martedì 27 aprile 2010

AMIANTO: DA CENSIMENTO A BONIFICHE, REGIONI IN RITARDO


Per anni ho denunciato pericoli e rischi legati alla presenza di amianto in strutture pubbliche e private.Ho depositato una Proposta di Legge per la Regiona Marche, non è stata discussa. La ripresenterò nei prossimi giorni. E' necessario intervenire subito come risulta chiaro dall'inchiesta che segue.
AMIANTO: DA CENSIMENTO A BONIFICHE, REGIONI IN RITARDO/ANSA RAPPORTO LEGAMBIENTE, ANCORA 50 MILA EDIFICI CONTAMINATI (ANSA) - MILANO, 27 APR - Vanno avanti i processi, il decorso delle malattie, la conta delle morti, ma , secondo Legambiente, non la lotta delle Regioni all''amianto, o almeno non con lo stesso ritmo. A 18 anni dalla legge che nel 1992 mise al bando l''amianto, l''Italia registra l''ennesimo ritardo. Solo 13 Regioni si sono dotate di un programma per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati, approvando un Piano Regionale Amianto. E'' la denuncia contenuta nel dossier ''I ritardi dei Piani regionali per la bonifica dell''amianto'' di Legambiente. Un ritardo che non e'' giustificato dalle cifre. Perche'' l''amianto nel nostro Paese e'' ancora presente in maniera massiccia e diffusa, ma soprattutto continua ad ammalare e a uccidere. Le stime del Cnr e dell''Ispesl parlano di 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale, che prendono in considerazione pero'' solo le onduline di cemento-amianto. Sommando le informazioni a disposizione, risulta che ci sono ancora circa 50 mila edifici pubblici e privati in cui e'' presente amianto. Sono invece circa 100 milioni i metri quadrati di strutture in cemento- amianto e oltre 600 mila i metri cubi di amianto friabile in base ai quantitativi indicati da sole 11 Regioni. Intanto sono oltre novemila i casi di mesotelioma maligno riscontrati fino al 2004, secondo il Registro Nazionale Mesoteliomi. Nessun territorio ne e'' escluso. I piu'' colpiti sono il Piemonte (1.963), la Liguria (1.246), la Lombardia (1.025), l''Emilia-Romagna (1.007) e il Veneto (856). Puglia e Molise non hanno ancora un Piano, in Abruzzo e'' in corso di approvazione. Di Calabria, Marche, Veneto e della provincia Autonoma di Bolzano, spiegano da Legambiente, non si ha notizia. I dati sulla presenza di amianto non sono definitivi perche'' in molte regioni il censimento e'' ancora in corso e solo cinque hanno dati sugli edifici privati. I ritardi si registrano anche per la bonifica e il risanamento. L''associazione ambientalista salva solo il Piemonte, in particolare per la bonifica nella zona di Casale Monferrato, e la Lombardia, che si e'' posta l''obiettivo di essere ''Amianto-free'' entro il 2015 e dove sono stati bonificati oltre 400 mila metri cubi di onduline e gli edifici risanati sono il 18,5% del totale censito. Non a caso due delle regioni con la presenza maggiore di amianto, censito in piu'' di 12 mila edifici pubblici piemontesi e in circa 28 mila edifici, tra pubblici e privati, lombardi. A rendere piu'' difficili le operazioni e'' la mancanza di impianti di smaltimento adeguati. Le regioni che hanno una discarica sono Friuli Venezia Giulia, Lombardia (ma esaurita nel 2009), Abruzzo (in istruttoria per la riapertura), Emilia-Romagna e Liguria, mentre la Basilicata ne ha due, il Piemonte tre, la Toscana e la Sardegna quattro. Le capacita'' residue sono comunque ''''molto scarse'''' se relazionate ai quantitativi di materiali ancora presenti sul territorio. Per questo l''associazione chiede al Governo di ''''garantire continuita'' di risorse economiche per le analisi epidemiologiche'''', al Ministero dell''Ambiente di ''''completare quanto prima, attraverso i censimenti regionali, la mappatura nazionale iniziata nel 2003'''' e alle Regioni di ''''procedere su una capillare mappatura delle strutture interessate, per stabilire le priorita'' di intervento, prevedere le risorse economiche necessarie per facilitare la bonifica delle strutture'''' da parte di Comuni e di cittadini e di pianificare la realizzazione di una impiantistica di trattamento e smaltimento ''''coinvolgendo il piu'' possibile la popolazione nel processo decisionale''''.

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