domenica 30 marzo 2008
A PROPOSITO DI VALORI E COERENZA....
ALLEANZA NAZIONALE
DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITÀ
LE DONNE DI AN VERSO IL PPE
PIATTAFORMA COMUNE DI VALORI
RELAZIONE DI DANIELA SANTANCHÈ
ROMA, 25 LUGLIO 2006
ALBERGO NAZIONALE ‐ P.ZZA MONTECITORIO
Care amiche,
Siamo qui – insieme ‐ per un motivo importante: per condividere col nostro
Presidente una sfida in cui si gioca il futuro del nostro partito.
Come ci ha insegnato Darwin, non sono mai le specie più forti quelle che
sopravvivono: vincono le specie che sanno adattarsi ai cambiamenti. Eʹ questa la grande
sfida che Alleanza Nazionale sta affrontando: la sfida del rinnovamento che – oggi ‐ passa
anche per le donne. E noi donne ci siamo – come sempre.
Come molte di voi, anche io sono entrata in Alleanza Nazionale nei giorni di Fiuggi,
quando è nata la nuova destra italiana, una destra che ha contribuito in maniera
determinante a fare dellʹItalia una democrazia più matura, fondata sullʹalternanza e sul
bipolarismo. Alleanza Nazionale si è dimostrata un partito responsabile, affidabile, dotato
di senso dello Stato e delle Istituzioni. Se guardiamo indietro, possiamo riconoscere con
orgoglio di aver compiuto – con gli errori e i limiti che sono propri di ogni essere umano ‐
un percorso eccezionale. Ma sono passati più di 10 anni. Dopo lʹesperienza di opposizione
e poi di governo allʹinterno della Casa delle Libertà, è venuto per Alleanza Nazionale il
momento di riflettere e di aprire il dibattito sul nostro futuro.
LʹItalia è cambiata. Il nostro Presidente Gianfranco Fini ha capito che anche
Alleanza Nazionale ha bisogno di guardare avanti e di rinnovarsi per affrontare le sfide
del presente e per dare risposta alle nuove domande del popolo moderato che, in Italia, è
sempre stato maggioritario. Ma non si tratta di tornare indietro, di spostarsi verso un
ipotetico “centro” che non esiste più. Eʹ ora di “puntare in alto” e di “andare oltre”.
Il documento presentato dal nostro Presidente ‐ che ancora una volta si dimostra
lungimirante ‐ considera strategica lʹadesione di AN al Partito Popolare Europeo
rimettendo il nostro partito al centro del dibattito politico. Perché oggi il PPE è la casa
naturale di coloro che credono nell’Europa e nei valori occidentali. Dopo lo shock dellʹ11
settembre il Partito Popolare Europeo si è evoluto in una forza veramente antagonista e
alternativa alla sinistra, una forza che crede nel valore dellʹindividuo, della famiglia, della
libertà, dell’etica e della vita. Una forza che non si arrende al relativismo, al nichilismo e
al fanatismo che assediano da ogni parte il nostro stile di vita. Una forza in cui anche noi
possiamo riconoscerci. I modelli a cui ispirarci e con cui confrontarci non mancano. Penso
a Sarkozy in Francia, alla Thatcher prima e a Cameron poi in Gran Bretagna, ad Aznar in
Spagna, al riformismo liberal‐popolare di Koizumi in Giappone, al conservatorismo
solidale della nuova destra americana. Esiste già, in Europa e nel mondo, una nuova
destra che ha saputo offrire ai cittadini riforme, speranza, orgoglio.
Ma lʹadesione al PPE deve essere il punto di arrivo, naturale e inevitabile, di un
processo che deve partire dal basso e fondarsi su un rinnovato rapporto tra Alleanza
Nazionale e le forze più profonde e dinamiche della società italiana: il nuovo grande ceto
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medio produttore di reddito, di valori e di futuro. Imprenditori, commercianti e operai;
casalinghe, studenti e pensionati; lavoratori autonomi e dipendenti; educatori e
volontariato non sono più ‐ come ancora si ostina a pensare la sinistra ‐ classi sociali
separate e contrapposte da interessi inconciliabili. Sono tutti cittadini che esprimono una
nuova domanda di sicurezza, di identità e di valori a cui il centrodestra può dare risposte
credibili e concrete. Alleanza Nazionale vuole entrare nel Partito Popolare Europeo non
come un partito che rappresenta solamente lʹala destra di una coalizione di centro‐destra,
ma come un partito‐polo in grado di esprimere unʹarea vasta, plurale: cattolica, liberale,
riformista. Alleanza Nazionale comincia oggi un nuovo cammino per diventare “il partito
degli Italiani” in cui i grandi valori nazionali e popolari di sempre ‐ la persona, la
famiglia, la vita, la libertà, la patria ‐saranno tradotti in chiave moderna e riformatrice.
