ANCONA, 18 NOV - Mantenere il voto di preferenza per le elezioni europee e rispistino delle stesse per il parlamento nazionale. Lo chiede una mozione approvata oggi dal consiglio regionale delle Marche, che impegna la giunta ad adoperarsi a livello politico e istituzionale in tale senso. Il testo, approvato a maggioranza da centro sinistra, Udc e An con l'astensione della maggior parte dei consiglieri di FI e di Marco Luchetti (Pd-Dl), e' stato emendato con due proposte di modifica: una a firma Pdci e Prc per ''scongiurare ogni ipotesi di sbarramento'', l'altra, primo firmatario Giancarlo D'Anna di An per ''garantire la rappresentanza delle Regioni al Parlamento Europeo attraverso la ridefinizione e riduzione dell'estensione territoriale dei collegi elettorali''. Nel suo intervento il consigliere di Centrodestra ha ribadito l'importanza delle preferenze "strumento di scelta, di controllo dei cittadini", D'Anna in fase di presentazione delle liste elettorali delle ultime elezioni aveva contestato vivacemente contro l'eliminazione delle preferenze.
In precedenza l'assessore Marcolini ha illustrato le modalita' di vendita dell'immobile ex Cetria a Monteprandone (Ascoli Piceno) alla societa' Asteria, con pagamento in servizi per un ammontare di quasi un milione e 400.000 euro, in risposta ad un'interrogazione di Giancarlo D'Anna (Pdl-An). La societa' - ha spiegato l'assessore - ha ''pagato'' con otto progetti di ricerca: ''non e' una prassi ordinaria di alienazione per la Regione - ha aggiunto - ma e' evidente che se la Regione avesse dovuto pagare i servizi resi da Asteria vi sarebbe stato comunque un utilizzo di fondi regionali, che con il pagamento in conto servizi sono stati dirottati su altri settori''. Insoddisfatto D'Anna, che ha espresso dubbi sull'utilita' dei progetti, relativi fra l'altro ad approfondimenti sul florovivaismo e alla promozione del pesce povero. Il Consigliere di A.N. verso il PdL ha denunciato, nel suo intervento, altri sprechi di denaro pubblico, come quello scoperto alcuni giorni fa dal consigliere, relativi alla spesa di 24.000 euro per Fiorella Mannoia che in occasione della giornata contro la violenza alle donne canterà alle Muse di Ancona 3 canzoni. Praticamente 8.000 euro a canzone. L'ennesimo scandalo.
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