIALI RIPORTO L'ORIGINALE DEL VERBALE DI DISCUSSIONE E VOTAZIONE DELLA MOZIONE CHE HO PRESENTATO IN REGIONE SUL DRAGAGGIO DEL PORTO DI FANO.
LA MOZIONE E' STATA APPROVATA.


Mozione n. 130

del Consigliere D’Anna

“Dragaggio porto di Fano - Dichiarazione dello stato di emergenza”

(Discussione e votazione)



PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 130 del Consigliere D’Anna, che ha la parola per illustrarla.



Giancarlo D’ANNA. La questione è annosa, è di dominio pubblico, è una realtà che si trascina ormai da troppo tempo. Seppure nelle ultime settimane sia stata adottata una soluzione parziale. Soluzione che prevede oltre 600 mila euro per il dragaggio del porto di Fano, che appunto si trova in una condizione di enorme difficoltà. Tanto è vero che di recente un peschereccio della ridotta flottiglia di Fano è stato costretto per mancanza di pescaggio, nonostante i dragaggi fatti, a fare base a Pesaro. E fare base a Pesaro significa sopportare costi superiori, non solo per il fatto che si devono fare alcune miglia, ma anche per quanto riguarda l’approvvigionamento del combustibile. Tra i due porti c’è infatti una differenziazione di prezzo, a Fano il gasolio viene gestito direttamente dalla cooperativa quindi i prezzi sono più agevolati. Peraltro tutto questo è stato anche causa di un incidente, che non è stato più di tanto reso pubblico, ma che ha comportato dei danni materiali allo stesso peschereccio.

Al di là di questo in passato ci sono state tutta una serie di altre problematiche, sempre collegate alla mancanza di dragaggio, ad esempio come la rinuncia da parte di un operatore privato al servizio di aliscafo con la Croazia, servizio che due anni e mezzo fa venne bloccato nella sua inaugurazione in conseguenza proprio del fatto che i fanghi non consentivano un pescaggio adeguato per entrare ed uscire in sicurezza.

Quindi la problematica si trascina da troppo tempo proprio perché nel corso degli anni non c’è mai stato un dragaggio sistematico che consentisse di non far sedimentare gli inquinanti. E questi inquinanti sono poi quelli che comportano la caratteristica dei rifiuti stessi, infatti superata una determinata percentuale di inquinanti questi fanghi diventano rifiuto speciale e quindi non possono essere utilizzati per i ripascimenti come, invece, sarebbe logico fare.

Pertanto l’obiettivo che si prefigge questa mozione è quello praticare un dragaggio completo affinché, con una manutenzione ordinaria e continuativa, si possa evitare di conferire i fanghi nelle discariche di rifiuti speciali o nelle vasche di colmata.

E la vasca di colmata di Ancona è in netto ritardo rispetto ai tempi previsti. Nel corso degli anni ci sono stati diversi falsi allarmi in merito alla sua apertura. Sta di fatto che aspettando la vasca di colmata intanto i problemi della marineria e della nautica di Fano si sono aggravati. Tra l’altro questo è un momento in cui le categorie interessate già i problemi ce li hanno anche in conseguenza sia della crisi della cantieristica, sia per la carenza di pesce e i costi eccessivi del gasolio.

Quindi è evidente che è una situazione da tenere non solo sotto controllo ma da modificare, altrimenti potremmo incorrere nel serio rischio di vedere bloccare completamente il porto.

Visto che un dragaggio limitato alla sola imboccatura del porto renderebbe inutile un riequilibrio ed una sistemazione definitiva del porto stesso, si chiede - al di là delle cifre che sono state già previste, questa mozione è stata presentata prima che l’Assessore Viventi presentasse al Comune di Fano una disponibilità economica – di praticare un dragaggio completo del porto di Fano, magari anche individuando dei siti di stoccaggio temporaneo che consentano di accumulare il dragaggio complessivo del porto e poi di volta in volta assegnarlo parzialmente a discariche o alla vasca di colmata quando verrà.

Nel frattempo, inoltre, si è inserito anche un altro discorso, ovvero quello del desorbimento, una tecnica che consente di lavorare i fanghi e di dividerne gli inquinanti.

