domenica 11 novembre 2012

Fiume Metauro, D'Anna, verificare allarme inquinamento.



INTERROGAZIONE
del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna

Oggetto: situazione Fiume Metauro
Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO
che il fiume Metauro ha un percorso di circa Km 121 e un’estensione del bacino imbrifero di Kmq 1.325, il più vasto delle Marche;
che nell’ambito del suo bacino sono presenti 3 invasi: diga del Furlo (fiume Candigliano), diga di S.Lazzaro (fiume Metauro) e diga di Tavernelle (fiume Metauro);
che il suo corso ha un regime torrentizio di tipo appenninico che risente delle piogge stagionali e che, grazie agli apporti degli affluenti Burano e Candigliano (compresi i loro bacini) , la sua portata massima teorica in prossimità della foce è di 2.063 mc/sec.


CONSIDERATO

che ormai da tempo si evidenziano gravi stati di inquinamento del fiume Metauro, in particolare nei tratti in prossimità di Urbania e Fermignano. Infatti, con sempre maggiore frequenza ed in particolare nei mesi estivi quando la portata del fiume si riduce, vengono segnalati fenomeni di intorbidamento delle acque, presenza di schiume, esalazioni maleodoranti e morie della fauna ittica e anfibia ormai pressoché scomparsa (ultimo grave episodio in ordine di tempo l’8 agosto 2012 a valle del depuratore in località Isola di Urbania);

che la responsabilità dello stato di degrado del corso d’acqua è senza meno attribuibile al malfunzionamento e in alcuni casi alla totale assenza di depuratori per le acque reflue fognarie che riversano il loro carico inquinante nel fiume;

che in particolare insistono sul tratto di fiume maggiormente inquinato gli scarichi dei seguenti impianti di depurazione, quasi tutti gestiti da Marche Multiservizi SPA con sede a Pesaro in via dei Canonici 144: depuratore di Lamoli, depuratore di Borgopace, depuratore di Mercatello sul Metauro, depuratore di S’Angelo in Vado, depuratore di Peglio, depuratore di Urbania loc. Isola, depuratore di Urbania Mattatoio Comunale, depuratore di Fermignano, depuratore di Cagli (fiume Burano);

che a seguito di una serie di prelievi delle acque a valle degli impianti sopraelencati e successive analisi effettuate da tecnici appartenenti al Gruppo Progetto Acqua di Urbania con strumentazioni professionali, sono state rilevate percentuali di inquinanti oltre i limiti fissati dalla vigente normativa, in particolare per quanto riguarda l’ammoniaca oggetto di numerosi superamenti della soglia limite;


che la situazione peggiore è stata riscontrata tra S. Angelo in Vado, Urbania e Fermignano dove , in particolare a valle degli impianti di depurazione, gli ittiologi dell’ARPAM hanno riscontrato la quasi totale mancanza di fauna ittica e anfibia nel fiume. Come è noto la presenza di pesci e anfibi è uno degli indicatori biologici fondamentali per determinare lo stato di salute di un corso d’acqua e questo rende ancora più allarmante la situazione del fiume Metauro;

che molti degli impianti di trattamento delle acque reflue fognarie suddetti sono obsoleti e superati rispetto alle nuove tecnologie. In particolare i depuratori a servizio dei piccoli centri, proprio dove il fiume è più pulito in quanto più prossimo alle sorgenti, non sono dotati della sezione di trattamento dell’azoto e pertanto sono altamente inquinanti. Inoltre la scarsa manutenzione degli impianti stessi (in particolare per quanto attiene la gestione dei fanghi di depurazione che, se non estratti dai depuratori come prevede la buona gestione degli stessi e se sottoposti all’azione di dilavamento delle acque piovane, possono essere un’ulteriore causa di dispersione di inquinanti nel fiume) aggrava ulteriormente una situazione già allarmante.


CONSIDERATO INOLTRE
che nella stessa area esiste un’ampia serie di depuratori fermi o inattivi (ad esempio a Muraglione di Urbania, in zona Ind.le di Urbania, in frazione di Peglio S.Giovanni, a Petra) e che molte frazioni o aree di paesi non sono per nulla collegate alla rete fognaria e pertanto i reflui confluiscono direttamente nel fiume senza subire trattamenti di depurazione il cui canone viene comunque addebitato in bolletta agli utenti;
che nel bacino del fiume Metauro e Burano sono presenti alcuni impianti di potabilizzazione delle acque, come ad esempio quello ubicato a circa 3 Km a valle del depuratore di Cagli a servizio anche delle città di Urbino e Urbania e quello di San Silvestro di Fermignano a servizio di quest’ultima cittadina e situato 7 Km a Valle del depuratore di Urbania, uno degli risultato tra i più inquinanti. Il grave stato di inquinamento dei corsi d’acqua suddetti potrebbe pregiudicare la qualità delle acque destinate al consumo umano trattate nei predetti impianti che per raggiungere gli standard di potabilità si vedono costretti ad aumentare i livelli di utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio cloro).
INTERROGA

Il Presidente della Giunta per conoscere:

se quanto esposto ed enunciato dall’associazione Gruppo Progetto Acqua di Urbania risponde a verità.
Nel caso di risposta affermativa quali provvedimenti si intendono adottare vista la gravità della situazione denunciata.

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