Rebiya Kadeer aduna recente manifestazione a Roma |
(ANSA) - PECHINO, 30 MAG - La dissidente uighura Rebiya
Kadeer, che dal 2006 vive in esilio negli Usa, ha denunciato l'
aggravarsi della persecuzione in Cina contro i suoi tre figli,
che stanno scontando pesanti pene detentive dopo processi tenuti
a porte chiuse e dalla dubbia regolarita'.
Secondo Kadeer, i tre uomini sono stati costretti a firmare
documenti in base ai quali cedono allo Stato la proprieta' di un
centro commerciale di Urumqi, la capitale della Regione Autonoma
del Xinjiang, nel quale avevano i loro negozi centinaia di
commerciati uighuri. L' edificio sara' demolito, hanno
annunciato le autorita' locali.
''In violazione delle leggi cinesi e della decenza umana, le
autorita' cinesi non si fermano davanti a nulla pur di
tormentare i miei figli in prigione'', ha affermato Rebiya
Kadeer in una dichiarazione diffusa oggi.
Insieme alla leader degli Uighuri |
(il dissidente cieco che dieci giorni fa e' riuscito a lasciare
la Cina dopo un' avventurosa fuga dagli arresti domiciliari),
che i funzionari cinesi provano una perversa soddisfazione nel
perseguitare le famiglie di coloro che parlano in difesa della
verita' e della giustizia'', ha aggiunto la dissidente.
Il Xinjiang e' l' area di origine della minoranza etnica
degli uighuri, in maggioranza musulmani, che oggi sono circa il
40% dei 20 milioni di abitanti della Regione Autonoma, nel
nordovest della Cina.
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