giovedì 2 dicembre 2010

LA CINA E' MENO VICINA.UNA PROPOSTA DILEGGE INTERESSANTE

E’ stata presentata questa mattina, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati la Proposta di legge “Disposizioni concernenti il divieto di produzione, importazione e commercio di merci prodotte mediante l’impiego di manodopera forzata, e in schiavitù’.” Ad illustrarla il proponente e primo firmatario Alessandro Pagano, capogruppo per il PdL della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza e membro della Commissione Finanze della Camera; Silvano Moffa, presidente commissione Lavoro (Fli); Massimo Polledri, (Lega nord), Marco Calgaro (ApI), Gabriele Cimadoro (IdV). La conferenza stampa ha visto anche la partecipazione di Harry Wu, fondatore della Laogai Research Foundation (LRF) e di Toni Brandi, presidente della LRF Italia. “La proposta ha raccolto un interesse bipartisan – ha detto Pagano – a primi 15 firmatari se ne sono aggiunti al momento altri 150 ed il numero di deputati è destinato a crescere.” La proposta di legge prende in esame sia gli aspetti culturali che economici della produzione nel nostro paese attraverso l’utilizzo di soggetti ridotti in schiavitù. “Attraverso la creazione di un Albo volontario, e soprattutto con l’applicazione di forti sanzioni economiche e divieti, quali sequestri delle materie prime, dei macchinari e degli stessi luoghi di lavoro – hanno spiegato i proponenti -  sarà possibile scoraggiare e successivamente sconfiggere la piaga di realtà produttive come quella di Prato, che purtroppo non è l’unica in Italia, ma forse solo la più conosciuta. Troppo spesso con degli escamotage le leggi esistenti vengono aggirate, e questo nel terzo millennio non è più possibile. Non si può più accettare che persone lavorino 18/20 ore al giorno, in condizioni igienico sanitarie inesistenti, senza nessuna tutela assistenziale.” Toccante la testimonianza di Harry Wo, attualmente presidente della Laogai Research Foundation ma soprattutto ex detenuto nei Laogai cinesi, i campi di rieducazione (letteralmente = riforma attraverso il lavoro) dove per aver contestato il regime cinese ha trascorso 19 anni di prigionia, lavorando 17 ore al giorno in miniera, sotto continue violenze psicologiche e fisiche. Secondo Harry Wo, la consegna del premio nobel per la pace 2010 a  Liu Xiaobo è un primo importante passo per la conquista della Libertà per il popolo cinese. “Libertà e non democrazia – ha sottolineato Harry Wo – in quanto la democrazia può essere socialista o capitalista: la libertà per il popolo cinese sarà raggiunta con la caduta del regime.”

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