EMENDAMENTI A DDL SU FEDERALISMO FISCALE, PIU' FUNZIONI A COMUNI (di Paolo Teodori) ROMA, 4 MAR - Nel prossimo futuro l'identikit e le funzioni delle province potrebbero subire un cambiamento radicale. Non ci sara' piu' spazio per gli attuali 4 mila consiglieri, che verrebbero sostituiti ''da una qualificata ed esigua rappresentanza dei sindaci del territorio ed integrata dal presidente e da due vicepresidenti della Provincia''. Inoltre sarebbero i Comuni e quindi non piu' le Province ad avere la gestione esclusiva, compresa tutta l'edilizia scolastica e di tutte le strade di singoli comuni o di comuni associati. Un riordinamento amministrativo che potrebbe creare risparmi per circa 1,5 miliardi di euro l'anno. Il progetto di trasformazione delle Province porta le firme congiunte e bipartisan di Lorenzo Ria (Pd) e di Silvano Moffa (Pdl), che oggi hanno presentato una serie di emendamenti al disegno di legge delega sul federalismo fiscale. Secondo i due firmatari degli emendamenti - che in passato (dal 1999 al 2004) hanno rivestito il ruolo rispettivamente di presidente e di vicepresidente dell'Upi, l'Unione delle Province Italiane - la provincia potrebbe divenire in questo modo ''l'Ente che svolge il compito per la programmazione, coordinando le esigenze dei Comuni e conferendo le proprie elaborazioni alle Regioni''. Il progetto di riordino, hanno spiegato Ria e Moffa, prende le mosse anche ''dalle voci sempre piu' numerose che tendono ad evidenziare l'insignificanza istituzionale delle Province''. Quindi, hanno aggiunto, ''anche in ragione del ruolo che abbiamo svolto presso l'Upi, riteniamo che sia urgente una profonda trasformazione di quest'ente locale, che, col nuovo assetto, potra' svolgere un ruolo essenziale nella costruzione del federalismo, nel superamento delle differenze territoriali, nella semplificazione della politica e dei suoi costi, oltre che nell'effettivo gradimento dei cittadini''. In questo senso uno degli emendamenti dispone la soppressione delle circoscrizioni comunali e la soppressione delle Autorita' d'ambito Territoriale e delle Comunita' montane, con il contestuale trasferimento dei relativi beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative rispettivamente ai Comuni e alle Province, che eserciterebbero le funzioni attribuite agli enti soppressi.ANSA
mercoledì 4 marzo 2009
PROVINCE;VIA 4MILA CONSIGLIERI,RISPARMI 1,5 MLD
EMENDAMENTI A DDL SU FEDERALISMO FISCALE, PIU' FUNZIONI A COMUNI (di Paolo Teodori) ROMA, 4 MAR - Nel prossimo futuro l'identikit e le funzioni delle province potrebbero subire un cambiamento radicale. Non ci sara' piu' spazio per gli attuali 4 mila consiglieri, che verrebbero sostituiti ''da una qualificata ed esigua rappresentanza dei sindaci del territorio ed integrata dal presidente e da due vicepresidenti della Provincia''. Inoltre sarebbero i Comuni e quindi non piu' le Province ad avere la gestione esclusiva, compresa tutta l'edilizia scolastica e di tutte le strade di singoli comuni o di comuni associati. Un riordinamento amministrativo che potrebbe creare risparmi per circa 1,5 miliardi di euro l'anno. Il progetto di trasformazione delle Province porta le firme congiunte e bipartisan di Lorenzo Ria (Pd) e di Silvano Moffa (Pdl), che oggi hanno presentato una serie di emendamenti al disegno di legge delega sul federalismo fiscale. Secondo i due firmatari degli emendamenti - che in passato (dal 1999 al 2004) hanno rivestito il ruolo rispettivamente di presidente e di vicepresidente dell'Upi, l'Unione delle Province Italiane - la provincia potrebbe divenire in questo modo ''l'Ente che svolge il compito per la programmazione, coordinando le esigenze dei Comuni e conferendo le proprie elaborazioni alle Regioni''. Il progetto di riordino, hanno spiegato Ria e Moffa, prende le mosse anche ''dalle voci sempre piu' numerose che tendono ad evidenziare l'insignificanza istituzionale delle Province''. Quindi, hanno aggiunto, ''anche in ragione del ruolo che abbiamo svolto presso l'Upi, riteniamo che sia urgente una profonda trasformazione di quest'ente locale, che, col nuovo assetto, potra' svolgere un ruolo essenziale nella costruzione del federalismo, nel superamento delle differenze territoriali, nella semplificazione della politica e dei suoi costi, oltre che nell'effettivo gradimento dei cittadini''. In questo senso uno degli emendamenti dispone la soppressione delle circoscrizioni comunali e la soppressione delle Autorita' d'ambito Territoriale e delle Comunita' montane, con il contestuale trasferimento dei relativi beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative rispettivamente ai Comuni e alle Province, che eserciterebbero le funzioni attribuite agli enti soppressi.ANSA
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