mercoledì 30 maggio 2012

CINA: DISSIDENTE UIGHURA DENUNCIA, 'PERSEGUITATI MIEI FIGLI'

Rebiya Kadeer aduna recente manifestazione a Roma
   
   (ANSA) - PECHINO, 30 MAG - La dissidente uighura Rebiya
Kadeer, che dal 2006 vive in esilio negli Usa, ha denunciato l'
aggravarsi della persecuzione in Cina contro i suoi tre figli,
che stanno scontando pesanti pene detentive dopo processi tenuti
a porte chiuse e dalla dubbia regolarita'.
   Secondo Kadeer, i tre uomini sono stati costretti a firmare
documenti in base ai quali cedono allo Stato la proprieta' di un
centro commerciale di Urumqi, la capitale della Regione Autonoma
del Xinjiang, nel quale avevano i loro negozi centinaia di
commerciati uighuri. L' edificio sara' demolito, hanno
annunciato le autorita' locali.
   ''In violazione delle leggi cinesi e della decenza umana, le
autorita' cinesi non si fermano davanti a nulla pur di
tormentare i miei figli in prigione'', ha affermato Rebiya
Kadeer in una dichiarazione diffusa oggi. 
 

Insieme alla leader degli Uighuri
 ''Abbiamo visto in altri casi, come quello di Chen Guangcheng
(il dissidente cieco che dieci giorni fa e' riuscito a lasciare
la Cina dopo un' avventurosa fuga dagli arresti domiciliari),
che i funzionari cinesi provano una perversa soddisfazione nel
perseguitare le famiglie di coloro che parlano in difesa della
verita' e della giustizia'', ha aggiunto la dissidente.
   Il Xinjiang e' l' area di origine della minoranza etnica
degli uighuri, in maggioranza musulmani, che oggi sono circa il
40% dei 20 milioni di abitanti della Regione Autonoma, nel
nordovest della Cina.

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