Oggi quindi il Comune di Fano ha fatto questa scelta, condivisa anche dalla Regione, ma indipendentemente da questo rimane sempre il fatto che ritengo sia opportuno fare un dragaggio complessivo. Un intervento, tra l’altro, che potrà andare incontro anche alle esigenze del desorbimento, infatti per fare questo tipo di lavorazione è necessario togliere i fanghi dal mare e sistemarli in un sito temporaneo e poi lavorarli.

Ripeto, un impegno parziale da parte della Regione c’è stato, ma bisogna fare uno sforzo in più per risolvere definitivamente il problema. Visto che in altre realtà, ad esempio a Senigallia, negli scorsi anni l’intervento complessivo è stato fatto, a beneficio di coloro che operano e lavorano nel mondo della marineria e della nautica.

Nella mia mozione ho proposto anche un passaggio con il Governo nazionale, considerato che la questione porti è una situazione strategica e fondamentale non solo per le attività che ci sono, ma anche per tutta una serie di problematiche legate alla sicurezza.

Insomma, credo sia una mozione che si possa votare senza tanti problemi, vista anche la disponibilità data dall’Assessore Viventi seppure oggi non sia presente.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.



Mirco RICCI. Il Consigliere D’Anna ha dimostrato di conoscere a fondo la problematica, la segue da tempo, ma ci sono un paio di questioni che non mi convincono. Nel senso che chiedere lo stato di emergenza mi sembra fuori tempo e forse fuori luogo. Magari chiediamo un intervento di emergenza piuttosto che lo stato di emergenza che comunque non ci verrebbe concesso.

L’altra questione è quella di cui al punto 3) “a disporre di finanziamenti adeguati...” Per come siamo messi in questa fase forse sarebbe opportuno chiedere alla Giunta di ricercare la possibilità di trovare finanziamenti adeguati. Non credo che con una mozione possiamo automaticamente prevedere risorse. Quindi sono due piccole modifiche che potremo apportare al testo.

Però, seppure nell’insieme la mozione sia condivisibile, vorrei aggiungere anche questo, Consigliere D’Anna.

Noi molto spesso i dragaggi non li realizziamo per quella serie di motivi che lei ha elencato, e in questo caso siamo in attesa della cassa di colmata di Ancona già appaltata, che ha una capienza notevole e che potrebbe essere soddisfacente per tutti i porti delle Marche. Ma le urgenze le potremmo anche assolvere portando in mare parte dei fanghi presi dai porti. Molte Regioni hanno leggi che permettono questa possibilità mentre le Marche no.

Proprio in questi giorni stiamo cercando di verificare la possibilità di modificare alcune norme regionali che possano appunto prevedere il prelievo dei fanghi - ovviamente fanghi esenti da inquinanti - dai porti e poterli collocare a largo in siti individuati. Ripeto, molte Regioni questa normativa ce l’hanno mentre nelle Marche non si può fare.

Questa possibilità che stiamo verificando per gli stati di emergenza, come appunto quella del porto di Fano, potrebbe anche essere una occasione per poter intervenire in tempi più rapidi. Peraltro la cassa di colmata, anche se sarà realizzata, ha una capienza tale che non permetterà di gestire future emergenze in tempi rapidi, inoltre perché potrebbe essere colmata anche abbastanza rapidamente.

Quindi per le poche cose che ho detto perfezionerei meglio la mozione, seppure la condivida nella sostanza.

Il porto di Pesaro, come altri porti delle Marche, è in sofferenza da tempo, quindi bisogna essere pronti ad intervenire, sia attraverso infrastrutture disponibili per l’intera regione, come appunto la cassa di colmata di Ancona, sia con nostre leggi che possano permettere interventi di urgenza e poter portare in mare in siti individuati.

Questa parte la approfondirei meglio, potrebbe essere un elemento in più rispetto alle emergenze che hanno altri porti e all’insabbiamento e all’accumulo dei fanghi avvenuto nel corso degli anni.

Per cui, ecco, possiamo fare delle piccole modifiche, ma la sostanza la condivido.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.



Roberto ZAFFINI. Accolgo in modo molto favorevole l’impegno del Capogruppo del PD. Effettivamente le Marche su queste tematiche sono a dir poco carenti. Nel senso che, come è stato ricordato, altre Regioni non hanno casse di colmata. Anche perché una cassa di colmata contiene 200 mila metri cubi quindi la riempiremmo in brevissimo tempo; solo Fano con un dragaggio fatto come si deve porterebbe 80 mila metri cubi.

