lunedì 15 marzo 2010

Sanita':Centro dialisi di Pesaro, una lunga serie di carenze.


D'Anna:disagi per malati e famiglie e operatori.

Il sottogruppo del Comitato tecnico regionale che ha visitato il centro il 2 dicembre scorso ha evidenziato una serie di carenze da sanare al centro dialisi di Pesaro. Difficoltà strutturali e di personale. Una conferma dei disagi patiti dei malati .
Il problema principale e che deve essere affrontato per primo è la saturazione del centro, non ci sono più posti disponibili ed i pazienti pesaresi che recentemente hanno dovuto iniziare questa terapia salvavita hanno dovuto trovare posto presso la Dialisi dell’Ospedale di Urbino, con gli evidenti ed inevitabili disagi dovuti alla cadenza a giorni alterni di questi viaggi.

Occorrono risposte immediate. Una soluzione possibile a breve termine è l’apertura di un terzo turno serale. Per questo sarà necessario aumentare l’organico medico ed infermieristico in dotazione alla dialisi di Pesaro, compito non semplice in una situazione attuale di sotto-organico cronico, con un continuo rincorrere nuovi infermieri per sostituire quelli che per varie ragioni cessano il servizio fino ad arrivare ad attivare un progetto per poter utilizzare il personale del Centro Dialisi di Fano.

E’ evidente però che non possono essere i pazienti a pagare il peso di una burocrazia e di un sistema pensati più su parametri economici che di benessere delle persone.Cosa si intende fare per i cittadini pesaresi che nei prossimi anni dovranno entrare in dialisi? Il terzo turno è una soluzione di emergenza ma sappiamo che ogni anno il numero dei pazienti aumenta di circa il 6% e bisogna programmare adesso una risposta alle esigenze del futuro, per non trovarsi fra due o tre anni in una situazione senza sbocco
il centro dialisi di Pesaro è strutturalmente inadeguato, manca di spazi per lo stoccaggio, ambulatori, sale di attesa, spogliatoi decenti, tutte cose certificate dalla Commissione regionale, la Direzione deve attivarsi per trovare soluzioni concrete di nuovi spazi adiacenti a quelli attuali, vanno date risposte operative non agendo come è stato fatto per la rampa di accesso, costruita per facilitare i pazienti in barella e carrozzina che, quando ha avuto dei problemi di manutenzione, è stata semplicemente chiusa ed abbandonata
vanno risolti in maniera definitiva i problemi di organico, non si è riusciti ancora a recuperare tutte le figure professionali mancanti che già si profilano almeno altri 5 pensionamenti per non parlare della necessità di infermieri aggiuntivi da trovare per attivare il terzo turno…. dire che siamo in alto mare è il minimo, perché una delle conseguenze più drammatiche della situazione attuale è lo stato di forte stress nel quale opera il personale, con conseguenze facilità a cercare altrove alternative lavorative e aumento del carico per chi resta, un circolo vizioso dal quale bisogna assolutamente uscire senza ricorrere alle scorciatoie di chiedere l’aiuto del personale di altri Centri.

In questa situazione ci chiediamo se l’interesse della politica regionale è quello di dare risposte ai cittadini malati o solo quello di raggiungere gli obiettivi di budget, che consentono tra l'altro ad alcuni dirigenti di ottere premi di produttività sostanziosi. Della serie il danno e la beffa.

Giancarlo D'Anna
Capolista Pdl alle elezioni regionali

1 commento:

bebyalbertopicchiot ha detto...

Salve, sono un dialitico di 62 anni, pesarese, e mi reco un giorno si ed uno no all'ospedale san salvatore per la dialisi. La situazione è ulteriormente peggiorata da quando il signor D'Anna ha pubblicato il suo resoconto. Non solo ancora non è stato ripristinato lo scivolo per le carrozzine ma hanno chiuso completamente l'ingresso da piazzale Garibaldi (per lavori che dovevano durare 40 giorni sic, sono già 80)spostando i parcheggi riservati ai dialitici all'ingresso laterale della chirurgia allungando non di poco il percorso da fare per raggiungere la dialisi e questo certo non aiuta chi ha problemi a deambulare specialmente al ritorno dalla dialisi. Il personale è tutto sotto stress data la preoccupante carenza di organico. Sono tutti in arretrato con le ferie ed i permessi e non possono pianificare niente perché non ci sono certezze per i turni di ferie. I medici devono correre come saette e sempre più spesso non riescono neanche a fare il giro delle sale dialisi. Abbiamo chiesto qualche piccola cosa per trascorrere più serenamente le 4 o 5 ore che passiamo bloccati alla macchina ( un tavolinetto per appoggiare riviste e computer o tablet, la connessione libera ad internet) ma ci è stato risposto picche. Fino a qualche tempo fa a metà dialisi ci portavano un caffè fatto dalle infermiere ora hanno messo una macchinetta e dobbiamo pagarlo. Ci contano anche i bicchieri di plastica, uno a testa ogni seduta!!! Insomma stanno cercando di ottimizzare le spese colpendo come al solito i più poveretti cioè i pazienti. Alberto Galeazzi