martedì 24 agosto 2010

D'ANNA: L'OSPEDALE UNICO INIZIA A SCRICCHIOLARE


Mentre si avvicina la manifestazione del 18 settembre a favore del rilancio dell'Ospedale Santa Croce di Fano a tutela dei cittadini di tutta la la vallata del Metauro, continuano gli "scricchiolii" sul fronte dell'Ospedale Unico sotto un fuoco di fila della nostra documentata e attiva battaglia per la trasparenza.
Alle 10 domande del Dott. De Marchi,già candidato sindaco a Fano e medico del Santa Croce, con le quali si ponevano seri e motivati dubbi su quell'operazione, nessuno ha dato risposta.A seguire Acacia Scarpetti consigliere regionale di Italia dei Valori ha posto l'attenzione sul rischio di "speculazione" dietro quell'operazione. Oggi sull’ospedale unico interviene Fernanda Marotti membro del Direttivo e Coordinatrice area Cambia l’Italia Fano del Pd che pone " dubbi" e chiede "trasparenza"

"Il dibattito fanese sull’Ospedale unico –scrive la Marotti- è sempre più acceso e indica il persistere di una serie di dubbi che i vari interventi dei singoli rappresentanti politici non riescono ancora a chiarire. Quello che sta accadendo a Fano sembra dimostrare che un'intesa raggiunta tra vertici politici, amministrativi e sanitari non basta perché è nel confronto con l’opinione pubblica che va fatto uno sforzo maggiore di semplificazione e di trasparenza”.

“L’interrogativo che compare più spesso sulla stampa locale della nostra città, oltre alla discussione sulla effettiva necessità di una nuova struttura, è quello sul finanziamento delle risorse necessarie a realizzarla. Si parla di 130 milioni di euro che potrebbero provenire da un 3° accordo di programma integrativo fra il Ministero della Salute, il Ministero della economia e la Regione Marche, di cui però la disponibilità non sembra ancora certa. Infatti dal sito del Ministero della Salute si apprendono i dettagli delle opere previste dai due accordi già sottoscritti nel 2009 e nel 2010 e si legge che, a differenza delle altre regioni per le quali sono già indicati i futuri fondi disponibili, per le Marche a oggi non si dispone di ulteriori risorse”.

“Inoltre molti si chiedono se sarà necessaria la vendita degli ospedali esistenti per finanziare il nuovo ospedale unico. E tuttavia anche questa ipotesi non sembrerebbe fondata perché tra gli interventi previsti dagli accordi già sottoscritti c’è in ogni caso l’adeguamento e la messa a norma delle strutture esistenti. Per esempio nell’accordo del 2009 per Fano sono già state previste opere di adeguamento per 5,5 milioni e non sembra possibile (almeno speriamo) che si spendano oltre cinque milioni di euro per la messa a norma o l’ampliamento di strutture sanitarie di cui si immagina la vendita. Quanto alla possibile localizzazione del nuovo Ospedale bisognerebbe cominciare a discutere dei criteri che ne motiveranno la scelta. E invece per Fano vengono proposte aree non meglio identificate come un terreno di proprietà del Comune nell’area di Carignano al confine tra Fano e Pesaro. Ed è solo di alcuni giorni fa la nota del Comitato Carignano Terme nostre che chiede se si tratti del terreno incluso nella variante per la costruzione della cosiddetta città termale. In conclusione troppi, davvero troppi dubbi, e pochissime certezze. Noi crediamo che la politica, nel progettare il futuro dei cittadini, dovrebbe andare tra di loro a parlarne, ed è per questo che proponiamo a tutte le forze politiche della città di aprire sull’Ospedale unico un dibattito competente e sostenuto da dati certi insieme ai moltissimi cittadini che in varie forme si stanno mobilitando”.

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