sabato 29 gennaio 2011

UN FRONTE TRASVERSALE A DIFESA DEL SANTA CROCE E DELL'ENTROTERRA


Un momento della conferenza stampa
E’ stato ancora il tema della sanità e del nuovo ospedale a tenere banco questa mattina nell’incontro dal titolo “Salute a rischio, salviamo il Santa Croce” al quale hanno preso parte Enrico Magini del Comitato per il Santa Croce, Laura Serra dell’IDV, Federico Sorcinelli de La Destra, Roberto Zaffini della Lega Nord, Antonio Colucci di Fano 5 Stelle e Giancarlo D’Anna, in veste di Vice Presidente Commissione Regionale Sanità.




“Lo scopo dell’incontro -ha spiegato Magini- è quello di presentare i possibili scenari futuri legati al S. Croce. In questa sede è stato creato un coordinamento tra il comitato e vari partiti che va al di là delle sole ideologie politiche, perchè il tema della salute è un fine superiore. Negli ultimi anni la Regione ha stanziato finanziamenti per il San Salvatore mentre Fano ha rischiato di perdere le eccellenze che lo hanno da sempre caratterizzato. Il coordinamento vuole opporsi a questo tipo di politica, perchè appunto l’argomento è ben superiore alle posizione di una istituzione”.



E’ stata poi la volta degli interventi politici. Se da una parte Laura Serra ha affermato che tutto è stato deciso e che il nuovo ospedale sarà a Pesaro a scapito di Fano, dall’altra Filippo Sorcinelli ha espresso forti dubbi sulla pari dignità tra le due strutture. Sempre IDV ha manifestato perplessità sul metodo per la realizzazione della nuova struttura, indicata nel project financing che dovrebbe prevedere una partecipazione da parte dei privati. Roberto Zaffini invece ha chiesto le motivazioni per le quali l’ospedale di Fano sarà destinato a scomparire mentre la stessa sorte non toccherà a quello di Senigallia. Antonio Colucci ha chiesto poi di frenare lo spreco di risorse che potrebbero andare a favorire ancora una volta l’alta specializzazione degli ospedali di Ancona.



“Il fronte si sta allargando -ha aggiunto D’Anna- quella che alcuni definivano una battaglia solitaria di qualche esponente politico, si sta rivelando una battaglia della città. Oggi cinque esponenti di forze politiche diverse si sono uniti per una battaglia comune in difesa dell’Ospedale Santa Croce e di denuncia verso un’operazione che priverebbe Fano, la Vallata del Metauro, l'entroterra di un servizio importante. I cittadini infatti si stanno rendendo conto che gli ospedali riuniti servono solo per rafforzare l’azienda S. Salvatore di Pesaro, che era in difficoltà. L’operazione è stata camuffata come una riorganizzazione dei servizi ma in realtà serve a risparmiare sugli sprechi fatti da altri”.

Il comitato per la sanità ha inoltre annunciato la volontà di organizzare un nuovo incontro con la presenza di tecnici per dare un indirizzo che non sia espressione di una visione politica.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa più importante da tutelare è la salute dei cittadini, non tanto la difesa di determinate strutture o di determinati operatori. Ciò che spesso succede è che alla fine si facciano delle battaglie per difendere solo le proprie tasche. Gli Ospedali Riuniti cosa possono offrire? Cosa può offrire l'Ospedale di Fano e cosa quello di Pesaro?
Lasciamo perdere la formula "del piccolo è bello" e "del sotto casa", voglio sapere cosa hanno da offrire per migliorare i servizi, è questo che conta!
Marcello

giancarlo ha detto...

certo che la cosa più importante è la difesa della salute- Questa passa anche attraverso la presenza di presidi all'interno dei quali sono indispensabili bavi medici e moderne strumentazioni.L'atto aziendale Ospedali Riuniti si sta rivelando solo uno strumento per ridurre servizi, sopratutto a Fano.Miglioramneti nemmeno l'ombra visto che il Piano Socio sanitario ancora una volta punta su Ancona lasciando alla notrs provincia solo "il livello minimo". Questo è qunto scritto negli atti. Il resto sono, purtroppo solo promesse che sono servite a far digerire un'operazione atta a rinforzare una delle due strutture a discapito dell'altra.

