PROVINCE:RIORDINO,D'ANNA, PERSA OCCASIONE PER ABOLIRLE TUTTE (ANSA) - ANCONA, 31 OTT - ''Era evidente che il Governo non avrebbe fatto marcia indietro sulla sua proposta di istituire meno Province delle precedenti, quindi il parere del Consiglio regionale delle Marche poteva essere tenuto in considerazione solo nel caso in cui la proposta delle Marche fosse orientata su un'ulteriore diminuzione delle Province stesse''. E' la riflessione del consigliere regionale Giancarlo D'Anna (gruppo misto) sul decreto di riordino varato dall'esecutivo. ''Dalle Marche - aggiunge - poteva arrivare un segnale forte e cioe' un documento unitario e trasversale per l'abolizione di tutte le Province (di cui si prevede l'abolizione sin dal 1970), ovviamente tutelando il personale non politico. Ma questa mia proposta non e' stata considerata nonostante, in buona parte degli interventi, i consiglieri si sono detti favorevoli all'abolizione di tutte le Province. Un'occasione persa che avrebbe anticipato, ma anche fatto risparmiare risorse, la lenta fine di quello che resta delle Province''.
mercoledì 31 ottobre 2012
PROVINCE:RIORDINO,D'ANNA, PERSA OCCASIONE PER ABOLIRLE TUTTE
venerdì 26 ottobre 2012
MARCHE; D'ANNA, SI VA VERSO FINE SANITA' DIFFUSA
SANITA': MARCHE; D'ANNA, SI VA VERSO FINE SANITA' DIFFUSA (ANSA) - ANCONA, 26 OTT - ''Di taglio in taglio finisce la sanita' diffusa e accessibile'' e la provincia di Pesaro e Urbino ''sara' penalizzata rispetto alla provincia di Ancona''. Lo rileva - in una nota - il consigliere regionale del Gruppo misto Giancarlo D'Anna. D'Anna ricorda che in passato si accusavano, per i tagli e i problemi al settore sanitario, i governi nazionali, ma ''vi e' anche la Regione Marche - osserva - tra le cause dell'attuale situazione, ad esempio con la scelta di destinare 12 milioni di euro per il Cup regionale che non ha minimamente risolto i problemi''. ''La chiusura degli ospedali sotto i 120 posti letto sara' la ghigliottina - prosegue - con la quale capitolera' la sanita' diffusa e accessibile. La Provincia di Pesaro Urbino vedra' in un primo momento piu' che dimezzati gli ospedali: Cagli, Sassocorvaro, Fossombrone e Pergola sono nettamente sotto la soglia stabilita. Rimarrebbero solo Urbino Pesaro e Fano. Mentre a Pesaro Urbino si va verso questa situazione penalizzante, in Provincia di Ancona - conclude -, oltre alle strutture del capoluogo, resterebbero gli ospedali di Jesi, Senigallia e Fabriano. Una differenza di trattamento che grida vendetta''.
sabato 20 ottobre 2012
RIFIUTI, LE MARCHE PATTUMIERA DI SAN MARINO
Al
Presidente
Assemblea
Legislativa delle Marche
INTERROGAZIONE
del
Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto:
Accordo Regione Marche e Repubblica di San Marino – Smaltimento e
recupero nel territorio delle Marche di rifiuti speciali prodotti
nella Repubblica di San Marino.
Il
sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice
Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO
che
la Giunta Regionale con propria delibera n°1409 del 08/10/2012 ha
approvato lo schema di “Accordo Regione Marche e Repubblica di San
Marino – Smaltimento e recupero nel territorio delle Marche di
rifiuti speciali prodotti nella Repubblica di San Marino;
che
l’accordo suddetto prevede l’importazione dalla Repubblica di San
Marino di rifiuti speciali non pericolosi e di rifiuti speciali
pericolosi ai fini dello smaltimento, per un quantitativo massimo
annuo pari a 3100 tonnellate o del recupero, per un quantitativo
massimo annuo pari a 5000 tonnellate;
che
sempre
il predetto accordo non prevede limite alcuno di importazione nei
quantitativi annui
per
alcune tipologie di rifiuti prodotti nella Repubblica di San Marino e
destinati al recupero (in particolare quelli compresi negli allegati
richiamati all’art.3, paragrafi 2 e 4 del Regolamento (CE)
1013/06);
che
tale
accordo avrà efficacia dalla data della sua approvazione da parte
dell’Assemblea Legislativa delle Marche e avrà durata
quinquennale, con tacita proroga per un ulteriore quinquennio
qualora, entro un anno dalla scadenza, non pervenga denuncia ad una
delle parti.
