mercoledì 16 maggio 2012

Bronzi, Ancona rinunci a rivendicarli


Ancona non è morta -come sostiene Sgarbi- ma non può vivere soffocando altre realtà.


Il massimo rispetto per la Città capoluogo di Regione, per la sua storia, la sua cultura ,la sua gente che in questi anni ho avuto modo di conoscere meglio e di apprezzare. Rispetto che credo si debba al resto del territorio delle Marche.

La questione dei Bronzi di Pergola non sembra andare in quella direzione. In quanto amministratore della città capoluogo di Regione credo che il sindaco Gramillano possa lanciare un segnale forte ed apprezzabile : rinunciare ad ogni pretesa sui Bronzi Dorati.

Che senso ha per una città come Ancona lavorare affinché una cittadina come Pergola ,che orgogliosamente in questi anni ha dimostrato di essere capace di difendere, valorizzare e utilizzare turisticamente i Bronzi, venga privata di un prezioso bene culturale indispensabile volano per l'economia di quella realtà?

Non abbiamo visto in questi anni da parte dei cittadini di Ancona un coinvolgimento, una partecipazione, una battaglia per avere quei Bronzi. Non si tratta di insensibilità. I cittadini di Ancona non sentono come propri i Bronzi di Pergola . Non hanno vissuto come i pergolesi l'entusiasmo della scoperta, la curiosità del restauro, l'orgoglio di mostrarli al mondo intero.

Solo questi aspetti dovrebbero essere sufficienti a far rinunciare ad uno scontro, ad una rivendicazione da parte di chiunque. Se siamo, come ci vantiamo, di essere una regione al plurale dimostriamolo nei fatti. Lasciamo a Pergola quello che è di Pergola.

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