domenica 15 novembre 2009

Ospedali Riuniti Pesaro-Fano,D'Anna: la farsa continua

D’Anna (Pdl) interviene in risposta al “pressing” del sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli sulla realizzazione dell’Azienda Ospedali Riuniti. «Ha smascherato il vero fine del centrosinistra, cioè costituire l’ospedale unico e privare Fano e l’entroterra delle necessarie strutture ospedaliere»


14 novembre 2009 – “L'Obiettivo è fare un Ospedale Unico, passando attraverso un'azione integrativa, è ovvio, l'atto aziendale disciplinerà questo aspetto integrativo. Quindi, di fatto, l'obiettivo è questo, ed il primo passo per realizzarlo è che si deve costituire un soggetto giuridico che porterà avanti il problema. Questo è il senso della legge”.
Queste le parole del presidente della Commissione Sanità regionale Marco Lucchetti durante un'audizione con sindaci e associazioni tenutasi il 30 marzo 2009 a Pesaro.
«Non sono dunque parole mie -fa notare il Consigliere regionale PdL Giancarlo D'Anna- e la legge è la 249/09 di cui si è discusso ieri allo Sperimentale di Pesaro. Da quella riunione -prosegue D'Anna- non è emerso niente di nuovo sul futuro dei nosocomi della Provincia pesarese, ma soprattutto di Fano. La preoccupazione sul futuro del Santa Croce è scritta, non solo nelle parole di Lucchetti ma anche da quanto emerge da un altro verbale, quello dell'incontro sulla proposta di legge 294 tra l'Assessore Mezzolani e l'Assessore Pietro Marcolini, lo scorso 29 luglio ad Ancona.

Mezzolani in quella come in altre occasioni dichiarava (pag.4 del verbale): “A Nord (provincia di Pesaro-Urbino) si tratta di rafforzare l'Azienda (Pesaro) che già c'è, perché così com'è non avrebbe nemmeno le caratteristiche e la forza per andare avanti”. Nella stessa riunione il Presidente della commissione ribadiva: “L'obiettivo è andare sostanzialmente verso un plesso unico, a distanza di 10 chilometri non si capisce perché due ospedali di quel genere dovrebbero restare in piedi”.

«Il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli di cosa parla quando dichiara “Solo vantaggi per Pesaro e Fano”? Qui il disegno è chiaro, dichiarato –dice D’Anna–. Quanto sta accadendo da anni e si sta intensificando nelle ultime settimane conferma che Fano e Pesaro hanno tutto da perdere, soprattutto a vantaggio di quella vicina Romagna di cui la sanità delle Marche continua ad essere uno sponsor. Non si tratta di alimentare timori -prosegue il consigliere regionale PdL- ma di denunciare quanto sta passando in sordina, nonostante i verbali parlino chiaro sui veri obiettivi della legge 249. A conferma di quanto dico -aggiunge D'Anna- sono significative le parole pronunciate dall’Assessore al Bilancio Regionale Marcolini nella riunione del luglio 2009: “Da quello che ho letto, come già segnalato dall'Assessore Mezzolani, mi sembra di capire che si voglia anticipare la realizzazione dell'Ospedale Unico”… “l'occasione è utile anche per parlare di alienazioni. Comunque nessuna alienazione avverrà, ovvero nessun contenitore verrà svuotato prima ancora di realizzare un nuovo contenitore”. A Fano -precisa D'Anna- lo “svuotamento” è iniziato da anni attraverso, scelte sbagliate o mancate, strutture mai entrate in funzione, strumenti obsoleti, accorpamenti. Già, gli accorpamenti, primo segnale della volontà di sminuire e disincentivare per giustificare frasi come quella di Luchetti, sempre a verbale “Questo serve e non serve. Le chirurgie che non servono si chiudono”. E non convince nemmeno Mezzolani quando dice ai cittadini di non preoccuparsi, visto che si è investito su certe strutture poiché l'Assessore alla Sanità ha dichiarato in altri momenti: “è vero che ci abbiamo investito, ma quell'investimento era dovuto, si sarebbe dovuto fare comunque”.
A questo modo di fare, poco trasparente, bugiardo e più attento agli affari che alla soluzione dei problemi ci opponiamo -conclude D'Anna- e continueremo a raccogliere firme a tutela del Santa Croce, del San Salvatore e per una sanità senza liste d'attesa. Su queste ultime, tra l’altro, sta indagando la magistratura a Fermo. Anche da noi ci sarebbe da fare chiarezza».

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