CONSIDERATO
che
la
L.R. 12 ottobre 2009 n.24 recante ”Disciplina regionale in materia
di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”
all’art.1 punto 1 cita tra l’altro tra le finalità:
a)
prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la pericolosità;
omissis)
e)
ridurre la movimentazione dei rifiuti attraverso lo smaltimento in
impianti appropriati, prossimi al luogo di produzione, che utilizzino
metodi e tecnologie idonei a garantire un alto grado di tutela e
protezione della salute e dell’ambiente;
che
secondo il principio riportato dalla sopra menzionata lettera e), il
maggiore onere di conferimenti di rifiuti graverebbe su impianti
ricadenti nella Provincia di Pesaro Urbino in quanto area
geograficamente più prossima nelle Marche alla Repubblica di San
Marino;
che
l’apporto di rifiuti da fuori regione andrebbe a gravare sulla
situazione già precaria degli impianti di smaltimento finale del
territorio marchigiano ed in particolare su quelli a servizio della
Provincia di Pesaro Urbino per le considerazioni dei punti
precedenti;
che
come
già avvenuto in passato, i conferimenti da fuori regione potrebbero
facilitare operazioni di gestione rifiuti illecite con pesanti
ricadute ambientali ed economiche sui cittadini, sul territorio e
sulle amministrazioni locali coinvolti;
INTERROGA
Il
Presidente della Giunta per conoscere:
le motivazioni che hanno portato
all’approvazione dell’accordo in oggetto la cui messa in atto
causerà un pesante aggravio per il sistema di smaltimento e recupero
rifiuti delle Marche, anche in considerazione della sua durata
quinquennale con possibilità di ulteriore proroga. Ciò infatti
parrebbe indicare che la Repubblica di San Marino non abbia in
previsione la realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti
nel proprio territorio in grado garantire l’autosufficienza neanche
per gli anni a venire.
Si chiede inoltre di conoscere
se altre Regioni italiane abbiano stipulato accordi similari con la
Repubblica di San Marino che prevedano attività di smaltimento e
recupero rifiuti nel proprio territorio provenienti da tale Stato.
venerdì 19 ottobre 2012
OSPEDALE SANTA CROCE MEZZE BUGIE E FINANZIAMENTI
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Camera operatorie lavori finanziati ma fermi da 10 anni |
LAVORI ALL'OSPEDALE SANTA
CROCE. NON SONO UNA NOVITA' MA L'ANNUNCIO DI QUANTO SI SAREBBE DOVUTO FARE
GRAZIE A FINANZIAMENTI STATALI MAI UTILIZZATI E CHE FANO RISCHIA DI
PERDERE.
In queste ore sono stati comunicati
alcuni lavori all'Ospedale Santa Croce di Fano, in realtà è il
rinnovato annuncio degli stessi lavori che si trascinano da anni e
che puntualmente riappaiono quando si riaccende il dibattito
sull'ospedale, tant'è vero che alcuni di questi interventi
sarebbero dovuti essere ultimati lo scorso anno come aveva promesso
il Dott. Aldo Ricci. Una novità in effetti c'è ed è l'incarico ad
un tecnico per risolvere alcune annose e intricate questioni.
Conoscendo la serietà e la professionalità dell'Ing. Rodolfo
Cascioli ,a cui è stata mollata la patata bollente, sono sicuro
che se sarà messo in condizioni di svolgere il suo lavoro riuscirà
a risolvere diverse problematiche relative ad incompiute
nell'Ospedale Santa Croce.
