martedì 24 giugno 2008

FIAT: DAL "LEONCINO" AL CONIGLIO


C'era una volta la Fiat che produceva un autocarro denominato Leoncino, oggi dopo lo spot della Lancia Delta e il comunicato che segue suggeriamo il nome per un nuovo mezzo: Coniglio.
PUBBLICITA’ LANCIA DELTA
Al Gruppo Fiat è recentemente giunta notizia che la pubblicità della nuova Lancia Delta potrebbe turbare la sensibilità del popolo cinese.
Da tempo la promozione e la pubblicità dei prodotti del Gruppo sono collegate ad eventi e personaggi che hanno dato significativi contributi artistici a livello internazionale. Queste scelte non hanno mai avuto nulla a che fare con ragioni politiche o con l’intenzione della Fiat di interferire con il sistema politico interno di nessun Paese, tanto meno nei confronti della Repubblica Popolare Cinese.
La scelta di Richard Gere come testimonial della Lancia Delta è stata dettata dalla sua lunga ed illustre carriera artistica. Allo stesso modo, la scelta del tema da parte dello stesso Gere riflette il nostro impegno a sostegno della libertà di espressione artistica.
Questa scelta non va intesa come un avallo del Gruppo Fiat alle opinioni sociali e politiche dell’artista.
Il Gruppo Fiat riafferma la propria neutralità in merito a qualsiasi questione politica, sia essa nazionale o internazionale.
Nel caso in cui la pubblicità della Lancia Delta possa aver dato origine a fraintendimenti circa una consolidata posizione di neutralità dell’azienda, il Gruppo Fiat intende presentare le proprie scuse al Governo della Repubblica Popolare Cinese e al popolo cinese.

3 commenti:

Fulcanelli999 ha detto...

Mammamia! Non bastava Israele, adesso ci si mette anche la Cina a chiedere scuse a tutti per le sciocchezze più disparate! Ma questi qui, più sono criminali e più hanno la coda di paglia?

Anonimo ha detto...

che vergogna... povera Italia come siamo ridotti.

Fronte Sociale Pesaro Urbino ha detto...

GOVERNO: CARO SILVIO, COSI’ NON VA… “TROPPE CASTRONERIE NELLE PRIME MANOVRE PDL”.

Molti la chiamano “luna di miele”, ma le cose non vanno per nulla bene: il Governo sta combinando pasticci in campo economico, in materia di giustizia e di sicurezza, imponendo ormai un dovere di critica a cui sembra difficile sottrarsi. Tremonti è orgoglioso della “Robin Hood tax” a favore dei più poveri, ma non si cura dei tagli a Comuni e Regioni che produrranno un immediato rincaro dei servizi e delle tariffe per i cittadini; è soddisfatto di aver tolto l’Ici ma sembra non pesargli la sicura reintroduzione dei ticket sanitari (insostenibili per poveri e anziani) causati dai tagli alla sanità contenuti nella sua manovra. Una manovra in cui non c’è traccia di misure di rilancio economico per le imprese (come la legge del 2001 che detassava gli utili d’impresa reinvestiti) e non ci sono misure a sostegno del potere reale dei salari. Sulla sicurezza, inoltre, la detassazione degli straordinari perché ha escluso tra i destinatari proprio coloro che ne hanno bisogno, le forze dell’ordine, che, come se non bastasse, sono anche divenute oggetto di attenzione del ministro della Difesa con umilianti iniziative a danno della loro immagine e credibilità? Inviare truppe a risolvere i problemi della sicurezza, dopo che da anni carabinieri e polizia denunciano la mancanza di risorse, di mezzi e di uomini che impedisce loro di contrastare efficacemente la criminalità, sfiora il ridicolo. Aggiungiamo pure le castronerie come l’ultima sulla giustizia: se si uccide un poliziotto la pena è l’ergastolo. E se si uccide un buon padre di famiglia, no? Sarò anche un po’ smemorato ma non ricordo che, in campagna elettorale, Berlusconi avesse indicato tra le urgenze la questione di Rete 4, quella dei processi che vanno congelati e le intercettazioni (su cui non dico si dovrebbe discutere ma tutto ha un limite). Concludo riprendendo lo “stracotto” Veltroni, che annuncia la “piazza” per l’autunno: facciamolo noi e subito prima che un altro “colpo” di maggioranza alzi lo sbarramento alle elezioni europee, violentando ancora una volta la democrazia e impedendo a un partito nuovo, il nostro, di rappresentare un blocco sociale che, a giudicare da quanto sopra, sembra destinato ad ingrandirsi sempre di più.

di Roberto Salerno

Un commento da parte tua caro Giancarlo

Saluti

Bruno