martedì 30 novembre 2010

D'ANNA: SI “PUNISCONO” I GIOCATORI SI “SALVANO” GLI ALLENATORI. SI PENALIZZANO I CITTADINI

Non ci sta il Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna ad accettare la relazione presentata dal Presidente della Regione Spacca in Consiglio Regionale sull’attuazione del CUP. Quando una squadra non funziona di norma viene rimosso l’allenatore e non solo alcuni i giocatori, perché sul progetto CUP questo non è avvenuto?

Esordisce così il Consigliere regionale D’Anna nel dibattito relativo all’istituzione di una Commissione d’inchiesta tendente ad esaminare le recenti vicende relative al “progetto sperimentale del CUP unico”. Ed allora chi ha individuato nell’azienda San Salvatore il soggetto che doveva attuare la fase di sperimentazione del CUP? In base a quali requisiti l’agenzia Italcappa è risultata vincitrice della gara d’appalto come responsabile dell’organizzazione del call center? Chi ha stabilito una fase di sperimentazione che doveva partire nel mese di giugno a Pesaro e invece non è mai decollata?

E’ una visione di parte quella proposta dal Presidente Spacca, sottolinea il Consigliere regionale che non evidenzia la vera realtà territoriale che stanno vivendo i cittadini, che ancora, a distanza di due mesi dall’avvio del CUP, si trovano in difficoltà e disorientati nel prenotare una visita medica.

Perciò, afferma Giancarlo D’Anna, è necessario istituire la Commissione d’inchiesta proprio per verificare e capire le reali responsabilità. In questo periodo di crisi si spendono 13.000.000 (milioni) di euro per far prenotare agli utenti solo il 20% delle prestazioni. Non era forse meglio utilizzare questo denaro pubblico per risolvere problematiche ben più gravi in sanità presenti nella nostra regione?

3 commenti:

Nuova Italia Valle del Biscubio ha detto...

Aggiungerei, perché in altre realtà (Emilia Romagna, ad esempio) il servizio funziona ed ha funzionato da subito e da noi no? Istituire la Commissione d'inchiesta è un atto necessario ad individuare tutti i veri responsabili del fallimento del Cup marchigiano che devono pagare le loro colpe, perché non è ammissibile che un servizio che doveva ridurre i tempi di attesa per una prestazione sanitaria, abbia prodotto l'esatto effetto contrario. La sanità è un servizio indispensabile per il cittadino e deve essere svolto con la massima efficienza.

Anonimo ha detto...

Non era "forse" meglio spendere i 13 milioni di euro per ampliare le agende degli appuntamenti,anzichè
investire i soldi solo per prenotare più appuntamenti di prima?? Alla gente che ha bisogno interessano le visite e prestazioni in generale,da farsi in tempi consoni.

giancarlo ha detto...

Era molto meglio, ma in quel caso amici e parenti di esponenti della maggioranza infilati nella cooperativa sarebbero rimasti a bocca asciutta!