Cascioli è stato chiamato a risolvere
problemi creati da altri , (che oggi non hanno nemmeno il coraggio di
metterci la faccia dopo anni di false promesse)problemi che hanno
causato danni agli utenti, ai professionisti, al Santa Croce e alle
casse pubbliche. E' bene ricordare che sia le “nuove”camere
operatorie, come le “nuove” camere mortuarie sono finanziate da
numerosi anni e la parte più onerosa è a carico dello Stato il
quale se entro il 2014 non saranno effettuati i lavori previsti si
riapproprierà di quei finanziamenti.
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il"nuovo" che diventa vecchio |
Il riferimento è ai quasi
tre milioni di euro per il padiglione Pupita danaro a disposizione da
numerosi anni e mai utilizzato. Per quanto riguarda il
trasferimento della dialisi, gli utenti di quel servizio sanno
benissimo , lo testimonia una durissima lettera della loro
rappresentante regionale, che lo spostamento oltre che promesso era
ed è doveroso per mancanza degli elementari requisiti previsti dalla
legge nelle vecchie strutture e anche in questo caso il
trasferimento sarebbe dovuto avvenire da anni. E qui mi fermo. Sul
Pronto Soccorso non è superfluo ricordare che questo è stato
costruito male. Che è costato tanto danaro pubblico e che
oggi,anche grazie alla pressante e continua denuncia e all'impegno
che si prese il Presidente della V Commissione regionale la scorsa
legislatura dopo un sopralluogo da me richiesto “all'emergenza”del
santa Croce, finalmente si dovrebbero iniziare alcuni lavori per
cercare di rimediare il peccato originale.
Resta il fatto che in tutti questi anni
gli utenti hanno dovuto subire enormi disagi ad iniziare dai
dializzati.
Camera mortuaria lavori fermi da 5 anni |
Che i parenti dei defunti sono stati costretti
all'ultimo saluto ai propri cari in locali inadeguati ed in mezzo ad
impalcature e lavori mai ultimati. Che utenti e medici sono stati
accatastati in un pronto soccorso labirintico e claustrofobico.
Che la mancanza di un numero sufficiente di camere operatorie ha
ridotto il numero delle prestazioni effettuabili a vantaggio di altre
realtà vicine,privando , tra l'altro,il Santa Croce di raggiungere
numeri indispensabili al proseguimento di alcune attività. Che
ancora una volta si è sprecato danaro pubblico, come ad
esempio per il Pronto Soccorso, e che il ritardo con cui verranno
effettuati questi lavori comporterà un aggravio di costi. Tutto
questo accade nel momento in cui l'Ospedale di Fano non ha più una
sua autonomia essendo stato inglobato nell'Azienda Marche Nord che
altro non è che l'Azienda San Salvatore di Pesaro con un nome
diverso. Siamo entrati come parenti poveri e ne stiamo pagando le
conseguenze come sempre più cittadini e operatori stanno verificando
sulla propria pelle. Concludendo i lavori che si andranno ad
effettuare , purtroppo, non garantiscono affatto un futuro al Santa
Croce come alcuni vorrebbero far credere, sono lavori finanziati
da anni, dallo Stato e da utilizzare entro il 2014 pena la perdita
degli stessi. Corriamo il rischio di avere nuovi spazi senza
medici. danno e beffa a quel punto non si sarà trattato di semplici
ritardi o problemi ma di una precisa strategia.
mercoledì 17 ottobre 2012
Ospedale Unico tra ripensamenti e marce indietro
La via di Damasco corre il rischio
di diventare un'autostrada.
E' presumibile che con l'avvicinarsi
delle elezioni amministrative saranno in molti a “ripensare” la
propria posizione sulla questione Ospedale Unico. Non tanto o non
solo perché è arrivata la mannaia della crisi, ma perché giorno
dopo giorno c'è consapevolezza da buona parte della popolazione che
nell'affare ospedale unico a rimetterci saranno gli utenti ad
iniziare da quelli di Fano e dell'entroterra. E così i fautori
della “fantasanità”,non solo politici, che promuovevano
l'ospedale unico come il paradiso sanitario in terra e vedevano
nella difesa , rilancio e riorganizzazione dell'esistente (la
struttura di Fano Pesaro e quelle dell'entroterra) una battaglia
di retroguardia, oggi sono tentati di tornare sui propri passi
magari con un'inversione a U verso Via Damasco.
