venerdì 4 marzo 2011

GIORNATA DELLE FERROVIE DIMENTICATE,D'ANNA: RILANCIARE LA FANO URBINO



Moderna,funzionale, accessibile,ecologica la Fano-Urbino che vogliamo

La Giornata delle Ferrovie Dimenticate quest'anno si svolgerà a Fossombrone domenica 6 marzo grazie all'organizzazione dell'Associazione Ferrovia della Valle del Metauro, oltre a proporre un interessante e qualificato dibattito l'evento coincide con un momento in cui la questione del trasporto è molto sentito. L'aumento delle patologie conseguenti la presenza delle PM10, le restrizioni conseguenti del traffico veicolare,l'impennata dei prezzi della benzina come del gasolio comportano problemi sanitari ed economici che coinvolgono cittadini ed amministratori.

Con la seria volontà di contribuire alla soluzione di questi problemi è necessario muoversi. La mobilità alternativa alla gomma, come il trasporto collettivo sono una seria ed efficace risposta ai seri problemi evidenziati. Gli esempi non mancano. In Val Venosta negli scorsi ani si assisteva ad un dibattito simile a quello sul ripristino della Fano-Urbino. Nonostante dubbi e contrarietà si è ritenuto che fosse giusto ed opportuno investire sul recupero della linea. Oggi i risultati hanno convinto anche i più feroci oppositori. I dati parlano chiaro la linea è frequentatissima da studenti, lavoratori, escursionisti e turisti tanto che addirittura si pensa ad un raddoppio della linea. Inoltre con il ripristino delle stazioni della “si è compiuto un passo significativo per la conservazione del patrimonio culturale della valle”.Un esempio e un'esperienza da prendere come riferimento.

A chi continua a vedere nel ripristino della Fano-Urbino un nostalgico ritorno al passato consigliamo una semplice sbirciata al sito internet della Ferrovia Merano-Malles. Ci si renderà conto che oggi la tecnologia consente di ridurre al minimo rumore, tempi di attesa, costi tutto a beneficio della comunità con riduzione di inquinamento, traffico e patologie ad essi collegati. Tutto vantaggio della qualità della vita. E' chiaro, il problema del finanziamento non è secondario ma in una provincia dove a vantaggio esclusivo di pochi investitori stranieri e di qualche proprietario locale che gli ha affittato i terreni, si è stuprato il territorio con impianti fotovoltaici a terra (i cui golosi profitti poi li paghiamo nella bolletta dell'energia elettrica) non sarebbe male se si investisse sul trasporto, sul recupero dei manufatti e sul loro utilizzo per scopi e fini a vantaggio dell'intera comunità. Questo progetto non esclude assolutamente un progetto di piste ciclabili che tranquillamente possono parallelamente convivere, a dovuta distanza, con la ferrovia.

1 commento:

marcops ha detto...

vorrei evidenziare come il dirigente del servizio sulla Merano-Malles è appartenente ai verdi, e nemmeno lui credeva nella Merano-Malles, anzi i pensieri erano in linea con i nostri amministratori locali. Invece si sono dovuti ricredere tutti coloro che nel treno non avevano fiducia! Vero è che la provincia di Bolzano gode di "privilegi" che noi non ci possiamo permettere. Ma la Merano-Malles non è un esempio di sperpero di denaro pubblico, anzi tuttaltro. Si è privilegiata l'economia di esercizio sia per quanto riguarda il materiale rotabile e ferroviario, che per quanto riguarda il software di gestione (addirittura si usano programmi open-source). Meditate gente...