venerdì 27 novembre 2009

Sanità, D'Anna Progetto 'Benessere donna' Fano Cornuta e mazziata.


A dirlo il consigliere regionale D'Anna dopo aver denunciato "il ridimensionamento di operatori medici competenti e lo scarso rinnovo delle attrezzature a vantaggio di Pesaro" nonostante gli eccellenti risultati dell'iniziativa dedicata alla prevenzione dei tumori




"Usando un’espressione popolare Fano è 'cornuta e mazziata'. Al centro di tutto, ancora una volta, la sanità". Queste le parole del consigliere regionale Pdl Giancarlo D'Anna a difesa del progetto 'Benessere Donna' attivato a Fano nel 2001 per eseguire interventi di diagnosi precoce nella sfera dei tumori femminili (cervice uterina e mammella).



"In questo settore - continua - nel giro di appena 5-6 anni, la nostra città si è caratterizzata per l’elevata professionalità di tutte le figure mediche e paramediche interessate, facendo registrare il miglior livello della Regione Marche. Nel 2007 si sono sottoposte al test mammografico gratuito 4.977 donne e nel biennio 2006-2007 il programma ha permesso di identificare 56 casi di tumore alla mammella in fase precoce".



"Un’attività che è stato possibile condurre grazie ad un sistema organizzativo di elevata professionalità che prevede la presa in carico del paziente: dalla segreteria organizzativa, all’equipe diagnostica fino alle unità chirurgica e terapeutica-oncologica dedicate, o alla chirurgia plastica ricostruttiva. Tutto senza attese e costi per le donne, contrariamente a quanto accade in altre realtà".



"Una vera e propria eccellenza. Sulla base degli ottimi risultati sarebbe stato doveroso, da parte della Regione - sostiene D'Anna - investire in attrezzature e personale. Si è invece assistito ad un forte ridimensionamento degli operatori medici e paramedici competenti e allo scarso rinnovo delle attrezzature a vantaggio di Pesaro che, nel 2007, ha presentato un’adesione al programma di controlli mammografici preventivi di appena il 30%. Ben poco rispetto all’ottimo 80% registrato a Fano. Da anni la struttura fanese chiede l’aggiornamento delle attrezzature diagnostiche, come un nuovo mammografo digitale".



"E non convincono i proclami fatti nei giorni scorsi dai vertici dell’Asur zona 3 risguardo ad un imminente acquisto dell’apparecchiatura - conclude -. Ciò che si sa per certo, invece, è che parte del personale specializzato è stato trasferito a Pesaro. È evidente il progressivo trasferimento di professionalità e servizi nel capoluogo: la legge regionale 294 che ha istituito l'Azienda Ospedali Riuniti Pesaro-Fano, anziché favorire l’integrazione, si sta rivelando ogni giorno di più un cappio per la sanità fanese. E l’idea di fondo è realizzare l’ospedale unico. Un ridimensionamento che rappresenta una grave perdita per la nostra città e per i centri della Vallata del Metauro".

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