sabato 18 giugno 2011

UN LIBRO, LA STORIA LE ASSENZE.

Il libro:Santa Croce .Un ospedale nella storia.


Assenti esponenti regionali e locali della Sanità. Imbarazzo e maleducazione.



La storia è quella dell'Ospedale Santa Croce, un libro scritto con passione dal dottor Marco Belogi e presentato presso la Chiesa del Centro Pastorale Diocesano restaurata egregiamente grazie alla volontà di Monsignor Trasarti.

Il libro stampato grazie alla BCC di Fano rende giustizia e ricorda tutti quei benefattori, tutti quei medici, infermieri, le suore, che hanno, nel corso di tanti anni, contribuito ha far si che l'Ospedale Santa Croce si trasformasse in un importate punto di riferimento sanitario non solo fanese.



Un patrimonio di esperienze e professionalità ma anche un enorme patrimonio immobiliare costruitosi nei secoli grazie ad alcune storiche famiglie fanesi e tanti altri benefattori. Oggi pochi ancora se ne sono resi conto quell'enorme patrimonio è confluito, sarebbe meglio dire incorporato in quello della vecchia Azienda Ospedaliera San Salvatore di Pesaro che oggi attraverso una legge regionale si è trasformata in Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord.



Incorporato perché come risulta dal verbale dell'incontro della V commissione regionale con gli assessori Mezzolani e Marcolini del 23 luglio 2009, cioè pochi mesi prima dell'approvazione della legge Ospedali Riuniti Mezzolani dichiarò:”Si tratta di rafforzare l'Azienda che già c'è (San Salvatore di Pesaro) perché così com'è non avrebbe nemmeno le caratteristiche e la forza per andare avanti”.



Un vero e proprio imbroglio ai danni dello storico Ospedale Santa Croce, e della città che lo ospita, che nel corso degli anni è stato scientificamente e volutamente svilito attraverso la mancata sostituzione di eccellenti professionisti -alcuni dei quali sono stati ricordati durante la presentazione del libro- con professionisti dello stesso calibro e con il mancato adeguamento della tecnologia e della messa a norma del Santa Croce come dimostrano i mancati interventi e il completamento delle camere operatorie,elementi indispensabili per dare risposte ai pazienti ed opportunità di crescita professionale agli operatori medici.



Devono aver avuto questa consapevolezza i rappresentati regionali della Sanità, il Direttore dell'Azienda Marche Nord, e tutti coloro che hanno proposto, sponsorizzato e difeso la nascita dell'Azienda Marche Nord-Ospedale Unico assenti alla presentazione di un libro che ha fatto la storia dell'Ospedale di Fano, quell'Ospedale nel quale oggi, com'è emerso da alcuni interventi, non si lavora con lo stesso entusiasmo come accadeva in passato proprio per la consapevolezza di una fine indecorosa che in nome dell'Aziendalismo si appresta a fare.



L'assenza degli “artefici e complici “di questa operazione è una testimonianza del loro disagio e dell'imbarazzo, cattiva fede oltre che un atto di maleducazione e di mancanza di rispetto nei confronti non solo dell'autore ma anche dai tanti ex dipendenti, dipendenti e cittadini che numerosi hanno affollato la splendida chiesa che ha ospitato la presentazione del libro Santa Croce un ospedale nella storia.



In questa storia va inserita un'altra “storia” quella della “necessità” di fare un Ospedale Unico attraverso l'Azienda Marche Nord come conseguenza dei tagli del governo nazionale. Ammesso che l'ammontare dei tagli fosse quello dichiarato dalla Regione Marche cioè 40 milioni di euro. Cosa sono quaranta milioni di euro in un bilancio regionale di quasi 3 miliardi di euro?e perché eventualmente a pagare deve essere Fano e tutto l'entroterra?

E' evidente che la battaglia a difesa della Sanità non è finita anzi s'allarga come hanno testimoniato le manifestazioni di Fano, di Cagli, di Pergola, che hanno portato al blocco della delibera 240, le proteste dei primari, il prossimo sciopero dei sindacati, le mozioni ed interrogazioni in consiglio regionale a testimonianza del fatto che quella iniziata in tempi non sospetti non era una battaglia campanilistica ma una battaglia per non essere espropriati di un diritto:quello dell'accessibilità a servizi fondamentali e alla partecipazione e condivisione delle scelte.

Giancarlo D'Anna

Vice Presidente commissione Sanità

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