In questo progetto noi donne di AN abbiamo la possibilità di giocare un ruolo
centrale, ancora più importante di quello che il partito ci ha riconosciuto in questi anni. Tre
esempi su tutti:
• la Vicepresidente della Camera dei Deputati è una donna di AN: Giorgia
Meloni;
• il direttore del Secolo d’Italia, il quotidiano del nostro partito, è una donna: la
parlamentare Flavia Perina;
• anche la portavoce del Presidente Fini è una donna: Rita Fantozzi
Possiamo dire che oggi, più di ogni altro partito e più che mai, Alleanza Nazionale
parla all’Italia attraverso le donne. Oggi, quindi, spetta a noi donne dare impulso, passione
e contenuti a quella svolta riformatrice di respiro europeo di cui tutti – per primo il nostro
presidente ‐ sentiamo la necessità.
Io credo che dobbiamo puntare sulle caratteristiche che abbiamo sempre posseduto:
grande passione, tanta concretezza e valori forti. Per quanto riguarda la concretezza,
vogliamo realizzare un progetto che probabilmente non ha eguali in Italia e in Europa.
Si tratta di una sorta di “internazionale delle donne moderate”, una serie
sistematica di incontri operativi tra le donne di AN e le tante donne che nei loro paesi
appartengono a forze politiche moderate che fanno parte del partito popolare europeo.
Lo scopo è quello di individuare le problematiche che coinvolgono le donne
europee per portare avanti in modo coordinato una serie di battaglie comuni allʹinterno
dei singoli parlamenti nazionali sui temi che a noi stanno più cari: la famiglia, la vita, la
salute, il benessere di donne, bambini e anziani, il tema del lavoro.
Di questo ho parlato in questi giorni con Antonio Lopez‐Isturiz, segretario
generale del Partito Popolare Europeo, per avviare una riflessione comune tra le donne
di Alleanza Nazionale e le parlamentari che nei vari paesi europei aderiscono al PPE.
Inizieremo, proprio su suggerimento di Lopez, a lavorare sugli statuti dei nostri partiti.
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La prima tappa del nostro tour per lʹEuropa sarà la Spagna, paese con una cultura
simile alla nostra nel quale sono esplose nella maniera più evidente le contraddizioni
della società moderna: in primo luogo il tema dei diritti individuali e collettivi, della
donna, della coppia e della famiglia. Contemporaneamente in Italia faremo tre grandi
riunioni: a Milano, a Roma e a Palermo, per definire con tutte le donne del partito, le
dirigenti, le iscritte e le simpatizzanti, cosa pensano e cosa hanno da proporci su questo
importante documento e sulla proposta del nostro percorso
Dobbiamo però saper tradurre i nostri valori in una visione orientata al futuro e in
iniziative coraggiose. Solo così potremo crescere ed espandere il nostro consenso senza
tradire la nostra natura, la nostra visione della vita.
Questo vuol dire difendere la centralità della famiglia ‐ lʹunione naturale di un
uomo e di una donna – ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà delle
coppie di fatto. Quindi no allʹequiparazione del matrimonio ad altre forme di convivenza,
NO ai pacs, NO ai matrimoni omosessuali, NO allʹadozione dei bambini da parte di
coppie gay. Ma dobbiamo comunque garantire a tutti i diritti fondamentali legati ad
esempio a questioni ereditarie, allʹassistenza sanitaria, alla pensione.
Questo vuol dire che dobbiamo difendere la nostra identità, la nostra cultura e le
nostre tradizioni sia contro il relativismo, il materialismo, lʹomologazione sia contro il
fondamentalismo e il fanatismo di altre culture. Il nostro stile di vita non è negoziabile,
non ha prezzo. Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte al fatto che esistono centinaia
di migliaia di persone che vengono in Italia per fuggire loro stessi dal fanatismo e dalla
violenza, che lavorano e che pagano le tasse, che amano la democrazia e che desiderano
solo integrarsi e vivere in pace.
Per questo la proposta di concedere il voto alle elezioni amministrative, a certe
condizioni, ai lavoratori extracomunitari, o la cittadinanza per chi è nato in Italia, si rivela
come uno strumento di integrazione, un modo per isolare e sconfiggere i fanatici.
