sabato 16 luglio 2011

D'ANNA,CHE FINE HA FATTO LA RESIDENZA PER ANZIANI?

CHE FINE HA FATTO LA RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA PER ANZIANI DI FANO?


Spesso ci si vanta del fatto che la regione Marche sia la più longeva d'Europa, alcuni si spingono a dire del mondo. Sicuramente un valore aggiunto ma come ci si sta attrezzando per gestire il numero crescente di anziani in considerazione dei grossi cambiamenti sociali ad iniziare da quelli all'interno dalle stesse famiglie?

Da numerosi anni si parla di una RSA a Fano che dovrebbe in parte tamponare la crescente richiesta di assistenza agli anziani. Nel settembre 2007, il Comune di Fano stipula un “Protocollo d'intesa con la Regione Marche” con il quale il Comune si impegnava ad approvare due osservazioni presentate dall'Asur al PRG .

La prima Osservazione per la trasformazione della destinazione urbanistica dell'area ex Ospedaletto dei bambini” per ottenere il plus valore da quell'area;

la seconda per ottenere il cambio di destinazione d'uso dell'area adiacente alla Casa Protetta di San Lazzaro,allora progettata oggi ultimata, a cura della Fondazione Carifano per costruirvi una RSA.

Da parte sua l'ASUR e la Regione Marche si impegnavano a realizzare “Interventi di ristrutturazione di diverse parti dell'Ospedale Santa Croce ad iniziare dalle oramai tristemente famose camere operatorie nel “nuovo” padiglione oltre alla realizzazione della RSA in zona San Lazzaro per 40 posti letto.

La Provincia ha approvato la seconda osservazione al PRG e respinto la prima cioè quella che riguardava l'ex Ospedaletto dei bambini.



Morale della favola la Residenza Sanitaria Assistita non è stata costruita, le camere operatorie non sono state mai ultimate

Eppure queste due situazioni sono state individuate dalle autorità competenti come necessarie ed urgenti .Perché dunque basare tutto sulla “valorizzazione” dell'ex Ospedaletto che comunque anche così com'è ha un valore consistente?E perché la Provincia ha ancora una volta bloccato un'iniziativa che riguarda la sanità a Fano?Sta di fatto che queste mancate scelte stanno avendo forti ripercussioni negative sull'offerta dei servizi di Fano. Inoltre, i mancati interventi strutturali nel nosocomio fanese servono troppo spesso a “giustificare”l'ossessiva volontà di costruire un ospedale altrove e a svuotare il Santa Croce lentamente dei servizi più importanti e qualificanti a vantaggio di Pesaro.

La mancata risposta sulla RSA si può,invece, inquadrare nel percorso del Piano Socio Sanitario che non è stato ancora approvato che prevede la trasformazione degli ospedali dell'entroterra in luoghi di lungodegenza e riabilitazione. Così Fano corre il rischio di rimanere senza Ospedale e senza RSA nel breve periodo e non fra 20 anni.

Alla faccia della logica che dovrebbe vedere i servizi dove ce n'è bisogno. La battaglia per una Sanità accessibile e diffusa sul territorio non può che continuare.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente Commissione Sanità

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