Quindi secondo me la cassa di colmata è una grande bufala per non dire una “grande magnata” per qualcuno dei vostri amici.

Ho qui uno studio, presentato in un convegno in Friuli “Dragaggi e attività produttive oggi”, dove vengono classificati i porti delle Marche in aree, prendendo a riferimento proprio quello di Fano. Le zone A1 e A2, quelle che si possono conferire direttamente in mare, ammontano a 28 mila metri cubi.

Allora io dico perché intanto questi non sono stati spostati in modo repentino, così da liberare quasi la metà del dragaggio Ed eventualmente ridistribuire quella parte che si dice che si deve conferire in cassa di colmata, ridistribuendo anche questa parte che è stata svuotata. A mali estremi estremi rimedi. Perché pur di evitare incidenti e disguidi così notevoli per la nostra marineria bisognava adottare qualcosa anche di ingegnoso.

Questa è solo la mia opinione, spero che nella prossima seduta potrò avere delle risposte più approfondite dall’Assessore. In quell’occasione, oltre a rivendicare un dragaggio costante e continuo, chiederò anche il perché abbiamo queste zone di riferimento e quindi la considerazione di materiale tossico, che in realtà da questo studio risulta essere solo in una piccolissima zona di Ancona. Mentre la Romagna prende e butta in mare, a loro basta un’ordinanza della capitaneria di porto e in quattro e quattr’otto a Cattolica ventimila metri cubi di sedimenti dei fanghi vengono messi a ripascimento addirittura delle spiagge.

E’ ora che le Marche si diano una svegliata.



PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.



Mirco CARLONI. Questa mozione è un ulteriore stimolo a un problema storico che attanaglia molti porti della regione Marche. Infatti, come già è stato detto dai miei colleghi, la Regione Marche non ha avuto il coraggio di fare una norma che ci liberi da questa incombenza, ogni qualvolta si fa un’estrazione dei fanghi dai porti questi vengono considerati un rifiuto speciale.

Io anche per quella mia esperienza da amministratore comunale ho vissuto molte volte il dramma del conferimento dei fanghi portuali come rifiuto speciale, con dei costi inauditi per le amministrazioni, per la Regione, per chiunque si trovi a dover fare questa operazione. Mentre in tante altre realtà, dove c’è un’autonomia normativa come in questa Regione, si è trovata la maniera per conferirli in mare come si faceva una volta, portando cioè i fanghi a 8-9 miglia rimettendoli a sedimento marittimo oppure utilizzandoli a ripascimento.

Inoltre condivido anche le modifiche richieste, le sottoscrivo. Il principio del conferimento dobbiamo avere il coraggio di risolverlo in maniera strutturale, in modo normativo. Dobbiamo fare in modo non sia solo un intervento una tantum, presi sempre dall’emergenza e dai rischi di navigabilità dei nostri porti, bensì un qualcosa che modifichi l’impianto normativo dei conferimenti.

Insieme potremo trovare le formule, le misure affinché anche la nostra regione non paghi un ritardo normativo. Facendo magari anche un lavoro comparativo su come altre regioni svolgono questa attività di conferimento in mare o a terra con il ripascimento. Liberando così costi agli amministratori comunali, che sono veramente impossibilitati dai dragaggi in questo momento. Oltre che risolvere un problema di sicurezza. Tante volte, infatti, le nostre marinerie rimangono bloccate o comunque i loro addetti, lavorando, andando in mare, rischiano la vita. E questa è una cosa inaudita che tutti noi insieme, come Assemblea legislativa, dobbiamo assumerci l’impegno – e questa mozione ne è l’occasione - di modificare una volta per tutte.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Foschi, ne ha facoltà.



Elisabetta FOSCHI. Ho sentito oggi con piacere il Capogruppo del PD dichiarare il proprio impegno a rivedere la norma che vige nella nostra Regione. Non si capiva fino ad oggi come mai le Marche facessero eccezione nel panorama nazionale. Mentre altre regioni, come ricordava chi mi ha preceduto, riescono a conferire in mare, da noi è invece vietato.

Questa richiesta proveniva dai gruppi di opposizione, ma recentemente è pervenuta anche da Confindustria Marche che facendosi carico del problema ha espressamente chiesto una risoluzione al Presidente Spacca.

