lunedì 12 marzo 2012

Ospedale Unico,D'Anna: una flebo di cemento non necessaria




D'Anna una flebo di cemento non necessaria.



Hanno snobbato l'incontro pubblico di Lucrezia sull'Ospedale Unico ma non quello del Rotary di Fano sullo stesso tema. Una scelta chiara quella di Mezzolani e Ruta.



Paura di un confronto pubblico sull'Ospedale Unico? Probabile dopo la crescente e trasversale e documentata contrarietà di cittadini associazioni, comitati e partiti sull'Unico Ospedale e dopo gli inesistenti risultati dell'operazione Cup costata 11 milioni di euro per risolvere un problema irrisolto: quello delle liste d'attesa.



E sullo stesso principio che ha ispirato il Pozzo di San Patrizio- Cup che si basa la previsione di un Unico Ospedale in Provincia di PU. Se a “giustificare” il Cup erano le lunghe liste d'attesa, a “giustificare” l'Ospedale Unico è, secondo Mezzolani e Ruta, la vetustà dei due maggiori ospedali della provincia.



Ma se il Cup non è riuscito a risolvere il problema a suon di milioni di euro,(risolti quelli della cooperativa che lo gestisce) non sarà l'Unico Ospedale a risolvere i problemi della Sanità (forse quelli di qualche imprenditore) in provincia di PU condannata com'è dal Piano Socio Sanitario al “livello minimo di assistenza su area vasta”.



A cosa serve dunque l'Ospedale Unico? Anche qui il parallelo con il Cup non è fuori luogo. Lo dice lo stesso Mezzolani a “creare” occupazione e a “ridisegnare” il centro delle città di Pesaro e Fano.



Non si tratta di essere contro la creazione di nuova“occupazione”, ben venga, ma la sanità è una cosa il cemento altra cosa. Non si costruisce una nuova struttura per trasferirci l'esistente. Se si vuole investire lo si faccia nelle attuali strutture, rimodernando, riorganizzando strutture, uomini e strumenti ove e se necessario.



A conti fatti costa molto meno riorganizzare e ristrutturare l'esistente che costruire una nuova struttura. I risparmi vadano investiti in professionisti e strumentazioni. Di questo c'è bisogno. Mezzolani e Ruta lo sanno non è un caso che evitino dibattiti pubblici o aperti al pubblico preferendo quelli a “numero chiuso”.
OSPEDALE UNICO COME IL CUP, SERVE SOLO AD ALCUNI.





Hanno snobbato l'incontro pubblico di Lucrezia sull'Ospedale Unico ma non quello del Rotary di Fano sullo stesso tema. Una scelta chiara quella di Mezzolani e Ruta.



Paura di un confronto pubblico sull'Ospedale Unico? Probabile dopo la crescente e trasversale e documentata contrarietà di cittadini associazioni, comitati e partiti sull'Unico Ospedale e dopo gli inesistenti risultati dell'operazione Cup costata 11 milioni di euro per risolvere un problema irrisolto: quello delle liste d'attesa.



E sullo stesso principio che ha ispirato il Pozzo di San Patrizio- Cup che si basa la previsione di un Unico Ospedale in Provincia di PU. Se a “giustificare” il Cup erano le lunghe liste d'attesa, a “giustificare” l'Ospedale Unico è, secondo Mezzolani e Ruta, la vetustà dei due maggiori ospedali della provincia.



Ma se il Cup non è riuscito a risolvere il problema a suon di milioni di euro,(risolti quelli della cooperativa che lo gestisce) non sarà l'Unico Ospedale a risolvere i problemi della Sanità (forse quelli di qualche imprenditore) in provincia di PU condannata com'è dal Piano Socio Sanitario al “livello minimo di assistenza su area vasta”.



A cosa serve dunque l'Ospedale Unico? Anche qui il parallelo con il Cup non è fuori luogo. Lo dice lo stesso Mezzolani a “creare” occupazione e a “ridisegnare” il centro delle città di Pesaro e Fano.



Non si tratta di essere contro la creazione di nuova“occupazione”, ben venga, ma la sanità è una cosa il cemento altra cosa. Non si costruisce una nuova struttura per trasferirci l'esistente. Se si vuole investire lo si faccia nelle attuali strutture, rimodernando, riorganizzando strutture, uomini e strumenti ove e se necessario.



A conti fatti costa molto meno riorganizzare e ristrutturare l'esistente che costruire una nuova struttura. I risparmi vadano investiti in professionisti e strumentazioni. Di questo c'è bisogno. Mezzolani e Ruta lo sanno non è un caso che evitino dibattiti pubblici o aperti al pubblico preferendo quelli a “numero chiuso”.

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