domenica 17 maggio 2009

SANITA' E CEMENTO. I RETROSCENA DELLA POLITICA SANITARIA NELLE MARCHE


L’Ospedale Unico sarebbe la fine del Santa Croce di Fano e degli Ospedali minori dell’entroterra, non ci sono dubbi. Lo ribadisco da anni e non solo in campagna elettorale. Ma il rischio Ospedale unico non viene solo dalla proposta del Sindaco di Pesaro Ceriscioli di un nuovo Ospedale a Pesaro, ma soprattutto dalla delibera di Giunta 158 del febbraio 2009 che ha come oggetto “Istituzione dell’Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche Nord”.
Quella delibera è vaga, troppo vaga, talmente vaga che mentre parla di costituzione di “Ospedali riuniti Marche Nord”, pensa e permette di agire in direzione dell’Ospedale Unico vero obiettivo delle strategie del centrosinistra al quale si affianca qualche doppio giochista. Alcune cose non scritte nella Proposta di legge si trovano però nella premessa, che pochi hanno letto o evitato di leggere, dove si scrive di “Obiettivo finale del piano Sanitario è l’avvio di uno studio di fattibilità per la localizzazione di un nuovo ospedale di riferimento quale punto di eccellenza dell’area nord regionale”.
Gli interessi sono enormi e riguardano tutto meno che la tutela della salute dei cittadini. Dopo i 120 miliardi spesi nell’Ospedale di Pesaro dal 1998 ad oggi si sono forse ridotte le liste d’attesa. La risposta è no! E dopo aver speso ed atteso un decennio per fare entrare in funzione il nuovo Pronto Soccorso e rianimazione adesso c’è chi vorrebbe costruire un nuovo Ospedale. Stessa cosa con l’Ospedale Santa Croce di Fano, miliardi spesi per nuovi padiglioni, sei camere operatorie mai entrate in funzione e si vorrebbe puntare su una nuova struttura! E’ un insulto a quanti in questi anni hanno pagato le tasse per consentire ad una certa politica legata al mondo degli affari di spendere denaro pubblico senza che problemi come le liste d’attesa fossero risolti. L’assessore Mezzolani ad una mia interrogazione sulle liste d’attesa dichiarò che in alcuni casi queste potevano essere “create ad arte”, non ha specificato da chi. In realtà la presenza di liste d’attesa non è solo a vantaggio del professionista privato al quale si rivolge il cittadino ma anche della Sanità regionale che in questo modo riduce i costi. Come al solito chi ne paga le conseguenze è il cittadino.
In questo contesto la vicenda Ospedale Unico-Ospedali riuniti Pesaro Fano continua ad essere poco chiara nei documenti ma certa negli intenti. Alcuni giorni orsono a margine di un incontro pubblico ho scambiato alcune battute con un alto esponente del centrosinistra. “D’Anna- ha esordito- sull’Ospedale Unico ti sbagli ormai non ci sono alternative chi rimane fuori verrà penalizzato”. Ho risposto perché non avete il coraggio di dirlo chiaramente ai cittadini ? Dite che questo e il vero obiettivo in modo chiaro specificate aspetti positivi e negativi. Apriamo un dibattito serio e chiaro sul futuro della Sanità”. Non è così, non può essere così perché gli interessi sono altri, o per meglio dire molteplici. E’ evidente che non essendoci risorse economiche il denaro per una nuova struttura non
può che venire dalla vendita del patrimonio immobiliare delle Asur coinvolte in altre parole dalla vendita del Santa Croce e del San Salvatore, zone altamente richieste dal mercato immobiliare. Gli addetti ai lavori lo sanno, i cittadini iniziano a capirlo. Alla gente interessano professionalità e tempestività e queste si possono ottenere senza costruire una nuova struttura ma mettendo in condizione le strutture esistenti di operare al meglio con personale qualificato e strumenti adeguati. Il resto è solo business sulle spalle dei cittadini preoccupati della loro salute. Il giro di boa saranno le elezioni regionali del prossimo anno se il centrosinistra sarà riconfermato dagli Ospedali Riuniti si passerà all’Ospedale unico, come si è fatto sfuggire pubblicamente il presidente della commissione regionale Lucchetti durante un’audizione sulla Sanità a Pesaro. Ma sulla proposta di legge per la costituzione degli Ospedali Riuniti sarà battaglia in consiglio regionale. In quella sede presenteremo emendamenti che chiariscano una volta per tutte che un conto è l’integrazione funzionale tra ospedali tutt’altra cosa è un ospedale Unico che affosserebbe Fano e l’entroterra.
Giancarlo D’Anna
Consigliere Regionale PdL

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