Nell’approssimarsi del 50° anniversario dell’insurrezione di Lhasa e della fuga in esilio del Dalai Lama, il governo cinese ha ordinato la chiusura al turismo del Tibet e di molte province limitrofe. Funzionari governativi hanno contattato le agenzie turistiche e intimato la cancellazione di tutti i viaggi in programma. “Siamo stati convocati dall’ufficio del turismo” – ha dichiarato Wan Feng, rappresentante dell’agenzia Tibet Yak Travel, - “e ci è stato detto di sospendere l’ingresso in Tibet di ogni gruppo di turisti per i prossimi due mesi”.“Per entrare in Tibet, gli stranieri devono richiedere il visto d’ingresso ma, al momento, è molto difficile ottenerlo” – ha fatto sapere il portavoce di una delle più importanti agenzie turistiche, la Youth Travel Service. “Non ci resta che aspettare e vedere quando i visti saranno nuovamente rilasciati”.Un’altra compagnia, la Tsedang China Travel, ha fatto sapere di non essere certa che i viaggi in Tibet possano riprendere in aprile: “Il Tibet è chiuso agli stranieri per delicate ragioni politiche”.Il bando si estende ad alcune aree delle tre province abitate da popolazioni di etnia tibetana che circondano il Tibet. Le autorità del Gansu hanno confermato che al momento tutti i turisti sono fatti allontanare fino a nuovo ordine. Nel Sichuan i turisti in viaggio verso il Tibet sono stati fermati. Nel Quinghai, i funzionari governativi hanno affermato che agli stranieri non è mai stato consentito l’accesso alle aree dove vivono i tibetani, compresa la zona del monte Qilian, una delle più spettacolari dell’intera Cina. (Telegraph/Phayul)
RICORDIAMO LA MANIFESTAZIONE A FAVORE DEL TIBET IL 10 MARZO A ROMA PER ULTERIORI INFORMAZIONI CLICCA QUI
Nessun commento:
Posta un commento