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L’assessore alla Sanità della regione Marche Mezzolani ha ribadito la linea della Giunta Regionale che porta alla scelta degli Ospedali Riuniti Pesaro –Fano sotto la voce”Ospedali riuniti Marche Nord”.
Innanzi tutto non è molto chiaro se ai sensi del decreto legislativo m.502/1992 è realmente possibile costituire aziende ospedaliere di livello regionale.
Comunque, abbiamo in questi anni evidenziato la differenza di trattamento,attenzione e finanziamento che ha fortemente penalizzato l’Ospedale Santa Croce di Fano.
In un momento in cui le due realtà si “integrano” viene tenuto conto di questo? Oppure Pesaro che vanta, tra l’altro il fatto di essere Azienda sarà “azionista di maggioranza”? Domande lecite che necessitano di risposte immediate e chiare. Non si chiede di togliere niente ad alcuno ma bensì avere pari dignità nel nuovo eventuale soggetto.
Oggi ci si dice che i “ i due ospedali faranno parte di un’azienda unica, con un unico direttore generale, un unico direttore sanitario e amministrativo” poco ci viene detto sul ruolo che le strutture di Fano e Pesaro andranno a ricoprire e su quali garanzie nel tempo avranno le strutture.
Si parla genericamente di “servizi di eccellenza in entrambi gli ospedali”non è sufficiente. Vogliamo sapere prima di tutto chi fa cosa. Quali certezze ci sono che “l’integrazione” non si trasformi nel breve periodo in quell’Ospedale Unico fortemente osteggiato a Fano e non solo.
E’ bene ricordare ancora una volta quanto accaduto in passato all’Ospedale di Mondolfo con l’operazione "Ospedale unificato di Fano e Mondolfo", si decretò la fine di quell’ospedale.
Lo dico chiaramente: non mi fido di questa operazione Ospedali Riuniti, insieme a me oltre 6000 cittadini si sono espressi per un rilancio del Santa Croce e contro l’Ospedale Unico.
L’unico modo per convincere la città sono le garanzie. Garanzie che passano attraverso atti, documenti e leggi che mettano nero su bianco che Fano come Pesaro conserveranno le proprie strutture e non che una venga fagocitata dall’altra, che l’entroterra venga tutelato, specificando come. Di tutto questo nella proposta di legge non c’è niente.
Quindi, no all’Ospedale Unico, un si all’integrazione funzionale Fano –Pesaro ma con ruoli chiari e proposte innovative. Una di queste potrebbe essere un’integrazione funzionale non solo tra i due ospedali ma aprendo un forte collaborazione con l’Università .
Eccellenza vuol dire anche, a nostro avviso,creare una collaborazione ospedali –Università che integrino assistenza, didattica e ricerca per essere costantemente innovativi ed aggiornati. Esempi simili non mancano in Italia. Se questa è la sfida ci stiamo, se invece gli ospedali Riuniti sono solo e semplicemente il cavallo di Troia per l’Ospedale Unico e la speculazione immobiliare che ne consegue, non ci stiamo e daremo battaglia.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale A.N.-PdL
L’assessore alla Sanità della regione Marche Mezzolani ha ribadito la linea della Giunta Regionale che porta alla scelta degli Ospedali Riuniti Pesaro –Fano sotto la voce”Ospedali riuniti Marche Nord”.
Innanzi tutto non è molto chiaro se ai sensi del decreto legislativo m.502/1992 è realmente possibile costituire aziende ospedaliere di livello regionale.
Comunque, abbiamo in questi anni evidenziato la differenza di trattamento,attenzione e finanziamento che ha fortemente penalizzato l’Ospedale Santa Croce di Fano.
In un momento in cui le due realtà si “integrano” viene tenuto conto di questo? Oppure Pesaro che vanta, tra l’altro il fatto di essere Azienda sarà “azionista di maggioranza”? Domande lecite che necessitano di risposte immediate e chiare. Non si chiede di togliere niente ad alcuno ma bensì avere pari dignità nel nuovo eventuale soggetto.
Oggi ci si dice che i “ i due ospedali faranno parte di un’azienda unica, con un unico direttore generale, un unico direttore sanitario e amministrativo” poco ci viene detto sul ruolo che le strutture di Fano e Pesaro andranno a ricoprire e su quali garanzie nel tempo avranno le strutture.
Si parla genericamente di “servizi di eccellenza in entrambi gli ospedali”non è sufficiente. Vogliamo sapere prima di tutto chi fa cosa. Quali certezze ci sono che “l’integrazione” non si trasformi nel breve periodo in quell’Ospedale Unico fortemente osteggiato a Fano e non solo.
E’ bene ricordare ancora una volta quanto accaduto in passato all’Ospedale di Mondolfo con l’operazione "Ospedale unificato di Fano e Mondolfo", si decretò la fine di quell’ospedale.
Lo dico chiaramente: non mi fido di questa operazione Ospedali Riuniti, insieme a me oltre 6000 cittadini si sono espressi per un rilancio del Santa Croce e contro l’Ospedale Unico.
L’unico modo per convincere la città sono le garanzie. Garanzie che passano attraverso atti, documenti e leggi che mettano nero su bianco che Fano come Pesaro conserveranno le proprie strutture e non che una venga fagocitata dall’altra, che l’entroterra venga tutelato, specificando come. Di tutto questo nella proposta di legge non c’è niente.
Quindi, no all’Ospedale Unico, un si all’integrazione funzionale Fano –Pesaro ma con ruoli chiari e proposte innovative. Una di queste potrebbe essere un’integrazione funzionale non solo tra i due ospedali ma aprendo un forte collaborazione con l’Università .
Eccellenza vuol dire anche, a nostro avviso,creare una collaborazione ospedali –Università che integrino assistenza, didattica e ricerca per essere costantemente innovativi ed aggiornati. Esempi simili non mancano in Italia. Se questa è la sfida ci stiamo, se invece gli ospedali Riuniti sono solo e semplicemente il cavallo di Troia per l’Ospedale Unico e la speculazione immobiliare che ne consegue, non ci stiamo e daremo battaglia.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale A.N.-PdL
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