Fonte: ilsole24ore 
Una delle sensazioni più spiacevoli è quella di vivere, in una provincia 
come quella italiana, eventi che, al centro del mondo capitalistico, 
sono già avvenuti 20 anni fa.
 
E’ la famosa “sindrome di Dumas”, vivere “20 anni dopo”.
 
Così ci capita di dover assistere, nell’Italia attraversata dalla guerra 
tra bande e tra cricche, all’ennesima guerra Esselunga contro Coop. 
Paginoni di pubblicità pubblicati dai principali quotidiani nazionali 
che raccontano la solita storia di monopolismo nelle regioni “rosse”. 
L’esatto simmetrico di quello che succede in quelle “blu?”, “bianche”, 
“nere.?”, no, nere non è politicamente corretto.
 
A Modena il sistema Coop controlla circa l’85% del mercato ed Esselunga 
vuole entrare. Ma il problema non è questo. Il problema è che Modena ha 
gli stessi abitanti di San Sebastian, vive nello stesso sistema 
economico, ma ha una superficie di grande distribuzione 10 volte 
maggiore di quella di San Sebastian!
 
E la superficie urbanizzata di Modena, quella fatta di strade, fogne, 
costruzioni, scuole, etc. è di 4000 ettari, contro i 1800 di San Sebastian.
 
Modena è una città costruita per l’automobile. Dispersa sul territorio, 
fatta di autostrade e ipermercati. San Sebastian è una città compatta, 
costruita per andare a piedi, eco-sostenibile, piena di piccoli negozi.
 
Modena deve pregare che il Dio del petrolio non si dimentichi di lei, se 
no tutti i parametri del VIPER, la valutazione del rischio connesso allo 
schock petrolifero, dicono che…è fatta. Finita. Dead.
 
San Sebastian può stare tranquilla. Se il petrolio continuerà ad esserci 
il suo migliore rapporto abitanti/superficie urbanizzata le consentirà 
di spendere più soldi per la sanità e i servizi pubblici. Se il petrolio 
comincerà a scarseggiare, ce la farà comunque.
 
Modena è una città “all’americana”.
 
Peccato che sia una città “all’americana” costruita secondo il modello 
sub-urbano americano degli anni 50 e 60 del secolo passato. Oggi, come 
c’insegna CNN/Money (dal 2003 in realtà…) non si costruiscono più Mall 
negli Stati Uniti, anzi, si demoliscono.
 
http://www.avoe.org/demalling.html
 
Qualcuno avverta gli amministratori di Modena e i suoi abitanti !
 
E anche i nostri amministratori pubblici. La guerra Coop-Esselunga è un 
retaggio del secolo passato.
 
Il problema è di costruire città SENZA ipermercati. Piene di piccoli e 
medi negozi. Piene di strade accessibili e di quartieri integrati dove 
sia possibile andare a fare la spesa a piedi e non essere costretti  
aprendere l’automobile e inquinare per raggiungere l’orrendo parcheggio 
di una desolante Coop o di una desolante Esselunga (o Conad, Leclerc, 
Auchan, Carrefour, Pittarello, MediaWorld, Comet, LeRoy Merlin, Brico, 
IKEA, etc…)
 
Aggiorniamoci!
di Gabriele Tagliaventi - 27/07/2010
1 commento:
Da far leggere e rileggere ad Aguzzi e a i tuoi compagni di partito che fanno parte della giunta di Fano...
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