Benvenuti si dirà, meglio tardi che
mai. Forse alcuni avranno letto finalmente il Piano Socio Sanitario
nel quale è chiaramente scritto, da anni, che le famose “eccellenze”
in provincia di Pesaro non sono altro che “un'unica struttura
per la copertura del fabbisogno di assistenza e cura a livello minimo
su Area Vasta”e tutto il resto ad Ancona.. Forse altri avranno
preso atto che, se non si è riusciti a ultimare in 5 anni le
nuove camere mortuarie a Fano, sarà difficile che riescano a
costruire nello stesso lasso di tempo un ospedale unico nel
quale,tra l'altro, accorpare quello che resterà dei vari ospedali
della provincia. Forse si è accesa la lampadina a quanti a distanza
di vent'anni iniziano a pensare che la mancata ultimazione delle
“nuove” camere operatorie (finanziate da sempre) non sia dovuta
ad altro che a una precisa strategia di svilimento e smantellamento
del Santa Croce. Forse ci si è resi conto che nel giro di breve
termine diversi primari del Santa Croce se ne andranno in pensione
senza essere sostituiti o per meglio dire il testimonio passerà ai
colleghi di Pesaro rafforzando così il presidio di quella città.
Più semplicemente forse, in una
casuale visita all'ospedale di Fano, magari passando attraverso il
Pronto Soccorso, alcuni si son resi conto che di “ospedale” a
Fano resta ben poco. Non solo, l'Azienda Marche Nord nel caso in cui
non venga costruito l'Ospedale Unico potrebbe a questo punto,
complice l'ennesima riduzione di posti letto prevista dal Governo,
decidere di accorpare in “un'unica struttura”esistente
(Pesaro)reparti,medici e malati ,in quel caso sarebbe la fine
definitiva dell'Ospedale Santa Croce visto che fu lo stesso assessore
Mezzolani a dichiarare in passato che “bisognava rafforzare
l'Azienda preesistente”, cioè Pesaro.
Come uscire da questa situazione?
Non è facile ma c'è u'unica strada: Fano si riappropri della sua
autonomia. Alla base di questa situazione c'è la nascita
dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, legge approvata in Regione
con il solo voto contrario del sottoscritto e di un esponente dei
Comunisti Italiani. Bene oggi quei consiglieri e quei partiti che
uscendo dall'aula e non esprimendo un voto avallarono direttamente
lo smantellamento di Fano e l'umiliazione dell'entroterra, possono
nei fatti rimediare lo scempio aderendo e votando la proposta di
legge regionale di cui sono primo firmatario per la soppressione
dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord .Non c'è tempo da perdere.
Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità
Regione Marche
martedì 16 ottobre 2012
Salute mentale, una proposta condivisa in regione.
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Ricci, Inserra e D'Anna in conferenza stampa |
I consiglieri regionali Giancarlo D'Anna e Mirco Ricci chiedono, con una mozione, alla Regione di far curare i malati psichiatrici marchigiani, ricoverati fuori regione, in strutture delle Marche.
“La Regione inviti l'Asur Marche a dare disposizioni all'Area Vasta 1 e all'Area Vasta 2 per organizzare il rientro degli utenti psichiatrici ricoverati in residenze specialistiche ubicate fuori regione”. E' quanto chiedono i Consiglieri regionali Giancarlo D'Anna(Gruppo Misto) e Mirco Ricci (Partito Democratico), firmatari di una mozione presentata oggi in Regione, nel corso di una conferenza stampa, cui ha partecipato anche il dottor Vito Inserra della onlus “Libera.mente” di Fano che da anni si batte per trovare una soluzione al problema.
La mozione prende spunto dai dati forniti dall'ufficio regionale di salute mentale, secondo i quali i malati psichiatrici ricoverati fuori regione sono 85 per spesa totale di circa 2,8 milioni di euro all'anno. Ricoverare nelle Marche questi utenti comporterebbe un notevole risparmio per il fondo sanitario, nonché una risposta coerente coi principi della “riabilitazione ambientale” e del territorio d'origine del paziente e della sua famiglia.
