venerdì 21 novembre 2008

FIOCCANO LE ADESIONI ALLA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA D'ANNA AD ANCONA CONTRO GLI SPRECHI


24.000 euro per tre canzoni: D’Anna non demorde e dopo un’interrogazione, prepara una manifestazione per contestare la folle spesa lanciando la sfida su Facecebook.

Dopo aver presentato un’interrogazione in consiglio regionale con la quale chiede conto alla Regione Marche della spesa di ben 24.000 per tre canzoni che Fiorella Mannoia canterà al teatro le Muse di Ancona domenica 23 novembre in occasione della manifestazione “Quello che le donne non dicono..”

Dopo aver ribadito la sua protesta per lo spreco di denaro pubblico nell’ultima seduta del consiglio regionale. Il consigliere regionale di A.N. verso il PdL Giancarlo D’Anna sta organizzando un sit-in per domenica prossima (dalle ore 15,30 alle 16,30) di fronte al teatro delle Muse di Ancona per protestare contro la spesa eccessiva e fuori luogo , considerato il particolare momento di crisi, di ben 8.000 euro a canzone a carico della collettività.

Per mobilitare la gente, oltre ai canali informativi tradizionali, il consigliere D’Anna ha creato un gruppo sul Social network Facebook, denominato :” 8.000 euro per una canzone. Cantiamogliela noi”.

In poche ore alcune decine di persone hanno già aderito all’iniziativa. “Se è giusto celebrare la Giornata contro la violenza alle donne- ha dichiarato D’Anna- la spesa di 24.000 euro per tre canzoni (come prevede il contratto) è fuori da ogni logica.

Non si mette in dubbio la capacità artistica della Mannoia, si mette in discussione l’opportunità per la Regione Marche di spendere una cifra consistente che non risolve il problema ma crea nell’opinione pubblica, alle prese con le note difficoltà economiche, un senso di rabbia e disapprovazione per il modo in cui vengono spesi denari pubblici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

AN presto farà “circoncidere” i pochi iscritti rimasti,quelli cioè che lucrano affari o potere dalla politica o che sperano venga, in un improbabile turn over, il loro turno.
Penso alla tristezza di generazioni di militanti missini che, credendo di lottare per la rinascita del Paese, hanno messo in pericolo la loro vita (quando non l'hanno persa), quella delle loro famiglie, i loro studi, il loro lavoro, hanno vissuto come degli appestati ai margini di una società che intanto progrediva; il tutto per arrivare, dopo sessant'anni, ad ammirare una Santanchè che balla in Sardegna con Briatore ed Emilio Fede.