Penso che noi Consiglieri ci potremo prendere tutti la responsabilità di formulare una proposta di modifica della legge. Fermo restando che non ho mai sentito l’Assessore Donati o il Presidente Spacca dichiarare le motivazioni sul fatto che da noi non era nemmeno pensabile. Se ne è parlato anche qualche tempo fa, ma sembrava non fosse consentito a livello assoluto, invece oggi apprendiamo che così non è.

Relativamente all’impegno finanziario che nei giorni scorsi abbiamo visto dichiarato dall’Assessore competente, aggiungo che è essenziale indicare, oltre appunto l’importo finanziario assegnato al Comune di Fano, anche il luogo preciso di conferimento dei fanghi. Non si può lasciare al Comune il compito di individuare il sito.

Fino a poco tempo fa questo non era stato ancora fatto, non so se oggi si sia provveduto, però ribadisco che è di essenziale importanza. La discarica non può più essere assolutamente utilizzata, non è conveniente né in termini finanziari né in termini ambientali, perché si va a colmare una risorsa che altrimenti potrebbe durare di più. Quindi l’individuazione del sito di pari passo all’erogazione del contributo è assolutamente necessaria.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.



Giancarlo D’ANNA. Ho parlato con il Capogruppo Ricci, quindi alla mozione apporterò alcune modifiche.

Al punto 1) sostituire le parole “dichiarato lo stato di emergenza” con le parole “adottato lo stato di emergenza” che è una cosa diversa.

Inoltre, sulla base di alcuni interventi, in particolare quello del Consigliere Zaffini, aggiungerei, se il Consigliere Ricci è d’accordo, anche un altro punto: “5) valutare, verificata l’assenza di inquinanti superiore ai limiti previsti dalla legge, il conferimento a mare delle sabbie”. Seppure sia una regola che già esiste. Nel senso che se si supera una certa percentuale non si possono conferire a mare, è una regola che vale anche nelle altre regioni. Perché, attenzione…(…) Esatto, l’individuazione del sito è dopo aver verificato che gli inquinanti non siano superiori ai limiti previsti dalla legge. Altrimenti andremo a creare un meccanismo perverso, ossia quello di versare, ammesso e non concesso che si possa fare, degli inquinanti a mare che poi ritornano indietro con gli interessi. Se volete lo aggiungo, ma ripeto già esiste. Cioè il conferimento a mare è previsto anche nella nostra regione nel caso in cui gli inquinanti non siano superiori. Quindi non è che si butta tutto a mare, attenzione, chiariamo questo aspetto, altrimenti facciamo vedere che non conosciamo nemmeno la normativa.

Per cui aggiungerei, se il Consigliere Ricci e gli altri sono d’accordo, quel punto 5) di cui ho detto…(…) sì, va bene, aggiungendo anche “ed una volta individuato un apposito sito”.



PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Ciriaci, ne ha facoltà.



Graziella CIRIACI. Stavo già chiarendomi con il collega, perché ho visto che la mozione parla del dragaggio per il porto di Fano, ma ovviamente deve essere allargato a tutta la regione, sempre con le stesse regole… (…) No, l’emergenza l’abbiamo tolta, Consigliere, quindi credo che valga per tutti. Valutiamolo insieme. Però ad esempio per il porto di Porto San Giorgio non è stata dichiarata la situazione di emergenza però è assolutamente necessario valutarlo allo stesso modo, quindi sempre con valori di rischio molto bassi, con la qualità dei fanghi ecc.. Altrimenti rischiamo di fare un’isola felice di un solo segmento e tutto il resto della regione lo lasciamo scoperto.



PRESIDENTE. Bene. Non essendoci altre richieste di intervento pongo in votazione l’emendamento testè pervenuto a firma dei Consiglieri D’Anna, Ricci, Carloni, Foschi, Pieroni, Marinelli, Zaffini, Ciriaci:

Al punto 1 sostituire le parole “dichiarato lo stato di emergenza” con le parole “adottato lo stato di emergenza”.

Aggiungere il punto 5) “valutare, verificata l’assenza di inquinanti superiore ai limiti previsti dalla legge, il conferimento a mare delle sabbie una volta individuato un apposito sito.”.

Lo pongo in votazione.
Mozione n. 130, così come emendata. La pongo in votazione.


(L’Assemblea legislativa approva)

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