La mozione si prefigge di ridurre il fenomeno della “mobilità sanitaria, soprattutto di quella passiva”, come già stabilito dal nuovo Piano Socio-Sanitario.
Per il Consigliere Giancarlo D'Anna l'attuale situazione si può correggere: “Una Regione come la nostra - ha detto - può e deve dare un segno di forte attenzione a determinate problematiche che poi portano i pazienti a non usufruire dei nostri servizi, puntando su realtà esterne. Ma non si tratta soltanto di un risparmio in senso economico. Si vuole dare la possibilità a questi utenti di trovare una soluzione definitiva nel loro stesso territorio”.
“Un problema sentito cui serve dare presto una soluzione. – ha affermato Mirco Ricci – Per questo ho già preso i dovuti contatti con l'Assessore regionale alla Salute, Mezzolani, il quale si è detto pronto ad esaminare la questione con la massima attenzione.”
martedì 9 ottobre 2012
Approvata la legge a sostegno dei genitori separati e divorziati in difficoltà
Approvata all'unanimità la proposta di legge, testo unificato dalla Commissione V "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà" soddisfatto il relatore di minoranza Giancarlo D'Anna coofirmatario di una delle due pdl successivamente unificate. La legge prende atto delle serie difficoltà dei genitori separati e divorziati e prevede la "realizzazione di centri di assistenza e mediazione familiare a sostegno della coppia in fase di separazione o divorzio"; "interventi comunali di sostegno al reddito volti a far fronte alle necessità abitative dei coniugi non assegnatari della casa familiare e in situazione di grave difficoltà economica";la tempistica della presentazione della legge: è stata proposta e votata prima della redazione del bilancio 2013 per consentire il finanziamento della legge.
mercoledì 3 ottobre 2012
SOPPRIMERE L'AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD
Questa
mattina, presso il Caffè Darderi a Fano il Consigliere regionale Giancarlo D’Anna, Presidente del
Gruppo Misto, durante una conferenza stampa tenutasi a Fano, ha
presentato una proposta di legge, sottoscritta anche dal Consigliere
della Lega Nord Roberto Zaffini, e condivisa ed elaborata con il Comitato a difesa del Santa Croce, con oggetto “Soppressione
dell'azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”.
D’Anna
durante la scorsa legislatura era stato l’unico Consigliere,
insieme a Raffaele Bucciarelli dei Comunisti Italiani, a votare
contro la legge che istituiva l’Azienda “Ospedali Riuniti Marche
Nord” perché poco trasparente e priva di certezze sul futuro del
nosocomio fanese e di quelli dell’entroterra.
A
distanza di tre anni tali timori hanno trovato conferma e si deve
constatare che gli indirizzi e le linee guida deliberate dalla Giunta
regionale sono stati completamente disattesi soprattutto per quanto
riguarda “la pari dignità delle due strutture e il rispetto delle
professionalità”. Si assiste infatti ad una forte riduzione dei
servizi dell’Ospedale Santa Croce di Fano a favore della struttura
San Salvatore di Pesaro. Tale metodologia ricorda la tecnica già
utilizzata per la chiusura dell’ospedale di Mondolfo.
La
presente proposta di legge intende pertanto garantire una reale pari
dignità ai due ospedali perseguendo altresì l’obiettivo di una
facile accessibilità ai servizi sanitari a tutti i cittadini, tenuto
conto che l’ospedale di Fano è punto di riferimento della vallata
del Metauro e l’ospedale di Pesaro della vallata del Foglia.
Tale
Pdl intende, altresì, garantire pari dignità e accessibilità ai
servizi sanitari ai cittadini dell’entroterra e della costa, in
considerazione delle peculiarità del territorio della Provincia di
Pesaro Urbino
La
proposta presentata è in linea con la volontà diretta alla
soppressione dell'ASUR e alla istituzione di cinque Aziende sanitarie
con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale ed è
in sintonia con la precedente proposta di legge, sempre a firma del
Consigliere D’Anna, che intendeva assegnare personalità giuridica
alle Aree Vaste.
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