lunedì 4 febbraio 2008

LE PM10 AUMENTANO LA MORTALITA' INFANTILE


La battaglia sulle PM10 che abbiamo portato in Consiglio Regionale è sacrosanta e deve continuare perchè le polveri sottili sono terribilmente pericolose per la salute come dimostra l'articolo che segue.



10 microgrammi per metro cubo in più di polveri sottili nell'aria fanno aumentare del 5% la mortalità post-neonatale e del 22% quella post-neonatale per malattie respiratorie. Sono dati pubblicati sull'European Journal of Epidemiology Bastano 10 microgrammi per metro cubo in più di polveri sottili nell'aria (PM10) per determinare un incremento del 5% della mortalità post-neonatale per qualsiasi causa e un aumento del 22% della mortalità post- neonatale per malattie respiratorie. Sono dati pubblicati sull'European Journal of Epidemiology, citati oggi dagli esperti che hanno incontrato i giornalisti nell'ambito del IV Meeting di Allergologia e Malattie respiratorie, organizzate dall'Ospedale Fatebenefratelli/Melloni di Milano.

Oggi la relazione fra qualità dell'aria e malattie respiratorie, allergiche, anche gravi (come l'asma), è un dato di fatto. L'ultima prova viene dai dati di un monitoraggio fatto dall'equipe pediatrica della Macedonio Melloni sulle visite di Pronto Soccorso a cui sono stati accompagnati i bambini milanesi. Il periodo preso in esame ha riguardato i venti giorni a cavallo di capodanno, dal il 22 al 31 dicembre 2007 e dal primo al 10 gennaio 2008.

«In questo periodo - spiega il pediatra Luigi Terracciano - la maggior parte dei pediatri di libera scelta era in vacanza e c'é quindi stato un ricorso quasi "obbligatorio" alla struttura ospedaliera da parte delle famiglie». Ebbene, nei 10 giorni prima di capodanno, in un periodo caratterizzato da maggior traffico automobilistico, con una media di Pm10 pari a 110 microgrammi per metro cubo (la soglia fissata dalle autorità europee è di 30mcg/m3) gli accessi ai Pronto Soccorso per problemi respiratori (dalla banale tonsillite, alla polmonite, all'asma) sono stati 401.

Nel secondo periodo, invece, con una media di PM10 scesa a 67 mcg/m3, forse determinata anche dall'introduzione dell'Ecopass (l'ingresso a pagamento alla zona centrale milanese), gli accessi sono calati a 176, con una diminuzione del 56%. «Emerge da questi dati - afferma Alessandro Fiocchi, primario alla Macedonio Melloni e presidente di Allegria, l'associazione per la ricerca sull'allergia e l'asma infantile - la conferma dell'incidenza dell'inquinamento dell'aria sulla salute dei bambini e l'esigenza di misure cautelative per limitare i danni di un problema che solo in Lombardia riguarda un bambino su quattro, cioé tra i 200mila e i 300mila bambini sotto i 14 anni».

Imputato numero 1, dunque, il Pm10, ma solo perché delle polveri più sottili ancora si conosce poco. «Si comincia però ad avere - dice ancora Fiocchi - qualche informazione in più: si sa, ad esempio, che se il PM10 ha una distribuzione abbastanza omogenea sulle strade cittadine, tanto che il dato cambia poco fra la sede stradale e quella di una via solo pedonale, il PM2,5 (particelle più piccole e pericolose per i polmoni) tende a concentrarsi nella zona in cui è generato e fa molta differenza se ne misuriamo la concentrazione sulla sede del flusso veicolare e a 10 metri di distanza, sul marciapiede».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

una conferma della giustezza della tua battaglia. con forza

Anonimo ha detto...

dopo le PM10 iniziamo la battaglia contro la P2