sabato 27 agosto 2011

CINA: PROPOSTA LEGGE PER FAR 'SCOMPARIRE' DISSIDENTI


LEGALIZZEREBBE IL 'CONFINO' PRATICATO DA TEMPO DALLA POLIZIA
   (di Beniamino Natale)
   (ANSA) - Il governo cinese sta progettando di cambiare il suo
codice penale in modo da rendere legali le ''scomparse'' di
dissidenti, un sistema di repressione largamente usato a partire
dall'anno scorso. Gli emendamenti proposti alla legge che
prevede l'istituto della ''residenza sorvegliata'', una variante
degli arresti domiciliari, permetterebbero alla polizia di
detenere per sei mesi i sospetti in localita' di sua scelta
senza l'obbligo di avvertire le loro famiglie.
   Di fatto questo e' quello che e' successo nei mesi scorsi a
decine di attivisti per i diritti umani e di dissidenti, il piu'
noto dei quali e' l'artista Ai Weiwei, detenuto per tre mesi
prima di essere rilasciato alla fine di giugno. Lo ''scomparso''
di piu' antica data e' l'avvocato Gao Zhisheng, del quale si
sono perse le tracce da oltre un anno.
  
A partire da febbraio, quando le autorita' hanno moltiplicato
le misure repressive per timore di un contagio sulla popolazione
cinese delle cosiddette ''primavere arabe'', alcuni dei
dissidenti piu' in vista, tra cui l'avvocato Teng Biao e lo
scrittore Yu Jie, sono ''scomparsi'' per mesi, durante i quali
sono stati interrogati e intimiditi.
   Nicholas Bequelin, ricercatore di Human Rights Watch esperto
della Cina, afferma che gli emendamenti, se saranno tradotti in
legge, indicherebbero una ''preoccupante espansione dei poteri
della polizia'' e confermerebbero ''l'evidente crescita del
ruolo dell'apparato di sicurezza'' cinese che, a suo avviso, si
e' verificato negli ultimi anni.
   Bequelin sottolinea che gli emendamenti sono in
contraddizione con gli obblighi che la Cina ha assunto firmando
la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici.
Pechino ha sottoscritto la Convenzione nel 1998, ma l'Assemblea
Nazionale del Popolo, equivalente di un Parlamento occidentale,
non ha ancora ratificato l'adesione.
   Human Rights Watch, un gruppo umanitario basato a New York,
ha sottolineato in un rapporto diffuso all'inizio dell'anno che
Pechino non ha tenuto fede alle promesse contenute nel piano per
il miglioramento dei diritti umani pubblicato nel 2009, nel
quale si affermava la volonta' di rafforzare la protezione di
una serie di diritti civili e umani.
   ''Se queste proposte diventeranno legge - sostiene Joshua
Rosenzweig, attivista basato ad Hong Kong dell'organizzazione
umanitaria Dui Hua (Dialogo) - sara' fondamentalmente una
legittimazione delle sparizioni forzate, che abbiamo visto
sempre piu' frequenti nell'ultimo anno''. Rosenzweig ricorda che
il processo per far diventare legge le nuove proposte durera'
alcuni mesi, e che ''da oggi ad allora molte cose potrebbero
cambiare''.

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