E come non essere dʹaccordo sul fatto che il welfare state è ormai insostenibile e che
stiamo scaricando sui nostri figli il benessere di cui noi godiamo oggi? Io penso che
“giustizia” non sia dare tutto a tutti, gratis. Significa invece fare in modo che nessuno resti
indietro, solo, abbandonato. Per questo personalmente credo che chi ha mezzi e
disponibilità debba pagare di più di chi non ha nulla.
In conclusione, avremo modo di confrontarci con donne europee con un sentire
simile al nostro, con problemi simili ai nostri, con aspettative e aspirazioni per sé e per
propri figli che rispecchiamo le nostre preoccupazioni e le nostre speranze. Da questo
confronto nascerà una nuova iniziativa politica contemporaneamente europea e nazionale
ma soprattutto una nuova forza femminile che sarà decisiva per i prossimi appuntamenti
elettorali. Se sapremo realizzare gli obiettivi indicati dal nostro Presidente il futuro sarà
nostro.
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8 commenti:
In tre minuti quattro "commenti"anonimi- evidentemente di un solo soggetto- pieni di rancore solo perchè sul blog è stata riportata la relazione del'ex responsabile delle pari oppoertunità di A.N. Santanchè. Sono parole sue non nostre.Ieri entusiasta del PPe oggi, dopo essere stata revocata dalla presidenza delle pari opportunità, contro. Libera di cambiare idea. Infatti nella premessa alla relazione sull'ingresso nel PPE Daniela afferma:" che vincono le specie che riescono ad addatattarsi ai cambiamenti".
Carissimo D'Anna, sono stato avvertito telefonicamente, da un militante de La Destra, della presenza nel tuo blog di questi post, ti reputavo una persona al di sopra delle polemiche, ma permettimi di dirti che questa è una caduta di stile da parte tua, comunque libero di fare ciò che ritieni giusto, ci mancherebbe, lo spazio "virtuale" è il tuo, però non ti lamentare se dopo si dovesse venire a creare della tensione sgradevole.
Cordiali saluti e buon lavoro
Cometti Bruno
Resp.Regionale La Destra
info@ladestramarche.it
Caro Bruno, sono contento del tuo post perchè è il segno che tra persone civili ci si può confrontare tranquillamente e chiarire le rispettive posizioni. Purtroppo un numero ristretto di coraggiosi anonimi (uno o due) continua da tempo a utilizzare questo blog per insultare chi non ha aderito alla Destra. Questo ci costringe a moderare i commenti e a far capire a chi accusa gli altri di incoerenza che prima di accusare sarebbe opportuno guardarsi intorno. Abbiamo così deciso di pubblicare un articolo del Corriere della Sera e la relazione di Daniela quando era alle pari opportunità. Avrei volentieri evitato polemiche e sono sicuro che questo tuo intervento contribuirà a fare chiarezza anche con chi farebbe bene a scagliarsi con la stessa veeemenza contro il centrosinistra, e non con chi per storia, cultura e sacrificio ha sempre militato a Destra.
Il "nemico" è a sinistra. Hai ragione Gianka, anche se anche a destra c'è chi ce la mette tutta per fare casino, da sempre.Casino fine a se stesso. E spesso chi di casino ferisce di casino perisce.
E' un film già visto chi lascia invece di prendersela con gli avversari se la prende con gli è più vicino.
Crescete ragazzi altrimenti non c'è futuro(per la destra)
Giovanni la destra non ha bisogno di crescere c'e' sempre stata, anzi, adesso ancora di più, senza tentennamenti, voi avete scelto il PPE auguri di buon lavoro, il mio nemico "politico" è la sinistra ovvero gli ex-ds travestiti da democratici, le polemiche puerili le lascio ai ragazzini, preferisco i confronti seri e costruttivi.
Ciao!
Cometti Bruno
Resp.Regionale Comunicazione
La Destra
Grazie Bruno per aver riportato il dibattito su un binario che punta al confronto, se vuoi e o necessario anche acceso ma "serio e costruttivo". Grazie.
Bruno hai detto una cosa che condivido"il nemico "politico" è la sinistra ovvero gli ex-ds travestiti da democratici" però non sembra pensarla tanta gente che posta nel blog di Storace e a volte anche qui, come abbiamo già letto.Purtroppo da alcuni commenti emerge un ranconre pesante nei confronti di chi (A.N.) non è con la Destra e questo credo non porti da nessuna parte, anche perchè come spesso accade in politica ai vertici(sopratutto dopo le elezioni) si accordano, alla base rimangono ossa rotte e rancori. Ne vale la pena? Quindi da parte mia niente polemiche ma constatazioni.Ciao.
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