Anonimo ha detto...

Bravi medici e moderne strumentazioni -dice! Io ho visto spesso solo dei medici, senza aggettivo, e degli operatori appena sufficienti. Ti trattano, a volte, come un numero, infastiditi se si osa chiedere di più degli scarni bollettini che emettono. Moderne strumentazioni, va bene! Bisognerebbe modificare i comportamenti all'interno delle strutture, prima. Poi pensare al resto. Sono oramai 40 anni che la Regione Marche chiude gli ospedali, quelli comunali, quelli di zona ecc. ecc. Sembra che la spesa sia sempre di più insostenibile. Indirizzare le risorse verso una struttura che potrebbe dare migliori servizi, non mi sembra di per sè un peccato. Quello che potrebbe essere veramente diabolico sarebbe sprecare le risorse senza dare nulla in cambio.
Ciao,
Marcello

giancarlo ha detto...

Anch'io penso che "Indirizzare le risorse verso una struttura che potrebbe dare migliori servizi" non è di per sè un peccato.Il fatto è che oggi si corre il rischio, con la legge ospedali riunti , di trovarci sì l'Ospedale Unico, ma in una delle strutture esistenti proprio perchè le risorse promesse non ci sono e alla fine da tutta questa operazione Fano sarà servita solo a fare massa critica e sopratutto sarà servita per appropriarsi del sostanzioso patrimonio immobiliare(26 milioni abbondanti) che verranno utilizzati chiassà dove.Vedi Marcello una cosa è la logica, il buon senso che emerge dal tuo intervento. Altra cosa è certa politica che è più attenta al business della sanità che ai cittadini.Io continuo a denunciare chi nella salute vede solo l'affare e allo stesso tempo proporre alternative credibili e fattive.Concludendo certi atteggiamenti che segnali potrebbero essere dovuti a motivi diversi che vanno dalla demotivazione alla mancanza di professionalità a seconda dei casi. Spostare le stesse persone in una struttura nuova,senza rimuovere queste cause non cambierebbe niente per gli utenti finali.

Anonimo ha detto...

Capisco le Sue ragioni, anzi Le dico che sono contento di dialogare con un consigliere regionale. L’ultimo con cui ho parlato è uno di quelli che prende un vitalizio regionale che è il triplo della mia pensione. Uno di quelli che non ha fatto altro che esaltare sempre la repubblica nata dalla resistenza e dalla lotta partigiana, bla-bla-bla e bla. Salvo poi intascare quello che può e pensare ai suoi interessi, ed è anche naturale, siamo uomini non angeli! Ma io non dimentico, sarà naturale ma non mi sembra giusto. Certe vicende bisogna viverle sulla propria pelle, allora la prospettiva cambia e soprattutto il cervello corre al massimo per trovare una spiegazione. Mia moglie, oramai morta da sei anni, è stata ricoverata a Fano tanto tempo, quando l’ho ricoverata in Ancona, all’Ospedale Regionale di Torrette, mi chiesero i medici: “perché non l’ha portata prima?”. Ma io non sono un medico, a volte mi confondo su dove sia il fegato, se a destra od a sinistra, figuriamoci! In Ancona però le fecero la diagnosi completa e le diedero una cura specifica e sopravvisse per diversi anni. Sono convinto che Fano sia una struttura ospedaliera necessaria e qualitativamente discreta, ma come dicono i vecchi della mia terra: “quando uno sta male sul serio deve andare da un’altra parte”.
Stiamoci attenti, quando si tratta della vita delle persone che amiamo la questione diventa tremendamente seria, il dolore, la sofferenza ed i sacrifici che si sopportano non vanno sottovalutati.
La ringrazio ancora del tempo che dedica al problema ma il nocciolo della questione è sempre lo stesso: “possono esserci tutte le garanzie di un’adeguata assistenza attualmente a Fano?”.
In sostanza, ringraziando Iddio riguarda una minoranza, Fano cosa può offrire di più e di meglio? Se non si parla di questo, e lo si difende a priori, la battaglia è persa.
Saluti,
Marcello